Giovedì 30 marzo 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 marzo 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Oggi e domani a Sa Duchessa a Cagliari Utopie, distopie e fantascienza
La possibilità di mutare il nostro passato per condizionare in maniera diversa il nostro presente, la voglia di conoscere il nostro futuro e disegnarlo secondo un immaginario fantastico: sono i desideri da sempre più coltivati dagli uomini. Su questi e altri temi l’Università di Cagliari organizza la due giorni di “Utopia, distopia, fantascienza” oggi e domani alla Facoltà di Studi Umanistici a Sa Duchessa.
Organizzati dal Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia, i lavori al via oggi alle 15.15 con le relazioni della prima sessione “Ancora utopie?” con Roberto Gatti (“Non esiste niente di bello se non quello che non è: spigolature sull’utopia in Rousseau”), Claudia Atzori (“Eguale rispetto per le persone: tensioni utopiche e prospettiva rawlsiana della realistic utopia”) e Rino Genovese, “Utopia ieri e oggi”.
Domani per “Le distopie e le angosce del XX secolo” dalle 9.15 Annamaria Loche (“L’inconsapevole ribellione: Swastika Night di Katharine Burdekin”), Martina Marras (“Quale maternità? Letture femministe fra utopia e distopia”), Alessandro Ottaviani (“Da Heliopolis ad Eumeswil di Ernst Junger”), e Manuela Ceretta, “Esorcizzare la paura, invocare le paure”.




2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Sport (Pagina 52 - Edizione CA)
Dopo Wimbledon, il nuovo incarico: «È un privilegio». Mai una donna così in alto
LA FODDE SUL TRONO DEL TENNIS
È una cagliaritana la numero due dell’Europa
A Wimbledon è di casa da oltre 35 anni, dove cura l’ufficio stampa. Alle Olimpiadi c’è stata due volte, la prima a Pechino 2008 e la seconda a Londra 2012, quando Angelo Binaghi, presidente di Federtennis, a cui è legata fin da quando giocava in doppio agli Assoluti universitari, l’ha proposta come membro del comitato olimpico della Federazione internazionale. E adesso Luisanna Fodde, 59 anni, la signora cagliaritana del tennis, è stata eletta ai vertici del massimo organismo di gestione del tennis in Europa. A livello internazionale, una disciplina governata dall’ITF, la federazione internazionale, che annovera diverse "regioni" nel mondo tra cui America, Sudamerica, Africa, e l’Europa, dove l’ITF è rappresentata proprio da Tennis Europe.
IL SALTO Un incarico prestigioso per lei, già da tre anni nel board di Tennis Europe, ma in generale per tutta l’Italia tennistica che con una donna non era mai arrivata così in alto a livello manageriale nel Tennis Europe: con lei, altri tre dirigenti (il presidente russo più altri due vicepresidenti, ungherese e ceco) avranno il compito di governare il tennis europeo. «Una bella soddisfazione», dice, «perché rappresentare la tua federazione negli anni di massima crescita e sviluppo è davvero straordinario. L’obiettivo, adesso, è quello di continuare con il lavoro sul "campo" fatto negli ultimi tre anni. Perché con la politica», quella in senso stretto, «me la cavo molto meno bene».
IL CAMBIAMENTO Unica candidata donna alla presidenza, la professoressa Fodde (che insegna lingua inglese all’Università di Cagliari) ha pagato "la differenza di genere": «Storicamente il tennis non è governato da donne», dice, e in parte anche le posizioni «molto democratiche e forse un po’ meno politiche» dell’Italia tennistica. E qui leggi Angelo Binaghi: il numero uno di Federtennis, che guida anche la Commissione Coppa Davis dell’ITF, da tempo sostiene la necessità di riconoscere a tutti i Paesi lo stesso peso nel voto e non un ruolo maggiore a quelli che organizzano gli Slam. «Arrivata alla mia età, questo potrebbe anche essere l’ultimo incarico».
LA CARRIERA La Fodde negli ultimi tre anni è stata presidente della Commissione Development di Tennis Europe, organismo che si occupa di diffondere questa disciplina. Con l’incarico di promuovere la creazione di infrastrutture nelle aree meno sviluppate e tirare fuori nuovi maestri capaci di insegnare la disciplina. Classe 1958, la prima tessera del Tc Cagliari è del 1967: cinque titoli sardi assoluti, più un titolo italiano universitario con Binaghi. Sembra ancor più giovane di quel talento che negli anni ’70 contribuì a far crescere il tennis: questo è lo spirito che l’accompagna in questa nuova avventura. Il nuovo incarico le costerà fatica? «Lavorare all’università può essere faticoso, a volte. Questo, invece, è un privilegio».
Mauro Madeddu




3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
SEMINARIO
“Utopia, distopia, fantascienza” è il tema del seminario in programma oggi (alle 15,15) e domani, organizzato dal dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università. Nell’Aula 6 della facoltà di Studi Umanistici a Sa Duchessa (via Is Mirrionis 1).
 
 


4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Agenda
CITTADELLA DEI MUSEI
Il volume “Nuove tecniche di documentazione e di analisi per una ricostruzione delle società dalla fine del V al III millennio a.C.” (Condaghes edizioni) sarà presentato domani alle 17.30, nell’aula Coroneo della Cittadella dei musei di Cagliari. Interverranno la curatrice dell’opera Giuseppa Tanda, Francesco Atzeni, Carlo Lugliè, Massimo Vanzi e Riccardo Cicilloni. Presenterà Francesco Di Gennaro.
 



5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Provincia Sulcis (Pagina 31 - Edizione CA)
IGLESIAS
No bombe, dibattito in vista della marcia

Un incontro - dibattito, venerdì, per presentare il presidio con annesso corteo di protesta che lunedì 3 aprile vedrà ancora gli antimilitaristi del comitato “No Basi” protestare presso la fabbrica di esplosivi di Domusnovas, già teatro nell’ultimo anno e mezzo di una decina di iniziative dello stesso tipo. Ancora non si conoscono i dettagli della manifestazione di lunedì ma se ne saprà sicuramente di più dopo l’incontro illustrativo di venerdì previsto alle 17.30 nella Sala Rossa del centro culturale di via Cattaneo, ad Iglesias. La scaletta diffusa da “No Basi” prevede discussioni sulla produzione (da parte della Rwm Italia Spa) ed esportazione di ordigni che devastano lo Yemen e altri paesi; un intervento a cura del ricercatore dell’Università di Cagliari Nicola Melis sugli esplosivi Rwm nel mondo ed sul ruolo dell’Arabia Saudita nella guerra in Yemen; proiezioni di documentari, video - report e contributi sulla produzione ed esportazione di bombe e sugli effetti di queste sui civili; infine la presentazione di presidio e corteo previsti il 3 aprile alle 11 a Domusnovas. «Non lasciamo in pace chi vive di guerra, - recita una nota diramata dal comitato organizzatore. (s. f.)
 
 


6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Ma Gigi Fois, dal ’75 nello Yorkshire: «Ho votato Leave, l’Europa ci danneggia»
Dal posto di lavoro alla patente, le ansie dei sardi d’Inghilterra
«Abbiamo tre preoccupazioni. Non è chiaro quale sarà lo status dei docenti stranieri, potremo continuare a lavorare qui? Ancora: se alla Brexit seguirà una recessione e di conseguenza licenziamenti, i primi a farne le spese saranno di sicuro i non britannici. Infine, si respira un clima di nazionalismo pesante, dal referendum sono aumentati i reati di stampo xenofobo e gli episodi di intolleranza. Per dire, un mio amico si è trovato in difficoltà perché parlava in tedesco con i suoi figli, è stato apostrofato da due bulletti che gli dicevano che doveva parlare in inglese. C’è la sensazione che questo voto abbia anche dato fiato ai peggiori istinti».
L’INSEGNANTE Domenico Tabasso, nato a Sassari 40 anni fa, insegna Economia all’Università dell’Essex, a Colchester, una cittadina di 100 abitanti dove il 60% degli elettori ha votato per l’uscita dall’Unione e oggi rifarebbe probabilmente lo stesso nonostante l’economia ruoti intorno all’ateneo e ai docenti e studenti che da tutta Europa si sono trasferiti lì. «C’è nervosismo e incertezza, molto dipenderà da come andranno i negoziati, anche se non sono sicuro che si riuscirà a normare tutto in due anni: ora si discute soprattutto di immigrazione e commercio, ma bisognerà riscrivere anche i più banali aspetti della vita quotidiana. Io oggi qui guido con una patente italiana, domani dovrò ridare l’esame di scuola guida?».
LA RICERCATRICE Eva Garau, 40 anni, ricercatrice di Storia britannica, insegna sei mesi a Cagliari e sei mesi a Bath, nella contea di Somerset. Spiega: «Hanno detto che per questi due anni i diritti dei lavoratori europei rimarranno gli stessi, ma poi, se si opta per l’ Hard Brexit l’intenzione è quella di sospendere questa parità. Per quanto riguarda le ammissioni dei nuovi studenti, durante la campagna referendaria le Università sostenevano che non ci sarebbero state ripercussioni, al momento so invece di riunioni informali con i docenti per rivedere le regole». Si parla di un tetto al numero di ragazzi stranieri - che rientrerebbero nel computo generale della quantità massima di immigrati accettata nel Regno Unito - e con ogni probabilità la retta di iscrizione (finora oltre 9 mila sterline l’anno per tutti) sarà più alta per i forestieri.
IL RISTORATORE Ha una visione diametralmente opposta Gigi Fois, 64 anni, originario di Bosa, emigrato nel ’75 nello Yorkshire, una vita da capo servizio nella ristorazione, moglie inglese, 5 figli e 5 nipoti: «Ho votato per la Brexit, ed è la cosa migliore che potesse capitare alla Gran Bretagna. Il mercato unico non ci ha mai portato benefici, anzi, ha causato crisi e chiusure di attività. Sono sicuro che la situazione migliorerà per tutti, mi auguro che altri Paesi seguano il nostro esempio».
L’IMPRENDITORE Fabrizio Pisu, 47 anni, fa l’imprenditore nel settore edile ed è socio di un’azienda vinicola a Donori (Tenute Smeralda) che esporta anche in Inghilterra: «Faccio la spola, vivo e lavoro a Londra da vent’anni, penso che il “divorzio” sia una buona cosa, non va bene dover dipendere da Germania Francia. Gli inglesi sono intelligenti, concluderanno accordi bilaterali vantaggiosi».
IL MANAGER Alessandro Molon, 48 anni, ceo in un’azienda di media e informatica, sottolinea che «l’economia inglese è basata sugli immigrati, se si decide un limite o di intensificare controlli e visti d’ingresso, Londra si ferma. Credo che prevarrà il buon senso e il senso degli affari».
LO STUDENTE «Qui non si parla d’altro, dalle università ai pub, tutti discutono di Brexit, in molti casi, abusano . Certo, la gente è preoccupata, non si sa bene cosa succederà, ma io sono convinto che Londra rimarrà il luogo delle opportunità per i giovani che arrivano da ogni angolo del mondo. Chiunque abbia un progetto, anche a breve termine, per fare un’esperienza, mantenersi con un lavoretto, imparare la lingua, qui troverà sempre posto», sostiene Antine Milia, 23 anni, studente alla London School of Economics, in attesa di conferma per un dottorato. «L’ Hard Brexit è impraticabile, è soltanto una strategia per alimentare il dibattito. Mi piace guardare più in là, io sarò ancora qui fra due anni, ci dicono che la Brexit sarà un’opportunità per le prossime generazioni, sono fiducioso e ottimista.
Cristina Cossu
 
 


7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Imprese a caccia dei 6,5 milioni disponibili: procedura aperta e richiusa per due volte in tre giorni
Bando per la ricerca, il sito va in tilt

Alla fine è l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, a rasserenare gli animi: «Ci impegniamo a rifinanziare il bando appena possibile, per dare alle imprese le risposte che attendono». Il bando in questione è “Aiuti per Progetti di Ricerca e Sviluppo” e mette a disposizione delle piccole e medie imprese sarde 6,5 milioni di euro per la realizzazione di progetti.
LA STORIA Il bando viene aperto lunedì alle 12. A quell’ora tutti gli interessati sono sul sito di Sardegna Ricerche, pronti a inoltrare le domande. Solo un’azienda ci riesce perché, dopo pochi minuti, il sistema va in crash. E le altre domande inserite restano sospese. Niente paura. Il bando sarà riaperto mercoledì alle 12, è scritto nel sito. E così è. Ma anche ieri dopo due ore la procedura è di nuovo chiusa e stavolta i 6,5 milioni non sono più a disposizione. Le imprese che avevano intenzione di far domanda restano deluse e il malcontento arriva persino nell’Aula del Consiglio regionale dove, intanto, è in corso l’approvazione degli articoli (con relativi emendamenti) della legge di Stabilità 2017. Nel corso di un suo intervento è la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, a porre all’attenzione di Paci la questione del bando aperto e chiuso due volte. Sardegna ricerche fa sapere che “Aiuti per Progetti di Ricerca e Sviluppo” è un bando a sportello e che lunedì «il sistema è andato in crash».
LA GIUSTIFICAZIONE Quanto alla seconda chiusura, «in due ore sono arrivate domande per 16 milioni, ben oltre il doppio di quanto stanziato, in questi casi si chiude per non lasciare che le imprese abbiano aspettative che non possono essere rispettate». E se le domande, per assurdo, dovessero rivelarsi tutte inammissibili? «Semplice, il bando si riapre». Il titolare della Programmazione è contento di come sono andate le cose: «In poche ore sono arrivate tante domande: è un segnale molto positivo, di fiducia in una ripresa economica nella quale le aziende stanno di mostrando di credere». Infine: «Visto il successo di questo e di altri bandi, ci impegniamo a rifinanziare appena possibile “Aiuti per Progetti di Ricerca e Sviluppo”, così da offrire alle imprese le risposte che aspettano».
Roberto Murgia
 



8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
CGIL. Il 4 aprile due assemblee e il dibattito al Teatro lirico
Lavoro e diritti, Camusso a Cagliari

Susanna Camusso arriva in Sardegna: martedì 4 aprile, nel quadro delle iniziative di sostegno alla campagna referendaria e per la proposta di legge per la Carta universale dei diritti sul lavoro, la leader della Cgil parteciperà ad alcuni appuntamenti a Cagliari e dintorni.
Il programma della giornata prevede, la mattina alle 8, l’assemblea con i lavoratori dell’area industriale di Sarroch (nella mensa consortile Cacip, di fronte all’ingresso Saras), alle 10 il volantinaggio al mercato rionale di Pula, alle 11 e 30 l’assemblea al Piccolo Auditorium di piazzetta Dettori a Cagliari. Nel pomeriggio, dalle 15 al Teatro Lirico di Cagliari, dopo i saluti del segretario della Cgil cittadina Carmelo Farci si terrà l’incontro pubblico in cui Camusso risponderà alle domande dei giornalisti dell’Unione Sarda, della Nuova Sardegna e delle agenzie di stampa Agi e Ansa. Al dibattito, coordinato da Carmina Conte, parteciperà il segretario della Cgil sarda Michele Carrus. Interverranno anche Omar Chessa, docente di Diritto costituzionale all’Università di Sassari, Sabrina Perra, docente di Sociologia dell’organizzazione all’Università di Cagliari, Gianni Loy, docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari, Luca Santus, studente di Scienze politiche a Cagliari.
In apertura il musicista Leonardo Sarigu suonerà con il flicorno l’Inno dei Lavoratori, mentre gli attori Simeone Latini e Felice Montervino reciteranno monologhi sul tema della precarietà e dei diritti nel lavoro.
 



9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Provincia di Sassari (Pagina 41 - Edizione CA)
SASSARI. Il Consiglio comunale ha approvato le modifiche
Accordo sulla residenza studentesca

Il Consiglio comunale di Sassari ha detto sì alla modifica degli accordi tra Ersu e Comune sulle aree di contorno del complesso immobiliare dell’ex Fondazione Brigata Sassari. L’assessore al Bilancio Simone Campus, alla sua prima uscita ufficiale tra i banchi dell’assemblea di Palazzo Ducale, martedì pomeriggio ha spiegato che l’Ente regionale per il diritto allo studio ha richiesto di poter realizzare l’ingresso al complesso dell’ex Fondazione Brigata Sassari, destinato a residenza universitaria, su viale Adua e non più su via Carlo Felice, come previsto originariamente. L’Ersu, su viale Adua, si occuperà di realizzare aree verdi e parcheggi, mentre su via Carlo Felice sarà costruito un nuovo campetto di calcio. L’Ersu, infine, si impegna a concedere le strutture sportive in comodato d’uso al Comune.
Durante i lavori del Consiglio è passata pure la delibera sull’adozione definitiva del piano urbanistico attuativo di iniziativa privata a Li Punti e che prevede la realizzazione di tre tipologie di residenze e servizi. «È un atto importante e significativo - ha commentato il sindaco Nicola Sanna - e, una volta pubblicato sul Buras, comporterà la possibilità di stipulare la convenzione con i soggetti che hanno presentato il piano di lottizzazione quindi di avviare i lavori».( c.fi. )


 


10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
EVENTI Da Francia, Inghilterra, Usa a convegno per i 600 anni del “De rerum natura”
Genio bipolare: ad Alghero il mondo celebra Lucrezio

Tito Lucrezio Caro, per i suoi tempi (I secolo a. C.), era un vero sovversivo. Non credeva agli dei e spiegava tuoni, fulmini e grandine, come fenomeni assolutamente naturali. Scrisse il “De Rerum Natura”, opera sottratta all’oblio esattamente seicento anni fa, adottata subito come una sorta di bibbia laica degli umanisti, da coloro che non davano credito alla Bibbia, alla Sacra Scrittura. Si dice fosse un uomo irascibile, addirittura pazzo, sicuramente un genio. Per gli studenti del Liceo Classico, invece, Lucrezio (in formato versione di latino), ha sempre rappresentato uno scoglio insormontabile, per il suo stile di scrittura arcaico, caratterizzato dalla ricercatezza nell’uso delle figure retoriche.
UNIVERSITÀ Alghero celebra il grande poeta-filosofo romano, dal 15 al 17 giugno (nelle sedi universitarie dell’Asilo Sella e di Santa Chiara), in un convegno di studi internazionale, organizzato da Valentina Prosperi (Filologia classica) e Diego Zucca (Storia della filosofia antica) del Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione dell’Università di Sassari. Il titolo: “Lucretius Poet and Philosopher: Six Hundreds Years from His Rediscovery”. Tra i relatori, numerosi esperti provenienti da ogni parte del mondo. Era stato l’umanista toscano Poggio Bracciolini, segretario personale del Papa Giovanni XXIII, a scoprire nel 1417 il poema di sei libri destinato a cambiare la cultura moderna. Il “De Rerum Natura” fu trovato nell’abbazia di Fulda, fondata nell’ottavo secolo da un discepolo di San Bonifacio.
IL CAPOLAVORO «Un tesoro davvero molto speciale, un’autentica meraviglia», commenta Diego Zucca, ricercatore in Storia della filosofia antica all’Università di Sassari e tra i promotori dell’iniziativa. «La leggenda di Lucrezio, ammirato da Cicerone, Virgilio e Ovidio - spiega - esce così improvvisamente dalla misteriosa opacità che lo avvolse per così tanti secoli, per diventare l’opera prediletta degli umanisti del tempo». Il convegno, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna in concorso con l’Ateneo sassarese, vedrà la partecipazione dei più illustri conoscitori di Lucrezio a livello mondiale: gli ospiti, provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia, Germania, Grecia, Olanda, si confronteranno sui molteplici temi e ambiti implicati nel capolavoro lucreziano, mettendo criticamente a confronto le più recenti e aggiornate prospettive di ricerca.
GLI STUDIOSI Fra gli invitati, David Sedley (Cambridge), Ada Palmer (Chicago), Ivano Dionigi (Bologna), Stephen Harrison (Oxford), Pierre-Marie Morel (Parigi). Ci sarà spazio anche per delle letture teatrali, con l’attore cagliaritano Gaetano Marino, il quale reciterà alcuni tra i più significativi versi di Lucrezio, valorizzando la straordinaria espressività lirica dello scrittore, «in modo da intrecciare poesia, teatro e filosofia e dare a questa occasione - aggiunge Zucca - una dimensione non esclusivamente accademico-scientifica».
IL SUICIDIO Pensatore pagano per eccellenza e per questo, inviso alla Chiesa, dopo essere stato l’autore prediletto dagli umanisti, Lucrezio sarà oggetto del culto segreto di figure come Giordano Bruno, Francesco Bacone e Tommaso Moro, nonché ispiratore di Shakespeare, Montaigne, Galilei, e Newton, e tacito ma costante punto di riferimento di poeti quali Foscolo e Leopardi, o di filosofi come Bergson. Della sua vita si hanno poche notizie. Sarebbe nato intorno al 94 a.C. e morto suicida a 44 anni. Secondo alcuni avrebbe scritto il suo capolavoro sotto l’effetto di un filtro d’amore, che lo fece impazzire. Altri ritengono soffrisse semplicemente di sbalzi d’umore o di un disturbo bipolare. Parlano per lui i suoi scritti. La religione? Un peso capace di opprimere l’umanità. Le divinità? Tutte invenzioni. A Lucrezio, come a Epicuro, suo vero maestro filosofico, interessavano le leggi fisiche dell’universo. Secondo la concezione epicurea e lucreziana, l’universo, compresa l’anima umana, è costituito di atomi in perpetuo movimento e di vuoto: tutto ciò che esiste, dunque, non è che un insieme di aggregati atomici.
Caterina Fiori
 
 


11 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Cronaca Italiana (Pagina 9 - Edizione CA)
L’Ocse promuove la scuola italiana
ROMA L’Ocse promuove la scuola italiana, almeno dal punto di vista sociale: dopo il diploma le differenze di rendimento fra i ragazzi più culturalmente più avvantaggiati (cioè cresciuti in una famiglia con almeno un genitore laureato e una biblioteca di almeno 100 libri) e i loro coetanei meno fortunati non si accentuano.
La scuola italiana insomma funziona, nell’allineare le opportunità di istruzione o almeno nel non far crescere a dismisura il gap: un dato piuttosto raro, visto che l’indagine Ocse ha esaminato un campione di studenti in quaranhta Paesi del cinque Continenti e ha riscontrato una tendenza simile solo in altri tre: Canada, Stati Uniti e Corea del Sud.
Soddisfatta la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, che parla di «una scuola di cui possiamo essere orgogliosi e a cui dobbiamo ora continuare a garantire strumenti e risorse perché possa attuare sempre pienamente l’articolo 3 della nostra Costituzione, garantendo a tutte le ragazze e tutti i ragazzi pari opportunità e uguaglianza».
Contento, ma autocritico, l’ex premier Matteo Renzi: «Continuo a pensare che sulla scuola abbiamo fatto molto ma abbiamo anche sbagliato approccio. Punti come il merito, l’alternanza scuola lavoro, la fine del precariato, il potenziamento degli insegnanti, la formazione, l’edilizia scolastica, il diritto allo studio, lo ZeroSei sul modello di Reggio Emilia sono tuttavia per me molto importanti».
 
 
 
 
 


 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 


12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Prima pagina
La facoltà di Sassari prima per i progetti sulla genetica
AGRARIA AL TOP PER LA RICERCA
L’ateneo sassarese primo in Italia per al qualità della ricerca in genetica. Il Dipartimento di Agraria della Università di Sassari ha conquistato la vetta scientifica fra le strutture accademiche italiane in ben due sezioni: Genetica agraria e Zootecnica generale e miglioramento genetica. GAROFALO A PAGINA 17

Sassari - Pagina 17
RICERCA, L’ATENEO È PRIMO PER LA QUALITÀ La facoltà di Agraria ha conquistato la vetta nazionale grazie a progetti su genetica vegetale e produzioni zootecniche
di Vincenzo Garofalo
SASSARI Primi in Italia per la qualità della ricerca in genetica. Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ha conquistato la vetta scientifica fra le strutture accademiche del Belpaese in ben due sezioni: Genetica Agraria e Zootecnica generale e miglioramento genetica. A collocare le due aree di Agraria nell’Olimpo della ricerca italiana è la Valutazione della qualità della ricerca (Vqr), ossia una speciale classifica formulata dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), tenendo conto dei migliori progetti pubblicati dalle varie strutture degli atenei italiani nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014. Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, valutato nel suo complesso, si è classificato alla 32esima posizione su 78 Dipartimenti italiani di Scienze agrarie e veterinarie: un risultato non di eccellenza, ma tutto sommato più che dignitoso. Analizzato e valutato invece nelle sue singole branche, Agraria ha sovrastato gli altri atenei della Penisola grazie ai progetti portati avanti e pubblicati dal gruppo di ricerca di Genetica Agraria, guidato dalla docente Giovanna Attene, e dal gruppo di ricerca di Zootecnica e miglioramento genetico, coordinato dal professore Nicola Macciotta. Il primo gruppo, composto oltre che dalla professoressa Attene, da Andrea Porceddu, Domenico Rau, e Monica Rodriguez, ha conquistato il primo posto in graduatoria Vqr grazie alla pubblicazione di sette progetti sulla genetica vegetale e la genomica della risorse vegetali. In soldoni, i ricercatori hanno concentrato i loro sforzi sugli studi della biodiversità nel settore agrario, con particolare riferimento alle interazioni tra agenti patogeni e piante in specie come il pomodoro, orzo, fagiolo e vite. Il gruppo di Zootecnica invece ha visto premiata la qualità del loro lavoro grazie a cinque pubblicazioni, frutto dei progetti ultimati da Macciotta, Corrado Dimauro e Giustino Gaspa. I loro lavori riguardavano la selezione genomica e il miglioramento genetico delle produzioni zootecniche per le specie ovine e bovine. Una delle loro pubblicazioni, che individua un modello matematico per la valutazione genomica della razza bovina pezzato-rossa, ha trovato subito applicazione presso un consorzio del nord Italia.

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Sassari - Pagina 17
IL REPORT
Ma gli altri non brillano
Se il Dipartimento di Agraria si può fregiare di due medaglie per la ricerca genetica, non altrettanto positiva può definirsi la valutazione della produzione generale dell’università di Sassari. Nel rapporto dell’Anvur, l’ateneo sassarese, analizzato in tutte le sedici aree scientifiche, non riesce a brillare di luce propria. Anzi. Rispetto alle valutazioni dell’analisi riferita a un periodo precedente a quello preso in esame (2011-2014), sono evidenziati progressi in sei aree e peggioramenti in ben otto aree, e in generale la valutazione media dei tredici dipartimenti è inferiore alla media nazionale. Un risultato che denota un certo affaticamento della ricerca sassarese, ma che lascia spazio alle molte potenzialità dell’Ateneo.

 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Sassari - Pagina 17
ACCORDO TRA ERSU E COMUNE
La residenza universitaria avrà l’ingresso da viale Adua
SASSARI Passano all’unanimità in consiglio comunale la modifica degli accordi tra Ersu e Comune di Sassari in relazione alle aree di contorno del complesso immobiliare dell’ex Fondazione Brigata Sassari e l’adozione definitiva del piano urbanistico attuativo di iniziativa privata a Li Punti. La pratica sulla modifica degli accordi con l’Ersu è stata introdotta dall’assessore al Bilancio, tributi, patrimonio e programmazione Simone Campus, alla sua prima uscita ufficiale tra i banchi dell’assemblea di Palazzo Ducale. La seconda, invece, è stata presentata dal sindaco Nicola Sanna che in apertura di seduta, oltre a presentare il nuovo assessore, ha comunicato di aver tenuto per sé le deleghe alla Pubblica istruzione e Sport e quelle all’Urbanistica e all’edilizia privata. L’assessore al Bilancio ha spiegato che l’Ente regionale per il diritto allo studio ha richiesto di poter realizzare l’ingresso al complesso dell’ex Fondazione Brigata Sassari, destinato a residenza universitaria, su viale Adua e non più su via Carlo Felice, come previsto originariamente. L’Ersu, su viale Adua, si occuperà di realizzare delle aree verde e parcheggi, mentre su via Carlo Felice sarà realizzato un nuovo campetto di calcio, spogliatoi, aree verdi, parcheggi e una cabina elettrica a servizio della residenza universitaria. L’ersu, infine, si impegna a concedere le strutture sportive in comodato d’uso al Comune che ne assumerà la gestione e la manutenzione, in proprio o attraverso un soggetto terzo. Il sindaco, in relazione alla pratica sull’adozione definitiva del piano urbanistico attuativo di iniziativa privata a Li Punti, ha sottolineato l’importanza dell’approvazione. «In città - ha detto - si apre una prospettiva di crescita e sviluppo. È un atto importante e significativo e, una volta pubblicato sul Buras, comporterà la possibilità di stipulare la convenzione con i soggetti che hanno presentato il piano di lottizzazione quindi di avviare i lavori». Il piano prevede la realizzazione di residenze suddivise in tre tipologie base, per una volumetria complessiva di 20.348 metri cubi, la realizzazione di servizi connessi alla residenza (commerciali-terziari) per 5.814 metri cubi e una riserva di volumi destinati a servizi pubblici per 2.907 metri cubi.

 

15 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 37
Totò, una laurea alla memoria
A cinquant’ anni dalla morte, il grande Totò diventa dottore in musica e spettacolo. Il 15 aprile, nel cinquantesimo della scomparsa del “principe della risata” (1898-1967), accogliendo una proposta di Renzo Arbore, l’università di Napoli Federico II conferirà ad Antonio de Curtis la laurea honoris causa alla memoria in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”. La cerimonia si terrà nell’Aula Magna storica dell’Ateneo partenopeo, alla presenza del Rettore Gaetano Manfredi. La laurea va a Totò «per aver incarnato e portato sullo schermo tutte le articolazioni dello spettacolo, dalla mimica alla comica, che gli riuscivano particolarmente spontanee, a quella teatrale e cinematografica, acquisite da una lunga esperienza personale che Totò ha vissuto e saputo catturare.
 

16 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Attualità Pagina 9
EUROPA >> EFFETTI BREXIT NELL’ISOLA
Gli immigrati confidano in una rinegoziazione positiva degli accordi con l’Ue
Molti pronti a fare le valigie per trasferirsi in Svizzera, Spagna o Germania
di Claudio Zoccheddu
SASSARI L’ambasciatore Tim Barrow è l’uomo della storia. È stato lui a consegnare a Bruxelles la lettera di notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, firmata da Theresa May, che definisce l’inizio di un iter che si concluderà con il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea, 44 anni dopo l’ ingresso in quella che nel 1973 era la Comunità economica europea. Una svolta che segna definitivamente il rapporto tra la Gran Bretagna e il mondo dell’immigrazione, di cui fanno parte tantissimi sardi. «L’incertezza mi preoccupa – ammette Fabio Pinna, analista finanziario di Olbia trapiantato a Londra – ma preferisco essere ottimista perché l’impatto della Brexit sul Regno Unito e sull’Unione europea è incerto: la posta in gioco in termini economici è alta per entrambi. Spero che le negoziazioni seguano una direzione ragionevole e che portino ad accordi non troppo diversi dalla situazione pre Brexit». Non tutti però sperano nel bicchiere mezzo pieno: «Tra gli italiani con cui ho parlato vince lo sconforto e molti si sentono più distaccati da Londra dopo il voto – aggiunge Fabio –. E la possibilità di tornare in Italia non è allettante dato il livello di incertezza politica e la fragilità dell’economia italiana. Ho come l’impressione che i sardi abbiamo un po’smarrito la direzione da seguire nel breve termine e alcuni hanno deciso di trasferirsi in Svizzera, Spagna, o Germania». La parole di Fabio sono molto simili a quelle di Alessandra Chessa, ricercatrice sassarese del Victoria and Albert Museum a Londra nel quartiere di South Kensington: «Appartengo alla generazione che ha vissuto gli effetti più belli dell’Europa – spiega la ricercatrice – ho vissuto con molti studenti Erasmus all’Università. Sono arrivata in Inghilterra nel 2008 insieme a mio marito e grazie alla cittadinanza europea ho studiato nel Regno Unito con alcuni vantaggi, inclusa una borsa di studio. Per questo il voto del referendum è stato una doccia fredda. Il giorno dopo il voto ho avuto la sensazione di aver assistito a uno strappo sociale e che nulla sarebbe stato più come prima e mi dispiace che la parte arretrata del Paese abbia deciso per tutti. Londra è una realtà molto diversa dalla provincia inglese – spiega Alessandra – la ricchezza economica dipende in gran parte dal contributo dei cittadini europei e stranieri. Sono certa che i politici sappiano di aver bisogno di questa immensa risorsa anche se temo la gestione degli accordi perché la sensazione è che il governo stia andando avanti a testa bassa senza un piano preciso». Chi invece nutre qualche speranza di recuperare lo status europeo è la cagliaritana Alessandra Pili, laureata in giurisprudenza che gestisce l’Accento Cafè a Glasgow: «È comunque un giorno triste. Temiamo ripercussioni sull’economia, sui servizi essenziali, sulle libertà sulla nostra condizione di cittadini europei nel Regno Unito che potrebbe essere usato come moneta di scambio per le future trattative». Gli scozzesi, però, sono solidali: «Tra i sardi c’è incertezza e sgomento ma il parlamento ha approvato le trattative con Londra per un nuovo referendum sull’indipendenza, sentono la Brexit come l’ennesimo atto di prepotenza. Da parte mia, sarei favorevole all’indipendenza scozzese, ovviamente se fosse garantito il ritorno nell’Unione europea».
 
 

17 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 marzo 2017 / Attualità - Pagina 10
Studio di Bruxelles: niente divario tra ricchi e poveri, ma riappare dopo l’obbligo
L’OCSE PREMIA LA SCUOLA ITALIANA
ROMA Spesso bacchettata da Bruxelles la scuola italiana si prende la rivincita, almeno su un fronte: riesce meglio delle altre in Europa a ridurre il gap tra studenti abbienti e meno abbienti per quanto riguarda le competenze linguistiche e matematiche. Peccato che, finita la scuola dell’obbligo, le disuguaglianze riemergano. Lo rivela uno studio elaborato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) basato sul confronto tra i dati delle indagini Ocse-Pisa sulle competenze scolastiche e sulle competenze degli adulti (26/28 anni). Nell’analisi vengono ritenuti studenti avvantaggiati quelli con almeno un genitore laureato e oltre 100 libri in casa e studenti svantaggiati quelli con meno libri e genitori con un livello inferiore di istruzione. «I dati ci dicono che la scuola italiana è una scuola inclusiva», «fra i quindicenni le differenze socio-economiche di partenza pesano meno che in altri Paesi» commenta il ministro Fedeli, consapevole tuttavia che non si può certo dormire sugli allori visto che il divario torna a farsi sentire dopo l’uscita dal sistema scolastico. E dunque «è molto importante - dice - investire anche sull’acquisizione di competenze lungo tutto l’arco della vita e aiutare i ragazzi, soprattutto chi è in condizione di svantaggio, ad affrontare al meglio la transizione dalla scuola agli studi successivi o nel mondo del lavoro». Commenti soddisfatti anche in casa Pd con l’ex premier Renzi che parla di «notizia più bella della giornata». Un’esultanza che Udu e Rete degli studenti ritengono «fumo negli occhi»: «all’interno dello stesso studio viene sottolineato come la formazione professionale, l’università e il mondo del lavoro - fanno notare - non siano in grado di alleviare le differenze tra classi sociali preesistenti. Anzi, emerge un consistente rafforzamento delle disuguaglianze esistenti». Per misurare le differenze di performance in Lettura e Matematica dei quindicenni che partecipano all’indagine Pisa con lo stesso gap riscontrato tra i soggetti di 25/27 anni di età che partecipano all’indagine Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) sulle capacità in Lettura e Matematica degli adulti, gli esperti dell’Ocse hanno elaborato un coefficiente. L’indice che misura la differenza per quanto riguarda la preparazione tra soggetti più e meno fortunati tra i 15enni, riguardo alle competenze linguistiche è di 0,45 per l’Italia, mentre a livello Ocse sale a 0,48. Dopo il diploma il divario sale, anche per il nostro Paese, e supera la media Ocse sui soggetti di 27 anni: sarebbe di 0,67 in Italia e 0,61 a livello internazionale. Le differenze di prestazione tra studenti avvantaggiati e svantaggiati crescono comunque in tutti e 20 i Paesi oggetto dello studio, a eccezione di Canada, Usa e Corea.
 

 
 

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