Venerdì 2 febbraio 2018

02 febbraio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Corso di 120 ore per venticinque diplomati disoccupati
UN PROGETTO DELL'ATENEO CONTRO LA DISOCCUPAZIONE

Al via la seconda edizione del progetto sulle attività integrate promosso dal Crea dell'ateneo di Cagliari. Il progetto, gratuito, può ospitare 25 candidati, disoccupati e inattivi con il diploma di scuola superiore e prevede 120 ore di attività. Le iscrizioni scadono il 16 febbraio. “Attività integrate per l'empowerment, la formazione professionale, la certificazione delle competenze, l'accompagnamento al lavoro, la promozione di nuova imprenditorialità, la mobilità transnazionale negli ambiti della green & blue economy - linea C - Por Sardegna Fse 2014-2020”, questo il titolo del progetto Eos (Emerging organization ship) che punta a dare risposte proposte dall'Università di Cagliari su un fronte delicato quale è quello dell'occupazione e della valorizzazione dei giovani cervelli isolani. Curato dallo staff guidato dal pro rettrice per l'Innovazione, Maria Chiara di Guardo, Eos è promosso dal Crea (Centro servizi di ateneo per l'innovazione e l'imprenditorialità dell'ateneo del capoluogo regionale).
«Puntiamo - spiega la pro rettrice - a trasmettere il sapere di impresa e valori quali identità, fiducia nelle proprie capacità e valore nelle proprie idee. Parole chiave sono creatività, innovazione e imprenditorialità». Il progetto prevede 25 posti disponibili - 13 riservati alle donne - ed è articolato in 120 ore complessive di attività che si svolgeranno al Crea UniCa (via Ospedale 121): ci si può candidare entro le 12 di venerdì 16 febbraio. Punti di forza del progetto Eos sono la fruibilità gratuita del percorso e le competenze e le metodologie messe a disposizione dal team di esperti del Crea. Per avere ulteriori informazioni si possono consultare i siti unica.it e crea.unica/Eos oppure si può chiamare lo 0706758440.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
IL BAROCCO DI CAGLIARI
Lunedì alle 20 nella “sala degli specchi” dell'Università (via Trentino), incontro con Aldo Brigaglia che terrà la conferenza “Tra sacro e barocco: passeggiando tra i quartieri storici di Cagliari”. Organizza “Riprendiamoci la Sardegna”.

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 febbraio 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 34 - Edizione CA)
PIANO DI RILANCIO
Undici milioni per il Nuorese
C'è il placet della Giunta

La giunta regionale dà il via libera per lo stanziamento di 11 milioni dell'atto aggiuntivo all'accordo di programma quadro per il piano di rilancio del Nuorese, sottoscritto lo scorso 3 ottobre a Nuoro. Era l'ultimo atto formale per finanziare gli interventi dell'area Vasta di Nuoro, dopo che lunedì a Nuoro era arrivato il parere favorevole del gruppo di valutazione e deòla Cabina di regia. La Regione quindi mette sul piatto 11 milioni di euro per il sostegno dei servizi dell'Area Vasta.
«Questo importante finanziamento può rafforzare la candidatura di Nuoro a capitale della cultura 2020 che la Giunta sostiene con grande convinzione nella consapevolezza che il raggiungimento dell'obiettivo possa dare grande lustro non solo alla città ma a tutta la Sardegna» ha detto l'assessore agli Affari generali Filippo Spanu. Gli interventi prevedono la riqualificazione dell'ex Mulino Gallisai e dell'ex Artiglieria. Un via libera ma con la richiesta di alcuni approfondimenti tecnici legati all'azione a favore della didattica e della ricerca all'interno del “Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna Centrale di Nuoro” e che potranno avere comunque una dotazione residua fino a 5 milioni e 150 mila euro. Per Giuseppe Dessena, assessore all'Istruzione «irrobustisce la candidatura di Nuoro a capitale della Cultura e si crea un circuito virtuoso in grado di garantire nuove prospettive per i giovani». Ieri la conferma che la Cabina di Regia, il 20 febbraio, si riunirà a Siniscola, come solidarietà al sindaco Gianluigi Farris, vittima di atti intimidatori.
( f. le. )

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 febbraio 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Piras, direttore del Distretto idrografico: «La situazione è grave»
Siccità, è allarme rosso
Gli invasi quasi vuoti

Tra maestrale, giornate di caldo primaverile e cieli tersi buoni giusto per il turismo di bassa stagione, gennaio è passato senza portare una goccia d'acqua in più dentro gli invasi. «È una situazione grave», allarga le braccia Alberto Piras, direttore dell'agenzia regionale del Distretto idrografico che da giorni, assieme ai vertici di Enas e dei Consorzi di bonifica, tiene una riunione dopo l'altra per fare il punto dell'emergenza.
SCORTE AL MINIMO L'ultimo aggiornamento sul livello delle dighe (dati di ieri) dice che su un miliardo e 400 milioni di metri cubi di capienza autorizzata, la Sardegna può contare giusto su una riserva di 622 milioni di metri cubi d'acqua. Poco più del 40%. E difatti la cartina del piano di gestione della crisi indica quasi tutti gli invasi in arancione (livello di pericolo), qualcuno in rosso (emergenza, a Posada, in Barbagia e nel Sulcis), e solo uno in giallo (preallerta, Liscia). «Nel gennaio dello scorso anno potevamo contare su una scorta idrica di 931 milioni di metri cubi, un terzo in più». Allora, però, c'era stata la grande nevicata, una mano santa finita dentro le dighe. «Adesso invece abbiamo visto un mese di vento e alta pressione, con piogge scarse. Basti pensare che tra ottobre 2017 e gennaio sono caduti 200 millimetri di pioggia, mentre ne sarebbero dovuti cadere almeno il doppio».
DA QUI AD APRILE Non resta che sperare nel cielo. «Oggi la situazione è questa e - sottolinea il direttore dell'agenzia regionale del Distretto idrografico - nella speranza di un febbraio e una primavera finalmente piovosi, stiamo organizzando la stagione irrigua e quella del consumo potabile sulla base dei dati attuali. Una parola definitiva, però, si avrà ai primi di aprile». Le situazioni più critiche, puntualizza Alberto Piras, «sono quelle del Nord ovest e del Sulcis Iglesiente. Qualche problema c'è nel Logudoro e parzialmente in Gallura e nel Campidano».
STAGIONE IRRIGUA A RISCHIO Il livello preoccupante dei bacini tiene in scacco i programmi per la prossima stagione irrigua. E se per tradizione gli investimenti delle aziende agricole e zootecniche vengono decisi a novembre (con l'assegnazione delle quote d'acqua da parte dei Consorzi di bonifica), lo scorso autunno - sempre in attesa della pioggia - si è pensato di rinviare tutto a gennaio.
PREZIOSI REFLUI «Adesso, sempre sperando che piova, stiamo cercando di programmare comunque», dice Gavino Zirattu, presidente di Anbi Sardegna, l'associazione dei Consorzi di bonifica. «L'emergenza più pesante si vive nella Nurra e nel Sulcis. Problemi - sottolinea - dovuti a una mancata programmazione, ad esempio sull'aumento della capienza degli invasi. Se poi penso al paradosso della Nurra: gli agricoltori non hanno acqua e intanto si buttano a mare non meno di 18 milioni di metri cubi di acque reflue ripulite da un impianto costato 12 milioni di euro e mai utilizzato».
DUE ANNI NERI Il professor Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica applicata all'Università di Cagliari, ricorda che «arriviamo da due anni e più di siccità. Sono situazioni che si verificano ciclicamente e in queste condizioni io non darei la colpa alle condotte colabrodo anche perché, va detto, sia gli enti regionali che gli agricoltori stanno lavorando per ridurre gli sprechi».
IL FUTURO Lui, direttore dell'Orto botanico di Cagliari, dice che «da aprile 2017 non abbiamo più acqua nei pozzi, una cosa mai vista». E quel che sta succedendo nelle campagne assetate è sotto gli occhi di tutti. «Per il futuro sono necessarie scelte politiche strategiche, non certo quelle legate al tornaconto elettorale immediato. Bisogna ottimizzare le risorse per ridurre gli sprechi, ma è fondamentale tornare a investire su colture poco esigenti che erano nella nostra tradizione. Penso al mandorlo, che qualcuno sta reimpiantando dopo 50 anni di abbandono; agli ulivi, al melograno, alle tante varietà di pero. Tutte le nostre preziose biodiversità, piante che hanno una grande capacità di resistere alla sete».
Piera Serusi








 

La Nuova Sardegna

 
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 2 febbraio 2018 / Sardegna - Pagina 6
IL PROGETTO DI UNA SOCIETÀ ALGHERESE
I satelliti spia scopriranno gli abusi
Sotto la lente quattro comuni

di Gianmario Sias
ALGHERO «Calcoleremo un algoritmo che consentirà di misurare se i fabbricati si innalzano oppure no, offrendo alla pubblica amministrazione uno strumento formidabile per individuare abusi e interventi sui fabbricati». Parola di Michele Boella, fondatore e amministratore delegato di NeMeA Sistemi, una srl nata nel 2002 con sede legale a Sanremo e base operativa ad Alghero, specializzata nel campo dei sistemi informativi territoriali e geografici, che offre soluzioni altamente specializzate nell'integrazione di dati e sistemi. Titolare del modello di utilità Hydra, un drone acquatico dedicato al monitoraggio del fondale marino e lacustre via gnss e sonar, NeMeA Sistemi ha vinto il primo bando della Regione Sardegna dedicato all'aerospazio, uno dei settori su cui il governo Pigliaru punta maggiormente nell'ambito della strategia di specializzazione intelligente della Sardegna.NeMeA Sistemi, che dal 2015 è socia del distretto aerospaziale della Sardegna, è pronta a sperimentare in diverse parti dell'isola nuovi strumenti per implementare le applicazioni già sviluppate, che riguardano il monitoraggio del territorio con tre obiettivi: osservare la linea di costa e tenere sotto controllo i fenomeni erosivi, individuare depositi e sedimenti in alveo fluviale per prevenire e scongiurare disastri ambientali, individuare manufatti ed edifici anche attraverso la vegetazione più fitta e così dichiarare una guerra senza quartiere agli abusi edilizi. Dopo i buoni risultati già ottenuti in diverse parti d'Italia, ora NeMeA è titolare di "SardOs - Sardegna Osservata dallo spazio", un progetto da 1 milione e 450mila euro, su cui la Regione ha investito 950mila euro. «Attraverso satelliti radar monitoreremo quattro comuni "campione": Arzachena, Alghero, Quartu e Capoterra - spiega Boella - il nostro algoritmo consentirà di misurare se i fabbricati si innalzano, e quindi di individuare abusi, grazie anche al supporto del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'università di Cagliari e alla docente Titi Melis». In attesa che il progetto legato al calcolo dell'algoritmo si concretizzi, "Sardegna Osservata dallo spazio" è già pronto a partire «attraverso la messa in campo dell'uso combinato di radar a 600 chilometri di altezza, con una precisione di lettura di un metro planimetrico, che è il massimo consentito per uso civile, e un livello altimetrico preciso a due millimetri - descrive ancora Boella - e di droni acquatici in grado di monitorare i cambiamenti del fondale marino, perché quando il radar tocca l'acqua il segnale finisce». Tanto per fare un esempio, «stiamo già monitorando Capoterra, dove il fenomeno dell'erosione costiera procede a ritmi elevati», prosegue Boella. In pratica la dotazione strumentale consente «una contiguità tra emerso e sommerso che ci permette di monitorare in tempo reale la linea di costa e i cambiamenti che avvengono nel fondale marino, tenendo al tempo stesso sotto controllo abusi edilizi che possano aver accelerato certi fenomeni». Il sistema radar di cui dispone la società consente di mappare tutto l'edificato presente in un territorio. «Vediamo anche attraverso la coltre vegetativa - assicura Boella - se si costruisce un fabbricato il radar lo vede». Un'attività analoga ha già prodotto eccellenti risultati a Ventimiglia, consentendo di individuare diversi fabbricati abusivi e di punire gli evasori. «Vogliamo estendere il monitoraggio a tutta l'isola», conclude Boella.

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