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Mercoledì 19 aprile 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 aprile 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 19 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Studenti e alloggi:
confronto con l'Ersu

Il dibattito sulle case dello studente può avere inizio. La commissione Patrimonio, Politiche della casa e Mobilità del Comune ha approvato la mozione dedicata al problema abitativo degli universitari con la quale si chiede alla giunta di avviare una nuova fase di studio e di confronto con l'Ersu per trovare una soluzione che riesca a garantire l'accoglienza migliore ai fuorisede. Il documento sottolinea come «una risposta potrebbe essere data, oltre che dalla ristrutturazione delle case dello studente esistenti e dalla costruzione del nuovo campus in viale La Plaia, anche dall'utilizzo dei cosiddetti vuoti urbani, ossia edifici pubblici dismessi e privati non utilizzati che attendono di trovare una vocazione».
VUOTI URBANI La lista degli edifici che potrebbero essere destinati agli universitari è lunga: l'ospedale civile, l'ex carcere di Buoncammino, la clinica Macciotta, il palazzo delle scienze e tutte le caserme in dismissione. Il voto della commissione arriva al termine di un percorso che ha portato gli amministratori a confrontarsi, tra gli altri, con il presidente dell'Ersu Antonio Funedda e con l'ex rettore Pasquale Mistretta. A ribadire l'importanza della questione è il presidente della commissione Fabrizio Marcello: «Dobbiamo pensare alla popolazione universitaria come una grande risorsa per la città anche dal punto di vista economico. Mettendo a punto un piano che migliori l'offerta abitativa dovremmo riuscire a raggiungere l'obiettivo dei 2.300 posti letto da destinare agli studenti dell'Ateneo».
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 19 aprile 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Al via oggi il convegno alla Cittadella dei musei
“L'alieno e l'altrove”, gli esperti si confrontano
Personaggi di opere letterarie e di fumetti, videogames, supereroi: si apre oggi alla Cittadella dei musei, alle 16 (Aula Coroneo), il convegno internazionale di studi “Immaginare mondi: l'alieno e l'altrove”. A confronto esponenti del mondo della cultura e giovanissimi ricercatori dell'Università di Cagliari. L'iniziativa, organizzata dalla rivista di studi interculturali Medea, in collaborazione con i Dipartimenti di Filologia, Letteratura e Linguistica e di Storia, Beni culturali e territorio dell'Ateneo, durerà sino a sabato 22 aprile e si svolgerà tra la Cittadella dei musei e la facoltà di Studi umanistici. Oggi interverrà il professor Luciano Boi, dell'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales Centre de Mathématiques Paris, con una lezione dal titolo “Immaginazione e mondi possibili: incontri tra scienza e letteratura”.
Sui temi e sui generi proposti - dalla letteratura utopistica fino al fumetto e al cinema di fantascienza - si confronteranno con una marcata apertura interdisciplinare numerosi storici dell'arte, antropologi, classicisti, letterati, filosofi, studiosi delle arte visive, esponenti delle scienze pure (Fisica e Matematica) e del mondo della cultura. Particolarmente significativa è l'ampia partecipazione di giovanissimi ricercatori formati nell'Università di Cagliari, che dibatteranno sulle forme artistiche di Moebius e Hugo Pratt, passando per capolavori del cinema come “Blade runner”.
Venerdì, alle 21, nei locali del Ghetto in via Santa Croce, organizzata in collaborazione con Skepto international Film Festival e con la cura di Riccardo Plaisant, è prevista la proiezione di una selezione di corti di genere fantascientifico che hanno ottenuto vari riconoscimenti a livello internazionale.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 19 aprile 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 39 - Edizione CA)
Conferenza sulla lingua sarda
“Sotziedade pro sa limba sarda” e “Ufìtziu de sa limba sarda” dell'università di Nuoro propongono una riflessione sul tema “Limba sarda comuna”. L'incontro coincide con l'inizio del corso di 12 ore che si terrà ogni mercoledì, per 6 settimane, per redigere in sardo voci dell'enciclopedia libera Wikipedia. Appuntamento oggi alle 16.30 nell'aula magna dell'università, in via Salaris 18. Intervengono Fabrizio Mureddu, Diegu Corraine, Lisandru Beccu, Antonio Natziu Garau, Adria Martin, Gianfranco Fronteddu, Crara Farina, Lutzianu Piras, Paulu Zedda e Giuanne Muroni.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 19 aprile 2017 / Primo piano – Pagina 3
LA SANITÀ NELL’ISOLA
Ospedali, il grande buco
conti in profondo rosso
di Umberto Aime
CAGLIARI Non c’è uno solo dei ventotto ospedali pubblici sardi che abbia i conti a posto. Dovunque è un profondo rosso, leggi perdita d’esercizio: dal Santissima Annunziata di Sassari al Brotzu di Cagliari, con una media da far spavento: per ogni euro in entrata, sono due o poco meno quelli in uscita. Fino a contabilizzare un disavanzo totale di oltre 635 milioni. Certo, quando c’è di mezzo la sanità è una bestemmia imporre la partita doppia come principio. L’hanno scritto di recente sia la Cassazione che la Corte costituzionale: «A nessuno – è una sintesi delle due sentenze – può essere consentito, ai politici e ancora meno ai medici, anteporre logiche economiche alla tutela della salute. È un diritto riconosciuto dalla Costituzione e quindi inviolabile». Giusto, ma è anche vero – ha scritto Ivan Cavicchi, esperto di politiche sanitarie e docente all’università Tor Vergata di Roma – che «prima o poi la sanità italiana dovrà uscire dalla palude e per farlo dovrà liberarsi in fretta degli scheletri, sono troppi, ancora nascosti nell’armadio». Anche in Sardegna sono tanti secondo i bilanci 2015 delle otto Asl, dall’inizio di quest’anno accorpate nell’Azienda unica, del Brotzu, che nel frattempo ha assorbito i bilanci dell’oncologico Businco e del Microcitemico, delle Aziende miste di Cagliari e Sassari, a cui da qualche mese è stata affidata la gestione anche del Santissima Annunziata. La tabella pubblicata in questa pagina è l’ultima prima dei vari accorpamenti, della nascita dell’Asl unica e dell’avvio della centrale unica regionale per gli acquisti: tre novità che – secondo l’assessorato regionale alla sanità – dovrebbero ridurre la spesa sanitaria nei prossimi anni. Ospedali in rosso. Fra i ventotto, quello messo peggio è uno dei più piccoli: il Paolo Merlo di La Maddalena, da tempo anche al centro di molte polemiche per l’annunciata chiusura del punto nascita. Al Merlo le entrate ammontano a 3 milioni e 947mila euro fra rimborsi delle Asl per ogni degenza, farmaci pagati dal cittadino e ticket vari, mentre i costi – prodotti farmaceutici e personale – sono intorno ai 14 milioni e mezzo. In questo caso, per ogni euro incassato, sono 3,67 quelli spesi. Un manager spietato arriverebbe a imporre la chiusura immediata per «evidente disavanzo». Ma sarebbe assurdo, il prezzo sociale diventerebbe insostenibile però è evidente che una ristrutturazione contabile sembra essere necessaria. Al secondo posto, in questa classifica solo di numeri, c’è il Paolo Dettori di Tempio: 14 milioni di ricavi contro i 41 milioni registrati nella colonna delle uscite e un differenziale di 2,86 fra un euro in entrata e quelli in uscita. Al terzo posto, il Binaghi di Cagliari (-16 milioni) e subito dopo l’ospedale Marino di Alghero, con perdite intorno ai 9 milioni e un differenziale di 2,27. Se invece la classifica è letta al contrario, l’ospedale con il bilancio più accettabile è lo Zonchello di Nuoro: 9,7 milioni in uscita contrapposti a ricavi per 7,1. Con a ruota gli ospedali Sirai di Carbonia, San Gavino, e il Microcitemico di Cagliari. Carico stipendi. È il personale la voce che pesa più delle altre nei bilanci. Detto che più grande è l’ospedale, maggiore è il costo di medici, infermieri e amministrativi, non ci possono essere dubbi su quale struttura sia in testa a questa classica: il Brotzu di Cagliari, con 101 milioni, seguito dall’Azienda mista cagliaritana (68,2), dal Civile di Sassari (66,6), dal San Francesco di Nuoro (63,4), dall’Azienda mista sassarese (62,8) e dal Marino di Cagliari (61 milioni). Al contrario il personale incide meno allo Zonchello di Nuoro (4,5 milioni), al San Giuseppe di Isili (6,8),al San Marcellino di Muravera (7,8) e al Cto di Iglesias (7,9 milioni). Farmaci à gogo. L’ospedale che spende di più per i medicinali è in assoluto è l’Azienda mista cagliaritana: 37 milioni. Al secondo posto l’ospedale universitario di Sassari, 35 milioni e mezzo, con molto vicino l’oncologico Businco e il Brotzu. Ma in tutte e quattro le strutture fra complessità delle terapie, ad esempio i trapianti, e le medicine innovative per i tumori è evidente che questa voce sia molta alta. La riorganizzazione. I conti degli ospedali sardi dovrebbero cambiare con la riforma proposta dalla giunta e all’esame del Consiglio regionale. Ma non sarà facile far passare la riduzione dei posti letto (da 5901 scenderanno a 5790, con un maggior equilibrio fra quelli per acuti, sono troppi, e quelli post acuti, oggi pochi) nonostante un possibile risparmio di 134 milioni l’anno. Ancora più difficile sarà il via libera alla riorganizzazione della rete ospedaliera: i principali saranno solo due, il Brotzu a Cagliari e l’Azienda universitaria di Sassari, tutti gli altri avranno un ruolo importante ma non sempre centrale. È una scelta questa che ha già scatenato più di una rivolta e sarà ancora così chissà fino a quando.


5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 19 aprile 2017 / Primo piano – Pagina 3
La certificazione della Corte dei Conti, la diminuzione è stata del 6 per cento
MA I COSTI DELLE AZIENDE SONO IN CALO
CAGLIARI La spesa sanitaria è comunque in calo. A certificarlo è stata la Corte dei conti nell’udienza di aprile in cui ha esaminato e promosso il bilancio 2015 della Regione. Nel confronto con l’anno precedente, la diminuzione della spesa sanitaria è stata del 6,09 per cento ed è cambiato anche il peso sui conti della Regione: dal 52,08 per cento è sceso al 44,46, con un disavanzo certificato di 344 milioni e 307mila euro. In attesa che i giudici contabili prendano in esame il bilancio del 2016, due anni fa la sanità ha divorato 3 miliardi e 482 milioni e va ricordato che nella Finanziaria 2017 per la stessa voce sono stati stanziati 3 miliardi e 300 milioni. I costi. Nel 2015 solo il personale è costato un miliardo e 28 milioni ed è una voce cresciuta del 14 per cento rispetto al 2014. In particolare, la contrattazione integrativa – diversa da Asl ad Asl – è passata da 219,8 milioni a 222,1. Subito dopo c’è un’altra voce importante: consulenze, collaborazioni e lavoro interinale per quasi 54 milioni, in leggero calo rispetto al 2014. A mettere a dura prova le casse della Regione è invece la spesa farmaceutica che negli ultimi anni è cresciuta quasi del 15 per cento fino a raggiungere i 661 milioni e 656mila euro nel 2015. Con l’Agenzia nazionale del farmaco, l’Aifa, che ha confermato: «La Sardegna è in testa alla classifica nazionale delle regioni che hanno sfondato il tetto massimo di spesa previsto per la spesa farmaceutica ospedaliera». Salto nel buio. È interessante anche confrontare il 2013 col 2014. L’Asl di Sassari è passata da un disavanzo intorno ai 5 milioni a -21 milioni, quattro volte in più. Quella della Gallura da un milione di utile è scivolata a -14 milioni. Un’altra performance negativa è stata registrata dall’Asl di Nuoro: da meno un milioni a ben 32 milioni di perdite. Anche Lanusei, Asl 4, in un anno s’è mangiata quello che di buono aveva fatto nel 2013: da 237mila euro di utile è crollata a -7 milioni. L’Asl 8 di Cagliari, in un anno, è finita sotto controllo: aveva un utile di 13 milioni, ha chiuso il 2014 con una perdita superiore ai 66 milioni. Ma nel 2015 – secondo la relazione della Corte dei conti – qualcosa è cambiato e c’è stato un risparmio sulla spesa sanitaria.
 
 

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