UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 12 luglio 2017

Mercoledì 12 luglio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 luglio 2017

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


1 – L’UNIONE SARDA

Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)

Policlinico, alle 9 apre il pronto soccorso

L’appuntamento è per le 9 di stamattina: a quell’ora il pronto soccorso del policlinico diventerà operativo mentre chiuderà i battenti quello del San Giovanni di Dio (dove resterà operativo solo il pronto soccorso oculistico). Domani, invece, saranno effettuati i trasferimenti della Medicine d’urgenza e della Rianimazione mentre, subito dopo avverrà quello di Cardiologia, dell’Unità coronarica e di Emodinamica.

Ieri è stata l’ultima giornata interamente operativa per il pronto soccorso del San Giovanni di Dio che questa mattina alle 8.59 consegnerà idealmente il testimone al Casula. «Siamo pronti per questo nuovo ed emozionante passo - dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria Giorgio Sorrentino - il nuovo e tecnologico pronto soccorso del Policlinico darà un grande servizio alla collettività. Il Duilio Casula diventa ancora più grande e all’avanguardia e pronto per le nuove sfide».

L’apertura del pronto soccorso è solo il primo passo. Da domani sono previsti i trasferimenti delle Medicine d’urgenza e della Rianimazione. Subito dopo Cardiologia, Unità coronarica ed Emodinamica.

Il San Giovanni si trasforma invece in ospedale di giorno con l’Oculistica e il suo pronto soccorso aperto 24 ore su 24, la Dermatologia, la Clinica odontoiatrica, l’Anatomia patologica, Farmacologia clinica, la Medicina legale, il Day hospital, il Day surgery, i servizi ambulatoriali specialistici, il Centro prelievi (che viene rafforzato), il Centro diabetologico il centro per le Cure palliative.

 

2 – L’UNIONE SARDA

Provincia Medio Camp (Pagina 31 - Edizione CA)

Guspini

Sportello Informagiovani:

altri servizi per l’estate

Un supporto decisivo nelle pratiche per l’iscrizione all’Università o per l’accesso a borse di studio, posto alloggio e tirocini: novità tutte estive dall’Informagiovani di Guspini, che amplia il ventaglio dei suoi servizi «con l’obiettivo - segnalano dallo sportello - di aiutare le famiglie nell’avvio delle pratiche online, in occasione della pubblicazione dell’avviso Tirocini 2017 e del nuovo bando Ersu».

L’appuntamento è il 21 e 28, dalle 15 alle 18,30, nei locali di via Torino, dove una consulente per le attività di orientamento sarà disponibile gratuitamente per aiutare gli utenti.

Le persone interessate dovranno recarsi al servizio munite della documentazione necessaria per l’accesso sul web e la compilazione dei moduli (curriculum digitale per i tirocini, Isee 2017 per la richiesta dei servizi Ersu, indirizzo di posta elettronica, credenziali per accedere al sito Unica, Sardegna Lavoro ed Ersu Cagliari online). (fra. vir.)

 

3 – L’UNIONE SARDA

Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA

IGLESIAS. Frequentavano la vittima ma le tracce di sangue trovate nella casa non sono loro

Delitto Caria, quattro sotto accusa

Le indagini ripartono dalla comparazione del Dna su larga scala

Una prima coltellata inferta mentre la vittima era di spalle, poi altre nove per portare a termine il disegno omicida e placare la furia assassina. Giorgio Caria è stato massacrato nel pomeriggio del 24 marzo 2015 nell’abitazione di campagna a Funtanamarzu e da allora l’identità del responsabile è rimasta avvolta nel mistero. Da qualche mese però Procura di Cagliari e polizia di Iglesias hanno messo gli occhi addosso ad alcune persone che frequentavano il giovane ammazzato: quattro uomini che il pm Danilo Tronci sospetta, al momento, possano aver compiuto quel terrificante fatto di sangue e che sono accusati di omicidio volontario. Sono Andrea Cuccu, 47 anni, Alessandro Furia, 30, Marco Congia, 40, e Antonio Frau, 50, tutti di Iglesias.

L’INDAGINE Si tratta di amici, conoscenti e comunque persone che avevano rapporti abituali con Caria, e c’è una pista precisa che ha spinto gli investigatori ad approfondire la loro posizione. Nelle ore successive al delitto, mentre gli agenti erano alla ricerca di indizi utili alle indagini, erano state trovate tracce di sangue che le analisi avevano escluso appartenessero alla vittima. Dunque, logica conseguenza, dovevano essere del killer il quale, nella concitazione, si era forse distratto, lasciando un’impronta che poteva rivelarsi decisiva per individuarlo. Non solo: la mattina seguente il cellulare della vittima era stato trovato in possesso di Cuccu, scoperta che all’apparenza aveva aperto un’autostrada agli inquirenti verso la soluzione del delitto. Ma l’uomo aveva sostenuto di aver ricevuto il telefonino da Congia. Questi a sua volta aveva negato. Uno dei due mente: chi? Ancora: Furia aveva un giubbotto con le frange sul quale era stato trovato il sangue di Caria e di chi presumibilmente lo aveva ucciso. «L’ho trovato in un cassonetto», la sua giustificazione, ritenuta poco credibile dagli inquirenti. In seguito poi il confronto tra il Dna estratto dalle tracce ematiche sconosciute e da quello degli indagati aveva dato esito negativo. Non era loro. Di nuovo un vicolo cieco.

LA RICERCA Il responsabile ha mostrato finora di sapersi muovere bene. La notte stessa del delitto era tornato nell’abitazione alla periferia della città per pulire tutto. Adesso i carabinieri del Ris (il reparto investigazioni scientifiche), la polizia scientifica e gli esperti dell’Università di Cagliari stanno portando avanti una ricerca su larga scala a Iglesias per comparare il Dna nelle loro mani con quello del maggior numero possibile di residenti, nell’attesa (e nella speranza) che emerga qualche compatibilità.

IL MOVENTE Resta incerto anche il movente. Caria aveva avuto qualche piccolo guaio con la giustizia, poi nel 2012 era stato investito sulla strada che collega la città al Marganai: aveva perso un occhio e la funzionalità di un braccio ottenendo i soldi dell’assicurazione (oltre 500 mila euro) e una pensione di invalidità che gli avevano consentito di acquistare un terreno a Funtanamarzu, davanti alla casa in cui viveva da piccolo, coi genitori e una dozzina tra fratelli e sorelle. Lì aveva costruito l’abitazione nella quale è stato ucciso. Potrebbe esserci stata una lite con un ospite che Caria aveva fatto entrare in casa, la Procura pare escludere che l’oggetto del contendere fosse quella grossa somma. Il corpo senza vita era stato trovato sul pavimento della camera da letto diverse ore dopo dalla sorella e dal nipote della vittima.

I PRECEDENTI Cuccu e Furia non sono nomi sconosciuti alle cronache locali. Il primo era stato accusato ingiustamente (e assolto) di aver incendiato per vendetta, la notte del 6 giugno 1999, l’abitazione di Pietro Paolo Santus, sospettato di essere l’autore di una sparatoria che due anni prima aveva lasciato paralizzato un minorenne parente di Cuccu. Furia nel 2014 ha patteggiato due anni per aver dato alle fiamme, nel 2010, il chiosco bar “Il regno del sole” di proprietà dell’imprenditrice Concetta Costabile nel parco di pertinenza della Rosa del Marganai. Dentro c’erano arredi e merce per oltre 100 mila euro. Furia, secondo la Procura, aveva dato seguito alla richiesta dell’amico Maurizio Pistincu (voleva vendicarsi della proprietaria) il quale, condannato a 4 anni e mezzo, attende l’appello.

Andrea Manunza

 

4 – L’UNIONE SARDA

Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)

SINDACOPOLI. Tore Pinna tra le autorità durante la visita del Papa

«Così ho tenuto la cricca ben lontana da Austis»

«Non contare mai sulla mia discrezione». Lo diceva a tutti, in privato e in pubblico, Lucia Chessa, ex sindaca di Austis. Così ha combattuto il sistema della cricca. Quello che secondo l’inchiesta avviata dalla Procura di Oristano, si affidava ad un complicato e presunto scambio di favori per indirizzare e controllare l’affidamento da parte delle amministrazioni degli appalti di servizi per incarichi professionali di progettazione e appalti integrati. Un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe fatto riferimento all’ingegnere di Tonara Salvatore Pinna. Nei giorni scorsi è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per 44 imputati. Austis, dall’inchiesta, è rimasto sempre fuori.

MAI UN INCARICO Dal piccolo paese negli ultimi nove anni non arrivò neppure un incarico alla EssePi Engineering di Pinna. Eppure Sindacopoli era un sistema tanto consolidato che la gente pensava fosse normale. «Io non l’ho mai pensato, a costo di passare come piantagrane - afferma la Chessa - ero quella che non si adeguava e allineava. Il risultato di un atteggiamento così è stato che il comune di Austis è completamente fuori da questa vicenda e io posso dormire tranquilla». Ma c’era un prezzo da pagare: «Quando ci fu il Pia, l’unico comune che fu escluso dai finanziamenti fu quello di Austis. Anche per questo ho ricevuto diversi attacchi in consiglio durante i miei mandati».

ANCI E CRIMINALITÀ La Chessa riporta all’attualità la relazione commissionata dall’Anci e pubblicata sette anni fa da Benedetto Meloni, docente di Scienze politiche all’università di Cagliari sulle nuove forme di criminalità in Sardegna. «La domanda era: esiste la mafia in Sardegna? La risposta fu no, ma si spiegava come le forme di criminalità organizzate sono sovrapposte alla cultura locale. Si spigava come la criminalità vada dove ci sono le risorse, e in Sardegna sono quelle pubbliche. E tutto si gioca nell’accesso ai finanziamenti pubblici. Inoltre - aggiunge - diceva un’altra cosa vera e molto grave: queste organizzazioni prima dovevano avvicinare l’esponente politico, ora sono in grado di esprimerlo. Quando ho letto questo, nella mia mente aggiungevo nomi e cognomi»

VISITA PAPALE La cricca non perdeva nemmeno gli appuntamenti più importanti: «Quando a Cagliari ci fu la visita di Papa Francesco - racconta Lucia Chessa - rimasi meravigliata e arrabbiata quando notai la presenza dell’ingegnere nell’area riservata alle autorità civili e militari davanti alla scalinata di Bonaria, volevo andare via». Ora invece è andata via dal Comune («due mandati sono sufficienti» dice), e dal Pd («quando è stato approvato l’Italicum») per aderire ai Rossomori.

Fabio Ledda

 

5 – LA NUOVA SARDEGNA

SASSARI – pagina 17

Informatica e archeologia

L’università di Edimburgo studia in 3d le domus de janas di Ossi

OSSI Ha preso il via un progetto di rilievo 3D delle necropoli a domus de janas del territorio di Ossi, finanziato dal "Carnegie Trust for the University of Scotland". Diretto da Guillaume Robin dell’Università di Edimburgo, si avvale della collaborazione dell’Università di Aix-Marseille (Florian Soula), della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro (Nadia Canu), della Associazione Archeofoto Sardegna, del Comune di Ossi (assessore all’Archeologia Fabio Mudadu e alla Cultura Laura Cassano). Dopo lo studio pubblicato da Pina Derudas in "Archeologia nel territorio di Ossi" si tratta del primo importante lavoro di approfondimento su alcuni tra i principali complessi archeologici relativi all’età prenuragica, stavolta curato da un’équipe internazionale.L’équipe di lavoro sul campo è formata da Guillaume Robin, Florian Soula e tre studenti dell’Università di Edimburgo. Il progetto ha due obiettivi: il primo è l’esecuzione di un rilievo 3D preciso e completo delle necropoli a domus de janas di Mesu ’e Montes, S’Adde ’e Asile e S’Isterridolzu, usando tecniche fotogrammetriche di dettaglio per rilevare l’architettura e gli spazi interni delle tombe, mentre per mezzo di un drone verrà effettuato un rilievo 3D georeferenziato della topografia delle necropoli. Il secondo è quello di cercare di capire dove viveva la popolazione che usava le necropoli durante il Neolitico finale e l’Età del Rame (4400-2300 a.C. circa). Il progetto quindi comprenderà le ricognizioni delle aree intorno alle necropoli per la ricerca di materiale di superficie (resti fittili, selce, ossidiana, ecc). La distribuzione di questo materiale sarà registrata con un GPS topografico, senza procedere alla raccolta, al fine di avere una mappatura che permetta di capire meglio come era il paesaggio prima dell’età nuragica.La scelta delle necropoli di Ossi si basa su diverse particolarità. A S’Adde ’e Asile e Mesu ’e Montes si trovano delle tombe con diversi tipi di decorazioni: incise o scolpite con elementi che imitano l’architettura o a carattere simbolico come teste di bovini, ecc; tombe semplici ed altre molto complesse, come la Tomba Maggiore, che con i suoi 20 ambienti è la più articolata sinora studiata; fenomeni di riutilizzo anche durante l’età nuragica. Dati interessanti, che possono fornire valide informazioni sulla vita quotidiana durante la Preistoria, sono la presenza di resti di ceramica, selce e frammenti di altri materiali archeologici. Un laboratorio ideale, secondo il direttore del progetto Guillaume Robin, per ricerche su aspetti che interessano la preistoria di tutta la Sardegna e possono avere notevole importanza anche a livello europeo, i cui dati, messi in rete, favoriranno la valorizzazione dei siti. Per il sindaco Serra e gli assessori Mudadu e Cassano "una prestigiosa vetrina a livello internazionale in termini scientifici e culturali".Pietro Simula

 

6 – LA NUOVA SARDEGNA

AGENDA – pagina 20

I trucchi per "salvarsi" nel Foro

Il seminario

SASSARI Un codice deontologico semiserio per districarsi nel "complicato" ambiente forense, con tutti i rituali e le norme non scritte - a volte bizzarre - che lo contraddistinguono. Si parlerà di "12 qualità per sopravvivere in tribunale (e non è nemmeno certo)" scritto da Giacomo Ebner, magistrato del Dipartimento minori del ministero della Giustizia che sarà presente nell’aula Lessing del dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’università in via Roma 151, venerdì 14 luglio alle 16. Assieme a lui ne discuteranno l’avvocata Zena Orunesu, coordinatrice della commissione formazione dell’Ordine forense di Sassari, il presidente dello stesso Ordine Mariano Mameli, il procuratore della Repubblica Giovanni Caria mentre modera e conclude l’avvocato Stefano Melis, componente del Cdd di Cagliari.

 

7 – LA NUOVA SARDEGNA

ECONOMIA – pagina 14

Il bando

Edifici pubblici, è una rivoluzione

la scommessa delle energie rinnovabili

SASSARI L’obiettivo è chiaro: favorire il passaggio dai combustibili fossile alle energie rinnovabili. Per farlo, la Regione ha pubblicato un bando - online da qualche giorno - da 44 milioni di euro proprio per finanziare gli interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici, oltre che per la realizzazione di microreti nelle strutture pubbliche. Il contributo, ogni beneficiario, sarà pari al 100 per cento del costo totale ammissibile a finanziamento. Per le domande c’è ancora tempo dato che potranno essere presentate fino al 3 novembre e potranno partecipare i comuni, le province, i consorzi industriali e le università. Praticamente tutti, quindi, a esclusione delle strutture sanitarie. Il finanziamento massimo per ogni proposta valutata "ammissibile", nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500mila euro per i comuni fino a 3.000 abitanti a 2,5 milioni per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è di 50mila euro. «Vogliamo che la Sardegna sia sempre più una smart region e oggi, grazie al lavoro di squadra portato avanti dai due assessorati, facciamo un altro passo concreto verso l’obiettivo - sottolinea il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. La direzione che percorriamo è l’unica possibile: la transizione da energie fossili a rinnovabili. È necessario orientare il mercato verso un settore che è destinato a generare lavoro di alta qualità e per questo investiamo risorse pubbliche importanti». «Stiamo entrando in una nuova era - dice l’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini - con la Regione che porta innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione». «È un bando importantissimo con obiettivi che vanno nella direzione già tracciata dal Piano Energetico - spiega l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras - cioè, risparmiare energia, creare reti intelligenti di distribuzione energetica e migliorare la qualità dell’ambiente, a partire dagli edifici pubblici, quelli dei comuni e delle province in particolare, ma anche delle università e dei consorzi industriali».

 

Questionario e social

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