Giovedì 2 febbraio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 febbraio 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Pubblicato lo studio di fisiologi e ingegneri biomedici dell’ateneo di Cagliari
DOLCE O AMARO? ORA IL GUSTO SI MISURA SCIENTIFICAMENTE
I l senso del gusto non è solo la porta d’accesso al piacere gastronomico: è un potente sistema di controllo che contribuisce a difendere dalle sostanze nocive. E come tutti gli altri sensi anche il gusto ha una sensibilità che varia da persona a persona. Lo stesso alimento può essere percepito in modo diverso dagli individui, in base a fattori culturali, sociali, genetici. Per queste ragioni le misurazioni connesse con il gusto non sono mai state considerate del tutto oggettive. Oggi, grazie a una ricerca dell’Università di Cagliari, esiste un metodo che non risente delle preferenze o dello stato di salute delle persone ma che misura direttamente il grado di attivazione delle cellule gustative stimolate.
Una determinazione oggettiva e quantitativa della sensibilità gustativa, basata sulla misura elettrica del segnale, che costituirà un punto di riferimento per le ricerche successive. Lo studio, pubblicato l’11 gennaio sulla rivista Scientific Reports, è firmato da Iole Tomassini Barbarossa, Annalisa Bonfiglio, Giorgia Sollai, Melania Melis, Danilo Pani, Piero Cosseddu, Ilenia Usai e Roberto Crnjar.
A Iole Tomassini Barbarossa, che guida un gruppo di fisiologi del dipartimento Scienze biomediche coinvolti nella ricerca, abbiamo chiesto di spiegare il valore della scoperta: «Nell’uomo le analisi gustative si possono effettuare solo in base alle risposte fornite dalle persone che assaggiano gli alimenti, con tutti i condizionamenti e le limitazioni a cui questa pratica è per forza soggetta. Con la nostra metodologia per la prima volta al mondo è stato possibile determinare una misura oggettiva dell’attivazione del sistema nervoso periferico, le cellule poste sulla lingua, e della conseguente trasmissione del segnale elettrico al sistema nervoso centrale. Abbiamo in questo modo risposto alla domanda: in che modo il sistema nervoso è attivato dagli stimoli gustativi?».
Ma come è stato possibile? «Abbiamo posizionato un piccolissimo elettrodo, che non provoca alcun fastidio, sulla lingua e abbiamo ottenuto la risposta elettrica che fornisce la misura voluta».
Per Annalisa Bonfiglio (ingegnere biomedico del dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari) il successo risiede nella capacità di mettere insieme diverse competenze: «Se nel nostro studio abbiamo mostrato l’efficacia del metodo basato su registrazioni elettrofisiologiche dell’attività bioelettrica dalla lingua umana, in risposta a uno stimolo gustativo, è proprio grazie all’unione di competenze di fisiologia e di ingegneria biomedica».
 Andrea Mameli
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Premio Solinas
La Maddalena rinasce attraverso la cultura e il lavoro dei creativi del cantiere delle storie
Orfana della Marina Militare, sedotta e bidonata dal G8 e dal G7, La Maddalena vuole prendersi una rivincita e diventare l’arcipelago delle immagini. O se preferite, il “Cantiere delle storie” come recita il titolo del progetto che mira a realizzare un Centro di Alta formazione per il cinema e l’audiovisivo e a riportare nella sede naturale il Premio Solinas. E per studiare uno sviluppo possibile e sostenibile, si sono messe insieme tre università (Sassari, Cagliari e Tor Vergata di Roma) e l’organizzazione che da 21 anni porta avanti l’ambito riconoscimento in memoria dello sceneggiatore maddalenino Franco Solinas.
 Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ieri rappresentato da Gianluca Leoni, portavoce del ministro Dario Franceschini: «Questa iniziativa mette insieme cinema e architettura che sono di competenza del nostro ministero. E il premio Solinas valorizza da sempre il mestiere di scrivere». Un supporto che galvanizza il sindaco maddalenino, Luca Montella: «Il nostro desiderio è riportare qui qualcosa che ci spetta e poi l’arcipelago ispira davvero la scrittura».
In due giorni 55 tra studenti e docenti di architettura e cinema dei tre atenei, sceneggiatori, giurati e finalisti del Premio Solinas hanno dato vita ad un laboratorio di co-progettazione: sono stati divisi in sei gruppi di lavoro per elaborare delle idee pratiche, sostenibili e compatibili con l’ambiente del parco. Tutti i gruppi sono partiti dal presupposto del recupero e valorizzazione degli edifici militari dismessi, dei luoghi ormai abbandonati. Dal cinema agli studios per la pre-produzione (sceneggiature anzitutto) e post-produzione (effetti speciali, suoni, mix audio), dalle residenze artistiche per i docenti che potranno anche lavorare agli spazi per ospitare Premi e rassegne dedicate al cinema e alla fiction, al museo da dedicare agli audiovisivi, con particolare riguardo a quelli sul mare. Prossime tappe: un sopralluogo a marzo sull’isola e la presentazione in estate del progetto che metterà insieme le idee elaborate dai gruppi di lavoro.
Giampiero Marras
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
VISIONI DI SCIENZA E SVILUPPO
Nuovo appuntamento con la rassegna “Visioni di scienza e sviluppo” organizzata dall’associazione culturale Eutropia. Domani alle 19 in via Napoli, 62, si svolgerà il seminario del professor Andrea Possenti sul tema “Il radiotelescopio di San Basilio, conoscenze ed economia dello spazio tra scienze fisico-matematiche e ricadute occupazionali”.
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Domenica al Teatro delle Saline, a Cagliari, i 16 riconoscimenti
Al premio Alziator
omaggio a Nereide Rudas
A mava definirlo “Festa di Cagliari”, immagine diventata, con la sua scomparsa, l’ideale viatico per ricordare al premio Alziator, Nereide Rudas , studiosa e scrittrice, fondatrice e presidente dell’ appuntamento annuale con la cultura e la letteratura sarda. Domenica, al teatro della Saline di Cagliari, sarà quindi una serata speciale: un omaggio a chi non c’è più ma ci ha consegnato preziose eredità culturali, e un riconoscimento a coloro che con il loro lavoro portano il nome di Cagliari e della Sardegna in giro per il mondo. Primo fra tutti Gigi Riva , campione impareggiabile, adottato dall’Isola 50 anni fa, la cui presenza è però incerta.
La decima edizione dell’Alziator si apre dunque alle 18 con la commemorazione della scienziata, affidata allo studioso Paolo Pillonca, cui farà seguito la lettura di un brano del giornalista e scrittore Tonino Oppes da parte della giornalista Susy Ronchi, voce guida della serata insieme a Valeria Aresti, avvocato in prima linea nel sociale.
Per la cultura e l’imprenditoria sarà premiato Gianni Filippini , direttore editoriale dell’Unione Sarda, la presidente del Fai Sardegna, Maria Antonietta Mongiu , la docente Gloria Podda , assessore alla cultura del Comune di Villasor, l’imprenditore Gualtiero Cualbu , promotore di eccellenze sarde con il gruppo Alimenta, l’imprenditrice Federica Sarritzu dell’Hotel Baia di Nora, e le Sorelle Piredda , da 30 anni ambasciatrici di moda sarda.
Testimoni di un impegno quotidiano, l’Alziator premia la prefetta Giuliana Perrotta (prima donna ai vertici della Prefettura), Claudio Orazi , sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, protagonista dell’istituzione e Franco Siddi , consigliere di amministrazione della Rai.
Per la letteratura, racconteranno dei loro ultimi lavori Maria Francesca Chiappe, redattore capo all’Unione Sarda, i colleghi Paolo Matta e Pietro Picciau, Tonino Oppes e lo storico e giornalista Alberto Monteverde. Due premi per la musica: al chitarrista quartese Simone Onnis , che ha suonato alla Carnagie Recital Hall di New York e alla cantante bolotanese Maria Giovanna Cherchi , icona della canzone popolare sarda.
Nella robusta trama tessuta dal maestro Luigi Puddu, direttore artistico della serata, c’è un posto speciale per chi se n’è andato. Maria e Tommaso, con il Comune di San Sperate, ritireranno il premio alla memoria dello scultore Pinuccio Sciola . Un altro figlio, Carlo, quello in onore del padre Ugo Carcassi , medico e intellettuale. Valeria Cannas e Ida Allegretto ricorderanno i mariti, il giornalista Giorgio Pisano e il musicista Franco Oppo , creatori di un tesoro di parole e di musica. Infine Fra Lorenzo , il frate degli ultimi e dei poveri sarà ricordato da Paolo Matta, autore di un volume che sarà presentato nel corso dell’intensa serata.
(red.cult.)
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
SAN GIOVANNI DI DIO. L’azienda ospedaliera universitaria annuncia un’inchiesta interna
«Dimesso al posto di un altro»
Un pensionato mandato a casa con gli esami di un omonimo
«Mi hanno dimesso scambiandomi per un altro, e consegnandomi l’esito degli esami intestati a un’altra persona». Ignazio Altea, cagliaritano di 68 anni, è un pensionato statale finito al centro di una surreale vicenda sanitaria avvenuta al pronto soccorso del San Giovanni di Dio. Ricoverato per due volte, si è trovato nei fogli delle dimissioni e degli esami il suo stesso nome, Ignazio Altea, ma dati personali completamente diversi dai suoi: data di nascita differente (quella di un 66enne) così come il luogo di nascita (Arbus al posto di Cagliari), residenza (San Nicolò d’Arcidano anziché Cagliari) e codice fiscale dell’altro Altea. «Vorrei capire», domanda il pensionato, «se sono stato dimesso sulla base di esami effettuati su un’altra persona».
 L’ACCERTAMENTO L’azienda ospedaliero universitaria fa sapere di «non aver ricevuto nessuna segnalazione o denuncia da parte del paziente» e di apprendere «di quanto accaduto dalla stampa». Verrà comunque «aperta un’inchiesta interna per verificare cosa sia successo. Molto probabilmente si è trattato di un errore, spiacevole, di anagrafica».
 LE DIMISSIONI Altea è ancora incredulo. Mostra i fogli rilasciati dal pronto soccorso del San Giovanni di Dio. «Mi chiedo come sia stato possibile». Il 13 gennaio, il pensionato si è sentito male. Ha chiamato il 118. «Sono stato portato in ospedale a bordo di un’ambulanza. Sono arrivato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio. Mi hanno fatto una radiografia e alcuni esami del sangue. L’assistenza non è stata delle migliori. Dopo cinque ore mi hanno dimesso. Codice verde». Una volta rientrato a casa («Ho dovuto prendere un taxi, ero in pigiama e pantofole sotto la pioggia») l’amara sorpresa: «Non credevo ai miei occhi. Sui fogli dell’ospedale c’era il mio nome ma i dati erano di un’altra persona. Un caso di omonimia». La telefonata al pronto soccorso del San Giovanni è servita a poco: «Mi hanno detto di andare da loro e che avrebbero cambiato i dati a penna».
SECONDO RICOVERO Due giorni dopo, il 15 gennaio, un altro malore e la nuova corsa, sempre su un’ambulanza del 118, al San Giovanni di Dio. «Dopo quattro ore», racconta Altea, «vista la mia situazione i medici hanno deciso di trasferirmi al Policlinico di Monserrato. Il personale e il trattamento sono stati esemplari. Dopo quattro giorni di ricovero mi sentivo meglio e ho chiesto di rientrare a casa». Ancora una volta però, nei fogli relativi agli esami effettuati al San Giovanni, è spuntato l’altro Ignazio Altea: «Appena ho potuto, sono corso in ospedale. Ho protestato ma nessuno mi ha saputo dare una risposta soddisfacente. Il mio medico di base era allibito. Ovviamente gli esami, a nome di un’altra persona, per lui erano nulli». Perseguitato dal suo omonimo (ovviamente incolpevole e ignaro di quanto accaduto), il pensionato cagliaritano aspetta un chiarimento. E forse anche delle scuse.
Matteo Vercelli
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
SINNAI  Nuova viabilità
Il Comune di Sinnai punta alla rivisitazione generale della viabilità nel centro abitato per garantire maggiore fluidità della circolazione stradale e contemporaneamente elevare il livello di sicurezza. In questo obiettivo rientra lo studio del Piano urbano del traffico,commissionato al “Cirem” (Centro interuniversitario Ricerche economiche e mobilità dell’Università di Cagliari e Sassari). Nelle vie Giardini, Rossini e Ninasuni, su indicazione della Polizia locale, si è già intervenuti con una nuova segnaletica orizzontale dopo la bitumazione delle strade. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza all’altezza degli incroci con altre strade. (r.s.)
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
PRESENTAZIONE. Domani a Cagliari
Shardana e sardi nel volume di Ugas
Continua a dedicare i suoi studi ai tanti misteri che riguardano la civiltà nuragica. Giovanni Ugas, già docente di Preistoria e protostoria all’Università di Cagliari, erede della cattedra che fu di Giovanni Lilliu, domani (ore 17, sala convegni Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta a Cagliari), presenterà la sua ultima fatica, “Shardana e Sardegna. I Popoli del Mare, gli alleati del Nordafrica e la fine dei Grandi Regni (XV-XII secolo a.C.)”.
Il volume, edito da Della Torre, intende dimostrare la tesi che gli Shardana, uno dei popoli del mare citati dalle fonti egizie del II millennio a.C., debbano essere identificati con gli artefici, in Sardegna, della civiltà dei nuraghi. All’incontro parteciperanno, sostenendo il rigore scientifico della pubblicazione, Giulio Paulis, ordinario di Glottologia a Cagliari e Raimondo Zucca, docente di Storia romana a Sassari. Interverrà anche Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna. ( m . a .)
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 febbraio 2017 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
IL CANTIERE DELLE STORIE
Presentati ieri i progetti finali dei gruppi di lavoro
Un Centro di alta formazione e il Premio Solinas
IL RETTORE CARPINELLI Ci sentiamo alla guida di un progetto che mette insieme diverse realtà ed è finalizzato alla crescita di tutto il territorio
IL PORTAVOCE DEL MINISTRO Quello che ho visto è un lavoro bellissimo perché scommette sulle nuove generazioni e troveremo il modo di sostenerlo
di Fabio Canessa
SASSARI Nel 1985 su iniziativa di Felice Laudadio, sostenuto da Franco Cristaldi e Gian Maria Volonté, prendeva forma il progetto di un premio per sceneggiature originali e inedite come omaggio a Franco Solinas, scomparso prematuramente tre anni anni. Un riconoscimento nuovo, nato per mettere l’accento sul ruolo dello sceneggiatore. Mestiere portato avanti con passione da Solinas, autore tra gli altri di film come “Kapò” e “La battaglia di Algeri” diretti da Gillo Pontecorvo. Ad amici e colleghi conosciuti lavorando a Roma, grandi nomi che insieme a lui hanno fatto la storia della settima arte, Solinas aveva fatto conoscere La Maddalena che sempre rimase il suo luogo del cuore. Non poteva quindi che nascere nell’isola il Premio a lui dedicato, riconoscimento che dal 1986 è diventato un punto di riferimento nel panorama cinematografico non solo nazionale. Sono oltre novanta i film da realizzati a partire da sceneggiature premiate (come “L’uomo in più” di Paolo Sorrentino) o almeno finaliste (come “Perfidia” di Bonifacio Angius). Nel corso degli anni il Premio Solinas si è dovuto però spostare, lasciare la Sardegna. La sua casa naturale resta l’Arcipelago e l’obiettivo degli organizzatori è riportarlo lì. E non solo. Al ritorno alla Maddalena si vuole legare anche il progetto della realizzazione di un Centro di alta formazione per il cinema e l’audiovisivo. Di questo si è discusso durante i lavori del “Cantiere delle storie”, iniziativa guidata dall’Università di Sassari e dal Premio Solinas, in collaborazione con le Università di Cagliari e Tor Vergata, il comune della Maddalena, il festival Cinemed di Montpellier, l’Istituto italiano di cultura di Madrid. Un ambizioso progetto finanziato dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca che unisce scrittura cinematografica e architettura con l’obiettivo di mettere sul tavolo le migliori idee progettuali per la realizzazione del Centro alla Maddalena. Scenari che sono stati presentati ieri dai gruppi partecipanti, composti da studenti di vari corsi di laurea, sceneggiatori, architetti, docenti e finalisti del Premio Solinas. Padrona di casa l’Università di Sassari «alla guida di un progetto – ha sottolineato il rettore Massimo Carpinelli – che mette insieme diverse realtà, per la crescita di un territorio». Quello della Maddalena felice, come ribadito dal sindaco Luca Montella, di poter riabbracciare il Premio Solinas rappresentato da Francesca Solinas, Annamaria Granatello, Emanuele Bevilacqua. Per mettere a fuoco le linee progettuali del Centro, i partecipanti ai lavori si sono confrontati in particolare su tre aspetti: la visione cinematografica che vorrebbero rappresentare alla Maddalena, il target a cui rivolgersi, gli spazi destinati a diventare una casa per il cinema. Molto variegate le proposte, presentate dagli studenti durante la conferenza di ieri. Dall’idea di una cittadella delle immagini, alla visione di un’isola che sfruttando la sua posizione al centro del Mediterraneo possa diventare luogo privilegiato di incontro tra diverse culture. Dal progetto di un polo legato al cinema di genere e allo sviluppo degli effetti digitali, a quello di un centro specializzato in riprese sottomarine. E poi tante idee per coinvolgere anche la comunità locale: da sale polifunzionali, a cineteche per conservare il patrimonio audiovisivo legato all’Arcipelago, a possibili festival. Non ricordato dai ragazzi, ma uno esiste già da anni: “La valigia dell’attore” dedicato a Gian Maria Volonté che nel discorso di un’isola sempre più a vocazione cinematografica potrebbe diventare una risorsa ancora più importante. Sui vari spunti continueranno a lavorare gli studenti di architettura dell’Università di Sassari, puntando su una serie di spazi da riqualificare nel territorio della Maddalena per arrivare alla realizzazione del Centro. Progetto che il Governo promette di sostenere: «Crediamo fortemente nel cinema – le parole di Gianluca Lioni, portavoce del Ministro per le attività culturali Dario Franceschini –. Il progetto che è stato elaborato e presentato in questi giorni è bellissimo, scommette sulle nuove generazioni e le loro idee e proprio in base a questo il Ministero troverà sicuramente la forma per assicurare il giusto sostegno».
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 febbraio 2017 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
La decima edizione dedicata a Nereide Rudas, un ricordo speciale per lo scultore Pinuccio Sciola
Domenica a Cagliari il Premio Alziator
CAGLIARI Prende il via domenica con una serata speciale di letteratura, musica e premiazioni, in programma alle 18 al teatro delle Saline a Cagliari, la decima edizione del Premio letterario “Francesco Alziator”. Ad organizzare la manifestazione è come sempre l’omonima fondazione, che da alcune settimane è rimasta orfana della sua fondatrice e presidente, la professoressa Nereide Rudas. Proprio per rendere omaggio alla grande figura che ha creato questo premio, l’inizio sarà dedicato a Nereide Rudas con una commemorazione di Paolo Pillonca, premiato proprio nella scorsa edizione, e da Tonino Oppes autore di un testo letto da Susy Ronchi, che sarà la voce guida di tutta la serata assieme a Valeria Aresti. Tra i premi alle personalità illustri delle istituzioni spiccano la prefetta Giuliana Perrotta, il Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari Claudio Orazi e Franco Siddi, consigliere di amministrazione della Rai e a lungo al vertice della Fnsi. Per la cultura e l’imprenditoria, saranno premiati Gianni Filippini, direttore editoriale dell’Unione Sarda, Maria Antonietta Mongiu presidente del Fai sardegna, la docente Gloria Podda, assessore alla Cultura del Comune di Villasor, Gualtiero Cualbu, imprenditore, la giovanissima Federica Sarritzu dell’Hotel Baia di Nora, e l’Atelier delle sorelle Piredda, da 30 anni in prima linea con il loro marchio per la diffusione di uno stile sardo-mediterraneo nella moda e nell’abbigliamento. Per lo sport ci sarà il grande Gigi Riva, sardo di adozione.Per la musica il chitarrista quartese Simone Onnis, l’unico sardo ad aver suonato alla Carnegie Hall di New York, e la cantante bolotanese Maria Giovanna Cherchi. I figli Maria e Tomaso, con l’amministrazione comunale di San Sperate ritireranno il premio alla memoria di Pinuccio Sciola, artista conosciuto in tutto il mondo mancato improvvisamente la scorsa primavera, mentre un altro figlio, Carlo, riceverà il premio alla memoria in onore del padre Ugo Carcassi, scienziato, medico e intellettuale. Valeria Cannas e Ida Allegretto saliranno sul palco per ricordare i loro mariti, Giorgio Pisano e Franco Oppo. E sarà ricordato anche anche un religioso amato dalla gente, Fra Lorenzo Pinna.
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 febbraio 2017 / Pagina 30 – Alghero
Ex Asilo Sella
Domani convegno col Circolo Terrestri

Domani, venerdì, alle 15.30 nell’Aula Magna di Architettura, nella sede decentrata dell’ex Asilo Sella, il convegno “Posidonia oceanica, una risorsa chiamata problema”. Organizzato dal Circolo Terrestri di Alghero, neonato gruppo culturale che con questo appuntamento inaugura un ciclo di eventi dedicato all’approfondimento delle più importanti tematiche locali e regionali, il convegno intende fare chiarezza sulle azioni da intraprendere per rispondere, attraverso i numerosi interventi di autorevoli esperti, alle contraddizioni che ancora animano il dibattito legato a un argomento così delicato. (g.m.s.)

RACCOLTA BREVETTATA PER LA POSIDONIA
Un macchinario inventato dalla cooperativa Achantus di Olmedo potrà anche consentirne il riutilizzo come concime
di Gian Mario Sias
ALGHERO Tutti a scervellarsi, tra polemiche politiche e strascichi giudiziari, quando la soluzione era a pochi passi. A pochi chilometri, esattamente. A Olmedo, per essere ancora più precisi. È lì che l’eterno problema della posidonia spiaggiata, che ogni anno fa litigare amministratori, operatori turistici e ambientalisti di Alghero, con il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria a rendere ancora più problematico il quadro, potrebbe presto trovare una soluzione. La cooperativa Acanthus ha da poco ottenuto il brevetto europeo per un macchinario che potrebbe rivoluzionare i sistemi di raccolta sostenibile ed ecocompatibile della posidonia. Non solo, perché il pool multidisciplinare di esperti che ha lavorato a questo progetto sta anche perfezionando sperimentalmente l’idea di utilizzare la posidonia per rendere più ricco di minerali e altre caratteristiche un concime vegetale per le coltivazioni biologiche. Una rivoluzione. Alghero da anni si dibatte sul sistema più efficace e ambientalmente adeguato di rimozione di questo “rifiuto speciale”, come è classificata oggi la posidonia. Ebbene, Achantus è a un passo dal sogno di realizzare una vera e propria filiera a impatto zero per la sua raccolta e il suo riutilizzo. Si tratta di una cooperativa composta da professionisti specializzati in attività ambientali, che hanno deciso di allearsi nel 2012 proprio intorno all’idea di realizzare il macchinario che l’11 gennaio scorso ha ottenuto il brevetto europeo. «Finora la raccolta della posidonia è stata fatta con mezzi meccanici non adatti, che tendono a provocare grandi esportazioni di sabbia», racconta Barbara Perinu per conto del team di professionisti con base a Olmedo. «Senza considerare che oggi è quanto mai importante che della posidonia si sappia cosa farne – prosegue – senza sapere cosa fare dei residui di posidonia spiaggiata una volta raccolta ed esportata dalla spiaggia, si sta solo creando un problema, o spostandolo». La macchina messa a punto dalla cooperativa, invece, «compie in loco la separazione della posidonia e riduce al minimo le esportazioni di sabbia», spiega la rappresentante di Achantus. «Ora che abbiamo ottenuto il brevetto passiamo alla realizzazione dei prototipi – continua – entro la primavera 2018 contiamo di poter essere sul mercato». Tutto questo tempo servirà per proseguire con gli esperimenti, portati avanti in sinergia con le aziende locali ma anche con Regione, Università e Coldiretti, per «integrare un substrato vegetale che già produciamo, realizzato dai soli scarti delle potature, e che viene utilizzato per l’agricoltura biologica». D’altronde, «già in passato la posidonia – conclude Barbara Perinu – si usava nei campi».

 
 

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