Giovedì 8 marzo 2018

08 marzo 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 marzo 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
INCONTRO ALL'UNIVERSITÀ
Lunedì alle 20, nella sala degli Specchi dell'Università, l'associazione “Riprendiamocì la Sardegna” presenta “Due modi della poesia sarda”: relatore Duilio Caocci, ricercatore del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica.

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 marzo 2018 / Salute (Pagina 16 - Edizione CA)
PATOLOGIE NEUROMUSCOLARI Sabato in Italia
MAI PIÙ SOLI NEL CAMMINO DELLA MALATTIA

Ci sarà anche Cagliari tra le diciassette città italiane che sabato prossimo celebreranno in contemporanea la seconda Giornata per le malattie neuromuscolari (Gmn2018). La manifestazione nazionale ha tra gli obiettivi principali quello di venire incontro alla sempre crescente richiesta di informazioni da parte di pazienti e famiglie. Un secondo scopo è quello di promuovere un'adeguata divulgazione degli avanzamenti diagnostici e terapeutici, oltre che porre le basi per una più proficua collaborazione tra medici e associazioni dei pazienti, come testimonia anche il patrocinio concesso dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simmg) e dalla Società Italiana di Neurologia (Sin) e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo).
LA SFIDA «È sempre più difficile lavorare per i pazienti che vivono affetti malattie rare e complesse, che devono affrontare ogni giorno una sfida per ottenere una diagnosi e avere accesso a terapie e competenze cliniche appropriate - ha dichiarato Giovanni Marrosu, responsabile del Servizio neurofisiopatologia del Centro sclerosi multipla di Cagliari e tra i coordinatori della giornata delle malattie neuromuscolari nell'Isola -, poter offrire un centro con le competenze necessarie in cui i pazienti siano messi in condizioni di usufruire delle migliori cure e assistenza medica disponibili è l'obiettivo che, compatibilmente con le risorse disponibili, ci prefiggiamo. Cooperando e scambiando conoscenze possiamo garantire, grazie anche alla collaborazione con le Associazioni dei pazienti che lavorano attivamente a fianco di noi clinici, un miglioramento della resa diagnostica e l'accesso a percorsi di cura adeguati che mantengano al centro di tutto i pazienti e i loro bisogni espressi e inespressi».
MALATTIE RARE Nel corso degli anni è notevolmente cresciuto l'interesse per le malattie neuromuscolari, sempre più al centro delle attività assistenziali e scientifiche. Inoltre, le malattie di questa tipologia sono al 90% catalogate come rare e si presentano spesso con un andamento progressivo, degenerativo e quindi cronico. «Non va dimenticato però come vi siano anche patologie neuromuscolari acquisite - ha sottolineato Marrosu - per esempio le neuropatie diabetiche, considerate molto frequenti anche in Italia. Per tutte queste ragioni oggi l'interesse per le malattie neuromuscolari dei media, delle istituzioni e degli operatori sanitari è, infatti, notevolmente cresciuto, anche in ragione di recenti nuove terapie».
IL PROGETTO Il progetto è stato ideato e promosso dall'Alleanza neuromuscolare che include l'Associazione italiana sistema nervoso periferico (Asnp), l'Associazione italiana di miologia (Aim) e la fondazione Telethon con la collaborazione del Coordinamento associazioni malattie neuromuscolari (Camn). La manifestazione è nata da un'idea di Angelo Schenone, professore dell'Università degli studi di Genova e numero uno in Italia dell'Asnp, e di Antonio Toscano, professore dell'Università degli Studi di Messina, past-president dell'Aim.
«Ci auguriamo che attraverso questa giornata ci sia una maggiore consapevolezza da parte di tutti sulle malattie neuromuscolari - ha concluso Marrosu - e inoltre speriamo che le Istituzioni siano attente rispetto alla necessità di investire in Centri di eccellenza che possano garantire una diagnosi e una presa in carico sempre più precoce che si traduca in un miglioramento della qualità della vita dei pazienti e conseguentemente in una riduzione dei costi sociali».
Luca Mascia


 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 marzo 2018 / Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Sabato il convegno 360° donna
nella sala dell'Unione Sarda

È la vera novità della quarta edizione cagliaritana della SoloWomenRun che si spalma su due giornate e che magari in futuro avrà un cartellone anche più articolato.
IL CONVEGNO Il tema del convegno che si svolgerà sabato nella sala “Giorgio Pisano” dell'Unione Sarda (piazza L'Unione Sarda) dalle 9 è “360° donna: Violenza, salute, lavoro, famiglia, solidarietà, cultura e sport”. Tanti argomenti che saranno divisi in tre sezioni con dieci agili interventi.
I TEMI La prima parte, dopo l'intervento del vicesindaco Luisa Anna Marras (“Cagliari città a misura di donna”) si occupa di diritto, contrasto e prevenzione della violenza sulle donne. Parlano Teresa Angela Camelio (procuratore della Repubblica a Biella), la giornalista d'inchiesta Floriana Buffon e Andrea Fanti, vicequestore aggiunto di Cagliari
La seconda è incentrata sulla cultura e i modelli femminili positivi all'interno della società sarda e cagliaritana in particolare: parleranno l'assessore allo Sport di Cagliari, Yuri Marcialis, l'organizzatrice Isa Amadi, Vladimir Luxuria (che è anche moderatrice e presenta il proprio libro “Il coraggio di essere una farfalla”), la rettrice dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo e Caterina Montaldo (presidente dell'Aidda Sardegna). Infine, la sezione che riguarda programmazione e salute, con il medico Paolo Veronesi e la scrittrice Eliana Liotta che presentano il libro “Il bene delle donne”. ( c.a.m. )

 

 

 

La Nuova Sardegna

 

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Cultura e spettacoli - Pagina 38
DOMANI MANU INVISIBLE SVELA IL SUO MURALE ALL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
La street art entra per la prima volta in una facoltà italiana
Un film sull'artista di cui nessuno conosce la vera identità

CAGLIARI Sarà presentata domani alle 10, nell'Aula magna Capitini (località Sa Duchessa, Facoltà di Studi umanistici), l'opera che "Manu Invisible" ha realizzato per l'Università di Cagliari all'interno della stessa aula. L'iniziativa, nata per volontà del rettore Maria Del Zompo, è stata subito fatta propria dalla Facoltà presieduta da Rossana Martorelli, e punta a migliorare un luogo di uso quotidiano appartenente alla collettività dei docenti e degli studenti, facendo perdere allo spazio individuato il carattere anonimo e sviluppando un maggior senso di appartenenza. L'opera realizzata è unica nel suo genere, sia perché in Italia è la prima realizzata all'interno di uno spazio universitario, sia per la tecnica e i materiali che Manu Invisible ha utilizzato.Durante la presentazione, aperta dai saluti del Rettore, sarà mostrato anche un video realizzato da un gruppo di studenti dell'Ateneo guidati da Pamela Ladogana, docente di Storia dell'Arte, sulle fasi di realizzazione dell'opera.Lo street artist Manu Invisible si è diplomato al Liceo Artistico "Foiso Fois" di Cagliari, e ha intrapreso il suo percorso artistico agli inizi del 2000 nell'isola, per proiettarsi poi nel panorama europeo. Provenendo dal mondo dei graffiti, mantiene l'approccio urbano di tale disciplina, manifestando una tendenza "propagandistica" nello stile e nel messaggio. La sua arte comprende diverse sfaccettature: street art, muralismo e opere su piccolo formato. Egli è inoltre contraddistinto da un particolare abbigliamento: indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, e porta una maschera color nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte. Il 4 aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione, Manu Invisible viene prosciolto in formula definitiva, dopo essere stato assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, riconoscendo dunque il valore artistico dei suoi interventi. L'artista ha proposto nel corso degli anni diversi progetti (oltre a mostre personali e collettive), portati a termine con la passione che lo accompagna sin dall'inizio del suo percorso.

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 11
UNIVERSITÀ DI SASSARI
Due studenti del Mali vincono il bando per le borse di studio

SASSARI Integrazione a scuola e inserimento all'Università per consentire, a chi ha voglia e passione, di conseguire un titolo di studio superiore dopo avere interrotto quello precdente. L'integrazione passa per la formazione, attraverso la creazione di un bagaglio culturale che aiuti i ragazzi a raggiungere una posizione e affermarsi professionalmente. Con questo obiettivo la Crui, Conferenza dei rettori delle Università italiane, ha deciso per il secondo anno consecutivo di offrire 100 borse di studio a studenti con protezione internazionale per l'accesso a corsi di laurea e dottorati di ricerca: al bando promosso dal Ministero dell'interno hanno partecipato i titolari di protezione internazionale in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione al corso di laurea, laurea magistrale, laurea magistrale a ciclo unico o dottorato di ricerca, che si iscrivono per la prima volta al sistema universitario italiano. Due ragazzi maliani che frequentano l'Università di Sassari, hanno raggiunto un punteggio elevato grazie ai percorsi formativi realizzati in Ateneo in collaborazione con le scuole e gli enti territoriali. Uno di loro per la seconda volta consecutiva ha raggiunto il nono posto in graduatoria su oltre 150 domande da tutta l'Italia. Nell'ambito del progetto dell'Università di Sassari "Generazione Mediterranea" sono stati realizzati percorsi personalizzati per l'inserimento dei giovani migranti nei corsi di laurea dei diversi dipartimenti. E negli ultimi due anni sono stati immatricolati 8 studenti in possesso di protezione internazionale.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Sassari - Pagina 20
Il Miur ha trasferito 220mila euro per le attività didattiche
Sono 35 gli iscritti ai corsi di laurea in quattro penitenziari
I DETENUTI STUDIANO E L'ATENEO TURRITANO RICEVE UN PREMIO

di Gabriella Grimaldi
SASSARI Da Roma arriva un fondo speciale (220mila euro) destinato alla didattica in carcere. Il ministero dell'Istruzione premia così l'università di Sassari, unico caso in Italia di attribuzione specifica, per l'attività all'avanguardia svolta da anni nei penitenziari del Nord Sardegna a beneficio degli studenti detenuti. Ci sono tante persone, infatti, che stanno scontando una pena e che hanno deciso di intraprendere un corso di studi a livello universitario. Una forma rilevante di riabilitazione sociale che viene promossa e incoraggiata nelle prigioni che hanno adottato un progetto sperimentale di questo tipo.Sono 35 - nel 2018 - gli iscritti a vari corsi di laurea che si trovano detenuti nelle carceri di Bancali (Sassari), Alghero, Tempio-Nuchis e Nuoro. Proprio per questo l'ateneo sassarese ha approvato lo scorso maggio un regolamento per l'istituzione e il funzionamento del Polo Universitario Penitenziario (che opera in collaborazione con l'Amministrazione penitenziaria e l'Ersu) e ora il ministero riconosce questa attività con un corposo finanziamento che andrà a implementare la didattica fra i detenuti-studenti.Il Pup Uniss è uno dei 17 poli italiani che coinvolgono complessivamente venti atenei. Poco meno della metà della popolazione carceraria italiana risiede in istituti penitenziari inseriti in un Polo Universitario Penitenziario. La rete dei Pup nazionali vede iscritti alle università italiane oltre 450 studenti nel 2017. «Tra le realtà nazionali, quella di Sassari è l'unica insulare e l'unica in cui una università eroga servizi didattici a studenti detenuti in quattro diversi istituti penitenziari - dichiara il delegato rettorale al Polo Universitario Penitenziario Emmanuele Farris, docente del Dipartimento di Chimica e Farmacia -. Sassari è la quarta realtà italiana sia per numero di iscritti (38 nel 2017, 35 nel 2018), sia per incidenza sulla popolazione carceraria locale: 4 per cento contro una media nazionale dell'1,9 per cento». Gli studenti in regime di detenzione iscritti all'università di Sassari studiano in 14 corsi di laurea differenti, ripartiti nei dipartimenti di Agraria, Giurisprudenza, Scienze economiche e aziendali, Storia, scienze dell'uomo e della formazione, Scienze umanistiche e sociali. Alcuni di loro vantano un profitto talmente elevato, da risultare vincitori di borse di studio erogate da Ersu Sassari.Inoltre, il regolamento messo a punto nel 2017, considerato dall'ateneo molto inclusivo, oltre agli studenti in regime di detenzione comune, a quelli in alta sicurezza e addirittura ad alcuni in regime di 41bis (carcere duro), tutela anche tutte le persone con qualunque limitazione alla libertà personale (arresti domiciliari, libertà vigilata) e per tutta la durata del corso di studi, anche qualora fosse conclusa la pena. Infine, per meglio radicare la presenza nelle quattro carceri in cui opera, il Pup dell'ateneo turritano, dal 2017-18 è la prima realtà italiana ad avere istituzionalizzato un'attività di "terza missione" in carcere, in particolare con un ciclo seminariale annuale tematico, concepito con i detenuti e la direzione carceraria, avviato in via sperimentale nel carcere di Alghero sul tema della "Ruralità: criticità e opportunità". Dall'estate 2017 è on line una pagina web dedicata www.uniss.it/polo-penitenziario che viene aggiornata continuamente.

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Sassari - Pagina 20
I carcerati scelgono Giurisprudenza, 15 iscritti a Tempio e gli altri tra Sassari, Alghero e Nuoro
IL RETTORE: «UNIVERSITÀ SEMPRE PIÙ INCLUSIVA»

SASSARI Soddisfatto per il risultato raggiunto il rettore dell'università Massimo Carpinelli. «Il finanziamento erogato dal Miur, oltre a dimostrare l'attenzione che l'attività universitaria carceraria realizzata a Sassari sta suscitando a livello nazionale, consentirà di consolidare i servizi offerti agli studenti detenuti dell'ateneo, in primo luogo il servizio di tutoraggio in presenza e a distanza e i servizi informatici, sia per l'accesso ai materiali di studio sia per la gestione della propria carriera universitaria - dichiara il rettore -. Si tratta di un tassello importantissimo per strutturare sempre meglio una università non solo competitiva sul versante della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, ma che sia sempre più radicata nel contesto economico-sociale e territoriale in cui opera, con attenzione a quelle utenze che necessitano di servizi speciali dedicati affinché l'ateneo adempia alla sua prima missione: quella di erogare percorsi formativi di qualità a tutti coloro che ne abbiano i requisiti. Un ateneo non solo altamente competitivo e internazionale quindi, ma anche sempre più inclusivo». I fondi, specifica Carpinelli, saranno destinati a un sempre migliore accesso ai materiali di studio grazie alla collaborazione tra Sistema Bibliotecario di Ateneo ed Ersu che nel 2017 ha raddoppiato l'importo dei contributi concessi all'univerasità per l'acquisto dei testi necessari agli studenti-detenuti.Attualmente sono 15 gli studenti a Tempio, 7 ad Alghero, 5 a Sassari, 5 a Nuoro, 1 a Spoleto e due in semilibertà o arresti domiciliari. Il Dipartimento con più studenti è Giurisprudenza con 13, seguito da Storia con 11, Agraria 8, Economia 2, Scienze Umanistiche e sociali uno. Il corso di laurea con più iscritti è Scienze dei servizi giuridici con 6 studenti, seguito da Scienze della Comunicazione 5, Scienze della Politica 4, Lettere 4, Scienze Ambientali 3. (g.g.)

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Sassari - Pagina 26
AULA MAGNA MEDICINA
Corso sulle patologie urinoginecologiche

SASSARI Le patologie del pavimento pelvico femminile, l'incontinenza urinaria femminile e il prolasso degli organi pelvici, saranno i temi portanti del corso in uroginecologia in programma domani nell'aula magna della Facoltà di Medicia e Chirurgia, nel complesso biologico di viale San Pietro. Il corso, organizzato dall'unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell'Aou di Sassari diretta da Salvatore Dessole, punta ad aumentare la "cultura uroginecologica", con particolare riferimento alle terapie non invasive. All'incontro, che prenderà il via alle ore 9, sono stati coinvolti i maggiori esperti uroginecologi della Sardegna. I lavori saranno aperti dai saluti del rettore dell'Università di Sassari Massimo Carpinelli del direttore generale dell'Aou di Sassari Antonio D'Urso. Un corso multidisciplinare che vedrà alternarsi al tavolo dei relatori medici specialisti in Ginecologia e ostetricia, in Urologia, in Chirurgia generale, in Colon-proctologia. Il confronto scientifico sarà aperto anche a ostetriche e fisioterapisti che evidenzieranno le diverse figure professionali coinvolte nella cura delle disfunzioni del pavimento pelvico. Due le sessioni previste nell'aula magna, una mattutina e una pomeridiana. Nella mattinata medici ginecologi, ostetriche, chirurghi e fisioterapisti, presenteranno l'inquadramento diagnostico-terapeutico con i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali dell'incontinenza urinaria femminile e del prolasso degli organi pelvici. Nel pomeriggio i chirurghi mostreranno i video degli interventi chirurgici di cura della dell'incontinenza urinaria e di ricostruzione dei difetti del pavimento pelvico. Sempre nel pomeriggio, ma nell'aula A, sarà presentato il percorso ostetrico di riabilitazione del pavimento pelvico per il trattamento non invasivo delle disfunzioni perineali.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 8 marzo 2018 / Alghero - Pagina 28
La proposta è degli ex sindaci Carlo Sechi, Tonino Baldino e Stefano Lubrano
LA CASA DELLO STUDENTE NELLO STABILE DI VIA SIMON
La struttura sarebbe l'ideale, a poche centinaia di metri dalla sede universitaria

di Gianni Olandi
ALGHERO L'ex caserma dei carabinieri dovrebbe diventare una residenza per gli studenti universitari. È una vecchia idea, ripropsta adesso da ex amministratori comunali e regionali. Ma a 16 anni dall'inaugurazione della facoltà di Architettura si sente la mancanza di una casa dello studente. I ragazzi sono esposti alla legge del mercato delle locazioni che incide pesantemente sulle loro famiglie. C'è stato a dire il vero qualche timido tentativo, un sondaggio più che altro, per individuare una possibile soluzione che comunque non ha prodotto risultati utili. Il problema è stato quello di individuare una struttura adeguata, in posizione centrale, funzionale all'accoglienza ma anche favorevole sul piano logistico. «Abbiamo in città un impianto pubblico che potrebbe rispondere a queste esigenze - fa notare l'ex sindaco Carlo Sechi -, l'edifico che una volta ospitava la caserma dei carabinieri, in via Simon. Individuare in quel sito la casa dello studente costituirebbe, tra le altre così, una scelta e un uso razionale di un edificio pubblico di straordinario valore. In quanto alla logistica i ragazzi non avrebbero bisogno di prendere neanche la bici per andare a lezione visto che nello spazio di 200/300 metri si trovano tutte le strutture della facoltà». Al ragionamento di Carlo Sechi fa eco, completamente d'accordo, l'ex sindaco Tonino Baldino. «Destinare quell'edificio alla casa dello studente - dice - oltre ai vantaggi diretti che andrebbero agli studenti che vedrebbero così risolto un problema serio, finalmente verrebbe data una funzione seria e consona per un edificio pubblico di particolare prestigio rispetto alla deprezzata soluzione che è stata individuata fino a oggi». Sempre per l'edificio di via Simon anche l'ex sindaco Stefano Lubrano si dichiara completamente d'accordo per un utilizzo diverso rispetto a quello attuale e ricorda che ai tempi del suo mandato in quella che una volta ospitava la compagnia dei carabinieri, aveva individuato la sede di un centro multimediale legato all'area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana e al parco di Porto Conte. «Quella soluzione - sottolinea - oltre a ospitare una istituzione di indubbio prestigio e richiamo, avrebbe portato benefici al centro storico e importanti risorse finanziarie alla città». Decisamente d'accordo per la casa dello studente in via Simon è Pietrino Fois, più volte assessore e consigliere regionale. «Se fosse possibile strutturarla adeguatamente a ospitare i ragazzi - afferma - sarebbe davvero la soluzione ideale: una posizione baricentrica rispetto ai riferimenti della facoltà e una buona opportunità di rivitalizzare il centro storico».

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