Martedì 4 aprile 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 aprile 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Dal 6 al 9 aprile tornei sportivi nei campi del Cus e festa finale al Poetto
ERASMUS: ARRIVANO LE OLIMPIADI
Universitari da mezza Europa
Si chiamano “Erasmus Games Nazionali”. Sono le Olimpiadi degli studenti universitari che quest’anno, per la prima volta, si celebrano a Cagliari, Città europea dello sport per il 2017. Prevista la partecipazione di 370 giovani provenienti da 23 città italiane e da atenei di tutta Europa e da paesi del nord Africa, del centro e sud America.
«Si tratta di un evento sportivo sui generis », ha detto l’assessore comunale allo sport Yuri Marcialis «perché accanto al momento agonistico è momento che parla di inclusione, socializzazione, ma soprattutto di promozione della città».
A organizzare il torneo, in programma dal 6 al 9 aprile, è la sezione cagliaritana della Esn Italia (“Erasmus student network”), associazione universitaria no-profit, forte dell’adesione di 52 atenei italiani e una rete di 1.700 volontari.
«Ogni anno accogliamo più di 300 studenti Erasmus», afferma Nicola Olivieri, responsabile di Esn-Cagliari, «ai quali garantiamo non solo accoglienza e logistica ma anche integrazione, dal sociale alla cultura e alla promozione del territorio. Tanto è vero che tanti, letteralmente innamorati di Cagliari, tornano e in alcuni casi decidono di restare».
«Il complesso del Cus a Sa Duchessa», aggiunge Alessandro Satta, capo dell’organizzazione, «è risultato perfetto, potendo ospitare tutte le discipline di questa mini-Olimpiade: calcio a 5, pallavolo, basket 3-contro-3 e tennis. Ventitré le sezioni in gara fra rappresentanze nazionali ed estere, compresa quella del Regno Unito. Come dire che Erasmus ha avuto la meglio anche sulla Brexit».
Nei quattro giorni della manifestazione gli atleti saranno ospitati in otto alberghi del centro città e i loro trasferimenti saranno garantiti da alcuni bus navetta messi a disposizione dal Ctm e da un gestore privato.
«La soddisfazione più grande», ha detto Francesco Mola, pro-rettore dell’Università, sponsor dell’evento assieme al Coni, alla Regione e al Comune di Cagliari, «è vedere come non facciamo solo didattica ma siamo capaci di formare giovani in grado di organizzare eventi internazionali complessi come questo».
«Occasione irripetibile per promuovere la città universitaria a livello europeo», conferma Alessio Correnti a nome del Cus Cagliari. «Un sogno nel cassetto che inseguivamo da anni», conferma Manuela Locci, rappresentante nazionale di Esn Italia, «numericamente il più grande fin qui organizzato, che cade proprio nel trentennale di fondazione dell’Erasmus».
Paolo Matta
 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
RETTORATO
Alberghiero di lusso:  oggi i diplomi del master

Saranno consegnati oggi alle 12, nell’Aula Magna del Rettorato (in via Università 40) i diplomi del Master in International Hotel Management, realizzato in cooperazione tra il dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari, Forte Village resort e l’Agenzia Regionale per il Lavoro. Un corso di formazione che si è avvalso di docenti provenienti sia dal mondo accademico sia dalle realtà professionali del segmento lusso del settore alberghiero.
Ciascun iscritto ha svolto - oltre alle lezioni frontali - due tirocini in collaborazione con prestigiosi partner alberghieri nazionali e internazionali.
Obiettivo del Master quello di venire incontro alle esigenze di specializzazione espresse dall’industria del turismo per la formazione di figure professionali del settore alberghiero nei reparti sales & marketing, rooms division, housekeeping, amministrazione, food & beverage, booking, congress & events.
Il 25% dei corsisti ha ottenuto prima della fine del master un’offerta di lavoro con la prospettiva concreta che il 95% dei partecipanti lavori in una struttura alberghiera di lusso entro tre mesi dalla fine del master.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
CONVEGNO. Confronto tra gli atenei di Corsica e Sardegna sulle politiche linguistiche
BILINGUISMO, I BAMBINI IMPARANO IL CORSO A SCUOLA
 I sole sorelle. Politicamente divise, nonostante vicende storiche a tratti comuni. Distanti dal punto di vista del progresso delle politiche linguistiche. Rispetto alla Sardegna, la Corsica ha un modello di formazione che realizza il bilinguismo: i bambini apprendono da docenti abilitati il corso alle Materne e alle Elementari. Gli universitari, indipendentemente dalla facoltà, sono obbligati a frequentare due ore di lingua madre a settimana. Esiste una laurea magistrale (la preferita) in lingua e letteratura corsa. Il sistema, che è polinomico e ammette quindi l’insegnamento di tutte le varianti, è stato descritto durante la giornata di studi svoltasi nell’aula magna dell’Università di Cagliari che, con l’Ateneo di Sassari e in collaborazione con l’Università “Pasquale Paoli” della Corsica, ha voluto rinnovare le opportunità di incontro attraverso una riflessione su filoni di ricerca comuni. Alla sessione scientifica, moderata da Franciscu Sedda, hanno partecipato i professori dell’Università di Cagliari: Rossana Martorelli (Archeologia cristiana e medievale), Ignazio Macchiarella (Etnomusicologia) e Giancarlo Nonnoi (Storia della filosofia moderna). Per l’Ateneo della Corsica sono intervenuti, tenendo le loro relazioni in corso o in italiano, Jean-Marie Comiti, Eugène Gherardi, Dominique Verdoni e Denis Jouffroy.
I docenti hanno illustrato il percorso avviato nel 1974 quando la Francia riconobbe le parlate della Corsica – dopo la bocciatura del ’51 - tra le lingue regionali. Sono così scaturite una serie di iniziative per sopperire alla mancata trasmissione del corso nelle famiglie, nel frattempo diventate francofone. Nelle scuole non si adotta una norma ortografica unica, ma una scrittura fonologica che si presta a tutte le varianti. I media usano il corso per la metà della loro programmazione. La questione linguistica non è l’unico tema di riflessione comune. Rossana Martorelli ha evidenziato legami culturali tra le Isole sin dalla preistoria. Si è soffermata sulle vicende che durante la dominazione vandalica ne fecero terre d’esilio per fedeli, preti, vescovi e monaci che rifiutarono l’eresia ariana. Ignazio Macchiarella ha sottolineato i punti di contatto tra le tradizioni musicali: «”Traggiu” e “Versu” sono termini, il primo sardo, l’altro corso, che non definiscono solo aspetti tecnico-formali del canto. Riflettono la visione del mondo di chi lo esegue e ne fruisce». Giancarlo Nonnoi ha infine parlato dei progetti europei di collaborazione transfrontaliera che tra 2000 e 2006 coinvolsero Sardegna, Corsica e Toscana. La giornata si è conclusa con una tavola rotonda a cui, col coordinamento di Duilio Caocci, hanno partecipato Gianmario Demuro, Carola Farci, Paolo Maninchedda, Franco Mannoni, Giuseppe Marci e Franciscu Sedda.
Manuela Arca
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
RICORDO DI UGO CARCASSI
La Biblioteca universitaria di Cagliai, in collaborazione con l’Associazione Amici del Libro, propone la conferenza su “Ugo Carcassi: l’uomo, il medico, l’organizzatore”. L’appuntamento è per giovedì alle 17 in via Università.
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MOSTRE. Oggi l’inaugurazione dell’esposizione Past Future
I GIOIELLI DELL’UNIVERSITÀ ALLA TRIENNALE DI MILANO
La Sardegna del passato e del futuro si svela alla Triennale di Milano dove oggi sarà inaugurata la mostra “Past Future ” curata da Giuliana Altea e Roberta Morittu.
Sino a domenica, nei saloni di viale Alemagna, sarà possibile esplorare la tradizione artigiana dell’Isola che dal passato si proietta nella contemporaneità passando per l’esperienza di re-design svolta a metà ’900 dall’agenzia regionale Isola.
I GIOIELLI DELL’UNIVERSITÀ Nell’ambito della mostra saranno esposti anche alcuni gioielli dell’oreficeria sarda appartenenti alla Collezione Piloni dell’Università di Cagliari In particolare, grazie all’interessamento della responsabile scientifica della Collezione, Pamela Ladogana, ricercatrice di storia dell’arte dell’ateneo, faranno parte dell’esposizione milanese alcuni straordinari tesori presenti nella Collezione custodita in via Università: si tratta di un rosario settecentesco, alcuni porta reliquie e alcuni amuleti. «È una grande opportunità - spiega la la professoressa Ladogana -, per la ricaduta dell’immagine dell’Ateneo sul territorio e per il prestigio che la collezione acquisisce attraverso il prestito di opere ad una delle più importanti istituzioni culturali a livello internazionale, qual è appunto la Triennale».
LA MOSTRA Il progetto Past Future è stato promosso dalla Regione Sardegna. Attraverso oggetti e installazioni audio e video la mostra ripercorre la storia dell’artigianato sardo degli ultimi cento anni (dalla tradizione contadina alla rielaborazione dei manufatti, alle esperienze contemporanee), spiegando le diverse caratteristiche della produzione nei vari paesi della Sardegna. Tappeti, arazzi e stoffe compongono lungo le pareti un “muro di tessuti” che evidenzia il ruolo fondante della tessitura nell’artigianato sardo.
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Provincia Medio Camp (Pagina 25 - Edizione CA)
SANLURI. Premiate tre attività del centro che hanno rinunciato a facili guadagni
I baristi senza slot machine: «Noi non roviniamo la gente»
Si è fermata in tre locali pubblici del centro di Sanluri (“Mio bar” di Ignazio Boi, “Caffetteria Cirronis” di Gian Maria Cirronis e “bar Sara” di Alessandro Bellina) la tappa di SlotMob, la campagna nazionale contro i giochi d’azzardo. Centocinquanta persone, o forse di più, domenica mattina si sono dati appuntamento per premiare, attraverso una colazione o un aperitivo, i tre gestori che hanno detto “no” all’invasione di slot machine, gratta e vinci e altri giochi ritenuti d’azzardo nei loro locali. Donata anche una targa ricordo dell’evento, un riconoscimento per la scelta etica e l’aiuto concreto alle persone a rischio dipendenza.
LE SLOT Una scelta pesante, che comporta la rinuncia dai 5 mila a 20 mila euro al mese, che per una piccola attività non sono pochi, ancor più in un periodo di crisi. Ma nessuno dei premiati vuol sentire parlare di guadagni facili. «Un bar senza slot ha più spazio per le persone che s’incontrano, bevono un caffè, scambiano due chiacchiere o leggono il giornale». Tutti contro chi si affida alla “dea fortuna” che crea vittime e povertà.
I GESTORI «Dietro questo bancone -afferma Bellina - ci sono da 33 anni. Le macchinette non le ho mai accettate. Mi piace il rapporto con il cliente e, nel mio piccolo, evito di ospitare persone che sprecano soldi nel gioco e, fuori di qui, non hanno un euro per comprarsi il pane». Così per Ignazio Boi: «Ho rinunciato ai soldi del gioco. Non so neppure e non lo voglio sapere a quanto possa ammontare. Di certo non rovino famiglie. È questo è il più gran bel guadagno». E Cirronis, 30 anni, il più giovane dei tre, sposa anche lui la sfida “no-slot”: «Abbiamo aperto il locale tre anni fa. Le famigerate macchinette non ci sono e non ci saranno. Sono per il gioco sano, quello che porta alla relazione e non quello malato delle machine che porta all’isolamento e alla dipendenza».
L’INIZIATIVA È partita da un giovane di Sanluri, Damiano Cau, col sostegno dell’Amministrazione comunale, del professore dell’Università di Cagliari, Vittorio Pelligra, coordinatore nazionale della campagna SlotMob, e di molti cittadini. «Fra tutti i bar di Sanluri - spiega Cau - abbiamo premiato le virtù civili dei gestori che combattano il gioco d’azzardo, sacrificando il guadagno, ma salvano le persone, soprattutto le più vulnerabili. Vogliamo creare opinione, non intendiamo demonizzare nessuno». Ricorda che obiettivo «è che siano sempre di più gli esercenti che non mettano o rimuovano le slot. Continueremo la campagna di sensibilizzazione, con la speranza che fra qualche mese si possa fare tappa in altri locali».
Santina Ravì
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 aprile 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
La leader della Cgil
Camusso oggi nell’Isola

Oggi la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso è in Sardegna. Alle 8 è in programma un’assemblea con i lavoratori dell’area industriale di Sarroch (mensa consortile Cacip, di fronte all’ingresso Saras), alle 10 volantinaggio al mercato rionale di Pula, alle 11,30 assemblea al piccolo auditorium di piazzetta Dettori a Cagliari. Il pomeriggio, dalle 15, al Teatro Lirico di Cagliari, dopo i saluti del segretario della Cgil di Cagliari Carmelo Farci, è in programma un’iniziativa, coordinata da Carmina Conte, che prevede un’intervista a Susanna Camusso da parte dei giornalisti Roberta Secci (Agi), Roberta Celot (Ansa), Umberto Aime (La Nuova Sardegna), Giuseppe Meloni (L’Unione Sarda), il dibattito con Michele Carrus, segretario regionale Cgil. A seguire gli interventi di Omar Chessa, docente di Diritto costituzionale all’università di Sassari, Sabrina Perra e Gianni Loy, docenti di Sociologia dell’organizzazione e di Diritto del lavoro all’università di Cagliari, e Luca Santus, studente di Scienze Politiche a Cagliari. Alla serata partecipano il musicista Leonardo Sarigu e gli attori Simeone Latini e Felice Montervino che reciteranno monologhi sul tema della precarietà e dei diritti nel lavoro.
 
 
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 4 aprile 2017 / Sassari - Pagina 22
Dal 6 all’8 al polo di Piandanna
La scienza in piazza, in città tornano laboratori e mostre
SASSARI Un viaggio alla scoperta dei grandi temi della scienza e della cultura, dove partecipazione e curiosità sono le parole d’ordine per “incontri ravvicinati” con gli esperimenti che hanno segnato la storia del sapere. Ritorna a Sassari “La Scienza in piazza”, il laboratorio di ricerca e sperimentazione che coinvolge scuole e studenti con decine di animatori e di insegnanti, centinaia di ragazzi, mostre e incontri di studio aperti a tutti. L’iniziativa, con il contributo della Regione e il patrocinio del Comune, sarà fruibile dal 6 all’8 aprile, dalle 9 alle 13, nei locali del polo bio-naturalistico di Piandanna concessi dal dipartimento di Scienze della Natura dell’Università di Sassari. Giunto quest’anno alla XII edizione, l’appuntamento avrà per tema “I Grandi della scienza” e gli esperimenti che hanno caratterizzato lo sviluppo delle conoscenze. Attraverso attività didattiche e di laboratorio dove è “vietato non toccare”, il sapere scientifico parte dalle scuole per arrivare agli appassionati e alle famiglie, con un’attenzione particolare ai giovani. Il format è stato ideato e promosso dalla Società astronomica turritana e dall’associazione insegnanti di fisica. Saranno protagonisti i licei scientifici “Marconi” e “Spano”di Sassari, il “Fermi” di Alghero, l’“Europa Unita” di Porto Torres, lo scientifico di Castelsardo, i due licei “Azuni” e “Canopoleno di Sassari, l’artistico “Figari” di Sassari, il “Devilla”, l’Iti “Angioy” e l’Ipsar-Ipseoa tutti di Sassari, l’Ic di Sorso. Per prenotazioni contattare l’Iis Devilla-Dessì-La Marmora allo 079210312.
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 4 aprile 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 35
LA MEMORIA
Ninetta Bartoli, la prima donna sindaca di un Comune italiano
BORUTTA Fra le italiane che hanno avuto un ruolo nella storia delle istituzioni repubblicane c’è anche Ninetta Bartoli, eletta sindaco di Borutta subito dopo l’approvazione della legge che, nel 1946, dava per la prima volta in Italia il voto alle donne. Su 371 votanti ottenne 332 preferenze, in Consiglio fu eletta con 13 voti su 14, lei si astenne. In quegli stessi giorni diventava sindaco Margherita Sanna, “sa mastra sarda del Paese del vento”, ovvero Orune. A queste due donne è dedicata una targa in ottone con la frase di una delle elette nell’assemblea Costituente, Filomena Delli Castelli: «Eravamo consapevoli che il voto delle donne costituiva una tappa fondamentale della grande rivoluzione italiana del dopoguerra. Avevamo finalmente potuto votare e far eleggere le donne. E non saremmo state più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce ma fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana». I volti della Bartoli e della Sanna campeggiano nella copertina di una pubblicazione della Camera dei deputati assieme a Nilde Jotti, Adele Faccio, Tina Anselmi e altre 27 donne. Sul ruolo di queste due pioniere sarde, a ottobre, discuterà la sua tesi di laurea in Storia all’Università di Cagliari Riccardo Zucca, 23 anni, di Quartu. «Mi occuperò della figura della donna nel Novecento ma – dice Zucca – È centrale la posizione delle due sindache sarde: la Sanna che si impone in un paese simbolo della Barbagia, e la Bartoli, di origini corse, primo sindaco donna ad amministrare un Comune italiano». Una donna che tutto fa tranne che ordinaria amministrazione: è lei a realizzare a Borutta, negli anni difficili del dopoguerra, l’acquedotto, la rete fognaria con allaccio a tutte le case, la rete elettrica. Crea anche la casa di riposo per anziani e una latteria sociale. «E’ la Bartoli dice il sindaco Arru – a intuire per prima che la valorizzazione della Basilica di San Pietro di Sorres sarebbe stata un volano per lo sviluppo del paese». L’indicazione di un percorso che resta ancora valido.
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 4 aprile 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 34
Ai piedi dell’antica basilica benedettina tra esercizi spirituali e internet point
La ricetta camaldolese per battere crisi e stress
di GIACOMO MAMELI Qui si sfoglia un contro-dizionario demografico. Allo spopolamento venturo si risponde immaginando un paese che, se oggi ha 285 abitanti, «fra 50 anni ne potrà accogliere ottocento. Le case ci sono, costano poco, serve una nuova calamita». Parole-sfida del sindaco di Borutta, Silvano Arru, cinquant’anni, funzionario a Sassari dell’Agenzia delle entrate. BUEN RETIRO C’è feeling con la gente: Maria Domenica del bar Sorres e Luisella Zichi (Il Gambero) ripetono che «qui si vive bene, è un paese no-stress, da qui non ce andiamo». Tra le case i murales di Pina Monne, uno più bello dell’altro. Isabella Piras, consigliera comunale, lavora in ospedale a Sassari, non ha dubbi: «Borutta è e sarà il mio buen retiro, i guai ci sono in tutto il mondo ma qui alla frenesia si contrappone la serenità, valore da rivalutare. Dobbiamo solo incrementare i servizi». La farmacista, Benedetta Pedoni: «Apro tutti i giorni, propongo medicine alternative naturali, fitoteparia, omeopatia, arrivano dai villaggi vicini per chiedermi consigli, a fine mese lo stipendio c’è». Davanti all’incanto romanico di San Pietro di Sorres una bella signora sulla cinquantina, Paola Sanna, legge «La guerra dei nostri nonni» di Aldo Cazzullo. «Vengo da Sassari quando la famiglia e la scuola me lo consentono, passo ore a godere il silenzio di queste vallate, entro nella balisica, la settimana scorsa un frate ha suonato all’organo la sinfonia in re minore di Arcangelo Corelli. Sono rinata con quella melodia. Si può chiedere di più in un tempo di grandi tormenti?». GLI ABISSI DEL WEB Non soltanto lo spirito. Borutta potrebbe stilare l’indice della Twitter felicità perché – chi lo vuol fare – può anche perdersi negli abissi del web e navigare quanto vuole. Arrivate in questo paesino di silenzi e trovate subito i punti wi-fi ottenuti con i fondi europei della misura 321 sulle popolazioni rurali e dell’Azione 4 per la comunicazione. Vi imbattete nell’infopoint Touchscreen, schermo rettangolare Borutta 4 You, in italiano e in inglese, meteo, itinerari turistici, l’uso del defribillatore, servizi bancari e postali vicini. Tenendo al guinzaglio un barboncino passa Antonio Piazza, 24 anni, a Sassari studia Scienza del turismo, è iscritto a un corso per diventare guida: «Questo territorio è ricco d’arte e di storia. Occorre solo una classe dirigente che capisca il valore aggiunto di questa realtà e doti tutti i paesi dei servizi necessari per il vivere civile. Non c’è bisogno di strafare, basta fare, senza attendere miracoli dall’Onu. La rinascita non può che partire dalle comunità locali superando anche i campanili e guardando a territori vasti». RISTORANTE MEILOGU Sembra un assist per l’amministrazione, stimolata ad accogliere la sfida. Sono attivi alcuni bed and breakfast in locali comunali. C’è in progetto un nuovo centro sociale ed entro l’anno sorgerà un ristorante tipico con i prodotti del Meilogu. Dice il sindaco: «Verrà affidato a uno degli chef che oggi vanno per la maggiore e diventerà un attrattore di visitatori. Vorrei spronasse nuove iniziative, perché i turisti che arrivano per ammirare e soggiornare nel convento di Sorres chiedono anche altre attrazioni. Nella zona della basilica, nel rispetto dell’ambiente, creeremo casette familiari. Anche così pensiamo di attrarre nuovi residenti». Evelyn Spissu, assessore ai servizi sociali e imprenditrice: «Lo spopolamento dei paesi non è per sempre». Giuseppe Puggioni, il professore demografo di Statistica dell’Università di Cagliari, invita a tener conto anche dei corsi e ricorsi demografici: «Il problema vero è capire che i servizi per i cittadini vanno aumentati non ridotti». Il sindaco Arru: «I numeri sono forse insignificanti ma noi, negli ultini anni, abbiamo avuto un saldo positivo, siamo cresciuti di alcune unità». MEMORIE MEDIEVALI Piccolo è bello? Senza esagerare. La vera calamita di Borutta non può che chiamarsi San Pietro di Sorres. Che è una delle chiese romaniche d’eccellenza, è monumento da far tutelare all’Unesco, dove si possono immaginare concerti di musica classica 365 giorni all’anno. Ci sono i misteri di un’antica diocesi, nell’ultima domenica di agosto viene ricordata la battaglia medioevale della Bastìda, botteghe artigianali, anche la rievocazione della battaglia di Aidu de turdu del 1347, la visita alla grotta Ulari, grotta-grutta che forse dà il nome al paese e che è uno dei rifugi preferiti dei pipistrelli, quelli noti come Rhinolophus Ferrumequinum. La chiesa-cult nell’alto del colle, cattedrale fino al 1503, e anche quelle del paese, Santa Croce, la parrocchiale della Maddalena dove recita messa don Matteo Bonu di Cossoine, parroco in condominio con Bonnanaro. Il “viceparroco” è Fadora Carta, 65 anni, ex infermiera, cugina della cantante Maria Carta di Siligo. È lei ad assistere il sacerdote durante le funzioni, prepara la Via Crucis, la messa pasquale e natalizia, addobba le statue. «I fiori in chiesa li porto io ed è stato proprio l’arcivescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei, a definirmi viceparroco, ne sono orgogliosa. La chiesa, oltre San Pietro, è il suo coro, le sue confraternite, sono queste le nostre radici religiose». Abate dal 2007 è Padre Antonio Musi, prima era al monastero di San Giovanni Evangelista a Parma. Qui si respira mistica benedettina, non economia. «I turisti amano le spiagge e le discoteche non le chiese». E se chiedete a Padre Antonio «che cosa vorreste dalla politica?», senza perifrasi risponde: «Che stia fuori dalle porte, se la politica non si occupa delle persone, dell’uomo, non serve a nulla. Oggi il grande interesse è rivolto al privato, non al bene pubblico». INCUNABOLI E TISANE Eppure dietro queste mura sacre c’è un patrimonio economico che dovrebbe giovare anche al paese. Ci sono venti stanze per trenta posti letto utilizzati per i frequentatori degli esercizi spirituali fra giugno e settembre. C’è una biblioteca con 70 mila volumi, la dirige Antonella Sassu di Mores, arrivano gli studenti sassaresi di Scienze religiose. Pochi giorni fa c’era don Rodrigue, 49 anni, di Owando del Congo-Brazzaville. «Insegno Sacra Scrittura, sto facendo una tesi di dottorato sul capitolo 8 dei versetti 19-21 del Vangelo di Luca e sono cappellano alla Divina Provvidenza di Sassari». Ricadute sul paese? Poche. Sorres è un altro mondo, vuol dire spiritualità, ogni mattina alle 5.45 l’ufficio di letture, alle 7.30 lodi e messe, dalle 9 alle 12 il lavoro usuale. Si leggono Bibbia e Vangeli non le bolle ministeriali. La biblotecaria segue le vendite di libri, di prodotti dei frati Camaldolesi, soprattutto creme e tisane naturali. Con tanta eccellenza storico-artistica le ricadute economiche sono modeste. Come avviene per San Nicola a Ottana, per Santa Giusta, per Saccargia, per Santa Maria a Uta. Rende un solo euro Bisarcio? Rende un solo euro Santa Maria di Tergu? Perché Assisi, Camaldoli, Pietrelcina creano reddito? In Sardegna cè da invertire la rotta. PIEDINI D’AGNELLO Partendo anche dal Meilogu, con una Unione dei Comuni attenta alla cultura che deve essere innervata dall’economia. A Borutta, attorno a San Pietro, lavora una cooperativa con quattro soci (presidente Silvia Dongu). Ma se non si fa rete poco si ottiene. Restano tredici aziende pastorali (gregge medio di quattrocento pecore) che fanno capo alle famiglie Rassu, Spissu e Arru. Un tempo si lavoravano le pelli, attività oggi tramontata. Pierfranco Demartis di 47 anni con la moglie Evelyn Spissu (l’assessora-imprenditrice) e un loro socio, Riccardo Dongu, tutti di Borutta, proseguono a fare impresa a Bonnanaro: lavorano i piedini di agnello e li commercializzano (30 mila dozzine a stagione) in tutta la Sardegna, sono loro a preparare centinaia di “cordule” d’agnello a settimana per i supermercati, lavorano anche le budella per insaccati. ELETTRICITÀ GRATIS Fiore all’occhiello a Borutta sono i servizi alla persona. Giusi Baldinu, assistente sociale, racconta di dodici piani personalizzati di sostegno ai disabili, l’assistenza domiciliare, il progetto “Ritornare a casa” perché «i finanziamenti regionali arrivano regolarmente». L’assessore Spissu: «Il sindaco zappa e scava finanziamenti dovunque sia possibile. Ma non basta. Manca il progetto di sviluppo generale in Sardegna e non possono essere pochi sindaci a disegnarlo». Rassu: «Voglio essere ottimista. Il nostro paese verrà inserito nei borghi autentici. Creiamo i servizi, la gente verrà. Tra poco forniremo energia elettrica gratis ai residenti, non basta, ma più incentivi significa più gente. Più gente più economia. Con la benedizione-no stress di San Pietro di Sorres. Amen».
 
 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 4 aprile 2017 / Sardegna - Pagina 2
Organizzati dalla Cgil assemblee con gli operai e due dibattiti
Diritti-lavoro, tour della Camusso
CAGLIARI La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, è oggi a Cagliari a sostegno della campagna referendaria e la proposta di legge per la Carta universale dei diritti sul lavoro. Il primo appuntamento è oggi alle 8, nella mensa del Cacip, di fronte alla Saras: parteciperà a un’assemblea organizzata dai sindacati dell’area industriale cagliaritana. Dopo un volantinaggio al mercato di Pula, intorno a mezzogiorno la segretaria parteciperà a una seconda assemblea al Piccolo auditorium di piazzetta Dettori. Nel pomeriggio, dalle 15, al Teatro lirico, la conclusione della giornata con una tavola rotonda sui problemi del lavoro e le relazioni del segretario della Cgil di Cagliari Carmelo Farci e di quello regionale Michele Carrus. Sono previsti gli interventi dei docenti universitari Omar Chessa, diritto costituzionale a Sassari, Sabrina Perra, sociologia a Cagliari, Gianni Loy, diritto del lavoro a Cagliari, e dello studente universitario Luca Santus. Il confronto potrà essere seguito in diretta su Radio Articolo 1. Sarà infine un vero e proprio happening quello di Leonardo Sarigu, suonerà con il filicorno l’Inno dei lavoratori, e di Simeone Latini e Felice Montervino, che reciteranno alcuni monologhi sul tema della precarietà.

 

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