Giovedì 17 ottobre 2019

17 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


 

 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 17 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 25

Diario cittadino
CONVEGNO AL RETTORATO. Oggi pomeriggio alle 15,30, al Retorato, al via il convegno organizzato in occasione dei “Cosmomed, tracce di cosmopolismo intorno al Mediterraneo: migrazioni, memorie, attualità”, L’appuntamento rientra nell’evento promosso da Efisio Carbone e che si terrà per due settimane al Lazzaretto.

 


2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 17 ottobre 2019 / PROVINCIA DI ORISTANO - Pagina 39
Fondazione Imc
ACQUACOLTURA E RICERCA

La Fondazione Imc, presieduta dal biologo, Stefano Guerzoni (ex ricercatore del Cnr) e diretta dall'economista, Paolo Mossone, da trent'anni è impegnata nella ricerca e nella conservazione degli ambienti marini. Negli ultimi anni i team di ricerca della Fondazione Imc stanno ottenendo ottimi risultati anche nello sviluppo di tecniche di acquacoltura sostenibile, grazie anche alla grande collaborazione dei pescatori oristanesi e di tutta l'Isola. Il programma “Tecnomugilag” è finanziato da Sardegna ricerche e portato avanti in collaborazione con il Centro marino internazionale, le università di Sassari e Cagliari e Agris (l'agenzia regionale per la ricerca scientifica, la sperimentazione e l'innovazione tecnologica). Al progetto, partito lo scorso anno, hanno aderito 13 lagune di tutta la Sardegna. Nell'Oristanese gli stagni di Mistras, Cabras, Is Benas e S'ena Arrubia. Coordina il progetto la biologa Maura Baroli, referente sceintifico delle attività di ricerca. ( a.r. )

 


3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 17 ottobre 2019 / REGIONE - Pagina 11

Sassari. La struttura ospita servizi come la Banca del sangue e il laboratorio di Anatomia patologica unici in Sardegna
CHIUSO L'OSPEDALE VETERINARIO DELL'UNIVERSITÀ
Mancanza di personale e di fondi: solo cure ai randagi e didattica

Carenza di fondi e di personale amministrativo, e l'ospedale Didattico Veterinario universitario di Sassari da dieci giorni tiene chiusi i battenti. Una vecchia guerra fratricida che sembra giungere ad un armistizio tra l'Università e la clinica, aperta a metà solo per le cure dei randagi e la didattica degli studenti, ammessi in aula per svolgere regolarmente le lezioni. Chiusi gli altri reparti che assicuravano assistenza agli animali di proprietà, visite specialistiche che costringono gli utenti ad emigrare nelle altre strutture di Assemini e Oristano.

SI TRATTA. La prova generale di un possibile accordo stabile che garantisca la riapertura, nell'incontro di martedì tra il rettore Massimo Carpinelli, il direttore generale dell'Ateneo Cristiano Nicoletti, il direttore Sanitario dell'ospedale veterinario Maria Lucia Manunta e il comitato di gestione della clinica che ha messo sul tavolo tutte le criticità. Non convocato e neppure in panchina il direttore del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Eraldo Sanna Passino, è stato incaricato, però, di trovare una soluzione. «Ho ricevuto una lettera dopo l'incontro, in cui mi si chiede di avviare le interlocuzioni per far ripartire l'ospedale - spiega Sanna Passino - facendo fronte all'emergenza amministrativa e gestionale. Un problema di mancanza di personale per gestire il front office. La persona che era in servizio presso l'ospedale, infatti, è stata trasferita in altra struttura e bisogna capire se è possibile integrarlo con altro personale». Un addetto per adempiere a tutte le pratiche contabili, fatturazioni e mansioni di cassa, lasciando libero lo staff medico dei veterinari di occuparsi esclusivamente alle cure degli animali.

FONDI CERCANSI. Sul tavolo della trattativa anche il recupero delle risorse. «Un problema gestionale - aggiunge il direttore del Dipartimento - soffriamo di tante carenze perché tutti gli ospedali di veterinaria nelle tredici sedi d'Italia non fanno parte del Servizio sanitario nazionale, e quindi non godono di fondi pubblici ma vanno avanti con le convenzioni, supportate a volte dalle Regioni o dagli Atenei per garantire l'apertura di una struttura complessa h24 e per 365 giorni all'anno, con un numero di personale elevato e con una formazione come quella del medico veterinario, la più cara in assoluto».

COME RIPARTIRE. Eraldo Sanna Passino, direttore di Dipartimento dal 2014 e fondatore dell'ospedale di via Vienna sa bene quante risorse occorrono per far camminare la struttura, evitando un'apertura a singhiozzo e un ritorno del medesimo problema fra qualche mese. Le esigenze dell'ospedale e le ragioni della sua chiusura le aveva descritte in maniera dettagliata in un documento inviato al rettore. La soluzione in prospettiva è quella di garantire la stabilità dei servizi in tutte le sei unità articolate nei settori della chirurgia, medica, pronto soccorso, anatomia patologica e parassitologia, specializzati in una serie di prestazioni, sia per i piccoli animali che per i cavalli ed animali da reddito, alcune di queste uniche in Sardegna, quali il laboratorio di anatomia patologica e la Banca Veterinaria del Sangue.

Mariangela Pala

La Nuova Sardegna

4 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 17 ottobre 2019 / LETTERE E COMMENTI - Pagina 34

L’INTERVENTO
QUELLA “NOTTE” CHE AVVICINA SCIENZA E SOCIETÀ

di Micaela Morelli *

*Pro rettore alla ricerca dell’Università di Cagliari

e presidente della Società italiana di neuroscienze

“I cittadini hanno incontrato migliaia di ricercatori che hanno potuto illustrare e rendere “visibili” le attività dei loro laboratori”
Ad alcuni giorni di distanza dalla "Notte dei ricercatori" che ha suscitato molto interesse nei due Atenei sardi si può tentare un bilancio e sviluppare qualche riflessione. Cominciando, intanto, con l'osservare che è stata un'occasione unica per avvicinare la società alla scienza, rendendo possibile l'incontro dei cittadini con migliaia di ricercatori che hanno potuto illustrare e rendere "visibili" le attività dei laboratori di ricerca. E, inoltre, per rispondere al bisogno di conoscenza e agli interrogativi intorno alle cose che ci circondano e che utilizziamo nel vissuto quotidiano.
È un tipo di "incontro" che porta a riflettere sul rapporto che si è stabilito nel nostro tempo tra società e scienza e sulle difficoltà di comprensione e di comunicazione, gravide di conseguenza. Due secoli fa, le rivoluzioni della conoscenza operavano ancora all'interno della comprensione percepibile; oggi, al contrario, la competenza diffusa, quella che deriva dalle nozioni scientifiche previste dai programmi scolastici, è insufficiente a comprendere il significato degli avanzamenti scientifici e tecnologi. La fisica newtoniana non era, quanto meno nei suoi assunti generali, difficile da comprendere, al netto di radicati pregiudizi e di supposizioni e preconcetti non confortati da alcun riscontro sperimentale "reale". Corrispondendo all'uso dei concetti di spazio e di tempo della vita quotidiana, quella scienza è riuscita a entrare nei programmi scolastici e, quindi, in larghi strati della popolazione. Nel nostro tempo, invece, la scienza ha un carattere non immediatamente percepibile nei modelli interpretativi complessi della realtà. Quante persone, pur con un buon livello di cultura, hanno un'idea del modello della realtà definita dalla fisica dei quanti o dalle neuroscienze? Di fatto, le rivoluzioni della conoscenza contemporanea escono dalla comprensione percepibile a livello sensoriale ed esigono strumenti culturali di natura simbolica, con il risultato che anche le istituzioni preposte a produrre e governare i contesti della ricerca e l'uso di innovazioni - sono tagliate fuori dalla comprensione.
È un fatto: i nuovi modelli di conoscenza in campo trasmettono un'immagine del mondo sempre più precisa e affascinante, ma molto più complessa, specialmente nei settori più controversi della ricerca, dall'astronomia alle neuroscienze, dalla scienza dei materiali all'elettronica. Di fronte alla complessità della conoscenza e della tecnologia, esplosa dalla metà del ventesimo secolo, molti hanno rinunciato a comprendere rifugiandosi nella diffidenza, nello scetticismo, nelle nuove superstizioni e nelle argomentazioni magico-religiose. Un intreccio di sentimenti, esibiti e promossi come prova di prudenza e di una superiore saggezza, salvo servirsi, anche nella vita quotidiana, dell'applicazione della ricerca scientifica e della diffusione della conoscenza che hanno contribuito a un notevole incremento del benessere dei cittadini. Suscita qualche inquietudine, il fatto che un nuovo conservatorismo attraversi, trasversalmente ideologie e ispirazioni politiche, gravemente dannoso per la società e spinto e manipolato da forti interessi economici nascosti. Nella storia recente abbiamo visto come una serie di convincimenti, dettati da emozione o passione politica, riguardanti metodi di cura discutibili e privi di fondamenti scientifici, abbiano comportato tragiche conclusioni (e possiamo richiamare alcune cure anticancro).
Per la prima volta nella storia dell'umanità, l'uomo, di fronte al comprensibile timore nei confronti delle innovazioni, rinuncia e regredisce, piuttosto che aggiornare i propri strumenti di conoscenza. Per la prima volta i potenziali di scienza e tecnica vengono messi in discussione e rifiutati in nome di un mitico e improbabile stato di natura, senza considerare che la civiltà umana nasce da questi delicati e dibattuti passaggi e che la scienza procede, nel suo cammino verso la conoscenza, attraverso prove e riprove. Iniziative come quelle della "Notte dei ricercatori" sono quanto mai utili e possono aiutare per un cambio di passo.

 


5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 17 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 20
MIGRAZIONI

Il progetto Overlap si sposta dal Parco dell'Asinara a Cagliari

SASSARI Osserva la migrazione come fenomeno biologico, indagando la coincidenza tra le rotte degli uccelli e i flussi migratori degli uomini. Il progetto internazionale Overlap, partito lo scorso maggio dall'isola dell'Asinara approda a Cagliari, all'interno del convegno "Tracce di cosmopolitismo intorno al Mediterraneo" di Cosmomed, progetto di ricerca scientifica in Scienze umane e Sociali dell'Università di Cagliari, e in collaborazione con "Love Sharing", festival di Theandric Teatro che ha l'obiettivo di divulgare attraverso l'arte la cultura della nonviolenza. Se all'Asinara il lavoro open air si è concentrato sulla relazione fra migrazione, biodiversità e residenza, i temi del workshop in programma da giovedì 17 a sabato 20 ottobre a Cagliari sono la ricchezza della diversità e il nomadismo nella creazione di una comunità. A condurre il workshop Tom Walker, storico componente del Living Theatre, compagnia statunitense di teatro d'avanguardia, assieme a Valentina Solinas e Dario La Stella di Senza Confini Di Pelle, capofila del progetto Overlap. Domenica 20 alle 17 al Lazzaretto il pubblico potrà assistere alla performance, che vedrà protagonisti, insieme ai partecipanti al workshop, alcuni beneficiari del Progetto Sprar/Siproimi (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del Comune di Sassari. Il Gus (Gruppo Umana Solidarietà), gestore dello Sprar, è partner del progetto Overlap, insieme all'Ente Parco Nazionale dell'Asinara. Al Lazzaretto è prevista, a partire dal 18 ottobre alle 18.30 e fino al 3 novembre, la proiezione di un'anteprima del video documentario "Overlap Workshop Multidisciplinare", a cura di Marco Iozzo.

 


6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 17 ottobre 2019 / SASSARI - Pagina 17
Situazione di stallo: interrogazione in Regione della consigliera M5s Cuccu

«RIAPRITE L'OSPEDALE VETERINARIO»

SASSARI Situazione di totale stallo per l'Ospedale didattico veterinario dell'Università di Sassari. Dopo una serie di confronti tra il rettore Carpinelli e lo staff della clinica, ancora non ci sono soluzioni condivise che possano portare alla riapertura della struttura. Nel frattempo il tema approda anche in Consiglio regionale con un'interrogazione depositata dalla consigliera Cinque Stelle Carla Cuccu: «L'ospedale veterinario, indispensabile strumento per l'attuazione di una didattica riconosciuta a livello europeo, che assicura assistenza ad animali da reddito e da compagnia, ha sospeso l'attività da circa dieci giorni. I medici veterinari che operano per il dipartimento di Medicina veterinaria in questo momento possono prendersi cura soltanto dei cani randagi feriti che hanno bisogno di cure urgenti, mentre tutti gli altri animali che devono essere sottoposti a esami o visite sono costretti a farlo nelle strutture veterinarie di Oristano e Assemini". Data l'importanza del servizio è inaccettabile che questa sospensione si protragga nel tempo». L'esponente del M5S chiede al Presidente Solinas e all'assessore Nieddu se siano a conoscenza della sospensione del servizio e se non ritengano necessario rafforzare l'alleanza tra Regione, Università e Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.«Occorre che la Regione Sardegna faccia la sua parte per tutelare le professionalità, formare nuovi medici veterinari e salvaguardare il prezioso patrimonio zootecnico sardo».

Questionario e social

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