Lunedì 6 novembre 2017

06 novembre 2017

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
LA PRESENTAZIONE. Cento scienziate per il mondo dei media
Donne e giornalismo, un rapporto tormentato

Donne raramente interpellate dai media in qualità di esperte eppure presenti nella società con molte eccellenze. Per portare alla luce queste voci, mettendole a disposizione di giornaliste e giornalisti, l'associazione GiULiA e l'Osservatorio di Pavia hanno ideato una banca dati online, che ha iniziato a raccogliere cento nomi e curriculum di esperte di scienze, tecnologie, ingegneria informatica e matematiche. Di questo si parlerà sabato 11 novembre nella sala conferenze Giorgio Pisano, a L'Unione Sarda, in una delle iniziative inserite nel Festival della Scienza che inizierà domani in città (per concludersi domenica).
«Le donne possono svecchiare un linguaggio mediatico che disconosce l'apporto appunto delle donne nei diversi ambiti della società, dalla politica all'economia, alla scienza». Per questo la giornata (dalle 14 alle 18) è stata intitolata “100 donne contro gli stereotipi per la Scienza”. Il sito www.100esperte.it si propone come strumento di ricerca di fonti femminili competenti per giornaliste e giornalisti, risorsa di voci prestigiose e autorevoli che possono contribuire al dibattito pubblico fuori dai media, in sedi istituzionali, università, comunità e sindacati. Nella sala de L'Unione Sarda si terrà dunque un'iniziativa speciale inserita nella decima edizione del Festival della Scienza. Verrà presentata la piattaforma on line 100esperte.it e si terrà un dibattito con diversi interventi.
Il Festival della Scienza prenderà il via domani: in sei giorni ci saranno 81 appuntamenti con la fisica, la chimica, le scienze naturali, la matematica, raccontate con una ricca varietà di linguaggi e attività per coinvolgere adulti e bambini, scuole e famiglie, ricercatori e appassionati di ogni età. Nell'ultima edizione hanno partecipato circa 17mila visitatori.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
DISLESSIA
“Oltre la dislessia: funzioni esecutive e neuropsicologia”: questo il tema del seminario in programma oggi (dalle 15,30) nell'aula magna della facoltà di Ingegneria e Architettura in via Marengo 2. Iscrizione alla mail siaeventi@gmail.com.

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
IL QUARTIERE DELLA MARINA
Nella sala degli specchi della facoltà di Lettere, oggi (alle 20) lo scrittore Giuseppe Luigi Nonnis parlerà del vecchio quartiere storico della Marina.

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
AMICI DEL LIBRO
Oggi, alle 17 nella sala settecentesca della Biblioteca universitaria (via Università 32) verrà inaugurato l'anno sociale 2017/2018 dell'associazione Amici del Libro. Parteciperà la procuratrice della Repubblica, Maria Alessandra Pelagatti
 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Distretto aerospaziale e Regione: progetti per una filiera d'eccellenza
LA SARDEGNA SI LANCIA NELLA SPACE ECONOMY
Luna, Marte, droni: investimenti per 230 milioni

Barack Obama ha detto che entro il 2030 l'uomo stabilirà una colonia su Marte. E la Sardegna questa partita la giocherà fino in fondo. Un accordo con la Nasa c'è già, riguarda il Radiotelescopio di San Basilio, l'unico nel bacino del Mediterraneo in grado di ricevere i segnali delle sonde interplanetarie, cruciale - insieme con le antenne di Goldstone nel deserto della California, di Canberra in Australia e di Madrid - per la mappatura radar dell'universo nelle prossime esplorazioni astronautiche. Ma in effetti le future missioni nel deep space sono già da un po' pane quotidiano per i nostri scienziati: un team guidato da Giacomo Cao ha sviluppato due processi che consentono di costruire igloo con speciali mattoncini e ottenere ossigeno, acqua, fertilizzanti e propellenti sul pianeta rosso.
I TASSELLI Dunque, strutture rilevanti, come il Sardinian Radiotelescope, il Poligono sperimentale del Salto di Quirra, gli aeroporti di Tortolì, Fenosu e Decimomannu, poi, centri di ricerca, la presenza di player nazionali e internazionali e la Regione che ci crede parecchio: grazie a questo mix di elementi nell'Isola la Space economy cresce e guarda lontano.
LA REGIONE «Stiamo creando una filiera aerospaziale sarda di eccellenza», sottolinea l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci, «con l'investimento dell'Agenzia spaziale italiana a Villaputzu e il ruolo chiave svolto da San Basilio nel tuffo finale della Cassini, abbiamo acquisito maggiore forza nella rete mondiale. È un settore nel quale crediamo molto, e lo abbiamo inserito tra le priorità della Strategia di specializzazione intelligente, così da rendere disponibili ingenti finanziamenti comunitari».
IL CONSORZIO Il braccio operativo è il Dass, Distretto aerospaziale della Sardegna, consorzio con sei soci pubblici e ventidue privati, nato nel 2013 sotto la Giunta Cappellacci e consacrato dall'attuale esecutivo con un protocollo d'intesa siglato nell'estate 2016. Cao, docente di ingegneria chimica all'Università di Cagliari, è il presidente del consiglio d'amministrazione e ora anche componente del Comitato di sorveglianza del piano nazionale Space economy, voluto dal governo Renzi. «Nonostante in Sardegna si facciano attività aerospaziali dal 1956, non abbiamo avuto finora un riscontro forte in termini di posti di lavoro», spiega. Oggi gli occupati sono 250 (più della metà a Vitrociset) ma - secondo i piani - è verosimile che nell'arco di una decina d'anni si arrivi a quota mille. «Ci sono progetti in campo per 230 milioni di euro, ma potenzialmente possiamo puntare a fondi di coesione europei per circa un miliardo di euro», prosegue Cao.
I TEMI In sostanza, le applicazioni riguardano piattaforme per droni; sistemi avanzati di protezione civile e ambientale con l'utilizzo di satelliti; tecnologie per la perlustrazione robotica e umana del cosmo; la realizzazione di materiali come quelli per i test di motori a propellente solido e liquido del lanciatore Vega; il tracciamento e la predizione delle rotte di oggetti orbitanti intorno alla Terra.
LE COMMESSE «Alcune cose sono già concrete», dice Cao, «ad esempio, una delle imprese del Distretto sta realizzando componenti per razzi, un'altra produce monocristalli per laser, ancora, con il colosso Airbus, che investirà 8,3 milioni, abbiamo un'intesa per la sperimentazione di un sistema inerziale. Inoltre, siamo gli unici a detenere i diritti su brevetti legati all'esplorazione dello spazio».
L'ultimo bando della Regione, da 5 milioni di euro, si è chiuso con successo: per droni e sensori, monitoraggio del territorio e dispositivi elettronici e meteo sono stati presentati 10 progetti per complessivi 12 milioni e una richiesta di contributi di 8,8 milioni. Ancora, per la formazione, l'assessorato al Lavoro ha promosso “Aerodron”, per dare 85 patentini per il pilotaggio remoto.
L'INTESA CON GLI USA «La Nasa ci ha cercato e, anche con l'Agenzia spaziale italiana, abbiamo stretto un accordo di collaborazione a tre per le osservazioni con il Radiotelescopio», dice Nichi D'Amico, presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica. «Il fatto che funzionari dell'Agenzia americana siano venuti qui, dimostra quanto interesse ci sia per l'Isola, la sua localizzazione strategica e l'antenna più grande d'Europa, in vista delle nuove spedizioni sulla Luna e su Marte».
Cristina Cossu

 

6 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Anche la vendemmia diventa “satellitare”
Droni per la viticoltura, sensori e termocamere, sistemi di piantumazione tramite Gps, app che utilizzano dati dei satelliti. Il Distretto aerospaziale della Sardegna non guarda soltanto al cielo ma ha diversi programmi che riguardano la terra, in particolare l'agricoltura di precisione.
A maggio scorso il presidente del Distretto, Giacomo Cao, ha inviato una lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru e agli assessori della Programmazione, dell'Agricoltura e dell'Industria, per «confermare che numerosi soci possiedono significative competenze nel settore, definito come un insieme di tecnologie e conoscenze che permette di monitorare le risposte vegeto produttive delle piante».
Ad esempio: si possono correggere con precisione al centimetro i mezzi agricoli dotati di Gps differenziale; utilizzare vendemmiatrici ipertecnologiche; distribuire in maniera ottimale i trattamenti fitosanitari in base alle necessità del terreno, con sistemi che registrano quantità, posizione, data e compilazione del registro.
Ancora, in agricoltura i droni possono avere un'infinità di applicazioni, dalla rilevazione dello stato delle colture e delle eventuali anomalie, all'ottimizzazione della concimazione, irrigazione, defogliazione, raccolta.
L'assessore all'Agricoltura, Pier Luigi Caria, fa sapere che il tema è molto sentito: nell'ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 è stato pubblicato un bando (che si è chiuso il 3 novembre) per 5 milioni di euro per “Investimenti in aziende agricole per l'adozione di tecniche di precision farming e agricoltura conservativa”.
Intanto la facoltà di Agraria dell'Università di Sassari, a partire dall'anno accademico 2018-2019 attiverà un corso di laurea specializzato nell'agricoltura di precisione. (cr. co.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
IL FUTURO. I programmi in corso per gli aeroporti di Decimomannu, Fenosu e Tortolì
I voli senza gravità e i turisti in giro per il cosmo

Turismo nello spazio, per provare l'ebbrezza dell'assenza di gravità, e aerei che trasportano passeggeri, ad esempio, da Roma a Tokyo, in poche ore. Le ricerche sui voli suborbitali sono in fase avanzatissima e se tutto andrà per il verso giusto, l'aeroporto militare di Decimomannu diventerà il primo “Spacegate” in Europa. «Ancora non c'è l'accordo, ma stiamo lavorando, con la Regione e il ministero, sull'ipotesi di Altec di realizzare qui l'infrastruttura di terra per decolli e atterraggi di veicoli che viaggiano a velocità ipersoniche», spiega il presidente del Distretto aerospaziale, Giacomo Cao.
Altec, società pubblico-privata partecipata da Thales Alenia Space Italia e dall'Agenzia Spaziale Italiana (fornisce servizi ingegneristici e logistici per la Stazione Spaziale Internazionale e il supporto alle missioni di esplorazione planetaria) nel 2012 ha avuto una commessa dalla Nato per uno studio preliminare sulla possibilità di basare in Italia una complessa iniziativa chiamata Spacegate. Che a differenza delle altre in corso (come quella della Virgin Galactic del magnate Richard Branson, che ha anche siglato un accordo con l'Agenzia spaziale italiana) è rivolta oltre che al contesto turistico, al trasporto aereo di futura generazione. Questo - sottolinea il sito Internet di Altec - si baserebbe «sulla presenza di diversi “Spacegate” nei vari continenti, e in Italia, uno potrebbe essere realizzato in Sardegna, in particolare in prossimità dell'aeroporto militare di Decimonannu».
Ancora, nello scalo di Decimomannu, U-Avitalia (socio del Dass) con Piaggio Aerospace, sta lavorando sui test di grandi velivoli senza piloti per il trasporto merci, in particolare sul P1HH, drone militare nato per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione.
«Gli aeroporti sono strategici per i piani del Distretto», aggiunge Cao. «Della Sogeaor, la società proprietaria di quello di Oristano, ci siamo aggiudicati l'acquisizione provvisoria in cordata con Aeronike e Nurjana Technologies; per quello di Tortolì, che sarà dato in concessione con un bando apposito, finora siamo stati gli unici a presentare una manifestazione d'interesse».
Inoltre, si guarda con attenzione al Poligono di Quirra, da sessant'anni teatro dell'industria aerospaziale nazionale, con sistemi di alta tecnologia e sale operative capaci di inseguire e monitorare gli oggetti in volo, tradizionali, unmanned o satelliti. Obiettivo: «Utilizzare questi sistemi anche per le attività civili di ricerca e sperimentazione», sottolinea il documento della Regione sulla Strategia di specializzazione intelligente». (cr. co.)

 

8 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Gli studenti di Furia Rossa: il Dass non ci convince
«No alle tecnologie di uso militare»

«La nostra principale preoccupazione è legata allo sviluppo delle tecnologie dual use , quelle impiegabili sia in campo militare che civile. Benché il presidente del Distretto abbia sempre negato espressamente questo aspetto, molti elementi ci portano a dubitare degli sviluppi futuri, dato che molte aziende che ne fanno parte operano in entrambi i settori». Il collettivo Furia Rossa, gruppo dell'Oristanese formato da giovani attivi contro le servitù militari e nel sociale, contesta i progetti messi in campo dal Dass.
«Quello che emerge a nostro avviso», spiegano, «è un problema di etica della ricerca: è moralmente condivisibile il fatto che soldi pubblici e vaste aree del territorio della Sardegna vengano destinati a ricerche che avranno ripercussioni anche nel campo delle tecnologie militari?».
E aggiungono: «Vi è poi una questione relativa alle reali ricadute occupazionali sul territorio sardo. Studiando i progetti annunciati, nutriamo una legittima perplessità su quanti lavoratori locali serviranno per una ricerca altamente specializzata e coperta da segreto industriale e che sicuramente non richiede una grande quantità di manodopera».
Insomma, «a noi sembra che il Distretto aerospaziale sia uno specchietto per le allodole, che dietro una promessa di riconversione dei poligoni militari, continuerà a svolgere attività connesse all'industria bellica o comunque dannose per l'economia e l'ambiente dell'Isola». (cr. co.)

 

9 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
I sindaci: ossigeno per il Sarrabus
A Villaputzu nasce il polo di Avio, ma i lavori tardano

Un investimento da 28 milioni di euro, 35 posti di lavoro altamente specializzati entro il 2020 e un indotto di rilievo. I numeri del nuovo polo aerospaziale - dove si farà ricerca, test e produzione di scudi termici per i lanciatori Vega - da realizzare a Villaputzu, annunciati lo scorso luglio da Regione e Avio, in partnership con Asi e Dass, potrebbero far decollare il Sarrabus.
GLI AMMINISTRATORI Il più ottimista è il sindaco di Villaputzu Sandro Porcu: «È un primo tassello di un imponente programma di sviluppo che abbraccia un arco temporale di 30 o 40 anni. Se anche in questa fase le figure specializzate arrivassero da fuori è comunque positivo il fatto che si trasferiscano qui con le famiglie». Aggiunge: «Avio ha sempre utilizzato maestranze locali e i lavori da fare per costruire il polo tecnologico sono davvero tanti». L'auspicio però è che ci sia un grande futuro sotto ogni punto di vista: «I sarrabesi», conclude, «potranno indirizzare i loro studi in tal senso e poi, assieme all'aerospaziale, l'obiettivo è quello di creare una zona industriale hi-tech capace di soddisfare le esigenze occupazionali di tutto il territorio».
Ottimisti anche i primi cittadini di Castiadas e Muravera. «Un'ottima idea per il rilancio della zona», dicono Eugenio Murgioni e Marco Falchi, «ma i nostri ragazzi devono specializzarsi in tal senso».
I TEMPI Il progetto presentato a Villaputzu quattro mesi fa va avanti anche se con qualche ritardo sulla tabella di marcia. «Sono in corso delle interlocuzioni tra Regione, Avio e il Ministero per lo sviluppo economico», chiarisce il sindaco di Villaputzu, «e allo stesso tempo si stanno vagliando diverse aree del paese per capire quale sia la più idonea». I lavori però, contrariamente a quanto annunciato lo scorso luglio («il via a dicembre»), non partiranno prima del 2018.
GLI SCETTICI I cittadini, a differenza degli amministratori, nutrono diverse perplessità sulla bontà del progetto. È il caso di Roberto Meleddu, ex vicesindaco di San Vito: «A meno che non sorgano altre industrie, è difficile vedere delle ricadute importanti con 35 figure specializzate provenienti da fuori. Da quel che ho capito proseguirà la vocazione sperimentale della zona di Quirra, al momento però è difficile prevedere se e come la comunità ne beneficerà». Ancora più schietto Fernando Codonesu, ex sindaco di Villaputzu, ingegnere e grande esperto di tecnologie: «Parto dal presupposto che un investimento in tecnologia è importante a prescindere. Detto questo, 28 milioni di euro a fronte di 35 assunzioni mi pare piuttosto limitante. Mi auguro sia solo un inizio». Prosegue: «Temo che, data l'alta specializzazione, i posti reali per il Sarrabus siano vicini alla zero, per questo suggerisco agli amministratori di tenere gli occhi bene aperti. Tra l'altro, oltre al fatto che non si conoscono le ripartizioni delle quote dell'investimento tra pubblico e privato, anche in termini tecnici non ho mai avuto l'opportunità di prendere in mano un documento». Un po' di amarezza, infine, per la mancata bonifica della zona del Poligono: «L'industria aerospaziale ha un doppio risvolto, civile e militare. Bene che se ne sia parlato in chiave civile, temo però che la zona di Quirra non vedrà mai alcuna bonifica».
Gianni Agus

 

10 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 novembre 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
CAMMINO NUOVO. Sotto le mura di Castello sorgeranno 330 stalli per la sosta delle auto
Il parcheggio delle polemiche
Consiglio di Stato, depositate le motivazioni della sentenza

«Il confronto con gli ambientalisti è ancora aperto ma entro il 31 dicembre approveremo il progetto del parco del Cammino Nuovo». Le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato che confermano come aggiudicatario dei lavori il consorzio Ciro Menotti di Ravenna danno un'accelerata alla complessa vicenda del parcheggio sotto le mura, in via Santa Margherita. I giudici romani scrivono definitivamente la parola fine, almeno dal punto di vista amministrativo, al contenzioso aperto dalla società seconda classificata, l'impresa Pellegrini. Ora la palla passa al Comune che dovrà affrontare chi si oppone alla realizzazione dell'opera.
LA SENTENZA Il Consiglio di Stato (sentenza 9343/2016, presidente Francesco Caringella) ha confermato la decisione del Tar Sardegna che ha respinto il ricorso della Pellegrini. L'impresa si opponeva alla decisione della commissione di gara che aveva escluso una partecipante (la società Cerutti) perché presentava «profili di incertezza sotto il profilo economico». Una decisione che aveva fatto variare il calcolo dei punteggi e che aveva portato alla sconfitta della srl guidata da Maurizio De Pascale, la stessa che ha realizzato i parcheggi multipiano in viale Regina Elena e in via Amat.
LA SOCIETÀ VINCITRICE «In base alla sentenza ora ci aspettiamo la contrattazione», afferma l'ingegner Sergio Pallone, responsabile della sezione appalti del consorzio Ciro Menotti. «Non ci sono più ostacoli all'assegnazione dei lavori. Aspettiamo la contrattualizzazione dei lavori per poi procedere all'avvio delle attività di progettazione». È possibile fissare il calendario? «Quest'anno sarà difficile». Tempi biblici? «Se c'è la volontà sono sufficienti alcune settimane». Ambientalisti, intellettuali e residenti contestano la realizzazione dei parcheggi: temono danni alle mura antiche. «Sono previste tutte le opere provvisionali che consentano di operare in sicurezza nei confronti delle strutture esistenti e degli abitanti». L'altro aspetto importante, visto l'importo del bando, riguarda chi eseguirà i lavori. «Il consorzio - precisa l'ingegner Pallone - in base ad accordi commerciali assegnerà le opere alle associate, che certamente saranno imprese della Sardegna». C'è un legame tra il mancato tunnel di via Roma e il Parco del Cammino Nuovo? «Non conosco i termini della vicenda, che è ancora in fase di svolgimento in tribunale. Per quanto riguarda via Roma - conclude Pallone - il contratto è stato firmato, per il parco ancora no».
DECISIONE ENTRO L'ANNO Sul “Sistema coordinato di parcheggi di scambio nel centro storico - Parco del cammino nuovo” l'assessore comunale ai Lavori pubblici Gianni Chessa è cauto ma deciso. «Abbiamo scadenze da approvare necessariamente entro il 31 dicembre, altrimenti perdiamo i finanziamenti, che comunque non riguardano questo progetto». I tempi? «Le cose vanno fatte a norma di legge, così come hanno fatto i nostri tecnici. Il percorso è lento, ma di garanzia». E gli oppositori? «Presto incontrerò nuovamente le associazioni ambientaliste per analizzare suggerimenti e istanze. Sia ben chiaro - aggiunge Chessa - la procedura va avanti».
IL PROGETTO La Ciro Menotti di Ravenna (la stessa che avrebbe dovuto costruire un tunnel in via Roma) con 9,364 milioni in circa 600 giorni lavorativi dovrà realizzare 330 parcheggi suddivisi in tre livelli, 165 per il pubblico e 165 riservati ai residenti di Stampace. Il progetto prevede anche un nuovo percorso pedonale che congiungerà via Porcell con un nuovo ingresso al museo del Ghetto degli Ebrei e l'installazione di ascensori (uno da via Santa Margherita a via Cammino Nuovo, l'altro da via Cammino Nuovo a via Santa Croce), che saranno collegati a quelli già esistenti in piazza Yenne e consentiranno di mettere in comunicazione il quartiere storico al mercato di Santa Chiara e permetteranno un accesso più veloce a Castello.
Andrea Artizzu

 

La Nuova Sardegna

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 6 novembre 2017 / Provincia di Oristano - Pagina 15
Cabras, la Scuola di specializzazione in beni archeologici di Oristano agli ultimi scavi sul sito dei Giganti
Gli studenti di Nesiotikà a Mont 'e Prama

CABRAS Anche un folto gruppo di studenti di Nesiotikà, la a Scuola di Specializzazione in Beni archeologici dell'Università di Oristano, ha preso parte alla campagna di scavo a Mont'e Prama, dalla quale sono emersi nuovi importanti ritrovamenti che si aggiungo ai Giganti. In particolare, il busto di un arciere, e una manina in bronzo, dalle caratteristiche vicine a quelle dei bronzetti trovati a Cavalupo, in provincia di Viterbo. Gli studenti di Nesiotikà hanno potuto prendere parte allo scavo, dal 4 settebre al 31 ottobre, grazie all'accordo stipulato tra Il Consorzio Uno, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e del Sud Sardegna, l'Università degli Studi di Sassari-Dipartimento di storia, Scienze dell'Uomo e della formazione, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cabras, l'Arcidiocesi Arborense ed il Ministero di Giustizia, attraverso la Casa di Reclusione di Massama. Lo scato è stato realizzato con il finanziamento della Fondazione di Sardegna.A tenere la direzione scientifica, la Soprintendenza archeologia attraverso Alessandro Usai e l'Università di Sassari con Raimondo Zucca, Pier Giorgio Spanu, Paolo Bernardi. Il Consorzio Uno ha curato il coordinamento didattico- archeologico degli studenti della Scuola di Specializzazione, attraverso Adriana Scarpa, Luciana Tocco e l'archeologo collaboratore, Barbara Panico.Mont'e Prama è il sito archeologico più noto ormai della Sardegna e non casualmente per il secondo anno consecutivo il Comune di Cabras con Tharros, San Salvatore, il Museo civico G. Marongiu, che espone le statue dei Giganti, ha guadagnato il numero di visitatori più elevato tra tutti i siti della Sardegna. Lo stesso sito di Mont'e Prama è stato aperto ai visitatori da agosto e fino a tutto il mese di ottobre.

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