Lunedì 12 marzo 2018

12 marzo 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 marzo 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Le scalette
del Policlinico

La voglia di non fare un giro più grande o la fretta di raggiungere la struttura ospedaliera spingono tante persone a non utilizzare le scalette o la rampa che portano all' ingresso principale del Policlinico.
Dal grande parcheggio esterno molti preferiscono tagliare in mezzo alla grande aiuola, cavalcando cespugli e marciapiedi per attraversare le due strade principali sprovviste di strisce pedonali.
Addirittura capita di vedere anche coppie con bambini nel passeggino e perfino anziani attraversare in questo modo. Il pericolo è permanente, giacché gli automobilisti in transito - soprattutto di grandi mezzi - potrebbero non accorgersi di chi sbuca dall'improvvisata scorciatoia.
Ora che il Policlinico si è dotato anche di un ottimo Pronto Soccorso, il viavai di ambulanze in emergenza è pressoché perenne. Le due vie di transito sono quelle e la presenza di pedoni nel mezzo non è l' ideale.
Le scalette e la rampa sono appositamente disposte per la comodità e la sicurezza del pubblico, quest'ultimo dovrebbe collaborare per il suo bene. Spesso ci si lagna quando in giro ci sono carenze e inefficienze e quando sono presenti invece le condizioni migliori per usufruire di un bene comune subentra una sorta di menefreghismo.
Si deve tornare a una maggiore presa di coscienza, evitando di fare di testa propria, onde evitare inutili rischi per sé e per gli altri. Cinque minuti in più o cinque minuti in meno non cambiano il corso degli eventi.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Ricerca biomedica, le problematiche

Sabato, dalle 9, nell'aula magna Maria Lai, della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche (in via Nicolodi 102) è in programma il seminario su “Ricerca biomedica - Problematiche etiche, giuridiche e sociali”.

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 marzo 2018 / Cronaca di Sassari (Pagina 28 - Edizione CA)
SASSARI. Polo Penitenziario: una città d'Italia premiata
Laurea in carcere, nuovi fondi

L'Università di Sassari si conferma all'avanguardia per i servizi offerti agli studenti di tutte le tipologie, inclusi quelli con esigenze speciali come gli studenti in regime di detenzione. L'ateneo sassarese, che ha approvato lo scorso maggio un regolamento per l'istituzione e il funzionamento del Polo Universitario Penitenziario, ha visto premiati i suoi sforzi con l'erogazione da parte del ministero dell'Istruzione di un finanziamento speciale di 220.000 euro. Il finanziamento è appositamente destinato all'implementazione delle attività del Polo Universitario Penitenziario. L'Ateneo di Sassari è stata l'unica realtà italiana ad aver beneficiato di un fondo premiale del Miur per la didattica carceraria. Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari (PUP Uniss) può essere definito come una infrastruttura immateriale del territorio, che genera dei servizi speciali per studenti in regime di detenzione derivanti dall'interazione tra istituzioni, in particolare Amministrazione Penitenziaria nelle sue varie diramazioni, Università ed ERSU Sassari.





 

La Nuova Sardegna

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 12 marzo 2018 / Cultura e spettacoli Pagina 25
Il cosmo spiegato con i film
INCONTRO COL FISICO BATTISTON

di Sabrina Zedda
CAGLIARIStelle, buchi neri, galassie lontanissime, pianeti in cui nessuno mai ha messo piede. Nel cinema per raccontare lo spazio la meraviglia non sono più gli effetti speciali ma la scienza che c'è dietro, questa sì pervasa di fenomeni sorprendenti e affascinanti. Dell'argomento si è parlato nei giorni scorsi in "Cinema tra scienza e fantascienza", incontro organizzato dalla rettrice dell'Università, Maria Del Zompo, per il ciclo "I seminari del rettore". Ospite è stato il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, fisico tra i maggiori esperti di razzi cosmici, e autore di lavori scientifici citatissimi, come quello sul bosone di Higgs. Che lo spazio abbia sempre esercitato un richiamo fortissimo per il cinema lo si sa sin da quando la settima arte è nata. Era il 1902 quando con "Voyage dans la lune" Georges Méliès fece sognare gli spettatori mostrando la faccia della luna. Fu il primo film di fantascienza, a cui ne seguirono altri come l'indimenticabile "2001 Odissea nello spazio" di Kubric. Sino allora però l'uomo non aveva mai posato piede sulla luna, lo spazio era un grande sconosciuto e le sceneggiature poggiavano soprattutto sulla fantasia. A segnare lo spartiacque tra fantascienza e scienza è, nel 1995, "Apollo 13". Tutti lo ricordano per la famosa frase «Houston, abbiamo un problema», ormai entrata nel linguaggio comune. Non tutti ricordano però che quel film è un documentario. «Ricostruisce qualcosa che è realmente successo - ricorda Roberto Battiston-. La storia di un'esplosione avvenuta sulla luna in cui l'equipaggio si salva in modo rocambolesco». Da questo momento il cinema si affida sempre più alla fisica, e all'astrofisica in particolare: «Con l'immaginazione siamo andati oltre la realtà, ma con un'aderenza a questa molto maggiore che in passato», prosegue il presidente dell'Asi. Così se un film come "Gravity", con progatonisti Sandra Bullock e George Clooney «è pieno di errori e imprecisioni ma è meritorio perché per realizzarlo è stata inventata una tecnologia completamente nuova», un altro come "The martian", che racconta la sopravvivenza su Marte di un astronauta, «è quanto di più realistico possa esserci sulla possibilità di vivere su Marte», prosegue Battiston. Un film arditissimo è "Interstellar" di Cristopher Nolan, uscito nel 2014: dietro ci sono gli studi (durati 12 anni) del premio Nobel per la fisica Kip Thorne. Racconta Battiston: «Prima di girarlo il regista disse: voglio fare un film sulla gravità che sia fedele alla realtà scientifica». Ma per poter mostrare al pubblico tutta questa fisica c'è stato bisogno di studiare anche tanto altro: fisici, falegnami, fabbri, regista e disegnatore hanno passato intere giornate per spiegarsi, ad esempio, cosa succede dentro a un buco nero e come mostrarlo. Così, anche se chi vede il film non conosce i dettagli della fisica quantistica, nel complesso l'opera «comunica una storia umana in un'architettura rigorosa: ha funzionato». La presenza in Sardegna per Battiston è stata anche l'occasione per annunciare l'ottima riuscita, nella base del Salto di Quirra, del test sul motore Zefiro 40, un pezzo del nuovo lanciatore di satelliti che l'Italia sta costruendo per mettere in orbita i carichi che la Commissione europea utilizza per le telecomunicazioni e per l'osservazione della Terra.

Questionario e social

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