Giovedì 25 gennaio 2018

25 gennaio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Lettere e Opinioni (Pagina 14 - Edizione CA)
DOPPIA LAUREA INUTILE?
Sono la mamma di una studentessa universitaria, attualmente iscritta al primo anno del corso di laurea in Fisioterapia presso l’Università di Genova. Mia figlia nell’ottobre 2016 ha conseguito la la laurea triennale in Scienze Motorie presso l’Università di Cagliari con la votazione di 110 e lode. Ha deciso poi di voler conseguire anche la laurea in Fisioterapia per accrescere e sicuramente ampliare le sue opportunità di lavoro nei vari ambiti professionali, sia pubblici che privati. Ha quindi studiato per un intero anno, con costanza e sacrificio, frequentando anche fuori sede un corso privato di preparazione, e quest’anno accademico ha superato brillantemente i test selettivi per l’accesso al corso di laurea in Fisioterapia presso l’Università di Gemova. Scopriamo ora che non può concorrere all’attribuzione del contributo per il fitto casa per gli studenti fuori sede poiché, avendo già una laurea di pari livello, viene esclusa a priori dal concorso. Se invece avesse deciso di continuare gli studi conseguendo la laurea specialistica in Scienze Motorie avrebbe potuto partecipare. Ora vi chiedo: vi sembra giusto escludere chi, avendo già una laurea, decide di conseguirne un’altra per poter sperare di avere più ampie occasioni di lavoro? Non sono ugiali i sacrifici delle famiglie degli studenti sardi che decidono di continuare così gli studi? Poi leggo interviste a politici sardi che si lamentano per la scarsa percentuale di laureati in Sardegna...

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Pigliaru all'evento Aspal: daremo il massimo sostegno alle imprese che creano occupazione
POLETTI LANCIA IL SARDINIAN JOB DAY
A Cagliari la carica dei 5mila selezionati per i colloqui di lavoro

Competenze, esperienza e voglia di mettersi in gioco, anche a costo di sbagliare. Insieme a una buona preparazione scolastica, sono questi gli elementi su cui è indispensabile puntare per provare a ritagliarsi un'opportunità nel mercato del lavoro. Ne è convinto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ieri a Cagliari per l'inaugurazione della prima delle due giornate del Sardinian Job Day. «Abbiamo bisogno di mettere in relazione il mondo delle imprese con quello del lavoro», ha rimarcato Poletti, «e il Sardinian Job Day è una bella occasione per attivare questa connessione».
I NUMERI L'evento della Regione, promosso dall'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal), è nato per favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta. I numeri testimoniano quanto il lavoro sia per tanti un traguardo ambito e come per molti appaia, purtroppo, come un miraggio. Su un totale di oltre 15.800 persone che hanno risposto ai circa 600 annunci di lavoro pubblicati nel sistema web del Sardinian Job Day, i candidati selezionati per i colloqui sono oltre 5.500.
Ieri i padiglioni sono stati invasi da migliaia di visitatori - tra cui tantissimi studenti - che si sono presentati nei padiglioni della Fiera di Cagliari per sostenere colloqui o consegnare un curriculum. All'evento non sono mancati il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, l'assessora regionale del Lavoro e della Formazione professionale, Virginia Mura, il direttore generale dell'Aspal, Massimo Temussi, e il presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Maurizio Dal Conte.
SUPPORTO «Vogliamo dare il massimo sostegno alle imprese che decideranno di creare lavoro nel 2018 e in particolare a quelle che ci aiuteranno a far lavorare i giovani, a impedire che vadano a cercare occupazione altrove», ha precisato Pigliaru, ricordando che la Regione sta definendo il progetto LavoRas, finanziato con 128 milioni di euro, messi a disposizione dalla Finanziaria regionale.
«Oggi abbiamo la dimostrazione del lavoro che i Centri per l'Impiego portano avanti tutti i giorni», ha detto l'assessora Mura, «con l'obiettivo di poter contrastare la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, che nella nostra regione è a livelli intollerabili».
TREND POSITIVO Il direttore dell'Aspal, Temussi, ha sottolineato come la Sardegna già da tempo si sia «applicata per raggiungere gli obiettivi di rilancio del settore del lavoro e i numeri lo certificano, come il tasso di attività in crescita rispetto al 2016 (cresce del 3,3% posizionandosi sul 63,6%), ma aumenta anche il numero della forze lavoro che raggiunge anche il doppio della media delle regioni del centro-sud (733.000 occupati, +1,6% rispetto allo 0,9% dell'Italia e del Mezzogiorno), e si evidenzia anche un picco minimo degli inattivi, frutto del lavoro che abbiamo fatto». Il presidente dell'Anpal, ha evidenziato come si stia «mettendo in piedi un'azione di rafforzamento dello strumento dell'alternanza scuola-lavoro. Come Anpal vogliamo che questa esperienza sia bella».
ACCORDI EUROPEI All'iniziativa hanno aderito anche 11 servizi per l'impiego pubblici di Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania, Finlandia. Ieri, infine, è stato siglato un protocollo di intesa tra Temussi e il responsabile dell'ufficio regionale per il lavoro di Cracovia, in Polonia.
Eleonora Bullegas

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Quartu Sant'Elena (Pagina 20 - Edizione CA)
POVERTÀ
Convegno sul Reis: partecipa anche Arru

L'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru dovrebbe essere oggi presente all'incontro per approfondire progetti e opportunità relative alla misura di sostegno del Reis. L'appuntamento è alle 16 all'istituto Levi di Pitz'e Serra. A Quartu il Reis ha già coinvolto 900 utenti, ognuno dei quali necessita di un suo piano personalizzato.
Il convegno di oggi è organizzato nell'ambito delle attività Reis proposte dal Plus Ambito Quartu Parteolla: tra le finalità anche quella di aumentare la partecipazione degli attori locali al percorso di lotta contro le povertà, attraverso la definizione di momenti di confronto e coinvolgimento.
Saranno presenti anche il sindaco di Quartu Stefano Delunas, amministratori del Plus, l'assessora al Lavoro Virginia Mura e la rettorice dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo. Prevista pure la partecipazione del direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Sardegna Francesco Feliziani e il direttore del distretto Ats Quartu Sant'Elena Marina Putzu. (ant. ser.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Caria: dobbiamo tagliare gli sprechi. Balzarini: ora sistemiamo le reti
SICCITÀ, È ALLARME ROSSO  Gli esperti: invasi pieni soltanto al 45 per cento

Allarme siccità. Allarme rosso. La situazione è grave, anzi gravissima. Se non piove, e pure tanto, si rischia il razionamento prima nei campi e poi nelle case, come succedeva trent'anni fa. Altre soluzione sull'immediato non se ne vedono e non ce possono essere. Al massimo si può gestire l'emergenza, giusto qualche recupero di reflui, una sistemata veloce alle condotte e diversi pompaggi ma niente di più. Interventi tampone. Tutto fa purtroppo pensare a un salto indietro da paura.
L'INCONTRO È quanto è emerso nell'incontro a Tanca Regia di Abbasanta, voluto dall'assessore regionale all'agricoltura Pier Luigi Caria. Dal collega ai lavori pubblici Edoardo Balzarini, ai responsabili di Argea, Enas, Anbi, professori universitari e altri ancora, è stato un coro: se il 2017 è stato tragicamente siccitoso, quello appena iniziato non sarà migliore. Nonostante le piogge e la neve caduta a novembre e dicembre, su 1.764,80 milioni di metri cubi autorizzati nel sistema delle dighe dell'Isola, gli invasi registrano una portata d'acqua pari al 45,10%. Cioè, meno della metà, mentre la domanda aumenta. Per capire ancora meglio, durante tutto novembre la portata degli invasi della Sardegna è aumentata dell'1,50%, cioè niente.
GLI ESPERTI «Siamo fortemente preoccupati, inutile negarlo. Tentiamo di gestire l'emergenza al meglio ma occorre programmare il futuro intervenendo anche sull'efficienza delle dighe e intervenendo sugli sprechi. Questo è il primo incontro, ce ne saranno altri», sintetizza l'assessore all'agricoltura Caria. «O piove come si deve oppure non so proprio», è la conclusione amara di Giuseppe Bianco, del Meteo clima Arpas. Alberto Piras, direttore dell'Agenzia regionale del distretto idrografico, sforna i numeri.
I TERRITORI Soffre terribilmente il Sulcis con il sistema dell'alto Cixerri con appena il 10% dell'acqua disponibile. In affanno anche Alto Coghinas, il Sistema Nord occidentale. Resta sotto il 50% anche il Tirso Flumendosa «ma va decisamente meglio rispetto a tutti gli altri territori», precisa Piras. Escluso il Calamaiu sul Liscia che presenta un livello di preallerta tutti gli altri territori sono «a livello di pericolo».
RETI E IMPIANTI L'assessore ai lavori pubblici Balzarini ricorda che la Regione ha messo in circolo «30 milioni per sistemare le reti», mentre Giovanni Sistu, amministratore di Enas, ha elencato i sistemi messi in campo per arginare l'emergenza. «Impianti di sollevamento nell'area nord occidentale, nel Tirso-Flumendosa, a Isili, Santa Lucia. Resta il problema delle dighe da portare a livelli più alti di capienza. Per Sa Cantonera sul Tirso si sta procedendo alle verifiche su una parte mentre sta per partire il primo lotto di lavori per 2 milioni di euro per il collegamento Tirso-Flumendosa». In campo c'è anche, e non da oggi, l'università di Cagliari, Giovanni Maria Sechi, ha insistito sulla pianificazione: «Lavorando su due fronti: risparmio idrico e risparmio energetico». Per Pietro Zirattu, presidente dell'associazione dei consorzi di bonifica, «sono stati fatti importanti passi in avanti, spesi parecchi soldi ma è bastato un anno di siccità per farci soffrire». Alla fine non resta che pregare, come una volta quando si usciva in processione, ad petendam pluviam . Acqua Signore.
Antonio Masala

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Sabato alle 10 appuntamento alla Fondazione di Sardegna
Giornata della memoria in ricordo di Doro Levi

“Ricordo di Teodoro Levi” è il tema dell'iniziativa in programma sabato 27 gennaio, alle 10, nella sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2. Il convegno è stato organizzato dalla Fondazione di Sardegna e da ACCuS, assieme all'Anpi, in occasione “della Giornata della Memoria”. È previsto l'intervento del professor Louis Godart, accademico dei Lincei e archeologo di fama internazionale.
La giornata è dedicata al ricordo dell'archeologo Doro (Teodoro) Levi, che fu professore ordinario nell'Ateneo cagliaritano alla fine degli anni '30, ricoprendo anche l'incarico di Sovrintendente archeologico. Nel 1938 fu colpito dalla leggi razziali.
Coordinerà i lavori Carlo Salis, direttore di ACCuS. Dopo i saluti della prefetta Giovana Tiziana Costantino, del presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras, del direttore dell'Ufficio regionale scolastico Francesco Feliziani e del coordinatore dell'Associazione nazionale partigiani Marco Sini, interverranno Maria Antonietta Mongiu e Aldo Accardo.
Chiuderà i lavori la relazione del professor Louis Godart sul tema “Doro Levi e la prima civiltà europea”.
L'incontro, aperto al pubblico, è rivolto particolarmente al mondo della scuola e viene riconosciuto dall'Ufficio scolastico regionale come corso di formazione professionale per gli insegnati.
STORIA DI UN UOMO MAGRO Le iniziative in occasione della “Giornata della Memoria” proseguono lunedì 29 gennaio. Sempre nella sede della Fondazione di Sardegna, alle 18,30, va in scena lo spettacolo “Storia di un uomo magro”, di e con Paolo Floris, tratto dal libro di Giacomo Mameli “Il forno e la sirena”.

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 gennaio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Le storie di sei volontari in missione all'estero: «Si diventa amici»
UN AIUTO A CASA LORO  In giro per il mondo per insegnare un mestiere

“Aiutiamoli a casa loro” è la parola d'ordine per giustificare il disinteresse nei confronti dei migranti. Eppure c'è qualcuno che prende alla lettera lo slogan criptorazzista: cagliaritani che trascorrono periodi più o meno lunghi lontani da casa per aiutare gli altri. Persone, storie totalmente differenti. Con un solo punto in comune: «Aiutare gli altri è, prima di tutto, aiutare se stessi», dicono all'unisono.
IL DENTISTA Gianluca Calabrese è uno dei veterani del volontariato. «La prima volta che sono stato in Nicaragua», racconta, «era il 1991: mi sono ritrovato a dare una mano ai bambini di un orfanatrofio e ai raccoglitori di canna da zucchero. E ho scoperto che avevano davvero bisogno di tante cose». Così, qualche anno più tardi, è tornato. Prima ha realizzato un piccolo studio dentistico. Poi, da presidente di Namaste, ha portato un cinema itinerante. «Da lì è nato “Solidando” che continua a lavorare su nuovi progetti». Ora il focus è su un quartiere degradato. «Dove i bambini vivono tra droga e prostituzione. Vogliamo offrire loro un luogo dove poter crescere sani». Lui raccoglie fondi. «Ma vado spesso perché voglio vedere lo sviluppo dei progetti. E perché, quando si conosce la gente, si smette di essere volontari e si diventa amici».
IL PIZZAIOLO Maurizio Loi gestisce una tra le pizzerie al taglio più apprezzate in città. Ma non è geloso dei suoi segreti: regolarmente va in Palestina a condividerli con i giovani di quella martoriata terra. «Nonostante», spiega, «non sia per nulla facile entrare in quei luoghi. I controlli degli israeliani sono severissimi. Si ottiene il visto solo se si partecipa a un progetto». L'anno scorso ha proposto un laboratorio di pizze e pasta. «Ci hanno seguito con entusiasmo: i giovani di quella terra hanno voglia di sapere, di imparare». Condividere il sapere. Ma anche ricevere. «La carica di umanità è incredibile. Tanti sono diventati fratelli per me: il rapporto è così forte che, quando ci sono bombardamenti, mi chiamano per farmi sentire quei rumori».
IL CARDIOLOGO PEDIATRICO Da quelle parti va spesso anche Roberto Tumbarello, responsabile di Cardiologia pediatrica al Brotzu. «In realtà», chiarisce, «la prima missione all'estero è stata in Birmania dove sono stato per fare interventi e per insegnare». Poi, un suo collega gli ha fatto conoscere la Pcrf, un'organizzazione che lavora in Palestina. «Fa grandissime cose: è riuscita anche ad aprire un reparto di oncologia pediatrica». E porta equipe di medici da tutto il mondo. «Sono alla sesta missione tra la Striscia di Gaza e Ramallah». Giorni e giorni a operare bambini sfortunati. «Ma a Ramallah si fanno anche lezioni universitarie per formare la gente del posto».
LO STUDENTE Alessandro Perra ha 26 anni e un passaporto già ricco di timbri. «Mi sono laureato in Scienze politiche», racconta, «e mi sto specializzando in amministrazione sportiva». A 20 anni ha di muoversi. «Sono andato in una favela peruviana, considerata pericolosa. Un'esperienza meravigliosa: mi occupavo di microcredito e di doposcuola». Poi, lo spostamento in Argentina. «Lì ho lavorato per 4 mesi con le abuelas de plaza de Mayo , le nonne che ancora cercano i nipoti desaparecidos ». Da lì un anno in Australia. «Anche nel primissimo mondo ci sono i discriminati: ho toccato con mano la discriminazione verso gli aborigeni».
L'AGENTE DI COMMERCIO Paolo Vivanet fa la spola in Africa da 12 anni con “Progetto Senegal”. «All'inizio siamo andati in un villaggio per lavorare su un ambulatorio. Poi, pian piano abbiamo portato specialisti per insegnare alle infermiere del posto a tenere sempre aperto quello spazio». Sanità ma anche scuola. «Siamo partiti realizzando il tetto di una classe delle elementari. A dicembre abbiamo aperto altre due classi».
IL VIDEOMAKER Nei paesi in via di sviluppo serve il necessario. Ma vale la pena portare anche il superfluo. «Antonino Melis, missionario e antropologo in Camerun», dice Andrea Mura, «mi ha raccontato un'Africa diversa da quella che immaginiamo: i giovani hanno i canali Youtube, sono divoratori di film della Bollywood nigeriana. Ma sono consumatori passivi. Vogliamo educarli all'immagine». Ma non sono altri i bisogni della gente? «Per dirla alla Oscar Wilde, niente è più necessario del superfluo».
Marcello Cocco


 

La Nuova Sardegna

 

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 25 gennaio / Economia - Pagina 16
Il ministro del Lavoro inaugura l'iniziativa: scuole e imprese devono collaborare
POLETTI INCORAGGIA I GIOVANI «CERCATE LA VOSTRA STRADA»
Pigliaru: bonus per chi assume tirocinanti, sino a 11mila euro per ogni contratto

di Stefano Ambu
CAGLIARI Scuola e lavoro sempre più vicini: dall'interrogazione (ieri scampata) alla cattedra con la prof al colloquio con il manager dell'azienda con il curriculum in mano. Con la benedizione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Che ai ragazzi, in occasione della prima giornata del Sardinian job day 2018, iniziativa dedicata alle politiche attive per il lavoro e firmata dalla Regione Sardegna con l'organizzazione dell'Aspal (Agenzia sarda per le Politiche attive del Lavoro), in una Fiera stracolma di persone (circa diecimila presenze) come negli anni Settanta e Ottanta, ha mandato un messaggio molto chiaro: «Provate e non abbiate paura di sbagliare, perché l'errore è una componente essenziale dell'esperienza. Siate attivi. Provateci e alla fine divertitevi». Scuola e impresa. Una risposta, in qualche modo, a distanza alle contestazioni e alle manifestazioni dei mesi scorsi sull'alternanza scuola lavoro da parte degli studenti. E alle polemiche sul dialogo scuola impresa. «Le esperienze- ed è quello che stiamo facendo con alternanza scuola lavoro, apprendistato e tirocini- sono fondamentali», ha detto Poletti. E la scuola e l'azienda che parlano tra loro? «Sta diventando normale- che una scuola dialoghi con l'industria. C'è una diffidenza però per questa relazione, si teme che la scuola possa essere assoggettata. Ma è diffidenza che però va superata. Anche l'orientamento scolastico si deve in qualche modo evolvere. Il lavoro manuale secondo la vecchia logica è quello che vale di meno. E invece bisogna guardare avanti: le mani fanno un lavoro che usa la testa, la creatività, la competenza». Il ministro ha fatto l'esempio dello chef superstar in tv. «Dobbiamo smetterla di immaginare che se faccio un mestiere sono meno di qualcun altro- ha detto - quando lo chef, che è un mestiere, si chiamava cuoco non era così attraente. E invece guardate quanto sono ammirati ora gli chef». Lavoro e Sardegna. Da Poletti anche una benedizione alle politiche sul lavoro della Giunta Pigliaru. «Stanno dando i loro frutti ma c'è la necessità che il sistema economico colga gli strumenti che si mettono in campo». E ancora. «Dobbiamo continuare a sostenere la crescita economica con gli incentivi per l' industria 4.0 e per il turismo. In Sardegna io credo di poter dire che si è anticipato questo lavoro. La costruzione dell'Agenzia regionale, il centro per l'impiego e le politiche che sono state messe in campo sono coerenti con l'impegno nazionale e hanno una loro specificità».Bonus Pigliaru e assunzioni. A proposito di incentivi il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha annunciato, a proposito dei quattromila tirocinanti in Sardegna, una lettera in arrivo alle imprese. Il contenuto: uno sconto, tra Roma e Cagliari, sugli 11-12mila euro, in caso di assunzione dei ragazzi che ora sono in azienda per imparare un mestiere. «Vogliamo dire alle aziende - ha spiegato il governatore - che questo è il momento migliore per assumere, e ancora di più per assumere giovani. Con questa iniziativa la Regione potrà aggiungere una cifra tra i 3 e i 4 mila euro agli 8 mila di sgravi concessi dal Governo per ogni contratto attivato. Fin dal primo giorno investiamo energie e risorse sul lavoro, per tutti ma in particolare per i giovani. Il loro futuro è il futuro della Sardegna».Lavoro e tecnologia. «Necessario incrementare le competenze digitali anche a scuola - ha detto Pigliaru - ci stiamo muovendo in questa direzione. A Capoterra poco tempo fa sono stato in una scuola in cui bambini di 6-7 anni erano alle prese con la programmazione e il coding. Stavano facevano cose impensabili e fondamentali per il futuro». Oggi seconda e conclusiva giornata del Sardinian job day.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 25 gennaio / Sassari - Pagina 30
Trenta docenti da quattro università in città per un progetto di cooperazione
DALL'EGITTO PER IMPARARE A SCONFIGGERE IL DESERTO
A febbraio nella biblioteca d'Alessandria l'inaugurazione di un corso congiunto

di Giovanni Bua
SASSARI Trenta docenti delle quattro università egiziane de Il Cairo, Alessandria, Zagazig e Damanhour si sono riuniti all'Università di Sassari per partecipare a un training nell'ambito del progetto Ilham-Ec. Coordinato dal professor Luciano Gutierrez, delegato del rettore all'Internazionalizzazione ed Erasmus dell'università di Sassari, il progetto "Interuniversity Learning in Higher Education", cofinanziato dal programma europeo Erasmus Plus, raggiungerà presto il suo obiettivo: il 19 febbraio nell'antica biblioteca di Alessandria d'Egitto sarà inaugurato il primo "Postgraduate Master's Degree" (corso di laurea specialistica) in "Gestione sostenibile del suolo".Unico nel suo genere in Egitto, questo corso, costruito sotto l'egida dell'università di Sassari in collaborazione con le università di Leeds in Gran Bretagna e di Salonicco (Grecia), è il primo percorso formativo congiunto mai istituito in Egitto, e contribuirà alla formazione di giovani esperti in tematiche strategiche per lo sviluppo dell'Egitto e di tutto il Nord Africa. Infatti, solo il 3 per cento dell'Egitto è coltivato e il Paese è soggetto a rilevanti fenomeni di desertificazione.Nel progetto Ilham-Ec è coinvolta anche Unimed, l' unione delle università del Mediterraneo, e la Advanced Computer System.Il training, in corso di svolgimento nel dipartimento di Agraria dal 22, che andrà avanti fino a domani, segue quelli già svolti nelle Università di Leeds e Salonicco ed è di fatto l'ultimo passo prima della partenza del nuovo corso, approvato dal ministero dell'Educazione egiziano. L'università di Sassari, e Luciano Gutierrez, non sono nuovi a questo genere di progetti. Per citarne uno in Perù lo scorso luglio lavorarno alla alla riduzione della vulnerabilità ambientale attraverso la promozione della coltivazione del bambù. Un progetto pilota di cooperazione allo sviluppo finanziato dal Fondo Italo Peruviano e coordinato dal Nucleo Ricerca Desertificazione dell'Università di Sassari, in collaborazione con Avsi Perù. A coordinare il progetto per conto dell'Nrd fu Laura Altea. Come risultato furono coltivati decine di ettari di terra, con l'attivazione di tre vivai riproduttivi; inoltre venne realizzato un manuale tecnico-economico sulla coltivazione del bambù. Altri risultati: il bagaglio consistente di lezioni apprese, nuove conoscenze, personale tecnico formato ed esperto, con l'Autorità regionale ambientale di Amazonas che replicherà questa esperienza in altre zone del Perù.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 25 gennaio / Nuoro - Pagina 26
IL DIBATTITO
Domani scende in campo il consorzio universitario

NUORO Domani alle 10,30 nell'aula magna del Consorzio Universitario in via Salaris saranno presentate le azioni proposte a sostegno della candidatura della città a capitale italiana della cultura 2020. Saranno presenti numerosi ospiti ed esperti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. L'iniziativa verrà aperta dal sindaco, subito dopo toccherà al commissario Fabrizio Mureddu introdurre e coordinare i lavori ai quali parteciperanno i docenti universitari responsabili delle tre azioni: Massimo Onofri (scuola di lettura e scrittura), Gabriella Ferranti (summer school sui diritti umani) e Giorgio Garau (sistema di valutazione degli effetti economici). All'incontro, dal titolo "Perché Nuoro", parteciperà anche il docente universitario Antonello Menne che interverrà a proposito del distretto culturale del Nuorese, nato per iniziativa della Camera di commercio e partner della candidatura della città e del territorio.

Questionario e social

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