UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 10 gennaio 2018

Mercoledì 10 gennaio 2018

10 gennaio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Lunedì le celebrazioni con la ministra Valeria Fedeli
A SA DUCHESSA LA FESTA PER I 70 ANNI DEL CUS

La presenza della ministra Valeria Fedeli e un fitto calendario di appuntamenti per celebrare i settant'anni del Cus (Centro universitario sportivo). L'appuntamento è per lunedì prossimo, a partire dalle 15.30, nella cittadella sportiva Sa Duchessa: celebrazioni che hanno un motto particolare, “Il tempo corre ma noi siamo più veloci. Cus Cagliari, dal 1947”.
La celebrazione prevede un nutrito weekend di eventi: Coppa Rettore calcio a 7 e volley, tornei di hockey giovanile, tennis Tpra, intitolazione campo al dirigente hockey Giuliano Loddo, Premio giovanissimi scherma e clinic futsal. Non solo sport ma anche incontri come quelle su “Condizione e prospettive dello sport universitario” a cui partecipano la ministra Fedeli, la rettrice Maria Del Zompo, il pro rettore vicario Francesco Mola, i presidenti di Cusi, Federazione italiana tennis e Coni regionale, Lorenzo Lentini, Angelo Binaghi e Gianfranco Fara. Inoltre, sono previsti gli interventi di Francesco Pigliaru e Massimo Zedda. La scaletta - i lavori si aprono alle 15.30 con l'inaugurazione di StudioCus, sala biblioteca e lettura dedicata agli studenti universitari - prevede in avvio di pomeriggio l'introduzione di Marco Meloni. A seguire, la presentazione del progetto “Sport against cancer”, con Francesco Schitulli e Alfredo Schirru (vertici della Lilt, Lega italiana lotta ai tumori), Daniele Farci (oncologo, consigliere nazionale 0Aiom e Ordine medici Cagliari) e Luigi Arru (assessore regionale Sanità). Nel corso dei festeggiamenti saranno anche premiati alcuni dei principali attori sportivi del Cus.
Il futuro del Cus nelle parole del presidente Marco Meloni: «Vorremmo attuare concretamente e con progetti specifici, l'idea che si possa essere atleti di vertice e al contempo buoni studenti universitari».

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Sport (Pagina 45 - Edizione CA)
IL CUS CAGLIARI COMPIE 70 ANNI:
LUNEDÌ INCONTRO A SA DUCHESSA

Sul certificato di nascita è indivato l'anno 1947, ma il Cus Cagliari le candeline le spegnerà lunedì, dalle 15.30, nella propria cittadella sportiva di Sa Duchessa, nel segno del motto: “Il tempo corre ma noi siamo più veloci. Cus Cagliari, dal 1947”.
Ospite d'onore sarà Valeria Fedeli, ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca, che prenderà parte all'incontro sull'argomento “Condizione e prospettive dello sport universitario”, ma l'invito è arrivato alle principali cariche sportive e politiche dell'Isola. A fare gli onori di casa, la rettrice Maria Del Zompo, il pro rettore vicario Francesco Mola e naturalmente il presidente del Cus Cagliari, Marco Meloni.
Accompagneranno le celebrazioni, la Coppa Rettore calcio a 7 e volley, tornei di hockey giovanile, tennis Tpra, intitolazione campo al dirigente hockey Giuliano Loddo, Premio Giovanissimi scherma e un clinic di futsal.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
SE NE PARLA A CAGLIARI
La Costituzione su “Autonomia e decentramento”

Oggi alle 10.30 in Comune a Cagliari verrà presentato il progetto “Il viaggio della Costituzione”, con cui la presidenza del Consiglio dei ministri «intende rinnovare e sottolineare l'amore e il rispetto per la nostra Carta», a 70anni dall'entrata in vigore. Cagliari è la quinta di dodici città italiane ad ospitare il progetto e la mostra itinerante sulla Carta costituzionale. La tappa sarda sarà dedicata al quinto articolo e al tema “Autonomia e Decentramento”. All'appuntamento interverranno il sindaco Massimo Zedda, il prefetto Tiziana Costantino, il rettore Maria Del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru.

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
CAGLIARI
Sigarette elettroniche per smettere di fumare

La sigaretta elettronica non fa (troppo) male. A sostenerlo sono gli studiosi del Policlinico universitario che stanno visitando decine di persone e stanno raccogliendo i dati di un questionario. La maggioranza degli utilizzatori racconta di stare meglio rispetto a quando fumava le sigarette tradizionali. Grande attenzione anche ai pazienti asmatici ai quali viene consigliata l'elettronica nel percorso verso l'addio al fumo.
COCCO A PAGINA 14

Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
I risultati di uno studio dei ricercatori di Immunologia del Policlinico
Sigaretta elettronica? Ok «Chi smette di fumare e inizia a “svapare” sta meglio»

La sigaretta elettronica non fa (troppo) male. A sostenerlo non sono i partiti di opposizione infuriati per le nuove tassazioni. E neanche i produttori dei dispositivi. La “sentenza” arriva dai numeri e dai dati raccolti dagli studiosi del Policlinico universitario. «Prima di pubblicare lo studio», spiegano, «attendiamo di avere altro materiale». Tra sei mesi il lavoro sarà presentato alla comunità scientifica. Ma, già ora, si può affermare che il passaggio dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica ha migliorato la vita degli svapatori. «Il 98,7 per cento dichiara di stare meglio».
L'IDEA A decidere di dedicarsi a questo lavoro sono stati due specializzandi in immunologia, Alessandro Solinas e Giovanni Paoletti, che cercavano un tema per la loro tesi: l'hanno proposto al loro docente, Stefano Del Giacco, che ha creato uno staff di lavoro: insieme a Solinas, operano Marina Di Pino, Paolo Serra e Davide Firinu. Uno staff - gli studiosi lo sottolineano - che lavora in piena autonomia e non ha finanziamenti occulti. «Il nostro è uno studio a livello nazionale». Necessario dal momento che sul tema ne esistono pochi nel mondo e nessuno in Italia.
LO STUDIO Lo staff si occupa di tutti gli svapatori. Ma ha un occhio particolare verso gli asmatici: se la sigaretta tradizionale fa male a tutti, in questi pazienti è ancora più pericolosa. Ognuno di loro viene sottoposto a una serie di esami per capire qual è l'effetto della sigaretta elettronica nei loro polmoni. E raccolgono anche i loro racconti. «Il 90 per cento di questi pazienti suggerisce l'uso di questo dispositivo agli altri fumatori asmatici». Solo un momento di passaggio. «Seguiamo le linee guida nazionali: la sigaretta elettronica deve rappresentare l'anticamera al momento in cui si smette di fumare». Pochi dubbi sulla nocività delle “bionde”. «Il fumo è un male da debellare: danneggia tutti gli organi, rappresenta una delle maggiori cause di mortalità».
I VELENI Cosa che non accade con la sigaretta elettronica: nel fumo tradizionale viene prodotto monossido di carbonio (che provoca un'ipossia cronica). Il dispositivo elettronico, invece, si limita a far evaporare il liquido contenuto al suo interno. «Secondo gli studi biochimici, manca il 97 per cento delle sostanze tossiche presenti nella sigaretta tradizionale».
IL QUESTIONARIO Studi, esami clinici e strumentali, test (come quello del cammino in sei minuti). E anche un questionario che sta circolando in tutta Italia: sinora sono arrivate circa tremila risposte. I numeri sono da “parlamento bulgaro”: il 98,7 per cento dice di sentirsi meglio dopo il passaggio, il 90 per cento degli asmatici non ha rilevato peggioramenti, anzi suggerisce l'elettronica a chi soffre della stessa patologia. I test proseguono: chi vuole farsi visitare può scrivere una mail a studiosvapo@gmail.com mentre il questionario è disponibile su www.svapostudio.ml
Marcello Cocco

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Piras: presto l'accordo di programma con la Città metropolitana e i Comuni
Cagliari-Sassari con 6 euro, decolla la mobilità elettrica

Se entro tre anni si potrà viaggiare da Capo Nord allo Stretto di Messina su un'auto elettrica senza rischiare di rimanere a piedi, in un futuro altrettanto vicino andare da Cagliari a Sassari con un mezzo green , non solo sarà possibile, ma sarà super conveniente, «costerà circa 6 euro», dice l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras. Decolla il Piano d'azione della Regione, «entro breve firmeremo un accordo di programma con gli enti locali e a marzo pubblicheremo il bando per l'infrastrutturazione».
LA RETE Ovvero: per piazzare 650 colonnine di ricarica nelle città e nei paesi in cui circola il 75 per cento del traffico quotidiano dell'Isola, con una potenza di ricarica di 22 chilowattora (significa che in un'oretta si fa il “pieno”). Inoltre, per creare “corridoi blu” con 25 stazioni di rifornimento lungo la 131, la 131 dcn, la Sassari-Olbia e la 130 (nei distributori di benzina con il bar) a distanza di una cinquantina di chilometri l'una dall'altra, ultra rapide, dai 15 ai 5 minuti per alimentare la batteria, giusto il tempo di prendere un caffè.
L'esistenza delle colonnine è una condizione indispensabile per invogliare i cittadini a convertirsi alle quattro ruote eco. Certo, c'è tanto da fare, i risultati già raggiunti ad esempio nei Paesi scandinavi per noi sono poco meno di un miraggio, dato che oggi nell'Isola circolano appena 1180 veicoli ibridi e 250 esclusivamente elettrici. Ma secondo gli esperti - con il Piano in questione - nel 2020 potrebbero arrivare a quota 5000, e quelli misti taglia il traguardo degli 8000.
I PASSAGGI «Abbiamo a disposizione quindici milioni del Fondo di sviluppo e coesione del Patto per la Sardegna», spiega Piras, «serviranno per i primi interventi. Per le colonnine, appunto, poi per acquistare nuovi mezzi. Ancora: metteremo in piedi una serie di azioni per le imprese del settore turistico, per il car-sharing e i taxi, per la promozione dell'ultimo miglio (chi fa consegne di merci) e la comunicazione sul territorio. In Giunta abbiamo già approvato lo schema di convenzione, fondamentale, perché i Comuni si impegneranno ad adottare nei loro piani del traffico e nei Puc le condizioni di attrattività per le auto elettriche». Fra breve - è la promessa - sarà siglata l'intesa tra Regione e Città metropolitana di Cagliari, Rete metropolitana del Nord Sardegna, amministrazioni di Oristano, Nuoro e Olbia, in sostanza, un bacino di ventotto Comuni in cui vivono 865.800 abitanti.
GLI ESPERTI La parte tecnico-scientifica del programma l'ha messa a punto il Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università di Cagliari, con il professor Alfonso Damiano. «Facciamo un esempio: prendiamo un'utilitaria elettrica, un'auto che costa circa venticinquemila euro, come ce ne sono tante in giro. Ci vogliono circa 0,2 chilowattora a chilometro, per fare duecento chilometri sarà sufficiente fare una ricarica in partenza e una intermedia. Per dire, nel tragitto tra Cagliari e Sassari, a Tramatza».
È evidente che oltre al fatto di farci sentire meglio perché contribuiremo a ridurre l'inquinamento atmosferico, il risparmio economico dovrebbe spingerci tutti verso la mobilità a zero emissioni.
IL FRENO E allora, perché siamo ancora così indietro rispetto ad altri Paesi? «Innanzitutto perché non ci sono le colonnine di ricarica, e gli automobilisti hanno paura di rimanere “a secco”, poi per una questione culturale, e perché le auto elettriche costano ancora parecchio», aggiunge Damiano. «Cosa servirebbe per dare impulso al mercato? Un'azione governativa forte, in Norvegia hanno eliminato l'Iva e le immatricolazioni crescono del 17 per cento all'anno. In Italia fino a un po' di tempo fa c'erano gli incentivi per l'acquisto ma si sono esauriti rapidamente e, nonostante il ministro Calenda ne abbia annunciato il ritorno, ancora non sono stati reintrodotti. Molte case automobilistiche stanno promuovendo la formula del leasing».
I PERCORSI La rete europea, con il via libera di Bruxelles e uno stanziamento di 10 milioni di euro è partita: centinaia di colonnine saranno posizionate in Svezia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Norvegia ogni 120-180 chilometri (ci lavorano la tedesca E.on il gruppo danese Clever). Intanto in Italia Enel ha appena annunciato un piano per passare dalle 930 postazioni di oggi a settemila nel 2020 e 14 mila entro il 2022, con collegamento wi-fi, bluetooth e nfc e una copertura capillare in tutte le regioni per favorire la diffusione di automobili elettriche e ibride. In Sardegna «se le cose andranno per il verso giusto», conclude Damiano, «nel 2019 ci sarà l'installazione delle 650 colonnine».
Cristina Cossu

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Pigliaru: parole-chiave crescita e inclusione. L'opposizione: sono in cerca di voti
FINANZIARIA, IL SÌ DEL CONSIGLIO

Si punta su lavoro e istruzione Nel day after dell'ultimo funerale dell'industria di Ottana, con il licenziamento finale di cinquanta operai, secondo l'opposizione c'è ben poco da festeggiare per una manovra che - dicono - non garantisce futuro. Per il presidente della Regione, invece, è vero esattamente il contrario, la Finanziaria approvata ieri sera dall'Aula può essere sintetizzata con due parole: crescita e inclusione. Ovvero si tratta di un grande investimento e una sfida sul lavoro, l'istruzione e la lotta alle povertà.
L'OK Via libera in Consiglio con 20 sì e 16 no (su 44 votanti) alla legge di Stabilità dell'Isola da 7,9 miliardi di euro, e il primo dato riguarda i tempi record: non si andrà in esercizio provvisorio, e significa che le risorse saranno immediatamente disponibili.
LA GIUNTA «È la Finanziaria della ripresa: intercetta, rafforza e amplifica i segnali positivi che stanno arrivando», sottolinea Pigliaru nella conferenza stampa finale. «Ringrazio tutto il Consiglio regionale, la nostra maggioranza ma anche l'opposizione per il contributo che ha dato durante il dibattito. Anche quest'anno abbiamo scelto di portare in Aula una Finanziaria aperta, non blindata, perché fosse un momento di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte condivise per favorire lo sviluppo e l'inclusione di tutti i sardi», aggiunge l'assessore al Bilancio Raffaele Paci. «Ricordo che abbiamo deciso di non aumentare le tasse, Irpef e Irap, tenendole al minimo per lasciarne respiro a famiglie e imprese».
IL PRESIDENTE GANAU Soddisfazione anche dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, che evidenzia «tre aspetti essenziali: il Piano del lavoro, l'intervento sulle Università con 9mila borse di studio a disposizione di chi ha bisogno, coprendo finalmente il fabbisogno stimato e mai sinora garantito appieno, e il Reis, il Reddito di inclusione».
L'OPPOSIZIONE Per Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, «questa Finanziaria rappresenta l'ennesima sfida persa dalla Giunta, incapace di dare nuova linfa alla nostra economia. L'ennesima occasione buttata al vento da questa maggioranza che ha modificato l'impalcatura della manovra introducendo interventi a pioggia, con il solo scopo di accontentare i singoli componenti della coalizione». Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc, parla di «slogan privi di contenuto», e rilancia l'allarme su «un mondo reale con troppi disoccupati, famiglie indigenti, trasporti da terzo mondo e una continuità territoriale da girone dantesco». Dice Paolo Truzzu (Fratelli d'Italia): «È una manovra che vive della competizione elettorale per dare risposte che possono garantire voti in più».
IL SINDACATO Il segretario generale della Cisl, Gavino Carta, «esprime soddisfazione» per lo scampato pericolo dell'esercizio provvisorio, ora però «si chiede all'esecutivo di riavviare il confronto sulle partite aperte, sia quelle che riguardano il tavolo nazionale, a partire dalla rivisitazione degli accordi con lo Stato, sia la prosecuzione del confronto regionale su sviluppo, lavoro e sociale».
Cristina Cossu

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
MONSERRATO. Inserito nel piano di protezione civile: è polemica
Meteorologo in Municipio per prevenire le alluvioni

A Monserrato arriva il meteorologo comunale ed è subito polemica. È una delle novità del piano della protezione civile, discusso nelle commissioni competenti e in dirittura d'arrivo in Consiglio comunale. «Un piano più funzionale e preciso rispetto al passato - annuncia il presidente della commissione municipale all'Ambiente, Mario Argiolas - con un'organizzazione puntuale della viabilità in caso di emergenze». «Uno spreco» Ma la figura del meteorologo non convince il Movimento 5 stelle cittadino. Vista la possibilità di consultare le applicazioni nei telefonini e le previsioni meteo della Regione, il capogruppo del Movimento 5 stelle monserratino, Adriano Cossa, ha «dei dubbi sulla sua reale utilità all'interno del sistema di rilevazione e valutazione delle allerte. Dicono che sia bravo a calibrare la situazione meteo su Monserrato, ma se piove tanto nei territori a monte del paese che senso ha sapere se nel nostro territorio non piove? L'ondata di piena si verificherebbe a prescindere dalla sua esatta previsione sul nostro Comune».
LA POLEMICA Per Andrea Zucca, la figura del meteorologo «sarebbe più incisiva se ne fosse dotata tutta la città metropolitana. Inoltre, la paura è che le risorse per l'applicazione del piano non siano sufficienti in caso di eventi estremi».
LA DIFESA Ma la maggioranza difende la decisione del Comune. «Serve un meteo su scala comunale - replica Mario Argiolas - In passato è capitato che le previsioni avute della Regione parlassero di rischio blando, ma in realtà a Monserrato si è scatenata la bufera e ci ha colto alla sprovvista».
Tra qualche settimana il nuovo piano entrerà in vigore. Nel documento sono indicate le strade a rischio allagamento in caso di forti temporali: da via Argentina a via San Gottardo, ma anche via Zuddas, via Giulio Cesare, via Riu Mortu, via del Redentore, e via Cesare Cabras, per citarne alcune.
IL PIANO «In caso di emergenze - spiega Mario Argiolas - vengono definite le strade da chiudere, i percorsi alternativi e le zone dove potersi mettere al sicuro». Sono infatti previste delle aree di attesa, zone e strutture di accoglienza. E un eliporto a fianco al Policlinico. «Verrà realizzato dall'Università ma sarà a disposizione della collettività», precisa Argiolas. «Sarà fatta anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole", aggiunge il presidente della commissione Pubblica istruzione Paolo Lai. Tutto studiato per fronteggiare possibili alluvioni come quella del 2008, che aveva colpito Monserrato e messo in ginocchio decine di commercianti. Compresa la presenza in Municipio del meteorologo di fiducia.
Federica Lai

 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 30 - Edizione CA)
SANITÀ. Mobilità: al top delle scelte c'è Milano, poi Verona (tumori) e Genova
IN VIAGGIO 160MILA PAZIENTI
La Assl paga 55 milioni per cure fuori dalla provincia

Negli ambulatori dell'Assl oristanese in un anno passano in visita quattrocentomila pazienti, un milione sono gli esami di laboratorio e 18.850 i ricoveri compresi i 3.805 della casa di cura privata Madonna del Rimedio. Per un costo complessivo di 22 milioni di euro.Oltre questi costi, a determinare il passivo del bilancio di 24 milioni hanno però pesato in misura notevole i 55,8 milioni di euro che l'azienda ha speso nel 2016 per i pazienti oristanesi che hanno scelto di farsi ricoverare, visitare e fare analisi in altre Assl sarde e della Penisola. «I fattori sono diversi. Uno è certamente legato alla posizione geografica degli utenti più vicini ad altri ospedali, un altro problema è la mancanza di alcune aree specialistiche nei presidi pubblici della provincia di Oristano», sosteneva l'ex commissaria dell'Assl oristanese Maria Giovanna Porcu .
«Ma anche alle liste d'attesa eterne - aggiunge Sandro Usai , medico di famiglia e segretario provinciale della Fimmg - oltre alla fiducia che i pazienti nutrono per strutture diverse dalla nostra, dettata probabilmente dal fatto che altrove specifici ed esami ed interventi venngono eseguiti più di frequente».
MIGRAZIONI Gli ultimi numeri della mobilità passiva dicono che i 160 mila assistiti dall'Assl oristanese di media due volte all'anno si fanno vedere in strutture pubbliche e private fuori dalla provincia, sarde e no e quasi 12 mila hanno chiesto di essere ricoverati in regime ordinario e di day hospital.
NELLA PENISOLA Chi decide di andare fuori dall'Isola preferisce, nell'ordine, la Lombardia con tutta la rete ospedaliera di Milano, San Raffaele e istituto europeo di oncologia in testa, il Gaslini di Genova e il Bambin Gesù per i più piccoli, Verona per la lotta contro i tumori al pancreas. «Dipende dalle patologie. Per i tumori Milano è certamente la sede più richiesta, come il Gaslini o il Bambin Gesù per i bambini».
OFFERTA SANITARIA Resta il fatto che gli oristanesi, come la stragrande maggioranza dei sardi, preferisce curarsi nell'Isola piuttosto che andare nelle strutture della Penisola. «Questo significa che l'offerta sanitaria sarda è migliorata al netto di coloro che si curano nell'Isola perché non possono permettersi di farlo altrove», precisa ancora Usai. Per stare dunque in Sardegna, i pazienti del distretto di Oristano in maggioranza optano per l'Assl di Cagliari, quindi Nuoro, Sassari, l'azienda ospedaliera universitaria di Cagliari. Ales-Terralba: Assl Cagliari, Sanluri, azienda ospedaliera universitaria. Ghilarza Bosa: in testa Nuoro, quindi Assl Cagliari e Nuoro.
Antonio Masala

 

9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
La proposta di Busia e Agus: un progetto per il recupero e il riutilizzo delle “alghe”
Posidonia in spiaggia, una legge

Un progetto sperimentale da realizzare in tutta la Sardegna, per il recupero e il riutilizzo della posidonia, nel rispetto dell'ambiente e pensando anche al turismo. I consiglieri regionali Anna Maria Busia (Centro democratico) e Francesco Agus (Campo progressista) hanno presentato una proposta di legge per promuovere la sicurezza, il decoro, la tutela e l'accessibilità delle spiagge dell'Isola. E un emendamento è tra quelli approvati.
Spiegano che per la gestione delle banquettes (le foglie morte delle piante miste a sabbia) che esistono quando i litorali sono sani e dunque sono un ecosistema prezioso da curare, ecco, per salvare un così importante tesoro, non esiste una disciplina univoca. Nella stragrande maggioranza dei casi, le “alghe” vengono accumulate durante l'estate e rimesse al loro posto in inverno, mentre si potrebbero guardare alle pratiche adottate in altri paesi e fare tutt'altro.
A Malta, ad esempio, sottolineano Busia e Agus, questo materiale viene utilizzato per creare coperture vegetali per le zone costiere degradate; in Spagna, con la supervisione dell'Università di Valencia si realizzano impianti di compostaggio; in Puglia viene riciclato in agricoltura; a Villasimius, nell'ambito del progetto Stratus cofinanziato dall'Ue, con la posidonia si riempiono sedute per gli stabilimenti balneari; in altri luoghi diventa biomassa da impiegare in campo medico, edile e commerciale.
Da tutte queste buone pratiche - secondo i due consiglieri - la Regione può far decollare una sperimentazione complessiva. All'articolo 6 della legge proposta, si prevede che l'assessorato dell'Ambiente convochi un tavolo tecnico per conoscere gli esiti delle sperimentazioni in corso e ponga in essere progetti di riutilizzo in collaborazione con le università e gli enti competenti. Inoltre, si auspica che ai Comuni siano date le risorse per far fronte al mantenimento e al riutilizzo di questa importante risorsa. (cr. co.)

 

10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 gennaio 2018 / Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
IL LIBRO. Presentazione sabato all'Unione Sarda
“Le canzoni di Pisurzi”, settecentesco poeta di Bantine

Le “Canzoni di Pisurzi”, poeta del Settecento, nato nell'antichissimo borgo di Bantine, a pochi chilometri da Pattada, rappresentano un prezioso punto di riferimento per la storia letteraria della Sardegna e del Logudoro. L'edizione critica dell'opera, curata da Giancarlo Porcu ed edita da “Il Maestrale” sarà presentata sabato 13 alle 9,30 nella sala Giorgio Pisano dell'Unione Sarda, in piazza Unione Sarda.
Discuteranno dell'opera del poeta, rispondendo alla domanda: esiste una letteratura sarda e se sì, da quanti secoli? Giulio Paulis (glottologo dell'Università di Cagliari), Maurizio Virdis (filologo dell'Università di Cagliari), Duilio Caocci (storico della letteratura dell'Università di Cagliari), Luciano Carta (storico), Don Gianfranco Pala (parroco di Pattada), Silvano Tagliagambe (filosofo dell'Università di Sassari), Romano Cannas (giornalista già Direttore Rai Sardegna) e Piero Marras (artista). Coordina il dibattito Maria Antonietta Mongiu e Antonina Scanu. La poesia in lingua sarda ha rappresentato nei secoli passati un elemento in cui le comunità si guardavano e si riconoscevano.
Nel corso della presentazione dieci cittadine e cittadini di Pattada, o originari del centro del Logudoro, leggeranno pezzi dell'opera del poeta del Settecento, a rinsaldare il legame tra l'autore Pisurzi e il suo centro natìo; si esibirà inoltre il Coro Santa Rughe di Pattada e sarà letto un testo dello studioso Angelo Carboni.


 

La Nuova Sardegna

 

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 gennaio / Primo piano - Pagina 3
Pigliaru: è la manovra della ripresa. Paci: i soldi possono essere spesi subito
APPROVATA LA FINANZIARIA
7,9 miliardi per la Sardegna

di Umberto Aime
CAGLIARI Veloce, performante e aggressiva. Se si vuole «anche ricca di soluzioni all'avanguardia». La Finanziaria 2018, approvata a larga maggioranza dal centrosinistra, c'è chi la paragona a una Formula . È è un'esagerazione? Lo diranno i prossimi dodici mesi. È veloce, perché per la prima volta dopo «una decina d'anni non cadiamo nella trappola dell'esercizio provvisorio e quindi i 7,97 miliardi della Manovra potranno essere spesi subito». È performante, perché «abbiamo scelto d'intervenire su tutte le voci, dalla povertà all'agricoltura, dalle zone interne all'alta tecnologia, senza lasciare nulla indietro e convinti che la ripresa c'è, gli effetti cominciano a vedersi nel Prodotto interno lordo e nell'aumento degli occupati, e quindi era nostro dovere sostenere con forza l'inizio della risalita». È aggressiva, perché «affronta l'emergenza delle emergenze in Sardegna, il lavoro, con 128 milioni in più e fra 30 giorni diremo quando, dove e come li spenderemo. Anzi, lo diciamo subito: Comune per Comune». Poi è all'avanguardia, perché «siamo la Regione che più di altre finanzia il reddito di cittadinanza per far uscire dalla povertà un bel po' di sardi e siamo anche quelli che in quattro anni ci siamo impegnati di più per far crescere l'istruzione. Dopo Iscol@, ecco l'Università: ad esempio siamo riusciti a raddoppiare le borse di studio: da 4mila a oltre 8mila». È un presidente della Regione più che soddisfatto nell'aprire la conferenza stampa subito dopo il voto. Francesco Pigliaru sorride e ringrazia chiunque abbia «avuto un ruolo in questa cavalcata». Dall'assessore al bilancio Raffaele Paci, al presidente della commissione Franco Sabatini e «alla mia maggioranza che s'è comportata alla grande, ma anche la minoranza ha dato il suo contributo». Per il centrosinistra al governo questa sarà la penultima Manovra, nel 2019 ci saranno le Regionali, e messo di fronte al sospetto che quella del 2018 sia migliore delle precedenti perché a ridosso delle elezioni politiche di marzo, il governatore ha risposto deciso: «Lo escludo. Abbiamo solo lavorato meglio messo in campo più soldi, per il resto ad aver funzionato benissimo è stato un perfetto gioco di squadra». Poco importa se proprio dopo marzo qualche contraccolpo potrebbe esserci un centrosinistra meno di sinistra, visto lo scontro nazionale in atto fra Pd e Mpd, e meno indipendentista, c'è lo strappo fra i Dem e il Partito dei sardi, di quello vittorioso nel 2014.Tutti soddisfatti. La tabella pubblicata sopra è il riepilogo esatto di come saranno spesi i quasi otto miliardi a disposizione. «Alla fine - ha detto l'assessore Paci - abbiamo messo sul tavolo 269 milioni in più rispetto alla prima bozza e anche grazie a questi siamo riusciti a varare il piano per il lavoro, dare risposte forti sul sociale, l'istruzione, l'agricoltura, le imprese. Sono importanti anche gli impegni presi per le zone interne, con quasi 400 milioni destinati ai patti territoriali». Il gioco di squadra ha funzionato alla perfezione anche nelle altre dichiarazioni a caldo. Per il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, «non aver sforato nei tempi, è un successo che dimostra la volontà di spendere tutto quello che abbiamo bene e in fretta». Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha detto «dai rettori delle università di Cagliari e Sassari è arrivato un riscontro entusiasta per i 17 milioni destinati al diritto allo studio» e dai «sindacati (ieri dal segretario della Cisl Gavino Carta) per un piano del lavoro così ricco di progetti che non si vedeva da decenni». Franco Sabatini, presidente della commissione bilancio, ha confermato che «il sociale è stata una priorità. Lo dimostrano i 45 milioni con cui abbiamo finanziato il reddito di cittadinanza e insieme ai soldi in arrivo dallo Stato, riusciremo a soddisfare l'intero fabbisogno dei Comuni. Lo abbiamo fatto, perché non vogliamo che nessuno resti indietro». Pierfranco Zanchetta dell'Upc ha sottolineato come «il centrosinistra si sia schierato a favore delle famiglie e delle imprese: non aumenterà una tassa regionale». Daniele Cocco di Mdp ha rilanciato che «la Regione ha confermato ogni euro possibile per i Comuni e le Province: i 601 milioni del Fondo unico, ma in effetti agli enti locali andranno in tutto un miliardo e mezzo». Anche in aula il centrosinistra ha esaltato la Manovra, con Roberto Deriu e Gavino Manca, entrambi del Pd, su «un'università finalmente sempre più aperta a tutti» e sull'«azzeramento del precariato negli uffici della Regione». Poco la maggioranza ha parlato della spesa sanitaria, ma «ci siamo impegnati - è stato detto - per renderla meno invasiva di quella che è ora». Fino a Fabrizio Anedda di Sinistra sarda, con schiettezza ha chiuso così l'intervento: «Ora speriamo che arrivino i frutti e in fretta. C'è fame di risultati ed è molta». Un particolare politico: il Pds non è intervenuto nel dibattito prima del voto e neanche alla conferenza stampa, ma ha premuto il tasto verde.Zone grigie. Sul bilancio del Consiglio regionale, approvato anche questo, continuano a pesare come un macigno i quasi 18 milioni pagati per la voce vitalizi e non c'è ancora possibilità di sfuggire a questa cambiale impopolare. Altre due curiosità: il costo complessivo dei 60 consiglieri fra stipendi e aggiornamenti è intorno agli otto milioni l'anno, il funzionamento dell'assemblea sfiora i 21. Però il Consiglio alla Regione ne ha restituito 11 su 72,5 di contributo perché ha risparmiato. C'è poi il capitolo delle caramelle o mancette di cui ogni Finanziaria è zeppa e neanche questa è riuscita a sottrarsi al folclore delle sagre, delle associazioni benemerite e dei lavori in conto elettorale. Due milioni in tutto per la giunta, almeno cinque volte di più secondo l'opposizione, che però , quand'era al governo, faceva altrettanto.

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 gennaio / Agenda - Pagina 20
ALLE URNE A FINE MESE
Comitati di dipartimento Aou

cambiano le date delle elezioni
SASSARI Slittano le elezioni dei componenti elettivi dei comitati di dipartimento dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. Le elezioni in programma oggi sono state rimandate al 29 e 30 gennaio, quindi al 5 e 7 febbraio. Lo ha deciso ieri sera la direzione dell’azienda di viale San Pietro, assieme alla commissione elettorale aziendale, «per consentire si legge nella nota che dà notizia del differimento – la massima adesione dei professionisti». La decisione di fermare la macchina elettorale poche ore prima che venisse avviata è stata presa dalla direzione che ne ha spiegato le motivazioni in una nota pubblicata anche sul sito web dell’Aou di Sassari. «Alcune organizzazioni sindacali – si legge in una nota diffusa nella serata di ieri – hanno chiesto la sospensione delle elezioni anche per una maggiore definizione dei ruoli di ciascun componente all’interno dei comitati di dipartimento e per permettere ai colleghi interessati il tempo necessario per le candidature». A questo punto la direzione aziendale ha optato per il differimento dei termini. «Una scelta, quest'ultima dettata anche dal fatto che – precisa la direzione dell'Aou di Sassari – le elezioni erano già state indette con delibera 703 del 15 dicembre 2017 e quindi nel rispetto dei termini previsti per lo svolgimento nelle date indicate in precedenza». «Si tratta di una decisione che va nella direzione di favorire la più ampia partecipazione democratica – aggiunge il direttore generale Antonio D’Urso – e devono essere intese come una occasione di crescita della nostra comunità aziendale». Le elezioni quindi si terranno il 29 e 30 gennaio, il 5 e 7 febbraio nelle stesse sedi, orari e dipartimenti interessati che erano stati già decisi: cioé dalle ore 9 alle ore 18, al settimo piano del Santissima Annunziata e nell'aula didattica di Malattie infettive.

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 gennaio / Sport - Pagina 36
IL MAIN SPONSOR
Il Banco regala 200 biglietti agli studenti universitari

SASSARI Studenti gratis al palazzetto. Prosegue l'iniziativa dedicata agli studenti dell'Università di Sassari promossa dal main sponsor biancoblù Banco di Sardegna. Anche oggi, come in occasione nelle precedenti gare interne della Champions League, gli studenti dell'ateneo sassarese titolari della BperCard Uniss, avranno la possibilità di assistere gratuitamente alla partita. Per la sfida di oggi contro Murcia, i primi 200 studenti che si recheranno alla biglietteria di via Nenni 2/22 presentando la loro BperCard Uniss e il documento di identità, riceveranno gratuitamente un biglietto per assistere alla partita. Superata la quota dei 200 tagliandi messi a disposizione, per gli studenti in possesso della carta sarà possibile acquistare il tagliando al costo ridotto di 10 euro. «L'iniziativa - spiega la Dinamo - è frutto della lunga partnership che questa volta vede il club, l'Ateneo sassarese e il main sponsor Banco di Sardegna».

 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 gennaio / Lettere e commenti - Pagina 30
LE PROMESSE ELETTORALI SONO UN DRAMMA
Abolizione del canone Rai, delle tasse universitarie, della legge Fornero, taglio delle tasse al 15%, reddito di dignità: ma ce li abbiamo i soldi necessari?

di Ferdinando Camon (fercamon@alice.it)
Scende una valanga di promesse elettorali: abolizione del canone Rai, eliminazione delle tasse universitarie, abbassamento delle tasse per tutti fino all'aliquota unica del 15%, reddito di dignità di mille euro al mese per i più poveri, un ministero per la terza età, cancellazione della legge Fornero. L'impressione generale è di sconcerto: messe insieme, comportano una spesa di moltissimi miliardi di euro. Li abbiamo? Esistono da qualche parte, accantonati e pronti all'uso? Canone Rai: a proporne l'abolizione è Matteo Renzi. Lo stesso che ha avuto l'idea di inserire il canone nella bolletta della luce, per farla pagare anche a chi non la pagava. L'idea ha funzionato, l'evasione è scesa dal 30 al 4%. L'Italia è un paese di furbetti. Adesso non c'è un bisogno economico di cambiare di nuovo tutto e non far pagare nessuno, si potrebbe però escludere dal pagamento alcune fasce, per esempio i single e gli ultrasettantenni, dando alla tv la funzione che le spetta. Cos'è la tv? Un rimedio contro la solitudine. Chi è solo, perché i figli se ne sono andati, ha diritto a trovare conforto. La tv glielo dà. Diamogli la tv.Niente tasse universitarie. L'idea è di Pietro Grasso. Acculturare il paese, e alzare il livello dei suoi titoli di studio, è un mezzo per affrontare tanti problemi: l'occupazione, la competizione con l'estero, il settore dei brevetti e delle invenzioni, il miglioramento della vita. È d'accordo anche Bersani, che pensa a inserire l'istruzione universitaria nell'universalismo gratuito della scuola. Ma il ministro Calenda osserva che a puntare alla laurea è la parte alta della società, se fa studiare i figli senza pagare le tasse dello studio quelle tasse saranno pagate dalla parte più bassa, è giusto? C'è un'altra soluzione: le università facciano pagare le tasse secondo il loro rating, e gli studenti le paghino secondo i loro redditi e il loro rendimento scolastico. Premiare i meritevoli, insomma. Anche a prescindere dalle condizioni economiche. L'aliquota unica e bassa è un'incognita. Certo crescerebbero gli acquisti, perché la gente avrebbe più soldi da spendere. Ma andrebbe contro la progressività della tassazione, perché non distinguerebbe i contribuenti secondo i redditi. Sarebbe una tassa pro-destra. E infatti vien proposta da destra: è Salvini il grande proponente. È un'idea trumpiana. I ceti bassi e medio-bassi tirerebbero un sospirino, ma i ceti alti un sospirone. Reddito di dignità: chiamarlo "di dignità" è un'astuzia psicologica, indica che non è una carità, che si dà agli incapienti per tirarli su, ma la sanatoria di una colpa della società, che prima trattava in maniera indignitosa la parte più svantaggiata dei suoi cittadini. Mille euro è una soglia alta, se si tien conto di quanti sono oggi a percepire di meno, sia come stipendio che come pensione. Nel decennio della crisi la parte media e medio-bassa della nostra società è precipitata, si cercano e si accettano lavori a salari una volta ritenuti indignitosi, sanare questa piaga sociale è una promessa politica allettante per milioni d'italiani, ed è quindi una grande arma elettorale. Ma sarà anche un'arma governativa? Le battaglie per il potere sono due, una elettorale e una governativa. Ma non si affronta la seconda se non si è vinta la prima. Il dubbio è che vincere la prima sia l'unico e sufficiente scopo di chi combatte. Se così fa, combatte per sé, non per noi.Un ministero per la terza età è un'idea interessante. La terza età ha problemi ed esigenze diverse dalle altre, e ha un grande peso politico perché la quota di popolazione che ne fa parte è tantissima e va crescendo. La vita s'allunga, ma non è la vita che s'allunga, è la vecchiaia. Con i suoi problemi: pensione e malattie. Un ministero per la terza età servirebbe più di tanti altri ministeri. E sarebbe fra i più contesi. Ma la proposta più costosa di tutte è l'abolizione della legge Fornero, introdotta per risparmiare sulle pensioni. Abolendola, solo dal 2020 al 2030 i minori risparmi sarebbero di un punto di Pil ogni anno, circa 17 miliardi. È una cifra enorme. Queste promesse aiutano a combattere la battaglia elettorale, ma rendono difficile la battaglia governativa. C'è un potenziale dramma nella valanga di promesse.

Questionario e social

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