Domenica 25 marzo 2018

25 marzo 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 25 marzo 2018 / Fondi Investimento (Pagina 21 - Edizione CA)
APPUNTAMENTI 
FINALE DEL CONTAMINATION LAB

Questa mattina al Teatro dell'Ente lirico andrà in scena la finale della quinta edizione del Contamination Lab dell'Università di Cagliari (nella foto il rettore Maria Del Zompo). Sarà un testa a testa con in ballo risorse, contratti e relazioni con il mondo della finanza e dell'imprenditoria. I team finalisti saranno: EABlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics. Al primo classificato verranno consegnati, tra i tanti premi, quattromila euro da Sardegna Ricerche, altri quattromila euro dall'Ambasciata italiana degli Stati Uniti e ulteriori cinquemila euro da Fondazione di Sardegna. (l. m.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 25 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Mercoledì comincerà il primo seminario
Etica, politica, economia con i video degli studenti

“Etica, politica ed economia: una simbiosi necessaria”, è il titolo del primo seminario del ciclo di incontri organizzato dall'Università nell'ambito del percorso-concorso “UniCa per l'etica”. Relatore sarà Aldo Pavan, docente di Economia aziendale della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche. L'appuntamento è per mercoledì alle 16 nell'aula magna del Rettorato.
IL PROGETTO Voluto dalla rettrice Maria Del Zompo, è nato per coinvolgere gli studenti in un percorso innovativo sull'etica e stimolarli alla creazione e alla condivisione di filmati in grado di sensibilizzare i cittadini sul tema. Si vuole inoltre promuovere la diffusione dei filmati (e del loro messaggio positivo) attraverso i canali social (tra cui Facebook), così da poter raggiungere il più vasto numero di persone possibile. Con il seminario di Pavan si apre la prima fase del progetto, in cui i 142 studenti (di 46 corsi di laurea diversi) che hanno accolto l'invito dell'Ateneo studieranno il tema approfondendo tutte le possibili implicazioni sociali, per poi realizzare i filmati che saranno messi in gara.
GLI APPUNTAMENTI I successivi sono il 4 aprile con Gabriella Baptist, docente di Filosofia morale della facoltà di Studi umanistici sul tema “Ripensare le virtù”, poi il 12 aprile con la rettrice Del Zompo, farmacologa di fama internazionale, che parlerà di “Scienza, ricerca e etica”. Il 18 aprile seminario tenuto dal magistrato Mauro Mura su “Etica e processo penale”.
I LABORATORI Gli studenti inseriti nel progetto possono poi partecipare a sei laboratori di videomaking e storytelling tenuti da Antioco Floris, direttore del Centro per l'educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità (Celcam), per realizzare i filmati che concorreranno al premio finale.

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 25 marzo 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
LA STORIA. Mario Colombu, 93 anni, scrive pensieri e li regala alla sua città
I bigliettini dell'ex prof Consigli e aforismi su davanzali, aiuole e vetrine

Dice che non si aspettava tanto clamore. Neanche quando è arrivato al pensiero numero quaranta. Scritto a mano, con grafia elegante e ordinata e riprodotto in altrettante copie. Come quelli precedenti, totale mille e seicento. Consigli, aforismi, avvertimenti: prodotti durante la notte e regalati alla città alle prime luci dell'alba. Foglietti capaci di scaldare il cuore e far scattare una vera e propria caccia al poeta misterioso. Si sapeva che fosse un nonnino armato di bastone, solito aggirarsi nella zona di via Paoli. In effetti è così, perché il protagonista di questa storia dal gusto antico, è Mario Colombu: 93 anni, docente di Filosofia all'università ed ex preside in quasi tutte le scuole cittadine. Uno che del pensiero ha fatto il suo mestiere.
IL CASO L'unico modo per trovarlo è presentarsi a casa sua oppure scrivergli una lettera. Perché telefono non ne ha. Memoria impeccabile e mente lucidissima, meno l'udito, ma dopo diversi tentativi al citofono spalanca le porte del suo appartamento al terzo piano di un palazzo silenzioso. In una mano tiene un libro (Orientamenti sui problemi educativi), con l'altra indica Platone e Aristotele, contemporaneamente si lancia in citazioni delle Divina Commedia. Sembra quasi stupito: «Non sono diventato famoso per tutto quello che ho fatto, e ora tutti parlano dei miei foglietti», osserva, per poi passare in rassegna una vita scandita dai numeri: venticinque anni da professore, quindici da preside, trentaquattro da ministro dell'eucarestia, due titoli accademici e venticinque libri scritti. Si aggiungono i foglietti che ogni mattina distribuisce per la città. Un pensiero diverso per ogni giorno, dai temi più vari.
PENSIERI SPARSI Ha iniziato a inizio febbraio, e da allora non si è più fermato. Tanto che i suoi bigliettini poggiati sui davanzali, in mezzo alle aiuole e nelle vetrine dei negozi, sono diventati virali, arrivando persino nel web. Paradossale per uno che si dichiara del tutto estraneo alle forme di tecnologia più avanzata. «Facebook? Che lingua è?». Tentare con gli altri social è inutile: «Twitter? È un animale?». Ma chiarisce che la sua non è un'avversione al progresso («A casa ho tante cose tecnologiche: frigorifero, stufa, elettricità, forno. Insomma tutto l'essenziale. Degli altri aggeggi non ho bisogno»). Neppure del telefono, fisso o portatile non fa differenza. Tornando ai biglietti, i temi sono vari. Perché Colombu spazia dal romanticismo “Ti voglio bene vale più di ti amo”, alle questioni più attuali, come i femminicidi, che hanno ispirato uno degli ultimi foglietti. «L'amore vero è gioia, non terrore. L'amore che uccide non è amore, è violenza e odio. Donne non trascurate i segnali di un compagno o di un marito violento. Fate subito denuncia ai Carabinieri». E anche alla tecnologia ne ha dedicato uno: «La tecnologia semplifica la vita… la creatività riempie di bellezza le nostre case». E poi inviti a tirar fuori il meglio di ognuno di noi, sotto varie forme. Ma sempre con quel tratto di penna blu forse un po' tremolante ma incredibilmente perfetto nell'indecisione dettata dall'età.
SCUOLA, IERI E OGGI A casa Colombu discorsi sui social network e affini non attaccano, in compenso si torna a parlare a più riprese di scuola. Ma certo non stupisce, considerando che la sua vita l'ha trascorsa per metà in cattedra. «Arrivavo prestissimo, massimo alle 6 ero già a scuola. A quei tempi eravamo in due così mattinieri: io e Orazio Ancis, fondatore del Cambosu. Ma lui aveva tutte le ragioni, perché dalla scuola guadagnava. Io non mi sono certo arricchito». Eppure la passione per l'insegnamento è rimasta, anche dopo la pensione. Perché in fondo quei biglietti ai quali tanti cagliaritani si sono ormai affezionati sono preziosi insegnamenti di un uomo che evidentemente ha ancora tanto da dire.
Sara Marci

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 25 marzo 2018 / Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Lezioni di storia Ultimo appuntamento della rassegna oggi alle 11 al Massimo, Cagliari
SCRIVERE PER VIAGGIARE  Luciano Marrocu svela l'anima di Lawrence

Partiti da Itaca, gli itinerari di eroi, santi, mercanti, navigatori e scienziati giungono all'approdo. La Sardegna, infine. L'isola che nel gennaio 1921 fu meta del viaggio di David Herbert Lawrence.
Lo scrittore inglese (1885-1930) sarà protagonista oggi (ore 11) dell'ultimo incontro delle “Lezioni di storia”, ciclo organizzato dagli editori Laterza con L'Unione Sarda media partner e ospitato con successo di pubblico al Teatro Massimo di Cagliari. Il ritratto che ne farà Luciano Marrocu, docente di Storia contemporanea all'Università di Cagliari, non sarà quello di un uomo che domina, insofferente e inquieto, il paesaggio selvaggio descritto nel libro “Sea and Sardinia”. Nella rappresentazione del tour, durato nove giorni (da Cagliari a Terranova, passando per Mandas, Sorgono e Nuoro), il professore attribuirà il giusto rilievo anche a chi lo condivise: la moglie Frieda, l'“Ape regina” del racconto di viaggio.
Ritiene sia notazione determinante per la rilettura della storia?
«La mia narrazione partirà dalla foto che ritrae gli attori dell'esperienza. Da una parte l'autore di “Sea and Sardinia”. Dall'altra sua moglie Frieda von Richthofen, signora tedesca che per amore di Lawrence abbandonò il primo marito e i tre figli. L'atteggiamento di condanna che la società inglese ebbe verso la coppia fu ulteriore stimolo al viaggio. Dopo una prima tappa in Germania e il ritorno in Inghilterra imposto dalla guerra, quella tensione si fece stile di vita, un destino. Lawrence non metterà più piede in patria. Morirà in Provenza, dopo aver raggiunto anche Taos, città del New Mexico dall'aria pura - quindi adatta ai suoi problemi di salute - e luogo d'incontro di scrittori. Frieda, l'Ape regina, proseguirà il cammino interrotto dal marito».
Il viaggio fu quindi condizione esistenziale?
«“L'impulso inarrestabile a muoversi”, di cui scrive Lawrence nell'incipit di “Sea and Sardinia”, indirizzò verso la meta. L'Isola fu anche pensata come luogo in cui trasferirsi dalla Sicilia, terra dove la coppia aveva temporaneamente scelto di abitare e dalla quale era partita verso Cagliari. La ricognizione ebbe esito negativo, è noto. Ma nella lettura dell'esperienza, che non può limitarsi all'esteriorità, questa motivazione è secondaria».
Qual è quella primaria?
«Lawrence viaggia per scrivere o, in un certo senso, scrive per viaggiare. Nonostante capacità quasi pittoriche nella rappresentazione del paesaggio, la prospettiva interiore - come per Virginia Woolf e James Joyce - è prevalente. Lo scrittore assiste all'uniformarsi del mondo e percepisce il fenomeno come minaccia di abbrutimento collettivo. Nel suo viaggio interiore in Sardegna, che è percorso dall'inquietudine, cerca colori specifici, quelli del locale che resiste all'omogeneizzazione».
Lo si accusa di non aver colto i fenomeni sociali che attraversavano l'Isola.
«Il tempo trascorso fu breve e Lawrence incontrò perlopiù addetti alle ferrovie. D'altro canto non gli interessavano contemporaneità e aspirazione alla modernità (con cui si misura, comunque), ricercava l'arcaicità».
Il viaggiatore che oggi arriva in Sardegna può ritrovare luoghi risparmiati dalla globalizzazione?
«L'incontaminato è proiezione fantastica. Non esiste attualmente, né esisteva nel 1921. Specificità e sapore di luogo sopravvivono, però. Dipende dagli occhi che guardano, dalla loro capacità di andare in profondità. Nel quartiere in cui abito, vedo crocieristi in torme galoppanti. Noto tuttavia anche viaggiatori, solitari o in coppia, attenti e curiosi, meravigliati di scoprire i colori di una città inattesa».
Manuela Arca


 

La Nuova Sardegna

 




 

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 25 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 2
POLITICA REGIONALE
Il governatore annuncia le priorità della giunta nell'ultimo anno di legislatura
«Starò fuori dal palazzo per illustrare ai sardi le cose buone fatte in questi anni»
PIGLIARU: PRONTI A CORREZIONI SU SANITÀ ED ENTI LOCALI

di Alessandro Pirina
CAGLIARI Pigliaru traccia la strada da seguire nei prossimi 10 mesi. Da qui alle elezioni il governatore punta a focalizzare la sua azione politica in tre direzioni: più contatto con il territorio, correzione delle riforme su sanità ed enti locali, lotta alla povertà con strumenti quali il Reis e Lavoras. Per indicare le tre priorità della giunta nell'ultimo anno di legislatura Francesco Pigliaru ha scelto il palco di Campo progressista, gli ex Sel che hanno preferito l'alleanza con il Pd al rassemblement di Liberi e uguali guidato da Grasso. «Valorizzare ciò che è stato fatto, correggere e mettere in atto ciò a cui abbiamo dedicato meno tempo». Con queste parole il governatore ha aperto i lavori del convegno «Il nostro programma per la Sardegna», organizzato al Teatro Massimo di Cagliari. Sul primo punto Pigliaru ha sottolineato che «è necessario mettersi attorno a un tavolo, scegliere le cose su cui si è operato meglio e comunicarle nel modo dovuto. Ecco perché da ora sino alle elezioni starò un po' meno chiuso a Villa Devoto e più in giro nei territori». Insomma, anche alla luce dei pesanti risultati del centrosinistra alle politiche, finito terzo in tutti i collegi uninominali dietro il Movimento 5 stelle e il centrodestra, il presidente della Regione vuole fare in prima persona da testimonial di quanto la sua giunta ha prodotto in questi anni. Anche se non tutto forse è andato come avrebbe voluto. Anzi, qualche cosa deve essere aggiustata in corso d'opera. Ed è questo, infatti, il secondo punto evidenziato da Pigliaru al Teatro Massimo. «Abbiamo costruito riforme importanti, sugli enti locali e sulla sanità per esempio, c'è qualcosa che dobbiamo correggere? È il momento di farlo e se ci sono suggerimenti accettiamoli. Le liste d'attesa devono essere finalmente ridotte». Il terzo punto su cui Pigliaru vuole insistere sono gli strumenti approvati dalla giunta per porre un freno alle sempre più frequenti situazioni di povertà e disagio sociale, quali il Piano del lavoro da 128 milioni previsto nella Finanziaria e il Reddito di inclusione sociale. «È il momento di attuare gli strumenti di inclusione sociale messi in campo, penso a Lavoras e al Reis». In scaletta, dopo gli interventi di esponenti di Campo progressista come le assessore all'Urbanistica e alla Cultura del Comune di Cagliari, Francesca Ghirra e Marzia Cillocu, un faccia a faccia tra il sindaco Massimo Zedda e il vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, ovvero i due leader del partito dopo che Giuliano Pisapia si è fatto da parte. In sala, oltre a rappresentanti del Cp, anche esponenti del Pd (Roberto Deriu, Paolo Fadda), del Partito dei sardi (Franciscu Sedda) e di Mdp (Yuri Marcialis), e l'assessore al Bilancio, Raffaele Paci.


Questionario e social

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