Venerdì 13 ottobre 2017

13 ottobre 2017

L'Unione Sarda

 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Stamattina alle 9 gara di squadra e contest su Instagram
GLI STUDENTI UNIVERSITARI DIVENTANO GIARDINIERI

Un originale gioco di squadra nel verde e un contest fotografico su Instagram: per la prima volta la facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'Università di Cagliari accoglierà, oggi alle 9, fuori dalle aule accademiche di via Sant'Ignazio, gli studenti dei corsi di laurea magistrale. Sono circa 250 gli iscritti al primo anno dei sette corsi di laurea magistrale della facoltà invitati a partecipare all'attività nel giardino dietro le aule che darà loro l'opportunità di lavorare insieme per abbellire uno spazio comune. «Abbiamo chiamato questa iniziativa Campus Garden - spiega il presidente della Facoltà Stefano Usai - perché sfrutterà l'ampio giardino del campus “S. Ignazio” e permetterà ai ragazzi di scoprire questi magnifici spazi per un'intera mattina attraverso un innovativo “team experience game”. Sarà un'occasione di scambio, conoscenza e condivisione per tutti gli studenti dei nostri tre dipartimenti che, impadronendosi degli spazi verdi, lasceranno un segno visibile del loro passaggio nella facoltà».
Dopo i saluti istituzionali e la presentazione delle attività, gli studenti verranno divisi in squadre, a ognuna delle quali saranno assegnate un'area del giardino e una decina di piante da mettere a dimora e coltivare. Il capo di ogni squadra assisterà a una breve attività dimostrativa, che dovrà trasmettere ai compagni. A partire dalle 10 ogni équipe lavorerà autonomamente e avrà 90 minuti per raggiungere l'obiettivo, in competizione con le altre attraverso un contest Instagram.
L'iniziativa rientra nel progetto di accoglienza e orientamento “Uni Inizio” e si inserisce - con la collaborazione di Forestas e del responsabile della gestione del verde dell'ateneo - nell'ambito del programma “UniCaVerde” volto alla valorizzazione dei giardini e delle aree verdi dell'Università.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Borsa (Pagina 16 - Edizione CA)
OPEN DAY. I giovani incontrano i manager: così si connettono studio e lavoro
LA NUOVA FRONTIERA DELLA SARAS
Una serie di progetti pilota per realizzare l'industria 4.0

«Una varietà di interventi che rivoluzionano il nostro approccio, il nostro modo di lavorare». Vengono descritti così, come singole rivoluzioni riguardanti ambiti diversi, «le apparecchiature, la raccolta dei dati in campo, e i criteri con cui lavoriamo». A spiegare nel dettaglio in cosa consista la nuova frontiera dell'industria 4.0 è Giuseppe Citterio, il direttore Pianificazione e Sviluppo della Saras. A capo del programma Digital Saras, è salito ieri in cattedra per illustrare ai futuri ingegneri i progetti pilota avviati nel 2017 da un team di professionisti che lavorano all'interno dello stabilimento.
LA GIORNATA Si è aperto così l'Open day che ieri ha portato a Sarroch cinquanta studenti dell'Università di Cagliari, iscritti alle facoltà di ingegneria chimica, meccanica ed elettronica, e dell'Istituto tecnico-liceo delle scienze applicate Giua. Oltre ad alcuni rappresentanti del mondo universitario e della ricerca.
I ragazzi hanno potuto visitare “l'officina” in cui le più grandi innovazioni al mondo, per quanto riguarda le tecnologie digitali applicate all'industria, sono già realtà. Sì, perché tanti dei progetti pilota sono già operativi, ed è proprio grazie al loro utilizzo che potranno essere resi ancora più efficienti.
I CAMBIAMENTI «In prospettiva - spiega Citterio - è tutta la funzionalità dello stabilimento che verrà modificata, un po' come sta succedendo nella nostra vita comune, basti pensare ai nostri telefoni, prima apparecchi telefonici con la rotella e oggi diventati smartphone».
Grazie ai risultati di Digital Saras sono tanti i campi in cui si avranno dei miglioramenti. Ad esempio, gli elettricisti che operano sul campo saranno supportati da device che gli consentiranno di essere più veloci ma allo stesso tempo più sicuri. Tutti i lavoratori avranno maggiori garanzie di sicurezza sul lavoro e i rischi verranno mitigati. Grazie alla connessione tra i dispositivi di protezione (casco, cuffie, rilevatore) e la sala controllo, l'operatore si sentirà sempre affiancato da colleghi che possano supportarlo.
LA SICUREZZA Per il direttore generale della Saras, Dario Scaffardi, lo stabilimento ha acquisito una ulteriore risorsa «che dovrebbe impattare molto fortemente sul modo di lavorare, sulle competenze delle persone, che sicuramente - sottolinea - avranno innanzitutto un grande beneficio in termini di sicurezza, perché sarà possibile lavorare in modo ancora più sicuro, e si potrà mettere a frutto tutto quel patrimonio che abbiamo generato in tanti anni».
A dare il benvenuto ai ragazzi anche il presidente Sarlux Francesco Marini e l'amministratore delegato Sarlux Carlo Guarrata, che hanno ricordato lo scopo della giornata: l'importanza della connessione tra il mondo dello studio e quello del lavoro.
Veronica Nedrini

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Potenziate tre linee: collegate anche Barracca Manna e Is Corrias
CTM, BUS IN 17 COMUNI
La sfida: «Pronti a gestire la rete metropolitana»

Da lunedì il Ctm potenzia tre linee, portando per la prima volta i suoi bus a Is Corrias e Barracca Manna, nel cuore della Cittadella universitaria di Monserrato e nel Quartiere Europeo. Ma soprattutto si candida a gestire il trasporto pubblico in tutti i 17 Comuni della città Metropolitana (attualmente ne copre 8), creando un'unica rete urbana e sub-urbana capace di macinare 16 milioni di chilometri all'anno e fare concorrenza all'Arst. «Noi siamo pronti», ha detto il presidente dell'azienda Roberto Murru.
IL SUPER CTM La “dichiarazione d'intenti” è arrivata in occasione della presentazione dei nuovi percorsi istituiti dal Ctm, davanti al vice sindaco di Cagliari Luisa Anna Marras, al primo cittadino di Selargius Gigi Concu e al consigliere metropolitano alla Mobilità Fabrizio Marcello che aveva lanciato la sfida con queste parole: «Forse è giunto il momento che si faccia un altro passo avanti e che il Ctm arrivi anche negli altri nove Comuni dell'area metropolitana che attualmente sono fuori dalla rete». Sfida subito accettata dall'azienda: «Se chi deve decidere - ha replicato Murru - battezzerà la Città Metropolitana come un unico bacino creando una sola rete integrata e multimodale, crediamo di poterci proporre e svolgere un ruolo da protagonisti».
LE NUOVE LINEE In attesa di capire se il progetto di un super Ctm decollerà, l'azienda continua nel frattempo a lavorare per migliorare i servizi. L'ultimo tassello, appunto, è il prolungamento annunciato ieri di tre linee. La novità più importante riguarda il bus 13, che partendo da via dei Giudicati raddoppierà il tragitto da 8 a 16 chilometri arrivando nella zone di Is Corrias (Selargius) e Barracca Manna, sinora completamente tagliate fuori, e migliorando anche il collegamento tra Brotzu, Microcitemico e Oncologico. Potenziato anche l'University express, il bus che collega via Abruzzi alla Cittadella di Monserrato, con l'istituzione di dieci nuove fermate che arriveranno dentro il polo universitario agevolando gli spostamenti degli studenti. Infine la linea Cep: da piazza Pitagora proseguirà sino al Quartiere Europeo dove farà sei fermate con capolinea in via Parigi.
LE REAZIONI Particolarmente soddisfatto il sindaco di Selargius Gigi Concu: «Dopo anni di proteste e rivendicazioni, Is Corrias esce finalmente dall'isolamento». Un plauso anche dal dirigente dell'Università Antonio Pillai che ha annunciato la prossima realizzazione di «una bretella stradale che consentirà di raggiungere direttamente il Policlinico, decongestionando il traffico nella zona».
Massimo Ledda

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
TUTTI A ISCOL@. Pigliaru: è la nostra azione più rilevante. Dispersione dal 23 al 18% in tre anni
ITALIANO, AMORE E MATEMATICA
Progetti per riconciliare con i libri i ragazzi di medie e superiori

Ventuno milioni di euro per il potenziamento delle competenze di base degli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle superiori (italiano e matematica), per organizzare laboratori didattici extrascolastici e per garantire il sostegno psicologico agli alunni che vivono in condizioni di particolari fragilità sociali.
E ancora: 12 milioni riservati agli studenti di medie e superiori per l'acquisto di tablet e notebook (voucher da 400 euro per ciascuno), 8,5 milioni per la formazione dei docenti anche attraverso il potenziamento del sistema Clil (ovvero l'insegnamento di una materia non linguistica, come italiano e matematica, in lingua straniera), più altri 7 milioni per l'orientamento universitario.
LE RISORSE Ecco “Tutti a Iscol@”, terza edizione, il grande piano fortemente voluto dal governatore Francesco Pigliaru per combattere la dispersione scolastica in Sardegna e accrescere le competenze degli studenti. Soprattutto, per risvegliare l'amore per lo studio in chi sembra averlo perso. Imponenti le risorse in campo: a fronte dei 33 milioni di euro investiti nel programma per gli anni 2015-2016 e 2016-2017, quest'anno il piano vale complessivamente 48,5 milioni, anche grazie alle intese firmate al Miur per l'orientamento universitario. Fino a oggi, i milioni investiti sono oltre 80. D'altronde la posta in palio è altissima: continuare ad abbattere la dispersione scolastica che in tre anni è diminuita, passando dal 23,5% al 18,1%.
LA SFIDA «Questo progetto è forse il più importante che questa Giunta abbia proposto alla Sardegna», afferma il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Contribuiamo a garantire agli studenti una didattica adeguata ai tempi, affinché possano confrontarsi alla pari con i loro coetanei delle regioni più avanzate». «Ogni autonomia scolastica che parteciperà potrà ricevere una dotazione finanziaria complessiva di circa 120.000 euro», aggiunge Giuseppe Dessena, assessore regionale all'Istruzione. Se sulla dispersione «abbiamo vinto una battaglia, ora dobbiamo vincere la guerra», spiega il governatore, sull'apprendimento il gap nell'Isola è ancora tutto da colmare.
I DATI Secondo i test Pisa-Ocse, infatti, quelli che misurano le capacità degli studenti, i quindicenni sardi che non raggiungono le competenze minime in italiano sono 27 su 100 (la media nazionale è al 20), mentre va anche peggio in matematica dove si tocca il 33% (il 25% in Italia). «Dobbiamo garantire a tutti la possibilità di acquisire le competenze necessarie, non si comprende perché uno studente che nasce in Trentino impari di più rispetto a chi nasce invece in Sardegna. Ecco perché Tutti a Iscol@ rappresenta davvero una grande opportunità».
IL PIANO Quest'anno, il programma, che fino a oggi ha coinvolto 84.000 studenti in tutta l'Isola, prevede di avviare oltre 1.000 progetti nelle scuole sarde: di questi, 400 serviranno a migliorare le competenze di italiano e matematica (linea A), 396 per organizzare i laboratori extrascolastici (scuole aperte, linea B) e 174 per il sostegno psicologico e pedagogico degli studenti (linea C). A questi si aggiungono, ed è una novità, «42 progetti di potenziamento organizzativo», spiega Dessena, «che serviranno a garantire sostegno alle attività dei dirigenti scolastici reggenti».
IL PERSONALE Per capire quanto la Regione abbia deciso di accelerare il passo rispetto agli anni precedenti, basta leggere i numeri relativi al personale (docente e Ata) che si prevede di impiegare con i nuovi bandi. Tutti a Iscol@ è un successo già testimoniato dai numeri: in due anni, infatti, tra il 2015 e il 2017, hanno partecipato 228 autonomie scolastiche, ovvero l'82% di quelle che potevano partecipare, per un totale di 1.100 laboratori portati a termine. Per garantire l'attività, sono stati assunti 486 nuovi docenti (solo quest'anno saranno 442) che hanno affiancato quelli di ruolo e 727 tra Ata, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi (solo quest'anno saranno 570). Le imprese, gli enti e le associazioni che nel biennio hanno partecipato ai bandi per organizzare i laboratori extrascolastici sono state 430, mentre solo quest'anno saranno 396. Per partecipare ai bandi c'è tempo fino al 25 ottobre 2017.
Mauro Madeddu

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
MONSERRATO. Delibera
Nuova rete Wi-Fi: la connessione adesso è gratuita

Wi-Fi gratuito e pannelli semaforici per rafforzare la comunicazione e le attività della Protezione civile. Due novità contenute nella delibera approvata dalla Giunta comunale di Monserrato. Previsti tre hotspot Wi-Fi: in via San Lorenzo, nei giardinetti pubblici di via del Redentore, e l'altro in piazza Maria Vergine. L'attivazione del servizio permetterà ai monserratini di collegarsi alla rete Wi-Fi comunale tramite il proprio smartphone o tablet, gratuitamente, attraverso una semplice procedura di registrazione alla quale seguirà un invio di username e password personali. Secondo i programmi del Comune il servizio di Wi-Fi gratuito dovrebbe partire entro dicembre: questi mesi serviranno per definire il bando pubblico, affidare la gestione all'impresa vincitrice e procedere all'installazione e attivazione del servizio. «Sarà utile per i nostri cittadini, soprattutto per i giovani - sottolinea la vicesindaca Maristella Lecca - Ma servirà anche per attirare gli studenti universitari a Monserrato». Via libera della Giunta anche al progetto @lertconnect per il rafforzamento delle attività di supporto della protezione civile comunale, che prevede l'installazione di tre pannelli semaforici nei punti nevralgici del territorio comunale per comunicare le allerte ai cittadini e visitatori. E l'integrazione dei pannelli con la piattaforma Tetralert, di supporto al centro operativo comunale. «L'obiettivo è garantire la massima sicurezza per i residenti e per chi frequenta la città quotidianamente», conclude la vicesindaca. (f. l.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. A Nuoro l'intervento del presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi
Usi civici, il monito degli esperti: «Una risorsa dell'Isola da tutelare»

Una immensa fetta di Sardegna, da salvaguardare a ogni costo. Una risorsa di circa 350mila ettari, spesso snobbata o “abusata” (nella peggiore delle ipotesi). Le terre civiche isolane meritano ben altro trattamento. «Di fronte a queste realtà, occorre un sentimento di profondo rispetto», ha detto ieri a Nuoro il presidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi. Davanti a incantati studenti universitari, ha ribadito un concetto: «Siamo in presenza di una ricchezza della Repubblica italiana».
VALORE DA TUTELARE Nessun riferimento al conflitto Stato-Regione, agli accantonamenti che stanno facendo tribolare il governatore Francesco Pigliaru. La guida della Consulta ha indossato i panni del docente, del nuorese d'adozione. Lo ha fatto nel corso del seminario su “Le terre civiche: le politiche e il territorio”. «Le proprietà collettive rappresentano un valore da tutelare con forza - ha riferito Grossi, in una gremita aula consiliare, con accanto il sindaco Andrea Soddu - e in Sardegna gli usi civici abbondano. Ecco perché emerge la necessità di cogliere il rapporto uomo-terra in un modo non meramente economicistico. Un simile epilogo è da evitare: vede il profitto come unico protagonista. Il timore, in questi casi, è che il territorio venga reso inabitabile».
Il diritto alla tutela dell'ambiente. Storia, costume, comunità che vive. Questa è la nozione di territorio, rimarcata da esperti e giuristi, tra le sale del museo etnografico di Nuoro. «Un bene da considerare, non come capitato in passato», spiega Francesco Nuvoli, docente dell'Università di Sassari: «I Comuni devono utilizzare al meglio il Piano di valorizzazione degli usi civici, strumento da presentare all'assessorato regionale all'Agricoltura. Dopodiché, conservando le terre civiche esistenti, si può procedere alla valorizzazione delle stesse. Magari, come accaduto in alcuni casi virtuosi, con un miglioramento dei pascoli. Il messaggio che deve passare, comunque, è la compartecipazione dei fruitori».
La Regione non deve prevaricare. Esperti d'accordo, anche alla luce di quanto rimarcato dalla Corte costituzionale, che ha bacchettato la Sardegna sulla legge regionale 26 del 2016, proprio in tema di usi civici. «È stata dichiarata costituzionalmente illegittima, in alcune parti», afferma Maria Agostina Cabiddu, docente di Diritto pubblico al Politecnico di Milano: «La salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio viene prima di tutto. È in gioco il nostro futuro».
LO STUDIO Un centro che studia gli usi civici. Presente a Nuoro, su impulso dell'Università di Sassari, «è parte integrante del dossier che alimenta la nostra candidatura a capitale italiana della Cultura per il 2020», sottolinea con orgoglio il primo cittadino Andrea Soddu. «Vogliamo diffondere un utilizzo razionale dei beni collettivi», conclude Francesco Nuvoli, coordinatore del Centro studi della Sardegna sulle terre civiche.
Gianfranco Locci

 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 ottobre 2017 / TV e Radio (Pagina 55 - Edizione CA)
Videolina,ore 21
Sinnova 2017, il futuro di un'isola

Stasera alle 21 Videolina propone lo speciale a cura di Stefano Birocchi dedicato alla manifestazione Sinnova 2017, svoltasi all'Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.
L'evento dedicato alle giovani e nuove imprese sarde, organizzato da Sardegna Ricerche, ha l'obiettivo di presentare l'innovazione sarda a trecentosessanta gradi. Oltre 100 imprese espositrici divise in 5 settori di riferimento per scoprire tante piccole realtà di eccellenza e incontrare tanti ragazzi che stanno scommettendo sul proprio futuro.

 

La Nuova Sardegna

 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Economia Pagina 16
OPEN DAY ALLA SARAS
Presentato ai futuri ingegneri
il progetto di raffineria 4.0
di Luciano Onnis
SARROCH La Saras si attrezza per la raffineria 4.0 del futuro prossimo. Uno stabilimento avveniristico sotto l'aspetto industriale, organizzativo e operativo, una scuola virtuale per formare gli operatori in modo più efficace, algoritmi che consentano di ottimizzare il ciclo operativo degli impianti, un sistema di connessione tra i dispositivi di sicurezza individuale (casco, cuffie, rilevatore) e una sala controllo per far sentire l'operatore sempre supportato da colleghi. E, dotato di particolari tablet, potrà registrare le informazioni che raccoglie sul campo e trasformarle in patrimonio di conoscenza comune. Sono queste solo alcune delle innovazioni progettatein un Open Day nell'ambito del programma #digitalSaras, illustrate ai futuri ingegneri dal laboratorio Digital del sito industriale della controllata Sarlux, che ieri ha accolto ieri 50 studenti della facoltà di Ingegneria chimica, meccanica ed elettronica dell'Università di Cagliari e dell'Istituto tecnico-liceo Giua. Non è che l'avvio - è stato precisato - della quarta rivoluzione industriale per Sarroch, che vede i suoi impianti già al centro di diversi progetti digitali. È già in fase avanzata la riproduzione in 3D delle migliaia di attrezzature, strumento per un controllo sempre più efficace dell'affidabilità dei macchinari di lavoro. «La gestione dei dati e l'applicazione delle altre tecnologie dell'Industry 4.0, ci consentiranno di migliorare i nostri processi a costi sostenibili e restare uno degli operatori leader della raffinazione», ha detto Dario Scaffardi, vice presidente e direttore generale Saras. Le informazioni, ovvero i dati, sono il motore di questa trasformazione anche secondo il direttore Pianificazione e Sviluppo a cui fa capo il progetto Digital, Giuseppe Citterio: «La capacità di analizzare e sfruttare questi dati - ha detto - rappresenta la nuova ricchezza del nostro tempo».

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Economia Pagina 16
Attività e beni culturali assorbono la maggiore percentuale di stanziamenti
FONDAZIONE DI SARDEGNA: BANDO DA 20 MILIONI
Tra gli obiettivi sostenere la scuola isolana e battere dispersione e spopolamento

di Stefano Ambu
CAGLIARIDalla salute pubblica all'arte. Passando per ricerca scientifica, volontariato ed edilizia popolare. Al via i bandi della Fondazione di Sardegna per l'erogazione di 20 milioni di euro di contributi per il 2018: è già possibile presentare proposte e progetti. Si parte con un nuovo obiettivo, già testato positivamente lo scorso anno: aiutare la scuola. Su due fronti: provare a far abbandonare alla Sardegna le ultime posizioni nella classifica della dispersione; e provare, anche attraverso l'istruzione, a frenare lo spopolamento nell'interno. Come? Aiutando ad ampliare l'offerta formativa nelle piccole realtà ancora alle prese con le pluriclassi. Magari con iniziative che coinvolgano tutto il paese.Il 14 novembre c'è la scadenza per le domande. Le altre tappe: il 19 gennaio il completamento del percorso di valutazione e il 29 dello stesso mese la graduatoria finale. Il pacchetto di 20 milioni comprende 17 di erogazioni dirette e quasi tre per la Fondazione con il sud e il Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile. Per i bandi tematici ci sono a disposizione 10 milioni per il triennio 2018-2020, mentre per i progetti e strategici si utilizzeranno 7 milioni. Con la conferma dei contributi alle scuole e dell'impegno in educazione, istruzione e formazione. Programmato per il settore educazione e istruzione un aiuto di oltre 1,2 milioni, oltre il 7 per cento della posta complessiva. Tre punti chiave: supportare progetti didattici innovativi che rendano i processi formativi più attuali, attraenti e competitivi; contribuire all'ammodernamento degli istituti; favorire gli interventi nelle scuole superiori rivolti a rafforzare percorsi di integrazione con il mondo del lavoro. Le altre aree di intervento sono arte, attività e beni culturali: è il settore che beneficia maggiormente degli stanziamenti della Fondazione con 5,3 milioni, più del 31% del totale. C'è poi la ricerca scientifica e tecnologica con una fetta del 24%: oltre 4 milioni. Seguono i settori volontariato, filantropia e beneficenza ( 2,2), salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa (1,7), sviluppo locale ed edilizia popolare ( 2,5). «Abbiamo rispettato la tempistica - ha detto Carlo Mannoni, segretario generale della Fondazione - Tante le esperienze di cui siamo orgogliosi- ma, per fare un esempio, ci è piaciuto molto il progetto con le Università di Cagliari e Sassari di collaborazione con la sponda sud del Mediterraneo, ci sembra una buona pratica».

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 36
Oggi e domani al Civico di Cagliari il festival curato da Claudio Pozzani. Omaggio a Giulio Angioni
"Parole spalancate" sui sentieri della poesia

CAGLIARI Due giornate dedicate alla poesia contemporanea in un dialogo con i più svariati linguaggi artistici. Da Genova approda a Cagliari il festival I "Parole spalancate" diretto dal poeta ligure Claudio Pozzani. Un intenso weekend, oggi e domani, con oltre venti appuntamenti.Porte aperte dalle 17,30 alle 22,30 al Teatro Civico di Castello:un "Tributo a Giulio Angioni" con Savina Dolores Massa, Gavino Angius e Gaetano Marino. Alle 20,30 appuntamento con Serge Pey, che darà vita al reading "Canti elettroneolitici - poesie allucinatorie dell'erba sardonica".Domani la poesia incontra le sonorità anche con "Concert undue". Il poeta Alberto Masala e il musicista Marco Colonna, tra atmosfere contemporanee e risonanze arcaiche improvvisano un confronto tra la parola poetica declinata in canto e le infinite potenzialità offerte dal clarinetto Basso."Parole spalancate" propone anche le voci in solo di Claudio Pozzani, del piemontese Roberto Mussapi, del ligure Mauro Macario, dei sardi Alberto Lecca, Valentina Neri, Alessandra Nateri San Giovanni, Giuseppe Boy, Alessandra Fanti e Gavino Angius, del bresciano Luca Bassi Andreasi.Il festival volge poi lo sguardo Oltreoceano per ricordare in musica Jeff Buckley, in occasione del ventennale della scomparsa. Il cantante e chitarrista livornese Alessio Franchini, interprete buckleyano d'eccezione, ripercorre i momenti più significativi della carriera del grande cantautore americano."Parole spalancate" si chiude domenica sera con una jam session poetica pensata per il tributo a Marc Porcu, scomparso a giugno. L'evento curato dal figlio Dimitri, musicista e compositore vedrà insieme sul palco tutti gli artisti del festival.Il capoluogo sardo è stato scelto come "succursale" della sede centrale, Genova, dove ventidue anni fa Claudio Pozzani ha dato vita alla rassegna, tra le più longeve nel panorama nazionale dedicate alle voci poetiche che giungono da ogni latitudine e che negli anni ha fatto tappa in altre città italiane e straniere. «L'intento è quello di far diventare Cagliari un appuntamento fisso - sottolinea Claudio Pozzani -. La scelta degli ospiti è caduta su poeti italiani e stranieri noti o emergenti che per un verso o per l'altro hanno un forte legame con la Sardegna».

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 38
Tradotta un'iscrizione di 3.200 anni fa:
INCISO SU UNA PIETRA IL SEGRETO DEGLI SHARDANA
«I Popoli del mare arrivavano da Oriente e non dalle isole d'Occidente»

di Paolo Curreli
SASSARISi aggiunge una voce sul mistero della provenienza dei "Popoli del mare", dibattito che impegna gli studiosi e gli archeologi da due secoli: chi erano e da dove veniva la confederazioni di pirati - guerrieri citati in numerose iscrizioni dell'antico Egitto -, che sconvolse il Mediterraneo sul finire dell'Età del Bronzo? Uno dei popoli più importanti della confederazione erano gli Shardana "guerrieri che nessuno è mai riuscito a sconfiggere" secondo il faraone Ramses II che riuscì ad assoggettarli e a inquadrarli nella sua guardia del corpo. Forse proprio i sardi nuragici, per studiosi di livello come Giovanni Ugas, che a questa tesi ha dedicato un'ampia ricerca. Troppo poche le prove che venissero dalla Sardegna per altri, come Alfonso Stiglitz e l'egittologo Giacomo Cavallier. Le nuove scoperte sono state anticipate dal giornale britannico Indipendent: «Antichissimi simboli incisi su una lastra di pietra di 3.200 anni sono stati decifrati dai ricercatori che dicono di poter risolvere "uno dei più grandi enigmi dell'archeologia mediterranea"». Si tratta di un fregio calcareo alto 65 centimetri e lungo 10, trovato nel 1878, in quella che oggi è la Turchia moderna, che riporta un'iscrizione geroglifica risalente all'Età del bronzo, scritta nell'antica lingua luvia che solo 20 studiosi al mondo riescono a decifrare.La prima traduzione ha offerto una spiegazione per il crollo delle potenti e avanzate civiltà dell'Età del bronzo. Secondo l'esperto olandese di lingua e scrittura luviana, Eberhard Zangger l'iscrizione suggerisce che «i Luviani dell'Asia Minore Occidentale hanno contribuito in maniera fondamentale alle invasioni dei Popoli del mare nel Mediterraneo orientale alla fine dell'età del Bronzo». Una documento che contraddice la tesi che i Popoli del mare (e con loro gli Shardana) arrivassero dalle "loro isole poste a occidente dove fecero confederazione", tra cui naturalmente anche la Sardegna, come recita l'iscrizione sulla stele del faraone Ramses III.Dopo le anticipazioni del giornale londinese si attende la pubblicazione integrale degli studi prevista per dicembre. Nell'attesa gli studiosi non si sbilanciano perché la storia dell'iscrizione è piuttosto rocambolesca. Fu ritrovata nel 1878 nel villaggio di Beyköy, a 34 chilometri a nord di Afyonkarahisar nella Turchia moderna, e ricopiata dall'archeologo francese George Perrot prima che la lastra venisse utilizzata dagli abitanti del villaggio come materiale da costruzione per la fondazione di una moschea.Copia che è stata riscoperta nella tenuta dello studioso inglese James Mellaart dopo la sua morte nel 2012 ed è stata consegnata da suo figlio all'esperto di luvia Eberhard Zangger per cercare di tradurla. Una copia quindi e non un documento di prima mano, che potrebbe essere anche imprecisa se non addirittura falsa. Intanto il dibattito nell'isola continua, oggi alle 17 nell'aula magna dell'università di Sassari, Giacomo Cavillier, direttore della missione italiana a Luxor e del progetto Shardana, terrà una conferenza, coordinata dall'archeologo Rubens D'Oriano, dal titolo "Gli Shardana e i popoli del mare. Tra archeologia, storia e mito."

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Sardegna - Pagina 5
I PROGETTI PER L’ISTRUZIONE  Tutti a iscol@ da record: la dispersione cala al 18%
Al via il terzo bando per migliorare la didattica, a disposizione 21 milioni
I RISULTATI GIÀ OTTENUTI  Oltre 84mila gli studenti coinvolti

Il terzo anno inizia con buoni auspici perché le precedenti due edizioni si sono chiuse con numeri importanti, una valanga di iniziative avviate e soprattutto la prima vittoria nella battaglia più importante contro la dispersione scolastica, vittoria sancita dal calo di quasi 5 punti percentuali. La Sardegna, che insieme alla Sicilia ha il tasso di abbandono più elevato d'Italia, si attesta ora al 18,1%. Una riduzione record, perché nessun'altra regione ha fatto meglio negli ultimi tre anni, merito anche - come ha ricordato l'assessore regionale all'Istruzione Dessena - anche delle iniziative nelle scuole avviate insieme alle Università di Sassari e Cagliari. Ma c'è ancora tanto da fare, perché la dispersione in Sardegna è più alta rispetto alla media nazionale che si attesta al 14,7%. Ecco perché Pigliaru e Dessena hanno evidenziato l'importanza di andare avanti con i progetti. Nei primi due anni Tutti a iscol@ è stato finanziato con 33,8 milioni di euro: ai progetti hanno aderito 228 istituti (l'82% del totale) con 11001.100 laboratori portati a termine. Sono stati 84mila gli studenti che hanno partecipato e beneficiato del programma, mentre per animare l'attività didattica extracurricolare sono stati assunti 486 nuovi docenti, che hanno affiancato quelli di ruolo, e 727 persone tra il personale Ata tra collaboratori scolastici e assistenti amministrativi.

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 ottobre 2017 / Sardegna - Pagina 2
Approvato l'emendamento dei Rossomori: sospesa la decisione sul secondo livello al San Francesco
Sanità, maggioranza sotto sul caso Nuoro

CAGLIARI Alla fine della prima giostra, la seconda comincerà martedì, sulla riorganizzazione degli ospedali il centrosinistra è riuscito ad andare sotto. È stato sconfitto (24 a 20) su un emendamento presentato da Emilio Usula dei Rossomori, che sin dall'inizio del dibattito è impegnato a far riconoscere il secondo livello, quello massimo previsto, anche all'ospedale di Nuoro. Promozione che invece per la maggioranza non dovrà esserci: il San Francesco è al di sotto della soglia minima prevista dal ministero della salute. Però grazie a una maggioranza trasversale e alle molte assenze fra i banchi del centrosinistra, Usula ha ottenuto che anche per Nuoro, come accaduto mercoledì con Lanusei, il voto decisivo a favore o contro sia rinviato alla fine della discussione sulla griglia in cui finiranno i 29 ospedali pubblici. A far breccia, in aula, è stata questa frase di Usula: «Se abbiamo sentito la necessità di riflettere ancora sul primo livello per Lanusei, dobbiamo darci questa possibilità anche quando c'è in gioco il secondo livello per Nuoro». I relatori di maggioranza hanno espresso parere contrario, ma l'aula ha detto sì alla riflessione e al rinvio. Anche se poco dopo, in uno scenario ormai surreale, il centrosinistra ha approvato la tabella che esclude Nuoro dal secondo livello. Ma a questo punto è un'approvazione con riserva, perché sia Lanusei che il San Francesco (la cui richiesta però è stata già bocciata qualche giorno fa) sono di fatto ritornati in gioco. Poi giusto per no farsi mancare nulla centrosinistra e centrodestra si sono ritrovati a votare insieme un emendamento che «esclude qualunque possibilità di fusione fra il Brotzu e l'ospedale universitario di Cagliari». Nel testo originale - secondo Anna Maria Busia e Francesco Agus di Cp - c'era invece ancora qualche spazio possibile per la fusione: meglio cancellarlo e così è stato. Ma nonostante questo andamento schizofrenico - per la verità più da parte della maggioranza che dell'opposizione - il Consiglio è sempre diviso in blocchi. Anche in chiusura di seduta Edoardo Tocco di Forza Italia, è il relatore di minoranza, ha detto: «Più andiamo avanti nei capitoli, più questa riforma sembra essere una follia». Con Raimondo Perra del Psi, presidente della commissione sanità, che ha replicato: «Noi vogliamo salvare la sanità, voi l'avete affossata». Martedì all'ordine del giorno ci sarà un altro capitolo delicato: la nuova mappa dei posti letto. (ua)

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