Domenica 16 aprile 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 aprile 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 aprile 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
IN EVIDENZA Filosofia italiana,
INCONTRO-DIBATTITO Giovedì 20 aprile alle 17, nell'aula 9 del dipartimento di Pedagogia, incontro-dibattito “Percorsi e modelli del pensiero filosofico italiano nella seconda metà del '900”. Interveranno Pier Luigi Lecis, Gabriella Bapist e Alberto Granese.
 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 aprile 2017 /
Commenti (Pagina 19 - Edizione CA)
STUDENTI E STRAFALCIONI
Gli strafalcioni in cui sono incorsi gli studenti universitari cagliaritani, portati alla ribalta nel Festival della lingua a Siena, parrebbero confermare la ricerca del Sole 24 Ore in base alla quale su 61 Istituti universitari Cagliari si è classificata al 59° posto. Non si può essere d'accordo né con le conclusioni del Sole 24 né con i giudizi conseguenti alla innegabile figuraccia dei nostri studenti, pari peraltro a quella prodotta anche da studenti di altre Regioni. Ritengo che l'Ateneo cagliaritano abbia un notevole valore e sono orgoglioso delle lauree conseguite in esso con 110 e lode dai miei due figli. La ricerca del Sole 24 Ore si produsse in un esercizio arbitrario che confrontava strutture diverse per storia, dimensioni e contesto territoriale. La scarsa cultura degli universitari non è certo da imputare all'ateneo ma alla scuola in genere cominciando dalle elementari.
Vittorio Cravotta
 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 aprile 2017 /
Fondi Investimento (Pagina 21 - Edizione CA)
Appuntamenti
CONVEGNO SULLA LEGGE URBANISTICA
Giovedì 20 aprile alle 17, al Caesar's Hotel di Cagliari, si svolgerà l'incontro organizzato dai Rossomori intitolato “Una nuova (?) legge urbanistica”. Il convegno, introdotto dall'architetto e urbanista Sandro Roggio (nella foto) , approfondirà il disegno di legge varato dalla Giunta. Intervengono Alessio Satta, esperto del ministero dell'Ambiente, e Giuseppe Melis, docente di Economia e Statistica dell'Università di Cagliari. Parteciperanno al dibattito anche il presidente regionale dell'Anci Emiliano Deiana e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste Wwf, Italia nostra, Gruppo d'intervento giuridico e Federparchi. (l. m.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 aprile 2017 / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
RIFIUTI. Concorso dell'ateneo di Sassari per diffondere la raccolta differenziata
«RiciclAjò»: uno slogan vincente
Helel Fiori, Giovanni Simula e Andrea Giuseppe Manunta sono gli studenti vincitori del concorso “Crea lo slogan per la raccolta differenziata dell'Università di Sassari” indetto dall'ateneo col Comune di Sassari. Sono stati premiati nell'aula magna dal rettore Massimo Carpinelli e il direttore generale Guido Croci, col sindaco Nicola Sanna e l'assessore alle Politiche agro-ambientali, Fabio Pinna.
Il concorso è stato lanciato a gennaio, per sensibilizzare la comunità universitaria sull'importanza di un conferimento corretto e differenziato dei rifiuti. La commissione giudicatrice ha valutato ben 300 slogan, a testimonianza dell'alto gradimento dell'iniziativa. L'attribuzione dei premi è possibile grazie ai fondi raccolti dall'ateneo attraverso il 5X1000.
Il primo premio di 1000 euro è andato a Helel Fiori, studentessa di Scienze delle lettere e della comunicazione. Lo slogan vincitore, che sarà utilizzato nelle campagne di sensibilizzazione, è «RiciclAjò! Un secondo della tua vita, una seconda vita per loro - It's just a second of your life; give a second life to your waste». La commissione ha premiato la creatività sintetica e incisiva e anche l'idea di tradurre lo slogan in inglese, coerente con l'anima internazionale di un ateneo aperto per vocazione all'accoglienza di studenti da tutto il mondo. Al secondo posto Giovanni Simula, studente di Medicina e chirurgia, che ha vinto 500 euro con lo slogan «UNISStante che fa la differenza».
Terza posizione e targa ricordo per Andrea Giuseppe Manunta del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, corso di laurea in Lingue e letterature straniere, che ha partecipato con lo slogan «Non fare il trash... differenziati!». Menzione speciale per altri sei lavori.
 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 aprile 2017 / Politica Italiana (Pagina 10 - Edizione CA)
Sui monti di Desulo sarà ricostruita l'opera del geologo Domenico Lovisato
Gli esploratori del Novecento nel rifugio sul Gennargentu 
Il Comune di Desulo contribuì con 100 lire. Altri 61 paesi fecero lo stesso, ma tutte le altre comunità isolane ignorarono l'appello di Domenico Lovisato, il geologo che fece costruire sul Gennargentu la “casa rifugio” intitolata ad Alberto Lamarmora. Riuscì nel suo intento grazie a tanti oboli versati dalle istituzioni dell'epoca e il 22 settembre del 1901 la struttura venne inaugurata in pompa magna.
LA RACCOLTA FONDI Lovisato in qualche modo fu un antesignano dell'odierno crowdfunding , la raccolta fondi attraverso il passaparola nei social. Il grande scienziato aveva la sua “rete” di conoscenze in tutta l'Isola e riuscì a portare a termine una struttura che dopo oltre un secolo è ormai ridotta a un cumulo di pietre. Un pezzo di storia distrutto dal tempo e dall'incuria. «E non certo da un ordigno esplosivo, come invece sostengono alcuni», dice con non poca stizza il sindaco di Desulo Gigi Littarru. Che ha accolto con grande soddisfazione la notizia di un finanziamento regionale di 150 mila euro per ricostruire la casa-rifugio.
IL PROGETTO I soldi sono stati recuperati dalle sanzioni per le opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. «Avevamo a disposizione altri 50 mila euro concessi al Comune in occasione del centenario della scomparsa del professor Lovisato - ricorda il primo cittadino - ma non erano sufficienti per realizzare i lavori. Adesso le condizioni sono cambiate. Ci sono tutti i presupposti per ricostruire il monumento». Un auspicio condiviso anche dal professor Giancarlo Nonnoi, il massimo esperto dell'opera di Domenico Lovisato: ha dedicato al geologo decine di pubblicazioni. «Quella casa-rifugio ha un grande valore simbolico - spiega - fa parte del patrimonio dei sardi. È chiaro che oggi il monumento avrebbe un altro significato rispetto a quando è stato costruito. In quegli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento non c'era alcun movimento escursionistico.
Lovisato è stato uno dei primi iscritti al Club Alpino Italiano e ha fondato le sedi del Cai di Sassari e Cagliari. Gli iscritti non erano certo amanti del trekking e delle scampagnate, ma grandi alpinisti stranieri che stavano scoprendo le cime italiane. Lovisato sin dal suo arrivo in Sardegna creò un movimento d'interesse per la geologia. Esplorò l'isola per trent'anni, mettendo in piedi una rete incredibile di contatti. La casa-rifugio venne realizzata con una raccolta di fondi che coinvolse la borghesia del tempo».
IL FLOP La casa-rifugio non riscosse un grande successo. Il Regno Sardo era in crisi, le università non vivevano un buon momento, non c'era spazio per un alpinismo di qualità e non esisteva una cultura dell'escursionismo. «Ma oggi - sottolinea Giancarlo Nonnoi - avrebbe un significato diverso per il turismo. Ovviamente ci sarebbe bisogno di una gestione funzionale alle esigenze degli appassionati di trekking e degli studiosi che continuano a fare ricerche nelle montagne sarde». Un ruolo importante potrebbe giocarlo l'agenzia regionale Forestas che ha sottoscritto l'accordo con l'assessorato regionale degli Enti locali e con il Comune di Desulo. «L'obiettivo è quello di avere una struttura sempre fruibile - dice il sindaco Littarru - la casa-rifugio si trova in una zona molto bella lungo il sentiero per che porta a Punta Lamarmora. Chiaramente si farà di tutto per evitare che abbia un destino simile a quello del nuovo rifugio di Su Filariu. Era stato affidato in gestione, ma le cose non sono andate per il verso giusto e la struttura è stata chiusa». Chiusa ai turisti, ma aperta ai vandali che hanno danneggiato i locali e gli arredi. «Solo recentemente siamo riusciti a risolvere i problemi burocratici - aggiunge Littarru - purtroppo resta il problema dell'affidamento in gestione». Insomma destini differenti per i due rifugi del Gennargentu occidentale. Uno potrebbe rinascere, l'altro sparire.
IL FUTURO «Il nostro impegno non mancherà - dice Littarru - speriamo di non essere lasciati soli, come purtroppo accade spesso a chi vive e amministra i piccoli paesi. Il rilancio del turismo montano potrebbe arrivare anche dalla ricostruzione del rifugio Lamarmora». Sarebbe inoltre un modo per ricordare e onorare Domenico Lovisato che con grandi sforzi attirò l'attenzione del governo di tutte le istituzioni. Il progetto venne affidato all'ingegner Giovanni Manca di Nissa. Costo dell'opera: 12.300 lire. Una cifra decisamente inferiore rispetto agli 80 euro chiesti recentemente su internet dal venditore di una cartolina celebrativa di quell'evento del 22 settembre 1901. Altri tempi, altre “reti”.
Francesco Pintore
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 16 aprile 2017 / Sassari - Pagina 22
La giornalista Alessandra De Stefano ospite dell’università due giorni prima dell’inizio del Giro
L’inviata di Raisport incontra gli studenti
SASSARI A pochi giorni dalla partenza del centesimo Giro d’Italia, che prenderà il via il prossimo 5 maggio da Alghero, l’Università ospiterà la giornalista Alessandra De Stefano, inviata di RaiSport per i grandi giri del ciclismo e le grandi classiche monumento della disciplina. L’appuntamento è fissato per mercoledì 3 maggio, alle 11, in Piazza Università. L’evento, che prenderà il nome “Giornalismo: Donne e Sport”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione, il Cus Sassari del presidente Nicola Giordanelli (Centro Universitario Sportivo) e l’associazione Scienze Politiche, rappresenterà l’occasione per raccontare l’esperienza di una giornalista che, animata sin da bambina dalla passione per il ciclismo e per il “cannibale” Eddy Merckx, è riuscita ad affermarsi in un mondo inizialmente connotato al maschile. «Come Cus Sassari non potevamo non rispondere presente: sposiamo a tutto tondo l'iniziativa che nell’anno del centenario consente a Sassari e al suo ateneo di celebrare il grande giornalismo sportivo nella sua connotazione in rosa – spiega Giordanelli -. Momenti come questo, di incontro e confronto fra i nostri ragazzi e grandi professionisti, nello specifico della comunicazione, rappresentano opportunità di crescita per gli studenti e l'intero Ateneo» L’incontro, moderato da Gianni Garrucciu, giornalista e già capo redattore Rai, vedrà la partecipazione degli studenti del Liceo Sportivo Convitto Nazionale Canopoleno. Agli studenti del dipartimento Pol. com. ing. sarà attributo 1 credito formativo universitario per attività a scelta dello studente. Nel corso della mattinata gli studenti e il pubblico presente potranno rivolgere delle domande ad Alessandra De Stefano, che con grande entusiasmo ha accettato di raccontarsi alla platea sassarese.
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 16 aprile 2017 / Lettere e commenti - Pagina 17
La parola ai lettori | Risponde Manlio Brigaglia
Io sono marocchina, sarda, italiana ed europea

Sono Ilham Mounssif, la studentessa sarda a cui alcune settimane fa è stato negato l'accesso alla tribuna del pubblico di Montecitorio perché priva della cittadinanza italiana, mentre pochi minuti prima, in un'altra sala del palazzo, avevo ricevuto un premio della Fondazione Italia-Usa per neolaureati delle università italiane. Sono grata alla presidente della Camera, che invitandomi a visitare l'Aula ha sottolineato l'urgenza della “riforma sulla cittadinanza”, e alla Nuova che ha ricordato quanto mi senta non solo marocchina, ma anche sarda, italiana ed europea. In Sardegna ho fatto tutte le scuole (la mia famiglia si è trasferita dal Marocco a Barisardo quando avevo due anni) e ora che sono impegnata come volontaria del servizio civile internazionale in due progetti di cooperazione allo sviluppo (“Uguali a scuola” e “Radicalismo, no grazie!”) a Béni Mellal, città di 500mila abitanti nel cuore del Marocco, mi rendo conto quanto sia stata per me importante la formazione nell'Università di Sassari, in cui mi sono laureata in Scienze della Politica e delle Relazioni internazionali con una tesi sulla condizione femminile nel Marocco postcoloniale. All'Università di Sassari debbo non solo la mia preparazione interdisciplinare (storia, sociologia, dottrine politiche, istituzioni internazionali, lingue), ma anche l'arricchimento di due intense esperienze di studio e di tirocinio Erasmus: in Francia nell'Institut d'Études Politiques di Grenoble e a Malta in una società specializzata in project management europeo.
Ilham Mounssif Béni Mellal (Marocco)
* * *
Metto questa lettera in rubrica come fosse l'uovo di Pasqua che la simpatica mittente mi spedisce dal cuore del Marocco, in memoria non soltanto della sua “nativa” Barisardo, ma anche della sua ricca esperienza qui a Sassari. Quest'uovo va diviso con il mio amico-fratello Piero Sanna, grande anima sin dagli inizi dell' Erasmus della nostra Università, che dopo anni di grandi successi ultimamente ha ricevuto per il secondo anno consecutivo il voto di 100/100 dall'autorità nazionale che si occupa di questo importante servizio, che porta in giro per l'Europa i nostri studenti ma che altrettanti ne accoglie a maggior gloria dell'Università turritana: «con una rete di servizi, dice la motivazione, che spiega il risultato molto positivo ottenuto»
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