Lunedì 6 marzo 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 marzo 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Giovani dem
«Trasporti per studenti, si abbattano i costi»
Un'iniziativa legislativa regionale per abbattere i costi sostenuti dagli studenti sardi per la mobilità utilizzando le risorse che il governo ha consegnato alla Regione per i trasporti. Lo chiedono, a Giunta e Consiglio regionale, i Giovani democratici: nei prossimi giorni avvieranno «una campagna di mobilitazione con banchetti e raccolte firme per sensibilizzare i cittadini sardi sul tema, a partire dalle Università di Cagliari e Sassari». Per rendere il diritto allo studio accessibile a tutti, scrivono in una nota, «si deve intervenire innanzitutto sulle fasce di reddito più basse». Anche perché «solo il 9,52 % dei sardi ha una laurea e il numero degli iscritti continua a diminuire. Aumentano le rinunce agli studi che, in gran parte dei casi, sono dovute all'impossibilità di sostenere finanziariamente tutto ciò che serve per frequentare i percorsi di studio». Le risorse ci sono: «Dall'accordo del governo con la Sardegna derivano 120 milioni per i trasporti: impegnamoci per destinare parte di queste risorse all'abbattimento dei costi di trasporto sostenuti da migliaia di studenti». (ro. mu.)


 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 marzo 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
GLI APPUNTAMENTI
Sarà a Cagliari, Ghilarza e Alghero

La ministra dell'Istruzione sarà oggi a Cagliari (9.30 in Comune): incontrerà il sindaco Zedda e il rettore Del Zompo. Alle 12, Valeria Fedeli si trasferirà a Ghilarza per il convegno “Buona fortuna, fratello mio”. Il dibattito si terrà nella scuola media finalista al concorso “Testimoni dei diritti”, curato dal Senato e dal ministero. Poi tappa ad Alghero: la ministra incontrerà il sindaco Bruno e gli studenti dell'Alberghiero, in piazza Sulis.

 
Arriva la ministra dell'Istruzione: «Renzi a volte non ascolta, ma lo sostengo»
FEDELI: L'ACCOGLIENZA SI IMPARA
Buona Scuola, errori e successi
A Cagliari col rettore, a Ghilarza con gli studenti, ad Alghero con i direttori didattici: nel giro di poche ore (e di molti chilometri) Valeria Fedeli incontra oggi - oltre alle istituzioni - l'intero sistema dell'istruzione isolana. «Vengo anzitutto per ascoltare», dice alla vigilia la ministra: «Per me è importante ricreare dialogo con tutte le componenti». Ma la visita nasce in origine dall'appuntamento con la scuola media di Ghilarza, che ha condotto un lungo progetto sulla cultura dell'accoglienza: «Considero significativo il loro studio», conferma Fedeli, «corrisponde molto alle dieci azioni programmatiche che ho presentato nei mesi scorsi: ci sono molte misure per una scuola aperta al tema dell'integrazione».
 L'immigrazione è un problema degli adulti: ha senso puntarci tanto nella scuola?
 «Altroché. Gli adulti dovrebbero imparare dai bambini, che non fanno differenze quando giocano tra loro. Ma soprattutto, educare al rispetto delle diversità, anzi a valorizzarle, rafforza la formazione dei singoli».
 In che senso?
 «Li rende consapevoli del mondo in cui viviamo, che è fatto di diversità. Costruisce una cittadinanza globale, l'unico modo per capire la realtà attuale. Non è il fatto pietistico di accogliere i migranti: accogliere diventa una ricchezza per tutti noi».
 Tra le cose di cui si occupa c'è l'attuazione della riforma della “Buona Scuola”, che ha suscitato tante polemiche. Primi bilanci?
 «Dal mio ingresso al ministero ho subito incontrato insegnanti, studenti, famiglie, per un confronto sulle difficoltà che erano emerse. Come sulla mobilità, che ha scosso alcune famiglie. Però ricordo che circa 100mila insegnanti hanno lasciato il precariato. È un grande risultato».
 Eppure proprio su quella riforma, secondo molti, Renzi ha iniziato a perdere consenso. È d'accordo?
 «Anche Renzi ha ammesso che c'è stato qualche errore. Ma è vero che, dopo i tagli di Berlusconi, per la prima volta si investivano 3 miliardi sulla scuola. Certo, se dopo simili sforzi si creano tensioni così alte, qualcosa non ha funzionato».
 Che cosa, secondo lei?
 «Proprio sulla mobilità dei docenti legata alle immissioni in ruolo, per esempio, il modo poteva essere più graduale, specie pensando a persone non più giovanissime, con famiglia. In generale, quando fai scelte così importanti devi ascoltare di più tutti i soggetti interessati: insegnanti, presidi, famiglie».
 Renzi non è sempre stato aperto all'ascolto, specie coi sindacati. Lei, una vita nella Cgil, approva quel metodo?
 «Credo nel dialogo sociale ma anche che nessuno possa porre veti, e che il sindacato - lo dicevo già in Cgil - debba cercare intese sugli obiettivi definiti. Magari l'ex premier non è stato sempre incline ad ascoltare i sindacati, specie sulla scuola. Ma ricordiamo anche che il suo sostegno alle rappresentanze dei lavoratori è stato decisivo per alcuni accordi su delicate crisi industriali».
 Ha saputo che la Regione Sardegna sta investendo molto su edilizia scolastica e competenze dei ragazzi?
 «Sì, e lo valuto molto positivamente. Prestare attenzione anche all'edilizia, ai luoghi in cui si svolge la formazione, è decisivo».
 Lei vedrà il rettore Del Zompo: parlerete dei criteri di finanziamento che penalizzano gli atenei sardi?
 «È un dibattito che conosco. Vengo anzitutto per ascoltare; auspico comunque anch'io un tessuto formativo distribuito nel Paese, non fatto di poche eccellenze. Ma tenendo fermi i criteri di efficienza e qualità».
 Si discute molto dell'Università diffusa, le facoltà “staccate” da Cagliari e Sassari: è un modello valido?
 «Me ne hanno parlato e sono curiosa di capirlo meglio. Va bene creare le condizioni perché più ragazzi studino. Ogni modello deve però garantire la sostenibilità».
 La sua visita arriva a pochi giorni dall'ultimo femminicidio nell'Isola. Che cosa può fare sul punto il sistema dell'istruzione?
 «Nelle dieci azioni di cui le ho detto, è trasversale l'obiettivo di aiutare ragazze e ragazzi a superare gli stereotipi che, tra l'altro, a volte non fanno capire bene i rischi di violenza. È fondamentale educare al rispetto della libertà altrui, e anche a gestire i momenti di rifiuto. Ma non lo deve fare solo la scuola. Anche i media hanno grandi responsabilità. Il governo sta lavorando alla formazione di varie categorie di operatori, anche in ambito medico, per la conoscenza del problema e dei suoi indicatori. E sono felice che sia passata una mia proposta di legge per la verifica annuale, in ogni ministero, dell'attuazione della convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne».
 Su Facebook la accusano di introdurre nelle scuole la cosiddetta teoria gender.
 «Ma per carità, chi continua a dirlo ignora che stiamo solo attuando l'articolo 3 della Costituzione: che impone di lottare contro ogni discriminazione e di rimuovere gli ostacoli per l'effettiva parità».
 Da donna di sinistra iscritta al Pd, che cosa pensa della scissione?
 «Ne sono molto dispiaciuta. Non la capisco e non la condivido. Non da chi, dieci anni fa, fondò il Pd per creare quel “centrosinistra senza il trattino”, utile al Paese. Abbandonare quel campo, invece, danneggia l'Italia».
 Ha deciso chi sosterrà alle primarie?
 «Sì. Sostengo Renzi. Perché ha dimostrato di saper produrre un cambiamento, pur con qualche debolezza e rigidità».
 Non teme che il caso Consip, in cui è coinvolto anche il suo collega ministro Luca Lotti, danneggerà il Pd?
 «Non c'entra niente con la politica. Su questo è in atto uno sciacallaggio terribile, quelle cose che io contrasto e ho sempre contrastato».
 Giuseppe Meloni
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 marzo 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
MANDAS Prevenzione nella festa della donna
Con la prevenzione la festa è tutta al femminile. Le Acli di Mandas e il Comune promuovono la giornata “Malattie di genere: sguardo verso le donne” con i medici specializzati nella cura e nella ricerca a disposizione delle loro pazienti in nome della prevenzione.
Mercoledì alle 16.30, nel centro socioculturale in via Cagliari, i saluti del sindaco Marco Pisano e gli interventi di Franco Marras (presidente Acli Sardegna), Nazareno Pacifico (direttore dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari), Benedetta Ianelli (presidente Ipsia Sardegna) e Fabiola Nucifera (presidente regionale Coordinamento donne Acli). I medici parleranno di apatite auto immune, artrite reumatoide, malattie della donna, malattie rare, sclerosi multipla, osteoporosi, prevenzione, asma e sport. (sev. sir.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 6 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
A breve scadrà il contratto per la gestione. Lo scorso anno registrate 80 mila presenze
Musei civici, cercasi direttore
Montaldo via entro il mese: la complicata caccia al sostituto
Tra meno di un mese («entro marzo», giurano i ben informati), Anna Maria Montaldo sarà a Milano, a prendere possesso del suo nuovo incarico di direttrice del Polo d'arte moderna e contemporanea di quella città. Meno di un mese, e ancora nessuno sa come, quando e da chi Montaldo sarà sostituita alla guida del sistema dei musei civici di Cagliari: un complesso che comprende la Galleria comunale d'arte moderna, il Palazzo di città, lo spazio Search (il sotterraneo di Palazzo Bacaredda, cui si accede dal largo Carlo Felice), il museo Cardu (quello con i reperti d'arte siamese) e l'ultimo arrivato, il Cartec, lo spazio espositivo realizzato nella cava che si apre nel costone di calcare dei Giardini pubblici e per entrare nel quale, l'estate scorsa, occorreva disporsi pazientemente in fila.
INCERTEZZA Nessuna indiscrezione, finora, è trapelata sul nome del futuro direttore (o direttrice) né sulle forze che dovranno gestire il sistema: scadrà fra giugno e luglio il contratto fra il Comune e Orientare, la società che da sei anni, di cui almeno l'ultimo in virtù di gare della durata di pochi mesi, garantisce custodia, servizi didattici, vigilanza, biglietteria, visite guidate, bookshop e allestimenti in tutti i suddetti spazi espositivi meno il Search. E parliamo di una dozzina fra amministrativi e, soprattutto, conservatori e storici dell'arte: personale che, i frequentatori della Galleria d'arte moderna lo sanno, ha dalla sua cortesia e competenze.
 80 MILA PRESENZE In ballo c'è il destino di una macchina capace di macinare, nel 2016, oltre 80mila presenze. Effetto, in gran parte, di una mostra di alto livello come Eurasia, a Palazzo di Città, e dei flussi turistici che negli ultimi anni in città si sono fatti più consistenti: pochi mesi fa, secondo uno studio dell'Università di Bologna, Cagliari è risultata la città italiana che meglio soddisfa le aspettative dei turisti che la visitano, arte e cultura erano fra le voci trainanti. Ma, turisti a parte, va rilevata anche la sedimentazione di una «cultura museale» che prima non c'era: oggi è diventato quasi scontato, e non dovrebbe esserlo, il fenomeno dei cagliaritani che, non solo in occasioni speciali come Monumenti aperti o le Giornate del Fai, riscoprono la storia, la cultura e il paesaggio della propria città.
Una realtà che non va sottovalutata: è attorno a questo nocciolo duro di esperienze che la prima Giunta Zedda, con Enrica Puggioni a capo dell'assessorato alla Cultura, costruì la candidatura della città a Capitale europea della cultura per il 2019, arrivando in finale.
IL CAMBIAMENTO Anna Maria Montaldo, in questo scenario, ha una bella fetta di responsabilità. Trent'anni fa, quando cominciò a lavorare per il Comune, gran parte di questi luoghi oggi così frequentati erano chiusi o abbandonati, non s'era mai nemmeno ipotizzato che qualcuno potesse pagare un biglietto per visitarli e addirittura c'era un progetto (poi accantonato) per cedere la Galleria d'arte all'Università. È stata lei, fra l'altro, a gestire la partita dell'acquisizione, del restauro e della musealizzazione della collezione d'arte Ingrao, oggi un pezzo forte dell'esposizione permanente della Galleria d'arte moderna.
Sostituirla non sarà facile, insomma: la scelta di un successore è una delle pratiche aperte sulla scrivania dell'assessore alla Cultura Paolo Frau, una delle urgenze segnate in rosso nell'agenda della Giunta.
 Marco Noce
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 6 marzo 2017 / Sardegna - Pagina 5
Oggi Valeria Fedeli a Cagliari, Ghilarza ed Alghero. Scuola e migranti saranno i temi degli incontri
LA MISSIONE DELLA MINISTRA DELL’ISTRUZIONE
CAGLIARI «Buona fortuna fratello mio»: è il motivo della vista di oggi della ministra all’istruzione, Valeria Fedeli, in Sardegna. Perché quello è il titolo del video sui migranti e l’accoglienza, girato dagli studenti dell’istituto della scuola secondaria di primo grado di Ghilarza ed entrato a far parte della rosa dei finalisti del concorso «Testimoni dei diritti». Concorso organizzato dal Senato di cui Valeria Fedeli è stata vicepresidente prima dell’incarico nel governo Gentiloni. Se l’appuntamento a Ghilarza è previsto intorno alle 12, nell’aula magna della scuola, di prima mattina la ministra incontrerà il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, in municipio, e poi la rettora dell’università Maria Del Zompo. Il futuro dell’istruzione sarà certo l’argomento al centro dei due confronti, con la giunta comunale di Cagliari impegnata a migliorare la qualità delle scuole e con l’università impegnata a entrare nella classifica nazionale dei migliori atenei. Nella serata la ministra Valeria Fedeli ripartirà per Roma dall’aeroporto di Alghero. Poco prima, all’istituto Alberghiero, incontrerà il sindaco Mario Bruno e gli studenti. L’appuntamento principale della visita resta comunque Ghilarza. Il lavoro degli studenti della scuola secondaria è fra i finalisti del concorso e un premio l’ha già conquistato: una sintesi del loro video sarà caricata sul sito ufficiale del Senato. Al convegno di presentazione sono previsti gli interventi del senatore Luciano Uras del Campo progressista, dell’ex assessore regionale alla cultura Claudia Firino, del dirigente scolastico Carlo Passiu, del sindaco Alessandro Defrassu e di altri esperti. Prima della presentazione del video «Buona fortuna fratello mio» e delle conclusioni di Valeria Fedeli saranno trattati diversi temi. Fra tutti spiccano quelli annunciati sulle buone pratiche di accoglienza, sull’integrazione e sulle sfide della scuola in una società multiculturale. Non mancheranno certo neanche le domande degli studenti alla ministra. Che prima della partenza per Alghero, incontrerà una delegazione dei Centri antiviolenza e visiterà la Casa museo Antonio Gramsci.


 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 6 marzo 2017 / Attualità - Pagina 10
Nei contratti modificati i premi di produttività: saranno il 50% della retribuzione
Statali, con la riforma nuovi posti
ROMA Nella busta paga di uno statale il premio di produttività, quando compare, non è di sicuro la posta più pesante tra le voci della retribuzione variabile. La legge Brunetta ne voleva fare «l’azionista di maggioranza» del salario accessorio ma non è mai stata applicata sul punto, come dimostrano i dati, appena aggiornati dall’Aran, l’Agenzia che si occupa di pubblico impiego. Nel 2015 la performance ben che vada ha rappresentato il 30% dell’accessorio ma in alcuni casi è rimasta ancora più distante dall’obiettivo che sarebbe previsto, come nella scuola, dove si ferma al 15%. Qualcosa quindi non ha funzionato e la riforma del lavoro pubblico, da poco approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri, rimette mano alla materia. Resta il concetto per cui almeno il 50% della somma “variabile”, ha spiegato più volte la titolare del ministero della Pubblica amministrazione Marianna Madia, debba andare a remunerare la performance ma il risultato non viene più misurato a livello individuale bensì organizzativo, di squadra. A spostare più della metà del salario accessorio sulla produttività ci penseranno i nuovi contratti, l’operazione però in alcuni settori non sarà semplice (bisognerà vedere come saranno infatti gestite le indennità di turno o reperibilità nella sanità). Non solo, nella riforma la “pagella” viene collegata a «obiettivi della Repubblica», come possono essere la riduzione delle liste di attesa negli ospedali o il calo dei tassi di assenteismo. I traguardi saranno decisi dal governo d’intesa con gli enti territoriali e che potranno anche guardare all’innovazione. Il governo punta infatti a elevare gli standard di trasparenza e digitalizzazione nell’amministrazione. Non a caso questa è la «Settimana dell’amministrazione aperta», un’iniziativa organizzata dal dipartimento della funzione pubblica, per sensibilizzare su open data e partecipazione (circa 200 eventi in tutta Italia). In settimana parte anche l’esame della riforma Madia alla Camera. Entro la fine del prossimo mese dovranno infatti essere dati i pareri sui testi che poi torneranno in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Intanto si cerca l’intesa con le Regioni. Per chiudere il cerchio si dovrà aspettare quindi la primavera inoltrata o l’estate, dopo di che si passerà all’attuazione. I cambiamenti in fatto di reclutamento non dovrebbero mancare: non solo si va verso un’impostazione più elastica, non più basata su rigide dotazioni organiche, ma si fa anche esplicito riferimento a «nuove figure e competenze professionali». L’esigenza di rinfrescare i ranghi del pubblico impiego si fa dunque sentire. Tanto che la riforma dedica un capitolo alla sperimentazione in Regioni e città metropolitane di «un graduale superamento degli attuali vincoli assunzionali».


 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 6 marzo 2017 / Sardegna - Pagina 7
Appello del presidente Usai alla giunta: «Vanno ridotti per frenare l’abbandono scolastico»
I GIOVANI PD: TROPPO ALTI I COSTI DEI TRASPORTI
SASSARI I Giovani democratici al fianco degli studenti. I baby dem sardi chiedono alla giunta guidata da Francesco Pigliaru di abbattere i costi di trasporto sostenuti dagli studenti. Un appello con cui invitano l’esecutivo a destinare all’iniziativa una parte dei 120 milioni di euro che il governo ha destinato ai trasporti della Sardegna. «Noi Giovani Democratici, da tempo impegnati nella tutela del diritto allo studio in Sardegna – dice il presidente Mauro Usai –. In quest’ultimo anno di attività, siamo riusciti a ottenere importanti risultati dal governo regionale. Primo fra tutti, lo stanziamento di importanti risorse finanziarie da destinare alle borse di studio per gli studenti idonei non beneficiari. Grazie all’emendamento presentato da Roberto Deriu, infatti, nell’ultima finanziaria regionale, abbiamo contribuito a far innalzare la soglie Isee e Ispe». Ora la battaglia si sposta sul campo dei trasporti. Nel mirino l’abbattimento dei costi sostenuti da migliaia di studenti sardi. In modo particolare da chi parte da condizioni economiche svantaggiose. «Ad oggi – dice ancora Usai – la crisi economica non è ancora cessata e sono necessari interventi straordinari che arrestino immediatamente il fenomeno degli abbandoni scolastici e universitari. In Sardegna solo il 9,52 % dei sardi possiede una laurea e il numero degli iscritti continua rovinosamente a diminuire. Aumentano, invece, le rinunce agli studi che, in gran parte dei casi, sono dovute all’impossibilità di sostenere finanziariamente tutto ciò che serve per frequentare e concludere i percorsi di studio dei nostri coetanei. Chiediamo, pertanto, alla giunta e al Consiglio di intraprendere un’iniziativa legislativa che renda strutturale l’abbattimento dei costi utilizzando le risorse che il Governo ha consegnato alla Regione proprio in tema di trasporti».
 
 
 

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