Venerdì 21 luglio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 luglio 2017

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


1 – L’UNIONE SARDA

Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)

UNIVERSITÀ. Il corto si intitola “L’ultimo miracolo” e porta la firma del regista Enrico Pau

Un film degli studenti alla Mostra del cinema di Venezia

Un film degli studenti universitari cagliaritani alla Mostra del cinema di Venezia. Realizzato con il regista Enrico Pau nell’àmbito del laboratorio di regia del Celcam, “L’ultimo miracolo” sarà uno degli eventi speciali della 32ª Settimana internazionale della critica.

Nato come saggio finale di un laboratorio di regia che si è svolto all’Università, per iniziativa del Centro di ricerca sulla formazione agli audiovisivi del dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio (Celcam) diretto da Antioco Floris, il film di Pau sarà presentato a settembre. L’importante riconoscimento è stato annunciato ieri.

Gli studenti hanno lavorato fianco a fianco al regista e alla troupe di professionisti per elaborare la sceneggiatura, supportare nelle riprese e nella produzione e gestire gli aspetti organizzativi. È stata un’occasione formativa in un prodotto di alta qualità, come il riconoscimento veneziano dimostra.

Accanto al Celcam, nella produzione e nella gestione del progetto c’erano il circolo studentesco Notorius e la casa di produzione “Francesco Piras studio”. Al sostegno dei costi di produzione hanno concorso la Regione con i fondi per la didattica del cinema e l’Ersu, con i fondi per le associazioni studentesche.

«“L’ultimo miracolo”», spiega il regista Pau, «è ispirato liberamente a una favola popolare siciliana. Con questo cortometraggio torno a raccontare una favola urbana, torno nelle periferie della mia città, al rumore del mare, alla mia passione per la musica e a quella, profonda, per gli ultimi e i dimenticati».

Gli studenti che hanno partecipato al laboratorio e al cortometraggio sono Alessio Cadeddu, Andrea Perra, Andrea Staffa, Carlo Murtas, Gianluca Caboni, Giorgio Borrelli, Marco Camba, Michele Carta, Riccardo Soro, Simona Ledda, Simona Loddo e Stefano Savona.

Il cortometraggio di 20 minuti vede in scena gli attori Tino Petilli e Mario Faticoni, affiancati dai giovani Alessio Medda, Luca Spanu e Francesco Origo. In un cammeo c’è spazio anche per Massimiliano Medda.

 

 

2 – L’UNIONE SARDA

Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)

Continue richieste d’intervento ai Centri anti insetti in tutta la Sardegna

Per le blatte è allarme rosso: «È mancata la prevenzione»

Blatte e zanzare, senza dimenticare zecche, vespe e pappataci, un’invasione non gradita che comincia a preoccupare. «Il riscaldamento globale - dice Gavino Delrio, entomologo di fama internazionale e professore emerito dell’Università di Sassari - quindi l’innalzamento di due tre gradi della temperatura terrestre, è la causa principale del fenomeno perché accelera i cicli di sviluppo. E c’è anche un legame con l’attività umana. Mi spiego, la popolazione della periplaneta americana , attualmente la blatta più diffusa, si sviluppa grazie al caldo umido e alla carenza di igiene urbana. Prima la sua presenza era limitata ai porti, adesso è ovunque, anche nei paesi dell’interno».

EMERGENZA È allarme, dunque, in diverse zone dell’Isola. E non è solo la percezione che si ricava nel notare qualche insetto di troppo per strada o, addirittura, dentro casa. Per comprendere la portata del proliferare di questi fastidiosissimi, talvolta pure pericolosi, commensali degli uomini (vengono chiamati così perché vivono nell’ambiente umano), basterebbe tener conto dei 15 mila interventi eseguiti nel 2016 dal Cpai (Centro provinciale anti insetti) nella Città metropolitana, nei primi sei mesi del 2017 siamo già a quota 8 mila. A questi vanno aggiunti quelli effettuati dalle tante aziende private del settore, più o meno strutturate ma numerose in tutta la Sardegna. E sono molti.

ACCORGIMENTI Significa che il problema c’è e va affrontato. «Il fatto è che noi, con il nostro comportamento quotidiano, facilitiamo la vita degli insetti nonostante poi ci diano fastidio», spiega Giuseppe Pinna, naturalista ed entomologo, responsabile dei servizi del Cpai di Cagliari. «L’altro giorno - prosegue - mi trovavo in un parco dove si svolgeva una festa e ho visto che i cestini dei rifiuti erano stati presi d’assalto dalle vespe, attirate da confezioni di succhi di frutta, bottiglie e lattine di birra e di bibite in bella mostra. Ecco, con dei piccoli accorgimenti questo non sarebbe successo. Io invito sempre le persone a una maggiore attenzione. Cioè, al di là delle utilissime zanzariere, nessuno pensa all’importanza di una corretta sifonatura degli impianti idraulici, magari con un piatto di ristagno dell’acqua: le blatte non passerebbero. Oppure a far aderire perfettamente a terra la porta d’ingresso dell’abitazione. Basta poco per evitare spiacevoli e antipatiche situazioni, con appena 20 25 euro si risolverebbe molto».

CONTROMISURE Anche perché non esistono antagonisti naturali delle blatte e di conseguenza occorre arrangiarsi. I loro focolai si annidano nelle fogne. «C’è una scarsa manutenzione dei sottoservizi urbani, oltre che degli impianti domestici - sottolinea ancora Pinna - e non possiamo andare avanti con insetticidi e veleni, ormai gli insetti si sono abituati. E noi, per eliminare dieci mosche quasi costringiamo gechi e libellule all’estinzione. Semmai serve lavorare sulla prevenzione». Invece, ma questo lo si era intuito da tempo, sul tema si interviene solo per limitare i danni delle infestazioni periodiche, del resto le blatte non scompariranno mai.

DIFFUSIONE «Dall’inizio del 2017 - dice Luigi Attaniese, direttore marketing di “Nuova prima”, azienda leader del settore con sedi in diversi centri dell’Isola - abbiamo avuto un incremento delle chiamate, soprattutto per blatte e mosche. Non credo ci sia una concentrazione in particolari aree della regione, il problema riguarda il sud come il nord. È chiaro che il fenomeno è più serio in una città come Cagliari e il suo hinterland, semplicemente perché quest’area è più popolata rispetto ad altre e le carenze, in taluni casi, sono macroscopiche. Ma vorrei sottolineare che in questi ultimi anni è stata registrata una diffusione notevole delle cimici dei letti. I sardi viaggiano di più e, inconsapevolmente, si portano dietro questi insetti. Siamo già a cento interventi in sei mesi, in tutto l’anno scorso ne abbiamo effettuato 15 e due anni fa solo uno».

FOCOLAI Se può essere consolante che questo non dovrebbe essere l’anno delle zecche e delle vespe, grazie a un’attenzione cresciuta nel tempo, le preoccupazioni sono tutte rivolte alle blatte e alle zanzare. Già, perché le formiche, le cui colonie hanno subito un’impennata, sono fastidiose ma non pericolose. E non è sufficiente la prevenzione. «Durante l’anno - dice Simone Rivano del Cpai - interveniamo nelle caditoie con gli anti larvali, facciamo più passaggi negli itinerari prestabiliti e dove sono stati individuati dei focolai, evidentemente non basta».

Vito Fiori

 

 

3 – L’UNIONE SARDA

Salute (Pagina 14 - Edizione CA)

L’idea di Isola Sportiva, progetto di tre neolaureati

Quando la città diventa una grande palestra sotto il cielo

I benefici dell’attività fisica all’aria aperta sono palesi e c’è chi ha deciso di sfruttarli: l’associazione Isola Sportiva non ha bisogno di un tetto, di una palestra o di particolari attrezzi. L’idea è venuta a un gruppo di laureati in Scienze motorie, specializzati in diverse discipline sportive, che ha deciso di sfruttare gli spazi presenti a Cagliari e le ottime condizioni climatiche per preparare corsi all’aria aperta. «Le nostre attività principali sono l’areobic park fitness, la ginnastica dolce, il military fitness training e l’aquagym», spiega il vice presidente dell’associazione Nicola Marchisio, «la nostra palestra è l’ambiente naturale della Sardegna, le discipline si praticano in parchi cittadini, spiagge, laghi e montagne: i luoghi ideali per le attività sportive».

Nata dall’idea di tre neolaureati, l’associazione ha mantenuto stretti rapporti con l’Università. «Tutti sono tecnici qualificati e da anni siamo sede di tirocinio per gli studenti di Scienze motorie - aggiunge Marchisio - i migliori di loro tengono direttamente dei corsi, che quest’anno partono anche a Oristano». Una volta al mese vengono organizzate escursioni in collaborazione con un’associazione specializzata, ma la palestra principale resta la città di Cagliari. «I nostri corsi si tengono principalmente al parco di Terramaini, ma anche al parco Giovanni Paolo II (noto come parco Cipla, tra via dei Donoratico e via Figari), al parco della Musica e al Poetto, alla Bussola e a Marina Piccola». (m.z.)

 

 

4 – L’UNIONE SARDA

Quartu Sant’Elena (Pagina 24 - Edizione CA)

L’appuntamento

Un libro sulla sagra

Un rito particolarmente sentito dai quartesi, al punto che un’antropologa ha deciso di farne l’argomento di un libro intitolato “La festa di San Giovanni Battista a Quartu Sant’Elena”, edito da Cuec.

Del volume di Susanna Paulis si parlerà oggi alle 18.30 nella chiesa di Sant’Efisio Martire, durante un convegno al quale parteciperanno il direttore editoriale de L’Unione Sarda, Gianni Filippini, e Giovanni Granata, professore di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università cagliaritana. Tra gli altri relatori, Mariangela Marras (della Soprintendenza ai Beni etnoantropologici) e Ignazio Macchiarella, professore di Etnomusicologia.

 

 

5 – L’UNIONE SARDA

Spettacoli e Società (Pagina 45 - Edizione CA)

Folklore

Il giro del mondo in un passo di danza

Passione “Is Pariglias” da giovedì in scena

L a Cina, la Serbia, il Cile uniti da musiche e danze. Ritmi diversi, un’unica voglia: ballare, insieme, per sempre.

Da giovedì 27 luglio - sino al 31 - c’è il festival “Is Pariglias”, sei appuntamenti tra Cagliari, Pula, Carloforte, Assemini e Portoscuso. Arrivato alla sua quarantunesima edizione è organizzato dall’associazione Città di Assemini. E questa volta vedrà anche la partecipazione dell’Università di Cagliari: «Sarà ospite il gruppo folk dell’Università di Hebei», spiega la presidentessa dell’associazione, Maria Carmela Deidda, «e giovedì alle 10 all’Istituto Ciechi in via Nicolodi a Cagliari ci racconteranno le loro usanze e la storia del loro ballo; parteciperanno anche gli studenti del corso di cinese dell’Università». La sera stessa i danzatori di Hebei si esibiranno a Pula, con il gruppo Cinut dal Cile e il Sentimiento Cimarron della Colombia. La danza cinese ha secoli di tradizione, ed è arricchita da splendidi e colorati costumi. Mentre quella del Cinut è una macedonia meravigliosa che mescola tradizioni sudamericane con quelle dell’Isola di Pasqua.

Venerdì 28 il mini tour tocca Carloforte, dove si unirà alle danze il gruppo di Assemini, e il Rumenka dalla Serbia. Sabato 29 i gruppi arrivano ad Assemini dove partecipa anche il bielorusso Chabarok. La Serbia e la Bielorussia portano danze lente ed eleganti; mentre sono piene di movimento colorato quelle del Sentimiento Cimarron, un’unione tra le tradizioni degli indiani, la cultura degli spagnoli, la giocosità degli schiavi neri.

Il 30 lo spettacolo dei gruppi di Serbia, Cile e Colombia raggiungerà Portoscuso, e poi lunedì 31 tornerà a Pula per il gran finale. Un passo di danza: e il viaggio nel mondo inizia.

Giovanni Lorenzo Porrà

 

 

6 – LA NUOVA SARDEGNA

ORISTANO – pagina 27

Università, confermati tutti i corsi

Stabile l’offerta formativa dell’ateneo oristanese che ha appena celebrato i venti anni e i mille laureati

di Simonetta Selloni

ORISTANO Qualche settimana fa la celebrazione dei venti anni dall’avvio del primo corso, con una grande festa dedicata ai mille laureati. Dopo i timori di ridimensionamento, l’Università di Oristano conferma la sua offerta formativa anche per l’anno accademico 2017-2018. Nella storica sede del Chiostro del Carmine saranno disponibili per gli studenti l’indirizzo in Economia e Gestione dei servizi turistici (corso di laurea in Economia e gestione aziendale) e il corso di laurea in Biotecnologie industriali, entrambi dell’Università di Cagliari. Confermato anche il corso di laurea in Tecnologie Viticole enologiche alimentari, con i curricula di Tecnologie alimentari e viticoltura ed enologia, dell’Università di Sassari.I l corso di Economia e Gestione dei servizi turisti ci è ad accesso libero e prevede il 4 settembre a Cagliari una prova di valutazione della preparazione iniziale e un test di posizionamento linguistico per l’inglese. Il corso di Biotecnologie Industriali è a numero programmato per 60 posti e prevede una prova di ammissione già programmata per l’8 settembre nella Cittadella universitaria a Monserrato. Per entrambi i corsi le iscrizioni sono esclusivamente online, sulla piattaforma informatica predisposta dall’Università di Cagliari, nel periodo 17 luglio - 28 agosto. Il corso di laurea in Tecnologie Viticole enologich e alimentari è a numero programmato per 75 posti. La scadenza per le preiscrizioni online sulla piattaforma informatica predisposta dall’Università di Sassari è prevista per il 20 settembre. Il Consorzio Uno ha deciso di venire incontro agli studenti, con corsi gratuiti di preparazione ai vari test a partire dal 21 agosto. Un servizio di grande importanza, per accedere al quale gli aspiranti universitari potranno rivolgersi allo sportello della segreteria studenti che non andrà in vacanza: sarà infatti aperto tutta l’estate dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, tranne che per la settimana dal 14 al 18 agosto. Tutte le informazioni si possono comunque avere contattando l’Università al numero di telefono 0783 779086 o all’indirizzo email segreteria@consorziouno.it o consultare il sito web www.consorziouno.it. Nelle prossime settimane è prevista anche la pubblicazione del bando per l’ammissione alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, per la quale saranno disponibili 32 posti. Dopo le paure per la perdita di corsi, arriva un importante riconoscimento e un rilancio dell’Università. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

7 – LA NUOVA SARDEGNA

SARDEGNA – pagina 7

Le prime tre lauree magistrali

A Olbia tre ragazze per prime hanno raggiunto l’obiettivo storico

OLBIA L’emozione è quella delle grandi occasioni. Per le studentesse con la tesi sottobraccio ma anche per i professori schierati davanti a loro. Il polo universitario olbiese, che si trova nell’aeroporto Costa Smeralda, ha tagliato un importante traguardo. Ieri mattina, qualche ora prima della psicosi da attentato generata dallo scoppio di uno sparacoriandoli, tre ragazze si sono laureate nel corso di laurea magistrale in Economia aziendale e Tourism management dell’università di Sassari. Sono le prime in assoluto, visto che il corso era stato attivato soltanto due anni fa, mentre quello triennale è attivo a Olbia da oltre 15 anni. Per l’occasione le studentesse, che hanno presentato dei lavori di estrema attualità e legati a Olbia, hanno avuto tre correlatori particolari: il sindaco Settimo Nizzi, poi Silvio Pippobello, amministratore delegato della Geasar, e Vasco De Cet, program manager della Marina di Portisco. La studentessa Daniela Canu ha preso 110 e lode e nella sua tesi, tra le altre cose, ha analizzato il sito di «Olbia turismo», cioè il portale del Comune dedicato all’accoglienza. Un sito, realizzato qualche anno fa, che è risultato decisamente obsoleto. «Ha poco appeal e non mostra il vero carattere della città» ha detto la studentessa. Daniela Canu, che come correlatore ha avuto il sindaco Nizzi, ha invece promosso il progetto del nuovo portale previsto dal Comune e anche il nuovo logo city brand «Hello Olbia». Claudia Paradiso, che si è laureata con 105, ha studiato con attenzione le strategie di destagionalizzazione e come modello vincente ha preso la Geasar, la società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda. Ad aiutarla, nel lavoro, l’ad Silvio Pippobello. Infine Susanna Serra, che si è laureata con 106 con una tesi sulle strategie di reveneu management nel sistema turistico, prendendo in esame la Marina di Portisco, dove il program manager è il capitano Vasco De Cet, suo correlatore. La studentessa ha analizzato la gestione dei ricavi e ha promosso il sistema della massimizzazione degli introiti adottato dalla Marina. Tutte e tre le ragazze hanno scelto come relatore il docente Antonio Usai. Subito dopo, si sono laureati 11 studenti della triennale. Ed è scoppiato il finimondo. (d.b.)

 

 

8 – LA NUOVA SARDEGNA

SARDEGNA – pagina 7

Il sassarese Michele Corona realizza il suo sogno: «Da ragazzo ero stato costretto a lasciare gli studi»

Ex chimico dottore in Agraria a 64 anni

di Luigi Soriga

SASSARI Dice: «In fondo ho sempre preferito l’odore dello stallatico a quello del fenolo e il profumo della terra a quello dei composti chimici». E sarà anche per questioni di fragranze e di naso che un sessantaquattrenne, ex lavoratore della Sir, poi dipendente dell’Istituto Zootecnico e infine quasi pensionato dell’Agris, si è ritrovato nel bel mezzo dell’aula magna del dipartimento di Agraria a prendere la laurea in Scienze e Tecnologie agrarie. Si chiama Michele Corona, sassarese, decimo di dieci figli, due matrimoni alle spalle, due figlie, la passione per il basket e un infallibile tiro da tre punti. E anche ieri mattina ha fatto centro, diventando dottore in quel frangente temporale che lo colloca a pieno titolo nella terza età. Solo che lui, invece di frequentare l’Università degli anziani, ha preferito rimettersi in gioco come uno studentello. «E vi assicuro che avere a che fare con i libri, dopo tanto tempo, non è stato per niente facile - racconta Corona - mi ha aiutato sicuramente la mia testardaggine e la mia tenacia, e soprattutto il fatto di non essere mai riuscito a digerire la mia interruzione degli studi. Ero bravo, mi ero diplomato al Tecnico Industriale, prendevo voti alti e il mio professore delle superiori mi aveva suggerito di iscrivermi al corso di laurea in Chimica». E Michele Corona gli dette retta, superò brillantemente gli esami del primo anno, ma poi dovette ritirarsi. «Arrivò la chiamata al servizio militare - racconta - e poi si aprì la possibilità di entrare alla Sir, io ero un perito chimico. Così dovetti scegliere: o lo stipendio o i libri. E a quell’epoca mi servivano decisamente più i soldi». Qualche anno più tardi vinse il concorso all’Istituto Zootecnico e Caserario per la Sardegna. «Cominciai ad apprezzare la bellezza della terra, degli animali e delle campagne. Stare a contatto con la natura era decisamente più interessante di stare dentro un’industria o un laboratorio». E a proposito di coltivazioni, quello che lui definisce "il mio pallino di ragazzo", ovvero la passione per lo studio, non si era mai appassito. Michele Corona decide che forse è arrivato il momento di rinverdirlo e coltivarlo. Così, nell’Anno Accademico 2011/2012, su suggerimento dell’allora preside della Facoltà di Agraria, il professor Pietro Luciano, decise di iscriversi al corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie. Ed eccolo qui, a cinque anni di distanza, sotto l’occhio premuroso del suo relatore Luciano Gutierrez, che discute la tesi sull’evoluzione storica della "politica agraria europea finalizzata alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica".Ad ascoltarlo con una punta di commozione e molto orgoglio, ci sono le sue anziane sorelle, la moglie, e le sue due figlie, che lo hanno sempre incoraggiato in questa piccola pazzia. 100 su 110. Michele Corona ha gli occhi lucidi. Applausi.

 

 

9 – LA NUOVA SARDEGNA

ATLANTIESTATE – pagina 2

Enrico Pau a Venezia con "L’ultimo miracolo"

Il film girato a Cagliari con la collaborazione degli studenti del Centro di ricerca sugli audiovisivi

CAGLIARI Nato come saggio finale di un laboratorio di regia svoltosi all’università di Cagliari per iniziativa del Centro di ricerca sulla formazione agli audiovisivi del Dipartimento di storia, beni culturali e territorio (Celcam) diretto da Antioco Floris, il nuovo film di Enrico Pau, "L’ultimo miracolo", sarà presentato a settembre in prima assoluta alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica in programma a Venezia dal 30 agosto al 9 settembre, come evento speciale della Settimana internazionale della critica (sezione short italian cinema). Gli studenti hanno lavorato fianco a fianco al regista e alla troupe di professionisti per elaborare la sceneggiatura, supportare nelle riprese e nella produzione, gestire gli aspetti organizzativi. Un’occasione formativa in un prodotto di alta qualità come il riconoscimento veneziano ben dimostra. Accanto al Celcam, nella produzione e gestione del progetto, il circolo studentesco Notorius e la casa di produzione Francesco Piras Studio. Al sostegno dei costi di produzione ha concorso anche la Regione . «Nato come progetto didattico all’Università di Cagliari, "L’ultimo Miracolo" - dichiara il regista - è ispirato liberamente a una favola popolare siciliana. Con questo cortometraggio torno a raccontare una favola urbana, torno nelle periferie della mia città, ritorno al rumore del mare, alla mia passione per la musica e a quella, profonda, per gli ultimi e i dimenticati»Questi i nomi degli studenti che hanno partecipato al laboratorio e al cortometraggio: Alessio Cadeddu, Andrea Perra, Andrea Staffa, Carlo Murtas, Gianluca Caboni, Giorgio Borrelli, Marco Camba, Michele Carta, Riccardo Soro, Simona Ledda, Simona Loddo, Stefano Savona. Il cortometraggio, della durata di venti minuti, racconta la storia di un Cristo rimasto sulla terra dopo la resurrezione, che ormai vecchio e cadente ha dimenticato come si fanno i miracoli. L’incontro casuale con un giovane e talentuoso fischiettista che non riesce più ad essere intonato, lo porterà a voler riprendere. Cerca così di camminare sulle acque ma senza riuscirci, allora, con Pietro, che lo segue ovunque per una Cagliari assolata e sospesa, decide di prendere i soldi dalla cassetta delle offerte di una chiesa per affidarsi ai miracoli a pagamento di un ciarlatano. L’ultimo miracolo avverrà davanti al mare, dentro una grotta, in mezzo alla natura, il fischio tornerà intonato, ma niente sarà più come era prima.Sulla scena due attori d’accezione, i "vecchi" Tino Petilli e Mario Faticoni, nei panni, rispettivamente, di Gesù e di Pietro, affiancati dai giovani Alessio Medda e Luca Spanu, che interpretano due improbabili musicisti, e da Francesco Origo, un mago eccentrico e inquietante. In un cammeo c’è spazio anche per Massimiliano Medda.

 

 

10 – LA NUOVA SARDEGNA

NUORO – pagina 26

L’assessore regionale all’Ambiente alla cerimonia di consegna della pergamena

Presentato a Sant’Anna di Lodè il lavoro degli studenti della MaB Summer School

C’è il timbro dell’Unesco sul Parco di Tepilora

di Kety Sanna

INVIATO A LODÈ

L’arrivo della pergamena dell’Unesco giunta direttamente da Parigi, ha dato valore ufficiale alla qualifica di "Riserva di Biosfera", assegnata al Parco naturale regionale di Tepilora e ai territori del Rio Posada e del Montalbo, all’interno del programma MaB (Man and Biosphere) dell’Organizzazione delle nazioni unite. La cerimonia Ieri mattina nella frazione di Sant’Anna di Lodè, la cerimonia di consegna alla presenza dell’assessora regionale dell’Ambiente Donatella Spano, del presidente del Parco di Tepilora Graziano Spanu, del direttore generale della "Protezione della natura e del mare" del Ministero dell’Ambiente, Maria Carmela Giarratano, del funzionario Unesco Philippe Pypaert e dei sindaci dei comuni interessati. Ieri era anche la giornata conclusiva della MaB Summer School, organizzata dall’ufficio Europa dell’Unesco che ha visto la partecipazione di rappresentanti di altre Riserve di Biosfera del Mediterraneo, per lo più funzionari di Parchi, agenzie pubbliche, enti di ricerca ed università. Ventun persone in rappresentanza di 16 nazioni e 4 continenti (Europa, Africa, Asia, Sud America), alle quali si sono aggiunti 5 giovani del territorio della Riserva di Biosfera di Tepilora Rio Posada e Montalbo.La Summer School ha alternato lezioni frontali fatte per lo più in collaborazione con l’Università di Cagliari a visite guidate alle emergenze naturalistiche, storiche e culturali della Riserva di Biosfera. Ieri, i ragazzi hanno potuto presentato i risultati del lavoro svolto durante le giornate dal 13 al 20 luglio. Il presidente del Parco «Ci auguriamo che questo sia l’inizio di nuove sinergie tra la costa e l’interno. È una grande ricchezza - hanno detto Spano e Pypaert, rivolgendosi agli studenti e ai 17 sindaci dei paesi del Mab - entrare a far parte di questa grande famiglia: appartenere a una rete dalla quale attingere per sviluppare nuovi progetti. Voi avete accettato di lavorare in questa grande maglia internazionale nella quale c’è tanto da imparare ma anche da dare. Un ottimo punto di partenza - hanno sottolineato - il modo in cui, voi amministrazioni, vi siete poste di fronte a questo obiettivo. Questo territorio è un fiore all’occhiello, ricco di grandi risorse».La Regione sarda La parola poi all’assessora regionale Donatella Spano che partendo da quella che era stata una proposta di legge portata in giunta e poi velocemente approvata in Consiglio aveva portato alla costituzione del parco di Tepilora. «Era un francobollo - ha detto Spano - rispetto a quello che è ora. Cioè abbiamo creato una situazione da locale a internazionale. Questo è un segnale positivo non solo del vostro lavoro ma di conferma che queste politiche hanno un impatto forte e importante. «Riteniamo Tepilora un’area strategica - ha aggiunto l’assessora Spano - e per questa ragione abbiamo investito 2,3 milioni di fondi Fesr per l’accoglienza dei visitatori e abbiamo aumentato le risorse regionali destinate alla gestione del Parco perché siamo convinti che tutta la zona possa usufruire del grande investimento che abbiamo fatto». Quindi Donatella Spano ha concluso l’intervento sottolineando la necessità di una posizione univoca per trasmettere la cultura alla legalità e contro la piaga degli incendi e dei reati ambientali. «Esempi come Tepilora - ha dichiarato - ci servono anche per un monito comune: è importantissimo che tutti si esprimano per denunciare situazioni molto gravi e inaccettabili come quelle che, nei giorni scorsi, ho toccato con mano andando sui territori colpiti dagli ultimi roghi dopo aver seguito l’emergenza dalla sala operativa. Ho visto uno scempio assurdo. Anche su questo fronte dobbiamo perciò continuare a lavorare insieme. Adesso lo sforzo deve proseguire nell’ottica della tutela ambientale e dello sviluppo economico. Questa pergamena rappresenta il simbolo che ci apre al mondo. Gli studenti venendo qui, porteranno nei loro paesi tutto ciò che hanno vissuto in questi giorni. Nuovi progetti e idee potranno nascere da esperienze come queste e creare nuove sinergie». Il ministero dell’Ambiente «Come Italia abbiamo scommesso sulla tutela della natura creando Parchi, riserve e aree marine protette, la Sardegna è una delle regioni che offre alla rete una delle più belle aree marine protette e gestite». Ha esordito così Maria Carmela Giarratano nel sopttolineare quanto importante sia preservare la natura e conservarla. «Oggi però dobbiamo guardare al futuro e ricordare alle nuove generazioni che questa natura ben conservata, va anche valorizzata con lo sviluppo sostenibile. L’agenda del pianeta mette al centro dei suoi 17 obiettivi le risorse naturali come un punto fondamentale: gli oceani, i mari, la biodiversità. Tutti siamo ingaggiati in questa battaglia di difesa e di valorizzazione. Le riserve Mab - ha continuato la funzionaria del Ministero - in questo senso permettono di conservare e valorizzare. Poi l’altro punto è il territorio: chiave fondamentale. Tutto si lega attraverso il territorio e i sindaci sono coloro che hanno la responsabilità di esercitare la loro attività nel segno della legalità. Approdare al rispetto dell’ambiente tenendo insieme l’identità culturale del proprio patrimonio, sono tasselli di un mosaico che rende forte il territorio. Per riuscirci è importante investire risorse finanziare ma è fondamentale sapere a chi destinarle, a coloro che sanno individuare progetti utili alla collettività. E se il parco di Tepilora è giunto in così poco tempo a ottenere il riconoscimento dell’Unesco vuol dire che si è lavorato bene. Occorre sottolineare perciò, l’impegno che questi territori hanno fatto e sono disposti a continuare a fare. Avete accettato una sfida, una scommessa per portare avanti scelte che magari daranno i risultati in un raggio di azione più lungo. Quindi avanti tutta - ha concluso Giarratano - Continuiamo per questa strada». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

Questionario e social

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