Giovedì 4 maggio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 maggio 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
Il Crea divulga (anche) all'estero le idee delle imprese del ContaminationLab
Start up, ricerca e territorio
È nato per divulgare anche all'estero le idee e i progetti di alcune start up costituite nell'ambito del ContaminationLab dell'Università di Cagliari. Tra le finalità del Centro innovazione e imprenditorialità (Crea), con sede nell'ex teatro anatomico di via Ospedale, c'è quella di dare visibilità ad alcune imprese considerate di pregio, in relazione con l'ateneo, ma anche di mettere in luce alcuni progetti scientifici, con importanti ricadute imprenditoriali.
Venerdì scorso, una delegazione israeliana, guidata dall'ambasciatore di Israele a Roma, Ofer Sach, composta da accademici, venture capitalist, diplomatici, imprenditori, ha preso parte a un incontro al Center of research entrepreneurship acitivities (Crea). Erano presenti i pro rettori Micaela Morelli (Ricerca scientifica) e Annalisa Bonfiglio (Innovazione), il direttore di Crea, Maria Chiara Di Guardo e Mario Mariani (The Net Value). «Il Centro», spiega una nota dell'ateneo, «ha il compito di catalizzare, coordinare e guidare l'insieme, a partire dal ContaminationLab, di progetti e iniziative che esaltino l'innovazione e l'imprenditorialità con la mission d'ateneo quale propellente». Nel progetto sono coinvolte 12 start up: Neeot, Bxtar, Bautiful Box, IntendiMe, Nausdream e Brave Potions, cresciute nel ContaminationLab dell'Università, e le restanti sei, Botteega, Paymeabit, U4Fit, Art Backers, Marinanow e Ab Insula, sviluppate nell'ambito della ricerca universitaria svolta nell'ateneo del capoluogo.
«Siamo in corsa per coniugare ricerca, aziende e territorio. Ma anche», conclude Maria Chiara Di Guardo, «per cogliere il meglio dei nostri ragazzi con uno sguardo alle sfide sui mercati internazionali».
 Eleonora Bullegas
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Borsa (Pagina 18 - Edizione CA)
REGIONE. Per l'innovazione
Ricerca scientifica, pronti 30 milioni della Giunta
La ricerca scientifica e l'innovazione otterranno uno stanziamento di 30 milioni di euro da parte della Giunta. Si tratta di una quota contenuta nel Fondo sviluppo e coesione inserita nel Patto per la Sardegna. «La ricerca di base e l'innovazione», spiega l'assessore del Bilancio, Raffaele Paci, «sono due pilastri della politica di questo esecutivo e continuiamo a supportarli in ogni modo possibile».
La programmazione è suddivisa in tre tipi di intervento. Il primo riguarda la promozione della ricerca scientifica attraverso “progetti di ricerca di base” presentati da università ed enti pubblici di ricerca. Per questo ambito sono disponibili 12 milioni da stanziare attraverso due bandi, uno da pubblicare subito e un altro entro i prossimi due anni. Il secondo intervento prevede il finanziamento di progetti strategici di innovazione tecnologica e grandi infrastrutture a supporto del sistema regionale della ricerca: 6 milioni la dotazione finanziaria.
Infine, ci sono 12 milioni per progetti proposti da organismi regionali e dalle imprese, in collaborazione con organismi di ricerca o infrastrutture regionali. Devono essere realizzati in Sardegna in collaborazione con il sistema delle piccole e medie imprese. (m. s.)
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
INFORMAZIONE E CURE. Mercoledì prossimo alle 21
Mantenere in salute la tiroide:
a Videolina i consigli degli esperti
L 'aria di mare che offre lo iodio per l'organismo? Una mezza bufala. O meglio, male non fa, ma non pensate che risolva la carenza di iodio, che può portare al gozzo. La passeggiata sulla spiaggia è sicuramente utile, ma lo iodio arriva soprattutto dall'alimentazione. «Per tutti è utile un modico consumo di sale iodato, perché contrasta l'insorgenza dei noduli della tiroide e del gozzo», ha confermato Guido Almerighi, responsabile Uoc di Endocrinologia della Assl di Cagliari, nel corso dell'incontro “Come mantenere in salute la tiroide, una farfalla delicata” che verrà trasmesso mercoledì 10 alle ore 21 su Videolina.
All'evento, organizzata con il contributo non condizionante di Ibsa, hanno partecipato anche Stefano Mariotti, direttore della Cattedra di Endocrinologia dell'Università di Cagliari, Guido Sanna, medico di Medicina Generale e Giorgio Congiu, presidente Regionale di Federfarma. «L'alimentazione è un fattore chiave per il benessere della tiroide e deve prevedere pesce, uova, latticini e quanto può dare iodio alla ghiandola» ha sottolineato Almerighi.
«Fondamentale è ricordare che questa ghiandola, spesso non considerata, è un fondamentale regolatore del metabolismo e può essere responsabile di tanti fastidi» è il commento di Mariotti. «Occorre personalizzare i trattamenti in base alle necessità di ogni persona quando non funziona. Ad esempio i disturbi dell'ipotiroidismo possono essere corretti dall'assunzione di ormone tiroideo in giusta dose. L'assunzione avviene per bocca, non ci sono effetti collaterali se la dose viene correttamente calibrata. Ci può essere un problema di interferenza all'assorbimento legata al cibo e da alcuni farmaci se assunti a breve distanza: in questi ultimi anni sono state rese disponibili nuove formulazioni farmaceutiche (soluzione, soft gel) che consentono di rimediare a queste problematiche».
L'importante, in ogni caso, è arrivare presto per valutare se sono necessarie terapie o se si può mantenere un atteggiamento di attesa quando la tiroide non funziona. «Il medico di medicina generale ha a disposizione un semplice test, la misurazione del Tsh, che offre importanti informazioni da condividere poi con lo specialista» precisa Sanna. «Ciò che conta è però che quando si inizia una terapia (per l'ipotiroidismo è cronica), questa venga seguita correttamente. La disponibilità delle nuove formulazioni di levotiroxina può essere di grande aiuto per dare la risposta giusta ad ogni paziente». (fe.me.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Borsa (Pagina 18 - Edizione CA)
L'ambasciatrice Vanessa Frazier incontra Pigliaru e le associazioni delle imprese
Patto aerospaziale con Malta
Intesa fra le due isole su tecnologie e nuovi investimenti
Isole ad alto tasso tecnologico. Da ieri Sardegna e Malta sono più vicine dopo la visita a Cagliari di una delegazione guidata da Vanessa Frazier, ambasciatrice in Italia del piccolo Paese in mezzo al Mediterraneo. In mattinata l'incontro con presidente e vicepresidente della Regione Francesco Pigliaru e Raffaele Paci; nel pomeriggio il confronto alla Camera di commercio con le associazioni imprenditoriali. Obiettivo: consolidare i rapporti commerciali e instaurarne di nuovi all'insegna di innovazione e sviluppo.
«Siamo sempre pronti a cogliere le sinergie che emergono e ad accompagnarle - ha commentato Pigliaru - siamo molto interessati a discutere delle possibilità di collaborazione con Malta. Abbiamo svantaggi comuni che derivano dalla condizione geografica di insularità e condividere le strategie per mitigarli è un'opportunità per entrambi».
Uno dei piani vagliati sta già coinvolgendo il Distretto Aerospaziale della Sardegna, da mesi in contatto con aziende aeronautiche maltesi. Un confronto che in un futuro non troppo lontano potrebbe aprire nuovi scenari per gli aeroporti di Fenosu e Tortolì con progetti in collaborazione col colosso aeronautico Airbus.
«Una collaborazione è già in corso - ha confermato il professor Giacomo Cao, presidente del Distretto aerospaziale - ora lavoriamo per sviluppare nuovi progetti tra cui quello di un drone subacqueo guidato da dispositivi satellitari che potrebbe aiutare territori come le nostre isole a contrastare l'erosione delle coste e salvaguardare gli ecosistemi marini».
Un ponte commerciale grazie al quale la Regione spera di attirare le imprese maltesi. «Abbiamo una grande occasione di fare rete - ha detto Paci - la sinergia fra le isole del Mediterraneo è indispensabile per avere voce in Europa. Il ruolo delle imprese è fondamentale, perciò la nostra Giunta sta lavorando sin dall'inizio per creare condizioni favorevoli attraverso una serie di strumenti fiscali adeguati. Abbiamo l'Irap più bassa d'Italia e l'azzeramento per 5 anni per le nuove imprese, in questo modo vogliamo attrarre investitori dall'estero».
Anche i maltesi hanno illustrato i pregi del sistema produttivo locale. Tra questi la più che invitante aliquota fiscale riservata alle imprese, variabile da un minimo del 5% (garantito da agevolazioni) fino a un tetto del 35%. «Ma non chiamateci paradiso fiscale - ha chiarito Frazier - abbiamo solo una legislazione snella e trasparente che vuole attrarre investitori a patto che si creino occupazione e sviluppo».
 Luca Mascia
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Sanità
Nuova Ats, più screening e liste d'attesa da abbattere
Livelli di assistenza, sostenibilità economico-finanziaria e flussi informativi. Sono i tre ambiti in cui sono contenuti gli obiettivi per il 2017, per i direttori generali delle Aziende della sanità sarda. La Giunta, su proposta dell'assessore Luigi Arru, ha dato il via libera alle linee guida che saranno il vademecum dei manager. Per quanto riguarda l'Azienda unica (Ats) l'obiettivo è raggiungere il 40% di copertura della popolazione per gli screening oncologici e l'abbattimento delle liste d'attesa. Sarà compito dell'Ats anche il monitoraggio della griglia dei livelli essenziali di assistenza. Sul versante economico tutto ruota intorno al contenimento e razionalizzazione della spesa, attraverso processi comuni, controllabili e certificabili. Il monitoraggio dei Lea è un traguardo che anche le Aou di Cagliari e Sassari e l'Azienda Brotzu dovranno raggiungere. (m. s.)
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Ancora disagi dopo il sequestro della Agrolip. Tecnocasic: un mese di stop all'impianto
Scarti dei macelli, aziende in crisi
La Regione: «Risolvano i privati»
Il settore è aperto alla libera concorrenza, dunque «l'amministrazione pubblica non può sostituirsi alle imprese». Semmai la Regione «può stimolare l'interessamento soprattutto dei gestori degli impianti di trattamento rifiuti che possono ampliare il loro campo di attività anche agli scarti di origine animale». Ergo: il problema dello smaltimento dei sottoprodotti di origine animale nato nel gennaio scorso dopo il sequestro dello stabilimento dell'Agrolip di Macchiareddu resta tutto com'è. Almeno sino a quando qualche imprenditore non si farà avanti. «È stato manifestato l'interesse di alcuni soggetti e si è in attesa della presentazione di proposte progettuali che potranno essere anche incentivate nei limiti posti dalle norme», fa sapere la presidenza Regione.
Sono tutte qui le «iniziative utili e necessarie che prenderemo entro sei mesi affinché si possa trovare una soluzione stabile e permanente...così da garantire stabilità a tutto il comparto» di cui parlò Francesco Pigliaru nell'ordinanza firmata il 24 gennaio scorso.
OPERATORI DISPERATI Non è ciò che si aspettavano gli operatori della filiera della carne, disperati non solo perché da gennaio sono costretti a differenziare gli scarti per separare tracce di suino che impedirebbero lo smaltimento oltretirreno, ma soprattutto per i costi di trasporto delle carcasse in stabilimenti della penisola. E per l'obbligo, per chi alleva suini, di seppellirli due metri sotto terra. Luca Saba, direttore regionale della Coldiretti, definisce la situazione «precaria e preoccupante». Pierluigi Mamusa, a capo dell'Azienda agricola Monreale di San Gavino, diecimila chili di cadaveri animali prodotti ogni mese, va oltre: «È come se si smettesse improvvisamente di usare i depuratori e ciascuno di noi scaricasse i liquami fognari per strada. È un passo indietro di cent'anni».
 COSTI ELEVATI Insomma, oggi per gli operatori non ci sono alternative al seppellimento o al conferimento degli scarti nella penisola a costi elevati. Costi in più, igiene precaria e stress nel mezzo di una crisi devastante. «Ammesso che io voglia costruire uno impianto per lo smaltimento avrei costi elevati che i miei concorrenti non avrebbero», spiega Mamusa.
 STOP DA BRUXELLES La storia di Sergio Podda, amministratore della Eco team, sede a Macchiareddu, rivela che se anche la Regione davvero «stimolasse» la nascita di nuovi stabilimenti non necessariamente filerebbe tutto liscio. «Abbiamo investito otto anni e 800 mila euro di soldi nostri per realizzare un impianto di trattamento delle carni finalizzato al recupero tranne microonde. Lo stabilimento è pronto, il progetto l'abbiamo realizzato con la collaborazione dell'università di Cagliari. La Regione ci ha sostenuto al ministero, che ha dato l'ok ma poi tutto si è fermato a Bruxelles da agosto 2016».
TECNOCASIC, IMPIANTO CHIUSO A rendere la situazione ancora più difficile c'è la chiusura per almeno un mese dell'impianto di preselezione dei rifiuti del Tecnocasic. Dopo l'incendio che lo scorso 30 aprile ha causato danni all'impianto e compromesso la funzionalità di alcune attrezzature, ieri il presidente della Regione ha firmato un'ordinanza che autorizza il conferimento in discarica dei rifiuti urbani e non pericolosi. “I rifiuti prodotti nell'area di Carbonia-Iglesias potranno andare al Consorzio per la zona industriale di Iglesias” che potrà ricevere anche “le eccedenze, rispetto alla potenzialità di pretrattamento dell'impianto di Villacidro, di secco residuo da raccolta differenziata prodotto dai Comuni del bacino territoriale della città metropolitana di Cagliari”.
 Fabio Manca
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Teulada
Un momento per riflettere e uno per stare insieme, ritrovarsi e infondere nuove energie contro le dipendenze. Con questo filo conduttore sabato a Teulada, nell'ambito della manifestazione “La primavera della solidarietà”, gli Amici della vita, associazione da anni impegnata nella lotta contro l'alcolismo, la tossicodipendenza e altri mali della società moderna, organizzano la “Festa della sobrietà”. L'incontro, organizzato in collaborazione con il Comune e i Servizi sociali, si terrà a partire dalle 10 all'hotel Belvedere, lungo la strada provinciale 70. Tema della giornata sarà il “Lentisco e oll'e stincu”. A fare da padrone di casa il sindaco Daniele Serra. Con lui, a illustrare le potenzialità dell'olio di lentisco, Germano Orrù, docente di Tecnologie mediche applicate all'Università di Cagliari. (m. lo.)


 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / La pagina dei lettori (Pagina 15 - Edizione CA)
ASTROARCHEOLOGIA
Una volta acceso il fuoco va controllato, se no si spegne e bisogna attendere qualcuno che lo riaccenda. Mi tornavano in mente queste parole mentre leggevo l’articolo di Manuela Arca sulle tesi di Mauro Peppino Zedda a proposito di una visione astroarcheologica dei nuraghi e monumenti megalitici in genere. In realtà l’ipotesi che il nuraghe fosse un tempio e/o un osservatorio astronomico e non una struttura a scopo militare, venne sostenuta a parttire dal 1968 dal prof. Carlo Maxia, ordinario di Antropologia presso la nostra Università dal 1953 e deceduto nel 1996, in numerosi lavori pubblicati su riviste come Frontiera, Quaderni del sapere scientifico, Atti della Società Italiana di Patologia ed altre. La teoria, messa in disparte perchè cozzava con l’opinione archeologica allora prevalente, vedo che ritorna ogni tanto, ma mai ricordando chi per primo cercò di diffonderla, commettendo anche qualche errore come è umano che sia, ma con la foga che gli era connaturata.
Giovanni U. Floris
 

9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 /La pagina dei lettori (Pagina 15 - Edizione CA)
Scarsa istruzione in Sardegna
IL CAPITALE UMANO, QUESTO SCONOSCIUTO
I partiti che amministrano con varie responsabilità le nostre società dovrebbero riflettere molto sul disastro che loro stessi hanno creato o che non hanno saputo evitare, il dilagare della povertà. Infatti occorre ricordare che la politica ha come primo scopo di essere artefice del benessere dei cittadini, sia economico che sociale. Questa povertà che nessuno aveva mai visto prima d’ora deve essere mitigata con aiuti economici alle persone in difficoltà, ma già da molto dovevamo ragionare e discutere sulle cause del mancato o modesto sviluppo economico e dei fattori che possono favorire la crescita della produttività. Perché senza crescita la povertà è destinata ad aumentare.
I fattori sono conosciuti: istruzione, formazione, ambiente di lavoro e sostegno alla ricerca. Ai fini della produttività serve, infatti, avere lavoratori qualificati perché tanto maggiore è il capitale umano tanto maggiore è la capacità di assorbire nuove tecnologie. Questo capitale però va tutelato, va data sicurezza del lavoro. Le aziende con un’alta percentuale di lavoratori precari hanno prestazioni inferiori in termini di innovazione. L’istruzione deve percorrere tutto l’arco della vita lavorativa per poter acquisire nuove competenze in un mondo che cambia. E poi ci sono i dirigenti, quelli che chiamiamo manager. La persone che riteniamo essere lo strumento necessario per aumentare la produttività. I dirigenti italiani sono tra i meno istruiti d’Europa. Gli occupati con qualifica di manager con la scuola dell’obbligo o titolo inferiore, in Italia sono il 28 per cento contro l’11 per cento della UE. I manager con laurea o titolo superiore in Italia sono solo il 24 per cento mentre nell’UE sono il 53 per cento. In sintesi tutto ruota attorno al capitale umano. Esso è l’elemento essenziale di qualsiasi sviluppo, di qualsiasi creazione del benessere di una società. Se ci guardiamo attorno, nella nostra isola non troviamo traccia di una riflessione su questo tema. Il servizio sanitario in molte regioni italiane è un potente motore di sviluppo perché ha dato valore al capitale umano. Nella nostra sanità, nessun progetto, nessuna delle riforme di questi 15 anni lo ha messo al centro del cambiamento.
ANTONIO BARRACCA, medico

 
 

10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
NUORO. Protocollo d'intesa tra Università e Prefettura: tirocinio per i ragazzi
Studenti preparati per accogliere i migranti
Entrare nel cuore del sistema che gestisce l'accoglienza dei migranti. É questa la nuova opportunità che gli studenti del polo universitario giuridico di Nuoro avranno grazie alla convenzione firmata ieri dall'ateneo barbaricino e dalla Prefettura di Nuoro. Una collaborazione che porterà gli studenti a svolgere percorsi di tirocinio nel palazzo del Governo, con particolare riferimento ai temi dell'immigrazione e alle altre funzioni che la Prefettura è chiamata a svolgere sul territorio.
Ieri, a porre la firma e sancire l'accordo sulla convenzione, sono stati il prefetto di Nuoro Daniela Parisi, il commissario del Consorzio universitario Fabrizio Mureddu, e il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza di Sassari Gian Paolo Demuro. Un'iniziativa portata avanti dalla professoressa Gabriella Ferranti, titolare in Barbagia del corso di Tutela internazionale dei diritti umani, unico nel suo genere in Sardegna, materia diventata oggi di grande attualità.
Il prefetto Parisi, prima ha partecipato all'incontro con gli studenti e risposto alle domande sul tema, sottolineando come «in Sardegna siano i numeri a far paura, non il migrante. Il fenomeno dell'accoglienza nel Nuorese è ancora nella fase iniziale», ha affermato il Prefetto. Questo favorisce un atteggiamento di «antagonismo», ha sottolineato, «ma il lavoro svolto dal Comune sulla micro accoglienza è ottimo». In Provincia di Nuoro non è ancora stato attivato uno Sprar e l'amministrazione cittadina sta per partire. Dopo avere incontrato i cittadini martedì nella parrocchia di Santa Maria Gabriella, gli amministratori, domani alle 18.30, saranno a San Giovanni Battista per spiegare come funziona lo Sprar. “Le zone interne e i migranti” è invece il tema del convegno organizzato oggi a Nuoro da istituto Europe direct e scuola Forense. Appuntamento alla 16 in Camera di Commercio. ( f. le. )
 
 

11 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 maggio 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
A Parma
L 'Università di Parma ha una nuova dottoressa magistrale: Patti Smith. Nel corso di un'intensa cerimonia all'Auditorium Paganini alla presenza delle autorità accademiche e di un pubblico di circa ottocento fortunati fan, la Sacerdotessa del Rock ha ricevuto ieri la laurea in Lettere Classiche e Moderne, la prima ad honorem riconosciutale da un'istituzione europea.
Accolta da una calorosa standing ovation l'artista, introdotta dall'esibizione del coro e dell'orchestra dell'ateneo, dalla relazione del magnifico Rettore, Loris Borghi, dalla motivazione del conferimento letta da Massimo Magnani, Presidente del Corso di Laurea magistrale in Lettere Classiche e Moderne, e dall'appassionata laudatio del Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Diego Saglia, è stata protagonista di una lectio doctoralis al limite della performance, tra reading poetici e proiezioni del documentario del 2008, “Dream Of Life”.
«Ricevere questo titolo oggi mi ispira più che mai a potenziare al massimo le qualità che ci permettono di evolvere, migliorare e continuare ad accrescere la nostra saggezza. Queste qualità includono la disciplina, l'entusiasmo, la gratitudine per la nostra forza vitale e il rispetto per il tempo che ci resta sulla terra», ha spiegato nel corso del discorso intitolato “Higher Learning” proprio come la mostra che presenterà domani.
Cinzia Meroni
 

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