Domenica 29 gennaio 2017

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 gennaio 2017
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 gennaio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
È online il bando del concorso video “Prevenire la corruzione” aperto a tutti gli studenti dell’Università degli studi di Cagliari. I video in gara concorreranno a due tipologie di premi, anche cumulabili, per un totale di oltre 5mila euro in palio. La scadenza per iscriversi è il 16 marzo, mentre per l’invio dei video è fissata per il 28 aprile. Informazioni: http://trasparenza.unica.it/concorso-video-prevenire-la-corruzione/.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 gennaio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Per lasciare il quartiere si passerà da via Università, dove sarà invertito il senso di marcia
Castello, due mesi di passione
Via Manno, il cantiere avanza: da domani chiusa via Mazzini
«Chiediamo ancora un po’ di pazienza», dice l’assessora alla Mobilità, Luisa Anna Marras. «Del resto, finora i cittadini ne hanno avuta. E i risultati, mi sembra, li stanno ripagando». La pazienza, ai cagliaritani servirà a sopportare due mesi di chiusura di via Mazzini e, con essa, l’interruzione dei collegamenti fra Castello e piazza Costituzione. Conseguenza: da domani al 31 marzo sarà invertito il senso di marcia in via Università, che potrà essere percorsa da via De Candia alla Torre dell’Elefante per raggiungere via Cammino Nuovo.
L’ASSESSORA «Un disagio necessario per completare i lavori in corso in via Manno», prosegue Marras. I risultati cui fa riferimento la vicesindaca sono, nella fattispecie, i sottoservizi rifatti (con le condotte delle acque bianche finalmente separate da quelle dei reflui fognari, e il tutto in grado di reggere meglio ad acquazzoni abbondanti) e la nuova pavimentazione stradale, tutta granito e tozzetti di porfido. Il cantiere ora è fermo in piazza Martiri, dove il monumento ai caduti delle guerre d’indipendenza è avvolto in una struttura contenitiva. Gli scavi, però, devono andare avanti, «ed è inevitabile chiudere via Mazzini».
CHI PUÒ ENTRARE Nella strada potranno entrare solo le auto di residenti e autorizzati. Per tutti gli altri, da via De Candia sarà obbligatorio proseguire dritti per via Università, dove sarà invertito il senso di marcia, in direzione della Torre dell’Elefante e da lì sarà obbligatorio svoltare a sinistra per raggiungere via Cammino Nuovo.
CARICO E SCARICO «Ci preoccupa l’aspetto della consegna e del ritiro della merce», commenta Maria Luisa Castello, titolare dell’Antica edicola cagliaritana, uno degli esercizi commerciali che si trovano in via Mazzini. «I mezzi dei fornitori potranno entrare», precisa l’assessora.
LE MODIFICHE Tutte le modifiche al traffico sono contenute nell’ordinanza numero 153 del 27 gennaio a firma del dirigente del servizio Mobilità, infrastrutture viarie e reti. Per uscire da via Mazzini, si dovrà risalire, percorrere la rotatoria che verrà realizzata all’incrocio con via Spano, superare la Porta dei Leoni, dove sarà in vigore il senso unico alternato regolato da un semaforo tra via Spano e via Università. Nel tratto di via Università tra la Porta dei Leoni e via De Candia ci sarà il doppio senso di marcia e il divieto di sosta con rimozione forzata.
ASFALTO DEVASTATO In via Mazzini, da parte dei commercianti, la chiusura viene vista come un passaggio inevitabile per la prosecuzione dei lavori. Semmai, a dare fastidio è la prospettiva di subire i disagi del cantiere senza godere dei vantaggi: «Nella strada sono già stati eliminati dei parcheggi preziosi per far posto ai mezzi di lavoro», fa notare Betty Pau, del negozio Naga, abbigliamento e gioielli. «La chiusura magari porterà un po’ più di sicurezza visto che, con l’eliminazione del semaforo, le auto sfrecciano a tutta velocità verso piazza Costituzione. Il guaio è che nella nostra strada, dove l’asfalto è disastrato e pieno di buche, non è previsto alcun intervento».
Lo conferma Luisa Anna Marras: «Sì, per ora nessun intervento in via Mazzini. Però stiamo cercando di trovare dei fondi nel bilancio di previsione: vedremo».
LA PIAZZA È invece a buon punto il progetto per l’intervento successivo, che riguarderà piazza Costituzione: «È un nuovo lotto, i lavori inizieranno presto», promette la vicesindaca.
GLI ASCENSORI Per Castello, la chiusura di via Mazzini costituirà un altro elemento di isolamento dal resto della città. Gran parte degli ascensori sono ancora fuori uso: «Gli impianti devono essere sostituiti. Stiamo andando avanti verso l’aggiudicazione dei lavori. Intanto - conclude Marras - è stato riattivato quello accanto al bastione Saint Remy».
Marco Noce
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 gennaio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Il Consiglio deve dare il via libera alla legge ma è polemica per i tagli annunciati sui territori
Il primo passo è la nuova Rete
Moirano: i risparmi solo con la riorganizzazione degli ospedali
Entro la fine del 2017 ci dovranno essere cento milioni in meno nel borsino della sanità. Missione affidata dalla Regione al direttore generale della Asl unica, Fulvio Moirano che però ha posto una condizione che diventa ogni giorno più stringente: la riorganizzazione della rete ospedaliera. «È un provvedimento molto importante che mi permette di decidere cosa lasciare e cosa chiudere». Con la nuova organizzazione ci sarebbe un risparmio stimato di 54 milioni di euro, inoltre, dal ministero arriverebbe un bonus di 250 milioni.
IL VIA LIBERA A questo punto entra in gioco la politica, perché è il Consiglio regionale che deve dare il via libera al provvedimento che inevitabilmente condiziona il rapporto con i territori. Da un lato, il presidente della commissione Sanità, Mondo Perra, si dice disponibile ad «accelerare per la discussione». Dall’altro va all’attacco il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Non possono scaricare sul Consiglio la responsabilità di una gestione fallimentare che ha aggravato i costi della sanità».
IL PROGETTO Secondo il progetto della Giunta, la nuova rete ospedaliera consentirà di risparmiare perché ci sarà una razionalizzazione delle cure. Significa che non tutti gli ospedali avranno tutti i reparti e di conseguenza ci sarà un taglio dei primariati. Secondo Moirano, a una prima analisi in tutta la Sardegna «sono sufficienti 17 primariati considerando anche i privati». In Sardegna sono previsti due dipartimenti di alta specializzazione, (Dea di II livello) a Cagliari e Sassari, e altri sei ospedali di primo livello distribuiti sul territorio. Le altre strutture saranno suddivise tra ospedali di base, di comunità e di zona disagiata.
LA GEOGRAFIA Il ritardo della politica sulla rete ospedaliera ha un’origine precisa, come sottolinea Perra: «Dobbiamo evitare di concentrarci solo su questo senza pensare alla rete territoriale delle cure». È necessario capire in che modo collegare, e rendere accessibili agli utenti, i centri specializzati. Allo stesso tempo fare in modo che si possano effettuare altre sui territori senza dover ricoveri inutili. «La rete deve garantire in ogni punto della Sardegna un intervento entro i 30, 60 o 90 minuti a seconda della tipologia», dice Moirano. Il nodo sta tutto in questa riorganizzazione che dovrebbe essere complementare alla rete ospedaliera.
I SINDACATI Polemica da parte dell’organizzazione intersindacale medica per il mancato invito alla presentazione del Piano nazionale esiti. «Non è stata una scelta istituzionalmente corretta. I medici, nel bene o nel male, sono i protagonisti di questi esiti», sottolinea Susanna Montaldo, segretaria dell’Anaao assomed.
Matteo Sau
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 gennaio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
SASSARI. Il direttore sanitario della Asl: profilassi per chi ha avvicinato la paziente, nessun contagio
Meningite, in coma farmacologico la donna ricoverata in Rianimazione
«Non c’è alcun pericolo di contagio. Le procedure sono state attivate immediatamente e tutti gli operatori che sono venuti a contatto con la paziente sono già stati sottoposti alla profilassi».
Il direttore dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, Bruno Contu, rassicura sui rischi di una epidemia da meningite, dopo il ricovero in Rianimazione di una 55enne affetta da meningococco, l’infezione batterica più temibile. La donna è arrivata al pronto soccorso giovedì mattina in condizioni disperate.
ANALISI Febbre altissima, petecchie color porpora sulla pelle, in uno stato di torpore che non faceva presagire nulla di buono. Non era vigile e i medici hanno subito confermato i loro sospetti: meningite, anche se c’era da capire quale sierotipo, se B o Y.
Le successive analisi hanno poi chiarito che si tratta del ceppo Y, raro in Sardegna, ma più frequente nella Penisola. Un genere certamente meno pericoloso del tipo B e del C. La profilassi adottata per l’Y, in ogni caso, è la stessa del B, quella quindi già attivata tempestivamente dalla direzione sanitaria dell’Aou.
NELLA COMUNITÀ Il sindaco del Comune dell’Anglona nel quale la paziente risiede è stato contattato dal direttore dell’Area socio sanitaria locale di Sassari, Giuseppe Pintor, per dare rassicurazioni all’intera comunità, tramite l’Amministrazione. Anche il marito della donna, ovviamente, sta seguendo la profilassi. La notizia nel piccolo paese si è diffusa in fretta, provocando comprensibili reazioni di sgomento. Tra i residenti c’è preoccupazione per i rischi di un contagio e per la sorte della loro concittadina.
«Solitamente questa patologia, se trattata immediatamente - continua il direttore Contu - ha una evoluzione favorevole. Comunque noi dobbiamo ancora aspettare almeno tre o quattro giorni prima di poter emettere una prognosi definitiva».
LE ANALISI Le condizioni della 55enne sono stazionarie. La paziente è ancora in camera di isolamento, intubata e sedata, «quindi non si possono valutare nell’immediato - aggiunge il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria Nicola Orrù - eventuali danni dal punto di vista neurologico, ma nella criticità delle sue condizioni, il fatto che nelle ultime 24 ore non sia peggiorata, è certamente un buon segno». L’ultimo bollettino medico non mostrava variazioni significative.
GLI ULTIMI CASI La donna è sempre assistita da ventilazione meccanica, in coma farmacologico. L’ultimo caso di meningite in Provincia risale al marzo scorso, quando una ragazza di 22 anni, di Porto Torres, era finita in Rianimazione. La giovane, affetta anche lei da infezione da meningococco, si era salvata grazie all’efficacia delle terapie messe in atto con tempestività dai medici sassaresi. In quello specifico caso erano state sottoposte a profilassi una trentina di persone, secondo i protocolli previsti in queste situazioni e gestiti dal Dipartimento di Igiene e profilassi dell’Azienda sanitaria locale. I casi più recenti in Toscana hanno creato parecchio allarme, tanto da scatenare una corsa alla vaccinazioni. C’è tuttora un dibattito in corso sull’esigenza di una apposita normativa che stabilisca l’obbligatorietà dei vaccini, su tutto il territorio nazionale, per l’accesso dei bambini agli asili nido e alla scuola materna.
Caterina Fiori
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 gennaio 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 47 - Edizione CA)
ORUNE. Nuova tappa del percorso sulla legalità: esperti a confronto
Coro di no alla violenza
«L’argine della prevenzione oltre la repressione»
Marilena Orunesu INVIATA
ORUNE “Diach’errere unu munnu de pache e de amore” . Il canto del coro “Incantos de Orune” dà voce alla speranza in una sala dove prende forma la consapevolezza delle mille dinamiche che qui come altrove generano nuove e vecchie violenze. Viaggio a vasto raggio che va oltre i confini del paese, coglie similitudini vicine e lontane, smonta stereotipi. E allora, sotto la guida di Maria Antonietta Mongiu, animatrice della rivista SardegnaSoprattutto, trovano spazio la violenza sulle donne o quella che si fa largo tra i giovani, gli attentati agli amministratori. Facce di questo tempo che non cancellano quelle del passato. Difficile coglierne i confini.
FENOMENO NUOVO Per l’antropologo Bachisio Bandinu assalti ai portavalori, ruspe che sfondano le banche, droga, racket, infiltrazioni mafiose sono espressioni di una violenza nuova. «Lo sono nella forma e nell’intenzionalità: ogni crimine prende la forma attuale del tempo». E volgendo lo sguardo ravvicinato alla comunità aggiunge: «È tradizionale che un ragazzo di Nule venga a Orune a consumare una vendetta? È tradizionale parlando di studenti? Non pare anche se l’omicidio è tradizionale perché è delitto di tutti i tempi».
LA COMUNITÀ Antonietta Mazzette che con Daniele Pulino illustra i risultati di una ricerca fatta sul campo parte da un dato virtuoso: «Nel lungo periodo il numero degli atti di violenza è diminuito, ma nell’area centro-orientale c’è un’incidenza maggiore». I motivi? «La diffusione delle armi, questo mercato illegale va contrastato non solo con il lavoro delle forze dell’ordine. Serve il controllo della comunità: non va bene che un ragazzo vada col padre a esigere la restituzione di un’arma illegale. Possedere una pistola illegale deve diventare un disvalore», dice la sociologa dell’università di Sassari. E spiega: «La comunità è il problema e anche la soluzione. La riparazione è un percorso complicato, legato a pratiche di comunità sociale. Bisogna dare chances ai giovani che rimangono, far vedere altre vie rispetto alla violenza». La giornalista Maria Francesca Chiappe snocciola i fatti di cronaca. Il ragazzo di Gavoi che uccide una donna davanti alla figlioletta in cambio di una promessa di denaro - nota - non è poi diverso da quello di Ferrara che per pochi soldi aiuta l’amico ad ammazzare i genitori.
FEMMINICIDIO In omaggio a Nereide Rudas a cui la giornata è dedicata, Cristina Ornano, giudice del tribunale di Cagliari, parla di muliericidio e sottolinea che la Sardegna è in linea con il resto d’Italia: «Vorrei che fosse raccolto l’invito di Nereide Rudas cioè l’impegno a non dimenticare questi delitti di prossimità, compiuti nell’ambiente domestico». Nel prestigioso parterre di ospiti c’è Giuliana Perrotta, prefetta di Cagliari, che per la prima volta varca la sua area di competenza. «Il prefetto non è più la figura austera di stampo ottocentesco», premette. Coglie le conflittualità, dal cyberbullismo ai migranti. «Non serve solo la repressione, dobbiamo tutti sforzarci a combattere la violenza che ognuno porta con sè». Ma ha parole di fiducia, citando papa Francesco: «solidarietà sempre e con tutti».
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 / Pagina 18 - Oristano
UNIVERSITÀ, MOBILITAZIONE E POLITICA
PARLIAMONE
di ENRICO CARTA
È successo. Anche a Oristano. La parola mobilitazione non esiste solo sul dizionario o nelle chiacchiere da tastiera che poi non si concretizzano in reazioni sul campo. Solo singoli settori avevano protestato o si erano mobilitati di fronte allo spauracchio poi svanito della chiusura di uffici pubblici come la Prefettura o il tribunale che comunque sono rimasti al loro posto. Altre proteste erano state portate avanti sempre per la sparizione di presidi territoriali dello Stato o della Regione. La cancellazione di sedi periferiche di enti amministrativi o di servizi pubblici è stata in fondo assorbita senza troppo dolore in tutti questi anni: qualche manifestazione, toni alti magari sulla stampa da parte di qualche politico, la solita indignazione momentanea e poi, abbastanza in fretta, tutti si adeguavano alla nuova situazione. Nei giorni scorsi no. Non è andata così. Quando, di fronte alla città si è parata la possibilità che l’università venisse azzoppata, la reazione è stata vera e non solo da social network. Oristano ha dimostrato di sapersi mobilitare e andare al di là dei meri doppi fini che può avere la politica. Il dubbio che questi doppi fini abbiano aleggiato sopra lo scontro tra il Consorzio Uno che gestisce l’ateneo e la Provincia che è invece proprietaria dell’immobile, è rimasto in molti e non costituirebbe certo una novità. Quel che invece è quasi un inedito o comunque un ricordo di vecchia data è la grande partecipazione all’assemblea pubblica di mercoledì, dove accanto a dipendenti, docenti e studenti c’erano anche tante altre persone che, di fronte all’eventualità di perdere un’eccellenza della cultura locale, hanno deciso che era arrivato il momento di fare le barricate. Fortunatamente la situazione non è così seria come era apparsa in un primo momento e qui si apre un secondo spunto di riflessione: quanto le forze politiche pronte alla sfida sul teatro delle comunali ormai prossime erano e sono disposte a usare la clava dell’università come arma da brandire nella campagna elettorale? La speranza di tutti coloro che nei giorni scorsi si sono uniti alla protesta è che il confronto non diventi una lotta senza quartiere in cui ogni pretesto diventa valido per fini esclusivamente personali o di fazione politica. Il bene pubblico va oltre gli sgambetti al rivale di turno da affossare nel giorno delle urne.
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Pagina 18 - Oristano
Incontro sull’università promosso dal pd
“Oristano Universitaria: perché serve, perché resta”: è questo il tema dell’incontro organizzato per venerdì 3 febbraio alle 17 nell’Hospitalis Sancti Antoni dal circolo cittadino del Pd. Interverranno Alessio Mandis, segretario provinciale del partito; Caterina Pes, parlamentare; Antonio Solinas e Mario Tendas, consiglieri regionali, Maria Del Zompo, rettore dell’Università di Cagliari.
In curia la presentazione del libro sul dossale Oggi alle 17, nel Museo Diocesano Arborense, Andrea Pala, dell’Università degli Studi di Cagliari, presenterà la monografia “Il dossale con Madonna e Bambino tra santi di Oristano”, scritta da Nicoletta Usai, docente della stessa università. Interverranno l’arcivescovo Ignazio Sanna e la direttrice del museo, Silvia Oppo. Il libro, edito da Iskra, si inserisce nella collana “I Tempi”. Il libro prende in esame l’opera esposta al museo diocesano, nelle componenti storico artistiche, iconografiche e tecniche. pagamenti per scrutatori e presidenti di seggio
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Pagina 7 - Sardegna
Il progetto
Aras e università insieme per creare un super latte
SASSARI Progetto dell’università di Sassari e dell’Aras su come migliorare le proprietà del latte ovino. Lo studio è stato presentato nei giorni scorsi a Milano da Nicola Macciotta del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari durante un seminario dell’Associazione italiana allevatori a cui hanno partecipato anche il presidente e il direttore dell’Aras, Stefano Sanna e Marino Contu. «Abbiamo eseguito un campionamento su 1200 pecore di razza sarda – spiega Macciotta – iscritte al libro genealogico, distribuite in 50 allevamenti in tutta la regione. Abbiamo prelevato materiale biologico, tramite tamponi nasali, e campioni di latte individuali. L’analisi dei dati ha evidenziato una buona variabilità genetica e la possibilità di un miglioramento selettivo». «Lo studio – precisa Marino Contu – ha permesso lo sviluppo di metodiche innovative per l’ottenimento di indici di previsione, utilizzabili nelle analisi di routine per l’individuazione dell’attitudine casearia del latte senza costi aggiuntivi per i programmi di selezione genetica». «Il sistema sardo è all’avanguardia in tecnologia e innovazione – sottolinea Stefano Sanna, presidente dell’Aras – grazie alle sinergie con il mondo accademico e della ricerca. I nostri tecnici sono il collante tra queste realtà e mettono in pratica i nuovi studi visitando quotidianamente gli allevamenti».
 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Pagina 22 - Agenda Sassari
CORSI DI INGLESE
Il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari organizza corsi di lingua inglese. Iscrizioni entro il 31 gennaio 2017. Info: http://corsilingua.uniss.it/ alla sezione "Corsi di inglese 2017"; segreteria del Dipartimento; mail a corsilingua@uniss.it.
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Pagina 31 Sassari
SANITÀ >> VERSO LA PARALISI
Scadute a novembre le convenzioni dell’Aou con le associazioni che trasportano migliaia di pazienti da reparto a reparto
L’azienda in difficoltà La macchina dell’assistenza garantita dai volontari che da mesi lavorano gratis A breve partirà una informativa al prefetto
di Luigi Soriga
SASSARI La prossima settimana le ambulanze che trasportano i pazienti da reparto a reparto nelle Cliniche potrebbero fermarsi. Significa che gli ingranaggi dell’Azienda ospedaliero universitaria improvvisamente si inceppano, e che la macchina dell’assistenza sanitaria andrebbero in tilt. Non a caso della situazione a breve verrà informato anche il prefetto, perché si parla di migliaia di viaggi al mese. Il motivo dell’imminente disservizio, che potrebbe creare effetti a catena nella organizzazione degli spostamenti dei pazienti, è sempre lo stesso: le convenzioni con le associazioni di volontariato che si occupano del trasferimento in ambulanza dei pazienti sono scadute da novembre. Anzi, per essere più precisi è scaduta l’ultima delle innumerevoli proroghe concesse sino ad oggi. Ma dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sui vertici della sanità proprio per l’utilizzo illecito dell’istituto della proroga, ora i dirigenti vanno estremamente cauti nel rinnovare i contratti senza passare attraverso un bando pubblico. Perciò, in questa sorta di limbo autorizzativo, senza nuove gare e con le convenzioni scadute, sette associazioni stanno garantendo il servizio a titolo gratuito, senza percepire i rimborsi da mesi e senza avere nemmeno garanzie sui tempi del bando. L’ultima volta che l’Aou ha pagato è stato a giugno del 2016. Non basta: a partire da febbraio lo scenario si complica ulteriormente. Perché dal 2015 e fino ad oggi, le ambulanze delle associazioni si dovevano occupare di tutti i trasporti del Santissima Annunziata che l’autorimessa dell’ospedale civile non riesciva a coprire. A febbraio però c’è una novità importante che rivoluziona il servizio. L’autorimessa dell’ospedale chiude e i trasferimenti di tutti gli utenti saranno un’incombenza delle associazioni. Significa che chi si rivolge al pronto soccorso e avrà bisogno di svolgere una tac alle Cliniche, sarà caricato su un’ambulanza delle associazioni. Stessa cosa per tutti i pazienti che arrivano e devono rientrare negli altri presidi del territorio, come Alghero, Thiesi, Ittiri e così via. I volontari, vista l’enorme carico di lavoro e la grande responsabilità che si riversa sulle loro spalle, non sono disposti a un salto nel buio, senza conoscere modalità e tempi per il rinnovo della concessione o per la stipula di un’altra proroga. Se i vertici dell’Aou non forniranno garanzie, i mezzi di soccorsi sono destinati a fermarsi.
 


11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
ortopedia
Mancano anche le protesi
saltano gli interventi
SASSARI Oltre ai reagenti per le analisi e alle ambulanze delle associazioni di volontariato, indispensabili per il trasporto dei pazienti da una clinica all’altra, nei prossimi giorni in viale San Pietro rischiano di saltare anche gli interventi per l’applicazione delle protesi. Non si conoscono con precisione le cause di questo nuovo blocco, ma dovrebbero essere quelle già note nei laboratori di analisi e nelle sedi dei sodalizi che hanno convenzioni con la Azienda ospedaliero universitaria. La situazione di impasse provocata dal mancato rinnovo dei contratti con i fornitori dell’Azienda Mista riguarderebbe, quindi, anche i presidi sanitari che a volte sono molto costosi perché realizzati con materiali speciali. Protesi che servono per restituire mobilità a chi ha avuto seri problemi ortopedici. Mancano in particolare nei magazzini dell’Aou le protesi per l’anca e per il ginocchio ma la situazione riguarda tutto il settore. Dalla cortina di riserbo che circonda l’ambiente sanitario trapelano pochissime indiscrezioni, per lo più di pazienti prossimi all’intervento chirurgico. Della questione sarebbe già stato informato il direttore generale Antonio D’Urso che si sta occupando di questo e di altri problemi. Intanto, a causa del disservizio rischiano di saltare tutti gli interventi programmati. Se accadesse, questo provocherebbe una serie di altri problemi nella organizzazione di un ambito sanitario che fino ad oggi ha funzionato bene e che, anzi, un centro di riferimento regionale della sanità. Un centro di eccellenza che copre tutti i settori di punta della patologia ortopedica. Le protesi all’anca e al ginocchio sono quelle che vengono utilizzate più spesso e, non a caso, sono quelle che scarseggiano a causa della situazione che si è creata. Si tratta di presidi sanitari molto costosi, in qualche caso migliaia di euro.


 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Sicurezza, attacco del Nursing Up: contestato il vademecum redatto dopo l’incidente di dicembre
«Gli infermieri non sono dei manutentori»
SASSARI «Basta con il gioco dello scarica barile delle responsabilità»: dura replica del sindacato Nursing Up (l’Associazione nazionale del sindacato professionisti sanitari della funzione infermieristica) alla nota inviata dalla direzione del “Santissima Annunziata” dopo il drammatico incidente che - prima di Natale - era costato la vita a un paziente ricoverato nella struttura ospedaliera. E giusto per capire il livello del confronto, il Nursind sottolinea di «avere già dato mandato ai legali per intraprendere tutte le misure di tutela del caso». L’organizzazione sindacale rileva che il vademecum firmato dal direttore Bruno Contu «si chiede al personale infermieristico di segnalare con penna rossa e in maiuscolo nelle consegne infermieristiche ogni forma di disagio psico-comportamentale che i degenti manifestano durante il periodo di ricovero. Tali segnalazioni avvengono già, come come pure il monitoraggio orario dei pazienti che manifestano insofferenza». Nel provvedimento della direzione, inoltre, viene chiesto al personale sanitario «il monitoraggio delle finestre maniglie e tapparelle, distogliendo così i professionisti dall’assistenza dei pazienti e dandogli così compiti da manutentore». Il sindacato denuncia le condizioni di sovraffollamento della struttura e le difficoltà nelle quali il personale è costretto a operare. «Sinceramente ci saremmo aspettati una convocazione per discutere di sicurezza, di suddivisione dei ricoveri nei due stabilimenti della neonata Aou, in maniera tale da non sovraccaricare in modo eccessivo il Santissima Annunziata. Inoltre, un documento corretto conterrebbe uno studio del caso da parte del Rischio Clinico, da parte del Servizio di Protezione e Prevenzione senza sovrapposizioni e richieste assurde e umilianti come la richiesta di sorveglianza del degente da parte dei familiari che si affidano alla struttura sanitaria». Secondo il Nursind, il documento «è stato redatto senza alcuna discussione, senza coinvolgimento degli uffici e porta alla trasformazione del personale infermieristico da sanitario a manutentore e vigilantes». Per questi motivi, il Nursing Up conferma l’iniziativa di affidare ai legali il compito di verificare il da farsi.


 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 gennaio 2017 /
Pagina 37 Cultura e spettacoli
Il “Cantiere delle storie”: cinema e architettura
SASSARI Entrerà nel vivo a Sassari domani, e fino al primo febbraio, il “Cantiere delle storie”, progetto internazionale guidato dall’Università di Sassari e dal Premio Solinas, tra suggestioni cinematografiche ed elaborazioni di scenari architettonici. Attraverso un percorso di formazione articolato e internazionale, che per la prima volta metterà intorno allo stesso tavolo giovani studenti di architettura e cinematografia con sceneggiatori e architetti, il “Cantiere delle storie” proporrà idee progettuali per la realizzazione di un Centro di Alta formazione per il cinema e l’audiovisivo nell’arcipelago di La Maddalena. Il progetto porrà le basi per l’atteso ritorno del Premio Solinas a La Maddalena, terra di nascita dello sceneggiatore di fama internazionale Franco Solinas. Il filone dedicato alla scrittura cinematografica creativa ha già vissuto importanti momenti nelle Università di Sassari, Cagliari e Tor Vergata con i laboratori guidati dai docenti di cinematografia e da sceneggiatori di fama nazionale dal 19 al 26 gennaio. Si continuerà domani a Sassari a partire dalle 9 nei locali della ex biblioteca universitaria, dove i finalisti selezionati dal Premio Solinas incontreranno i giurati per finalizzare le sceneggiature che andranno al vaglio di una seconda giuria. Tra i professionisti che guideranno le sessioni di sviluppo, si segnalano lo sceneggiatore Stefano Rulli (vincitore di 4 David di Donatello), le sceneggiatrici Gloria Malatesta (Mignon è partita, Verso sera, Raccontami), Silvia Napolitano (Giulia e Giulia, I bastardi di Pizzofalcone), Valentina Gaddi (vincitrice del Premio Franco Solinas dello scorso anno). Gli studenti selezionati avranno l’opportunità di seguire i lavori e di conoscere una fase del processo professionale di costruzione di un film.
 
 
 

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