In base al nuovo protocollo, gli atenei, anche attraverso il fondamentale sostegno di un’ampia rete di partner locali, assicureranno il supporto necessario agli studenti per frequentare un programma di laurea magistrale
Sergio Nuvoli
Cagliari, 15 giugno 2020 - Undici università italiane, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, l’UNHCR -l’Agenzia ONU per i Rifugiati, Caritas Italiana, Diaconia Valdese e Gandhi Charity hanno aderito ad un protocollo d’intesa che darà a 20 studenti rifugiati attualmente in Etiopia l’opportunità di proseguire il loro percorso accademico in Italia attraverso delle borse di studio.
Il progetto, denominato University Corridors for Refugees (UNI-CO-RE), si avvale della partecipazione delle Università dell’Aquila, Università di Bologna, Università degli Studi di Cagliari, Università di Firenze, Università Statale di Milano, Università di Padova, Università degli Studi di Perugia, Università di Pisa, Università di Sassari, Università Iuav di Venezia, e Luiss Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli.
Si tratta del proseguimento del progetto pilota partito nel 2019 con la partecipazione di due università e sei studenti.
In base al nuovo protocollo, gli atenei, anche attraverso il fondamentale sostegno di un’ampia rete di partner locali, assicureranno il supporto necessario agli studenti per frequentare un programma di laurea magistrale della durata di due anni e per integrarsi nella vita universitaria. Gli studenti vengono selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico e da comitati di esperti individuati da ciascuna università.
L'allarme lanciato dall'UNHCR: “A livello di istruzione superiore la situazione è drammatica: solo il 3 per cento dei rifugiati riesce ad accedere contro il 37 per cento della media globale"
Nel dettaglio, l'università di Cagliari sta selezionando tre studenti che potranno iscriversi ad un Corso di Laurea Magistrale dall'A.A. 2020/2021. Gli studenti selezionati saranno esentati dal pagamento delle tasse di iscrizione, riceveranno supporto finanziario per le pratiche del visto e le spese di viaggio, e una borsa di studio a sostegno del loro soggiorno in Italia.
“Nel mondo ancora troppi rifugiati non hanno accesso all’istruzione”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “A livello di istruzione superiore la situazione è drammatica: solo il 3 per cento riesce ad accedere contro il 37 per cento della media globale. Grazie all’impegno delle università coinvolte, progetti come UNI-CO-RE non solo permettono ai rifugiati di arrivare in maniera sicura in Italia per sviluppare il loro talento, contribuendo alla comunità locale, ma riaccendono la speranza in milioni di bambini e ragazzi attualmente in esilio a causa di guerre e persecuzioni”.
Entro il 2030 l’UNHCR si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in paesi d’accoglienza e paesi terzi anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità.
RASSEGNA STAMPA
L’UNIONE SARDA di martedì 16 giugno 2020
Pagina 19 Cronaca di Cagliari
Corso di laurea magistrale
Un bando per assegnare borse di studio a 3 rifugiati
Cagliari è tra le undici università italiane che si uniscono per lanciare i corridoi universitari e offrire a studenti rifugiati la possibilità di continuare il loro percorso accademico in Italia: l'ateneo sta selezionando tre studenti che potranno iscriversi a un corso di laurea magistrale.
Il progetto, denominato University Corridors for Refugees (Uni-co-re), è il proseguimento del progetto pilota partito lo scorso anno: in base al nuovo protocollo, gli atenei, anche attraverso il fondamentale sostegno di un'ampia rete di partner locali, assicureranno il supporto necessario agli studenti per frequentare un programma di laurea magistrale della durata di due anni e per integrarsi nella vita universitaria.
Gli studenti vengono selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico e da comitati di esperti individuati da ciascuna università.
Nel dettaglio, l'Università di Cagliari sta selezionando tre studenti che potranno iscriversi ad un corso di laurea magistrale per il 2020-21.
Gli studenti selezionati nell'ambito dell'iniziativa curata da Alessandra Carucci, prorettrice all'internazionalizzazione, saranno esentati dal pagamento delle tasse di iscrizione, riceveranno supporto finanziario per le pratiche del visto e le spese di viaggio, e una borsa di studio a sostegno del loro soggiorno in Italia.
LA NUOVA SARDEGNA di martedì 16 giugno 2020
Sassari – pagina 20
Una mano tesa agli studenti rifugiati
L'Università di Sassari aderisce al protocollo d'intesa del progetto Unicore
SASSARIUndici università italiane, tra le quali quella di Sassari, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, l'Unhcr -l'Agenzia Onu per i Rifugiati, Caritas Italiana, Diaconia Valdese e Gandhi Charity hanno aderito ad un protocollo d'intesa che darà a 20 studenti rifugiati in Etiopia l'opportunità di proseguire il loro percorso accademico in Italia attraverso delle borse di studio.
Il progetto, denominato University Corridors for Refugees si avvale della partecipazione delle Università dell'Aquila, Università di Bologna, Università degli Studi di Cagliari, Università di Firenze, Università Statale di Milano, Università di Padova, Università degli Studi di Perugia, Università di Pisa, Università di Sassari, Università Iuav di Venezia, e Luiss Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli. Si tratta del proseguimento del progetto pilota partito nel 2019 con la partecipazione di due università e sei studenti. In base al nuovo protocollo, gli atenei, anche attraverso il fondamentale sostegno di un'ampia rete di partner locali, assicureranno il supporto necessario agli studenti per frequentare un programma di laurea magistrale della durata di due anni e per integrarsi nella vita universitaria. «Nel mondo ancora troppi rifugiati non hanno accesso all'istruzione - ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante di Unhcr per l'Italia, la Santa Sede e San Marino -. A livello di istruzione superiore la situazione è drammatica: solo il 3 per cento riesce ad accedere contro il 37 per cento della media globale. Grazie all'impegno delle università coinvolte, progetti come Unicore non solo permettono ai rifugiati di arrivare in maniera sicura in Italia per sviluppare il loro talento, contribuendo alla comunità locale, ma riaccendono la speranza in milioni di bambini e ragazzi attualmente in esilio a causa di guerre e persecuzioni». Gli studenti saranno selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico e da comitati di esperti individuati da ciascuna università.
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