UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 15 febbraio 2018

Giovedì 15 febbraio 2018

15 febbraio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Salute (Pagina 12 - Edizione CA)
ONCOLOGIA. L'iniziativa di sensibilizzazione
FATTORE K: la mostra “Sulla pelle”
approda all'Università di Cagliari

Una mostra fotografica dal basso, da 14 donne e un uomo ammalati di cancro, alcuni con un'esperienza positiva, altri no, che hanno tirato fuori vita, emozioni, colori, impressioni. “Fattore K” è arrivata all'università di Cagliari per una giornata di sensibilizzazione che mira a promuovere un modo di comunicare più attento alle esigenze di chi è colpito da questa malattia. Per tutta la giornata di ieri, infatti, la facoltà di Studi Umanistici ha aperto le porte alla mostra fotografica “Sulla pelle” (già esposta lo scorso ottobre alla Ex Manifattura Tabacchi) che racconta la malattia e il percorso di un paziente con il cancro.
Un'iniziativa nata grazie alla collaborazione del gruppo di pazienti oncologiche Abbracciamo un sogno sostenute dagli operatori sanitari dell'Ospedale Businco di Cagliari, con gli studenti del primo anno del corso di laurea in Scienze della comunicazione, diretta da Elisabetta Gola.
«La novità della mostra allestita all'università mostra è nella comunicazione», spiega Dolores Palmas, infermiera dell'Oncologia medica del Businco di Cagliari e leader dell'associazione "Abbracciamo un sogno". «Gli studenti hanno fatto un lavoro in cui sperimentano un nuovo modo di comunicare la malattia per arrivare a un obiettivo: di cancro si può vivere. Aspettiamo sempre domani, in realtà se vogliamo cambiare qualcosa possiamo farlo solo adesso. Ecco perché», aggiunge, «non dobbiamo permettere al cancro di prendersi nulla più dell'organo che ha occupato, soprattutto non deve prendere il tempo di vivere delle persone».
“Sulla pelle” racconta il cancro attraverso un percorso che chiede di trovare dentro di sé ragioni profonde, cammini a tratti difficili ma che, comunque, possono essere pieni di vita. «Abbiamo sensibilizzato gli studenti su un tema che trova sempre più spazio, la comunicazione in oncologia», spiega Elisabetta Gola, coordinatrice del corso di Laurea in Scienze della comunicazione. «L'obiettivo p quello di spiegare che si può comunicare meglio un qualcosa che è difficile da comunicare», il cancro appunto, «scoprendo, per esempio, che una più accurata comunicazione porta con sé a una prevenzione più consapevole».
Via, dunque, espressioni come «la battaglia contro il cancro» che evoca nell'immaginario collettivo l'equazione cancro uguale morte. Con il loro lavoro, gli studenti cercano di ribaltare lo stereotipo classico della comunicazione della malattia al paziente. K ,dunque, è sì cancro ma anche comunicazione.  (ma.mad.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ ED ENERGIA:
RICERCA DA PREMIO

Ha escogitato un metodo innovativo per misurare la fornitura di energia elettrica e monitorarla sul web. Così Paolo Castello, ricercatore del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'università è stato l'unico italiano a ricevere il premio internazionale National instruments academic research grant 2017.
Sono stati soltanto sei gli istituti europei che si sono distinti: tra questi l'università di Cagliari è l'unica italiana. Il premio ha l'obiettivo di supportare la divulgazione scientifica dei giovani ricercatori che sviluppano progetti in ambiti accademici riguardanti diversi settori dell'ingegneria. In questo caso il premio ha permesso di finanziare la presentazione della ricerca svolta di Paolo Castello alla conferenza internazionale Imeko Tc4 che si è svolta in Romania. La proposta scientifica del ricercatore del Dipartimento guidato da Fabrizio Pilo, premiata con il prestigioso riconoscimento, propone un nuovo e flessibile sistema di monitoraggio per le reti di distribuzione, basato su strumenti che implementano politiche di invio delle informazioni di misura attraverso l'uso di soluzioni internet.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Dottore in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Lettere moderne: «Ora studierei Medicina»
TRE LAUREE MA LAVORA AL CENTRALINO
Il professore è emigrato a Roma per un part time al call center

«Tre lauree, duecento colloqui e un concorso per ufficiale giudiziario vinto all'inizio del millennio non sono bastati. Il professore di lettere e diritto, nato a Cagliari 44 anni fa, è volato fino a Roma per un lavoretto part time in un call center.
CHI È Disabile al 60 per cento a causa di una malattia del sangue, Giacinto Cantone guadagna 300 euro al mese e ha una famiglia a cui pensare. La prima laurea è del 1996 in Giurisprudenza. Due anni dopo ha conseguito quella in Scienze politiche. Non ancora scoraggiato, nel 2001 è arrivato all'ultimo traguardo accademico con la massima qualifica in Lettere moderne. Ora però si pente: «A questo punto ritengo di aver dedicato allo studio troppo tempo» spiega al telefono. Se potesse scegliere, il super dottore vorrebbe «fare l'insegnante». E in effetti per qualche tempo ha esercitato ma senza alcuna stabilità. Quando abitava a Monserrato insieme alla famiglia ha dato lezioni private e fatto qualche sostituzione in un istituto tecnico. «Non so neppure quante volte mi sono sentito dire “le faremo sapere”. Non mi facevano sapere mai nulla. Non richiamavano mai. Ritengo dipenda anche dalla mia disabilità perché durante i colloqui è capitato che mi chiedessero se - a causa di questa patologia - mi sarei dovuto sottoporre a controlli e visite. Credo temano che io mi debba assentare. Perché, per correttezza, lo dico subito che sono disabile». Il tempo di verificare se la malattia avrebbe influito sulle prestazioni lavorative non c'è stato, perché per avere qualche dato a riguardo sarebbe servito un rapporto continuativo che nel curriculum del professore ancora non c'è. «Ho cercato un posto dappertutto, ho fatto anche la pratica da avvocato e da notaio e lavorato part time in uno studio notarile. Nel 2004 ho preso il Tfa (tirocinio formativo attivo) e come molti aspetto che mi venga assegnata una cattedra». Nonostante la predilezione per l'impiego in una scuola, Giacinto Cantone ha tentato un po' tutte le strade. «Mi sono proposto come consulente legale per le aziende e, ovviamente, come impiegato. Nulla».
Durante i lunghi anni alla ricerca di una bustapaga ha cercato di affinare la tecnica. E ora che è stato snobbato da centinaia di selezionatori, il tre volte dottore ha deciso di adeguare il suo curriculum alle esigenze di chi dovrà leggerlo. «Sono decisamente troppo qualificato. Il numero di lauree è diventato un problema. Per questo ho deciso di costruire curriculum adatti al lavoro per il quale mi propongo. Intanto non indico più tutte e tre le lauree, meglio lasciarne solo una a seconda del settore». Il legame con la città di Cagliari è doppio. «Mia madre è cagliaritana e qui sono nato e ho vissuto per i primi dieci anni della vita. Poi ci siamo trasferiti nella penisola. Sono tornato a trent'anni quando ho sposato una cagliaritana». Il matrimonio nel frattempo è finito ma Giacinto Cantone vorrebbe tornare in Sardegna per stare vicino ai figli.
CONCORSI INUTILI Neppure la via dell'impiego pubblico ha portato i frutti sperati. «Nel 1999 ho partecipato al concorso del ministero delle Finanze per diventare ufficiale giudiziario, mentre nel 2002 ho sostenuto quello del ministero della Giustizia per reclutare personale destinato alla dogana. Ho superato il primo, ma non sono rientrato in graduatoria». Giacinto Cantone racconta ogni tappa di questo lungo percorso senza alcuna traccia di rancore o rabbia. «Se potessi tornare indietro probabilmente sceglierei un'altra facoltà e prenderei una sola laurea. Di sicuro studierei medicina per poter fare il dottore. Perché è vero che la crisi ha colpito tutti i settori, ma credo che i medici ne abbiano risentito un po' meno».
Mariella Careddu

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
DISTRETTO AEROSPAZIALE
Il Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) e il Board of investment della Thailandia (Boi) illustrano oggi le opportunità commerciali e di investimento industriale offerte dalla Thailandia nell'industria aerospaziale. Al T Hotel in via piazza Giovanni XXIII, alle 10 parlerà Tana Weskosith, ambasciatore della Repubblica Thailandese in Italia, che nel pomeriggio a Villa Devoto incontrerà il presidente della Regione, Pigliaru, e all'Università la rettrice Del Zompo.

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
DOCUMENTARIO
“Buone pratiche per la gestione delle spiagge sarde” è il titolo del documentario che, lunedì alle 20, sarà proiettato nella Sala degli specchi dell'Ateneo, in via Università. Ne parlerà il docente di Geomorfologia, Sandro Demuro. Ingresso libero. Organizza “Riprendiamocì la Sardegna”.

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Sbloccato il turnover, l'Ats deve riscrivere l'intera pianta organica
VIA A DUEMILA ASSUNZIONI
PER MEDICI E INFERMIERI

Mancano specialisti in moltissimi reparti, in medicina interna e d'urgenza, in psichiatria, pediatria. Poi infermieri - gli ospedali sono in codice rosso - e Oss. Saranno le singole aziende a preparare la lista delle figure necessarie nel dettaglio, e da qui partirà il grande piano di assunzioni e stabilizzazioni nella Sanità sarda. Ottocento persone potrebbero già entrare in servizio a tempo indeterminato quest'anno, ma si prevede che da qui al 2020 i nuovi posti saranno circa duemila. La Giunta ha sbloccato il turnover del personale (tre anni fa era stato imposto uno stop a causa di una spesa eccessiva contestata anche dalla Corte dei conti, spesa che ammonta al 36% dei costi totali della produzione, e in continua crescita fino al 2015), i risparmi ci sono stati - 5 milioni di euro - e adesso si può ricominciare a crescere.
LA DELIBERA «La scelta di bloccare il reclutamento è stata sofferta ma necessaria», sottolinea l'assessore Luigi Arru, «adesso, dopo aver fatto tutti gli atti necessari, Asl unica, rete ospedaliera, completamento delle cinque aziende, possiamo creare un quadro ottimale del fabbisogno, per una sanità di qualità, ovviamente stando sempre attenti a ogni euro che viene speso». Così, con la delibera approvata, l'Ats può decidere quali figure professionali assumere (resta il veto soltanto per gli amministrativi e i tecnici) mantenendo il vincolo di bilancio assegnato, ma con una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse umane. Insomma, fermo restando il giro di vite sul budget della Asl unica - il nuovo target è la riduzione delle spese, stipendi e consulenze compresi, di 38 milioni nel 2018 e 76 milioni nel 2019 - il direttore generale Fulvio Moirano potrà riorganizzare e riqualificare l'intero servizio.
PIÙ EFFICIENZA «La delibera approvata martedì sera si traduce in una migliore possibilità di erogare sempre più servizi e di qualità a tutti i cittadini della Sardegna», sottolinea Moirano. «Naturalmente si tratta, come è ovvio, di un processo che richiede tempi e modalità graduali, ma senza dubbio è stato fatto un importante passo avanti in questa direzione». Con l'aggiornamento del piano, «tanti precari medici, infermieri, professionisti sanitari che in questi anni hanno fornito il loro importante contributo per l'erogazione quotidiana dei servizi ai cittadini, potranno essere assunti in pianta stabile», aggiunge il manager.
I NUMERI Per quanto riguarda i numeri, la situazione del personale delle ex otto Asl contemplava 17.547 figure, di cui realmente operanti 15.334 (14.535 a tempo indeterminato e 799 a tempo determinato), 1.285 in meno rispetto a quanto previsto a regime dalla nuova programmazione per il periodo 2018 - 2020, adottata con una deliberazione del 30 dicembre 2017, a cui vanno sommate le circa 800 figure che l'Ats intende mettere in ruolo. «La differenza tra la vecchia dotazione e la nuova», aggiunge ancora Moirano, «è da collegare in buona misura alla vetustà delle singole dotazioni organiche, non compiutamente revisionate nel corso degli anni, comprendenti figure professionali non più esistenti o necessarie per l'evoluzione delle diverse modalità di assistenza verso forme e specializzazioni più efficienti».
LE QUOTE Solo quest'anno, il personale interessato al processo di messa in ruolo potrebbe arrivare a circa 800 unità (50% tramite mobilità, scorrimento delle graduatorie degli idonei Ats Sardegna e concorso, e 50% attraverso le procedure di stabilizzazione del personale precario previste dal decreto Madia). «Un'azione che non solo metterà fine a una precarizzazione che dura da troppi anni ma permetterà di fare ordine nella pianta organica», spiega una nota dell'Ats, «consentendo anche l'attivazione di procedure di mobilità extra regionale propedeutiche alla realizzazione di nuovi concorsi».
IL DISAVANZO Intanto nei giorni scorsi la Giunta ha assegnato alle Aziende sanitarie ulteriori risorse a copertura del disavanzo 2016, che ammonta a 311 milioni 563 mila euro. Era 328 milioni 372 mila euro nel 2015 , mentre quello presunto del 2017 è pari a 239 milioni 504 mila euro.
Cristina Cossu

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 febbraio 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 38 - Edizione CA)
La tournée: oggi a Nuoro, domani a Cagliari, dopodomani a Sassari
Massimo Ranieri, che show!
(e quel bimbo che, la notte...)

È  vero che ci sei ancora? Voglio rivedere la tua luce d'oro che mi ride sul volto .
«Mi chiamo Giovanni Calone, sono nato il 3 marzo del 1951 nel rione Pallonetto a Santa Lucia, una zona popolare dell'elegante quartiere di San Ferdinando, a Napoli. Di quell'infanzia ricordo tutto, il mio corpo piccolo che già fa un doppio lavoro, le nuvole del golfo che frusciano sopra la mia fronte, il profumo del pane caldo dei vicoli che sale verso il cielo. Dentro di me c'è ancora quel bambino, ha tredici anni e fa sentire ogni giorno la sua voce, canta un canto libero e felice, forse perché l'infanzia l'ho amata ma non l'ho mai vissuta, o forse perché ho nostalgia di un'Italia dove era bello sentire gli operai fischiettare mentre tornavano a casa dopo una giornata di fatica. Se dovessi usare un solo aggettivo per definire quel mondo direi che era meraviglioso. E io ci sono dentro, bambino. Quel piccolo Giovanni, che poi sarebbe diventato Massimo Ranieri, ancora mi parla, soprattutto la sera, quando le luci si spengono e resto a casa a progettare il futuro. È lui il segreto della mia forza. È il bambino che c'è dentro di me che mi dice di fare tanto, di fare bene, di far teatro: è per lui che porto in scena “Sogno e son Desto…In viaggio”, lo spettacolo che è il padre, o meglio la madre, di quel fortunato programma televisivo andato in onda qualche anno fa su Raiuno. Ascoltare quel bambino è stato il più grande successo della mia vita. Più di tutto, perfino più di “Perdere l'amore”».
Sentire la voce di Massimo Ranieri è come assistere a una lezione di metafisica della leggerezza: plana sulle cose dall'alto, non ha macigni sul cuore. L'artista canta parlando, e parlando corre, e galoppa, e danza. Torna in Sardegna, dopo qualche anno, per rappresentare il suo spettacolo itinerante, “Sogno e son Desto…In viaggio”. Tre le date previste nell'Isola: oggi sarà a Nuoro al Teatro Eliseo, domani a Cagliari al Teatro del Conservatorio di Piazza Ennio Porrino e sabato a Sassari al Teatro Comunale. L'orario di inizio di tutti gli spettacoli è alle 21.
Intanto domani alle ore 17, nell'Aula magna della facoltà di Geologia, incontrerà il suo pubblico, in un incontro organizzato dall'associazione La via del Collegio, l'Università di Cagliari, la Fondazione Alziator e gli Amici della Campania, moderato da Maria Francesca Chiappe (l'ingresso è gratuito, è suggerita la conferma a unicaranieri@gmail.com).
«Sanremo? L'ho seguito con piacere, sono stato in sala, certo; ma no, non lo condurrei. Il fanciullino che mi porto dentro ha altri progetti, ha altre cose per la testa. Mi dice di fare in fretta, mi dice che è tardi, mi dice che è l'ora, mi chiede di rifare “Malìa napoletana” con cinque grandi musicisti: Enrico Rava, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli. Malia significa magia, incantesimo, fascino, seduzione, e il progetto è un viaggio verso un incantesimo; una sorprendente avventura musicale nel tempo magico delle canzoni napoletane. Lo chiede il fanciullino, a cui la sera io domando: è vero che vuoi ch'io ritorni? Ma lui sa già che tornerò: voglio rivedere la sua luce d'oro perché mi ha portato lontano, dal giorno che ascoltai il mare correr sulla ghiaia dei vicoli di Napoli, di quell'Italia che è stata e che non torna più».
Guido Garau




 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 febbraio 2018 / Sassari - Pagina 29
Via libera ai fondi per la contrattazione integrativa 2007-2015. D'Urso: «Risultato straordinario»
Aou, buste paga sbloccate per i dipendenti

SASSARI Buste paga "sbloccate" per oltre mille dipendenti dell'Aou. Il collegio sindacale dell'Azienda ha infatti certificato i fondi per la contrattazione integrativa del comparto dal 2007 al 2015, dando il via libera alla delibera della direzione aziendale del primo di febbraio che ha rimodulato i fondi contrattuali. Si tratta del fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, della parte comune ex indennità di qualificazione professionale e dell'indennità professionale specifica (3.594.817). Quindi ancora il fondo per il compenso del lavoro straordinario (1.780.418) e il fondo della produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali (870.551). I fondi saranno erogati in tre tranche, tra aprile e giugno. E saranno interessati oltre mille dipendenti del comparto.La notizia della certificazione dei fondi, tanto attesa dal personale del comparto, è stata data dal direttore generale Antonio D'Urso alle rappresentanze sindacali, riunite al settimo piano dell'ospedale Santissima Annunziata per discutere, tra i vari punti all'ordine del giorno, proprio quello sui fondi del comparto. Alla riunione erano presenti anche il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini.«È un risultato straordinario - ha commentato il manager - che si porta dietro la storia di questa azienda e al quale si è arrivati grazie all'impegno dei direttori degli uffici Risorse umane e Bilancio. Ma è anche merito vostro - ha proseguito Antonio D'Urso rivolgendosi alle rappresentanze sindacali - anche perché i lavoratori dell'Aou di Sassari erano in una situazione di sperequazione rispetto agli altri lavoratori della sanità sarda».Il direttore generale ha ricordato, inoltre, anche l'attenzione della stessa direzione aziendale e quella della Regione che, a luglio scorso, aveva indicato le "linee di indirizzo per la determinazione dei fondi contrattuali dell'Aou". Dalla sua costituzione, e sino a ottobre del 2017, l'Azienda non aveva mai avuto un atto aziendale approvato dalla Regione e, pertanto, neppure la conseguente dotazione organica. Questa situazione era stata di ostacolo alla quantificazione dei fondi contrattuali, a causa dell'incertezza sulla base di calcolo. L'incorporazione dell'ospedale civile nel 2016 aveva comportato un'ulteriore problematica che, nel 2017, ha spinto la direzione aziendale e l'assessorato regionale della Sanità a mettere la parola fine all'annosa problematica.Arrivato anche l'accordo sulle modalità di liquidazione dei fondi certificati al personale. Si procederà con tre tranche, la prima ad aprile con l'erogazione dei fondi relativi agli anni 2013-2014, quindi a maggio per gli anni 2011-2012 e, infine, a giugno per gli anni dal 2007 al 2010. Per il 2015, invece, l'erogazione dei fondi è rimandata a una successiva riunione, già fissata per fine febbraio, durante la quale si parlerà delle progressioni economiche orizzontali.


 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 febbraio 2018 / Sardegna - Pagina 4
Nella sede di Predda Niedda la presentazione del report sulle aziende
IL DOSSIER DELLA NUOVA: COSÌ
CAMBIA L'ECONOMIA SARDA
Reportage e focus e lo studio realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università di Sassari sulle prime 500 aziende della Sardegna. In sala Pigliaru, Ganau, Sanna, l’assessora Piras, il rettore Carpinelli, gli amministratori delle maggiori aziende e i vertici di industriali e artigiani

di Gabriella Grimaldi
SASSARIIl bollettino medico sulla salute delle aziende sarde, e quindi dell'intera economia isolana, è un ritratto in chiaroscuro. Il sistema tiene, nonostante le acque tempestose in cui tantissime imprese hanno navigato negli ultimi dieci anni e qualche segnale di ripresa si vede, anche se non è sufficiente. Ad analizzare il presente e prefigurare (in parte) il futuro è l'inserto Top 500 realizzato dalla Nuova Sardegna - e allegato al numero odierno del nostro giornale - presentato ufficialmente ieri pomeriggio nella sala conferenze della Nuova dal direttore Antonio Di Rosa alla presenza dei due editori Roberto Briglia e Gianni Vallardi, con un animato dibattito tra politici (c'erano il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il parlamentare Silvio Lai, l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras e il sindaco di Sassari Nicola Sanna) e titolari di molte delle aziende citate nella classifica. Era presente anche il rettore dell'università Massimo Carpinelli.Il dossier contiene, oltre a reportage e focus sulle attività imprenditoriali e sui settori di sviluppo a cura della redazione, lo studio realizzato dal Dipartimento di Economia dell'università di Sassari sulla classifica delle prime 500 aziende sarde in ordine di fatturato relativo ai bilanci 2016. «Si tratta di una classifica come tutte opinabile - ha detto l'economista e prorettore Luca Deidda -, ma che mette in evidenza come in diversi settori l'alta redditività non sempre coincide con il fatturato». E il collega Alberto Ezza, chiamato a illustrare la ricerca, ha aggiunto: «Si riscontrano fatturati molto alti nelle primissime aziende classificate mentre le altre risultano essere a un livello molto più basso». Gli esperti dello staff guidato dal direttore del Dipartimento Ludovico Marinò hanno descritto quello che può essere considerato a buon titolo uno strumento di analisi utilizzabile dalle stesse aziende coinvolte e allo stesso tempo un panorama sulle tendenze dell'economia sarda e sulle possibili strade da percorrere per garantire un futuro occupazionale alle nuove generazioni. I settori presi in considerazione dallo staff sono stati l'agroalimentare, 61 aziende presenti, tutte con profili di crescita e due caratteristiche: la concentrazione di fatturato in sole tre aziende e un ritmo di sviluppo diverso rispetto alla tipologia (meno vivaci le cooperative, meglio le aziende medie). C'è poi il turismo con 26 realtà analizzate nei loro bilanci che - dal 2013 al 2016 - vantano un incremento notevole. Per i servizi spiccano alcune aziende come Meridiana che con i suoi 400 milioni si piazza al terzo posto della classifica ma rimane pur sempre parecchio distanziata dalle prime due aziende in assoluto (settore industria, il quarto analizzato) con la Saras, in vetta, che nel 2016 ha fatturato quasi sei miliardi di euro. Quindi è ancora l'economia tradizionale a fare da traino anche se cominciano a mettersi in evidenza aziende certamente di dimensioni più contenute ma parecchio dinamiche. Sono quelle, in sostanza, che puntano sull'innovazione: realtà come Abinsula, ad esempio, citata più volte nel corso del dibattito come caso di successo imprenditoriale nato dall'idea forte di alcuni giovani informatici e da un capitale minimo, oggi diventata competitiva a livello internazionale.«È proprio in questa direzione che si muove l'università turritana - ha detto il rettore Carpinelli -, dando strumenti formativi e fiducia ai giovani con la creazione di un rapporto diretto con il mondo del lavoro e l'istituzione di corsi di laurea professionalizzanti, penso a ingegneria informatica. Non bisogna dimenticare che in ogni angolo del mondo dove emerge l'innovazione c'è sempre una grande università».Mentre di presente ha parlato il direttore del Banco di Sardegna (azienda collocata al quarto posto della classifica) Giuseppe Cuccurese: «Il 30 per cento delle aziende, contro il 20 per centro della media nazionale, è ancora in sofferenza. Ma chi ce l'ha fatta a passare il guado ne sta uscendo bene. L'erogazione del credito è allineata a quella nazionale mentre sono tornati gli investimenti in azienda e le famiglie hanno ripreso a consumare (per acquisto casa e prestiti personali non più solo funzionali a estinguere precedenti debiti)». Insomma, una fotografia della situazione economica della Sardegna che coincide con i dati forniti dalla Public Company Cerved, la società che ha elaborato i dati sui quali si è basata l'analisi dello staff del Dipartimento di Economia. Dall'elaborazione Cerved emerge, fra l'altro, che 4 piccole-medie imprese su 10 hanno migliorato, negli ultimi due anni, la loro affidabilità (12 per cento di media rispetto al 6,9 nazionale). Un buon segno che qualcosa, nel panorama fino a ieri asfittico della produzione isolana, sta cominciando a muoversi.Così ieri pomeriggio gli imprenditori presenti al dibattito hanno mostrato ottimismo sul futuro e su una auspicata ripresa economica della Regione. Si così sono dati appuntamento per altri incontri in cui confrontarsi per cercare e trovare insieme nuove strategie per lo sviluppo.


 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 febbraio 2018 / Sardegna - Pagina 5
PIGLIARU: LA RIPRESA C'È
ECCO COME L'AIUTEREMO
Il governatore spiega la ricetta della Regione: dall'impegno sulle infrastrutture
ai 12 mila euro di incentivo per ogni disoccupato assunto dalle imprese

di Luca Rojch
SASSARI Lascia da parte le offerte mirabolanti da piazzista di sogni e promesse. Il governatore Francesco Pigliaru dal palco delle Top 500 fa un discorso da economista. Racconta i suoi quattro anni vissuti pericolosamente alla guida di una regione che è riuscita a uscire dal baratro della crisi. E tra gli imprenditori Pigliaru spiega cosa ha fatto e cosa farà per accelerare la ripresa. Le sue parole fanno capire che la ripresa è arrivata.12 mila euro. L'ultima iniziativa che Pigliaru lancia è il bonus giovani della Regione. 4 mila euro che si aggiungono agli 8mila che mette lo stato con tre anni di decontribuzione per ogni giovane che viene assunto. «Un'iniziativa concreta per aiutare le imprese e aggredire la disoccupazione giovanile». La prospettiva. Ma il governatore fa un discorso di analisi e prospettiva. «Siamo una delle regioni in cui l'impatto della crisi è stato maggiore. I motivi li sappiamo, e quando si esce fuori si deve dare una mano alle imprese per accelerare la ripresa e garantire nuova occupazione. Le imprese hanno bisogno di due cose fondamentali: contesto infrastrutturale adeguato, e dove il mercato fatica servono incentivi».Infrastrutture. Parto dalle infrastrutture. Abbiamo individuato delle priorità quando ci siamo insediati in Regione e abbiamo iniziato ad affrontarle. «Esistono aziende di grande qualità in Sardegna, che ci insegnano che per esempio l'insularità è un ostacolo per un certo tipo di imprese, ma non per altre. Uno dei principali vincoli alla crescita è il paradosso che da una parte ci sono tantissime persone senza lavoro, dall'altra ci sono aziende che non riescono a trovare figure specializzate per ricoprire determinati incarichi. Ecco perché si deve investire nel capitale umano. Questo significa che per crescere si devono affrontare nodi essenziali come la dispersione scolastica. Dobbiamo puntare su una formazione di alta qualità. Noi lo stiamo facendo anche con il progetto iscola su cui abbiamo investito 300 milioni di euro».Agricoltura. Pigliaru mette a fuoco anche gli ambiti su cui puntare. «Abbiamo un primato che è dell'agricoltura di precisione. Un'area in cui abbiamo un grande potenziale. Su questa agricoltura non abbiamo svantaggi. Abbiamo dato 1500 ettari ai giovani. Per noi saranno gli imprenditori del futuro. Abbiamo sbloccato l'Sbs di Oristano, acquistato da una grande azienda nazionale. E a pochi chilometri da Alghero c'è un'azienda che nell'Ottocento era considerata un gioiello nel Mediterraneo. Mi riferisco all'area di Surigheddu e Mamuntanas. Per 40 anni si sono dimenticato della sua esistenza. Sono centinaia di posti di lavoro. Sicurezza. L'altro argomento che Pigliaru collega alla produttività è la sicurezza. «Diamo concretezza al patto con 20 milioni che sono investiti in videosorveglianza e a breve inizieranno i lavori». Il simbolo. La peste suina diventa un simbolo. «Possiamo parlare di agoralimentare, di sviluppo del turismo enogastronomico, ma non possiamo esportare una fetta di prosciutto perché da 40 anni c'è la peste suina e nessuno l'ha voluta affrontare. Ma ci si rende conto che si tiene bloccato uno dei settori di produzione con grande margine di crescita e valore aggiunto. Pensate alla Spagna»Mobilita. «Sulle strade abbiamo molti più soldi di quelli mai visti. Tanti gli interventi avviati e vi dico che sono in arrivo altri 70 milioni per interventi nelle strade secondarie. Sui treni si deve puntare per il 2018 di arrivare a poco più di due ore per collegare Sassari e Cagliari. E sugli aeroporti posso dire che i bandi sulla destagionalizzazione hanno avuto un grande riscontro. La vera difficoltà è il rapporto con l'Europa per la Continuità territoriale. L'Ue ha difficoltà ad accettare il nostro status di insularità». Il talent. E in tempi di talent anche Pigliaru presenta il suo, ma non ha nulla a che fare con le trasmissioni tv. «È forse lo strumento più innovativo in Europa. Si chiama Talent up. Serve per sostenere la formazione dei giovani. La Regione destina 7 milioni per i laureati o gli studenti iscritti all'università che abbiano superato almeno il 75% degli esami. Chi ha un'idea imprenditoriale innovativa. Saranno preparati alcuni giovani che andranno anche all'estero per 12 settimane, in uno dei primi 20 ecosistemi imprenditoriali a livello mondiale individuati dalla classifica "Global Startup Ecosystem 2017", tra gli altri, Silicon Valley, New York, Londra, Pechino, Shanghai, Los Angeles, Seattle». La ricetta di Sanna. Anche il sindaco di Sassari, Nicola Sana, analizza il rapporto di Top 500. «È interessante. È la dimostrazione che usciamo dalla crisi e si affaccia un nuovo modello. Il Comune di Sassari grazie al Puc ha la possibilità di portare a casa un obiettivo importante. Possiamo costruire un futuro turistico. Un'occasione da non perdere. Nel nostro comune si possono realizzare hotel che porteranno a 5mila nuovi posti letto. Oggi incontrerò alcuni investitori della Repubblica Ceca che hanno manifestato interesse per il progetto. Anche in questo modo si dà un futuro all'economia di un territorio». L'attenzione di Ganau. Anche il presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha messo l'accento sull'importanza delle infrastrutture per far crescere l'isola. «Il tema è garantire competitività maggiore per l'isola. Mi rifaccio al patto per la Sardegna che per la prima volta riconosce l'insularità come gap che deve essere colmato. e mette in campo risorse importanti. Risorse per continuità territoriale, viabilità, sistema ferroviario. Soldi spendibili subito. C'è un tema importante per l'energia a basso costo, a questo si aggiungono gli interventi per la banda larga nei comuni. Per la prima volta un vero piano di rinascita».

Questionario e social

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