Giovedì 9 marzo 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 marzo 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
VIDEOLINA. Violenze e nuove leggi questa sera alle 21
Monitor, si parla dei femminicidi
A Monitor si parla di femminicidio e diritti delle donne, spesso calpestati.
L'appuntamento è stasera alle 21 su Videolina, con la puntata del programma di approfondimento, intitolata “Solo mia”. Sarà l'occasione per fare il punto sui numeri delle violenze ai danni del mondo femminile in Sardegna e nel resto del Paese. Le statistiche ormai sono da bollettino di guerra. Le vittime sono le donne ma anche i figli, spettatori impotenti di queste tragedie familiari. Se ne parlerà con gli ospiti in studio: l'avvocato e consigliere regionale Anna Maria Busia e la criminologa Cristina Cabras, docente dell'Università di Cagliari. Condurrà la puntata Simona De Francisci. Il programma si occuperà anche delle novità introdotte da una legge approvata recentemente in Parlamento, che prova a porre rimedio all'emergenza: d'ora in poi rischia l'ergastolo chi uccide la coniuge o la convivente. E ai figli delle vittime, grazie alla nuova normativa, viene assicurato il patrocinio legale e la reversibilità della pensione.




2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
La fondazione Lions seleziona le tre migliori startup che hanno una finalità sociale
Innovazione made in Sardegna:  dai pomodori neri all'app per cani
C'è un'app che riorganizza la comunicazione tra medici e pazienti che soffrono di obesità, c'è il pomodoro nero biologico, economicamente e socialmente sostenibile, c'è una pet-tecnology che ridefinisce il rapporto con gli amici a quattro zampe.
La prima edizione del premio “New Work”, organizzato a Cagliari dalla Fondazione Lions per il Lavoro e riservato alle startup innovative che hanno una finalità sociale, apre una finestra sui cambiamenti prodotti da giovani e meno giovani che realizzano realtà imprenditoriali e da coloro che rimodulano con criteri più efficienti la propria azienda.
LA PREMIAZIONE Il primo premio da 6.000 euro (assegnato da una giuria mista composta, tra gli altri, dal rettore dell'università di Cagliari, dall'ad di Sardex, da rappresentanti della Sfirs e della Fondazione di Sardegna) è andato all'azienda agricola Bio Vulcania: l'azienda di Monte Arci ha vinto perché dopo essere stata a un passo dalla chiusura ha saputo innovare processi e sistemi di produzione, puntando sul biologico, arrivando a produrre il “sun black”, il superpomodoro dalla buccia nera e la polpa rossa che fa bene alla salute perché ricco di antiossidanti. Non solo. Andrea Orrù, fondatore di Bio Vulcania, ha puntato su un ciclo di produzione socialmente sostenibile e oggi impiega anche lavoratori svantaggiati.
MEDICI E PAZIENTI Il secondo premio (da 4.000 euro) è andato a BiiHar, la startup di Maria Giovanna Locu che ha creato un sistema che aiuta la comunicazione tra i medici coinvolti nella cura di una patologia che richiede un approccio multidisciplinare, come l'obesità. L'app permette al paziente di verificare in ogni momento il proprio percorso nelle diverse sezioni (dieta, attività fisica, appuntamenti clinici, etc.) e ai medici di monitorare lo stato di avanzamento delle terapie. L'ultimo premio (2.000 euro), infine, se l'è aggiudicato Bautiful, la startup che ha realizzato una consolle interattiva che intrattiene il cane quando questo si trova solo in casa e permette, quindi, anche a distanza una relazione costante con gli amici a quattro zampe.
IL CONCORSO I riconoscimenti in denaro rappresentano solo una parte del premio New Work, un concorso che si contraddistingue per un approccio non solo digitale ma anche imprenditoriale: «La Fondazione promuove strategie di crescita e sviluppo socio economico», spiega Guido Cogotti, presidente della Fondazione Lions per il Lavoro. Per questo motivo, «mettiamo a disposizione dei vincitori le competenze della rete Lions di cui disponiamo all'interno della Fondazione», dall'assistenza tecnica a quella legale, fino al coinvolgimento di altri imprenditori. Obiettivo: «Favorire la nascita di attività produttive in grado di aumentare l'inclusione sociale», conclude Cogotti, «nel rispetto dei diritti dei lavoratori, dell'ambiente e della salute». La prossima edizione di New Work è già in cantiere.
Mauro Madeddu
 



3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
L'ORTO
Disegnato dall'architetto Gaetano Cima e inaugurato nel 1866 da Patrizio Gennari, accolse numerose specie esotiche e tropicali. I ficus, le palme e le jacarande cominciarono così ad acclimatarsi.
 
 


4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
ERASMUS. L'idea dell'associazione TDM 2000 International
Lo sport tra i giovani: unica dipendenza buona

È Cagliari il cuore pulsante del progetto premiato dall'Erasmus e nel quale sono coinvolti studenti di tutta Europa. “Get addicted to sport values” questo il nome dell'iniziativa ideata dall'associazione TDM 2000 International che ha partecipato al bando internazionale. Letteralmente: “Drogati dei valori dello sport”, questo il significato dell'iniziativa che verrà presentata mercoledì 15 marzo e che intende promuovere lo sport come strumento di crescita e costruzione di valori positivi nelle giovani generazioni.
WORKSHOP E ALTRO Le attività avranno una durata di 18 mesi e coinvolgeranno migliaia di giovani in tutta Europa in una vasta serie di iniziative quali corsi internazionali, workshop, conferenze di approfondimento e campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Una particolare attenzione verrà riservata alle scuole e alle società sportive nell'ottica di un progetto che mira a collegare strettamente l'ambito dell'educazione a quello della pratica sportiva. L'evento d'apertura del 15 marzo rappresenterà una sorta di anticipazione delle attività che verranno realizzate durante il progetto. Vi saranno laboratori, momenti di animazione e angoli per la pratica di discipline sportive.
CHI PARTECIPA Realizzato dall'associazione TDM 2000 International nell'ambito del programma europeo Erasmus Plus, il progetto vede la partecipazione di 10 soggetti pubblici e privati provenienti da Italia, Grecia, Turchia, Malta, Romania fra i quali il Governatorato di Istanbul, il Comune di Bari, il Provveditorato agli Studi della Regione di Creta, il Dipartimento per lo Sport e le Politiche giovanili del Comune rumeno di Iasi e la Federazione italiana di atletica leggera.
 



5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Dal 2008 sempre più donne impiegate nell'assistenza per sostenere il bilancio familiare
Badante, una vocazione anti-crisi
Nell'Isola le sarde superano le straniere, caso unico in Italia
Sono quasi ventimila in più dal 2008, l'anno delle prime avvisaglie della crisi economica che in Sardegna ha cancellato 35 mila posti di lavoro. Mentre mariti, figli, fratelli sono finiti in cassa integrazione e non trovano un impiego, un esercito di donne - molte le casalinghe, tante quelle che hanno perso a loro volta lo stipendio, qualcuna giovane alla prima esperienza - tiene in piedi il bilancio familiare grazie a una busta paga di badante. Un lavoro che nell'Isola viene svolto prevalentemente dalle signore sarde, mentre nel resto del Paese - dove pure il numero delle collaboratrici familiari italiane è raddoppiato negli ultimi anni - il settore rimane monopolio delle immigrate.
 «FENOMENO UNICO» In questi ultimi anni, spiega Lilli Pruna, docente di sociologia del lavoro all'Università di Cagliari, «sono state 30 mila le donne sarde che si sono messe alla ricerca di un lavoro e che hanno trovato un impiego nel settore dell'assistenza familiare ad anziani e disabili e in quello delle pulizie. «Un fenomeno unico che abbiamo osservato soltanto in Sardegna - puntualizza la sociologa -: dopo il 2008, e soprattutto nel 2010 e 2011 quando la crisi economica si è aggravata, mentre crollava l'occupazione maschile è cresciuta quella femminile». È accaduto anche nel Centro-Nord, «ma lì si trattava prevalentemente di donne straniere».
AUMENTO COSTANTE A leggere i dati dell'Inps, nell'Isola nel 2006 erano solo 1.602 le badanti sarde; quasi il doppio (2.785) nel 2008, coi primi segnali della crisi. Un numero più che triplicato nel 2010 con 10.507 assistenti familiari. Dati in crescita anno dopo anno, mentre lo sfondo era dei più foschi con le fabbriche, i cantieri edili e i laboratori artigiani che chiudevano uno dopo l'altro.
 SETTORE FERTILE Un mercato sterminato, quello dei servizi alla persona. E con l'aumento della popolazione anziana lo sarà ancor di più nei prossimi anni. Così, accanto ai registri pubblici delle assistenti familiari (servizio istituito dalla Regione e scaricato poi ai Comuni), le famiglie che cercano una badante possono rivolgersi a una miriade di agenzie, agli sportelli Caf, all'Acli, e alle cooperative che curano i corsi di formazione.
 A LEZIONE «Corsi di 100 ore frequentati perlopiù dalle donne, anche se ultimamente stanno arrivando diversi signori che hanno perso il lavoro». Paola Piras è la vicepresidente di Agape, cooperativa sociale nata a Cagliari nel 2003, attiva nel settore dei servizi alla persona e nella riabilitazione dei disabili psichici. Spiega che in Sardegna «si sta superando il concetto di guardare l'anziano, o il disabile. Chi fa, o aspira a fare, l'assistente familiare vuole acquisire competenze per migliorare il proprio bagaglio professionale e per avere più potere contrattuale». Tra le materie, tecniche di mobilizzazione (necessarie nel caso di anziani allettati), nozioni di alimentazione, legislazione. Un'esigenza data dal mercato, con una concorrenza (anche delle signore straniere) sempre più pressante e agguerrita.
LE TURNISTE Sono state 260, per dire, le allieve che hanno frequentato l'ultimo corso organizzato dalla coop (vincitrice di una gara d'appalto del Plus Unione dei Comuni) ad Ales, Mogoro, Terralba e Laconi. «Tante, e va così sempre. Diverso è invece quando si parla di assistenza 24 ore su 24: qui si apre un mondo perché - spiega Paola Piras - le signore sarde, diversamente dalle straniere che chiedono vitto e alloggio, difficilmente accettano di trascorrere giorno e notte in casa della persona accudita. In genere hanno famiglia, la sera vogliono tornare a casa». E all'ultimo corso organizzato per formare badanti a tempo pieno, «non si è iscritto nessuno». Le famiglie che hanno bisogno di una badante, però, in genere chiedono anche la presenza notturna. «È vero. Noi, ad esempio, in questo caso proponiamo i turni».
Piera Serusi

L'impegno a tempo pieno garantito solo dalle immigrate
Meno contratti in nero grazie ai contributi
E poi c'è tutto il sommerso, la zona grigia dei contratti aggiustati secondo le esigenze delle famiglie che cercano un'assistente per l'anziano (o il disabile) e delle badanti che hanno bisogno di lavorare. «È soprattutto nell'impiego domestico e di assistenza familiare che si registra la maggiore incidenza di rapporti di lavoro irregolari», sottolinea la sociologa Lilli Pruna. Eppure, avverte Regina Masala, responsabile del patronato Acli di Cagliari, «negli ultimi tempi molte collaborazioni in nero sono venute alla luce grazie ai contributi della Regione assegnati con la legge 162 e col progetto “Ritornare a casa” per l'assistenza alle persone con gravi disabilità». I soldi, infatti, vengono erogati alle famiglie che assumono un'assistente familiare con regolare contratto, perciò con tanto di ore (corrispondenti al contributo ricevuto) indicate in busta paga. Ma, a dire la verità, molto nero si annida anche in questo meccanismo, con il ritocco in busta paga - secondo l'importo assegnato dal piano di assistenza e non un soldo di più - delle ore effettivamente lavorate. «Sono quei compromessi tra fragilità, chiamiamoli così, che si verificano però quando il rapporto di lavoro nasce fuori dai canali ufficiali», puntualizzano dall'Acli. Lo sportello dell'associazione è uno dei punti di riferimento delle famiglie che cercano una badante. «Ma da noi arrivano solo richieste per assistenti familiari disposte a un servizio a tempo pieno, giorno e notte». Servizio che in Sardegna viene assicurato quasi esclusivamente dalle signore straniere, «oppure dalle ragazze sarde che ancora non si sono formate una famiglia». Daniela Condotti, cagliaritana di 54 anni, studi universitari di lingue, non ha figli e fa il part-time per scelta. Lei è una reduce del lavoro, nel senso che ha scelto di fare la badante di professione dopo aver perso un precedente impiego. «L'azienda di autotrasporti per cui lavoravo come impiegata ha chiuso nel 2013», racconta. E siccome per 25 anni ha assistito i genitori malati («mamma diabetica, babbo colpito dall'Alzheimer»), a quel punto ha accettato il lavoro di badante offertole da una conoscente. Ha frequentato un corso, adesso fa il tirocinio. «Voglio diventare sempre più brava. Un giorno - confida - mi dedicherò ai disabili». ( p.s.)

 
 


6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Hanno aderito anche i sindacati autonomi: l'iniziativa in 50 Paesi in tutto il mondo
CORTEI IN PIAZZA E POCHI DISAGI
Sciopero dell'Otto marzo: nell'Isola numerose scuole chiuse
Un successo in piazza, un mezzo flop sui luoghi di lavoro. Lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato ieri anche in Sardegna in concomitanza con la festa della donna ha riempito di manifestanti le strade di tutta Italia, ma ha registrato una partecipazione limitata di lavoratrici e lavoratori attivi nella scuola, nella sanità e nei trasporti. Nell'Isola le astensioni dal lavoro si sono contate a macchia di leopardo su tutto il territorio, concentrate però a Cagliari, Nuoro, Alghero e Sassari, le quattro città scelte in Sardegna dal Movimento Internazionale delle Donne come sedi dei raduni.
MOBILITAZIONE La mobilitazione organizzata in contemporanea in altri 40 paesi del mondo, è stata sposata in Italia dai sindacati autonomi Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, con il solo appoggio della Flc-Cgil tra le grandi sigle, per di più limitato al settore della scuola. Ed è proprio in asili, scuole medie, licei e università che si è registrata l'adesione più ampia tra il personale (a grande maggioranza femminile), e soprattutto tra studenti e studentesse.
 I SINDACATI Il supporto esterno all'iniziativa è arrivato anche dai sindacati che non vi hanno ufficialmente preso parte: «La realtà dei dati ci conferma che le condizioni delle donne non migliorano - ha detto Fulvia Murru, segretaria regionale della Uil Fpl - aumentano i lavori precari e poco retribuiti, mentre madri e mogli continuano a prendersi carico di gran parte del lavoro domestico. Se i diritti di cittadinanza del lavoro devono diventare costi da comprimere, le lavoratrici saranno sempre esposte a ricatti, soprusi, violenze, discriminazioni e a crescenti disuguaglianze».
 POCHI DISAGI In teoria per il “Lotto marzo”, così è stata ribattezzata in Italia l'evento, con le scuole si sarebbero dovuti fermare anche i servizi sanitari e i trasporti, compresi quelli aerei. I disagi sono stati invece pochi, almeno nell'Isola. Non sono mancate qualche scuola chiusa (molte delle quali nell'hinterland cagliaritano) e lezioni andate deserte negli atenei di Cagliari e Sassari. L'astensione volontaria delle lavoratrici non ha al contrario creato problemi nelle strutture sanitarie regionali, pubbliche e private, iscritte al Cub-Sanità. Nel corso della giornata non si sono registrati neppure i tanto temuti disservizi nel settore trasporti, nonostante la possibilità degli addetti al trasporto pubblico e privato (bus, treni e aerei) di incrociare le braccia dalla mezzanotte di martedì fino alla stessa ora di ieri.
L'obiettivo dichiarato dalle promotrici del movimento “Non una di meno”, era di ««ribadire anche attraverso l'astensione dal lavoro il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia». Uno slogan universale da difendere, appunto, incrociando le braccia per una giornata intera.
 NELLE CITTÀ Un messaggio recepito maggiormente nelle grandi metropoli: sono state infatti Roma, Milano e Napoli le città più colpite dagli effetti dello sciopero. Nella Capitale l'adesione dichiarata dai sindacati ha interessato il 12% dei dipendenti delle aziende di trasporto municipale. La linea C della metropolitana ha subito sporadiche interruzioni, mentre quelle A e B e alcune tratte interurbane sono state chiuse o parzialmente fermate. Sospensione del servizio a intermittenza anche per bus e tram, garantito tuttavia durante le due fasce di garanzia: fino alle 8,30 e dalle 17 alle 20. Situazione analoga a quella di Napoli, dove secondo l'azienda di trasporto locale, alle 11 «risultavano rientrati nei depositi 34 mezzi sui 280 previsti in servizio». Meglio a Milano, dove le cinque linee della metro hanno operato senza intoppi durante la giornata, mentre gli unici ritardi riportati dall'utenza hanno interessato i trasporti di superficie.
 «SOLO UN'ANTICIPAZIONE» «Quella di ieri sarà però solo un'anticipazione - ha sottolineato Nicola Giua dei Cobas - del grande sciopero contro la legge della “Buona scuola” indetto per il 17 marzo e a cui parteciperanno solo le sigle autonome, le uniche che non hanno voluto sedersi al tavolo delle trattative con il Governo per aggiustare una norma non negoziabile nella sua forma attuale».
Luca Mascia
 
 


7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Binaghi Numerose iniziative si sono svolte ieri per la Festa della donna. Al Palazzo viceregio, con l'organizzazione della prefetta Giuliana Perrotta e della fondazione “Siotto”, la scrittrice Mirella Santamato ha offerto una rilettura del processo di emarginazione sociale e culturale della donna. Hanno parlato anche la presidentessa del Fai Sardegna, Maria Antonietta Mongiu, e Aldo Accardo, presidente della fondazione “Siotto”. Hanno partecipato l'assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, oltre che i vertici civili e militari della provincia e rappresentanti dell'associazionismo.
Trecento donne, soprattutto studentesse, hanno ricevuto visite e controlli per la prevenzione dei tumori femminili. È la campagna che l'Asl ha organizzato, proprio in occasione dell'8 marzo, al Centro donna dell'ospedale Binaghi. Visite anche da parte di psicologa, dietista e pneumologi.




8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 9 marzo 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
GLI AMICI DEL LIBRO
Oggi l'associazione Amici del libro ha organizzato l'incontro con Gianni Murtas che ricorderà il maestro di San Sperate con un intervento da titolo “Dentro la pietra: ricordo di Pinuccio Sciola”. Appuntamento alle 17 nella sala settecentesca della Biblioteca universitaria in via Università 32.
 
 
 

redazioneweb@unica.it
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 9 marzo 2017 / Attualità - Pagina 9
Il ministro Madia firma il decreto, soldi anche ad assunzioni. Verso intesa su furbetti e partecipate
Statali, sbloccate le risorse per il contratto
ROMA Arriva il decreto che sblocca le risorse per gli aumenti di stipendio degli statali. A dare l’annuncio è il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, spiegando che è stato «firmato» il provvedimento che ripartisce il cosiddetto “fondone” dedicato al pubblico impiego. Oltre ai rinnovi contrattuali c’è anche il finanziamento per la revisione delle carriere delle forze dell’ordine, incluso il bonus 80 euro, e lo stanziamento per le «assunzioni straordinarie». Non è la sola novità sul fronte p.a. È infatti ormai vicinissima l’intesa con Regioni e Comuni sui decreti bis per partecipate e furbetti del cartellino. Accordo ritenuto necessario dalla Consulta e che vede confermato il testo sui licenziamenti lampo, mentre spunta qualche modifica per le spa pubbliche: resta fermo che sotto un milione di fatturato scatta il taglio ma l’arco di tempo in cui calcolare il budget viene spostato in avanti, venendo così incontro alle richieste delle Regioni. «Continuiamo sulla tabella di marcia, rispettando gli impegni presi fin dall’accordo del 30 novembre» tra ministero e sindacati, con cui si è tracciata la strada per la riapertura della contrattazione, spiega Madia, chiarendo che con il decreto appena sottoscritto per i rinnovi è a disposizione «circa la metà dello stanziamento». Il resto, assicura, «sarà nella prossima legge di Bilancio». La progressione delle risorse è pari a 300 milioni, appostati lo scorso anno, a 900 milioni per quest’anno, che diventeranno 1,2 miliardi di euro nel 2018. Si arriverebbe quindi a un totale di quasi 2,5 miliardi, che corrisponde a quanto necessario per centrare l’aumento medio di 85 euro, concordato con i sindacati che, con il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, rimarcano però come «manchi ancora la metà dello stanziamento». «Vogliamo che il governo continui il dialogo con il sindacato», aggiunge il sindacalista. Sulla stesa linea il collega della Uil, Antonio Foccillo: «Non possiamo più aspettare, è necessario passare subito ai fatti». Tuttavia la categoria dei pubblici della Uil, la Fpl, ammette che c’è «soddisfazione» per la firma del decreto. A questo punto per riaprire la contrattazione manca solo l’atto di indirizzo, il fischio ufficiale d'inizio, che, garantisce Madia, «arriverà presto».
 
 

redazioneweb@unica.it


RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI


Link: rassegna stampa MIUR

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie