Martedì 23 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 maggio 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Fulvio Scaglione oggi alle 16.30 al Magistero
Dibattito sull'esodo dei palestinesi
L'associazione Amicizia Sardegna Palestina organizza per domani, dalle 16.30 nell'aula 10 della facoltà di Magistero, un momento di riflessione e approfondimento in occasione del 69° anno dall'inizio della Nakba palestinese. La parola che significa catastrofe indica l'esodo del popolo palestinese dalla sua terra dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948, che causa pesanti conseguenze sia per i rifugiati sia per gli israeliani.
Il dibattito vedrà l'intervento di Fulvio Scaglione, giornalista e vicedirettore della rivista Famiglia cristiana, che si concentrerà sulla situazione della Siria dilaniata dalla guerra civile in corso ormai da anni, con un riferimento al ruolo di Israele.
Attraverso un collegamento Skype interverranno anche Hanaa Mahameed e Dima Nassif, corrispondente e direttrice della televisione araba Al-Mayadeen Siria. Parleranno della situazione all'interno della Palestina occupata e del ruolo dei palestinesi nello scenario della crisi siriana.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Scienze motorie
Domani alle 11 alla cittadella universitaria la giornata sulle scienze motorie.


 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 maggio 2017 / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Studenti sardi al Top
Fellowship Marie-Curie per Federico Corona
Olimpiadi di Chimica: Malandrone ci prova
Due prestigiosi riconoscimenti per gli studenti sardi: si aprono le porte dell'Institute for Cell and Molecular Biosciences della Newcastle University per Federico Corona, laureato dell'Università di Cagliari, che ha vinto, superando una selezione internazionale, una fellowship Marie-Curie; grande soddisfazione per un altro studente, Marco Malandrone che dallo scientifico Michelangelo è arrivato secondo alle finali nazionali dei Giochi della Chimica ed è stato premiato a Roma con la medaglia d'argento al Ministero dell'Istruzione.
Dopo la laurea triennale in Biologia e quella magistrale in Biologia Cellulare e Molecolare, svolgendo il lavoro di ricerca per le tesi rispettivamente con la supervisione del professor Enzo Tramontano (triennale) e della professoressa Orietta Massidda (magistrale), Corona è risultato nel 2013 tra i migliori laureati dell'Università di Cagliari. Premi in denaro, una borsa Erasmus per l'Accademia Ceca delle Scienze e ora tre o quattro anni sotto la supervisione di Waldemar Vollmer, visiting professor nell'Ateneo cagliaritano nel 2015, a studiare la biogenesi della parete cellulare dei batteri Gram-negativi, in particolare il sistema BAM, necessario per l'assemblaggio di una famiglia di proteine essenziali per i batteri, note come “beta-barrell”, allo scopo di comprenderne il funzionamento ed eventualmente utilizzarle come bersagli per lo sviluppo di farmaci antibatterici. Corona parteciperà al progetto “EU Train2Target” finanziato dall'Unione Europea, che prevede oltre alla permanenza alla Newcastle University anche stage nelle sedi degli altri partner del consorzio sia accademici sia industriali, sparsi tra Milano, Amsterdam e Danimarca.
Marco Malandrone è arrivato alla sfida romana dopo aver trionfato alle finali regionali dei Giochi della Chimica classificandosi primo nelle prove svoltesi nei giorni scorsi alla Cittadella universitaria di Monserrato e ora sta partecipando alle selezioni che formeranno la squadra italiana alla XLIX Olimpiade Internazionale della Chimica che si terrà dal 6 al 15 luglio a Nakhon Pathom, in Thailandia. (gr. pi.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Al Teatro Massimo le premiazioni: i migliori andranno alla finale di Milano
Una piccola fiera per studenti-imprenditori
Per tutta la giorna di oggi la Mediateca di via Mameli si trasformerà in una sorta di fiera per giovani imprenditori: a partire dalle 9.30 circa 400 studenti presenteranno la propria mini-azienda e i prodotti (che potranno essere acquistati durante la manifestazione) realizzati nell'ambito del programma didattico “Impresa in Azione”. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, si svolgeranno le premiazioni al Teatro Massimo e si deciderà quale mini-impresa meriti il titolo di campione regionale e, di conseguenza anche l'accesso alle finali nazionali di Milano.
L'iniziativa, organizzata da Sardegna 2050 con la collaborazione di Open Campus, Scuolimpresa Sardegna e il supporto dell'Europe Direct della Regione Sardegna, di Finsardegna e del Contamination Lab dell'Università di Cagliari, sarà l'esito finale del progetto cui gli studenti hanno dedicato tutto l'anno scolastico.
“Impresa in Azione” è un programma di alternanza scuola-lavoro che consente ai ragazzi degli istituti superiori (classi terze, quarte e quinte) di costituire una vera e propria impresa che, con la supervisione di un docente tutor e di un esperto del settore, progetta, realizza e vende un prodotto o un servizio innovativo.
 I NUMERI Sono 37 le classi di tutto il territorio che hanno partecipato al programma, coinvolgendo quasi 800 giovani imprenditori provenienti dalle scuole di Selargius, Tortolì, Nuoro, Siniscola, Olbia e Sassari.
 LA FINALE I partecipanti saranno chiamati a presentare la propria idea imprenditoriale (un prodotto o un servizio) sviluppata, realizzata e commercializzata durante l'anno scolastico, anche grazie al supporto del docente coordinatore e di alcuni manager d'azienda che, volontariamente, hanno deciso di donare alcune delle loro ore lavorative per un'attività di affiancamento agli studenti.
 I PREMI I vincitori di questa prima fase regionale, che verranno annunciati nel pomeriggio di domani, potranno infine partecipare alla competizione nazionale BIZ Factory a Milano e contendersi il titolo di Migliore Impresa JA 2017 . Inoltre, i primi tre classificati vinceranno dei premi messi in palio da Finsardegna.
 L. S.
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 maggio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
CONSIGLIO. L'assessore in commissione Sanità. Truzzu: niente analisi ai fabici
Asl unica, Arru difende la riforma: «Decisiva per tagliare gli sprechi»
La riforma delle aziende sanitarie, che ha portato all'accorpamento delle precedenti otto Asl nell'unica Ats (Azienda per la tutela della salute), è stata una scelta necessaria «per definire un nuovo quadro di regole a garanzia della qualità e dell'appropriatezza di servizi e prestazioni»: lo ha affermato l'assessore Luigi Arru durante il confronto con la commissione Sanità del Consiglio regionale, sulle linee guida degli atti aziendali per la stessa Ats, per l'azienda Brotzu di Cagliari e per le Aziende ospedaliero-universitarie.
Arru ha sottolineato la difficoltà di «mettere a punto uno schema coerente» per il riassetto del servizio sanitario: «È stato particolarmente difficile in una realtà complessa come la nostra, dove non c'erano dati disponibili anteriori al 2014 sui Lea (livelli essenziali di assistenza), sul rispetto degli indicatori scientifici e delle procedure amministrative». Non si facevano gare da tre anni, ha aggiunto, e questo ha prodotto «costi maggiori del 30% rispetto alla media nazionale».
 RISPARMIO E QUALITÀ La svolta decisa dalla Giunta regionale con l'unificazione delle Asl nasce proprio dall'esigenza di adottare un sistema più efficace per ridurre gli sprechi del sistema, garantendo al tempo stesso l'appropriatezza degli interventi e una migliore qualità dei servizi assicurati ai cittadini. «Abbiamo predisposto un rapporto sulla sanità sarda con i dati disponibili prima del 2014 - ha aggiunto Arru - e formulato proposte sulla base del quadro normativo tracciato dal decreto ministeriale 70, all'interno del quale ci sono comunque spazi significativi per la Regione».
L'approvazione delle linee guida, ha concluso il responsabile della sanità in Giunta, «rappresenta perciò un passaggio fondamentale per consentire alle aziende di operare e al tempo stesso una necessità per far partire concretamente la riforma, senza per questo voler limitare le prerogative sia della commissione che del Consiglio regionale». Nel corso dell'audizione i componenti della commissione, guidata dal socialista Raimondo Perra, hanno espresso delle valutazioni sul documento, con osservazioni critiche e perplessità su alcuni punti, e anche con proposte e suggerimenti di integrazioni e miglioramenti. Stamattina alle 10 sarà sentito invece il direttore generale dell'Ats, Fulvio Moirano.
 IL CASO E sempre a proposito di Asl unica, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An Paolo Truzzu attribuisce proprio alla nascita dell'Asl unica (e al collocamento a Sassari dei suoi uffici centrali) alcuni disagi che si registrano nei presìdi sanitari del sud Sardegna: «Non è possibile effettuare alcuni tipi di analisi di laboratorio per la mancata fornitura dei reagenti, fra questi quelli per il favismo, proprio nel periodo di massima necessità stagionale», denuncia il consigliere, segnalando la mancanza dei reagenti per la ricerca della tossina Clostridium e, appunto, per il dosaggio G6PDH.
«Continuano e sono sempre più gravi gli episodi di disorganizzazione e cattiva gestione seguiti alla nascita dell'Asl unica a Sassari», continua Truzzu: «Arru e Pigliaru, troppo impegnati a distribuire incarichi e trasformare in stipendificio la sanità sarda, dimenticano ciò che è veramente importante per garantire la salute dei cittadini e la corretta amministrazione della cosa pubblica».
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 maggio 2017 / Economia -Pagina 17
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Madia: «Presto si potrà
lavorare anche da casa»
di Marianna Berti
ROMA «Conta il risultato e non le ore di lavoro». Da qui si parte per introdurre anche nel pubblico impiego lo smartworking. Ad annunciarlo la ministra della P.A, Marianna Madia, che giovedì 25 maggio presenterà a Regioni e Comuni, in Conferenza unificata, l'attesa direttiva: le linee guida che entro il prossimo anno dovranno garantire che almeno un dipendente pubblico su dieci, nelle amministrazioni dove si fa richiesta, possa prestare il suo servizio da casa. Un modo per recuperare in efficienza stressando meno i dipendenti. Tutto però passa per una macchina pubblica più tecnologizzata, capace di connettersi con chi lavora dalla propria abitazione o comunque a distanza. Quindi si presuppone un investimento nel digitale ma non solo. Il vero cambiamento è culturale, significa saltare dallo stereotipo del travet immerso nei faldoni in un ufficio polveroso a quello del millennial capace di sbrigare tutte le pratiche da uno smartphone. Il ministero lavora da tempo alla direttiva, prevista nella delega Madia del 2015. E si tratta di un affare complesso, sarebbero oltre 120 le pagine del provvedimento. Ma il pilastro sta nella spinta al telelavoro, che oggi tocca poco più di 3 mila dipendenti, lo 0,1%. C'è poi la possibilità di organizzarsi in coworking, sfruttando spazi comuni. E inoltre si traccia un sistema per stringere accordi tra amministrazioni e asili nido e tra enti per campi estivi (servizi aperti durante i periodi di chiusura delle scuole) dedicati ai figli dei dipendenti. Insomma soluzioni «family friendly» per una P.A che cambia, vista la riforma Madia appena approvata in Cdm.Per la segretaria generale dei pubblici della Cgil, Serena Sorrentino, la «sperimentazione» sullo smartworking «va accolta con favore ma è applicabile solo in certi settori professionali, occorre invece guardare al complesso».
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 maggio 2017 / Ediz. naz.le - Pagina 35
Denaro e progetti
L’Unione europea ora punta sulle città
di Andrea Massidda
SASSARI La coesione sociale costantemente minacciata, i rischi di vulnerabilità urbana dovuti all’inquinamento, al consumo energetico e al cambiamento climatico. E ancora i processi di sviluppo che vanno innescati in tempi stretti con l’obiettivo di produrre benessere generalizzato e occupazione. Tematiche scottanti e più che mai attuali che ora l’Unione europea intende aggredire coinvolgendo non soltanto i governi nazionali dei suoi Stati membri, ma andando a rivolgersi più o meno direttamente alle città. Una vera e propria sfida che in Sardegna i tre centri urbani principali individuati dalla Regione – ossia Cagliari, Sassari e Olbia – si dicono pronti ad accettare usufruendo di svariati milioni di euro, ma anche assumendosi la responsabilità di rendere conto direttamente a Bruxelles dei progetti attuati. Se n’è discusso ieri pomeriggio a Sassari nel corso di un seminario dal titolo “Agenda urbana Ue: prove tecniche di co-progettazione Regione e Città”, organizzato dal Dipartimento PolComing dell’ateneo turritano, diretto da Antonietta Mazzette, per proporre appunto una riflessione sulle politiche urbane nell’isola in un’ottica europea. Ospiti, sotto il coordinamento di Gianna Masu, docente all’università di Sassari di Diritto e politiche europee per lo sviluppo, alcuni dirigenti regionali (Vincenzo Cossu, Luca Galassi e Marco Naseddu) e soprattutto i sindaci dei tre centri urbani investiti di questo importante compito: il padrone di casa Nicola Sanna, il primo cittadino di Cagliari Massimo Zedda e quello di Olbia Settimo Nizzi. Il ruolo delle città. Come ha fatto notare si dall’inizio del suo intervento l’architetto Vincenzo Cossu, finalmente l’Unione europea ha deciso di assegnare alle città il loro ruolo storico e fondamentale. «La città non è un insieme di case – ha detto il dirigente regionale citando il celebre urbanista Edoardo Salzano –, ma la Casa di una società, di una comunità, cioè quel luogo che gli uomini hanno creato quando hanno dovuto vivere insieme per svolgere una serie di funzioni che non potevano svolgere da soli. Nei secoli – ha aggiunto Cossu – oltre alla necessaria funzione abitativa, le città hanno servito non gli interessi del singolo ma la comunità in quanto tale». Una lunga premessa per poi dire che la stessa città ora attraversa una crisi profonda, il cui manifesto è forse l’esclusione e l’inospitalità nei confronti delle fasce più deboli della popolazione: dai vecchi ai migranti, dai malati ai poveri. «E tuttavia – ha concluso Cossu – per varie e importanti ragioni la dimensione urbana rappresenta un livello sempre più strategico nello scenario europeo». Da qui il Patto di Amsterdam del 30 maggio 2016, che fissa il vero esordio dell’Agenda urbana, con i Comuni protagonisti dei fondi europei e non più soltanto beneficiari. «L’Europa si è accorta – ha detto Massimo Zedda – che i comuni sono in grado di gestire bene i fondi». E Nicola Sanna: «Lavoriamo su idee finanziate soltanto ora, ma che abbiamo pensato da dieci anni. È stato un sforzo molto positivo». I primi progetti. Se gli altri rappresentanti della Regione si sono soffermati in aspetti molto tecnici, i tre primi cittadini presenti al seminario hanno orgogliosamente illustrato come utilizzeranno i soldi (si parla di 45 milioni equamente divisi per le tre città). A Sassari sarà riqualificato il vecchio mercato civico, che dovrà diventare luogo di aggregazione culturale, di inclusione sociale e di valorizzazione dell’identità e della cultura sassarese. Progetti importanti anche per la valorizzazione della valle del Rosello, con un parco urbano a servizio del quartiere di San Donato, e della Frumentaria. «A Cagliari – ha spiegato Massimo Zedda – si lavora a un intervento di rigenerazione urbana sui quartieri di Is Mirrionis e San Michele, che non si possono considerare periferici». Grandi progetti anche a Olbia, con il sindaco Nizzi che annuncia la propssima realizzazione “MusMat”, l’ex mattatoio, che ora diventerà la Casa della Musica, la trasformazione in biblioteca del Teatro Michelucci e la riqualificazione, accordo con la diocesi, del vecchio ospizio, di San Ponziano.

 

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