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Mercoledì 24 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 maggio 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Da venerdì al 4 giugno 1.800 atleti e 25 artisti animeranno la manifestazione
MUSICA E TANTO SPORT A SA DUCHESSA CON ATENEIKA
Da venerdì tante giornate di sport e musica con AteneiKa 2017. Nel centro sportivo di Sa Duchessa gli appuntamenti proseguiranno sino al 4 giugno. I numeri della manifestazioni parlano da soli: 1800 iscritti, 25 artisti, 10 sport, 100 volontari e dieci giornate sportive intense all'insegna della sana competizione. L'organizzazione è curata dal Cus Cagliari e dalle associazioni Il paese delle meraviglie e OlimpiKa .
«AteneiKa riassume molto bene lo spirito su cui intendiamo basare tutte le attività del Cus Cagliari: un luogo di socializzazione e crescita culturale per gli studenti e la città a partire dalla pratica e dalla competizione sportiva», ha dichiarato il presidente del Cus Cagliari Marco Meloni. «Eventi come questo saranno promossi nel corso di tutto l'anno perché vogliamo che gli impianti del centro universitario sportivo siano sempre come questi giorni: pieni di vita e di energia, aperti alla comunità universitaria e alla città».
Alessio Correnti, responsabile eventi del Cus Cagliari, spiega: «Da sabato 27 maggio inizieranno le sfide nelle dieci discipline della manifestazione: atletica leggera, badminton, basket, calcio a 5, calcio balilla, crossfit, pallavolo, tennis, tennis tavolo, scacchi». I numeri di AteneiKa sono in crescita: «Siamo partiti da settemilacinquecento presenze nel 2013 fino ad arrivare alle cinquantamila registrate lo scorso anno».
MUSICA Per l'edizione di quest'anno, sul palco allestito a Sa Duchessa, si partirà con i We Love 2000 il 26 maggio al termine della cerimonia di apertura. Sabato 27 sarà la volta dei Sikitikis, il 28 Altre di B, lunedì 29 i Canova, martedì 30 Misty Morning, Virtus e Isla Sound, mercoledì 31 maggio i Linea 77 e No Gravity, giovedì primo giugno Nada e A Toys Orchestra; venerdì 2 giugno Nitro + Dj Slait. Sabato 3 giugno, la finale di Champions League trasmessa sul maxischermo e domenica 4 giugno la cerimonia di chiusura.


 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
LO STUDIO DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
Progetto sulla sicurezza: l'Università cerca donatori di impronte digitali

L'università cerca donatori di impronte digitali. L'appello arriva dal Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica - Divisione biometria del PRALab - che lavora per realizzare un archivio. I dati saranno utilizzati «esclusivamente per testare le soluzioni progettate e sopperire a eventuali attacchi informatici ai sistemi di riconoscimento di impronte digitali».
Per garantire la privacy del volontari, il processo di acquisizione delle impronte sarà anonimo. L'iniziativa rientra nell'ambito della “Fingerprint liveness detection competition”, un confronto a livello internazionale tra gli operatori che si occupano dei sistemi di riconoscimento degli individui. L'obiettivo è quello di sostituire chiavi, tesserino, password o pin con il riconoscimento delle impronte digitali attraverso sistemi di riconoscimento biometrici ai quali da tempo lavorano i ricercatori dell'università di Cagliari. Il rischio che i dati possano essere rubati, però, fa sì che gli studiosi debbano mettere a punto meccanismi di sicurezza sempre più avanzati: per esempio costruendo un calco dell'impronta digitale per ingannare i sistemi di riconoscimento grazie a repliche artificiali.
«La raccolta di impronte digitali avviata dai ricercatori va in questa direzione» assicura la nota dell'Università. I volontari potranno partecipare compilando il modulo disponibile sul sito dell'ateneo.

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
La nuova iniziativa di Leggendo Metropolitano
NELL'ORTO BOTANICO LA BIBLIOTECA VIVENTE

A Cagliari il pregiudizio più forte è contro i migranti. Nella poca lusinghiera classifica i sentimenti di chiusura si indirizzano poi contro chi si differenzia per religione, contro gli omosessuali o quanti si distinguono per modo di apparire. Risultato di un questionario lanciato sui social network, il termometro dell'intolleranza è alla base della “Biblioteca vivente”, catalogo sorprendente e originale di libri umani che mirano a promuovere la conoscenza dell'altro e quindi favorire l'accoglienza.Evento collaterale di Leggendo metropolitano, il progetto avrà il suo esito finale domenica 11 giugno, giornata conclusiva del festival, all'Orto botanico di Cagliari.
L'iniziativa è stata illustrata da Saverio Gaeta, direttore della rassegna, da Cristina Muntoni, giornalista, e da Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto botanico. Organizzato dalla cooperativa sociale ABcittà, il progetto della Biblioteca vivente è nato negli anni Ottanta in Danimarca. Ha quindi ricevuto il riconoscimento del Consiglio d'Europa come buona prassi per il dialogo interculturale e la promozione dei diritti umani.
TITOLI E CATALOGHI PARLANTI «Venti cagliaritani, scelti secondo la loro capacità di incarnare gli stereotipi individuati dal sondaggio sul web e dopo aver affrontato un percorso di formazione, si faranno libri», ha detto Cristina Muntoni. Dotati di titolo e inseriti in un catalogo, si metteranno a disposizione del pubblico. Dialogheranno coi lettori, raccontando la storia di pregiudizio di cui sono protagonisti. Lo faranno all'Orto botanico. Spazio rigenerante per l'anima, è luogo favorevole per il dialogo, quinta privilegiata per la consultazione dei libri viventi.
LA BIBLIOTECA NELL'EDEN Assieme agli altri eventi collaterali che caratterizzano il programma di Leggendo metropolitano (che dal 7 giugno vedrà sul palco prestigiosi ospiti internazionali), è un'occasione più intima di incontro con la città, le sue bellezze e i suoi problemi.«E' anche un'opportunità per porre l'Orto botanico, cuore verde e pulsante del tessuto urbano, al centro delle iniziative culturali», ha sottolineato Bacchetta. Richiamando le parole della rettrice Maria Del Zompo ha poi aggiunto: «L'Università si cala nel territorio, collaborando con gli altri soggetti che lavorano per la diffusione della conoscenza».
UN FESTIVAL ECOSOSTENIBILE Il progetto Biblioteca vivente al di là della valenza sociale, risponde anche - ha sottolineato Saverio Gaeta - a una delle vocazioni di Leggendo metropolitano: la sostenibilità ambientale. Durante il festival saranno incoraggiati comportamenti virtuosi: l'uso dei mezzi di trasporto pubblico o del car sharing, il consumo dell' acqua del sindaco e la raccolta differenziata dei rifiuti. Alla Gaudats Junk band sarà affidato un laboratorio destinato ai ragazzi (10 giugno, alle 15.30, Giardini pubblici) per la realizzazione di strumenti musicali da materiali di scarto. Progetti con cui si sposano le iniziative programmate in collaborazione con Legambiente.
LEGGENDO L'AMBIENTE Illustrato per Legambiente Sardegna dalla presidente Annalisa Columbu e da Carla Varese, il progetto comprende tre percorsi che si svolgeranno l'8 (ore 17.45, piazza Aquilino Cannas), il 9 (23.15, piazza Palazzo) e il 10 giugno (17.45, piazza Indipendenza). Attraverso la lettura di monumenti e paesaggio, si racconterà la storia di Cagliari nel '200, secolo caratterizzato dalla fondazione di Castello (800 anni fa), dalla distruzione della capitale giudicale di Santa Igia e dall'approdo nella rada di Cagliari di Luigi IX di Francia, sovrano che il 25 agosto 1270 morirà nell'assedio di Tunisi.
Manuela Arca
 
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
CONFERENZA AL MAGISTERO Da domani a sabato, l'aula Motzo e l'aula degli Specchi della facoltà di Studi umanistici (via Is Mirrionis 1), ospitano la conferenza internazionale “Metaphor and Argumentation”. Al centro dei lavori - aperti al pubblico - gli effetti persuasivi della metafora nell'argomentazione.
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
VIA MAZZINI, l'ipotesi pedonale
che divide le opinioni
C'è una questione, ultimamente, che contrappone quelli di Casteddu 'e susu e quelli che lavorano a valle: l'ipotesi di pedonalizzare via Mazzini, la strada principale che collega il quartiere murato con la parte bassa della città.
La strada, chiusa per il rifacimento dei sottoservizi e la conseguente realizzazione del nuovo lastricato, è stata riparta a lavori conclusi ma è rimasta chiusa alle auto: possono accedervi solo le auto dei residenti che comunque, poco prima di sboccare in piazza Martiri, si trovano davanti le transenne.
Una soluzione provvisoria? Forse: via Mazzini verrà riaperta alle auto ma, a lungo termine, il Comune è orientato a pedonalizzarla.
Ipotesi che, dopo le titubanze iniziali, comincia a solleticare i commercianti: alcuni potrebbero sfruttare la novità allestendo tavolini all'aperto, altri ritengono vantaggioso il rapporto con una clientela che passeggia con calma.
Per tanti residenti nel quartiere, invece, dire addio all'uscita verso piazza Costituzione (dove, peraltro, è prevista l'apertura di un cantiere a luglio) sarebbe uno scenario da incubo. L'alternativa, chiusa via Mazzini, è percorrere via Università, dove il senso di marcia è stato invertito, e via Cammino Nuovo per sbucare in via Santa Margherita: da tutt'altra parte rispetto a piazza Costituzione.
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 24 maggio 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 36 - Edizione CA)
BOSA  Pesca vietata: sequestrate oltre 30 nasse
I militari della Guardia Costiera di Bosa, in servizio di pattugliamento, hanno rinvenuto e sequestrato 33 nasse che ignoti avevano posizionato all'interno dell'area marina di ripopolamento dell'aragosta.
Il ritrovamento è avvenuto a 2 miglia e mezzo ad ovest della foce del Temo: le nasse erano vuote e, posizionate in luogo vietato e non segnalate, costituivano un pericolo per la navigazione. Le indagini sono svolte dai marinai della Guardia Costiera, al comando del Tenente di Vascello Guido Avallone, per risalire ai proprietari delle nasse sequestrate.
Il programma di ripopolamento dell'aragosta, voluto dalla Regione e vigilato dall'Università di Cagliari, ha istituito zone di divieto di pesca, fra le quali quella definita «Sottozona Bosa Nord». In queste acque è vietato praticare qualunque tipo di pesca a contatto con il fondale, comprese quella sportiva, ricreativa e subacquea. L'attività di ripopolamento delle aree di pesca spesso è vista con astio dai pescatori locali, ma è uno strumento indispensabile per poter garantire continuità alla pesca della costa bosana. ( a. n. )
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 24 maggio 2017 / Sardegna - Pagina 7
È durato quattro ore il faccia a faccia fra il manager e la commissione sanità
MOIRANO: «SULLE MIE SCELTE NON ACCETTO INTERFERENZE»
«Aspetto la riorganizzazione degli ospedali per risparmiare ancora di più»
CAGLIARIIl primo confronto col Consiglio regionale, a parte un passaggio all'esordio in commissione bilancio, Fulvio Moirano l' aspettava da tempo. «Mi hanno convocato martedì ed ecco qui dopo pochi giorni, per presentare lo stato dell'arte», ha detto il direttore generale dell'Asl unica prima di entrare nell'aula della commissione sanità. Dopo quasi quattro ore di faccia a faccia, uscirà, con lo stesso sorriso del mattino, e in più un'altra dichiarazione delle sue, quelle dove dimostra di essere un esperto nella sintesi tecnica, «Io lo sono, un tecnico», dirà, però con venature da politico. «Mi sono state fatte molte domande, ho risposto a tutte. Posso dire che da gennaio ad oggi, ho fatto il possibile. Certo, con la riorganizzazione degli ospedali l'Azienda potrebbe risparmiare molto di più, ma quella nuova rete non c'è ancora». Con grande capacità, il manager pare sia riuscito anch a destreggiarsi fra le cannonate sparate da tutte le parti. Il fuoco amico del centrosinistra, la maggioranza che l'ha nominato, dovrebbe preoccuparlo più degli attacchi del centrodestra, l'opposizione, ma lui ha una risposta per tutto. «Ci sono decisioni che spettano alla politica e quando arrivano io faccio quello che devo fare: le applico. Poi ci sono delle scelte di mia competenza e su cui, l'ho detto sin dall'inizio, non accetto interferenze». È deciso, andrà dritto a testa bassa, perché l'hanno ingaggiato per ridurre il disavanzo, quello del 2016 ammonta a 300 milioni e quasi tutti sono sulle spalle dell'Asl unica, e restituire efficienza a un sistema che fa acqua, a cominciare dalle lunghe liste d'attesa. «Ai consiglieri - sono state le sue parole - ho detto quello che ho già fatto per ridurre la spesa farmaceutica e i risultati che sarà possibili ottenere appena riuscirò a far partire la centrale unica per gli acquisti. Ora molte forniture sono in proroga e i costi delle forniture purtroppo sono ancora fra i più alti in Italia. Con solo queste due correzioni, sono sicuro che a dicembre avrò risparmiato una quarantina di milioni. Ma la giunta vuole raggiungere i 90, però per ottenere gli altri 50 è necessaria la nuova mappa degli ospedali. Aspetto che mia sia consegnata». Nel frattempo Moirano avrà in agenda altri due appuntamenti: a luglio vorrebbe dare alle stampe l'atto d'indirizzo dell'Asl unica, sarà quella la strategia con cui proverà a coprire il disavanzo, e poi fra un anno dovrà sottoporsi al primo tagliando. Allora si saprà davvero se l'annunciato fuoriclasse sarà riuscito nell'impresa.
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 24 maggio 2017 / Attualità - Pagina 13
La testimonianza di Giulia Sirigu, docente di Cagliari a Manchester dal 2009
«Si era consapevoli del rischio attentati, ma questa è la città dell'accoglienza»
«Abito vicino all'Arena sono state ore di angoscia»
di Antonello Palmas
MANCHESTER«Ciò che impressiona è vedere una città gioiosa come questo farsi improvvisamente muta: regna il silenzio, non c'è tanta gente in giro e tutti girano con lo smartphone in mano». Giulia Sirigu abita a poca distanza dalla Manchester Arena, teatro del tragico attacco terroristico durante il concerto della pop star Ariana Grande, costato la vita a decine di persone perlopiù giovanissime. Cagliaritana, è titolare della cattedra di politiche economiche dell'università di Liverpool, ma è anche manager della Camera di commercio italiana, di cui è responsabile per il nord ovest del Regno Unito. Come ha saputo di quanto è successo? «Ero a casa - racconta Giulia -. Abito a pochi isolati dalla Manchester Arena, non ho sentito l'esplosione, ma mi sono accorta subito che stava accadendo qualcosa perché il cielo si è riempito di elicotteri e nella zona hanno cominciato ad affluire tanta polizia e ambulanze: sono stati momenti angoscianti. Poi ho cominciato a ricevere telefonate dall'Italia, amici e familiari che volevano accertarsi di come stessi. Ho seguito quanto accadeva attraverso social, Bbc, Manchester Daily, le news italiane. All'inizio si ipotizzava che fossero esplosi dei macchinari utilizzati per il concerto». Poi è stato chiaro che non si era trattato di un incidente. «Ho sentito dei morti e dei feriti, le immagini parlavano chiaro. Impossibile scendere per strada. La polizia ha lavorato molto bene sul piano dell'informazione aggiornando ogni pochi minuti anche tramite Twitter. Le news italiane hanno invece fornito dati in maniera affrettata prima che fossero ufficiali, in particolare sul numero delle vittime, mentre i media inglesi ci sono andati molto più cauti. Ben presto è stato chiaro che si era trattato di una bomba, si è sospettato del ritrovamento di un altro ordigno ma era una valigia piena di vestiti». Come ha reagito la città? «In maniera esemplare con i taxi (sia i classici cab che Uber) che si sono prodigati per trasportare gratis le persone rimaste isolate dopo il concerto, o altri che necessitavano di spostarsi urgentemente. In centro molti hanno offerto ospitalità a persone provenienti dall'Arena. In generale il panico dei social non rispecchiava la situazione reale. Stamane (ieri, ndc) ho preso tranquillamente un treno per andare in ufficio, nonostante ci fossero ancora elicotteri e polizia in giro e una certa atmosfera di tensione. Era tutto aperto, anche il centro commerciale Arndale, dove pure era stato arrestato un sospetto. Io abito proprio a un passo da lì». Ha mai pensato che potesse accadere così vicino a lei? «Non siamo caduti dalle nuvole: Manchester è una delle città più grandi dopo Londra e si riteneva potesse diventare un obiettivo - dice la docente -. Vivo qui dal 2009 e ho sempre potuto apprezzare la grande integrazione tra diverse culture, come quella musulmana, che non sono affatto ghettizzate come può accadere ad esempio nelle banlieue parigine. Questa tragedia ha provocato grande dispiacere in tutte le componenti della società cittadina anche per questo motivo». E ora ha paura? «No. Chiaro che un evento del genere colpisce nel profondo. Ma, come quando accadde a Parigi e Londra, si spera che non succeda di nuovo qui, si va avanti. Domenica c'è il concerto dei Cranberries, e ci andrò assolutamente».
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 24 maggio 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 35
L'iniziativa di "Leggendo metropolitano" nell'Orto botanico di Cagliari
Una esperienza nata nel Nord Europa per favorire il dialogo tra culture
NELLA BIBLIOTECA VIVENTE TRA LE PIANTE A CACCIA DI STORIE
di Stefano Ambu
CAGLIARIUn libro parlante contro i pregiudizi. Non di carta, non un audio book. Ma una persona in carne ed ossa con un titolo, come quello deivolumi di una biblioteca: immigrazione, omosessualità, differenze linguistiche. Ad esempio ci sarà un migrante che racconta, a chi magari pensa «ma perchévengono qui», una giornata di fame e di paura in Nigeria o in Eritrea. Un essere umano da "sfogliare" e interrogare. Per sorridere o commuoversi. Insomma per pensare. E per tracciare nell'anima o in testa una storia che fino ad ora era solo un sentito dire o un post su Facebook. È la Bibliotecavivente, appuntamento fissato per l'ultima giornata del festival Leggendo metropolitano, domenica 11 giugno. Lo scenario sarà - giusto per stare in tema - da fiaba: il "bosco" cittadino dell'orto botanico di Cagliari. Quel giorno, però, i protagonisti saranno non le piante, ma i "libri umani". Stranieri, rappresentanti di etnie e religioni diverse. Ma anche cagliaritani che racconteranno ad esempio qual è il loro orientamento sessuale. Insieme ad altri che spiegheranno perché hanno deciso di non mangiare più carne. O che, abituati a essere squadrati dalla testa ai piedi, racconteranno per quale motivo hanno deciso di riempire la loro pelle di tatuaggi o piercing. Dialogo. Una sorta di patto narrativo, come quello che stipulano senza firmare contratti autore del libro e lettore. Una esperienza che ha una storia "scientifica" e precisi passaggi da seguire. L'iniziativa si avvale del sostegno dell'Università di Cagliari e della collaborazione della cooperativa ABCittà chevenerdì 9 e sabato 10 giugno formerà i protagonisti, coloro che impersoneranno gli Uomini e le Donne Libro, invista dell'incontro con il pubblico previsto per la mattina di domenica. «Un luogo fiabesco - ha spiegato Cristina Muntoni, dello staff di Leggendo metropolitano - non ci poteva essere posto migliore per ospitare un'iniziativa nata e collaudata in Danimarca. E che è riconosciuta dal Consiglio d'Europa come buona prassi per il dialogo interculturale. L'obiettivo è quello di abbattere i pregiudizi, partendo dal presupposto che questi si basano sulla non conoscenza". E dietro infatti c'è un bel lavoro di preparazione. Proprio per stanare questi preconcetti nei mesi scorsi è stato distribuito in città un questionario. Ne èvenuta fuori una classifica che ha dettato i temi da proporre l'11 giugno. Al primo posto l'argomento migranti. I libriviventi, facilmente riconoscibili, saranno a disposizione per tutta la mattinata. Una consultazione avoce, naturalmente. Nata in Danimarca negli anni Ottanta, la Biblioteca vivente è un metodo innovativo per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi e favorire la comprensione reciproca ed è riconosciuta dal Consiglio d'Europa anche come strumento di promozione dei diritti umani. Un modo di abbattere gli stereotipi considerando l'altro non come categoria o etichetta, ma come persona. Grazie alla Biblioteca vivente, i "lettori" possono entrare in contatto con persone che, nel tran tran di tutti i giorni,vengono soltanto sfiorate. Senza una reale e approfondita occasione di confrontarsi. Coinvolta anche l'Università di Cagliari. «È uno spazio - ha spiegato il direttore dell'Orto Botanico Gianluigi Bacchetta riferendosi all'area verde che ospiterà la Biblioteca - aperto alla città, ma non solo. Anche a tutte le attività culturali, sempre benvenute». Promosse altre tre iniziative legate al Festival: le passeggiate serali organizzate da Legambiente per gli ottocento anni del quartiere di Castello, il laboratorio della Gaudats Junk band per la produzione di strumenti musicali artigianali realizzati con oggetti di scarto e il progetto di festival ecosostenibile sostenuto da AzzeroCo2. Il festival proporrà a relatori, visitatori, media, partner, ecc., di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità suggerendo, ad esempio, l'utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, promuovendo la corretta raccolta differenziata dei rifiuti, sostenendo l'adozione di comportamenti e abitudini virtuosi. "Tra la memoria e l'oblio" è il tema della nona edizione di Leggendo Metropolitano, a Cagliari dall'8 all'11 giugno.

 
 

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