Sabato 25 febbraio 2017

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25 febbraio 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Un software per la realtà aumentata vince il Contamination Lab
PREMI AI GIOVANI SARDI “SMART”

La “realtà aumentata” trionfa al Contamination Lab 2017. A vincere la quarta edizione del concorso organizzato dell’Università di Cagliari, che premia ogni anno i giovani più innovativi dell’Isola, è stato YaaR, il software sviluppato da Alessandro Loi, Maria Zaitzeva, Alessio Cordella e Antonio Ravenna, e dedicato alle piccole e medie imprese che vogliono innovarsi inserendo nei loro siti di e-commerce l’augmented reality (la tecnologia che integra i cinque sensi con informazioni multimediali).
Il secondo posto è stato assegnato a Neeot: il software che elabora e dà informazioni alle aziende agricole, permettendo la raccolta e l’analisi in tempo reale di dati provenienti dai sensori disposti lungo un’area monitorata. Al terzo gradino del podio è finita OMSy, applicazione per smartphone per lo screening della sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Il monte premi da 80mila euro è stato un incentivo in più per le sette startup finaliste, in cerca di investitori per crescere e sviluppare nuove idee. E i nomi importanti non mancavano, tra il pubblico arrivato numeroso alla premiazione ospitata al Teatro Massimo di Cagliari.
«L’innovazione è il collante di tutto il sistema economico e alla Sardegna viene ormai riconosciuto un ruolo a livello internazionale», ha detto durante il suo interventi l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, «perché qui si sta formando un ecosistema dell’innovazione tecnologica molto importante che dà occupazione e prospettive».
I partecipanti, premiati anche con un abbonamento regalato dal Cagliari Calcio, hanno ricevuto il plauso della giuria composta da investitori, giornalisti specializzati, operatori del mondo della finanza e imprese multinazionali. (l. m.)
 
 
L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
LA STORIA. È arrivata a Cagliari col programma per i bambini di Chernobyl e ci è rimasta
«QUESTA LAUREA È LA MIA RIVINCITA»
Bielorussa, cestista paralimpica, da ieri è ingegnera chimica
Con una mano sistema la carrozzina, con l’altra stringe la pergamena appena consegnata. «Questa laurea è un po’ come una rivincita». Nei confronti della vita? «No, di me stessa».
Il 27 agosto 2005 Viktorya Shablova Pistis è appena arrivata all’aeroporto di Minsk. È partita da Cagliari dopo due mesi di vacanza terapeutica per cercare di liberarsi dalle radiazioni di Chernobyl insieme al fratello Dimitri, più grande di due anni. Ci sono i genitori ad attenderli, li abbracciano, poi salgono in macchina diretti verso casa. Un tragitto fatto tante volte ma quel giorno è diverso: scontro frontale, l’urto è violentissimo, la macchina si ribalta. Viktorya perde il padre e l’uso delle gambe. Oggi ha ventiquattro anni, ha saldato i conti col passato e ritrovato la serenità.
È credente?
«Sì, tantissimo. Forse potrà sembrare strano ma dopo l’incidente lo sono diventata ancora di più».
Di solito capita il contrario.
«È vero ma sono rimasta tanti mesi in ospedale. Ero stesa nel lettino, non potevo muovermi, mi alimentavano dal naso ed ero tracheotomizzata. L’unica cosa che potevo fare era pregare. Lo facevo tutto il giorno, era un modo per passare il tempo».
Cosa chiedeva?
«Sempre le stesse cose: guarire e poter tornare come prima».
Non è andata così.
«Sono viva, ciò che conta è questo».
Cosa le è mancato di più?
«Mio padre».
E l’adolescenza persa tra le lamiere?
«Certo, se dicessi il contrario mentirei. Vedevo i miei coetanei giocare, correre e fare tante cose che io non avrei più potuto fare».
Cosa si prova?
«È dura ma comunque si trova la forza per andare avanti».
Che bambina è stata?
«Insicura ma lo sono diventata dopo quel terribile giorno».
Perché?
«Pensavo di essere diversa dagli altri, non riuscivo ad accettarmi. E quando non si sta bene con se stessi non si può certo pretendere di esserlo con gli altri».
Mai pensato di farla finita?
«Sì, nel primo periodo»,
Poi?
«Poi si diventa grandi».
E cosa succede?
«Si capisce che le cose importanti sono altre e che la vita non finisce solo perché sei costretta su una carrozzina».
Cosa ricorda dell’incidente?
«Niente, dormivo, in macchina. Mi sono svegliata in ospedale, dopo una settimana di coma. Non capivo perché fossi lì, poi mi hanno spiegato cosa era successo».
Diagnosi?
«Trauma cranico e dell’encefalo, commozione cerebrale, contusione e interruzione del midollo spinale».
Un destino crudele, che l’ha riportata a Cagliari. Mentre lottava con un quadro clinico disperato, in Sardegna è scattata la macchina delle solidarietà. Sono in tanti a essersi presi a cuore la vicenda di Viktorya, primi tra tutti le famiglie Mallus-Casula e Marras-Farigu che da ormai quattro anni la ospitavano insieme al fratello. Una catena di umanità messa in moto dall’allora presidente del Consiglio provinciale Roberto Pili che ha coinvolto la Asl e il console onorario Giuseppe Carboni e ha consentito il ricovero nell’Unità spinale del Marino. «In Bielorussia non c’erano le strutture sanitarie adatte a garantirmi le cure di cui avevo bisogno».
Da nove anni vive a Cagliari.
«Sì, mamma si è sposata con un sardo. Mio fratello è tornato in Bielorussia, io sono rimasta qui».
Sembra ci sia un filo rosso con la Sardegna.
«Sì, devo ammettere che quest’Isola mi ha aiutato tanto, a partire dalle vacanze, sino alle cure mediche che mi ha offerto».
Si sente sfortunata?
«Prima, ora non più».
Fidanzata?
«No, ora sto pensando a studiare, la facoltà di Ingegneria chimica è molto impegnativa, e poi da tre anni gioco a basket. Nel 2015 sono stata chiamata anche in nazionale».
Altra bella rivincita.
«Già, adesso mi attendono i due anni della Magistrale».
Cosa sognava da bambina?
«Volevo diventare professoressa».
Adesso?
«Voglio affermarmi come ingegnera».
Di chi era la colpa?
«Della ragazza alla guida dell’auto che ci ha travolto. Ma ora preferisco pensare al futuro».
Ieri nell’Aula magna di via Marengo c’erano tre famiglie a gioire per il traguardo dì Viktorya. Oltre a Pili e Carboni che non sono voluti mancare alla proclamazione.
Sara Marci
 
 

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3 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
COMUNE. La tredicesima edizione di M’illumino di meno è dedicata alla condivisione
A Palazzo Bacaredda il pavimento che “crea” energia
Il Comune di Cagliari ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, l’iniziativa promossa dalla trasmissione di Radio Rai Caterpillar giunta alla tredicesima edizione e dedicata quest’anno al tema della condivisione.
Il Palazzo Civico ha ospitato diverse iniziative come l’allestimento della start up sarda “Veranu”, già protagonista di numerose fiere ed eventi nazionali e internazionali, una pavimentazione energetica in grado di convertire l’energia dei passi in energia elettrica pulita. Sono stati monitorati i flussi dei pedoni, la potenza associata e l’anidride carbonica che si risparmierebbe utilizzando questa tecnologia.
Presentate anche le sei nuove auto elettriche del car sharing cittadino, che saranno a disposizione degli utenti da marzo. Nel pomeriggio i protagonisti sono stati i ragazzi delle scuole cagliaritane che hanno aderito al concorso “Rema! (Risparmia energia migliora l’ambiente)”. L’incontro è stato anche l’occasione per promuovere la campagna di sensibilizzazione per il risparmio energetico curata dall’assessorato alla Pianificazione strategica e Urbanistica nel quadro delle azioni previste dal Piano di azione per l’energia sostenibile e il nuovo concorso, a cura dell’assessorato alla Pubblica istruzione, Sport e Politiche giovanili, rivolto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo livello che hanno aderito all’appello di immaginare e disegnare il supereroe del risparmio energetico.
In serata lo spegnimento simbolico di uno dei più importanti monumenti cittadini, la Torre dell’Elefante, un segno di condivisione tra le città sulle tematiche del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente.
Da oggi tutti coloro che richiederanno in prestito un libro alla Mediateca del Mediterraneo o alla biblioteca comunale di Pirri riceveranno il materiale della campagna informativa che illustra i principi e le buone pratiche per un uso più intelligente e consapevole dell’energia.
 
 

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4 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Le bombe sulla città: giornata del ricordo
Una giornata per non dimenticare la pioggia di bombe sulla città, la morte, ma anche la fuga nei sotterranei che diede la salvezza a tante persone. Domani alle 10 al San Giovanni di Dio verrà celebrata la giornata della commemorazione. A 74 anni da quel tragico 26 febbraio 1943, in cui la città fu duramente colpita dai bombardamenti che provocarono distruzione e morte. Fortunatamente, però, molti riuscirono a salvarsi trovando rifugio proprio nei sotterranei dell’ospedale San Giovanni di Dio. Quella giornata difficile, così come i giorni che seguirono, saranno ricordati domani durante la manifestazione “Per non dimenticare. Cagliari sotto le bombe”, promossa dall’Azienda ospedaliero universitaria e dall’associazione dei dipendenti Mariposa.L’appuntamento è per le 10 al San Giovanni di Dio, aula Dermos al pian terreno. Prevista anche una visita ai sotterranei.

 

 

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5 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 36 - Edizione CA)
TERRALBA, URAS. A tre anni dall’alluvione arrivano progetti e soldi
Rischio idrogeologico, ecco 17 milioni per i lavori
Il progetto c’è e anche il finanziamento. Adesso si spera che la burocrazia non rallenti la realizzazione delle opere di risanamento idrogeologico nella Piana di Terralba e Uras, dove tre anni fa si verificò la drammatica alluvione che causò la morte di un’anziana e ingenti danni. Il progetto sarà analizzato lunedì nella riunione dell’Unione dei comuni del Terralbese. Il costo totale dell’opera è di 23 milioni di euro anche se in cassa per ora ce ne sono 17.
TERRALBA Il sindaco Pietro Paolo Piras spiega: «Il progetto, prima di essere redatto dai tecnici del Consorzio di bonifica, è stato studiato dall’Università di Cagliari, la stessa che dopo la realizzazione delle opere dovrà dare il parere di compatibilità ambientale e di cessazione del rischio idrogeologico». Sulla mancanza di 6 milioni Piras osserva: «In attesa di trovare la somma mancante è indispensabile dare il via alla realizzazione delle opere più importanti per mettere in sicurezza il territorio». Ma quali sono i lavori previsti? «Nel nostro territorio sono previsti due interventi: la realizzazione di un’idrovora in zona Sa Ussa, capace di spingere verso il mare l’acqua del canale Manca che arriva da viale Sardegna, via Rio Mogoro e via Coghinas. L’altro riguarda l’allargamento e il rialzamento degli argini nei canali consortili in zona S’Isca».
URAS «Gli interventi nel nostro territorio riguardano lo scavo dell’alveo e il rialzo degli argini sia del rio Thamis che di quello Cracheras per aumentare la portata prima di immettersi nel canale delle acque alte e infine nel rio Mogoro», annuncia il sindaco di Uras Gerardo Casciu , «verrà anche demolito un ponte che faceva da tappo a questi corsi d’acqua. Gli interventi serviranno a evitare che le acque alluvionali entrino nel centro abitato».
IL COMITATO Il geometra Antonio Pibi del comitato “Salviamo Terralba” non è però del tutto soddisfatto: «Ben vengano questi progetti, ma la domanda è: quanti anni dovremo aspettare prima che le opere si realizzino e di conseguenza venga messo in sicurezza il territorio? A questo punto si dovrebbe chiedere alla Regione un cronoprogramma che spieghi dettagliatamente gli interventi e i tempi di realizzazione sino al raggiungimento degli obiettivi più importanti: la sicurezza del territorio e l’annullamento dei divieti di edificabilità che stanno facendo morire la nostra economia».
Antonello Loi
 
 

L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
CONFERENZA
“I sistemi difensivi della Sardegna” è il tema della conferenza che il docente universitario della facoltà di Ingegneria, Michele Pintus, terrà oggi per gli Amici del libro. Appuntamento alle 17,30 nella sala della Società degli operai, via XX Settembre 80.

 
 

L’UNIONE SARDA

7 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Borsa (Pagina 16 - Edizione CA)
Incontro azienda-Regione
Agenda digitale, Telit rafforza l’intesa con l’Isola

«L’innovazione, il digitale e la velocità dell’evoluzione tecnologica fanno della Sardegna una terra all’avanguardia: la Giunta continuerà a lavorare in questa direzione, mettendo a disposizione tutti gli strumenti per farla diventare un punto di riferimento internazionale. Siamo secondi solo alla Lombardia nell’attrazione di Venture Capital per le start up, risultato straordinario. Agli investitori di tutto il mondo diciamo: investite da noi, credeteci. Troverete tutto il supporto necessario». L’ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru incontrando a Villa Devoto, con l’assessore al Bilancio Raffaele Paci, la dirigenza di Telit, azienda specializzata nella tecnologia wireless machine to machine (M2M), e servizi a valore aggiunto tra cui cloud e connettività.L’amministratore delegato Enrico Testa ha ricordato che Telit è già presente a Cagliari, ma è emersa la volontà di allargare la collaborazione e rafforzare la presenza in Sardegna. Approvato dal ministero dell’Istruzione il progetto M2M Modem elaborato da Telit e Università, si lavora ad altri progetti in fase di costruzione che possono essere finanziati dal Pon Ricerca con il bando di imminente pubblicazione. «Parliamo di alta tecnologia, di collaborazioni importanti - ha sottolineato Paci - che in questo settore aumentano e rafforzano il vantaggio competitivo della Sardegna».
 
 

L’UNIONE SARDA

8 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Archeologia Siglato il protocollo d’intesa tra le Soprintendenze sarde e il Mibact
NEL CUORE DEL RESTAURO Nasce a Li Punti la scuola di Alta formazione

La scuola di Alta formazione e studio per l’insegnamento del restauro nascerà nel Centro di Li Punti, a Sassari, dove sono stati riassemblati i Giganti di Mont’e Prama. Sarà un riferimento per tutta l’area Mediterranea e una fucina di esperti nell’arte dove gli italiani non hanno eguali, tanto che i restauratori sono richiestissimi in tutto il mondo e i diplomati trovano subito lavoro. È stato appena firmato un protocollo d’intesa tra le due Soprintendenze sarde, la Direzione generale educazione e ricerca del Mibact, il segretariato regionale del Ministero, e i due principali istituti del Mibact al restauro, l’opificio delle pietre dure di Firenze e l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma. Nell’accordo rientrano anche la Regione Sardegna, che sostiene economicamente il processo e la gestione della scuola, e la Provincia di Sassari, che ha dato in comodato d’uso l’area di 7.000 metri quadrati dove sorge il Centro di restauro di Li Punti.
Lo ha annunciato Maura Picciau, soprintendente all’archeologia belle arti e paesaggio delle Province di Sassari e Nuoro, che lascia dopo un anno per andare all’Istituto superiore regionale etnografico (Isre). «Li Punti ha un potenziale altissimo con un grande futuro per gli operatori della sede sassarese e per la Sardegna intera. Ha grandi spazi, 7 mila metri quadri utilizzati per ora solo a metà, ha attrezzature di diagnostica all’avanguardia, personale specializzato. Quando Francesco Scoppola, direttore della direzione generale educazione e ricerca del Mibact, ha visitato il centro, è rimasto entusiasta, invitandoci a proseguire nella richiesta di accredito della scuola».
Tutto è pronto, i laboratori sono già funzionanti, le aule arredate. «Possono già partire sia il corso sui materiali lapidei e derivati, che quello dedicato al restauro della polimateria, utile nell’isola dove c’è tradizione di tessitura e produzione dei cestini. Adesso attendiamo la risposta della Commissione nazionale mista beni culturali e università. Crediamo che nel 2018 si possano avviare le lezioni, ma intanto cominceremo con giornate aperte di aggiornamento per i restauratori sardi e a fine estate verranno qui i tirocinanti dell’Opificio pietre dure. Stiamo anche allestendo una foresteria per ospitarli».
Nel frattempo proseguirà il lavoro su Mont’e Prama. Il Centro di Li Punti ha 29 casse di frammenti identificati e inventariati, che vanno rivalutati alla luce dei nuovi scavi.
Dulcis in fundo, nel centro sassarese si farà anche il laboratorio di Dna antico. Qui già opera Salvatore Rubino, docente di Microbiologia dell’ateneo sassarese che studia il Dna prelevato dalle tombe dei Giganti.
Giampiero Marras
 
 

L’UNIONE SARDA

9 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 febbraio 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 36 - Edizione CA)
GUILCIER. Pubblica istruzione
Il ministro Fedeli visita Ghilarza e Casa Gramsci
Il prossimo 6 marzo arriverà a Ghilarza il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli . Sarà ospite della scuola media nell’ambito del progetto Testimoni dei diritti pubblicato dal Senato per avvicinare le scuole alle istituzioni. E la scuola media di Ghilarza è tra le 15 selezionate a livello nazionale. Tante le iniziative portate avanti partendo dall’esame dell’articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani in base al quale ogni individuo ha diritto di asilo dalle persecuzioni. Ora, a conclusione del percorso, il convegno Buona fortuna fratello mio al quale prenderà parte il ministro.
Alla tavola rotonda, in programma nella palestra delle Medie, parteciperanno anche l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino , vescovo, prefetto, questore e commissario della Provincia. Oltre al sindaco di Ghilarza saranno presenti i colleghi di Guilcier e Barigadu, una rappresentanza del liceo e del comprensivo di Abbasanta.
«Questo fatto ci inorgoglisce. Significa che il tema che stiamo portando avanti è importante e il ministero ha voluto valorizzarlo - afferma il dirigente Carlo Passiu - Ci siamo resi conto che la scuola, in genere, faceva poco sul problema dell’accoglienza e dell’inclusione. Abbiamo quindi voluto sensibilizzare i ragazzi». «È una visita prestigiosa, la prima che il ministro fa in Sardegna. Siamo contenti di questa scelta, ancor più perché rientra nel progetto della scuola», commenta il sindaco Alessandro Defrassu . Concluso il convegno, il Ministro visiterà Casa Gramsci. ( a. o. )


 

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LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 25 febbraio 2017 / Pagina 43 - Cultura e spettacoli
A Sassari una Scuola di alta formazione per restauratori
Maura Picciau: «Arriveranno allievi da tutto il mondo e lavoreranno anche sui frammenti raccolti a Mont ’e Prama»
di Paolo Curreli
SASSARI Maura Picciau, direttrice della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari, Olbia-Tempio e Nuoro, lascia il suo incarico per andare a ricoprire il ruolo di direttore scientifico dell’Isre di Nuoro. Ieri in una conferenza stampa la storica dell’arte ha spiegato: «Ho raccolto molto, qui a Sassari, perché molto si era seminato». E il raccolto è di tutto rispetto, prevede l’accordo con la direzione generale educazione e ricerca del Mibact e la sua segreteria regionale, le Soprintendenze regionali sarde, l’Istituto superiore centrale per il restauro e l’Opificio delle pietre dure per dare il via alla Scuola di Alta Formazione nel Centro di restauro di Li Punti. «Un centro enorme con un altissimo potenziale di competenze e attrezzature – ha precisato la Picciau –. L’accordo prevede la Scuola di Alta Formazione per il restauro in collaborazione con la Regione Sardegna e la Provincia di Sassari, l’organizzazione di attività formative da parte dell’Opificio delle Pietre Dure per operatori del restauro in Sardegna e di stage presso il Centro destinati a studenti dell’Opificio, infine la ripresa, presso il Centro di Li Punti, delle attività di restauro del complesso scultoreo di Mont ’e Prama in corso di scavo». Proprio il prestigio derivato dal restauro dei Giganti – un delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi anni– aveva dato nel 2012 l’impulso per un protocollo d’intesa tra la Regione, il Ministero e la Provincia di Sassari. L’accordo del 2012 recitava: «Per i risultati ottenuti con il progetto di restauro delle sculture monumentali (...). Deve nascere una scuola per la necessità di promuovere esperti della conservazione in una regione come la Sardegna ricca di beni ma carente di queste figure professionali, figure di esperti che potranno essere al servizio dell’intero bacino del Mediterraneo». L’accordo ha subito uno stop in attesa dell’accreditamento nazionale fino a che Maura Picciau e Daniela Rovina responsabile del Centro, hanno rimesso in moto la macchina con una lettera all’Opificio di Firenze. La risposta non si è fatta attendere: «Vi stavamo aspettando» hanno risposto dal prestigioso e antico Opificio, fondato nel 1588 dal granduca Ferdinando I de’ Medici. «Le aule sono pronte – ha detto ieri la soprintendente uscente –. Aspettiamo i tirocinanti dell’Opificio per l’anno accademico 2018/19. La nostra volontà e continuare nella tradizione che ha dato prestigio alla scuola del restauro italiana, la prima nel mondo. Un metodo oneroso che prevede molte lezioni teoriche e pratiche, perché gli studenti imparano facendo e intervenendo sui reperti». Fra i reperti su cui gli studenti lavoreranno ci sono le casse, custodite a Li Punti, con le migliaia di frammenti ritrovati a Monte Prama, e già catalogati, che andranno a completare numerose statue di Giganti. «L’Università di Sassari col professor Rubino è già coinvolta con un laboratorio per lo studio del Dna su alcuni reperti dalle sepolture di Mont ’e Prama – ha aggiunto la Picciau sottolineando –. Il mestiere di soprintendente ha ancora un senso, anche se spesso si caricano su questa figura pesi che andrebbero condivisi tra gli altri poteri dello Stato e con la comunità». L’Alta Formazione porterà a Sassari e in Sardegna giovani di tutto il mondo, che si rivolgono alla scuola di eccellenza dell’Opificio di Firenze. «Arriveranno gli studenti e, cosa importante, i reperti del patrimonio sardo non dovranno più affrontare viaggi pericolosi per essere restaurati – ha concluso Picciau– . Potrà nascere anche una scuola specializzata nell’intervento sui reperti polimaterici del patrimonio etnografico della Sardegna, come la cestineria, i tappeti e l’abbigliamento tradizionale. Da sottolineare che il mercato assorbe completamente queste professionalità, la richiesta è altissima».


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