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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 28 maggio 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L’UNIONE SARDA di domenica 28 maggio 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)

GLI OSTACOLI. Perplessità in Consiglio
Le liti e le tensioni in maggioranza frenano la riforma

Se non esistessero i collegi elettorali probabilmente la rete ospedaliera sarebbe già in archivio. Perché questo è uno degli aspetti che frena la marcia della riforma, al palo da diciotto mesi e in attesa di essere discussa dal Consiglio regionale. Qualcuno mormora che si è liquidata con eccessiva fretta la nascita della Asl unica per molti «il punto d'arrivo e non di partenza di tutta la riforma sanitaria».
LA PERCEZIONE L'argomento è spinoso perché è proprio nei territori che si deve spiegare la nuova geografia delle cure. Che cerca di ottimizzare i ricoveri, ridurre i posti letto e tagliare 64 strutture complesse ossia i primariati. Davanti a una “narrazione sbagliata” come l'ha più volte definita l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, la percezione dei sardi si è fermata all'operazione risparmio. Perché è vero che la riorganizzazione della rete ospedaliera consentirà anche una diminuzione delle spese, ma la paura di non avere punti di riferimento sanitari nei territori è un fenomeno diffuso.
L'ALTRA RETE Da qui l'atteggiamento tiepido da parte dei consiglieri regionali. «Senza la struttura per l'emergenza-urgenza e l'elisoccorso è evidente l'insicurezza percepita», spiega Gigi Ruggeri, consigliere regionale del Pd. Perché davanti a una «logica programmazione che è propria della rete ospedaliera, c'è la paura di avere le strutture depotenziate senza una contropartita». Curare le patologie cosiddette “tempo dipendenti” è un problema ancora più dirimente se ci si sposta nelle zone più periferiche. La Maddalena è una di queste e lo sa bene il capogruppo dell'Upc, Pierfranco Zanchetta: «Le aree marginali sono ancora troppo povere di servizi - sottolinea - e per zone come le isole minori, l'elisoccorso è fondamentale».
I PALETTI Dunque il ginepraio, o una parte di esso, sta tutto nel rapporto tra razionalizzazione e tutela dei centri periferici. Anche perché il sentimento diffuso tra i Consiglieri regionali è che non sia semplice andare nei territori a chiedere i voti se c'è stata una riduzione delle strutture. Un avviso preciso è stato dato dal consigliere regionale del Pd, Cesare Moriconi, che ricorda come «l'organizzazione del servizio di emergenza e urgenza fosse un intervento previsto in funzione del processo più complesso come la rete ospedaliera». Quindi prima di andare avanti con la discussione «è necessario fare il punto e valutare l'opportunità di riagganciare in Ats il servizio di emergenza-urgenza».
«SCOLLAMENTO» La Sardegna centrale è un'altra porzione di Isola che teme di «subìre ancora di più l'isolamento», spiega il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis. Che intravede nei ritardi sulla discussione «uno scollamento tra l'assessore Arru e la sua maggioranza così come all'interno della coalizione». L'esponente del Partito dei sardi, Augusto Cherchi, invece, invoca la discussione al più presto possibile: «La rete ospedaliera va adeguata ai tempi e alle regole». Anche se il rischio sono «i conflitti sociali da parte di molti amministratori perché verrà cambiato lo stato delle cose».
L'ISPEZIONE Visita al Mater Olbia mercoledì prossimo da parte della commissione Sanità. Mondo Perra (Psi) presidente del parlamentino ha chiesto che fosse presente anche il manager rappresentante dei qatarioti, Lucio Rispo.
M. S.
 

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