Martedì 16 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 maggio 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 16 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
AREE VERDI
Gestione e valorizzazione delle aree verdi dell’Università: se ne parlerà nell’appuntamento “Unicaverde” giovedì dalle 9 nell’auditorium dei laboratori di Ingegneria alla cittadella di Monserrato. Docenti, ricercatori e neolaureati si confronteranno su come conservare e sviluppare il patrimonio florovivaistico dell’Ateneo. Saranno presentate le proposte elaborate nelle tesi di laurea triennale in “Scienze Naturali e magistrale” e “Scienze e tecnologie per l’ambiente” da Simone Farris, Fabiana Mascia, Enrico Corona, Gloria Concu, Andrea Lallai, Luisa Abis e Alessio Sordo. Si discuterà anche della gestione del verde nel sistema degli appalti pubblici. L’agenzia Forestas presenterà il progetto “Un milione di Alberi”: la piantumazione di alberi e arbusti autoctoni permetterà di conferire ai siti universitari un’identità mediterranea.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 16 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ATENEO
Oggi alle 11 l’Università presenta le sue nuove attività di “Trasferimento tecnologico” in via Rockefeller 54. Si parlerà dell’evento “Uniss incontra le imprese” e della prima edizione del Contamination Lab. Interverranno il prorettore vicario Luca Deidda, il delegato al Trasferimento tecnologico Gabriele Mulas, il dirigente dell’Area ricerca Attilio Sequi e il responsabile dell’Ufficio trasferimento tecnologico Francesco Meloni.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 16 maggio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
La Sardegna incontra la Cina
Giganti di pietra, esercito di terracotta
Era il 1974 quando due agricoltori, uno a Cabras, l’altro a Xi’an (Cina), s’imbatterono in scoperte straordinarie: i Giganti di Mont’e Prama e l’esercito di terracotta. Il secondo ritrovamento ha incantato il mondo, il primo è rimasto nell’ombra per 40 anni. Con l’obiettivo di dare notorietà al gruppo statuario sardo, è stato incoraggiato un progetto di gemellaggio Cabras-Xi’an (ideato dal medico cagliaritano Riccardo Laria) che avrà come momento centrale una serie di incontri e conferenze che, organizzati dall’Istituto italiano di cultura di Pechino, si svolgeranno giovedì 18 a Shanghai e venerdì 19 a Pechino. Protagonisti Attilio Mastino, già rettore dell’Università di Sassari, Raimondo Zucca, docente dello stesso Ateneo e Gaetano Ranieri. Insegnante di geofisica all’Università di Cagliari, guidò sul sito le prospezioni col georadar. Per l’occasione il Rotary Club di Oristano, presieduto da Adriana Muscas, ha proposto il link (rotarymonteprama.org) anche in cinese. (m.a.)
 
 


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LA NUOVA SARDEGNA
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 16 maggio 2017 / Primo piano - Pagina 2
Il manager dell’Ats: necessario contenere le spese tagliando i rami secchi
«La sanità è un colabrodo
la politica ha molte colpe»
di Silvia Sanna
SASSARI La risalita è appena cominciata e la luce dal fondo del pozzo inizia a intravedersi. Ma il cammino è lungo, anche perché segnato da diversi ostacoli da rimuovere. La sanità in Sardegna assomiglia a un insaziabile buco nero che ogni anno fagocita metà del bilancio regionale ma nonostante il continuo afflusso di denaro continua a viaggiare in perdita: 300 milioni di euro l’ultimo deficit accumulato dalle otto ex Asl. Un colabrodo, segnato da falle piccole e grandi. A tamponare l’emorragia e a rimettere in sesto i conti è stato chiamato Fulvio Moirano, super manager di lunga esperienza e modi decisi. È lui il timoniere dell’Ats, l’azienda per la tutela della salute chiamata anche Asl unica, grande quanto l’intera isola, nata il 1 gennaio 2017. Moirano, fedele all’impegno preso con la giunta Pigliaru, dice che si può fare. «Ma prima – spiega – è necessario eliminare le criticità presenti da anni». Tagliare rami secchi, sprechi e consuetudini che affossano il sistema. Ma anche la politica, dice Moirano, deve cambiare passo. La sanità sarda è un malato grave? «Ho trovato una situazione difficile. Non è stata una sorpresa. Il sistema sanitario nell’isola presenta specificità note che vanno affrontate e risolte». Quali sono le note dolenti? «La spesa complessiva è notevolmente superiore rispetto alla quota del Fondo sanitario, circa 300 milioni su tre miliardi. E la spesa farmaceutica è la più alta in Italia da molti anni. Se le altre regioni spendono di meno evidentemente qui c’è qualcosa che non va. Per esempio sorprendono i costi del personale...» Si spieghi meglio. «Anche per quanto riguarda il personale la Sardegna supera il tetto massimo di spesa previsto dalle norme nazionali. Significa che gli organici ci sono, visto che le altre regioni garantiscono i Lea (livelli essenziali di assistenza ndr) rispettando i budget di spesa». Come mai allora le proteste su organici insufficienti in diverse strutture sanitarie? «Il personale non manca, a parte poche situazioni nelle quali siamo intervenuti autorizzando 10 assunzioni di infermieri. È il caso del reparto di Medicina dell’ospedale di Olbia. In generale, all’origine ci sono problemi organizzativi nell’utilizzo del personale». Significa che c’è chi lavora troppo e chi poco? «Vuol dire che nella predisposizione dei turni dei reparti può esserci maggiore concentrazione di personale dove ne serve meno e viceversa». Come intervenire? «L’Ats sta concludendo un monitoraggio reparto per reparto, un lavoro di analisi dettagliata che sinora è stato fatto solo in Veneto. L’obiettivo è evidenziare criticità e punti di forza all’interno di ogni struttura e agire di conseguenza. Faremo il saldo e dove emergeranno carenze autorizzeremo nuove assunzioni». Non solo pochi organici, la lamentela ricorrente da parte di alcune strutture riguarda la scarsità di materiale per garantire l’assistenza di base: siringhe, garze, ma anche reagenti. «Una premessa: con queste situazioni l’Ats non c’entra nulla. La macchina amministrativa l’abbiamo ereditata. Sostenere come fa qualcuno che la creazione dell’Ats abbia amplificato i problemi, significa fare affermazioni non rispondenti alla realtà. È vero invece che una delle criticità preesistenti riguarda il sistema delle gare d’appalto per l’acquisizione di beni. Anche in questo caso la Sardegna ha un record nazionale». Positivo o negativo? «Negativo perché è più alto il numero di procedure scadute. Il problema è che negli ultimi anni si sono fatte poche gare d’appalto. Una situazione che riguarda Sassari ma anche Cagliari e Nuoro». Che cosa ha comportato il blocco delle gare? «Si è andati avanti con le proroghe senza regolari bandi. L’unica soluzione è disporre le gare, noi lo stiamo facendo. Ma ci vuole tempo anche perché facciamo i conti con un alto numero di ricorsi, ci saranno ancora residui per almeno cinque anni. Per questo per evitare blocchi abbiamo autorizzato nel caso di Sassari nuove proroghe. Nel frattempo andiamo avanti seguendo una impostazione diversa rispetto al passato, unitaria e non disomogenea». Quali sono gli obiettivi? «Ridurre i costi e offrire una assistenza migliore. È necessario ragionare in termini di Ats. Se si procede agli acquisti per i laboratori analisi, è importante stabilire come distribuire il materiale, dove offrire quel tipo di servizio e dove quell’altro. I doppioni amplificano le spese». A proposito di doppioni, da oltre un anno è ferma in consiglio regionale la riforma della rete ospedaliera che prevede il riordino e una diversa organizzazione dei servizi tra le varie strutture. «Molto male. Questa è un’altra criticità che affigge il sistema della sanità in Sardegna. La programmazione ospedaliera di fatto è ferma da anni, la mancata approvazione della delibera delle giunta impedisce che nell’isola trovi applicazione quanto previsto dalla legge 135-2012, la spending review che impone il contenimento della spesa sanitaria». In Sardegna c’è tanto da tagliare? «È necessario mettere ordine eliminando ciò che non serve. Sino a quando non accadrà ci saranno sprechi e spese eccessive». La politica sarda cammina a passo lento? «Penso che per contenere la spesa la politica possa e debba fare molto. Il consiglio regionale non è immune da responsabilità. Sui ritardi nella rete ospedaliera ma anche su altre stranezze». Quali? «Mi domando perché la Regione non abbia adeguato a quello nazionale il tariffario delle prestazioni specialistiche in convenzione: un’anomalia che per l’isola si traduce in una spesa, per i rimborsi ai professionisti accreditati, superiore mediamente del 20-30 per cento. Questo è decisamente anomalo». Il governatore Pigliaru e l’assessore Arru pensano che lei sia l’uomo giusto al posto giusto. «Ho preso un impegno e qualche risultato è stato già raggiunto». Per esempio? «Nei primi 4 mesi del 2017 la spesa farmaceutica è stata ridotta di 3,5 milioni. Per le consulenze abbiamo risparmiato 900mila euro. Abbiamo tagliato altre spese per circa 4 milioni. Con i direttori delle otto aree sanitarie abbiamo stabilito obiettivi e budget». E pensare che l’Ats ancora non esiste ufficialmente... «Già, la nascita avverrà con l’atto aziendale. Sarà approvato entro luglio. A quel punto inizieremo sul serio a invertire la rotta».

CHI È
L’uomo che ha risanato i conti in profondo rosso del Piemonte
FULVIO MOIRANO ha 64 anni ed è nato a Quiliano, in provincia di Savona. Da settembre guida la Asl 1 di Sassari diventata dal 1 gennaio sede dell’Ats – Azienda per la tutela della salute. Il numero 1 della sanità isolana è stato chiamato dal governatore Pigliaru che dal primo momento aveva inserito il suo nome e il suo curriculum in cima alla lista dei papabili super manager. Fulvio Moirano arriva dal Piemonte, dove è stato direttore generale della sanità ed è riuscito a rimettere in sesto i conti. Il manager vanta un curriculum costellato di successi. Dopo la laurea conseguita a Genova in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti, Moirano si è specializzato in igiene e tecnica ospedaliera all’università di Genova, successivamente ha frequentato il corso di formazione manageriale per direttori generali organizzato dalla Regione Piemonte e nel 2001 ha superato con il massimo punteggio il corso per manager organizzato dalla Regione Lombardia presso l’università Bicocca di Milano. Dal 2009 al 2014 ha diretto l’Agenzia nazionale per la sanità, l’Agenas, prima e dopo altri incarichi importanti. Fino a settembre ha guidato la sanità in Piemonte. Se non fosse venuto in Sardegna sarebbe dovuto andare in pensione alla fine del 2017 per raggiunti limiti di età. Come manager della Ats potrà invece lavorare per un altro quinquennio.
 
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 16 maggio 2017 / Sassari - Pagina 29
Università ed Erasmus Plus:
i bandi scadono domani
SASSARI L’Università ha riaperto i termini per la presentazione delle candidature nell’ambito dei bandi Erasmus Plus per mobilità internazionali a fini di studio. La riapertura riguarda i dipartimenti di Agraria, Architettura, Design e Urbanistica, Chimica e Farmacia, Giurisprudenza, Storia, scienze dell’uomo e della formazione, Scienze Umanistiche e sociali, Medicina Veterinaria, Scienze Politiche, scienze della comunicazione e ingegneria dell’informazione. La scadenza per l’invio della candidatura on line è fissata per le ore 12.30 di mercoledì 17 maggio, mentre la domanda cartacea dovrà essere consegnata o inviata all’Ufficio relazioni internazionali entro le 12.30 di giovedì 18 maggio. Tutte le informazioni necessarie, comprese quelle relative alle numerose destinazioni disponibili, sono reperibili nelle pagine dedicate ai bandi dei dipartimenti sul sito web www.uniss.it/internazionale/bandi. Finora, per la mobilità Erasmus a fini di studio 2017/18 le borse sono state assegnate a 400 studenti dell’Università di Sassari e, con la riapertura, questa opportunità sarà estesa a decine di altri studenti.


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