UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 31 gennaio 2018

Mercoledì 31 gennaio 2018

31 gennaio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Economia (Pagina 10 - Edizione CA)
Risparmio energetico: 24 milioni agli atenei di Cagliari e Sassari
ECCO LE UNIVERSITÀ “GREEN”

Ci sono 24 milioni di euro a disposizione delle università di Cagliari e Sassari per rendere le strutture degli atenei più efficienti dal punto di vista energetico. I progetti rientrano tra le azioni previste dal Piano energetico ambientale regionale.
«Quando abbiamo deciso di coinvolgere le due università sarde, lo abbiamo fatto perché sono i poli della ricerca in Sardegna e sono il veicolo migliore per divulgare una nuova cultura dell'energia», afferma l'assessore regionale all'Industria Maria Grazia Piras. «Grazie ai due progetti finanziati, gli atenei dell'Isola diventeranno un luogo di buona pratica, oltre che di interesse da parte di altri ricercatori. Luoghi dove soprattutto i giovani potranno essere sensibilizzati su un tema che costituisce uno dei punti forti del piano energetico ed ambientale della Regione, cioè l'efficienza e il risparmio energetico. I sistemi energetici dei due poli universitari saranno trasformati in una configurazione integrata e intelligente. Oltre ai vantaggi ambientali ed economici, ciò consentirà di sviluppare nuove attività di ricerca, approfondire l'uso di nuove tecnologie e integrare il sistema con la mobilità elettrica».
Conclude Piras: «Stiamo investendo risorse importanti per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici, e i progetti delle due università rientrano in quest'ottica. Gli obiettivi sono molteplici: risparmiare sui costi, migliorare la qualità del servizio energetico e ridurre le emissioni». ( ma. mad. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CITTADELLA UNIVERSITARIA. Progetto didattico con “Forestas”
Studenti-giardinieri, domani 150 nuovi alberi

Centocinquanta nuovi alberi e arbusti tipici della Sardegna abbelliranno uno dei viali principali della Cittadella universitaria di Monserrato. A impiantarli saranno botanici e studenti che partecipano domani al progetto didattico “UnicaVerde”: a partire dalle 9, si daranno da fare nel Campus. Il percorso didattico è riservato agli studenti dei corsi di laurea in Scienze ambientali e naturali e in Scienza e tecnologie per l'ambiente dell'Università cittadina. Questo percorso, intitolato “Le piante del piano bioclimatico termomediterraneo della Sardegna”, sarà realizzato lungo la strada che conduce ai nuovi laboratori della facoltà di Ingegneria.
L'INIZIATIVA I ragazzi saranno dapprima suddivisi in dieci squadre e poi saranno impegnati, assieme ai tecnici dell'Ateneo, nella piantumazione, combinando essenze caratteristiche delle formazioni vegetali del piano bioclimatico termomediterraneo. Sarà un vero laboratorio didattico all'aperto che consentirà anche di aumentare il patrimonio verde del Campus universitario di Monserrato.
LA LEZIONE All'inizio del percorso, sono previsti gli interventi di Vito Lippolis (prorettore per la Cittadella), Valeria Marina Nurchi (coordinatrice dei corsi di Scienze ambientali e naturali e Scienze e tecnologie per l'ambiente), Maria Caterina Fogu (docente di Botanica ambientale) e Gianluca Iiriti, responsabile per la gestione del verde UniCa.
IL PROGETTO La piantumazione si inserisce nel progetto “UnicaVerde” per valorizzare appunto le aree verdi dell'Ateneo in collaborazione con l'Agenzia Forestas, attraverso il progetto “Un milione di alberi”. Le piante sono infatti donate dall'Agenzia regionale, mentre le buche nel terreno saranno eseguite dai giardinieri che curano il verde dell'Ateneo. Saranno installati anche cartelli e codici QR.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Città metropolitana, l'analisi di Mistretta

Domani alle 17 l'ex rettore dell'Università, Pasquale Mistretta, parlerà per gli Amici del libro de “I cagliaritani nella città metropolitana”. L'appuntamento è nella Sala settecentesca della Biblioteca universitaria, in via Università 32.

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'ESPERTO. Alessandro Zuddas, professore di Neuropsichiatria dell'Università di Cagliari
«Pianificano ogni dettaglio e godono del dolore altrui»

Cattive. Pianificano le aggressioni delle compagne e godono della loro sofferenza a causa di un mix di geni ed esperienze di vita sfavorevoli. Si chiama disturbo di condotta ed è l'etichetta che il mondo scientifico attribuisce a chi viola le regole in maniera sistematica. Non per capriccio, ma per una disfunzione.
«Dopo l'autismo è il disturbo più grave con il quale dobbiamo confrontarci». Alessandro Zuddas è professore ordinario di Neuropsichiatria all'Università di Cagliari. «Chi mette in atto questo genere di comportamenti lo fa per due ragioni: paura di essere aggredito o per godere del dolore altrui. Il secondo caso è quello più complicato e per il quale abbiamo meno strumenti e meno farmaci». Proprio a causa della gravità del problema esistono sei progetti europei che cercano una soluzione. «Di solito c'è una predisposizione genetica ma non è detto che la situazione evolva in questo modo. Come una pistola, se nessuno la carica non fa male. A entrare in gioco sono gli eventi che viviamo e che possono essere elaborati in un modo piuttosto che in un altro. Nelle ragazze il disturbo esplode prima, intorno ai 12 anni, e la situazione è più difficile perché hanno capacità cognitive più sviluppate. Agiscono non per impulsività, ma pianificando tutto e cercando di avere il massimo vantaggio, la sofferenza degli altri non importa».
Non sempre la famiglia può salvare la situazione. «I genitori a 12 anni non sono più il punto di riferimento, contano di più gli amichetti, i compagni. Per questo è utile parlarne e far capire ai coetanei che non bisogna assecondare certi comportamenti né riderne. È necessario cogliere i primi segnali e fare molta prevenzione perché più passa il tempo e più sarà difficile recuperare questi ragazzi che sono altrimenti destinati a grandi sofferenze. Quello che cerchiamo di fare con loro è spiegare che rispettare le regole è molto più divertente che violarle. Non è semplice». Trascurare la componente social sarebbe un problema. «Condividere con gli altri e mostrare su facebook quello che si è fatto serve ad amplificare l'aggressività, equivale a dire: “Esisto”. E a quell'età pensare di essere un leader è tutto».
E le vittime? «Possono e devono essere aiutate. Senza dimenticare che a volte chi subisce questo genere di violenze si trasforma da vittima in un nuovo aggressore».
Mariella Careddu

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 30 - Edizione CA)
NUORO. Il primo cittadino soddisfatto per gli 11 milioni di euro in arrivo dalla Regione
«Fondi e progetti per la rinascita»

Il finanziamento da undici milioni di euro per il progetto “Area vasta di Nuoro” nei prossimi giorni sarà approvato dalla Giunta regionale dopo il via libera di due giorni fa arrivato dalla cabina di regia del Piano di rilancio del Nuorese.
I fondi serviranno a riqualificare gli spazi e gli edifici dell'ex Artiglieria (3 milioni e 850 mila euro) e dell'ex mulino Gallisay (2 milioni) e per il piano Restart finalizzato a potenziare il sistema dell'università e della ricerca (5 milioni e 150 mila di euro) e si intrecciano con le altre progettualità della città, in testa i fondi per il piano delle periferie, promosso dalla presidenza del Consiglio.
Gli ultimi finanziamenti, tra l'altro, si aggiungono ai 12 milioni recuperati dall'amministrazione per il solo progetto dell'ex mulino Gallisay, mentre per l'ex Artiglieria la disponibilità finanziaria raggiunge un totale di 14 milioni di euro.
«Un risultato reso possibile grazie al presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha condiviso la visione e ha deciso di diventarne testimone diretto anche durante l'audizione per la candidatura di Nuoro a capitale della cultura che si terrà a Roma il prossimo 5 febbraio», ha commentato il sindaco Andrea Soddu, soddisfatto del via libera per l'area vasta di Nuoro.
Il primo cittadino sottolinea come «il piano sull'area vasta è tassello di un puzzle che è importante non solo per l'entità dei capitali che ricadranno sulla città, oltre 50 milioni di euro, ma anche perché tutte le azioni sono integrate e sotto la regia di enti che hanno collaborato in maniera integrata e sinergica per il bene della comunità». Insomma, una collaborazione che - sostiene - è «l'espressione del lavoro corale di un territorio che vuole cambiare e disegnare un nuovo futuro attraverso i suoi asset principali: cultura, ambiente e benessere».
Il sindaco non dimentica l'impegno dell'assessore degli Affari generali della Regione, Filippo Spanu.
«Ha creduto - sottolinea Soddu - nel potenziale del territorio e ha lavorato per rendere possibile l'intero piano» ( f. le. )

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
L'Ufficio regionale dichiara inammissibile il quesito, i promotori si mobilitano
Insularità, no al referendum
Il comitato prepara il ricorso

«La richiesta di deliberazione... non ha affatto a oggetto una questione controversa – essendo del tutto palese e da nessuno contestabile che l'insularità comporti una serie di gravi e permanenti svantaggi alla popolazione – ma tende, piuttosto in via principale, a orientare, in una certa direzione, le scelte politiche dei competenti organi della Regione».
È la principale motivazione con la quale l'Ufficio regionale del referendum ha definito illegittimo e, dunque, inammissibile, il quesito referendario sull'inserimento del principio di insularità nella costituzione.
La richiesta era stata depositata dai promotori - Riformatori sardi in testa - il 27 dicembre scorso ed era stata accompagnata da 92.043 firme. A sostenerlo erano stati 189 sindaci ed esponenti politici di primo piano di tutti gli schieramenti, oltre ai presidenti di Regione e Consiglio regionale Francesco Pigliaru e Gianfranco Ganau e a un gruppo di giuristi.
L'UFFICIO DEL REFERENDUM In quattro pagine di motivazioni, l'ufficio del referendum - presieduto da Giovanna Alda Osana (magistrato della Corte d'appello di Cagliari) e composto da Massimo Costantino Poddighe (magistrato del tribunale cagliaritano), Francesco Scano (magistrato del Tar), Antonio Contu (magistrato della Corte dei conti) e dal direttore generale della presidenza della Regione Alessandro De Martini - scrive, tra l'altro che «...laddove fosse possibile l'inserimento nella Carta costituzionale del principio voluto dal quesito referendario, ciò aprirebbe la strada ad ulteriori modifiche volute da altre Regioni a statuto speciale, con evidente disallineamento rispetto al disegno del Costituente, che – come sopra precisato – con l'articolo 116, comma 1, ha creato una “riserva statutaria” per disciplinare tali forme di autonomia speciale».
I COSTITUZIONALISTI La decisione sarà «immediatamente impugnata», ha annunciato, indignato, il presidente del comitato promotore Roberto Frongia , avvocato, esponente del Riformatori sardi. Eppure erano stati anche alcuni noti giuristi e costituzionalisti a sostenere il quesito tra i quali Felice Ancora , ordinario di diritto Costituzionale all'Università di Cagliari; Vanni Lobrano , ordinario di Diritto Romano a Sassari; Enrico Altieri , presidente aggiunto onorario della Cassazione, Simonetta Sotgiu , consigliere di Cassazione; gli avvocati Rita Dedola e Stefano Altea .
LE REAZIONI «Al di là delle questioni tecnico-giuridiche affrontate dall'Ufficio, ritengo comunque che non vengano meno le ragioni di merito su questo argomento per noi così importante», commenta Pigliaru. Frongia definisce la decisione «pazzesca» perché «violenta la sovranità popolare espressa da 92mila sardi e ritarda la partenza della rivoluzione della responsabilità e della consapevolezza che può davvero cambiare la testa e il futuro dei sardi». Francesco Agus , presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale, ricorda che nel recente passato «lo stesso organo fu molto più tollerante e applicò la normativa in maniera estensiva permettendo la celebrazione di quesiti addirittura in palese contraddizione con lo Statuto d'autonomia».
L'INDIGNAZIONE Un no «che irrompe come un bavaglio alla legittima aspirazione di tanti sardi a pronunciarsi su un tema decisivo per lo sviluppo dell'Isola», è il parere di Nicola Sanna e Andrea Soddu , sindaci di Sassari e Nuoro mentre per Lucia Tidu , coordinatrice del movimento dei sindaci per il referendum, «si vuole mettere a tacere l'impegno e la voce di quasi 200 sindaci dal nord al sud dell'Isola e di tanti cittadini».
Per Emilio Floris (FI) «i burocrati individuati da Pigliaru per comporre l'Ufficio regionale del referendum hanno preso una decisione scollegata dalla realtà della Sardegna, esattamente come lo è il governo regionale» mentre secondo il segretario regionale del Pd Giuseppe Luigi Cucca , «la battaglia per porre rimedio agli svantaggi derivanti dall'insularità è giusta ma il referendum non è lo strumento idoneo».
IL PARAGONE COL VENETO A giudizio di Pietro Pittalis , consigliere regionale di FI e candidato alla Camera, il verdetto «contraddice quanto accaduto in Veneto e Lombardia, con una consultazione popolare per l'approvazione di condizioni particolari di autonomia nelle due Regioni». In realtà l'ufficio referendario nella decisione fa un riferimento al Veneto sostenendo che «...si deve rilevare che in quel caso l'iniziativa referendaria si è ritenuto si collocasse nel “quadro della differenziazione delle autonomie regionali” prevista dall'articolo 116, comma 3 della Costituzione e che fosse compatibile con il procedimento ivi previsto». Fuori dal coro la voce di Paolo Zedda (Rossomori): «Il quesito era tanto ambiguo quanto fumoso».
Fabio Manca

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 31 gennaio 2018 / Salute (Pagina 37 - Edizione CA)
All'iniziativa partecipa l'Università di Sassari
Maculopatia, una campagna per prevenire i disturbi della vista

A volte le immagini ci appaiono distorte. Se seguiamo, ad esempio, la riga che suddivide le piastrelle, in bagno o in cucina, fatichiamo a vederla dritta e magari ci appare ondulante. Poi ci sembra che manchi qualcosa al centro del nostro “periscopio” naturale, l'occhio, tanto da ridurre o perdere progressivamente la visione centrale. Nelle forme più avanzate addirittura questa zona centrale della vista ci porta a un “buco nero”, che gli esperti chiamano scotoma. A fare da contorno a tutti questi fastidi, poi, si aggiungono la visione alterata dei colori, la sensibilità alterata al contrasto, la difficoltà a sopportare la luce, che viene definita fotofobia. Questo lungo elenco di disturbi visivi può segnalare problemi della retina e in particolare della sua zona centrale, la macula. Arrivare presto significa porre le basi per il trattamento ottimale e per questo parte la campagna nazionale di prevenzione e diagnosi della Maculopatia della retina. «All'iniziativa parteciperanno venti centri tra Presidi ospedalieri e Cliniche Universitarie (per la Sardegna l'Università di Sassari), distribuiti su tutto il territorio nazionale - spiega l'oculista milanese Lucio Buratto - La maculopatia è una malattia che interessa la macula, cioè la parte più importante della retina. In quest'area infatti risiedono gran parte delle cellule visive (i fotorecettori), responsabili dell'aspetto più prezioso della vista, quello che consente di leggere, guidare, vedere la televisione, lavorare al computer».
Esistono, va sempre ricordato, varie forme di maculopatia: degenerazione maculare legata all'età (detta Dmle), che può comparire in forma secca oppure umida, e che colpisce soprattutto dopo i 50 anni. «A rischio del disturbo sono anche le persone che soffrono di diabete e quelle che sono miopi di lunga durata. Team di specialisti saranno a disposizione della popolazione per una visita gratuita attraverso la quale sarà possibile diagnosticare la presenza di qualsiasi forma di maculopatia, ed eventualmente suggerire le opportune terapie».
La campagna è indirizzata a persone di età superiore ai 50 anni, momento in cui possono presentarsi le prime avvisaglie della malattia. Per usufruire dello screening gratuito, è sufficiente prenotare la propria visita sul sito internet www.maculopatie.com. A prescindere da questa opportunità, in ogni modo, è fondamentale tenere regolarmente sotto controllo la retina alle prime avvisaglie dei problemi. Giocare d'anticipo con i problemi, anche per gli occhi, significa affrontarli al meglio. (fe.me.)







 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 31 gennaio / Sardegna - Pagina 5
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
La rettrice: Risultati eccellenti nella ricerca e nella didattica

CAGLIARI «Sui parametri dell'internazionalizzazione e delle chiamate dirette dei docenti siamo i migliori in Italia, anche senza fattori di correzione legati allo svantaggio dell'insularità». Così la rettrice dell'università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha commentato ieri i risultati conseguiti dall'ateneo, durante i lavori del congresso dell'associazione "UniCa 2.0". «Stiamo migliorando di anno in anno - ha detto la rettrice - Ci siamo riusciti perché abbiamo guardato agli aspetti più importanti per i nostri studenti e su di essi abbiamo investito molte risorse: Erasmus, CFU, borse aggiuntive. Ma abbiamo anche capito che richiamare docenti, sardi o non sardi, da altri atenei è un fattore di crescita per la didattica e la ricerca. Sono segnali di un'università dinamica, che vuole crescere: è bello condividere con voi un percorso del genere». «Stiamo crescendo in qualità anche nella didattica - ha aggiunto Maria Del Zompo - Negli ultimi due anni abbiamo attivato quattro nuovi corsi di laurea magistrale in settori molto importanti. La ricaduta lavorativa non può essere l'unico criterio di scelta e l'unico vantaggio dato dal frequentare l'università: noi non formiamo solo tecnici esperti, ma soprattutto cittadini consapevoli. Anche sui dottorati innovativi e sui rapporti con le imprese eccelliamo nel numero di borse e nella qualità delle relazioni con il mondo delle aziende, che mostrano un interesse sempre maggiore per i nostri laureati: ci chiedono persone tecnicamente formate, ma soprattutto culturalmente valide. Non è un caso che adesso la qualità più richiesta sia la multidisciplinarietà data dalle conoscenze trasversali e un ateneo come il nostro è in grado di assicurarla».

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 31 gennaio / Sardegna - Pagina 2
Nei due atenei al via progetti di smart grid anti sprechi e a favore della ricerca
Ecco le reti elettriche intelligenti

CAGLIARI Una rete elettrica intelligente che permette di ridurre gli sprechi e utilizzare le applicazioni del prossimo futuro. I progetti di smart grid, la nuova tecnologia intelligente, saranno realizzati nelle università di Cagliari e Sassari. L'obiettivo è rendere più efficienti dal punto di vista energetico le strutture degli atenei e creare nuove opportunità per la ricerca. Per sostenere i progetti dei due atenei la Regione ha messo a disposizione 24 milioni di euro, 12 per ciascun intervento. Si tratta di azioni che rientrano tra quelle previste dal Piano energetico ambientale regionale e si inseriscono nella più ampia strategia energetica della Regione che punta a modernizzare il sistema, passando da un modello centralizzato a uno regionale, interconnesso e, soprattutto, sostenibile.«Quando abbiamo deciso di coinvolgere in questa strategia le due università sarde, lo abbiamo fatto perché sono i poli della ricerca in Sardegna e sono il veicolo migliore per divulgare una nuova cultura dell'energia - ha detto l'assessora dell'Industria Maria Grazia Piras - Ciò consentirà di sviluppare nuove attività di ricerca, approfondire l'uso di nuove tecnologie e integrare il sistema con la mobilità elettrica».I programmi presentati dai due poli universitari consistono nella realizzazione di smart grid a servizio del campus di Monserrato e del polo di Ingegneria e Architettura dell'università di Cagliari e dei poli di Agraria, a Monserrato, Bionaturalistico a Piandanna e Giuridico, a Sassari. L'ateneo cagliaritano ha proposto la realizzazione della smart grid attraverso interventi di tipo infrastrutturale che prevedono l'utilizzo di un sistema di cogenerazione alimentato con gas naturale e l'installazione di impianti fotovoltaici. Si tratta, quindi, di un progetto che integra la gestione di fonti rinnovabili non programmabili, come il fotovoltaico, con fonti non rinnovabili a basso livello di emissioni, quali il gas. Il tutto sarà integrato con la mobilità elettrica attraverso la sperimentazione nel settore della e-mobility: una flotta di veicoli elettrici da destinare al car sharing e car pooling per permettere ai docenti di raggiungere il campus partendo dalle proprie abitazioni. L'università di Sassari, invece, realizzerà una smart grid, per ciascuno dei poli più energivori dell'ateneo, dotata di impianti di produzione fotovoltaica che consentiranno di minimizzare gli assorbimenti di energia dalla rete e di innalzare il livello di autosufficienza energetica del singolo polo.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 31 gennaio / Lettere e commenti - Pagina 34
L'INSULARITÀ DÀ PIÙ PROSPETTIVE DELLA ZONA FRANCA
di Giuseppe Scanu e Paolo Barabino,
DiSea - Dipartimento di ScienzeEconomiche e Aziendali di Sassari

Sempre più di sovente il tema della zona franca - più correttamente declinabile secondo diverse accezioni - riecheggia nel dibattito politico e nelle cronache. Indicate, unitamente ad altre misure cosiddette di "fiscalità di vantaggio", quale possibile ricetta in tempo di crisi per alleggerire la pressione fiscale e dare sollievo alle imprese (oltre che ai consumatori), per "zone franche doganali" si intendono porzioni intercluse del territorio dell'Unione nel cui ambito le merci che vi transitano sono sottoposte a un regime di "sospensione" dall'applicazione di dazi, accise e Iva fintanto che vi permangano, anche subendo manipolazioni e trasformazioni. Vi sono poi altre fattispecie di zone franche "urbane" (Zfu) che, diversamente modulate, prevedono agevolazioni fiscali (esenzione dalle imposte sui redditi, Irap e Imu e dai contributi previdenziali ed assistenziali) al fine di accrescere la competitività delle imprese situate in territori segnati da grave disagio socio-economico e attrarne di nuove (in Sardegna esiste la "Zfu del Sulcis-Iglesiente") o per sostenere la ripresa delle regioni colpite da calamità naturali (ad es. la Zfu dell'Aquila, il cui modello è stato riproposto per i Comuni sardi colpiti dall'alluvione del 2013). Di recente, per dare impulso alla crescita di alcune aree del Mezzogiorno, ivi compresa la Sardegna, il d.l. n. 91/2017 ha previsto l'istituzione delle "Zone Economiche Speciali" con l'applicazione di un credito d'imposta proporzionale agli investimenti effettuati nella Zes. Ognuna di tali misure agevolative deve rispettare, da un lato, i principi di coordinamento del sistema tributario che regolano il riparto di competenze tra Stato, Regioni e Comuni e, dall'altro, deve fare i conti con i vincoli comunitari rivolti all'armonizzazione fiscale in materia di imposte sui consumi (Iva e accise) e alla realizzazione di un mercato interno concorrenziale scevro da fenomeni distorsivi. A oggi, l'istituzione di una zona franca che coinvolga l'intero territorio regionale resta una "chimera"; intanto, l'art. 12 dello Statuto attribuisce il regime doganale alla competenza esclusiva dello Stato, riservandosi alla Regione soltanto l'istituzione di punti franchi assimilabili a "zone franche doganali" intercluse, sebbene l'attuazione del porto franco doganale di Cagliari non sia stata ancora definita. Inoltre, la previsione di un regime sottrattivo che comporti riduzione di costi o altro vantaggio competitivo per i beneficiari con domicilio fiscale o sede legale in Sardegna sarebbe di per sé incompatibile con la disciplina degli aiuti di Stato (c.d. selettività territoriale); tanto meno possono trovare spazio zone franche "al consumo" istituite a livello municipale con esenzione da accise e Iva per i prodotti petroliferi erogati nel territorio comunale.In prospettiva, appaiono di più agevole attuazione altre misure di "fiscalità di vantaggio" giustificate dalla finalità di compensare il divario economico e infrastrutturale che l'insularità comporta in termini di gap competitivo tra le imprese sarde e quelle del continente. In quest'ottica, l'impegno assunto dall'Unione europea per l'individuazione di idonei indicatori statistici, oltre il Pil, in grado di quantificare i costi supplementari sostenuti dalle regioni ultraperiferiche (v. Risoluzione del 4/2/2016) e l'istituzione, proprio a tali fini, del Comitato paritetico Stato-Regione con la Legge di stabilità 2018, insieme alla spinta referendaria per l'introduzione della condizione di insularità in Costituzione, rappresentano un'occasione da cogliere per rivitalizzare l'economia isolana attraverso misure che, tra le altre, possono riguardare il turismo sostenibile, la green economy e le energie alternative, il conseguimento di un'effettiva continuità territoriale nel trasporto, marittimo e aereo, di persone e merci, oltre che il rafforzamento della banda larga per favorire l'ingresso nel mercato unico digitale.

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