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Mercoledì 10 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 maggio 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
di Luca Mascia
L’Isola scommette sul turismo verde con Stratus, il progetto finanziato dal programma Interreg Italia-Francia 2014-2020, di cui la Sardegna è capofila con il Crenos (il Centro di Ricerche economiche Nord Sud delle Università di Cagliari e Sassari), e che coinvolgerà anche Liguria e il territorio francese del PACA, Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
La dotazione di 1,3 milioni di euro, da investire entro due anni, consentirà di avviare un approccio a 360 gradi allo sviluppo del turismo sostenibile: dalle attività di ricerca e pianificazione di strategie di base al trasferimento tecnologico e conoscitivo di pratiche virtuose verso cittadini e imprese.
Tra gli obiettivi, anche la creazione di un marchio per i prodotti ecoturistici della Sardegna al fine di certificare e valorizzare le imprese che sposeranno le linee guida del progetto.
"Dobbiamo superare il concetto ormai banalizzato di ecosostenibilità - ha affermato l’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas - per far comprendere a imprese e cittadini che i comportamenti virtuosi sono valori di marketing da sfruttare".
Un cambio di mentalità auspicato anche da Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna: "Dobbiamo passare dal concetto di tutela a quello di valorizzazione del paesaggio. L’unica via percorribile per creare sviluppo nel settore turistico".
I numeri snocciolati da Giacomo Del Chiappa, rappresentante del Crenos e docente di Economia e marketing del turismo dell’Università di Sassari, hanno confermato l’attenzione crescente dei turisti, soprattutto stranieri, verso un’accoglienza "green".
Il Crenos per i prossimi due anni guiderà un consorzio di sette partner di cui faranno parte anche l’Area Marina Protetta Capo Carbonara, l’Enea, Poliste srl e le società francesi Ea Ecoentreprises, Ecoscience Provence e Gip-Fipan (Groupement d’Intérêt Public Formation et Insertion Professionnelle Académie de Nice).



2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. «Vogliamo proporre una città sempre più accogliente»
ERASMUS, FESTA D’EUROPA
Ogni anno partono tremila studenti universitari


Sono ormai più di un milione i figli di Erasmo. A trent’anni dal varo del più conosciuto programma di mobilità studentesca, il vecchio continente deve misurarsi con questa nuova generazione di cittadini europei figli di un programma sperimentale, diventato poi quella grande storia di successo che oggi è Erasmus plus .
FESTA EUROPEA Anche Cagliari, nell’ambito della settimana europea, festeggia i 60 anni del Trattato di Roma con “M’illumino di Erasmus”, nel trentennale del progetto. In collaborazione con Anci e Agenzia nazionale per i giovani, ogni Comune illumina un suo monumento simbolo: tutto blu, a Cagliari, Palazzo Bacaredda con la sua facciata colorata dal logo del programma Erasmus+ .
NON SOLO STUDENTI «Erasmus nasce come programma di mobilità per studenti universitari ma oggi», dice Giacomo D’Arrigo, direttore dell’Agenzia nazionale dei giovani, «è un’opportunità per i tutti i giovani della Sardegna indipendentemente dal loro grado di scolarizzazione, condizione economica e territoriale».
NUOVI CITTADINI «Con Erasmus si è puntato alla persona, alla formazione di una cittadinanza allargata», spiega Anna Aloi, dello sportello mobilità studentesca Ismoka dell’Università di Cagliari, «che oggi, forte di oltre quattro milioni di adesioni al programma, sente dentro di sé questa appartenenza europea . Grazie anche alla Regione, una delle prime in Italia a dotarsi di una specifica legge di finanziamento, ogni anno - fra gli atenei di Cagliari e Sassari - riusciamo a far partire tremila studenti, il 10 per cento del totale nazionale».
SOLIDARIETÀ «Siamo oggi in festa perché da questi giovani arriva un messaggio di speranza», è il pensiero di Alessandra Carucci, prorettrice dell’Università di Cagliari per l’internazionalizzazione. «Erasmus fa crescere amicizia, conoscenza e solidarietà: da qui l’importanza di una città accogliente per gli studenti che arrivano a Cagliari».
SENZA BARRIERE «Chi non ha barriere in testa non le potrà avere nelle sue relazioni interpersonali», aggiunge Anna Aloi, «questo è il valore più importante che Erasmus garantisce a tutti i suoi partecipanti». «Anche se il solo momento dello studio non basta più», precisa Luca Frongia, presidente della associazione Tdm2000, «occorre mettere in pratica tutto ciò che noi abbiamo appreso. Ecco spiegato quel più aggiunto alla parola Erasmus. Una sfida che va oltre la festa e deve durare tutto l’anno».
Paolo Matta


 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / TV e Radio (Pagina 55 - Edizione CA)
Videolina, ore 21
Guai alla tiroide? I medici rispondono

“Ippocrate Speciale Tiroide” è l’approfondimento che Videolina dedica stasera dalle 21 al mondo della salute a cura di Federico Mereta e Andrea Frailis.
In questa puntata si affronterà il tema della cura e prevenzione della tiroide. Il talk show vedrà come protagonisti esperti del settore come il Stefano Mariotti, Ordinario di Endocrinologia all’Università di Cagliari, Guido Congiu, presidente Federfarma, Guido Almerighi, responsabile Unità Endocronologia ASL Cagliari e Guido Sanna, responsabile Fimmg- Metis.

 
 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
UTA. Borse di studio finanziate con i compensi della giunta
Una festa per laureati e diplomati
Una festa per incentivare lo studio e dare merito a chi, con tanto impegno, lo scorso anno ha raggiunto il traguardo. Il Comune di Uta organizza per venerdì la seconda “Festa dei laureati e dei diplomati”. Alle 18 l’Aula consiliare sarà invasa da decine di studenti che hanno conseguito i titoli, compresi i nove migliori in base a voti conseguiti, che riceveranno la borsa di studio sovvenzionata con le indennità dei componenti della Giunta.
Per gli amministratori, è la seconda volta: «Non è un atto di eroismo, ma un modo per ringraziare i ragazzi eccellenti», dice il sindaco, Giacomo Porcu, «che in futuro saranno chiamati a guidare la comunità. Teniamo all’iniziativa e speriamo che sia seguita da altri. La festa sarà un momento di scambio anche per chi non ha ricevuto la borsa».
In serata racconteranno le loro esperienze l’ingegnere Emanuele Pinna e la ricercatrice Francesca Anedda. «Abbiamo riunito laureati e diplomati in modo che i primi possano dare consigli ai secondi», dice l’assessore all’Istruzione, Andrea Onali. Inoltre saranno premiati Alice Meloni e Alessandra Marras, partecipanti ai raduni e ai mondiali under 17 di sollevamento pesi. Con loro, Donatella Pili e Ignazio Porcu, concorrenti alla maratona di New York: riceveranno una maglietta in ricordo di Salvatore Meloni, operaio morto dopo una caduta da un ponteggio. (l. e.)
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
SCUOLE Immaginando Gramsci
e stamane ad Ales tutti gli alunni vincitori salgono sul podio
I l linguaggio più utilizzato dagli studenti sardi per immaginare Antonio Gramsci è stato quello testuale. Ma non sono mancate opere originali: fumetti, libri animati, puzzle. Ed anche le risposte immaginarie dei figli alle lettere di padre Gramsci. Oggi alle 9,30 nel cinema parrocchiale di Ales la cerimonia di premiazione della quinta edizione del concorso “Immaginando Gramsci” rivolto alle scuole di tutta l’isola ed organizzato da Associazione Casa Natale Antonio Gramsci di Ales e Istituto Gramsci della Sardegna, in collaborazione con il Gramsci Lab dell’Università di Cagliari, Terra Gramsci e l’Associazione Casa Museo Gramsci di Ghilarza. L’iniziativa si inserisce nel ricco cartellone dell’Anno Gramsciano voluto dalla Regione. Antonio Gramsci ancora una volta è entrato nelle aule.
Gli alunni dopo aver letto e discusso i suoi scritti, hanno dato libero sfogo alla fantasia e alla creatività e hanno provato a sintetizzare il pensiero gramsciano nelle loro opere. 32 le scuole e 1250 gli studenti coinvolti nell’iniziativa. 8 i lavori pervenuti alla giuria per le elementari, 7 per le superiori. I più attivi i ragazzi delle medie con ben 60 elaborati prodotti. Classi che stamani riceveranno il meritato riconoscimento proprio ad Ales, paese natale di Antonio Gramsci. Per le elementari è stato premiato il racconto delle classi quinta A e B de Su Planu di Selargius e il libro animato della terza A e B di via Buscaglia di Elmas.
Per le medie l’originale progetto del giornale “Unione Gramsci” di Selegas, il puzzle di Masullas, le risposte immaginarie dei figli alle lettere di Gramsci di Guspini e le riflessioni di Nuraminis. Menzioni per la sceneggiatura di un film sulla guerra mondiale dell’istituto comprensivo di Ales e per il libro cartonato dell’istituto di Mogoro. Premiato per le superiori il fumetto dei ragazzi di Ghilarza. A tutte le scuole partecipanti al concorso saranno donate le copie dei libri finora editi dalle due Associazioni gramsciane ma anche tanto altro materiale inerente la figura e l’opera di Antonio Gramsci. (an.pin.)
 
 

 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Spettacoli e Società (Pagina 47 - Edizione CA)
Prende il via questa sera a Cagliari l’ottava edizione del festival: 110 i cortometraggi in gara
La natura, i popoli, l’eros
Skepto di donne e di passioni
Ha il volto di Apollonie de Sabatier questo Skepto 2017, il festival del corti cinematografici, a Cagliari, oggi, al via. Il busto della musa dell’arte parigina si trasforma in pellicola per un evento a cui si sono iscritti 500 film da tutto il mondo; ne sono stati scelti 110 che il pubblico potrà vedere gratis tra l’Hostel Marina, il Piccolo Auditorium e piazza San Sepolcro. Di questi, 40 sono diretti da donne. Ma per capire che la femminilità ha un ruolo da protagonista basta scorrere il programma e tra le tredici sezioni spicca “Donne in conflitto”: una serie di corti dedicati a quelle che vivono la guerra al fronte o anche nella vita di tutti i giorni.
Altro argomento del festival è l’ambiente. «C’è un filo rosso, anzi verde, a fare da conduttore», spiega Nevina Satta, direttrice Sardegna Film Commission. Ecco perché non può mancare la sezione “Human/Nature”, in proiezione domani alle 18.45. Si potranno conoscere le alternative al petrolio con la rassegna Life After Oil che da Santa Teresa di Gallura arriva allo Skepto: domani alle 19.30 Massimiliano Mazzotta, regista di “Oil”, e Luciano Burderi, docente di Fisica dell’Università di Cagliari, mostreranno il futuro possibile di una Sardegna tutta verde. «Si dice che fare un cortometraggio è un miracolo, allora il nostro è il miracolo dei miracoli»: c’è orgoglio e soddisfazione nella voce di Stefano Schirru, direttore artistico dello Skepto. «Quest’anno siamo alla prova dell’otto», aggiunge Riccardo Plaisant, altro direttore artistico. Skepto è anche il festival degli Aperitivi Cinematografici, dove gustando la saporita cucina dello chef Riccardo Porceddu si possono scambiare due chiacchiere con grandi del cinema. Come gli sceneggiatori Barbara Petronio e Nicola Guaglianone, vincitori di un David di Donatello con “Indivisibili”: per Guaglianone questo è un gradito ritorno, mentre Barbara Petronio è anche in giuria: saranno protagonisti venerdì e sabato. E poi Nicola Piovesan, vincitore di un Nastro d’Argento con il suo “Life Sucks! But at Least I’ve Got Elbows”, che sarà presentato all’inaugurazione stasera alle 19. Skepto parla anche di migrazione ed emigrazione con “A Casa Mia”, il corto sullo spopolamento della Sardegna vincitore di un David di Donatello, di Mario Piredda. E poi Germania, Senegal, Afghanistan, Singapore, con trentacinque Paesi rappresentati. Tra le novità la sezione “AntiSocial Media”, per esplorare il lato oscuro e le storture dei social network. E “Skeptiricon” dedicata alla satira; “L’invasione degli UltraCorti” per i patiti della fantascienza; l’erotico di “Fish & Chips”. Uno spazio dedicato alle scuole vedrà protagonisti gli studenti cineasti da tutta Italia. Per loro la premiazione sarà venerdì, per tutte le altre categorie il sabato. A decidere una giuria ma anche il pubblico, che potrà votare tramite il sito web e l’apposita applicazione per smartphone.
Giovanni Lorenzo Porrà
 
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
NUORO. All’Eliseo le idee di 400 giovani sardi per lanciare l’Isola in Europa
Gli studenti “progettano” l’Università al mulino Gallisay
Nativi digitali, europeisti convinti. Gli studenti sardi promuovono l’Europa «opportunità per il nostro territorio - dicono - ma da sfruttare meglio». Nel sessantesimo anniversario del trattato di Roma sull’Europa, ieri nel teatro Eliseo di Nuoro, 400 studenti di tutta la Sardegna hanno partecipato alla finale della manifestazione “A scuola di open Coesione” in concomitanza con la Festa dell’Europa organizzata da Europe Direct. Analizzando i dati pubblicati sul portale OpenCoesione, gli studenti hanno elaborato e scoperto come i fondi europei vengono spesi nel territorio. Per il suo lavoro sull’ampliamento del porto, il liceo Fermi di Alghero è stato inserito nella top-ten nazionale del concorso, su 140 scuole italiane. Menzione per il Gramsci di Olbia. Tra i progetti anche quelli degli istituti Fermi e Satta di Nuoro.
IN CITTÀ Al concorso hanno partecipato 17 scuole sarde, tra questi il Fermi di Nuoro, l’Itc Satta di Nuoro e il tecnico Pischedda di Bosa. Le scuole cittadine hanno lavorato su due opere pubbliche del capoluogo: sull’ex mulino Gallisai e il polo Intermodale. «L’ex Mulino è al centro di un cambio di destinazione d’uso - ricorda Roberto Pilotto, studente della 3F del Fermi - o diventa museo delle Identità o sede universitaria. Noi abbiamo chiesto ai nuoresi cosa volevano, il 55 per cento ha scelto l’università». Una sede per cui i finanziamenti sono a rischio, ma che per il compagno di scuola Stefano Piscitelli «deve conservare anche la destinazione originaria: l’ideale è una struttura multiservizio, con i macchinari visitabili e sede dell’ateneo. Nuoro è l’Atene Sarda, patria della cultura, l’Europa e i suoi fondi servono a questo, a favorire lo sviluppo nel territorio puntando sulle specificità».
FONDI INUTILIZZATI L’Isola e la sua vocazione turistica sono il futuro sardo nell’Europa e nel mondo. «Lo sviluppo del porto fondamentale per la nostra città», spiegano Federico Contu e Chiara Sanna del Fermi di Alghero, scuola arrivata ottava a livello nazionale. Chiara Sanna rilancia: «Speriamo di avere più Europa nel futuro, per Alghero un nuovo porto è indispensabile, la struttura da noi analizzata è finanziata da oltre un decennio, ma ad oggi non è stato speso un euro. È sconvolgente». La manifattura Tabacchi a Cagliari invece è un altro esempio. «I fondi europei non sono bastati per terminarla - sottolinea Elena Roncolungo dell’liceo artistico di Cagliari - oggi si dovrebbe fare di più, dev’essere lo spazio polifunzionale della creatività sarda, ce lo chiede l’Europa»
I PREMIATI A livello regionale sono stati premiati il liceo Fermi di Alghero, il Gramsci di Olbia e il Dettori di Cagliari.
Fabio Ledda
 
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2017 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Tra Flumini Mannu e Villasor prende corpo il progetto della centrale termodinamica
Energia, si punta sulle rinnovabili
La Sardegna è ancora poco green
Le energie rinnovabili rappresentano il futuro. Un futuro obbligato, l’unico che può salvare l’umanità dalle conseguenze dei cambiamenti climatici (le alluvioni, per esempio) e dalle malattie causate dall’inquinamento. Questa consapevolezza è ormai una solida certezza. Eppure, in Sardegna, su ogni dieci lampadine che vengono accese solo 1,3 è alimentata da una fonte rinnovabile. Un risultato che colloca l’Isola in basso nel panorama europeo dell’energia green.
I NUMERI «L’87% dell’energia che consumiamo è prodotta da combustibili fossili», petrolio, carbone, eccetera, «mentre appena il 13% deriva da rinnovabili», spiega Marco Basciu, avvocato e presidente di “Aria di Sardegna”, l’associazione per le rinnovabili e ambiente, che ieri ha riunito a Cagliari fisici, ingegneri, astrofisici, architetti, docenti universitari, industriali e imprenditori per discutere, appunto, di rinnovabili. “Quali energie per il futuro della Sardegna: rinnovabili o carbone?”, era il titolo provocatorio del convegno, un modo per accendere i fari «su un tema dimenticato dalla politica», spiega Basciu. «La Regione, con il piano energetico, non dà un’indicazione precisa e non ha una legislazione specifica».
PRESENTE E FUTURO L’obiettivo generale, ripetono tutti, è arrivare alla completa eliminazione dell’energia da fonti fossili. «Siamo d’accordo», dice Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria, «per questo chiediamo che, al di là del piano energetico, la Regione si doti di un piano esclusivo per le rinnovabili. Nel frattempo, però, si deve “viaggiare” in parallelo, rinnovabili e fossili, perché in questo momento le sole rinnovabili non sarebbero, comunque, sufficienti a soddisfare il fabbisogno».
IL PROGETTO Intanto, da qualche parte anche nell’Isola il futuro comincia a prendere forma: a Flumini Mannu-Villasor esiste il progetto per una centrale termodinamica di medie dimensioni da 55 megawatt elettrici, su 100 ettari. «Un impianto destinato non solo alla produzione di energia», spiega Luciano Virdis, architetto e amministratore delegato, «che si integra anche con l’attività agricola, dal momento che il 95% della superficie verrà utilizzata per produrre foraggio».
IL TERRITORIO Com’è noto, l’obiezione più frequente alle centrali termodinamiche nasce dal fatto che sottraggono spazio all’agricoltura. Non solo. Il costo per megawattora prodotto con le rinnovabili è tre volte superiore a quello ottenuto col carbone. «Ma a qualcosa dovremo pur rinunciare se vogliamo guadagnare di più in termini di migliore qualità dell’ambiente e della salute», afferma Manuel Floris, astrofisico. La centrale di Flumini Mannu-Villasor, allora, «può essere un’opportunità», conclude Virdis, «perché può produrre anche idrogeno, utilizzato nell’industria e nei trasporti, e il vapore residuo, al termine del ciclo di produzione, è ottimo per riscaldare le serre».
Mauro Madeddu
 
 
 
 
9 - UNIONESARDA.IT / ECONOMIA » CAGLIARI
Una nuova era per il carbone sardo
ESPERTI INTERNAZIONALI A CAGLIARI
Transizione è la parola d’ordine tra i 200 delegati riuniti a Cagliari per l’ottava edizione della Conferenza sulle "Clean coal technologies" (Cct 2017), organizzata al THotel da Iea Clean Coal Centre e Sotacarbo.
di Luca Mascia
Una tre giorni (dal 9 all’11 maggio) animata dai contributi dei maggiori esperti del mondo dell’industria e della ricerca sul ruolo delle tecnologie più innovative e idonee a rispondere alla domanda di più energia e minor inquinamento.
I lavori sono stati aperti dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha salutato con soddisfazione la scelta di ospitare la conferenza in Sardegna, "unica regione italiana ad estrarre carbone nell’ultimo secolo".
Il presidente della Giunta, nonché presidente della Commissione Enve (Ambiente, clima, energia) del Comitato europeo delle Regioni, ha illustrato in sintesi la politica energetica regionale e il ruolo della Sotacarbo e dell’Università di Cagliari e di Sassari nello sviluppo delle nuove tecnologie in questo settore.
L’intervento del presidente Pigliaru era stato preceduto da quello del padrone di casa Alessandro Lanza: "Prima Sotacarbo si occupava solo di carbone, adesso i tempi sono cambiati e anche la nostra ricerca si è aperta a tutte le fonti di energia a basso contenuto di carbonio". Un compromesso possibile. Anzi obbligato, secondo il responsabile delle Politiche energetiche dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Jean Francois Gagné, da percorrere senza pregiudizi ideologici ma con buon senso e praticità: "Per il terzo anno di fila le emissioni di CO2 non crescono. Un fatto senza precedenti, determinato dal calo dei fossili e da una crescita delle rinnovabili che è andata al di là delle migliori aspettative, perché sostenuta da scelte oculate. Tutte le fonti di energia hanno possibilità di avere un ruolo se combinate in modo opportuno e mirato a dar risposta ai problemi".
Il declino del consumo complessivo di carbone nel mondo è oggettivo ma non è omogeneo: in alcuni Paesi cresce, in altri scende rapidamente. Ecco la transizione: da fonte primaria a fonte di riserva, in grado di dare risposte ai Paesi in via sviluppo e di coprire e sostenere la crescita delle rinnovabili nelle economie più avanzate.
Ashok Ganesan, direttore di Ge Power, ha sottolineato come il problema energia riguardi tutto il mondo ma in modo diverso. E anche le risposte da dare al problema non sono così scontate: "Due miliardi di persone hanno energia insufficiente, un miliardo non ne ha. Questo è lo scenario su cui dovrebbero basarsi le politiche energetiche nazionali, pensando al problema su scala globale. Ad esempio ci sono ottime ragioni, sia ambientali che economiche, per migliorare l’efficienza delle centrali più inquinanti: recuperare il 5,5% di efficienza si traduce in una riduzione delle emissioni dell’11%. Per capirsi: è come se sparissero dalle strade 250 milioni di vetture. Forse vale la pena prestare attenzione a quelle centrali, anziché tenerle in attività sino a esaurimento".
Nel programma della Conferenza, che prevede tre sessioni in simultanea dalle 9 del mattino alle 18.30, il dibattito sul Trilemma dell’Energia, con la partecipazione tra gli altri di Nick Butler (Financial Times e Kings College) e Craig Morris (Institute for Advanced Sustainability Studies e Energiewende), si concluderà venerdì con la visita a Carbonia al Centro ricerche Sotacarbo e al museo del carbone, seguita nel pomeriggio da quella alla centrale Enel di Portovesme.

 
 
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 maggio 2017 / Sardegna - Pagina 7
IL PROGETTO
Turismo, chi sceglie l’isola
cerca più qualità ambientale
CAGLIARI Turismo sostenibile, attento all’ambiente e al benessere: chi va in vacanza è pronto a pagare qualcosa in più. Il 65% dei tedeschi si aspetta qualità ambientale, il 42% cerca ricettività eco-friendly, l’87% degli inglesi è attirato dai principi dell’ecoturismo, il 55% degli italiani dichiara di fare scelte che non danneggino l’ambiente nel pianificare il proprio viaggio. E per quanto riguarda nello specifico la Sardegna, il 40,7 degli italiani in vacanza nell’isola dichiara di essere propenso a fare viaggi ispirati all’ecoturismo. Percentuali sufficienti- e convincenti- per dire: è la strada giusta. Anche da questi numeri e da questi principi prende le mosse il progetto Stratus, finanziato dal programma Italia-Francia 2014-2020, per un importo di 1,3 milioni di euro. Il progetto vede come capofila la Sardegna con il Crenos, e coinvolge Liguria e l’area Provenza-Alpi-Costa Azzurra, e in particolare parchi marini e aree protette. Ieri è stato il giorno dell’insediamento e della prima riunione alla presenza dell’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas, del prorettore dell’ateneo di Cagliari, Alessandra Carucci, del co-responsabile scientifico, Giacomo Del Chiappa per il Crenos, e del presidente di Federalberghi, Paolo Manca. (st.am.)
 
 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 maggio 2017 / Sassari - Pagina 19
Paolo Scotto di Castelbianco, direttore della scuola di formazione per agenti segreti 2.0, ha incontrato gli studenti
L’Università fucina dei moderni 007
Aveva trasformato la sua abitazione del centro storico in una piccola centrale dello spaccio. I movimenti di una 30enne sassarese che pensava di aver preso tutte le precauzioni non sono però sfuggiti ai militari della guardia di finanza del comando provinciale di Sassari che le hanno messo le manette intorno ai polsi. Lunedì pomeriggio gli uomini delle Fiamme Gialle hanno deciso di vederci chiaro e hanno condotto un’attività volta al contrasto dello spaccio nella zona del centro cittadino. A casa della 30enne sono stati sequestrati 285 grammi di marijuana e la donna è stata arrestata con l’accusa di spaccio. L’arresto è stato convalidato. L’attività si inserisce in un più ampio piano di controllo del territorio che, oltre a riguardare aspetti economici e fiscali, vede le fiamme gialle sassaresi quotidianamente impegnate nel contrasto di qualsiasi forma d’illegalità da strada.di Luigi Soriga wSASSARI Diventare uno 007 italiano ormai non ha granché di avventuroso. Basta uno smartphone e qualche megabyte di credito internet. Dopodiché ci si collega al sito “Sicurezzanazionale.gov”, si entra nella pagina “Lavora con noi”, e con un po’ di fortuna e abilità il gioco è fatto. Né più né meno come si fa con qualsiasi altra azienda in cerca di nuovo personale. E di curriculum ne arrivano a migliaia. Finora il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (Sisr), la rete di organi e di autorità che coordina l’intelligence in Italia, ha assunto un centinaio di giovani. Ma il canale di reclutamento non è solo online. Da qualche anno va avanti una sinergia Intelligence-atenei che sta dando ottimi risultati. Per questo motivo lunedì pomeriggio nell’Aula magna dell’Università di Sassari, su invito del rettore Carpinelli, c’era Paolo Scotto di Castelbianco, direttore della scuola di formazione della Intelligence, che ha voluto incontrare gli studenti del corso di laurea in “Sicurezza e cooperazione internazionale”. Il senso di questo faccia a faccia è spiegare ai ragazzi come sia cambiato negli ultimi 10 anni il mestiere di agente segreto. «Dimenticatevi i film di James Bond e non aspettatevi di incontrare Ursula Andress in bikini. Non avrete né smoking, né tesserino e tantomeno pistola». L’intelligence 2.0 è un tantino cambiata e anche la figura dell’agente ha dovuto fare un upgrade. «In questo mestiere l’adrenalina resta, ma è meno action e molto più intellettuale. I lanci col paracadute e i salvataggi spettacolari li lasciamo alle nostre special force, ma questo è un reclutamento diverso e di nicchia, che viene da esercito e forze dell’ordine. Ciò di cui abbiamo bisogno sono cervelli reattivi, conoscenza, linfa vitale nuova. Ragazzi esperti in cyberspazio, che si destreggino nel deepweb, o competenze in economia, o ancora giovani molto preparati in tema di fonti di energia. Perché le nuove guerre si combattono su questi fronti, e le informazioni e le conoscenze sono un’ottima arma per vincerle». Paradossalmente il danno potenziale di un hacker con un laptop tra i polpastrelli potrebbe essere maggiore di quello di un terrorista islamico imbottito di esplosivo. Non a caso la legge 124 del 2007, che ha riordinato il settore dell’intelligence, ha individuato nella produzione industriale un settore chiave da proteggere e ha imposto alle agenzie di sicurezza uno sforzo di modernizzazione. Forse il lavoro del vecchio Bond era anche più semplice. Almeno i cattivi erano cattivi, li riconosceva perché avevano l’accento russo, e c’era sempre il muro di Berlino a definire una geografia tra il bene e il male. Ora i punti di riferimento cambiano. «La minaccia è sempre più liquida. Non ha confini definiti, non ha un volto». Per questo anche lo 007 cambia pelle. Esce dalle trame oscure, dalla sua autoreferenzialità, e si affaccia allo scoperto nella società, per chiedergli una mano contro i cattivi.

 
 

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