Lunedì 26 marzo 2018

26 marzo 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 marzo 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Al Teatro Lirico le start-up per la giornata conclusiva del progetto dell'Università di Cagliari
CLAB, PREMIATE LE IDEE INNOVATIVE
Il rettore Maria Del Zompo: «È una realtà diventata eccellenza»

Dal sistema magnetico per l'ortodonzia all'applicazione per controllare la vita nelle arnie, dalla piattaforma offrire un nuovo modo di fare turismo sino alla massima razionalizzazione dei consumi energetici. Sono solo alcuni esempi proposti da Contamination Lab dell'Università di Cagliari, arrivata alla sua quinta edizione. Una autentica fucina di idee innovative e di progetti da mettere in campo. E che, naturalmente, hanno necessità di risorse finanziarie per vederli realizzati. In sintesi, il binomio scuola-impresa di cui si parla sempre, spesso anche troppo, e che si vede ancora poco in fase di attuazione.
VINCITORI E MONTEPREMI Ieri, in un Teatro Lirico stacolmo, l'ultimo atto di CLab, con la giuria che ha scelto i tre progetti ritenuti meritevoli di dividersi il “montepremi” di 50 mila euro, tra denaro e servizi. Al primo, “Maga orthodontics”, andranno circa 20 mila euro; al secondo, “EaBlock”, 12 mila; al terzo, “Glambnb”, 7.500 mila. Chiaro, per mettere a punto i dettagli servirà altro, ma il coinvolgimento delle aziende, la possibilità di effettuare un periodo di “incubazione”, un percorso di accelerazione, assistenza tecnica e opportunità di relazioni inducono a prospettive diverse e, comunque, da sondare.
L'UNIVERSITÀ Il rettore Maria Del Zompo è raggiante: «CLab è una sfida vinta. È diventata una realtà e un'eccellenza in Italia, dove abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti, e in Europa. Quello che ci rende maggiormente soddisfatti è il grande lavoro di squadra. Siamo ancora ai primi passi di un percorso importante ma continuiamo a crescere. Anni fa, di cultura d'impresa non se ne parlava, adesso sì. Le aziende sarde, e non solo, cercano i ragazzi che partecipano a CLab e questo fa immensamente piacere. Noi lavoriamo perché diventi una struttura di ricerca e sviluppo».
LA REGIONE In questa giornata di festa, con la sala piena di studenti che applaudivano alla presentazione dei progetti e che si complimentavano con gli ideatori, è intervenuto anche l'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci: «Centinaia di ragazzi si sono messi in gioco in questi mesi per creare un'idea d'impresa, hanno confrontato idee diverse, e non c'è dubbio che la contaminazione è l'aspetto più importante per produrre innovazione. Insieme al fare rete: abbiamo costruito un solido ecosistema nel quale Regione, Università, imprese, venture capital giocano ruoli strategici. La Sardegna oggi è la patria delle start up e dell'innovazione tecnologica, che ci aiuta a superare i confini del mare. Vogliamo aiutare le nuove imprese a crescere e andare avanti. Qui ci sono energie positive, la Regione ci crede fortemente e supporta queste iniziative. La nostra Giunta sta facendo molto per aiutare i giovani, finanziando ogni valida iniziativa che possa aiutarli a costruire qui, in Sardegna, il loro futuro».
L'AMBASCIATORE All'incontro era presente l'ambasciatore d'Israele Ofer Sachs - e spiega lo spiegamento di polizia e carabinieri fuori dal Teatro - e Nimrod Kozlovski, docente di sistemi di sicurezza ed esperto cyber security dell'Università di Tel Aviv. Quest'ultimo ha tenuto una piccola lezione sui rischi del web, accennando al recente scandalo dei milioni di dati finiti da Facebook a Cambridge Analytica.
DATI SICURI Argomento oggetto della seconda start-up classificata. «Ero un hacker buono - aveva premesso Dario Puligheddu nell'introdurre la presentazione del progetto - e siccome hackerare è semplice, ho pensato a una soluzione del problema legato alle tante applicazioni colabrodo che non servono a niente. La sicurezza e la protezione dei datti è indispensabile per evitare danni sempre più ingenti alle aziende. Oggi si stimano intorno al 10 per cento ma nel futuro sono destinati ad aumentare».
Vito Fiori



2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
SEGNALAZIONI WHATSAPP
La culla del sapere in mezzo al degrado

Le segnalazioni purtroppo non sono servite a nulla ed ecco come oramai da troppo tempo si presenta quella che dovrebbe essere “la culla del sapere”. Siamo al terzo piano della facoltà di studi umanistici a Cagliari. Questa situazione va avanti da tre mesi. Si sperava in un pronto intervento, invece è tutto come prima. La pavimentazione saltata e le macerie lasciate accanto al pilastro rappresentano anche un pericolo per studenti e personale docente universitario.

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
In breve
CENTRO STUDI GENEALOGICI

Domani alle 17,30, nella sala della chiesa di San Pio X (via della Pineta 178), Gianluca Scroccu parlerà del lavoro svolto come ricercatore invitato dalla New York University su “Dio e Casa Bianca, religione civile e religione politica dei presidenti americani da Wilson a Obama”. Organizza il Centro studi genealogici.

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 marzo 2018 / Cultura (Pagina 27 - Edizione CA)
“LEZIONE DI STORIA”. Ieri al Teatro Massimo di Cagliari l'ultimo appuntamento di Laterza
Lawrence il viaggiatore: «Dorata e nuda, ecco Cagliari»

E improvvisamente «ecco Cagliari: una città che si alza ripida, ripida, dorata, accatastata nuda verso il cielo dalla pianura all'inizio della profonda baia senza forme. È strana e piuttosto sorprendente, per nulla somigliante all'Italia».
È la Cagliari che D. H. Lawrence rievoca nel suo celebre libro di viaggio “Mare e Sardegna”, che uscì a New York, nel 1921, con le illustrazioni originali Jan Juta. Un libro curato, nell'edizione Ilisso, da Luciano Marrocu, docente di Storia contemporanea all'Università di Cagliari.
Al grande scrittore inglese Marrocu ha dedicato l'ultima lezione di storia - “L'inquietudine. D. H. Lawrence in Sardegna” - del ciclo organizzato dall'editore Laterza in collaborazione con Sardegna Teatro e l'Unione Sarda, attorno al tema del viaggio. E anche ieri mattina, nonostante la pioggia, un pubblico numeroso si è ritrovato al Teatro Massimo di Cagliari per assistere a una narrazione capace di intrattenere e informare allo stesso tempo (un format, dato il successo, che avrà un seguito in autunno).
Lawrence (1885-1930), interprete di un modernismo letterario meno rivoluzionario, sul piano formale, rispetto a quello di James Joyce o di Virginia Woolf, non fu meno profondo nell'indagare i recessi dell'animo umano. Figlio di un minatore e di una maestra elementare, di saluto cagionevole (a lungo affetto da tubercolosi), fu attratto dai climi caldi del Mediterraneo. Giunse una prima volta in Italia nel 1912, riparò in Galles durante la Grande guerra, ritornò nel 1919 per rimanervi due anni, accompagnato dalla moglie, di sei anni più grande e di forte temperamento, Frieda von Richthofen, proveniente da una ricca famiglia dell'aristocrazia tedesca.
Firenze, Roma, Capri, Taormina e dunque la Sardegna, per nove giorni, nel gennaio del 1921 (da Cagliari giungerà a Sorgono, poi a Nuoro e a nord fino a Olbia): «la necessità di viaggiare innervava la sua scrittura creando un binomio inscindibile». Segnato dagli anni della guerra, in polemica con l'omogeneizzazione dei costumi imposta dalla civiltà europea, a scapito della naturalezza dell'uomo, cercava in Sardegna «colori, gesti, modi di vivere, punti di vista che fossero espressione di un'identità ancora integra».
Forse si trattava di desideri utopici; a un amico scrisse che «viaggiare è una splendida lezione di disillusione».
Luca Mirarchi

 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 marzo 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 9 - Edizione CA)
LA POLEMICA. L'assessore di Monserrato Asunis: «Ma il capoluogo non ha mai sollevato eccezioni»
CHICCO PORCU, Amministratore Arst: “Le proposte devono avere un termine per non perdere i fondi a favore di altri progetti” - ITALO MELONI, Ingegnere trasportista: “Il tracciato è tortuoso: troppe 15 fermate da piazza Repubblica a Quartu” - PIETRO PISU, Sindaco di Quartucciu: “Il percorso massacra il territorio dal punto di vista ambientale e urbanistico”
METROPOLITANA, SINDACI CONTRO
Sul tracciato anche iI Comune di Quartucciu si schiera con Zedda

Altro che ramoscelli d'ulivo in segno di pace. L'intervento del sindaco Massimo Zedda sulla metropolitana di superficie durante la convention di Campo progressista ha avuto l'effetto di una bomba. «È il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari. Il tracciato deve servire il territorio, non gli interessi di chi costruirà. La metro deve andare dalla gente, non il contrario». Sono i concetti principali esposti sabato al Teatro Massimo, che hanno scatenato il pandemonio. Anche perché Zedda ha fatto riferimento, neanche tanto velatamente, a una sorta di cupola mafiosa che controllerebbe la torta da milioni di euro. Frasi che andrebbero declinate al terzo piano del Palazzo di giustizia.
L'ARST Chicco Porcu, 57 anni, da ottobre è l'amministratore unico dell'Arst, l'ente regionale trasporti gestore della metropolitana di superficie. Zedda non lo ha mai nascosto: la metro deve essere controllata dal Ctm. «Quello che conta per gli utenti non è l'operatore unico, ma il coordinamento operativo e commerciale dei servizi. In tutto il mondo a valle di un soggetto unico - che governa e pianifica il sistema di trasporto pubblico - ci sono una pluralità di operatori che realizzano i servizi nell'ambito di una rete unitaria per gli utenti». I percorsi sono stati decisi in funzione delle speculazioni? «Ciascuno ha avuto la possibilità di indicare le proprie priorità. Il percorso è stato sottoscritto da tutti, compreso il Comune di Cagliari rappresentato ai massimi livelli». Zedda parla di binari morti e di scarsa sostenibilità economica. «Nel progetto complessivo è prevista un'estensione di oltre 40 Km con circa 400 milioni di euro di investimenti per chiudere tutti gli anelli in direzione ospedali, Sestu, l'anello Ovest dal Policlinico a piazza Matteotti, la direttrice Poetto. Nessun binario morto, ma una rete di livello europeo». Oggi alle 14 Chicco Porcu incontrerà il sindaco a Palazzo Bacaredda per discutere la questione.
LE CRITICITÀ «Il percorso della metro massacra il territorio dal punto di vista urbanistico e ambientale e non passa nel centro del paese». Il sindaco di Quartucciu Pietro Pisu sposa in pieno la linea di Zedda. «Con queste condizioni il Puc che autorizza la realizzazione del percorso non verrà mai modificato. Ho chiesto un incontro a Regione e Arst ma sino a oggi non hanno risposto».
PERCORSO TORTUOSO Italo Meloni, docente di Trasporti all'Università si schiera con il sindaco. «Il tracciato dal punto di vista trasportistico è tortuoso e suscita molte perplessità. L'itinerario non è stato studiato dal punto di vista funzionale: da Quartu a piazza Repubblica 15 fermate. Troppe, chiaro che i quartesi preferiscono utilizzare l'auto o le linee del Ctm 30 o 31».
L'INTERROGAZIONE «La Giunta regionale deve dare chiarimenti immediati, spiegando nel dettaglio le valutazioni anche di carattere tecnico trasportistico che ne sono alla base». Lo ha scritto in un'interrogazione il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa. «Perché sono stati scelti i tracciati sinora approvati? Sulla base di quali elementi oggettivi - a partire dalla effettiva domanda di trasporto - si è data priorità alla realizzazione di determinati progetti rispetto ad altri? Chi coordina le decisioni dei Comuni coinvolti?».
I PERCORSI Per il sindaco uno degli ispiratori di questi percorsi è l'attuale assessore all'Urbanistica del Comune di Monserrato Gabriele Asunis. «Le aree sulle quali passa il tracciato sono state condivise da tutti i Comuni», afferma Asunis che è stato anche assessore regionale agli Enti locali. «Il Comune di Cagliari non ha mai sollevato eccezioni». Zedda parla di speculazioni. «I treni passano dove c'è la gente e dove ci sono gli spazi fisici. In alcune strade passano a malapena le auto».
Andrea Artizzu

 

La Nuova Sardegna

 




 

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 26 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 5
Al Contamination Lab di Cagliari contributo regionale di 1,2 milioni
STARTUP E UNIVERSITÀ, VINCE MAGA

CAGLIARI «Il Contamination Lab dell'Università di Cagliari è un laboratorio nel quale la Regione crede moltissimo, che sta finanziando con convinzione come fa con molte altre attività dell'Università, che è il vero motore dello sviluppo perché è solo dal capitale umano, in particolare quello dei nostri giovani, che si genera l'innovazione». Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha chiuso la quinta edizione del laboratorio delle start up innovative. Un luogo di contaminazione tra studenti universitari di discipline diverse che ha lo scopo di promuovere la cultura della imprenditorialità, della innovazione e del fare, l'interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. Obiettivo: far nascere nuove imprese, dunque creare occupazione e sviluppo economico. La giunta Pigliaru ha finanziato il CLab con 1 milione e 200mila euro per il triennio 2017-2019. La start up vincitrice di quest'anno è stata Maga, ideata per produrre e vendere i primi apparecchi ortodontici magnetici. «Vogliamo aiutare le nuove imprese a crescere e andare avanti - dice Paci -. Qui ci sono energie positive, c'è l'Università, ci sono le idee. C'è la Regione, che ci crede fortemente e supporta le iniziative».

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 26 marzo 2018 / Oristano - Pagina 15
L'ANALISI»IL LAVORO NEL 2017
ASSUNTI IN CRESCITA
POPOLO DI BRACCIANTI BADANTI E CAMERIERI
I mestieri più ricercati non richiedono qualifiche speciali
In agricoltura i nuovi contratti sono 2.174. L'edilizia è in crisi

di Michela Cuccu
ORISTANO Aumentano le assunzioni, ma solo per i lavori meno qualificati. È il quadro davvero poco confortante dei dati forniti dall'Agenzia del Lavoro per quel che riguarda la provincia. È infatti quella del bracciante con 2.174 contratti pari all'11,9 per cento, la tipologia di lavoro più richiesta, seguita dalle badanti che contano 1.755 assunzioni pari al 9,6 per cento della nuova forza lavoro, mentre al terzo posto, ma parecchio distaccati, troviamo i camerieri con 819 contratti che rappresentano appena il 4,5 per dei nuovi assunti. È sempre attraverso le statistiche che si ha la conferma della crisi dell'edilizia: il settore prima della crisi offriva assieme all'agricoltura le maggiori opportunità di lavoro, invece oggi è in forte calo: appena 283 i manovali assunti lo scorso anno, pari all'1,6 per cento.L'aumento dei posti di lavoro nel 2017 è stato però sensibile con 2.500 assunzioni in più rispetto all'anno precedente, quando il numero dei contratti si fermò a 15.708. Allora però l'agricoltura aveva più potenzialità occupazionali, con 2.040 braccianti assunti pari al 13 per cento del totale, seguiti di stretta misura dalle badanti che con 1.843 contratti rappresentavano l'11,7 per cento delle assunzioni nell'Oristanese. Nel 2016 l'edilizia era appena più vivace, assorbendo l'1,9 per cento (contro l'1,6 del 2017) dei nuovi posti di lavoro, con 314 manovali assunti. Un'altra categoria ancora piuttosto richiesta è quella dei collaboratori domestici, con 522 assunzioni registrate lo scorso anno, contro le 559 del 2016. Quasi un pareggio.Sono tante le richieste di lavoro ancora troppo poco qualificate in provincia, dove il turismo fatica ancora ad affermarsi. La conferma arriva dalle assunzioni per categorie come i camerieri che nel 2017 hanno registrato un'impennata: 819 contratti contro gli appena 361 dell'anno precedente. Quella dell'impiegato continua tuttavia a rappresentare un'opportunità anche se rispetto al 2016, quando ne vennero assunti 176, i nuovi contratti lo scorso anno si sono fermati a 158.Anche nel mondo della scuola le opportunità di lavoro sono piuttosto poche perché se è vero che l'anno scorso sono stati assunti 198 nuovi insegnanti elementari, di questi appena 33 sono a tempo indeterminato. È dunque la precarietà l'elemento che assieme alla ricerca di qualifiche professionali piuttosto basse caratterizza il mercato del lavoro in provincia. È una realtà che non si discosta di molto dalle statistiche nazionali. L'anno scorso, infatti, il numero dei contratti a tempo determinato è stato pari a 12.832 contro gli oltre 14mila dell'anno precedente. Salta agli occhi la notevole differenza di opportunità lavorative stabili per le donne che rispetto agli uomini vengono assunte molto più spesso con contratti a termine. Questo divario si nota soprattutto nel dato generale del 2017 con 1.352 assunzioni a tempo indeterminato per gli uomini mentre, per le donne ci si ferma a 1.021.
UNIVERSITÀ:
CHI STUDIA QUI TROVA OCCUPAZIONE

L'università di Oristano è una realtà consolidata da molto tempo, anche se ciclicamente deve ricordare a chi elargisce i fondi la sua esistenza e i suoi risultati. Gli ultimi dati disponibili raccontano che nel corso di studi in Economia e gestione dei servizi turistici, a dodici mesi dalla laurea, su un totale di 288 laureati solo il 16% è disoccupato o in cerca di occupazione, il 36% prosegue gli studi e il 48% è già occupato. Degli 89 laureati in Tecnologie alimentari il 42% è occupato, il 38% prosegue gli studi e il restante 20% è disoccupato o in cerca di lavoro. Su 96 laureati in Viticultura ed enologia , il 66% hatrovato un lavoro, il 15% prosegue gli studi e il 19 non ha un'occupazione. L'Università di Oristano è sempre stata attenta al rapporto con il mondo del lavoro. Dopo una breve pausa riprende l'annuale appuntamento con il MeetJob, l'evento che il Consorzio Uno organizza con l'obiettivo di presentare agli studenti, ai laureati e alle aziende del territorio, gli sbocchi professionali dei corsi di laurea.


Questionario e social

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