Giovedì 22 giugno 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 giugno 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 giugno 2017 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)

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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI


Link: rassegna stampa MIUR

Sanità a Cagliari
Il Pronto soccorso va al Policlinico, addio San Giovanni
Il 12 luglio il Pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Cagliari chiuderà i battenti e sarà trasferito al Policlinico di Monserrato. Traslocheranno anche la Rianimazione, le due Medicine, la Cardiologia e l'Emodinamica. All'Ospedale Civile resteranno solo gli ambulatori di oculistica, dermatologia, diabetologia, radiologia, il Centro prelievi, il Day hospital e il Day surgery. ARTIZZU A PAGINA 19

Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
OSPEDALE CIVILE. Il 12 luglio trasferiti anche Medicina, Rianimazione e Cardiologia
CHIUDE IL PRONTO SOCCORSO
Il reparto di emergenza trasloca al Policlinico di Monserrato
Il conto alla rovescia è già iniziato. Il 12 luglio il Pronto soccorso del San Giovanni di Dio chiuderà per sempre i battenti. Medici e infermieri si trasferiranno in blocco nei nuovi, e più attrezzati, locali del Policlinico universitario. Il trasloco trascinerà a cascata anche altri reparti del vecchio Ospedale civile: la Rianimazione, le due Medicine (che saranno accorpate), la Cardiologia e l'Emodinamica. In pratica tutte le degenze («malati ad alta intensità») verranno spostate a Monserrato. L'edificio progettato dall'architetto Gaetano Cima non verrà dismesso. I vertici dell'azienda ospedaliera universitaria assicurano che il presidio si trasformerà in ospedale di giorno. Resteranno a disposizione dei pazienti Oculistica, Dermatologia, Diabetologia, la Radiologia, il Centro prelievi, il Day hospital e il Day surgery.
CAMERE CALDE Rosanna Laconi è la responsabile del Pronto soccorso del San Giovanni di Dio. Un servizio ospitato in locali non più in linea con i moderni standard di emergenza: spazi ristretti, reparti e radiologia non facilmente raggiungibili. Fattori negativi determinanti nei casi in cui lo spazio tra la vita e la morte si misura in secondi. «Il nuovo pronto soccorso sarà operativo al piano terra del Policlinico, alla destra dell'ingresso principale». Quali saranno le novità più importanti? «La struttura per l'emergenza è dotata di due ingressi, uno per chi arriva per conto proprio e uno per le ambulanze. I mezzi di soccorso avranno a disposizione due camere calde per scaricare i pazienti in barella in ambienti protetti. È prevista un'area dove si eseguirà il primo triage “da bancone” e successivamente il triage globale. Il passaggio successivo, nei casi più gravi, è la shock room, una grande sala operatoria multidisciplinare dove, a seconda delle esigenze, potranno operare i vari specialisti». I progettisti hanno seguito la linea colorata. «Le stanze sono verniciate in base al codice del triage: rosso e giallo», precisa Rosanna Laconi.
LE NOVITÀ Nel nuovo Pronto soccorso la Radiologia sarà interna. «Con la Tac e la diagnostica tradizionale a portata di mano eviteremo preziose perdite di tempo, spesso determinanti nei casi più gravi». Altre novità saranno il laboratorio per le diagnosi veloci e l'Osservazione breve intensiva (Obi) con 10 posti letto (6 post intensivi e 4 per terapie a brevissima osservazione). «Una soluzione che ci permetterà di ridurre i ricoveri e diminuire i rischi di dimissioni improprie», afferma Rosanna Laconi.
Ai pazienti con contaminazioni biologiche e chimiche è riservata una stanza dell'Obi. «Un'area completamente isolata. Anche l'aerazione sarà indipendente per evitare potenziali rischi di contagio da parte dei pazienti infettivi».
I NUMERI La differenza tra il vecchio e il nuovo Pronto soccorso c'è e si vede. Al San Giovanni i posti letto per la Cardiologia sono 24, al Policlinico saranno 34; il reparto di Rianimazione del Civile può ospitare 4 pazienti, Monserrato 8; le due strutture di Medicina del vecchio ospedale hanno 71 posti letto, al Duilio Casula il reparto accorpato offirà assistenza a 53 persone (un numero inferiore perché i malati con patologie particolari verranno assorbiti dai reparti specialistici). Anche l'Emodinamica sarà potenziata, le macchine saranno due: una per le urgenze, l'altra per gli interventi programmati.
LA SFIDA «L'apertura del Pronto soccorso al Policlinico e la riunificazione di tutte le degenze in un unico ospedale rappresenta un momento decisivo per la nostra azienda», dice il direttore generale Giorgio Sorrentino. «Offriremo un servizio sanitario sempre più all'avanguardia e al contempo potenzieremo il servizio diurno al San Giovanni che, come ospedale di giorno, ospiterà attività ambulatoriale e di day hospital. La vocazione dell'Azienda ospedaliero universitaria - aggiunge Sorrentino - è quella di essere punto di riferimento per la sanità ma anche un faro per l'assistenza, la didattica e la ricerca. Il taglio del nastro sarà il 5 luglio, mentre l'operatività inizierà il 12 luglio».
Andrea Artizzu
 
 

L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 giugno 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Esordio assoluto alla facoltà di Studi umanistici
DA OGGI ESAMI IN SARDO:
prima sessione degli orali
Esordio assoluto, oggi alla Facoltà di Studi umanistici, per i primi esami orali del corso di Lingua sarda dopo lo svolgimento degli scritti nei giorni scorsi. È la prima volta che un Ateneo tiene un corso di Lingua sarda mentre da tempo ne esistono e sono operativi in altri atenei europei, soprattutto in Germania.
CREDITI FORMATIVI Cosa ben diversa dalla Linguistica sarda, disciplina insegnata nelle due università della Sardegna dalla fine degli anni Sessanta, il corso - tenuto dal professor Maurizio Virdis - ha avuto una durata di 60 ore consentendo l'acquisizione di 12 crediti formativi validi per la carriera dello studente.
«Importante e basilare», si legge nel programma del corso, con riferimento agli esami orali che si svolgeranno oggi, «è la conoscenza e la capacità di leggere, tradurre e analizzare criticamente i testi presentati e di inquadrarli storicamente; oltre che sostenere una conversazione in lingua sarda su argomenti non specialistici, ma comunque relativi alla cultura della Sardegna».
IL PROGRAMMA Il piano di studi, che si avvale anche di specifici lettori, che hanno affiancato il docente durante il corso, ha affrontato la lingua sarda da un punto di vista storico, per poi studiare le prime scritture sarde nel Medioevo e le scritture letterarie, ampiamente intese, nella modernità e contemporaneità, con particolare riguardo ai problemi grammaticali e lessicali.
È stata quindi analizzata la tipologia e comparazione della lingua sarda con le lingue neolatine, la sua variazione diatopica e il sostrato preromano.
Infine docenti e studenti hanno approfondito le strutture fonetiche, morfologiche e sintattiche della lingua: il tutto finalizzato alla comprensione scritta e orale, quindi alla elaborazione di testi (scritti e orali) in lingua sarda.
 
 

L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 giugno 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Eventi Da ieri a La Maddalena (e sino a sabato) esperti internazionali a confronto
DA CASERME A BENI SOCIALI
Piazzeforti militari, un patrimonio culturale
Scopo del convegno iniziato ieri a La Maddalena, della durata di quattro giorni, “Military Landscapes; Scenari per il futuro del patrimonio militare”, è quello, ha affermato Donatella Rita Fiorino, dell'Università di Cagliari, di ricercare e trovare i criteri che servano per scegliere, di questo patrimonio, cosa salvare e cosa lasciare al proprio destino, tracciare scenari condivisi di quella che è la cultura della conservazione. In passato sono state abbattute mura, edifici e torri delle nostre città cancellando tanta storia.
Il convegno è un confronto internazionale, organizzato in occasione del 150° anniversario della dismissione delle piazzeforti militari in Italia, promosso dal Polo Museale della Sardegna, l'Università di Cagliari, l'Istituto Italiano dei Castelli e l'Università di Edimburgo. Non a caso il convegno, aperto nella sala consiliare dal sindaco Montella, con prosecuzione fino a sabato all'auditorium della Marina Militare, è stato organizzato alla Maddalena, che ospita decine di fortificazioni settecentesche, ottocentesche e delle ultime guerre. E ieri, al Memoriale Garibaldi, nella fortezza ottocentesca di Arbuticci, a Caprera, c'è stata l'inaugurazione di una mostra internazionale sul tema. Sarà «un utile momento di riflessione e approfondimento» ha sottolineato in una nota fatta pervenire attraverso Gianluca Lioni, il ministro Franceschini, «per ragionare sui temi della conservazione, del monitoraggio, per la manutenzione del restauro e allo stesso tempo per delineare strategie di valorizzazione economica, sociale e culturale».
Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale, ha affermato che «la storia oggi ci affida la responsabilità di gestire queste testimonianze, di affrontare con crescente consapevolezza un possibile e sostenibile futuro, di non dimenticare mai di istruire, di valorizzare senza stravolgere o addirittura svilire in una frettolosa e superficiale riconversione. Un impegno che non può prescindere per imponenza e peso da un ampio dibattito». Il generale Giovanni Domenico Pintus, comandante dell'Esercito in Sardegna, ha definito il convegno «un'occasione ghiotta» in tempi di dismissioni perché un patrimonio culturale («parte del vissuto di molti italiani») non venga disperso.
Claudio Ronchi
 
 

L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 giugno 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Oggi all'Università di Cagliari
Piccoli migranti non accompagnati: la ricerca e il volume di Pietro Soddu
I l tema dei minori non accompagnati durante le massicce migrazioni dall'Africa ai Paesi europei è al centro di tanti dibattiti quotidiani. Ne parla anche Pietro Soddu nel suo volume pubblicato da recente “Acercamiento a los menores marroquies desamparados como fenomeno migratorio y su tratamiento profesional desde la Educaciòn Social Especializada”.
L'autore, laureato in Scienze politiche a Cagliari e ricercatore all'Università di Granada, presenterà il suo lavoro di ricerca stamattina alle 10.30 nell'Aula Arcari di viale Sant'Ignazio.
L'incontro, organizzato dal Dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni e moderato dalla docente di Storia dei Paesi islamici Patrizia Manduchi, vedrà l'intervento di Annamaria Baldussi, docente di Storia e istituzioni dell'Asia, di Francisco Javier Garcia Castaño, direttore dell'Istituto delle Migrazioni dell'Università di Granada, e di Raffaele Calia, ricercatore e referente per la Sardegna dell'Istituto Statistico Immigrazione. Interverrà anche Sergio Nuvoli, tutore legale di minori non accompagnati e giornalista dell'Ufficio stampa dell'Università di Cagliari. (m.a.)
 

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LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 22 giugno 2017 / Prima pagina
FORMAZIONE
I primi 20 anni
dell'università oristanese   SELLONI A PAGINA 17
L'università oristanese compie 20 anni. Dopo lo scetticismo degli inizi, la realtà costruita dal Consorzio Uno si è ritagliata spazio e credibilità. Non senza difficoltà, non senza preoccupazioni. E ora i numeri sono eloquenti: il 65 per cento di chi si laurea qui trova lavoro.

Oristano - Pagina 17
L'ateneo oristanese festeggia i due decenni di vita
Grande celebrazione il primo luglio, studenti protagonisti
I VENTI ANNI DI UNO, L'UNIVERSITÀ DEI MILLE LAUREATI
di Simonetta Selloni
ORISTANO Ma quante bottiglie bisognerà stappare per festeggiare questi venti anni, tanti ne sono trascorsi da quando è iniziata l'avventura del Consorzio Uno di Oristano? Tante: soprattutto se all'appello per i festeggiamenti di questo traguardo risponderanno tutti i 1050 laureati che Uno ha sfornato, tutti invitati alla grande festa, il primo luglio prossimo, al Museo Diocesano Arborense messo a disposizione per l'occasione. E sì che tutto era iniziato, il 20 gennaio 1997, con due corsi per altrettanti diplomi universitari: il primo, in Economia e amministrazione delle imprese, il secondo in Economia e gestione dei servizi turistici, entrambi emanazione della Facoltà di Economia dell'Università di Cagliari. In quel giorno, Bill Clinton iniziava il suo secondo mandato come presidente degli Stati Uniti, e venti studenti si accomodavano nelle sedie di un'aula dell'allora Istituto Tecnico Commerciale n. 2 per la loro prima lezione. E due anni dopo, i corsi erano già raddoppiati: con i diplomi di Viticoltura e Enologia e Tecnologie alimentari della Facoltà di Agraria di Sassari, cui si aggiunse il diploma di Biotecnologie industriali della Facoltà di Scienze di Sassari.C'è voluta la riforma che ha cancellato i diplomi convertendoli in lauree, ma l'Università di Oristano ha tenuto un passo da bersagliere. Quattro i corsi: a Economia e gestione dei servizi turistici, Viticoltura e enologia, Teconologie alimentari, si è aggiunta la Scuola di specializzazione in Beni archeologici (Facoltà di Lettere di Sassari), con i suoi cinque indirizzi tra i quali Archeologia subacquea, unica in Italia. I numeri dei laureati si possono leggere, nel dettaglio, nella scheda a fianco. Un successo su tutta la linea, una Università che ha cambiato pelle e caratteristiche: negli ultimi cinque anni, oltre il 70 per cento degli studenti proviene da fuori Oristano, e la percentuale delle donne è aumentata fin quasi al 70 per cento. L'età media degli iscritti si è abbassata notevolmente, quasi il 50 per cento è approdato a Oristano subito dopo il diploma, che nel 42 per cento dei casi è una maturità liceale (prevalentemente scientifica). A scorrere altri numeri, si intravede una Università sempre più strutturata, ma quello che conta, il primo luglio, sono gli studenti gli studenti che saranno festeggiati dai vertici degli atenei di Cagliari e Sassari, dal Consorzio Uno presieduto da Gianvalerio Sanne e diretto da Francesco Asquer. Sono gli studenti che danno il senso di questo piccolo gioiello che non ha ancora del tutto superato alcuni importanti problemi, primo tra tutti la situazione della sua sede del Chiostro del Carmine e la richiesta, per il momento solo accantonata, da parte della Provincia, di un affitto assolutamente fuori dalla portata del Consorzio. Saranno festeggiati con un racconto affidato all'attore Matteo Caccia, con mini documentari, interviste, storie di quel che fanno e di come nella vita abbiano raccolto i buoni semi piantati in una città forse ancora inconsapevole del grandissimo bagaglio culturale che questa istituzione ha radicato. Festa sia, dunque, sabato. Ci sarà da levare in alto i calici.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 22 giugno 2017 / Economia - Pagina 14
La rivista inglese ha pubblicato il lavoro dei ricercatori cagliaritani sulle frodi con la moneta virtuale
Bitcoin, gli studi sardi sul Financial Times
di Salvatore Santoni
CAGLIARI Le insidie della blockchain passate ai raggi X dai ricercatori dell'università di Cagliari. Nei giorni scorsi Financial Times ha messo in evidenza il paper scientifico "Dissecting Ponzi schemes on Ethereum: identification, analysis, and impact", scritto da Massimo Bartoletti, Tiziana Cimoli, Salvatore Carta e Roberto Saia. Al centro dello studio elaborato dagli esperti c'è l'uso distorto che viene fatto dagli hacker del cuore criptato utilizzato dal bitcoin e dalle altre criptovalute. In una parola: le frodi. La ricerca mette in luce il largo utilizzo dello schema Ponzi - modello di frode finanziaria che prevede un guadagno tanto più alto quanto più grande è il numero di nuovi investitori reclutati - nella piattaforma di contratti intelligenti e analizza i rischi e le potenzialità delle blockchain. Infatti, il sistema viene utilizzato anche in altri gli ambiti: può garantire il corretto scambio di titoli e azioni, sostituire un atto notarile e può garantire la bontà delle votazioni, ridisegnando il concetto di seggio elettorale, proprio perché ogni transazione viene sorvegliata da una rete di nodi che ne garantiscono la correttezza e ne possono mantenere l'anonimato. Il 2017 che ha visto l'esplosione di queste nuove tecnologie e ha portato con sé molti pericoli. «Prendiamo una assicurazione sui ritardi aerei - spiega Massimo Bartoletti - e diciamo che un passeggero, pagando 5 euro di premio, può ottenere 100 euro di rimborso nel caso il suo volo abbia un ritardo di più di un'ora. Ora, chi garantisce che il rimborso sia effettivamente versato in caso di ritardo?». «Una compagnia di assicurazioni truffaldina potrebbe affermare, per esempio, che il ritardo effettivo era inferiore a quello segnalato dal passeggero». Una soluzione a problemi di questo tipo arriva dalla frontiera dei contratti intelligenti con blockchain, cioè una rete di computer che in modo automatico verifica le condizioni del contratto ed eroga il rimborso in moneta digitale senza l'intervento umano. Troppo perfetto per essere vero. E infatti, i ricercatori hanno capito come la possibilità di inserire nei contratti delle clausole arbitrarie abbia scatenato la fantasia dei criminali informatici. Lo studio scientifico ha portato alla luce questo fenomeno e si è guadagnato la vetrina internazionale del prestigioso giornale finanziario. Bartoletti e i colleghi hanno osservato che una buona percentuale di contratti sono frodi, strutturate come schemi Ponzi. Vengono presentate come prodotti finanziari vantaggiosi ma il trucco sta nel fatto che pagano solo finché continuano a raccogliere nuovi investimenti. E siccome col passare del tempo investire diventa sempre più rischioso, mano a mano che lo schema fraudolento si sviluppa, la maggioranza degli utenti perde i propri soldi.


 

LA NUOVA SARDEGNA
7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 22 giugno 2017 / Sardegna - Pagina 5
Al via in commissione sanità il confronto sulla riorganizzazione della rete
Riduzione nei grandi centri, potenziamento dell'offerta nelle aree periferiche
OSPEDALI, LA NUOVA MAPPA
L'ISOLA PERDE 111 POSTI LETTO
CAGLIARI La riorganizzazione della rete ospedaliera è ancora ai preliminari. In commissione è appena cominciato il confronto sulla mappa licenziata nel 2016 dalla giunta e che, secondo il centrosinistra, dovrebbe essere approvata entro luglio. Posti letto. La riorganizzazione prevede che siano ridotti quelli destinati agli acuti, sono troppi, e aumentati i post acuti nelle 39 strutture di ricovero (29 pubbliche e 11 private) censite. La riduzione in totale sarà di 111 posti letto: da 5901 a 5790, per ottenere - com'è scritto nella proposta dell'assessorato alla sanità - «una distribuzione capillare lontano dalle aree più popolate». Nel dettaglio quelli pubblici subiranno un taglio: da 4865 a 4643, meno 222, i privati aumenteranno: da 1036 a 1147, più 111. Fra le ex Asl sarà quella di Sassari a sentire più delle altre gli effetti della ridistribuzione: da 1307 a 1094, con 213 posti in meno. Anche Cagliari sarà sottoposta a una vera rivoluzione: da 2602 a 2461, 141 in meno. Più contenuta la riorganizzazione negli ospedali del Sulcis: meno 26, da 323 a 297. Se Oristano rimarrà con la stessa dotazione, 520 posti, cresceranno le altre: Olbia-Tempio più 184, da 356 a 540 compresi quelli assegnati sulla carta al Mater, Nuoro più 43, da 442 a 485, l'Ogliastra più 6, da 175 a 181, il Campidano più 36, da 176 a 212. I numeri sembrano confermare il principio di «una nuova e più omogenea distribuzione dei posti letto»: ad aumentare la dotazione saranno le ex Asl lontane da Cagliari e Sassari, mentre gli ospedali dei due poli metropolitani avranno il riconoscimento dell'alta specializzazione. Ospedali. Al Nord a far da capofila sarà l'Azienda universitaria, che ha accorpato il Santissima Annunziata. Il Civile di Alghero sarà ancora sede di pronto soccorso e avrà i reparti di medicina interna, chirurgia generale, anestesia e ortopedia. Il Marino di Alghero e il Segni di Ozieri diventeranno strutture extraospedaliere. In Gallura sarà il Giovanni Paolo II l'ospedale di primo livello, con 14 reparti compresi rianimazione, ostetricia, pediatria, cardiologia e urologia. Il Dettori di Tempio entrerà a far parte della rete territoriale. Il Merlo della Maddalena sarà un ospedale di area disagiata, con pronto soccorso e 20 posti letto. Nel Nuorese l'ospedale capofila sarà il San Francesco, lo Zonchello diventerà centro per la riabilitazione e il San Camillo di Sorgono resterà aperto: è in un'area disagiata. È la stessa qualifica riconosciuta all'ospedale di Lanusei, che avrà di sicuro il pronto soccorso e la chirurgia generale. Nell'Oristanese il San Martino ospedale di primo livello, Bosa sarà struttura extraospedaliera. Nel Medio Campidano San Gavino sarà sede di pronto soccorso, nel Sulcis previsti diversi accorpamenti fra il Sirai di Carbonia e il Cto d'Iglesias. Nel Cagliaritano l'ospedale di riferimento regionale sarà il Brotzu insieme all'Oncologico e al Microcitemico. Un gradino più in basso l'Azienda universitaria e il Santissima Trinità. Il Marino diventerà centro per la riabilitazione. Il San Marcellino di Muravera sarà ancora l'ospedale del Sarrabus, quello di Isili dovrebbe diventare una struttura extraospedaliera. (ua)

 
 
 

Questionario e social

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