Sabato 1 luglio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 luglio 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Cronaca (Pagina 5 - Edizione CA)
 
L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Cronaca (Pagina 5 - Edizione CA)
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
MONSERRATO. Via Monte Linas, apertura ad Ateneo e Policlinico
LA MENSA SI ESPANDE
Non solo scuola: pasti per universitari e medici
La mensa scolastica di via Monte Linas, a Monserrato, apre le porte all’Università e al Policlinico. Non solo gli studenti delle scuole cittadine, quindi, ma anche gli universitari, i docenti, i medici e familiari dei pazienti del vicino presidio ospedaliero potranno consumare un pasto caldo nella struttura comunale. È uno degli obiettivi della Giunta comunale che ha predisposto il bando per affidare il nuovo servizio per i prossimi tre anni, fino al 2020: a disposizione 936 mila euro per la gestione del centro cottura di via Linas.
«POLITICHE ATTIVE» L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che possa essere una valida alternativa alle mense dell’Università presenti a Cagliari, e rendere Monserrato finalmente una città universitaria. «Il concessionario potrà sfruttare la struttura, oltre che come mensa scolastica, per soddisfare anche altre esigenze di mercato», spiega l’assessora alla Pubblica istruzione, Emanuela Stara: «Dai servizi di catering alla somministrazione di pasti caldi, tenuto conto anche del fatto che la Cittadella universitaria e il Policlinico si trovano a poca distanza dal centro cittadino. Vogliamo attuare politiche attive rivolte a coloro che transitano temporaneamente in città, come gli studenti e i docenti universitari, le famiglie dei pazienti e i lavoratori del presidio ospedaliero, che costituiscono un bacino importante per il mercato locale».
ECOCOMPATIBILE E SOLIDALE Tra le novità anche quella di rendere il servizio di ristorazione più green e solidale. «Ho chiesto che vengano sostituiti i piatti, i bicchieri e le posate monouso con stoviglie lavabili e riutilizzabili», aggiunge l’assessora: «Inoltre, il cibo non consumato sarà devoluto per scopi socio-assistenziali, quindi donato alle associazioni di volontariato, e i pasti avanzati ma in parte consumati verranno destinati agli animali. Ci sarà anche la possibilità di consegnare pasti a domicilio per gli anziani - conclude Stara - con l’obiettivo di tenere aperta la mensa tutto l’anno e far lavorare il più possibile chi vincerà questa gara d’appalto».
LA MINORANZA «L’idea di ottimizzare il servizio è sicuramente un buon indirizzo politico - sottolinea la consigliera di minoranza, Rita Mameli - ma voglio ricordare che l’amministrazione non deve attuare politiche commerciali ma di pubblica utilità. È l’ennesima decisione presa dalla Giunta senza prima discuterne in commissione, dimostrando di voler comandare e non amministrare».
Federica Lai
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Borsa (Pagina 14 - Edizione CA)
Le strategie delle pari opportunità al convegno organizzato a Cagliari dallo Ierfop
LAVORO, CHANCE PER I DISABILI
Farigu: «La Regione rinnovi la formazione professionale»
Garantire una buona preparazione scolastica e puntare su una formazione professionale efficace, che garantisca parità di accesso nel mondo del lavoro anche alle persone con disabilità. Sono le principali esigenze emerse nel corso del convegno “Più istruzione, formazione e lavoro per i disabili e i disagiati per una società più giusta, libera e democratica”, organizzato ieri a Cagliari dallo Ierfop, l’Istituto europeo per la ricerca, la formazione e l’orientamento professionale di eccellenza per disabili e emarginati. L’iniziativa è stata patrocinata dalla presidenza del Consiglio regionale della Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna.
LA RIFORMA «La priorità - ha rimarcato Raffaele Farigu, fondatore e presidente Ierfop Onlus - è puntare sull’istruzione e su una formazione professionale appropriata per le diverse disabilità. Non possiamo procedere alla formazione professionale delle persone con disabilità senza che ci sia una prospettiva di reale occupazione. La Regione ha annunciato una riforma che darebbe una migliore prospettiva, con un’adeguata formazione professionale, anche alle persone con disabilità e con disagio sociale».
L’assessora regionale al Lavoro Virginia Mura ha confermato che «si sta preparando un disegno di legge sulla riforma della formazione professionale, in cui ci sono importanti misure per il sostegno ai disabili. Prevediamo la figura di formatore di sostegno e iniziative dedicate ai disabili nell’ambito dei Centri per l’impiego. Le criticità sono rappresentate dal fatto che molte volte le qualifiche conseguite dalle persone con disabilità non sono quelle richieste dal mercato del lavoro. Dobbiamo far incontrare questi due mondi. La sfida, che naturalmente vale per tutti i lavoratori, è ancora più indispensabile da raggiungere per le categorie più fragili».
I CONCORSI L’assessore agli Affari generali Filippo Spanu, nel ricordare l’avvio della stagione dei concorsi alla Regione, ha sottolineato che «per il bando riservato alle categorie protette sono state presentate 970 domande, con una sostanziale differenza rispetto al passato. Dobbiamo coprire posizioni con livelli più alti di responsabilità. Ha avuto inizio una operazione complessa per assicurare a tutti pari opportunità».
Tra gli interventi in programma, anche quelli di Marcello Cadeddu, direttore del Servizio delle Politiche a favore di soggetti a rischio di esclusione dell’Aspal; di Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale; e di Donatella Rita Petretto, delegata dal rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo.
Eleonora Bullegas
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Primo Piano (Pagina 8 - Edizione CA)
Paci: «Industrie, il futuro è la ricerca»
Il salvataggio delle grandi industrie e di conseguenza dei posti di lavoro necessita di una riconversione degli impianti e della tutela dell’ambiente. Una tesi che il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio, Raffaele Paci, ha ribadito durante un convegno alla miniera di Serbariu a Carbonia. Grande importanza viene data alla ricerca che poggia le sue basi su innovazione tecnologica e capitale umano: «In questo territorio ci sono grandi tradizioni, conoscenze, competenze nel settore minerario, dell’energia e dell’ambiente, e sono disponibili importanti risorse.
Dobbiamo convertire queste conoscenze, portarle nel campo dell’innovazione e continuare a lavorare insieme per individuare nuovi settori di sviluppo e occupazione». L’assessore cita alcuni progetti come Aria che dimostra quanto «la ricerca è importante e può essere di raccordo fra passato e futuro». Sulla situazione di crisi delle grandi industrie Paci sostiene che «abbiamo il dovere di superare le difficoltà e guardare al futuro. Sotacarbo, Cesa, Aria e Carbosulcis: tasselli che potrebbero essere messi a sistema in una piattaforma di progettazione e sviluppo di ampio respiro». (m. s.)
 
 

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5 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 luglio 2017 / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
Carriere
MAURO MURA Dopo gli studi classici e la laurea in Economia a Cagliari, Mauro Mura (foto) entra nella società di consulenze statunitense Kpmg nel ruolo di Audit, per la verifica di bilanci e procedure di azienda. Nel febbraio 2008 entra nel settore contabile del gruppo farmaceutico tedesco Bayer, incarico che coprirà fino all’aprile 2011 prima di passare alla Parmacotto spa, società emiliana famosa nel mondo per il suo prosciutto cotto. Il lavoro di Group controller si divide su tre fronti: in Italia, nella sede centrale di Parma; a Lione, in Francia, alla Parmacotto France; e a Stoccarda, in Germania, nella succursale tedesca del gruppo. (l. m.)
 ALBERTO ASQUER Con in tasca un diploma scientifico e una laurea in Economia, entrambi conseguiti a pieni voti a Cagliari, Alberto Asquer (foto) parte per Londra per seguire un master in Management alla London School of Economics, per la quale, dal 2001 al 2008, insegna “International business strategy” durante i corsi estivi. Dal 2012, accetta la proposta della Soas University of London, dove svolge prima il ruolo di lettore e poi di direttore di due centri: quello riservato al “Water and development” e il “Centre for financial and management studies”. (l. m.)
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 luglio 2017 / Prima pagina
ECONOMIA
L’isola arranca: crescita al rallentatore e l’export è in calo – A PAGINA 5

LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 luglio 2017 / Sardegna - Pagina 5

Sardegna - Pagina 5
A Sassari riuniti gli stati generali dell’economia sarda
L’ISOLA È IN RITARDO: LA CRESCITA ARRANCA E L’EXPORT È IN CALO
Pil pro capite come nell’est europeo. Sorride solo il turismo
di Claudio Zoccheddu
SASSARISi dice "ritardo di sviluppo" ma fino a undici anni fa si sarebbe letto "Obiettivo 1", la misura che l’Unione europea utilizzava per sostenere le regioni sottosviluppate. Per dirla con i numeri, finivano nell’Obiettivo 1 tutte le regioni con un Prodotto interno lordo pro capite minore del 75 per cento della media europea. Una condizione che si è palesata nuovamente nell’isola, dove il Pil vale il 70 per cento di quello della media europea e si affianca a quelli di stati come la Polonia o di regioni note non certo per la vivacità economica, come la Castilla-la Mancha spagnola o l’Alentejo portoghese. Se il paragone dovesse essere limitato al passato, nel 2015 l’isola ha fatto segnare lo stesso dato registrato nel 1997. Un salto indietro nel tempo che spaventa ma che potrebbe anche essere l’ultimo strascico di una crisi che sembra destinata a diventare un ricordo, anche se con un ritmo degno di un bradipo in vacanza. Dopo aver toccato il fondo nel 2015, l’anno scorso il Pil sardo è cresciuto dello 0,4 per cento. Poco, ma comunque un segnale positivo.Il convegno. La condizione di salute della Sardegna è stato misurata durante un incontro organizzato nella sede della Fondazione di Sardegna dalla Banca d’Italia, dal Crenos e da Confindustria Centro Nord Sardegna che hanno portato a Sassari gli stati generali dell’economia isolana. E l’affresco che ne è venuto fuori è un’opera che può avere molteplici letture: la Sardegna sembra aver scollinato la montagna della crisi ma percorre la conseguente discesa con estrema lentezza e gli interventi che si sono susseguiti ieri mattina hanno confermato un quadro che iniziava a prendere forma dopo la pubblicazione del rapporto della Banca d’Italia. I numeri. L’isola è divisa. Alcuni settori crescono e sono costretti a tirare la carretta, altri sono in stallo e non possono fare altro che farsi trascinare in attesa di tempi migliori. L’industria sarda che può guardare al futuro con serenità è quella turistica: + 9 per cento e una rosa di potenzialità talmente vasta da essere difficilmente misurabile. Il turismo si aggiunge dunque all’unico settore che aveva fatto segnare una crescita esponenziale fino al 2015, quello delle Start-up. Le imprese che puntano tutto sull’innovazione hanno fatto segnare numeri praticamente unici: nel 2015 sono cresciute del 22 per cento (nel 2016 appena dell’1 per cento) ma hanno un’aspettativa di vita media di appena 4 anni. L’export dell’isola è invece diminuito per colpa del calo dell’esportazioni petrolifere e di un settore agroalimentare che non riesce fare il salto di qualità nei mercati internazionali. Crescono invece le grandi imprese isolane che hanno contribuito all’aumento del fatturato registrato nel 2015 che, però, dovrà fare i conti con il calo degli ordini e degli investimenti. Due incognite che non incidono sulle previsioni per il 2017 che annunciano un ulteriore aumento del fatturato, oltre alla ripresa degli investimenti. L’occupazione. La maglia nera è difficile da sfilare e se il bollettino dell’occupazione in Italia è meno preoccupante del passato perché cresce il numero di chi ha trovato un lavoro (anche se rimane da valutare l’incidenza del Jobs act), la Sardegna rimane al palo con numeri che preoccupano. E se sono aumentate le assunzioni a tempo determinato, quelle tempo indeterminato sono ancora un miraggio per una regione che ha un tasso di disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 34 anni, che doppia la media nazionale. Un disastro che non potrà essere colmato da futuri lavoratori più preparati: il tasso di abbandono scolastico è troppo alto mentre è in calo quello dei diplomati.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 luglio 2017 / Sardegna - Pagina 5
CRENOS
«Pochi investimenti sull’innovazione»
Pochi laureati, troppo divario di genere, occupazione ridotta all’osso, scarsi investimenti sulla ricerca e sullo sviluppo. I cardini del rapporto pubblicato dal Crenos, il centro di ricerche economiche istituito nel 1993 dalle università di Sassari e Cagliari, raccontano la Sardegna al tempo della crisi e mettono in evidenza i ritardi accumulati negli anni che devono essere colmati prima che l’isola possa iniziare ad allontanarsi dell’elenco delle regioni europee sottosviluppate: «Il capitale umano sardo, purtroppo, non può reggere alla concorrenza. Il numero dei laureati tra i 30 e i 34 anni è sotto l’obiettivo europeo e c’è una marcatissima differenza di genere- spiega la direttrice del Crenos, Emanuela Marrocu -. Nonostante le donne abbiano una capacità formativa più alta, trovano lavoro con molta difficoltà rispetto agli uomini. La Sardegna, poi, spende appena 138 euro pro capite per la ricerca e lo sviluppo contro i 486 della media europea. E solo il 6 per cento del peso dell’innovazione è sostenuto dalle imprese che, ovviamente, non crescono e non riescono a penetrare i mercati esteri».

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 luglio 2017 / Oristano - Pagina 17
L’università celebra l’anniversario e i mille laureati con una festa
I PRIMI 20 ANNI DEL CONSORZIO UNO
ORISTANO I primi venti anni di attività dell’Università di Oristano, il Consorzio Uno, e i suoi mille laureati, saranno celebrati oggi con un grande evento in programma dalle 18.30 al Museo Diocesano Arborense. Sarà un’occasione nella quale verrà ripercorsa la storia del Consorzio UNO attraverso la storia dei suoi laureati, raccontata con linguaggi e stili completa mente differenti: una indagine conoscitiva che, attraverso centinaia di interviste, ha consentito d i definire il profilo dei laureati della sede orist anese e della sua evoluzione nel corso di questi venti anni; un racconto, affidato alla voce e all’estro di Matteo Caccia, attore, autore e conduttore radiofonico; una serie di mini documentari con protagonisti alcuni di questi 1000 laureati, intervista ti a proposito del lavoro che fanno e delle opportunità che hanno avuto con il conseguimento del titolo a Oristano. Il programma prevede, dopo i saluti delle autorità, gli interventi del presidente del Consorzio Gian Valerio Sanna, del direttore Francesco Asquer, del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del pro rettore dell’Università di Cagliari Ignazio Putzue del presidente della Regione Francesco Pigliaru. Più tardi, interverranno Matteo Caccia, e Paolo Zucca, giovane ricercatore oristanese che dopo essersi laureato a Oristano in Biotecnologie Industriali nel 2004, è diventato ricercatore universitario: ora insegna nel suo stesso corso di laurea. La serata si concluderà con un buffet offerto in co llaborazione con alcune imprese agroalimentari sard e e il concerto della cantautrice oristanese Irene Lo che, ma sarà presentato anche il progetto Sport Any - Way dell’Associazione Ogliastra In Forma, destinato a raccogliere fondi per la realizzazione di una palestra per atleti con disabilità intellettiva. Al Consorizio Uno sarà anche consegnata la Maschera d’Argento da parte della Confartigianato di Oristano.
 
 
 

LA NUOVA SARDEGNA 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 luglio 2017 / Lettere e commenti - Pagina 29
LA PAROLA AI LETTORI  Risponde Manlio Brigaglia
L’acqua è la priorità, impariamo a conservarla
Franco Annunziata, Università di Cagliari
Tra i proverbi della civiltà contadina c’era "sotto la neve la farina", e quindi memore di questa saggezza l’inverno scorso, di fronte alle grandi e problematiche nevicate, mi sono detto che se non altro avremmo avuto acqua: dov’è finita? È stata scaricata in mare a causa dei limiti di invasamento delle dighe? La storia ci dice che sempre tutte le aggregazioni umane sono sorte vicino alla disponibilità di acqua. Ne viene che l’acqua è sempre stata considerata essenziale per la qualità della vita e per lo stesso sviluppo economico. A questo punto si tratta di fare tesoro degli esempi che ci arrivano dai secoli passati: l’acqua è una priorità. E se finalmente dedicassimo le nostre risorse scarse prevalentemente a risolvere il problema della disponibilità dell’acqua? In futuro dovremo certamente combattere con variazioni climatiche che ci esporranno a periodi di siccità e/o a scarsità di piogge. A mio avviso si impongono: il completamento della messa a sistema di tutti i bacini artificiali; il collaudo di quelli esistenti a vantaggio di un maggior invasamento; la riparazione di tutte le reti di distribuzione e quindi la riduzione degli sprechi; l’utilizzo intelligente della risorsa, con diversi sistemi di innaffiamento. Lo sviluppo delle attività legate all’agricoltura ed alla zootecnia, lo sviluppo delle attività industriali, lo sviluppo delle attività turistiche, la salvaguardia della salute, la stessa qualità della vita dipendono dalla risorsa acqua, scarsa come tutte le risorse. Le stesse infrastrutture viarie dovrebbero in parte essere sacrificate di fronte ad interventi pluriennali volti a garantirci il futuro. E la priorità dovrebbe andare a garantire l’accessibilità/continuità territoriale.
P.S. E bisognerebbe che ci ricordassimo sempre che il nostro passato non è stato sempre lo stare alla finestra.

Caro professore, mentre mi metto a risponderLe fuori non piove: diluvia. È una musica, accompagnata da una preghiera: che non smetta, che non smetta. Per il resto, ha ragione Lei: la civiltà romana ci ha lasciato importanti infrastrutture come acquedotti e terme. Poi scrupoli religiosi impedirono che si curasse troppo l’igiene della persona. Ma gli stessi Mori, quando i crociati puzzavano, continuavano ad essere ottimi ingegneri idraulici. Forse è un peccato che non li abbiamo conosciuti altro che nello stemma.
 
 
 

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