UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 14 dicembre 2016

Mercoledì 14 dicembre 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 dicembre 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
SESTU. Check up urbanistico
Il paese diventa un laboratorio per gli ingegneri
Il paesaggio e l'urbanistica sestesi diventeranno un laboratorio di studio per aspiranti ingegneri e architetti. Da ieri sino a venerdì, dopo l'accordo siglato dal Comune con la facoltà di Ingegneria e Architettura dell'Università di Cagliari, ha preso il via un seminario dedicato allo studio e alle funzioni del territorio di Sestu, ormai diventato strategico nell'area vasta per la presenza di importanti attività economiche.
«Il nostro territorio», spiega l'assessore Andrea Pisu, «vede la presenza delle aree commerciali di interesse regionale attestate sulla ex Carlo Felice, dei blocchi residenziali di Dedalo, Ateneo e Cortexandra, spesso con difficoltà di collegamento e criticità rispetto al centro urbano di matrice rurale». Al primo laboratorio parteciperanno i laureandi di architettura: nelle tre giornate di lavoro si concentreranno sulla relazione tra nuclei costruiti e paesaggio. «Si occuperanno del rapporto tra centro e agro», prosegue l'assessore, «ma anche di quello tra città e rio e del rapporto tra centro urbano e area metropolitana. L'obiettivo ambizioso è individuare il ruolo culturale di Sestu nell'area metropolitana». Il laboratorio di progetto della scuola di architettura è coordinato dai docenti Giovanni Battista Cocco e Adriano Dessì e si concluderà venerdì. «Gli studenti», si legge in una nota, «attraverso questa esperienza, inizieranno il proprio percorso di tesi di laurea che si concluderà nel prossimo anno». Nelle scorse settimane, invece, oltre duecento ingegneri si erano ritrovati in città per dei corsi di aggiornamento professionale.
 Francesco Pinna
 
 

L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
I TIRANNI SABAUDI
Venerdi alle 19, all'hostel Marina (scalette Santo Sepolcro) verrà presentato il nuovo libro di Francesco Casula “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”. Introdurrà Paolo Littarru, studioso di storia sarda, presenterà l'opera il docente universitario Giuseppe Melis, autore della prefazione.
 
 

L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 29 - Edizione CA)
ARBOREA. Venerdi il convegno: a confronto docenti universitari di Sassari, Cagliari e Pisa
La salute delle donne dal periodo nuragico a oggi
Le condizioni di vita delle donne sarde tra il periodo prenuragico e l'età moderna, il regime alimentare, le patologie più frequenti, l'età media di vita. Anche di questo si parlerà venerdì 16 ad Arborea, nel Museo delle Bonifiche, durante il convegno “La salute delle donne sarde dall'Età romana all'età moderna: nuovi approcci antropologici, bioarcheologici e storici” organizzato dal Centro per gli studi antropologici, paleo patologici e storici dei popoli del Mediterraneo, fondato da un gruppo di studiosi delle Università di Sassari e di Pisa, nell'ambito del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Ateneo turritano.
Superando gli steccati tra discipline scientifiche e umanistiche, docenti e specialisti nella gestione dei beni culturali delle Università di Pisa, Sassari e Cagliari confronteranno i risultati dei loro studi, a conclusione di un progetto di ricerca biennale finanziato dalla Fondazione Sardegna e guidato dalla storica della Medicina Eugenia Tognotti.
Il convegno è articolato in due sessioni. Nella prima Valentina Giuffra (Università di Pisa), Pasquale Bandiera, Rita Serra, Anna Bini (Università di Sassari), Daniela Rovina (Soprintendenza per i Beni archeologici) daranno conto dei risultati delle loro ricerche sulle “fonti dirette” relative a diversi periodi storici e proveniente da siti archeologici (e non) del Nord Sardegna. Nella seconda sessione, i dati saranno messi a confronto con quelli derivanti da “fonti indirette”. Una particolare attenzione verrà riservata ai Quinque libri conservati nelle parrocchie del territorio, interamente digitalizzati e che contengono le registrazioni di battesimi, matrimoni, morti e stati delle anime. Incrociando i dati è possibile acquisire informazioni sul regime di vita delle donne e in generale sulle condizioni sociali e sanitarie di una popolazione.
Ad aprire i lavori ad Arborea, dopo i saluti del sindaco Manuela Pintus, sarà Raimondo Zucca. Andrea Montella, Marco Milanese, Elena Mazzeo coordineranno i lavori.
 
 

L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Cronaca di Oristano (Pagina 27 - Edizione CA)
La ricerca
«Studiamo il loro ciclo di vita»
C'è chi i ricci li mangia e chi invece studia il loro ciclo di vita. Ormai da anni i ricercatori del Centro marino internazionale di Torre Grande analizzano questa specie in via d'estinzione. Cercano di capire quanti esemplari sono presenti nella costa e quali sono i tempi di crescita. «Il riccio può essere pescato quando arriva a 5 cm - spiega la biologa Maura Baroli , direttrice scientifica dell'Imc - Per arrivare a questa misura devono trascorrere almeno cinque anni, non di meno». Ma non solo. Gli studiosi sono al lavoro per dare vita ad un possibile ripopolamento della specie, ovviamente in laboratorio. «Si tratta di un lavoro molto complesso che portiamo avanti anche con le Università di Cagliari e Sassari - continua Baroli - Il nostro obiettivo è prima di tutto riuscire a far nascere i ricci e poi capire se questi, una volta messi in mare riescono a sopravvivere». ( s.p. )
 
 

L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Provincia Gallura (Pagina 36 - Edizione CA)
L'INCHIESTA. I dati del Sole 24 ore: prima provincia per ristoranti, ultima per laureati
Tante imprese ma pochi soldi
Dall'Olimpo a metà classifica: economia dinamica ma fragile
Un balzo indietro di 53 posizioni, dall'olimpo delle province più felici d'Italia a una più modesta mezza classifica, appena dietro Oristano e Cagliari. Nella graduatoria di quest'anno del Sole 24 ore la Gallura esce notevolmente ridimensionata e la performance peggiore è quella economica grazie a parametri molto più precisi. Il dato più impietoso quello dei protesti, pari a 4957 euro pro capite mentre per i depositi bancari delle famiglie, la terra della Costa Smeralda è al 105esimo posto su 110 province italiane.
 L'ECONOMIA Olbia-Tempio è saldamente in testa alla classifica per numero di imprese, ben 14 su 100 abitanti. «Il dato è positivo perché racconta di un territorio dinamico», spiega Gabriela Savigni, neo eletta alla presidenza dell'Ordine dei commercialisti: «Non dimentichiamo però che in molti casi si tratta di ditte individuali, persone che hanno perso il lavoro e hanno aperto una partita Iva». Come spiega il crollo in classifica? «I raffronti sono alterati per una differenza dei parametri rispetto al 2015, quest'anno sono molto più precisi, c'è il dato relativo ai brevetti e all'innovazione che ci penalizza, il dato negativo della disoccupazione giovanile. Sicuramente anche quella del nostro territorio è un'economia in sofferenza e alle nuove opportunità imprenditoriali non sempre si accompagnano nuovi posti di lavoro».
INNOVAZIONE E ISTRUZIONE Sicuramente quella gallurese non è un'economia proiettata verso il futuro, almeno non per ora: è ultima per start up innovative e brevetti pari a zero. «Devo dire che è un dato che mi ha un po' stupito», commenta Antonio Burrai, ingegnere fondatore del Fab Lab: «Non perché siamo particolarmente avanti rispetto al resto d'Italia ma ora vedo molte iniziative che vanno in questa direzione, lo stesso Fab Lab è una cellula che aggrega inventori , e ora c'è questo grosso progetto della Piattaforma tecnologica europea tutto dedicato alle Start up, sono ottimista per il futuro. Certo, la burocrazia resta il problema principale e molti si scoraggiano». La Gallura è maglia nera per l'istruzione, con 46 laureati ogni mille giovani. Un gap sul quale da molti anni lavora l'Osservatorio per la dispersione scolastica. «Nelle scuole è diminuita la dispersione ma è aumentato l'insuccesso», spiega la responsabile Anna Maria Chessa: «Prima i ragazzi che abbandonavano le aule, avevano un'alternativa nel lavoro. Ora non c'è più e i ragazzi restano a scuola che però diventa una forma di assistenza sociale. Collezionano insuccessi in un percorso che non li porta verso l'Università».
 IL GIALLO DELLA NATALITÀ Il dato più inatteso però è quello demografico. Olbia-Tempio è tra le province più giovani d'Italia e tra quelle con un saldo migratorio più favorevole (gli immigrati da altre province italiane superano gli emigrati). Il tasso di natalità, che il Sole 24 ore, calcola a 5 per mille abitanti pone la Gallura all'ultimo posto ma il dato Istat è in realtà di 7,5.
 LE CONTRADDIZIONI La Gallura è tra i territori più tranquilli in Italia con un tasso di furti e rapine nettamente inferiore alla media nazionale. Ma ad abbassare il punteggio c'è la gestione della giustizia con l'alta percentuale di cause pendenti. Per ambiente e tempo libero si conferma una buona qualità dell'ecosistema urbano e attenzione ai problemi dei più deboli con una spesa tra le più alte per il sociale. Va maluccio per librerie e spettacoli ma per una serata fuori c'è solo l'imbarazzo della scelta: con 1356 bar e ristoranti per centomila abitanti il primo posto è assicurato. Insomma: c'è crisi, ma i ristoranti sono pieni. O almeno aperti.
 Caterina De Roberto
 
 

L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 28 - Edizione CA)
 “Premio di laurea”
ORISTANO Il Comune ha indetto il “Premio di laurea”, riservato ai residenti che hanno conseguito il diploma di laurea nel 2015. I soldi sono finalizzati all'acquisto di materiale e attrezzature utili per l'aggiornamento professionale. L'importo messo a disposizione dall'Amministrazione è di 4mila euro. «Riteniamo indispensabile che i fondi messi a disposizione dei neo laureati possano essere loro d'aiuto nella crescita culturale e professionale» afferma il sindaco Paolo Pireddu. (g.pa.)
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Pagina 33 - Cultura e spettacoli
Domani a Stintino lo stato delle ricerche sul cranio di San Basilio custodito dai francescani
La scienza indaga sui misteri delle reliquie
di Pasquale Porcu
SASSARI Quante reliquie contenenti frammenti di corpi dei santi conservano le chiese? Pezzi di ossa, capelli, parti anatomiche contenuti in preziosi reliquari e venerati da centinaia di anni dai fedeli. Ma chi può dire veramente se la tale teca contiene i resti del santo venerato? Con questo quesito, nell'aprile del 2013 i Padri francescani di Oristano hanno chiesto agli specialisti dell’Università di Sassari di allestire un progetto che consentisse di acquisire elementi che potessero validare o meno una serie di tradizioni e ipotesi storiche sulla identità delle reliquie custodite e sulla eventuale origine delle stesse. In particolare i Francescani volevano sapere se davvero, come vuole la tradizione,nel reliquario da loro custodito fosse contenuto il cranio di San Basilio, il santo nato intorno al 330 in Anatolia a Kaysery e morto nel 379 a circa 49 anni. A mettere una pulce nell’orecchio dei Padri Francescani è stato uno studio di Salvatore Consentino secondo il quale il reliquiario conterrebbe il cranio di San Gregorio Nazareno (nato nel 329 in Cappadocia e deceduto verso il 390 a circa 60 anni di età). Questa la premessa che ha portato i frati a rivolgersi al prof. Salvatore Rubino, microbiologo del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, e al dottor Luca Bondioli, della Soprintendenza al museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini di Roma. Il primo sovralluogo si è svolto alla presenza del padre provinciale Salvatore Sanna, del padre Emilio Maccioni, del padre Umberto Zucca e di altri padri francescani del convento. I risultati di quella indagine verranno illustrati al Museo della Tonnara di Stintino domsni alle 17.30 alla presenza del sindaco di Stintino, dell’arcivescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei e delle massime autorità religiose, di Maura Picciau Soprintendente ai beni archeologici e uno stuolo di storici, studiosi, specialisti. Il seminario verrà moderato da Salvatore Rubino e dal giornalista Costantino Cossu e prevede gli interventi di don Gianfranco Saba giù Rettore del Pontificio seminario regionale sardo, di don Francesco Tamponi incaricato regionale Cei per i Beni culturali ecclesiastici e Luca Bandioli del Museo Pigorini di Roma. Il cranio umano adulto, contenuto in una teca in argento, sprovvisto della mandibola, è sostanzialmente integro. Da una prima analisi emergono informazioni importanti sul modo in cui il corpo del santo è stato conservato e danno indicazioni anche sulla età. Non sono presenti denti (a parte uno) ma l’ispezione del reperto consente di avanzare delle ipotesi sulla presenza o meno di processi infiammatori o di ascessi. «La mancata completa fusione delle suture craniche – specifica il professor Rubino – farebbe propendere per un individuo adulto non anziano, ma la grande variabilità individuale di questo indicatore non permette di effettuare una diagnosi di età completamente affidabile. Purtroppo l’assenza dei denti non permette di dare una diagnosi di età alla morte più precisa». A questo punto emergono una serie di domande alle quali gli studiosi cercheranno di dare, dopo le opportune indagini, delle risposte. In particolare, attraverso le moderne tecniche di bioarcheologia, si potrà chiarire se il cranio contenuto nel reliquario è di un uomo o di una donna, l’età e il luogo dove è vissuto l’individuo. Per esempio, si tratta del santo dell’Anatolia (San Basilio) o di un santo di origine ebraica (San Gregorio Nazanizeno). Gli altri reperti conosciuti di San Basilio e San Gregorio di Nazanzia (reperti di S. Basilio Bucarest, segmenti anatomici di San Gregorio di Nazanzia conservarti a Roma) sono compatibili con il cranio di Oristano? La ricerca a questo punto entra davvero nel vivo.
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
IL CONVEGNO
Vita e salute delle antiche donne sarde
Le condizioni di vita delle donne sarde dall'antichità all'età moderna, i dati antropometrici, il regime alimentare, le patologie più frequenti, l'età media di vita. Se ne parlerà domani a Sassari nella Clinica delle malattie infettive e l'indomani ad Arborea, nel Museo delle bonifiche, nel coerso del convegno denominato “Della salute delle donne sarde dall'età romana all'età moderna: nuovi approcci antropologici, bioarcheologici e storici”, organizzato dal Centro per gli studi antropologici, paleo patologici e storici dei popoli del Mediterraneo, fondato da un gruppo di studiosi delle Università di Sassari e di Pisa, nell'ambito del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Ateneo turritano. Antropologi fisici, anatomici, paleopatologi, archeologi, biologi, storici dell'antichità, medievisti, modernisti, epigrafisti, specialisti nella gestione dei beni culturali delle Università di Pisa, Sassari e Cagliari confronteranno i risultati dei loro studi, a conclusione di un progetto di ricerca biennale, finanziato dalla Fondazione Sardegna e guidato dalla storica della medicina Eugenia Tognotti. Il Convegno è articolato in due sessioni. Nella prima Valentina Giuffra (Università di Pisa), Pasquale Bandiera, Rita Serra, Anna Bini (Università di Sassari), Daniela Rovina (Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e di Nuoro) daranno conto dei risultati delle loro ricerche sulle "Fonti dirette'. oNella seconda, i dati acquisiti saranno messi a confronto con quelli derivanti da “Fonti indirette”, cioè- documenti archivistici, scritti medici, Annali cittadini, registri di mortalità, biografie, iscrizioni latine e greche, testi storico-letterari.di Monica De Murtas wSASSARI Gene Gnocchi per la prima volta a Sassari presenta domani alle 20 al Birdland “Sconcerto rock” uno spettacolo musicale che vede il poliedrico artista nelle vesti di “The Legend” attempata rockstar tornata sul palco dopo anni di silenzio per tentare di rimettere in sesto le sue finanze. Classe 1955 Eugenio Ghiozzi in arte Gene Gnocchi dopo una laurea in giurisprudenza inizia la sua carriera di attore e comico debuttando allo Zelig di Milano nel 1989. Le sue prime esibizioni risalgono a qualche anno prima periodo in cui – insieme all’attività sportiva di calciatore (serie C) – mette insieme anche un gruppo rock “I Desmodromici”. Dopo alcune apparizioni al Maurizio Costanzo Show, Gene Gnocchi appare nella storica trasmissione “Emilio” e “Scherzi a parte” debuttando di fatto come conduttore televisivo per poi partecipare ad altri due programmi cult “Mai dire gol” e “Striscia la notizia”. Gene Gnocchi riesce in ogni sua esperienza a convincere il pubblico. «La cosa che mi piace fare di più è raccontare cose su un palco –dice Gnocchi – e per fare questo utilizzo linguaggi diversi. Ma l’attività che in assoluto mi ha appassionato di più e che mi manca di più è quella di calciatore». Com’è nato il personaggio che porta in scena a Sassari? «Questo spettacolo è fatto per raccontare storie sempre diverse a seconda della situazione e del luogo in cui ci troviamo. “The legend” canta ma è soprattutto una voce narrante accompagnato da Dario Cassani alla chitarra. Non mi piace lavorare su schemi rigidi per cui preferisco andare in scena con strutture collaudate sull’estemporaneo. Qualunque digressione è accettata ed è occasione per provare pezzi nuovi, gag che nascono anche sul momento. La musica certo è sempre il filo conduttore e in diversi momenti dello show viene fuori tutta la mia anima rockettara. In certe occasioni portiamo questo spettacolo in giro con la mia band al completo sino a qualche giorno fa si chiamava “i figli di Renzi” ma ora cambieremo il nome in “I nipoti di Gentiloni”». In un mondo conquistato dalle meteore del talent show viene da dubitare che ci sarà ancora posto per le star del rock. Lei che ha vissuto da protagonista il periodo della grande tv di intrattenimento degli anni ’80 e ’90 che opinione ha di questi format? «Credo e spero che ci sarà sempre posto per la grande musica e i grandi artisti ma certamente questi non li scopriremo attraverso i talent show. Se guardiamo in questi anni quanti veri talenti son venuti fuori da questi programmi si contano sulle dita di una mano. Non mi sembra che l’obiettivo sia stato raggiunto. Ma in realtà io credo che trovare nuove star sia solo un pretesto la struttura portante di questi format sono le giurie e la chimica che si instaura tra i vari membri. Sono loro i protagonisti». Sembra che la tv in Italia non abbia più idee da cosa dipende? «Le idee ci sarebbero anche ma mancano i soldi. A me capita di scrivere delle cose ma non è che posso farle gratis. Poi se io dico no nessuno si preoccupa. Alzano il telefono e chiedono subito ad un altro che costa meno anche se propone magari cose totalmente diverse. Non importa il genere, le capacità, ogni cosa, ogni persona è diventata interscambiabile. Questo porta ad un impoverimento generale ad una perdita di entusiasmo». Il suo stile lo vediamo invece molto vivo ancora quotidianamente nella sua rubrica della Gazzetta dello sport il Rompi Pallone. Cosa rappresenta per lei questo appuntamento quotidiano? «E’ un lavoro di cui sono entusiasta che mi permette di scrivere di ciò che conosco meglio: il calcio. Una rubrica longeva come nessun altra dura da 11 anni. Poi si possono prendere in giro solo le cose che si amano davvero e nel caso del calcio un po’ di ironia è importante perché vivere il calcio troppo drammaticamente non fa un buon servizio a questo sport».



LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Pagina 22 - Sassari
L’AGT A PALAZZO DUCALE  I goliardi donano una bici al sindaco

LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 14 dicembre 2016 / Pagina 22 - Sassari
 
 

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