Martedì 20 marzo 2018

20 marzo 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
Università di Cagliari,
1.500 soggiorni Erasmus

Crescono le opportunità di mobilità all'estero per gli studenti dell'Università di Cagliari: sono 1.500 i soggiorni di studio in Europa di cui possono beneficiare gli iscritti all'Ateneo, grazie alla pubblicazione del nuovo bando relativo a “Erasmus+ studio” valido per l'anno accademico 2018/19. A disposizione degli studenti più meritevoli ci sono 750 borse di mobilità grazie a risorse messe a disposizione da Ue, Ministero e Regione.
Possono partecipare alla selezione gli iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale, secondo le modalità riportate nel bando. Si potrà soggiornare all'estero tra il 1° giugno 2018 e il 30 settembre 2019 per sostenere esami, per la preparazione della tesi e per la mobilità combinata di studio e tirocinio, tra i tre e i dodici mesi. Le domande per partecipare possono essere presentate fino al 4 aprile collegandosi al sito di servizio Esse3. Per informazioni si può scrivere all'indirizzo erasmus@unica.it e collegarsi al sito dell'Università di Cagliari. ( pi. ma. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UNICA 2.0, BANDO ERASMUS
Giovedì, dalle 15 alle 18, nell'aula Magna Capitini, corpo aggiunto, Facoltà di studi umanistici, via Is Mirrionis 1, è in programma la presentazione del bando Erasmus+ 2018/2019 a cura dell'associazione studentesca Unica 2.0.

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Lavoro (Pagina 16 - Edizione CA)
Cagliari, 1 ricercatore all'Università
1 ricercatore
CAGLIARI L'Università ha indetto una selezione pubblica per un ricercatore a tempo pieno e determinato, con contratto di lavoro subordinato triennale, presso il Dipartimento di storia, beni culturali e territorio, per il settore concorsuale scienze del libro e del documento e scienze storico-religiose. Domande entro giovedì. Bando: http://dirpersonale.unica.it/concorsi. (G.u. 15 del 20 febbraio).

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
CONVEGNO
Domani l'ingegnere Pasquale Mistretta, già rettore dell'Università, terrà una conversazione pubblica su “L'ecletticità della città e l'esortazione del Papa Francesco”. L'iniziativa, organizzata nell'ambito dei convegni di cultura dell'associazione “Beata Cristina di Savoia”, avrà luogo nella sala del Cif (via Jenner 15) con inizio alle 17,30.

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Lavoro (Pagina 16 - Edizione CA)
Terrorismo,
800 borse studio per vittime e figli

La presidenza del Consiglio dei ministri ha bandito i concorsi pubblici, per titoli, per l'assegnazione di 800 borse di studio in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché dei loro superstiti e delle vittime del dovere.
I DESTINATARI Seicento sono riservate agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Duecento invece agli studenti dei corsi di laurea (anche specialistica/magistrale a ciclo unico e non) e delle istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e alle scuole di specializzazione, con esclusione di quelle retribuite. Le domande entro il 3 aprile. I bandi sono stati pubblicati nel sito del Consiglio e sulla Gazzetta ufficiale del 2 marzo. (g. dep.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
PORTO TORRES. Finanziamento per le colonnine di ricarica
Mobilità, la città diventa elettrica

Anche Porto Torres apre le porte ai veicoli a minore impatto ambientale. La città è stata inserita dalla Regione nella rete della mobilità elettrica in Sardegna e con un bando da 11 milioni si intende infrastrutturare l'Isola con le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Posizionate al centro e in prossimità dei parcheggi, le colonnine saranno di tre tipi: le fast per la ricarica veloce, le quick con 4 ore di ricarica e le slow per una ricarica più lenta. Un bando successivo incentiverà le imprese a dotarsi di auto elettriche. Il programma fa parte del Piano urbano della Mobilità sostenibile che analizza gli aspetti del traffico e include proposte per l'ottimizzazione e l'integrazione tra il trasporto tradizionale, pedonale e ciclabile. Oggi la presentazione al pubblico al Museo del Porto con i tecnici del Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità delle università di Cagliari e Sassari, diretto da Italo Meloni. «Il Pums una volta approvato dal consiglio - spiega Alessandro Derudas, assessore alla Mobilità sostenibile - diventerà un documento strategico rilevante per le scelte sulla viabilità di Porto Torres, compresa la possibilità di accedere ai finanziamenti extracomunali». Nel piano anche la pista ciclabile in viale delle Vigne integrata con i progetti regionali di ampliamento sulla litoranea per Platamona e verso Alghero.
Mariangela Pala

 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
Saper raccontare un'azienda e i suoi prodotti
Raccontare un'azienda, i suoi prodotti e la sua storia lunga 120 anni: è il cuore del progetto ideato e realizzato dall'azienda vitivinicola Contini di Cabras, insieme a Giacomo del Chiappa, docente di “Gestione delle Imprese e Marketing del Turismo” all'Università di Sassari (sede di Olbia).
Dopo aver partecipato a un ciclo di tre seminari su comunicazione e marketing digitali, gli studenti del corso hanno potuto sperimentare sul campo le tecniche di promozione e comunicazione sugli strumenti social e web più diffusi con l'obiettivo di raccontare, in occasione dei 120 anni dell'azienda, la storia dei vini, del territorio e delle tradizioni sarde.
La prima fase del progetto si è conclusa la scorsa settimana, il gruppo che si aggiudicherà la valutazione più alta riceverà un premio in denaro da utilizzare a scopi formativi. L'azienda Contini si riserverà, inoltre, la possibilità di offrire a uno studente uno stage formativo per marketing e accoglienza nell'impresa. ( pi. ma. )

 

8 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Lecci, olivastri, ginepri: un patrimonio turistico da 40 milioni di euro
È un patrimonio di oltre un milione di ettari tra lecci, lentischi, roverelle, ginepri, castagni e mirto, solo per citare alcune specie, che oggi vale appena 3-4 milioni di euro l'anno ma che in cinque anni può crescere dieci volte tanto, fino a 35-40 milioni di euro. Ecco il sistema foreste della Sardegna, una distesa immensa di biodiversità che “contamina” sia le zone interne dell'Isola che quelle costiere. Boschi e foreste sono quindi strumenti importanti per lo sviluppo del turismo, e possono trasformare un patrimonio ambientale in un'opportunità di crescita economica, capace di guardare insieme ad ambiente, economia, tradizione e paesaggio
UNA RISORSA «Per effetto delle politiche di rimboschimento e rinaturalizzazione delle aree, negli ultimi quarant'anni la superficie forestale della Sardegna è quadruplicata e oggi vale il 55% dell'intero territorio regionale», spiega Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnia agraria all'università di Sassari nonché amministratore unico dell'Agenzia Forestas. «Il premio ricevuto ieri dall' European Forest Island», che riconosce l'impegno della Regione nel portare avanti politiche ambientali efficaci e attente alle esigenze e alla specificità dei territori, «rappresenta l'imput giusto per accelerare il processo di valorizzazione turistica», spiega il professore.
LA RETE ESCURSIONISTICA La spinta della Regione verso la valorizzazione del patrimonio forestale si basa su due norme: la prima è la legge forestale approvata nel 2016 che rappresenta una bussola per la gestione sostenibile e la ricerca finalizzata allo studio della multifunzionalità dei sistemi ambientali. La seconda è la legge sul turismo varata a luglio dello scorso anno che, tra le altre cose, istituisce la rete escursionistica della Sardegna (Res): una rete coordinata e uniforme di percorsi destinati all'escursionismo che avrà la caratteristica, ormai indispensabile, di essere legata in modo organico e funzionale con la rete italiana e con gli itinerari europei. «È un passaggio importante, soprattutto dal punto di vista culturale, perché passiamo finalmente dalla tutela alla valorizzazione di una delle risorse più importanti per la Sardegna, soprattutto per le sue zone interne, ovvero l'ambiente e le nostre foreste», spiega Barbara Argiolas, assessora regionale al Turismo. «Questo patrimonio deve essere messo a disposizione dei viaggiatori in un'offerta turistica riconoscibile, fruibile e vendibile, soprattutto per i Comuni dell'interno».
UNA VISIONE STRATEGICA Insieme a Forestas, la Regione lavora dunque alla costruzione di un progetto di sviluppo turistico sostenibile per il territorio, che mette al centro proprio il patrimonio boschivo e forestale. Il complesso di Gutturu Mannu (nel Sulcis), circa 23.000 ettari di boschi, lecci, con tassi e agrifogli, sughere, corbezzoli, filliree arborescenti, rappresenta un fiore all'occhiello. Un sito importante anche sotto l'aspetto faunistico, per le migrazioni stagionali di cervi e cinghiali e per la presenza di volpi, gatti selvatici sardi, beccacce e picchi rossi. «A questo punto, si tratta di portarci i turisti, soprattutto quelli del nord Europa, ma non solo, perché sono particolarmente affascinati dal turismo ambientale», spiega il professor Pulina. E aggiunge: «Affinché questo sia possibile, naturalmente, occorre creare le infrastrutture come le ippovie, dove è possibile, le piste ciclabili, e via dicendo».
FORESTE E NON MUSEI Lo sviluppo in chiave turistico, ripetono tutti, passa per forza di cose per una gestione dove la valorizzazione si accompagna alla fruizione. «Le foreste non sono monumenti», spiega Giuseppe Pulina, «nel senso che questi territori vanno vissuti. E per fare questo», conclude, «occorre compiere scelte importanti come quelle in campo da qualche tempo».
Mauro Madeddu

 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 marzo 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Il premio europeo Efi va alla Sardegna. Pigliaru: risultato prestigioso
Nell'Isola delle foreste, polmone verde da podio

Settant'anni di sforzi e investimenti, capaci di far rinascere un territorio. Il patrimonio forestale diventa risorsa, sempre più: un polmone verde grande più di mezza Sardegna (1 milione e 350 mila ettari) che affianca i pascoli e dà un futuro. Ecco perché il riconoscimento conferito ieri mattina a Nuoro compatta. Proietta la regione nell'invidiabile ruolo di guida, al centro del Mediterraneo. Indirizza verso uno sviluppo ambientale e sostenibile, complice un titolo insperato: Isola forestale d'Europa. «Un traguardo prestigioso che conferma il nostro impegno nel portare avanti politiche ambientali efficaci», commenta il governatore Francesco Pigliaru.
IL PREMIO Per la prima volta nella storia, la menzione dell'Efi (Istituto forestale europeo) sbarca in Italia. E la Sardegna che si prende la scena, sulla base di motivazioni ponderate. Nessuno scandalo, come potrebbe pensare qualcuno. Marc Palahì, direttore del più importante network di ricerca forestale, fuga ogni dubbio: «L'Efi non vuole solo riconoscere gli sforzi compiuti dalla Regione Sardegna per favorire la gestione sostenibile degli ecosistemi forestali. Con questo riconoscimento vogliamo incoraggiare la Sardegna verso un futuro virtuoso, basato sulla relazione sinergica tra economia ed ecologia. L'Isola deve essere la base per una bioeconomia sostenibile del Mediterraneo».
I NUMERI Il patrimonio boschivo occupa il 55 per cento del territorio isolano. Oltre 550 mila ettari sono di macchia, 550 mila circa di boschi alti e circa 250 mila di pascoli arborati. «Numeri eloquenti, che fanno comprendere delle potenzialità sconfinate - afferma Giuseppe Pulina, amministratore dell'agenzia Forestas -. Possono generare economia, prima di tutto, attraverso imprese impegnate nella trasformazione del sughero e del legno. Inoltre, occorre investire sulle nostre foreste anche per arginare lo spopolamento».
UNA LEGGE PER SPERARE Titoli a parte, l'aspetto normativo appare prioritario, verso un auspicato sviluppo che poggia su un patrimonio ambientale sconfinato. Così, dall'auditorium dell'Istituto superiore etnografico, si levano chiare le parole dell'assessore regionale all'Ambiente, Donatella Spano: «La Sardegna ha compiuto un passo fondamentale, con la prima legge forestale regionale, la 8 del 2016», afferma l'esponente della giunta Pigliaru. «La novità ha un indirizzo preciso, quello europeo, sviluppato dal dibattito sulle strategie per le politiche forestali. Si basa sulla gestione sostenibile, sull'attenzione massima ai cambiamenti climatici. Quindi, sulla ricerca forestale per capire al meglio le sfide future. Un punto centrale è la multifunzionalità dei sistemi forestali».
QUATTRO PAROLE CHIAVE La Regione guarda al domani con ottimismo, legge alla mano. Incassa l'ambizioso traguardo e offre le sue linee di indirizzo, in materia ambientale, partendo da alcuni paletti imprescindibili: la tutela (intesa come difesa della biodiversità, protezione dai rischi ambientali e cura del territorio); la valorizzazione; la razionalizzazione; la conoscenza. «Lavoriamo con determinazione per mantenere, proteggere e valorizzare il nostro patrimonio forestale, puntando anche a renderlo fonte di ricchezza e benessere - dice il presidente Francesco Pigliaru -. Questa visione, che coniuga sviluppo e qualità ambientale, ci permette di gestire meglio i problemi, a partire dall'emergenza incendi».
L'ISOLA SI ACCODA Da una parte la legge regionale, dall'altra le indicazioni ministeriali, tutto sommato in linea, come si evince da un recente decreto in materia. La Sardegna scommette su una gestione virtuosa delle sue terre. Punta su ricerca e innovazione, su un personale qualificato, anche grazie alla Scuola forestale che sorgerà a Nuoro. «Il riconoscimento dell'Efi rafforza l'importanza della sede universitaria di Nuoro, intercetta dei temi su cui stiamo battendo da anni», sostiene Fabrizio Mureddu, padrone di casa e commissario del Consorzio universitario Nuorese. «La gestione delle foreste deve essere sempre più professionale. Inoltre, deve abbracciare anche il mondo dell'impresa, fornire sbocchi occupazionali ai nostri giovani».
Intanto, dopo Nuoro, l'Istituto forestale europeo a settembre farà tappa ad Alghero. La città catalana ospiterà un seminario scientifico.
Gianfranco Locci



 

La Nuova Sardegna

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 marzo 2018 / Lettere e commenti - Pagina 34
LA PAROLA AI LETTORI >> RISPONDE MANLIO BRIGAGLIA
Quattro date del 1938 che dovremmo ricordare

Ho visto che in questi giorni si fa spazio, sui giornali, alla celebrazione di diversi anniversari: lo trovo giusto, perché eventi anche vicini vengono spesso dimenticati dal cittadino comune, oppure non sono ricordati, specie dai giovani, che non hanno avuto modo di sentirne parlare, oppure li hanno belli e dimenticati. Per questo mi pare giusto lo spazio che tanto i giornali quanto la tv di Stato hanno dato al ricordo del quarantesimo anniversario del rapimento del presidente Moro e (cosa che quest'anno mi pare sia stata tenuta più presente che negli anni scorsi) della strage della sua scorta. Ma in questo occasione vorrei anch'io proporre il ricordo di alcuni episodi riferiti al 1938, quindi legittimamente disponibili ad essere richiamati in occasione del loro ottantesimo anniversario. Per la Sardegna vorrei citarne almeno quattro. Il primo, nel vicinissimo 28 marzo, è l'inaugurazione dell'aeroporto civile Fertilia, che avrebbe promosso i collegamenti con il Continente, fino a quel momento affidati, in provincia di Sassari, agli specchi di mare di Olbia e Porto Conte, da cui partivano ovviamente solo idrovolanti. Il secondo va collocato in giugno, mese in cui esce a Parigi, edito dalle Edizioni Coltura, il libro di Emilio Lussu "Un anno sull'Altipiano", destinato ad essere presto apprezzato come uno dei più drammatici libri sulla Grande guerra. Il terzo anniversario si colloca al 1° ottobre, giorno in cui a Cagliari vengono arrestati undici antifascisti accusati di avere costituito due nuclei politici clandestini, uno di ispirazione sardista e uno di ideologia comunista, i cui capi, il sardista Mario Corona e il comunista Antonio Tinti, verranno condannati a cinque anni di carcere dal Tribunale speciale: è l'arresto più consistente per numero di sardi che volevano resistere al fascismo, e anche questo potrebbe essere tenuto presente. Il quarto, tra ottobre e novembre, è l'applicazione delle leggi razziali anche qui in Sardegna: quattro docenti di origine ebrea vengono cacciati dalle due Università e la professoressa Zaira Cohen, vedova di un Righi medico sassarese, finirà a Firenze su un vagone piombato, morendo appena arrivata ad Auschwitz. Quattro date, ma ce n'è di storia da ricordare e magari raccontare ai giovani. Claudio Demelas, Cagliari
* * *
Il culto della storia dovrebbe far parte della educazione di qualunque popolo civile. Giusto il Suo suggerimento.


 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 4
Sit in davanti alla sede della presidenza: sotto accusa il nuovo contratto
Regione, sciopero dei portieri

CAGLIARI In spalla una bara di cartone, è il simbolo della morte del lavoro, seguita dal cartellone su cui hanno scritto a mano: «Mamma Regione ci hai svenduto alle aziende continentali». È stata questa la parte più scenografica della protesta dei lavoratori dell'appalto che garantisce il servizio di portierato in tutti gli uffici della Regione. Rischiano un taglio pesante dello stipendio e hanno organizzato un presidio sotto le finestre della presidenza della giunta, in viale Trento. Lo sciopero, hanno detto Monica Porcedda (Fisacat Cisl), Nella Milazzo (Filcams Cgil) e Vincenzo di Monte (Uiltrasporti), è stato proclamato per protestare «dopo che la società Sicuritalia subentrata nell'appalto, ad esempio all'ospedale Brotzu di Cagliari, ha applicato il contratto previsto per i cosiddetti servizi fiduciari invece di quello "multiservizi" come è sempre stato in passato». Secondo i sindacati, questa decisione unilaterale «provocherà un taglio degli stipendi di almeno 400 euro al mese». Ma non basta: «Gran parte di questi lavoratori sono assunti con un contratto part time, cioè circa l'80 per cento dell'orario settimanale, e quindi alla fine riceveranno una busta paga talmente leggere da essere vicina alla soglia di povertà». A fine febbraio c'era stato un incontro con la Regione che si era concluso con un nulla di fatto. Oggi i sindacati sono ancora più preoccupati perché ci sono in scadenza altri due bandi per le sedi dell'Asl unica e dell'Azienda universitaria di Cagliari e potrebbe esseri un nuovo taglio degli stipendi.

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 2
L'INCHIESTA "CONFISCATIBENE SARDEGNA"
Nell'isola 52 beni tolti alla malavita
ma solo venti sono stati utilizzati

ALGHERO In Sardegna ci sono 52 beni confiscati in via definitiva alle mafie e affidati ai Comuni. Si trovano nei territori di 16 Comuni sparsi in tutta l'isola. Dei beni immobili sottratti alla disponibilità della criminalità organizzata e restituiti alla comunità, solo venti, pari appena al 38 per cento, hanno trovato una nuova funzione sociale, culturale e, perché no, economico-occupazionale. Gli altri 32 beni confiscati, pari al 62 per cento, sono ancora inutilizzati. Eccessivi costi di ristrutturazione, contenziosi bancari e beghe con i confinanti sono tra le cause principali del mancato riuso di un patrimonio dall'altissimo valore simbolico, ma che in alcuni casi rappresenta un "tesoretto" anche per le finalità sociali e culturali che potrebbe interpretare, offrendo sviluppo e occupazione alle comunità locali cui erano stati "sottratti" dalla malavita. Sono i dati del primo monitoraggio mai svolto in Sardegna sui beni confiscati alle mafie in via definitiva. Una vera e propria inchiesta giornalistica, con i più evoluti strumenti del "data journalism", portata avanti dagli allievi del corso di insegnamento di Comunicazione e partecipazione politica dell'Università di Sassari. Guidati dalla loro docente, la ricercatrice Laura Iannelli, nove studenti del corso di laurea specialistica in Scienze della comunicazione hanno lavorato per tre mesi alla realizzazione di un prodotto editoriale che punta i riflettori sulle dimensioni di un fenomeno, quello appunto dei beni confiscati, consentendo di sfatare attraverso i numeri il falso mito secondo cui la Sardegna è sempre stata aliena alla penetrazione della criminalità organizzata. Un modo per tenere alta la guardia e contribuire a evitare che la diffusione di fenomeni malavitosi possa ripetersi. Gli autori del progetto, cui hanno fornito un contributo preziosissimo Libera, l'associazione di don Luigi Ciotti cui si deve la legge 109 del 1996 sulla confisca e il riuso dei beni delle mafie, e Ondata, la principale agenzia di data journalism, con cui lavora tra gli altri il giornalista Andrea Nelson Mauro, co-tutor del progetto. Protagonisti dell'inchiesta "ConfiscatiBene Sardegna" sono stati gli studenti Elisa Mulas, project manager del progetto, e i suoi colleghi Claudia Casu, Sara D'Angelo, Laura Dettori, Valeria Dettori, Giorgio Fois, Maria Roberta Orrù, Mattia Serra e Stefano Sanna. Il frutto del loro lavoro è su http://sardegna.confiscatibene.it. Grazie al percorso di studio teorico e applicazione sul campo è stato misurato il grado di attuazione nell'isola delle norme sulla trasparenza degli enti locali in tema di pubblicazione dei dati in formato aperto. I Comuni che oggi pubblicano i dati completi sul patrimonio affidatogli dall'Agenzia nazionale dei beni confiscati sono 11 su 16: all'inizio dell'inchiesta erano 3, Gergei, Olbia e Uta, cui ora si aggiungono Arzachena, Dolianova, Golfo Aranci, Iglesias, Quartu Sant'Elena, Sassari, Sinnai e Villasimius. I Comuni che avevano pubblicato documentazione incompleta erano sette, ora sono rimasti Alghero e Muravera. Dimezzati i Comuni che non hanno pubblicato i dati: erano sei, restano Dorgali, Loiri Porto San Paolo e Lula.I ragazzi hanno studiato attraverso la stampa regionale la genesi di quel patrimonio immobiliare, hanno raccolto casi nazionali cui gli amministratori locali sardi possono ispirarsi, hanno fatto sopralluoghi, interviste, video e foto. Hanno scritto sedici storie di riuso, confluite nella ricchissima mappa interattiva realizzata con Andrea Nelson Mauro. Alla vigilia della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la loro lezione vale molto di più di voti e crediti formativi. (g.m.s.)

Questionario e social

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