UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 11 dicembre 2016

Domenica 11 dicembre 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 dicembre 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
UNICA LGBT
Domani, dalle 16, alla Cittadella universitaria, è in programma il convegno "CambiaMenti" sulla disforia di genere. Si parlerà dell’importanza del doppio badge nell’ateneo cagliaritano.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
Al Campus Aresu di Cagliari
Mostra racconta la “Guerra fredda”
Da alcuni anni si parla molto di una nuova guerra fredda. Che si tratti dell’invasione della Russia in Georgia o della minaccia nucleare della Corea del Nord, molti commentatori sono dell’opinione che stiamo ricadendo in un tormentato periodo di crisi come quello tra il 1945 e il 1991. La mostra “La Guerra Fredda - cause - storia - conseguenze” del Berliner Kolleg Kalter Krieg e della Bundesstiftung zur Aufarbeitung der SED-Diktatur, allestita al Campus Aresu (via San Giorgio, 12 fino al 16 dicembre) intende offrire una panoramica veloce, sintetica, ma allo stesso tempo dettagliata su quello che è stata la guerra fredda. La mostra (22 pannelli con testi e foto), permette al visitatore di accedere a materiali audiovisivi - filmati d’epoca, cine telegiornali, documentari - grazie al codice QR che può essere letto col proprio cellulare.
A cura dell’Acit e del corso di laurea in Scienze politiche, la mostra è stata messa a disposizione dall’Ambasciata tedesca in Italia.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
Statue lignee dell’artista per rappresentare la natività
Presepe all’Orto Botanico con le sculture di Salidu
Dalla pietra al legno. L’artista Gianni Salidu, scomparso nel 2009, aveva realizzato diverse sculture lignee che la moglie Pinella Bullegas ha proposto per l’allestimento del presepe all’Orto botanico di viale Sant’Ignazio. Ieri mattina, il professor Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto, ha inaugurato la rappresentazione della natività nella Grotta Gennari, una cavità ricavata dai romani nelle pareti di calcare.
«È l’occasione giusta per rendere omaggio allo scultore - ha detto Bacchetta - che per noi aveva già realizzato un presepe con delle statue in pietra nella cava romana». Un lavoro risalente a otto anni fa che ottenne apprezzamenti e un notevole numero di visitatori.
«Stavolta - ha proseguito il professore - dobbiamo ringraziare Pinella per la disponibilità mostrata nei confronti dell’Università e dello stesso Orto. È un arricchimento per un’area che in questi anni è stata valorizzata ulteriormente grazie a diversi eventi e a tanti artisti». Giusto per sottolinearlo, l’Orto Botanico ha registrato nel 2016 ben 60 mila visitatori, quasi il triplo rispetto all’anno precedente. Un boom in parte legato al trend positivo dei flussi turistici nell’Isola nell’ultimo biennio ma, soprattutto, al grande lavoro che l’Università e il direttore Bacchetta hanno svolto per promuovere lo splendido spazio verde.
La rappresentazione si compone di 20 sculture realizzate con legno autoctono, di olivo, ginepro e mandorlo, solo il bambin Gesù è realizzato in pietra. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Sant’Antioco abbraccia il mare” e con l’allestimento dell’artista Tiziana Agus. Il presepe resterà aperto al pubblico fino all’8 gennaio prossimo. Gli orari saranno quelli consueti dell’Orto botanico durante il periodo invernale: dalle 9 alle 14 tutti i giorni escluso il lunedì.
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
GIORNATE DELLA TIROIDE
Da giovedì a sabato, al Centro congressi del THotel è in programma il "10° congresso nazionale Associazione italiana della tiroide". Per informazioni www.congressoait2016.it.
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Cronaca di Oristano (Pagina 48 - Edizione CA)
CABRAS. Trovati altri reperti: l’area degli scavi nel Sinis si allarga nei terreni privati
Mont’e Prama, caccia al tesoro
Riemergono tombe, modelli di nuraghe e il grande tempio
Il tempio antico di Mont’e Prama è più grande di quanto si è pensato sino ad oggi. Le prove sono saltate fuori pochi giorni fa, quando gli archeologi hanno eseguito alcuni saggi nelle terre attorno alla collina del Sinis che ha già restituito tantissimi reperti, primi fra tutti i Giganti. Gli studiosi hanno scavato sino al costone nuragico trovando qualcosa di molto interessante.
IL MISTERO I risultati di questi scavi verranno presentati ufficialmente il 15 dicembre nel museo archeologico di Cabras. Sembra però certo che nei terreni privati attorno a quelli della Curia Arcivescovile, dove si sono svolti gli scavi fino ad oggi, ci sia un vero e proprio tesoro. Tombe, modelli di nuraghe e parte di un grande tempio.
«Qualcosa di interessante c’è sicuramente - anticipa l’archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai, responsabile degli scavi nella collina di Mont’e Prama - Posso affermare che questo nostro ultimo lavoro ci permetterà di capire ancora tanto altro sulla storia antica della Sardegna».
I NUOVI REPERTI Altri Giganti? Può essere. Anche se più volte gli studiosi hanno affermato che le grandi statue di pietra erano tutte assieme, nella zona orientale della collina.
Quasi sicuramente però nel sottosuolo si trovano tombe, mai scoperte sino ad oggi. Ma anche modellini di nuraghe e ulteriori parti del muro nuragico risalente all’età del ferro rinvenuto quest’estate a poca distanza da dove sono stati effettuati i saggi: piccole trincee a pettine utili a capire cosa si nasconde sotto terra.
Anche il sindaco di Cabras Cristiano Carrus preferisce non sbilanciarsi più di tanto: «Quella del 15 dicembre sarà sicuramente una conferenza interessante. Attendiamo tutti di capire cosa c’è ancora a Mont’e Prama».
GLI AGRICOLTORI Intanto poco tempo fa l’amministrazione di Cabras ha proposto ai proprietari delle terre dove sono stati eseguiti questi ultimi saggi, una permuta con altri terreni ad uso civico. C’è il rischio infatti che a breve l’attività agricola venga interrotta del tutto.
Una proposta avanzata dal Comune anche per tutelare i tesori antichi che ancora si nascondono sotto terra. Le nuove ricerche dovrebbero riprendere nella primavera del 2017 e andare avanti sino all’estate.
Andranno alla scoperta di nuovi reperti nelle colline del Sinis gli archeologi delle Università sarde grazie a un finanziamento di 450 mila euro messo a disposizione dalla Fondazione di Sardegna.
Sara Pinna
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
Tavola rotonda con Miglio
Chiesa ed esperti a caccia di idee per lo sviluppo
Attorno all’arcivescovo di Cagliari c’erano tutti: sindacati, imprenditori, artigianato, terzo settore, coop, esperti, studiosi del mercato del lavoro. Tutti all’incontro su “Giovani, lavoro e nuove tecnologie” convocato al seminario di Cagliari da monsignor Arrigo Miglio, per convogliare esperienze e proposte contro la crisi economica. «È il momento di accompagnare la denuncia e la protesta con programmi concreti, possibili, realizzabili in tempi immediati, medi e lunghi», ha detto Miglio: «È tempo di raccogliere e diffondere idee, progetti e buone pratiche che in Sardegna e in altre regioni cominciano a dare risposte ai problemi del lavoro».
Quello di ieri è stato il primo di sei eventi che porteranno la Chiesa isolana a radunare contributi in vista della Settimana sociale dei cattolici italiani, l’evento nazionale in programma proprio a Cagliari nell’ottobre 2017. «Il tema centrale di ogni tappa saranno i giovani», ha anticipato l’arcivescovo: «Ci confronteremo col territorio, grazie alla presenza di docenti universitari, per portare all’attenzione pubblica pratiche virtuose e suggerimenti. Alla fine potremo elaborare una proposta unitaria e realistica, frutto dell’apporto delle parti chiamate in causa, da sottoporre alle istituzioni per dare un futuro alla nostra terra e ai nostri ragazzi». (l. m.)
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 dicembre 2016 / Fondi Investimento (Pagina 23 - Edizione CA)
Numeri positivi per l’istituto in vista della fusione nel gruppo Iccrea
Cresce la Banca di Cagliari
Nuova sede in viale Ciusa, presto la terza agenzia
Una sede nuova di zecca, 240 milioni di stato patrimoniale, 170 di raccolta e 100 di impieghi. Banca di Cagliari, il secondo istituto di credito cooperativo dell’Isola (dopo Arborea), continua a piccoli passi il suo percorso di crescita, dopo aver abbandonato definitivamente le acque limacciose attraversate, diversi anni fa, quando si arrivò persino al commissariamento. Il segno di questo cambiamento è proprio la nuova sede della banca, che ha abbandonato gli uffici di viale Trieste e viale Diaz, per approdare in viale Ciusa (di fronte all’incrocio con via Biasi), dove è stato acquistato un immobile per circa 2,2 milioni di euro.
LA NUOVA SEDE «In viale Diaz e viale Trieste eravamo in affitto e in comodato, l’immobile era stato concesso da Edilcassa durante la vecchia gestione, ma i locali non erano adeguati per la direzione della banca», spiega il presidente del consiglio di amministrazione Aldo Pavan. «Il prezzo dell’immobile di viale Ciusa era interessante e l’assetto è funzionale alla città», aggiunge. Nella nuova organizzazione, dunque, oltre alla sede appena acquistata c’è anche l’agenzia di via Cocco Ortu. Ma è proprio su viale Ciusa che i vertici puntano per una nuova crescita. «Siamo all’ingresso della città, nel principale punto d’accesso e in un quartiere in espansione», osserva Pavan, «inoltre qui contiamo di avere anche clientela di vicinato, mentre in viale Diaz eravamo un po’ i parenti poveri della cittadella finanziaria».
I programmi vanno oltre la nuova sede. Il cda presieduto dall’ex preside di Economia all’Università di Cagliari ha previsto nei prossimi anni l’apertura di una terza agenzia. «Stiamo valutando se a Quartu, terza città della Sardegna, oppure ad Assemini, dove potremmo offrire i nostri servizi alle aziende della zona industriale, magari guardando anche ai comuni limitrofi e alle attività agricole. L’ultima opzione è Sestu, centro che ci darebbe anche la possibilità di guardare al Campidano».
CRESCITA COSTANTE Negli ultimi anni, dunque, Banca di Cagliari ha invertito la rotta, avviando innanzitutto una campagna di raccolta, a tassi molto convenienti, che ha dato i suoi frutti. Da quel momento la crescita è stata costante. «Abbiamo un utile di circa un milione di euro all’anno», spiega il presidente del cda, «ma pur essendo noi una banca di credito cooperativo, quindi non focalizzati sull’utile, quella somma ci permette di aumentare i finanziamenti concessi. Inoltre, abbiamo una redditività superiore di dieci volte rispetto al nostro settore, con un Roe (l’indice che esprime appunto la redditività di un’azienda) del 23% contro la media del 2,3%». Numeri che hanno spinto l’azienda a fare tre nuove assunzioni di recente, dopo l’uscita di alcuni dipendenti. Le selezioni hanno portato all’interno dell’istituto figure professionali di alto profilo, con esperienze anche all’estero.
IL FUTURO Superate le difficoltà, ora la Banca di Cagliari si trova davanti a un bivio, anche se non particolarmente traumatico. La partita ora si gioca sul fronte della riforma delle banche di credito cooperativo, che prevede un accorpamento. In sostanza dovrebbero restare sul mercato tre gruppi a cui gli istituti di credito cooperativo faranno capo: il primo mette insieme gli istituti dell’Alto Adige, il secondo dovrebbe riguardare quelli trentini, mentre il terzo, il più grande, vedrà l’accorpamento in un’unica famiglia di tutti gli altri. La capogruppo sarà Iccrea ma la holding non avrà la prevalenza sui soci, anzi sarà controllata proprio dalle banche che aderiranno, costituendo così il quarto gruppo bancario italiano con circa 230 istituti e 170 miliardi di capitale. «In questo quadro, anche Banca di Cagliari manterrà la propria organizzazione, con un suo cda, ma quanto più gli istituti saranno virtuosi, maggiore sarà la loro autonomia», conclude Pavan, «mentre la capogruppo interverrà nel momento in cui una banca si dovesse trovare in difficoltà». La nuova configurazione, dunque, potrebbe dare ulteriori vantaggi agli istituti, per esempio sul fronte della raccolta, ma si dovranno gestire bene i conti per mantenere l’autonomia.
Giuseppe Deiana
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 11 dicembre 2016 / Pagina 15 - Economia Sardegna
La start up sarda presenta i suoi programmi intelligenti che aiutano la guida
Abinsula brilla al Motorshow
SASSARI Il presente sono i software installati su diverse vetture in commercio delle marche più prestigiose. Il futuro sarà un progetto con Ibm. L’Università degli studi di Sassari e l’azienda Abinsula si sono presentate insieme al Motorshow di Bologna per illustrare i frutti di una collaborazione nata nel CubAct, l’incubatore dell’ateneo sassarese, all’insegna della ricerca e dell’innovazione. La grande fiera dedicata al mondo dei motori ha accolto in questi giorni tra i suoi stand anche i prodotti ideati dal 2012 dalla pluripremiata startup sarda, una realtà che in tre anni è arrivata a conquistare una posizione di leader tra le aziende accreditate nel mondo automotive per la capacità di innovazione tecnologica. Con tre sedi tra Sassari, Cagliari e Torino, 45 tra dipendenti e collaboratori e un fatturato di tre milioni di euro. La partecipazione è stata possibile grazie al progetto "Università & Start up" promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Se l’apertura della fiera è stata l’occasione per fare un bilancio pubblico del rapporto tra Abinsula e Uniss - rappresentata dal professor Gabriele Mulas, delegato del Rettore dell’Università di Sassari per il Trasferimento tecnologico - la partecipazione al Motorshow ha fornito l’occasione di confrontarsi con espositori, manager di case automobilistiche e fornitori di elettronica. Sono tante le vetture in esposizione che utilizzano i software di Abinsula nei cruscotti, nei radionavigatori e nei sistemi telematici. Per Abinsula e Uniss si è anche aperto il mondo dei software per minicar, grazie alla partecipazione alla Fiera dei prodotti della cosiddetta formula Sae, monoposto costruite dagli studenti in ambito accademico. Nel corso di tutto il motorshow Abinsula ha mostrato i suoi due prodotti principali: Ability e Abiot: il primo è il sistema operativo made in Sardinia già in uso in diversi mezzi di trasporto, dalle auto ai trattori, dai camion a mezzi industriali per le cave; il secondo è una piattaforma web per il cosiddetto “internet delle cose”, utilizzata per gestire flotte o altri oggetti, come automobili connesse, sistemi connessi in ambito medicale. Il Motorshow è stata infine l’occasione per dialogare di “Cerbero”, progetto finanziato dal programma Horizon 2020 coordinato da IBM Israele che coinvolge Abinsula e Uniss. Le attività partiranno nel gennaio del 2017 nel corso di un meeting internazionale che si terrà a Sassari. Un altro risultato del riuscito connubio isolano tra la ricerca scientifica di un’università innovativa e il dinamismo imprenditoriale di un gruppo di giovani votati al futuro che vede, entrambi, ostinatamente impegnati a promuovere lo sviluppo del proprio territorio.
 

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