Sabato 20 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 maggio 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
LA STUDENTESSA “ABUSIVA”
Rachele Careddu ha ottimi voti ma ha problemi a seguire esami e lezioni
C’È IL NUMERO CHIUSO: NON PUÒ ISCRIVERSI AL TERZO ANNO
HA SOSTENUTO GLI ESAMI DEL SECONDO ANNO MA NON CI SONO POSTI DISPONIBILI PER L’ANNO SUCCESSIVO. E LEI RISCHIA DI PERDERE LA PENSIONE DI REVERSIBILITÀ DEL PADRE. L’UNIVERSITÀ: «VOGLIAMO STUDENTI COME LEI»
È una studentessa modello, ha, addirittura, superato per due volte il test di ammissione alla facoltà di Medicina. E viaggia con una media decisamente alta. Eppure si ritrova a dover elemosinare, di volta in volta, la possibilità di assistere alle lezioni o di sostenere un esame. È la situazione kafkiana che si ritrova a vivere una studentessa cagliaritana, Rachele Careddu. La sua “colpa”? Aver scelto, dopo aver superato il test di ammissione al primo anno, la facoltà di Torino. E, visto che non si era trovata bene a Le Molinette, aver deciso di tornare a Cagliari l’anno successivo.
LA VICENDA Careddu sapeva bene che, con il numero chiuso, avrebbe avuto problemi a trovare un posto al secondo anno. E, così, ha sostenuto e superato il test di ingresso al primo anno: ottenuta l’immatricolazione ha chiesto la convalida degli esami sostenuti e l’abbreviazione della carriera con l’iscrizione al secondo anno. Gli esami sono stati convalidati ma, essendoci solo cinque posti disponibili, non ha ottenuto l’abbreviazione. Nel frattempo, pur essendo formalmente iscritta al primo anno, ha sostenuto esami del secondo. E, all’inizio di questo anno accademico, ha di nuovo chiesto l’abbreviazione. E non l’ha ottenuta perché non ci sono posti disponibili. O, per meglio dire, ci sarebbero ma sono stati assegnati a quegli studenti che hanno fatto ricorso al Tar e hanno ottenuto una sospensiva. Si arriva al paradosso che, magari, quando il giudice amministrativo deciderà nel merito, alcuni di questi studenti saranno cacciati via. E Careddu deve frequentare da carbonara le lezioni.
LE CONSEGUENZE Certo, è stata abolita la durata legale del corso di studi. Ma il sistema automatico non consente di prenotarsi a lezioni o esami. Lei riesce a farlo solo grazie alla disponibilità dei docenti. E poi c’è un problema di natura economica: Careddu, orfana di padre, percepisce una pensione di reversibilità, legata al fatto che sia iscritta, in corso, all’università. Lei, formalmente, risulta ripetente. E, dunque, rischia di perdere questo aiuto.
L’UNIVERSITÀ I vertici dell’ateneo cagliaritano conoscono la vicenda. E si schierano con la studentessa. “La nostra Università”, si legge in una nota, “ha tutto l’interesse a iscrivere e ad agevolare il maggior numero di studenti, soprattutto quelli regolari come Rachele Careddu”. Ma non ha margini di manovra “perché l’ateneo deve rispettare le rigide normative ministeriali in materia di numero chiuso, che non ammettono deroghe né alcuna discrezionalità”. Come uscire da questo incubo? Alla studentessa non resta che una strada, quella giudiziaria. Non essendoci posti disponibili, l’Università non può iscriverla, “se non per effetto della sentenza di un giudice”. Perché l’Università non ha discrezionalità. “Ha le mani legate”, conclude l’ufficio stampa dell’ateneo.
Marcello Cocco

 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
CONGRESSO DERMATOLOGIA
Dermatologi sardi oggi a congresso al T Hotel dalle 9. I lavori saranno coordinati da Franco Rongioletti, direttore della Clinica dermatologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, che patrocina l’evento. Sarà l’occasione per fare il punto sulle principali patologie e le casistiche registrate nell’Isola.
 
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 maggio 2017 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Città metropolitana, tavolo tecnico
Zedda: «Si leggono cose preoccupanti, servono nuovi prelievi»

Quali sono le reali condizioni della laguna di Santa Gilla? Il sindaco metropolitano Massimo Zedda ha incontrato i primi cittadini di Assemini, Elmas, Uta e Capoterra: insieme hanno deciso di chiedere a Regione e Asl nuove analisi. Per martedì è stato fissato un vertice con tutte le istituzioni interessate. «Quello che leggiamo sugli organi di stampa è molto preoccupante e stiamo chiedendo ulteriori approfondimenti, con nuovi prelievi e analisi, all’Arpas e alla Asl», spiega il numero uno della Città metropolitana.
LE ANALISI I sindaci chiedono all’Arpas di effettuare tutte le analisi possibili nelle aree intorno alla Fluorsid. «L’impatto delle notizie è stato forte, abbiamo registrato anche il momento di difficoltà delle cooperative di pescatori che vivono grazie alla laguna. Speriamo che i dati ci confermino che le zone inquinate non siano quelle di lavoro delle cooperative».
TEMPI STRETTI È già stato convocato per martedì alle 10 a Palazzo Regio un tavolo tecnico con tutte le istituzioni interessate a vario titolo da questa vicenda: il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessorato all’Ambiente per l’Arpas, quello alla Sanità per la Asl, quello all’Agricoltura per il settore pesca, l’Università, il ministero dell’Ambiente, i Comuni coinvolti e la Città metropolitana.
ASSEMINI Il caso Floursid è arrivato anche ad Assemini. Il sindaco Mario Puddu ha annunciato la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale aperta al pubblico. «Già a marzo avevo presentato un’interrogazione chiedendo di unire le forze per avere un quadro completo sui rischi per l’ambiente legati alle attività di Macchiareddu», sottolinea Simone Carta, rappresentante asseminese nel Consiglio metropolitano.
MONASTIR La vicenda scuote anche la Giunta comunale di Monastir. Dopo Assemini anche il Comune di Monastir si dichiara «pronto a costituirsi parte civile». E nel frattempo offre «immediata collaborazione con gli inquirenti che seguono le indagini».
Ignazio Pillosu
Marcello Zasso
 
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SAN GIOVANNI DI DIO. Ogni anno 300 nuovi casi di persone con gravi eccessi di peso
OBESITÀ, IL GRASSO CHE UCCIDE  Velluzzi: «In aumento i bimbi colpiti dalla malattia cronica»
Più donne che uomini, più giovani che anziani, più poveri che ricchi. «Dall’obesità non si guarisce mai». Fernanda Velluzzi è la responsabile del Centro obesità del San Giovanni di Dio che ogni anno combatte una lotta senza vincitori (l’obesità è una malattia cronica) contro gli eccessi di grasso e i relativi sproporzionati aumenti di peso. I numeri sono da capogiro: il 10 per cento dei sardi è obeso. Ma quello che più preoccupa sono i bambini: oltre il 30 per cento ne soffre. In pratica un’epidemia che causa disabilità fisica, predispone l’insorgenza di numerose patologie croniche, tra le quali i disturbi cardiovascolari, endocrino metabolici, e riduce notevolmente l’aspettativa di vita. Con conseguenti sociali (ricoveri, esami, farmaci e ridotta capacità lavorativa) elevati.
IL CENTRO SPECIALIZZATO Il Centro obesità del San Giovanni di Dio si trova al pian terreno, dal lato del vecchio pronto soccorso. Tre ambulatori, una bilancia speciale che misura l’impedenziometria (una metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea: massa grassa, massa magra, acqua totale) a disposizione di un team di endocrinologi, psicologi e specialisti di Scienze motorie in campo che valuta con attenzione caso per caso. «Ogni anno registriamo 300 nuovi casi», afferma sconsolata Fernanda Velluzzi. L’obesità è una malattia “speciale” che va combattuta utilizzando il sistema ragionieristico della partita doppia: compensare le entrate caloriche con il dispendio energetico. «Sono determinanti il metabolismo basale , l’energia che consumiamo a riposo, il tipo di alimenti e l’attività fisica». Banditi snack industriali, bevande caloriche e gasate, merendine, succhi di frutta, alimenti dolcificati con dolcificanti ipocalorici, alcolici. «Fare attività fisica è determinante perché fa aumentare il metabolismo basale e contribuisce a equilibrare il rapporto dell’indice di massa corporea (Imc o Bmi, dall’inglese body mass index)». Tradotto? «È un dato biometrico che indica il rapporto tra peso e quadrato dell’altezza. Se il risultato è meno di 25, il soggetto è normopeso; da 25 a 30 sovrappeso; oltre è obeso». Facciamo un esempio. «Un uomo che pesa 77 chili ed è alto 1,83 è normopeso perché il risultato dell’Imc è 23, che si ottiene dividendo 77 per 3,35 (1,83 x 1,83, l’altezza al quadrato)». Il dato però non è sufficiente per atleti, culturisti o alcune tipologie di persone. «Un altro indice è rappresentato dalla circonferenza addominale che negli uomini non deve superare i 102 centimetri e nelle donne gli 88. Il dato ci indica il grasso viscerale, il fattore principale delle malattie legate all’obesità».
IL MALE DEL SECOLO L’obesità è il male del secolo, la madre di tutte le malattie. «Causa patologie a carico di tutti gli organi: ictus, infarti, diabete 2, steatosi epatica, problemi alle articolazioni, neoplasie, disturbi psicologici e legati al sonno (apnea notturna e sonnolenza diurna)». Come prevenirla e, nel caso, curarla? «Il primo step è lo stile di vita, seguono i farmaci e, nei casi estremi, la chirurgia». Cosa non fare? «Non serve a niente perdere peso rapidamente, perché si va a intaccare la massa muscolare e non la massa grassa: si crea così l’effetto fisarmonica che causa gravi scompensi».
Andrea Artizzu
 
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 maggio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 13 - Edizione CA)
ROMA. Approvata la riforma
Enti pubblici, licenziare ora è più facile

ROMA Dopo tre anni di “bocciature” anche per i dipendenti del pubblico impiego scatterà il licenziamento. L’ok definitivo alla riforma della pubblica amministrazione è arrivato ieri dal Consiglio dei ministri con l’approvazione degli ultimi due decreti attuativi, che danno il via libera anche alle assunzioni “extra” per la stabilizzazione dei precari e introducono novità per le visite fiscali, che saranno affidate all’Inps e non più alle Asl e avranno gli stessi orari, dal primo settembre, previsti per i privati.
LE MISURE «Questi decreti mi consentiranno di dare, in un tempo breve, la direttiva all’Aran e quindi di aprire finalmente la stagione contrattuale per i pubblici dipendenti», ha commentato il ministro alla Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Con le nuove regole passano da sei a dieci i casi di licenziamento. Previsto quindi non solo per i “furbetti del cartellino”, le assenze ingiustificate e le false dichiarazioni per avere posti e promozioni, ma anche per chi viola in modo «grave e reiterato» i codici di comportamento oppure è colpevole di «scarso rendimento» e incassa «costanti valutazioni negative». Per portare al licenziamento, la bocciatura dovrà ripetersi per tutti e tre gli anni coperti da ogni contrattazione. Il tempo massimo per concludere l’azione disciplinare viene poi riportato a 120 giorni, mentre la precedente versione del decreto si fermava a 90. I termini però ora diventano «perentori», cioè non si possono superare. E in caso di illeciti colti in flagranza, come per i “furbetti del cartellino”, l’azione per il licenziamento deve chiudersi in 30 giorni.
 
 
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 20 maggio 2017 / Economia - Pagina 14
Arriva anche l’ultimo via libera alla Riforma della Pubblica amministrazione
La ministra Madia: «Ora abbiamo le carte in regola per lo sblocco dei contratti»
NUOVE REGOLE PER GLI STATALI Pagelle, precari, visite Inps
di Marianna Berti
ROMA C’è il sì del Consiglio dei ministri alla riforma Madia del pubblico impiego. Si scrive così un nuovo Statuto per i travet. Superamento del precariato, assunzioni mirate, niente più premi a pioggia e sanzioni certe sono i pilastri dell’intero progetto. Non sono mancati ritocchi dell’ultima ora. Lo scarso rendimento, quello che Brunetta formulò per incastrare i fannulloni, costa il posto dopo tre ’bocciature’. Restando sul capitolo licenziamenti, c’è il ritorno a 120 giorni come tempo massimo per mettere fuori dalla porta il dipendente infedele. È tracciata la roadmap per la rivoluzione sui controlli in caso di assenze per malattia, che partirà da settembre. E si apre ai passaggi di carriera interni, senza dovere ricorrere per forza a concorsi. Ora «abbiamo le carte in regola», dal punto di vista normativo, per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego, dice la ministra della P.A, Marianna Madia. «I due decreti approvati mi consentiranno di dare la direttiva all’Aran e riaprire una normale stagione contrattuale». Si preannuncia così un’estate calda, di trattative, anche se manca ancora un tassello non da poco: la prossima manovra dovrà stanziare le risorse necessarie per mettere nelle tasche degli statali gli 85 euro concordati con i sindacati. Le linee guida per i rinnovi dovrebbero arrivare a giorni, entro giugno. Il lavoro quindi non finisce con il sì ai decreti. Si apre una fase di monitoraggio. E poi si attendono i provvedimenti attuativi in fatto di visite fiscali. C’è un mese di tempo per mettere giù le nuove regole sui controlli, in particolare sulle fasce orarie, con il passaggio delle competenze dalle Asl all’Inps. Poi da settembre si parte con il nuovo regime, un polo unico uguale per pubblico e privato. In caso di rallentamenti si aprirà una fase transitoria, da definire entro agosto. Le verifiche diventeranno mirate per stanare i falsi malati. L’Istituto di previdenza dovrà stipulare delle nuove convenzioni con i medici e probabilmente serviranno anche fondi. La riforma punta il dito contro chi non lavora, specificando che il licenziamento scatta dopo tre pagelle negative di fila, sulla base dei piani delle perfomance stilati da ciascuna amministrazione. Viene, invece, ripristinata la durata, che già c’è oggi, per la conclusione del procedimento disciplinare che come sanzione massima ha l’espulsione: 120 giorni al posto dei 90 che erano stati inseriti nella prima versione del decreto. La riforma del pubblico impiego apre anche ai salti di carriera interni, senza la necessità di dovere passare per un concorso vero e proprio.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 20 maggio 2017 / Sassari - Pagina 25
Accordo con l’università peruviana di Chachapoyas
SASSARI Giovedì nell’aula magna dell’università il prorettore vicario, Luca Deidda, e il Rettore della universidad nacional Toribio Rodriguez de Mendoza de Amazonas di Chachapoyas (Perù), professor Jorge Luis Maicelo Quintana, hanno siglato un accordo quadro che sancirà l’avvio di una collaborazione scientifica e didattica fra le due università. Seppur di recente costituzione (è stata fondata nel 2000), l’ Università peruviana si è già distinta per un’intensa attività, che si esprime attualmente con l’esistenza di 7 facoltà scientifiche e ingegneristiche, e con l’offerta di una conseguente varietà di corsi di laurea e percorsi formativi. Diverse le aree di apertura per una possibile cooperazione fra le due università: agraria, veterinaria, economia del turismo, giurisprudenza e medicina. «Sono certo che i nostri studenti, provenienti da contesti lontani dalle grandi metropoli troveranno nella Sardegna il luogo adatto per la loro prima esperienza internazionale», ha affermato il rettore Maicelo dopo la firma dell’accordo. Luca Deidda ha ricordato che «l’internazionalizzazione è un punto chiave della nostra governance da diversi anni. In un territorio come il nostro, con una bassissima densità demografica, il dialogo con gli altri Paesi deve diventare la base dello sviluppo. Per questo ci confrontiamo con il mondo e sosteniamo le iniziative volte a potenziale la cooperazione e lo scambio».



 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 20 maggio 2017 / Agenda - Pagina 18
IL CONVEGNO
Rigenerazione, lo sport incontra la disabilità
Esperti a confronto sulle tecniche di cura dei traumi e le loro applicazioni Seguirà una passeggiata sui percorsi delle piste ciclabili cittadine
SASSARI Un convegno sulle nuove tecnologie per la cura di traumi sportivi e la possibile applicazione ai soggetti affetti da disabilità, che metterà assieme esperti di ortopedia, traumatologia e abbinerà una corsa non competitiva che si svolgerà sulle piste ciclabili cittadine, con ospite d’onore il campione Jeff Onorato. È “Medicina rigenerativa nello sportivo diversamente abile” in programma oggi nell’aula Segni del dipartimento di Giurisprudenza in viale Mancini. A organizzarlo, con il patrocinio del Comune di Sassari, è il dipartimento di Scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche e l’Aou di Sassari. «L’obiettivo – spiega Andrea Fabio Manunta direttore della Scuola di specializzazione in ortopedia e traumatologia dell’Università – è capire se le nuove terapie di rigenerazione tissutale, studiate in laboratorio, possano essere applicate dove le terapie classiche hanno fallito e anche nella traumatologia sportiva, con un occhio di riguardo agli sportivi diversamente abili. Sono ricerche multidisciplinari con un futuro tutto da scrivere - conclude - che coinvolgono numerose figure professionali dai genetisti agli infermieri, dai fisioterapisti ai biotecnologi». «Siamo stati ben lieti di patrocinare l’evento - aggiunge il sindaco Nicola Sanna - perché anche una manifestazione come questa rappresenta l’occasione per dimostrare quanto possano essere utili le piste ciclabili, che diventano non soltanto occasione di sport ma anche di socializzazione». E così sabato, dopo i saluti delle autorità, alle 9 si inizieranno le relazioni, alcune di primissimo piano. E per dimostrare come lo sport possa essere un modo per superare le difficoltà, l’evento, a partire dalle ore 13, sarà seguito da una corsa a piedi su due percorsi cittadini, il primo sulla distanza di 1,2 km e il secondo di 5, che si svolgeranno in gran parte sulle piste ciclabili. L’evento è patrocinato anche della società scientifica nazionale di Chirurgia del ginocchio e delle tecnologie ortopediche Sigascot, della società regionale sarda di Ortopedia e Traumatologia, del Comitato italiano paralimpico, della Fondazione Dinamo e della Dinamo Sassari.
 
 


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