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FestivalScienza, piazza d’onore per The Shifters

Inquinamento, acqua, immigrazione, degrado, azione dell’uomo: da oggi e fino all'8 novembre il pianeta Terra al centro della manifestazione regionale. Il contributo dell’Università di Cagliari con le ricerche di cinque dipartimenti. “Vogliamo rafforzare il ponte tra il sapere accademico, i cittadini e le comunità” dice Maria Chiara Di Guardo
05 novembre 2020
I ricercatori dell'Università in prima fila al Festival della scienza

Da Cagliari a Isili, attenzione e condivisione sul futuro del pianeta

Mario Frongia

Da stamani, a partire dalle 16, fino a domenica 8 novembre si sviluppa online il Festival della Scienza Cagliari. Organizzato dall’Associazione ScienzaSocietàScienza a Cagliari e a Oristano, Siniscola, Isili, Iglesias, l’evento prevede due eventi speciali a Nuoro. “Un’edizione particolare, digitale per discutere insieme - spiegano gli organizzatori - a ricercatori e ricercatrici di come e perché l’uomo, pur nel suo breve passare, abbia turbato pesantemente gli equilibri ambientali”. La cornice urgente e necessaria per dedicare la XIII edizione al pianeta Terra.

 

Suggestioni, narrazione, pensieri e idee innovative
Suggestioni, narrazione, pensieri e idee innovative

Il sapere universitario, tra promozione e divulgazione

Tra i laboratori didattici di FestivalScienza anche The Shifters, progetto pilota dell’Università di Cagliari teso a promuovere il know-how dell’ateneo in un modo innovativo. Il progetto inerente la terza missione, viene presentato e curato da Maria Chiara Di Guardo, prorettore Innovazione e territorio. “L’obiettivo? Trasferire e condividere la conoscenza, avvicinandoci al territorio e alla società, creare un ponte fra mondo accademico e società in grado di suscitare, con i nuovi media, curiosità e interesse rispetto ad argomenti poco raccontati e noti prevalentemente agli esperti”. Ma non solo. “Si offre l’opportunità di esplorare la ricerca con molteplici chiavi di lettura e linguaggi di indagine coniugati alle prospettive da cui scienza e ricerca si mostrano alla società con un unico messaggio: ci sono idee in grado di cambiare il mondo. Partecipiamo al Festival con grande piacere. The Shifters è comunicazione cross mediale che ha come punto di partenza proprio il cambiamento climatico e i rischi cui l’umanità va incontro se non pone un freno a comportamenti distruttivi per l’intero ecosistema” spiega la professoressa. “Negli ultimi anni la nostra Università ha imbastito un discorso interdisciplinare, indirizzato alla promozione della terza missione per valorizzare lo scrigno di conoscenze racchiuse nell’ateneo”. In ballo, con undici ricerche, i dipartimenti di Scienze economiche e aziendali, Lettere, lingue e beni culturali, Scienze della vita e dell’ambiente, Ingegneria civile, ambientale e architettura, Scienze mediche e sanità pubblica.Tra i docenti coinvolti, Antonio Pusceddu, Viviana Fanti, Massimo Barbaro, Walter Bonivento, Maria Teresa Melis, Germano Orrù, Andrea Sabatini e Paolo Solari. Alla premiazione di Donna scienza giovani con Carla Romagnino, ideatrice del Festival, prende parte anche il rettore Maria Del Zompo.

Maria Chiara Di Guardo. Con The Shifters cinema e web per avvicinare scienza, accademia e territorio
Maria Chiara Di Guardo. Con The Shifters cinema e web per avvicinare scienza, accademia e territorio

La serie web, tra attualità e futuro, con una narrativa distopica e post apocalitica

Il primo episodio, dal genere climate fiction, sposa gli obiettivi del Festival e approfondisce le tematiche delle fonti di sostentamento, dell’inquinamento atmosferico, del cambiamento climatico e del passaggio generazionale nelle piccole e medie imprese. “Si tratta di una narrativa distopica, post-apocalittica che descrive le peripezie dei sopravvissuti dopo una catastrofe. Lo scopo è esplicitamente educativo - aggiunge Maria Chiara Di Guardo – con i protagonisti che personificano il rapporto tra ricerca (motore di cambiamento) e società (che necessita di essere cambiata). Da un lato, perdita di fiducia e pessimismo che caratterizzano la società attuale rappresentata dal nonno Bruno. Dall’altro fiducia e curiosità tipica dei ricercatori rappresentati dal nipote Lorenzo”. Gli episodi della web serie fanno parte di una cornice comunicativa articolata che si completa con ulteriori contenuti di approfondimento all’interno del sito e sui social del progetto. Dall’episodio della web serie si passa ai video featurette che svelano ricerche nascoste all’interno della trama. “Il blog cerca di approfondire le tematiche di ricerca, mentre i podcast presentano i ricercatori ed illustrano come le ricerche da loro condotte abbiano ispirato il racconto. L’utente curioso, che necessita un grado di dettaglio ulteriore, può infine indagare su abstract scientifici e paper dell’area download”. A breve usciranno due nuovi episodi che si concentreranno rispettivamente sul focus delle dipendenze e delle smart cities per i quali sono stati coinvolti ulteriori venti ricercatori dell’ateneo.

La copertina di The Shifters, un evento nell'evento
La copertina di The Shifters, un evento nell'evento

Problematiche planetarie con una risposta forte: l'Earth day

Il crescente inquinamento e il degrado dei beni primari sono problemi globali. In questo clima di forte attivismo è nata l’Earth Day, con grande risonanza mondiale. Il Festival affronta immigrazione per motivi climatici, utilizzo improprio dell’acqua, esondazione dei bacini idrici, valanghe, foreste incenerite, tornado, tsunami e desertificazione. Previste inaugurazione in presenza e streaming, conferenze, seminari, presentazione di libri, laboratori, animazioni, spettacoli, mostre, percorsi museali, tecnologici, naturalistici.   

Le foto a corredo del servizio sono state realizzate ante pandemia Covid.

Video, info e social. https://www.facebook.com/theshiftersterzamissione/videos/1178625579157799/

https://www.theshifters.it/come-navigare-in-the-shifters/ https://www.youtube.com/channel/UC_lHeINXn0u2xBDviOH3D5g https://www.facebook.com/theshiftersterzamissione

https://www.instagram.com/the_shifters_terza_missione/

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Foreste incenerite, aree desertificate, valanghe e tsunami: il Festival e il volto più fragile del pianeta
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