Venerdì 7 aprile 2017

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07 aprile 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Maurizio Murroni, ingegnere dell'Università di Cagliari, a capo di un team internazionale
DALLA TV SENTIREMO ANCHE GLI ODORI
Il futuro entra nelle nostre case: arriva il multi sensorial media
Immaginate di guardare una partita di calcio in tv e di sentire l'odore dell'erba. O di seguire a una regata di America's cup sentendo il profumo del mare o percependo chiaramente il vento che gonfia le vele delle barche. Si chiama realtà immersiva ed è il futuro prossimo della televisione. O meglio, ciò che potremo fare col televisore ma anche con il climatizzatore, le luci di casa, i nostri smartphone e tablet. I nostri dispositivi dialogheranno sempre di più tra loro, con le nostre auto, coi nostri elettrodomestici. E niente sarà più come prima.
A Cagliari c'è un team di ricercatori all'avanguardia nel mondo su questi temi. Lo guida Maurizio Murroni, ricercatore di Telecomunicazioni al dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università.
Laurea con lode nel Capoluogo, anni da visiting researcher all'università del Surrey, alla New York University poi in Romania e in Spagna, autore di oltre 70 pubblicazioni su riviste e di conferenze internazionali, Murroni da qualche giorno fa parte del comitato strategico dell'Ieee broadcast technology society, un comitato composto da cinque rappresentanti dell'industria e da un unico universitario (lui) in rappresentanza di tutto il mondo accademico internazionale che progetta la tv del futuro.
Come sarà la tv del futuro?
«Sempre più smart e frutto della convergenza tra due mondi: il broadcasting e l'Information, communication technology».
Facciamo un esempio.
«Tutti i nostri device saranno sempre più connessi, in ciascuno di loro potremo vedere un film, un video prodotto da noi, accedere a servizi di ogni genere».
Già oggi la tv è on demand è diffusa, guardiamo ciò che vogliamo quando vogliamo.
«Ora andiamo verso gli 8K, vedremo dettagli incredibili ma la vera novità sarà il multi sensorial media».
Che cosa significa?
«Se guardiamo un documentario sulla flora potremo non solo vedere dettagli incredibili ma sentire l'odore dei fiori come se fossimo sul posto, se guardiamo una partita di calcio potremo sentire l'odore dell'erba».
Tecnicamente come avverrà?
«Grazie a Internet delle cose, cioè alla connessione tra i dispositivi che ci circondano, potremmo attivare un climatizzatore, un profumatore, un ventilatore».
Siamo certi che servirà, non sarà un parziale fallimento come il 3D?
«Difficile e sa perché? Perché il nostro team dell'Università di Cagliari non solo studia e sperimenta questo tipo di connessione ma le testa, sonda effetti e gradimento, in gergo tecnico si parla di valutazione della Qualità dell'esperienza».
In che tempi avverrà tutto questo?
«Credo brevi. Si tratta di pubblicare i risultati del nostro lavoro in riviste scientifiche internazionali e trovare finanziatori. Far parte del comitato strategico dell'Ieee broadcast technology society può facilitare i contatti col mondo dell'industria del settore e dare maggiori possibilità al nostro team di ricercatori cagliaritani».
Di che cosa si occupa il Comitato?
«La mission della società è quella di promuovere lo sviluppo delle tecnologie legate al mondo del broadcasting audio televisivo, aumentare la professionalità degli ingegneri e ricercatori che lavorano nel settore mantenendoli informati sui risultati ultimi della ricerca nel settore e delle relative applicazioni pratiche. Il mio ruolo nel comitato sarà quello di portare avanti le istanze di un mondo accademico dove la ricerca è in continua evoluzione e dove le idee più brillanti possono essere messe al servizio dell'industria per aumentare il valore del prodotto offerto, nel nostro caso la televisione».
Fabio Manca
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. È il nuovo rappresentante degli studenti per i prossimi tre anni
UNICA 2.0 VINCE LE ELEZIONI ALL'ERSU: ORRÙ NEL CDA
Federico Orrù entra nel consiglio di amministrazione dell'Ersu, l'ente regionale per il diritto allo studio. Il candidato di Unica 2.0 è il nuovo rappresentante degli studenti, vincendo le elezioni con 2318 voti (per la prima volta elettronici) contro i 1001 incassati dalla candidata dell'altro schieramento, Daniela Addis di Progetto studenti.
Una tornata elettorale che ha visto presentarsi alle urne 3.352 aventi diritto, con un'affluenza che si è attestata intorno al 13 per cento su 26mila studenti dell'Ateneo cagliaritano chiamati a esprimere la loro preferenza. «Sono contento e pronto a mettermi subito all'opera nell'interesse di tutti gli studenti, come dice lo slogan della nostra associazione», dice a spoglio appena ultimato Orrù, ventiduenne di Scienze Politiche. «Lavorerò ascoltando i consigli dei ragazzi che hanno sostenuto il mio mandato e di tutti quelli che con le loro proposte vorranno contribuire a migliorare la vita di chi studia nel nostro ateneo».
Mense, alloggi, trasporti, borse di studio sono il terreno di battaglia di questi prossimi tre anni. «Aver avuto dalle urne la conferma che il lavoro fatto finora è stato positivo ci dà un'ulteriore fiducia per andare avanti sulla strada tracciata», aggiunge Carlo Sanna, coordinatore di Unica 2.0.
Temi cari a tutti e sui quali gli “avversari” di Progetto studenti non intendono ritirarsi. «Al contrario - fa sapere Daniela Addis - continueremo a portare avanti i progetti iniziati in campagna elettorale, a partire da quelli che riguardano la vita universitaria nel polo di Monserrato sui quali ci siamo confrontati ottenendo anche la disponibilità del sindaco. Ritengo che il voto sull'Ersu sia per noi un inatteso risultato positivo, rappresentando una giovane associazione nata solo nel 2014: è una solida base di partenza per il lavoro futuro». (c. ra.)
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Sottoscritto l'accordo tra l'Università e la multinazionale di consulenza Accenture
CENTO ASSUNZIONI IN VISTA PER I GENI DELL'INFORMATICA
«Abbiamo 150 iscritti alla triennale, 50 alla magistrale di Informatica e altri 150 in Ingegneria elettrica, elettronica e informatica: per tutti loro l'ingresso nel mondo del lavoro è assicurato grazie a collaborazioni con realtà come quella di Accenture». Il rettore Maria Del Zompo è soddisfatta dell'alto livello di preparazione degli studenti dell'Ateneo cagliaritano e i complimenti arrivano anche dalla multinazionale che si occupa di consulenza aziendale che è sbarcata due anni fa a Cagliari.
L'ACCORDO «Siamo stupiti del grande entusiasmo che abbiamo trovato nei giovani, ne abbiamo assunto già trecento ed entro i prossimi due anni ne assumeremo almeno altri cento», commenta Raffaele D'Orsi, managing director di Accenture Technology, dopo aver siglato un accordo con l'Università. «Il livello di preparazione è molto elevato. Noi approfondiamo la preparazione verticale nei diversi settori di competenza e i risultati sono ottimi». Partendo da questi risultati è nata l'idea di formalizzare l'intesa con l'Ateneo per assicurarsi un filo diretto con gli studenti di Informatica e Ingegneria.
IDEE PER IL FUTURO «Stiamo raggiungendo ottimi risultati, moltissimi dei nostri studenti vengono messi sotto contratto già sei mesi prima della laurea - conferma il professore di Informatica Gianni Fenu, delegato per le Ict - molti di loro ricevono offerte anche da molto lontano e siamo contenti dell'accordo siglato con Accenture».
L'AUSPICIO DEL RETTORE La collaborazione tra la società di consulenza aziendale e l'Università è solo all'inizio. «Stiamo lavorando a un progetto rivolto agli iscritti in materie umanistiche e uno riservato esclusivamente alle studentesse», annuncia Raffaele D'Orsi.
Il rettore Del Zompo ribadisce la soddisfazione e conclude con un auspicio: «È importantissimo stimolare le ragazze che spesso sono frenate dai pregiudizi davanti a discipline di questo tipo».
Marcello Zasso
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Farci (Cgil): si viene assunti tardi e spesso senza garanzie. Il ruolo dell'orientamento
UN ESERCITO IN CERCA DI LAVORO
Senza impiego tre giovani su cinque: 90mila gli iscritti ai Cio
Definirla un'isola felice (nell'Isola) è troppo. Certo, però, per quanto riguarda il delicatissimo rapporto fra giovani e mondo del lavoro, Cagliari offre qualche possibilità in più, rispetto al resto della Sardegna. D'accordo, spesso sono contratti a tempo determinato e brevissimo (come in certi call center) o impieghi interinali, oppure sono tirocini o prestazioni comunque caratterizzate dalla precarietà. «In generale - rimarca Carmelo Farci, segretario generale della Cgil - anche in città la tendenza è che, uscito dal percorso di studi, entri nel mondo del lavoro, quando ti va bene, tra i 30-35 anni, quando è ormai tardi per sperare di avere uno straccio di pensione, e fatichi a trovare un posto di lavoro che abbia tutele e garanzia». Un quadro fosco.
LE CIFRE Ottenere dati statistici relativi alla sola città non è facile: la riorganizzazione del sistema del collocamento, dopo l'assorbimento dei vecchi Centri servizi per il lavoro (i Csl, territoriali) nella nuova Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (l'Aspal, regionale) è ancora in corso. «Abbiamo il sistema operativo in manutenzione fino a lunedì prossimo», si scusa Luca Spissu, direttore dell'Osservatorio mercato del lavoro che periodicamente pubblica le analisi congiunturali: la più recente fotografa i numeri degli iscritti ai Centri per l'impiego e l'orientamento (i Cio, sostituti dei vecchi Csl). Un esercito di quasi 90 mila persone fra Cagliari e Assemini («che - spiega Spissu - raccoglie il bacino industriale di Macchiareddu»). Tra questi, molti giovani: inevitabile, visto che l'anno scorso, nel territorio provinciale, erano disoccupati sei su dieci 15-24enni.
CHI SONO C'è dentro di tutto: da quelli che hanno abbandonato gli studi prima del diploma a quelli freschi di laurea. Disorientati, in genere, gli uni e gli altri: scoraggiati, impreparati a confrontarsi con un mercato del lavoro che immaginano come una realtà parallela, somigliante a quella rappresentata dagli annunci economici, un mondo chiuso di cui non sanno dov'è la porta d'accesso. In genere, racconta chi ci lavora, i ragazzi arrivano al Cio senza sapere bene dove sono: babbo o mamma gli hanno detto di andare «all'ufficio di collocamento». Non hanno, spesso, consapevolezza delle proprie risorse: se un operatore domanda loro “cosa sai fare? cosa puoi offrire?” non sanno dare un nome alle loro capacità, non sanno sfruttare i lavoretti estivi di cui sopra, o l'esperienza di volontariato fatta il mese scorso. Né sanno cosa fanno le aziende più dinamiche e innovative. Spesso i più sguarniti sono i laureati: nel percorso accademico hanno acquisito competenze ma, a parte qualche tirocinio, non hanno fatto una vera e propria esperienza del mondo del lavoro. A volte il sedicenne che ha mollato gli studi e ha fatto qualche lavoretto, in officina dal cugino, in pizzeria dallo zio o nel bar di un amico, è meno spaesato.
COMUNICAZIONE Il problema che i Cio si propongono di risolvere è di natura comunicativa: far incontrare chi cerca un lavoro con chi cerca persone da assumere. Sembra incredibile ma anche in Sardegna centinaia di richieste di personale restano senza risposta, posti che non vengono ricoperti. Per esempio, nel settore turistico: si trova il supermanager o il cameriere, mancano le cosiddette figure intermedie.
POSTO FISSO, ADDIO Come entrarci, in quel mondo chiuso? Meglio il calcetto o il curriculum? Farci non ha dubbi: «Il ministro Poletti avrebbe dovuto risparmiarsela, quella frase: documenta lo svilimento del concetto di lavoro in atto nel Paese». L'immagine del posto fisso, quello che si comincia a fare da giovani per smettere alla pensione, regolato da un contratto a tempo indeterminato, appartiene a un'altra epoca. «I posti di quel tipo sono sempre meno», ammette Carmelo Farci. «Resistono solo nell'industria (penso a Sarroch). La pubblica amministrazione non assume più, il manifatturiero andrebbe difeso di più. Per il resto regna la precarietà. Prendiamo il mondo degli appalti: spesso, finito un contratto, prevale la logica del ribasso, alimentata dalla spending review, e il risultato è una perdita di salario, coi lavoratori che passano da 1.000 a 800 euro».
Marco Noce
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CONVEGNO SUL PARKINSON
Oggi, dalle 8.45 alle 18.30, l'hotel Regina Margherita ospita “1817-2017: la malattia di Parkinson”. Ai lavori - coordinati dal centro Parkinson del Brotzu in collaborazione con la Neurofarmacologia del dipartimento di Scienze biomediche - partecipano tra gli altri Gian Luigi Gessa e Nicola Modugno.


 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Provincia Sulcis (Pagina 27 - Edizione CA)
CARBONIA. Fondi stanziati
Ricerca, progetti finanziati dal Piano Sulcis
Sono 10 i progetti di ricerca approvati e finanziati dal Piano Sulcis, con una dotazione di circa un milione e mezzo di euro.
Il bando è stato gestito dall'assessorato regionale alla Programmazione, l'istruttoria delle proposte è stata fatta da Sardegna Ricerche. In lizza per un finanziamento progetti presentati dall'Università, Cnr e imprese: molti i progetti risultati idonei ma, almeno per ora non finanziabili. Chi invece ha superato l'esame positivamente può accedere ai fondi messi a disposizione dal Piano Sulcis. Si tratta di progetti che riguardano energia, ambiente, agroindustria, turismo e sviluppo sostenibile. Una scommessa importante sulla ricerca. «Nel Piano - dice Tore Cherchi, coordinatore per il Piano Sulcis - si riconosce l'importanza dell'innovazione e della formazione. A queste azioni il Piano destina circa 50 milioni di euro , interamente già impegnati in importanti programmi proposti da soggetti pubblici e privati.
La pubblicazione di questa graduatoria completa il lavoro. Ora tocca ai soggetti che hanno già ricevuto o riceveranno i finanziamenti, completare o attuare i programmi anche con l'obiettivo di trasformare in impresa i risultati delle ricerche scientifiche».
Il capitolo Ricerca è un ulteriore tessera del mosaico del Piano Sulcis, che nei mesi scorsi ha affidato il bando per il dragaggio del porto industriale, più l'affidamento per la realizzazione di diverse infrastrutture e per rendere più competitivi gli istituti superiori del territorio. (a. pa.)
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Il programma Ue, domani la visita di Tajani in Sardegna
 L'Unione europea attraversa una fase delicata e non gode di grande popolarità tra i cittadini. Per questo motivo, la giornata di domani con la visita a Cagliari del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, assume una grande rilevanza.
Accompagnato dall'eurodeputato del Ppe, Salvatore Cicu, Tajani comincerà la sua visita istituzionale alle 9.30. Il primo appuntamento è con il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, prima di spostarsi alle 10.30, nell'Aula Magna della Facoltà degli studi umanistici di Cagliari per l'inaugurazione dei corsi dell'Anno accademico 2016-2017 - Master in Management of Human and Organizational Development. Ai saluti del rettore, Maria Del Zompo, seguiranno gli interventi di Tajani e Cicu e l'incontro sarà presentato dal professor Giorgio Sangiorgi. «Per la Sardegna», sottolinea Cicu, «si tratta della prima visita di un presidente del Parlamento europeo. È un'occasione nella quale ho creduto fortemente e che rappresenta una grande opportunità per le istituzioni regionali». Dopo la visita all'Unione Sarda, prevista dalle 15 alle 16.15, Tajani terrà un vertice con le associazioni di categoria, nella sede di Confindustria.
 

8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 7 aprile 2017 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
“Past future”, collezioni sarde in vetrina a Milano
Successo dell'Isola alla Triennale

Ha aperto i battenti martedì e ha già registrato seimila visitatori. È “Past future - Percorsi nel craft design” in corso alla Triennale di Milano e allestita in collaborazione con la Regione Sardegna, iniziativa nell'ambito del progetto di valorizzazione dell'artigianato come elemento costitutivo del patrimonio culturale dell'Isola e nella sua declinazione di prodotto turistico territoriale. “Past future” è visitabile fino al 9 aprile e presenta pezzi della collezione storica ex Isola, oggetti della collezione Domo vincitrice del Compasso d'oro 2011 e installazioni multimediali sulle produzione contemporanee e sulla storia dell'artigianato sardo. «È il segno di una curiosità viva verso la Sardegna e le sue espressioni - ha commentato l'assessora al Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas - in un mondo culturalmente sempre più omogeneo, questa esposizione nella culla del design italiano esalta l'unicità delle creazioni dei nostri artigiani, tra tradizione e sguardo contemporaneo». Secondo una delle curatrici, Roberta Morittu, «la Triennale è uno spazio prestigioso e nei giorni della Design Week è uno dei luoghi dove converge il mondo del design internazionale, ma siamo rimasti ugualmente sorpresi dall'affluenza, non solo di stampa e addetti ai lavori, ma anche di visitatori. La domanda ricorrente da parte di chi viene alla mostra è dove si possono trovare e acquistare le produzioni sarde». L'altra curatrice, Giuliana Altea, ha sottolineato «l'interesse riscosso da tessitura e da produzioni più di nicchia come i coltelli». (ro. mu.)
 
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 7 aprile 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 37
Gli esperti studiano un solco nel lobo dell’orecchio che segnalerebbe un rischio di patologia cardiaca
Pubblichiamo una sintesi della conferenza dal titolo “Nuovi studi sulle malattie dell’imperatore Adriano” tenuta da Eugenia Tognotti (del Centro di studi antropologici, paleopatologici e storici dell’Università di Sassari) per iniziativa del Rotary.
In una conferenza a Sassari i sorprendenti progressi di una nuova disciplina, l’icono-diagnostica
L’imperatore Adriano e Spielberg, stesso destino nel “segno di Frank”
di Eugenia Tognotti
Per essere un filone di ricerca che conta pochi decenni l’icono-diagnostica (ovvero l’analisi medica di personaggi celebri raffigurati nelle grandi opere artistiche) ha prodotto una buona dose di diagnosi retrospettive che hanno conquistato, in qualche caso, i giornali di tutto il mondo. È accaduto con quell’icona dell’arte che è la Gioconda di Leonardo (XVI secolo) in cui lo sguardo medico ha colto l’accumulo di grasso ("xantelasma") nell’incavo dell’occhio sinistro: Monna Lisa, Lisa Gherardini, doveva avere valori fuori norma di colesterolo e trigliceridi. Ma molta curiosità hanno suscitato l’artrosi delle mani di Michelangelo, la sclerodermia di Van Gogh e così via. Occhio clinico. Lo sguardo medico si è esercitato a scorgere eventuali segni di stati morbosi anche in dipinti e statue di età greca, etrusca e romana. La mandibola protuberante dell’imperatore Massimino il Trace (173-238), che spicca sul rovescio di un sesterzio, autorizza l’ipotesi di un’ipersecrezione dell’ormone della crescita: l’ipotesi che fosse affetto da gigantismo è confermata dalle fonti letterarie secondo le quali quell’imperatore era alto 2,40 m. Gli occhi sporgenti e altri segni nei ritratti di Lucio Elio Aurelio Commodo (161-192) hanno fatto pensare all’ipertiroidismo. Nuove fonti. Ma la diagnosi retrospettiva più nota, ancora all’ordine del giorno, è sicuramente quella che riguarda l’imperatore Adriano, morto nel 182 d.C. per una malattia che, in base alle fonti documentali, sembrerebbe essere un’insufficienza cardiaca. Statue, busti, medaglie mostrano la presenza, indiscutibile, di una piega diagonale nel lobo di entrambe le orecchie che, in base a numerose osservazioni cliniche ed epidemiologiche, sarebbe associata a coronaropatie. Negli anni che precedettero la morte, Adriano soffrì di idropisia (hydropsis edema), termine usato da Marguerite Yourcenaur nel libro “Memorie di Adriano”, pubblicato nel 1951. Un assoluto capolavoro, che si colloca tra i romanzi più importanti del XX secolo. Historia Augusta. Le informazioni sulla malattia che affliggeva l’imperatore, presenti nel romanzo, coincidono, in parte, con quelle della biografia contenuta nella “Historia Augusta”. Nella lettera che l’autrice immagina di fare scrivere all’imperatore, indirizzata al giovane Marco Aurelio, Adriano, in cura dall’archiatra Ermogene, descrive sintomi ben noti: «Le gambe gonfie non mi sostengono più nelle lunghe cerimonie di Roma, mi sento soffocare... Il minimo movimento mi costava uno sforzo immenso, le gambe mi tremavano come quelle di un corridore stremato. Avevo quasi vergogna di quella malattia tutta interiore, quasi invisibile, senza febbre, senza ascessi, senza dolori viscerali, che non ha altri sintomi se non il respiro un po’ più ansimante e la traccia livida che la stringa del sandalo lascia sul piede gonfiato». Rischio coronarie. La malattia di Adriano è tornata alla ribalta negli anni Settanta, dopo la comparsa (nel 1973) del primo studio su una possibile associazione tra la piega diagonale sul lobo dell’orecchio e la presenza di patologie cardiovascolari. In un articolo pubblicato sull’autorevole New England Journal of Medicine, un medico, Sanders T. Frank, descriveva venti dei suoi pazienti sotto i sessant’anni con una piega nel lobo dell’orecchio, con angina e comprovate ostruzioni delle arterie coronarie. Negli stessi anni, un insigne medico americano, Nicholas Petrakis (University of California), notò per primo che i busti dell’imperatore Adriano presentavano dei solchi in entrambe le orecchie. Da allora gli studi su una possibile associazione tra la piega diagonale nel lobo delle orecchie e coronaropatie si sono moltiplicati: nell’ultimo, 2015, pubblicato su Archives of Medical Sciences , un gruppo di studiosi ha passato in rassegna tutte le ricerche effettuate, in ogni parte del mondo, concludendo che, dopo aver preso in considerazione le prove, non potevano affermare con sicurezza che rappresenti un marker di malattie cardiache Come Spielberg. Dall’imperatore Adriano al celebre regista Steven Spielberg all’ex presidente Bush a Lech Walesa, il “segno di Frank” (come è chiamato in onore del primo osservatore del fenomeno) attraversa i millenni. Un mito o un fatto? Quel che è certo è che la questione continuerà a far discutere. E l’affascinante e complessa figura dell'imperatore Adriano sarà una presenza fissa, soltanto per quel “segno”, negli studi clinici ed epidemiologici.

 
 
 

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