Martedì 1 novembre 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 novembre 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
VIA UNIVERSITÀ. Inaugurazione nella Sala settecentesca
Parte la nuova stagione degli “Amici del libro”
Una conferenza per inaugurare l’anno sociale 2016/2017 dell’associazione “Amici del Libro” dopo l’assemblea dei soci svoltasi ieri sera: l’appuntamento è in programma giovedì alle 17 nella sala settecentesca della biblioteca universitaria in via Università 32. Sarà la Magnifica Rettrice Maria Del Zompo a parlare di “Etica nella ricerca scientifica biomedica”. Gli incontri successivi sono previsti lunedì 7 (“Viaggio nella Cagliari del mistero” di Pierluigi Serra nei locali della Società degli Operai in via XX Settembre 80) e giovedì 10 novembre (“L’armata cosacca del III Reich in Carnia” di Angelo Deplano e Giovanni Barrocu alla Società degli operai) alle 17,30.
L’associazione, presieduta dalla professoressa Maria Grazia Vescuso Rosella, è stata creata a Isili nella seconda metà del 1943 (il periodo dello sfollamento per i bombardamenti di Cagliari) per consentire di trattare argomenti culturali, leggere libri e organizzare mostre e concerti devolvendo gli introiti ai più sfortunati. Solo al termine della Seconda guerra mondiale gli Amici del libro si spostarono a Cagliari nella biblioteca universitaria. Dal 1951 al 2002 i soci si riunirono nel seminterrato del Palazzo Civico concesso in uso gratuito a tempo indeterminato. Per dieci anni, dal 2002, l’associazione si trasferì dell’ExMà per mettere a norma i locali del Palazzo Civico. Dal 2013 il passaggio all’Ostello della Gioventù in piazza Santo Sepolcro 3 (anche all’ExMà erano cominciate le ristrutturazioni).
Le conferenze, organizzate da ottobre a giugno, sono aperte a soci, simpatizzanti e cittadini. Gli incontri, circa cinquanta all’anno, variano su argomenti storici, d’attualità, scientifici e artistici. In programma anche la presentazione di libri, l’esecuzione di concerti, passeggiate in città e gite in Sardegna e fuori dall’Isola di carattere storico, artistico e culturale.
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 27 - Edizione CA)
IGLESIAS. Un team dell’università di Cagliari avrebbe una soluzione, il Municipio invece 43 milioni
BONIFICHE, I RICERCATORI VANNO DI CORSA
ma il Comune pensa ancora ai progetti
Il lentisco si “sposa” con i microrganismi per aiutare l’ambiente. Più precisamente: il pistacia lentiscus - questo il nome scientifico dell’arbusto assai diffuso nelle campagne del territorio - è capace di rigenerarsi anche nelle zone più compromesse, quali i terreni minerari, arginando così la dispersione delle sostanze inquinanti. Proprio grazie a quei batteri presenti nei luoghi contaminati e che vengono inoculati nella pianta.
LA SCOPERTA È una scoperta suggestiva, quella fatta dai ricercatori dell’Università di Cagliari: un team multidisciplinare - che vede da anni in prima fila i gruppi guidati da Elena Tamburini (docente di Microbiologia generale, dipartimento Scienze biomediche) e da Alessandra Carucci (pro rettore Internazionalizzazione, dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura) - ha effettuato ricerche che possono trovare applicazione nei terreni minerari, dove la vegetazione è scarsa o inesistente. E gli agenti inquinanti, anche naturali, alti.
RISANAMENTO Campo Pisano è l’area in cui i ricercatori, per ora, hanno rivolto la loro attenzione. «Si tratta di interventi di fito risanamento - argomenta Elena Tamburini - dai quali abbiamo avuto conferma del fatto che le piante cui sono stati inoculati i microrganismi, crescono e si diffondono rapidamente, consolidando anche i suoli».
Un’attività portata avanti con un progetto di ricerca finanziato negli anni scorsi dalla Regione, ma del quale si è venuti a conoscenza solo da pochi giorni per un fatto di cronaca: i ricercatori sono stati inseriti (dalla giuria del settimanale Sette, del Corriere della Sera) nella best list in corsa per i “Green Awards”, riconoscimento dedicato ai centri nazionali di eccellenza impegnati nell’innovazione sostenibile.
POSSIBILE SOLUZIONE «Siamo in presenza di dati incoraggianti - aggiunge Elena Tamburini - ma non possiamo dire che questa possa essere, da sola, la soluzione ai problemi ambientali. La situazione è molto complessa e merita un approccio integrato». Un’attività complementare, di fatto, a quelle operazioni di bonifica al palo da anni. Perché il paradosso è proprio questo: da una parte i ricercatori vanno spediti (finanziamenti permettendo) nei loro studi; dall’altra restano fermi gli interventi di riqualificazione.
SAN GIORGIO Il caso del sito di raccolta della valle del rio San Giorgio, è emblematico: il Comune di Iglesias - cui sono stati trasferiti dalla Regione i 43 milioni di euro spettanti all’Igea - deve ancora bandire il primo appalto per l’avvio delle opere. «Sarà fatto nelle prossime settimane - assicura il sindaco Emilio Gariazzo - sulle bonifiche il territorio è in ritardo di molti anni ma per quanto ci riguarda abbiamo agito da subito, in modo da evitare che venissero perse le risorse assegnate inizialmente a Igea, che in quel periodo attraversava un momento difficile». Tra Comune e Igea, lo scorso maggio, è stato siglato un accordo di programma in base al quale la società di Campo Pisano metterà a disposizione le aree interessate all’intervento, nonché la progettazione, gli studi e le ricerche.
BONIFICHE «Nei primi mesi del 2017 contiamo di poter vedere l’avvio delle opere di realizzazione del sito - dice Gariazzo - allo stesso tempo garantiamo il nostro impegno per far sì che vengano sbloccati i fondi per i siti già interessati dalle opere di caratterizzazione da parte di Igea. Anche in questo caso è necessario passare alla fase operativa».
Cinzia Simbula
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
S. A. Arresi
Studenti a Candiani
Per una settimana Candiani, la pineta di Porto Pino ha ospitato un campo scuola naturalistica per gli studenti del corso di laurea in Scienze naturali con il sostegno delle facoltà di Farmacia e Biologia dell’ateneo cagliaritano. Gli studenti hanno avuto come base le strutture dell’ex batteria Candiani, ossia gli spazi un tempo parte integrante del sistema difensivo costiero del Sulcis i cui resti sono stati recuperati alcuni anni fa dall’amministrazione comunale. A dare corpo al camp è stato il Progetto “Life Natura Soss Dunes”, da anni in corso lungo la costa e nell’immediata area interna di Porto Pino. ( m. lo. )
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Assegno per i laureati
Sino a mille euro per i laureati più meritevoli. È il premio che l’amministrazione comunale consegnerà a chi si è distinto negli studi conseguendo la laurea triennale o specialistica nel 2015. Nel complesso il Comune ha messo a disposizione 7000 euro.
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Cronaca di Nuoro (Pagina 32 - Edizione CA)
NUORO. Nel comitato scientifico Mastino, Tiragallo e Collu
L’Isre nomina il consiglio dei saggi
Dopo mesi di empasse, arriva la prima intesa nelle sale dell’Isre: il consiglio di amministrazione dell’istituto etnografico regionale nei giorni scorsi ha raggiunto l’intesa sulla nomina del Comitato tecnico scientifico. Tre i nomi indicati nella seduta di mercoledì, si tratta di tecnici di altissimo profilo: Attilio Mastino, Felice Tiragallo e Ugo Collu.
Mastino è uno storico, laureato in lettere classiche all’Università di Cagliari, dal 2009 al 2014 è stato il rettore dell’Università di Sassari. Alla sue spalle un’enorme esperienza come storico ed epigrafista, e diverse partecipazioni a comitati scientifici.
Felice Tiragallo, cagliaritano ricercatore di discipline demoetnoantropologiche nell’Università degli Studi di Cagliari, antropologo esperto della Sardegna, insegna Storia della cultura materiale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Cagliari, e ha tenuto anche un corso di Antropologia visiva presso l’Università degli Studi di Venezia.
Ugo Collu nuorese, è un autorevole intellettuale che ha guidato diversi enti culturali facendo il presidente del Consorzio della pubblica lettura Satta alla fondazione Nivola di Orani.
Una fumata bianca in attesa che il Cda riesca a trovare anche l’intesa e l’accordo sul nuovo direttore. L’Isre infatti da più di metà anno è senza un direttore generale.
F. Le.
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 34 - Edizione CA)
L’agricoltura della tradizione
Un gruppo di studenti tedeschi in trasferta in Ogliastra per un workshop sull’economia agricola locale. I ragazzi dell’Università di Osnabruck (con i professori Massimo Pizzingrilli e Harald Trabold) hanno seguito i processi di distillazione degli olii essenziali, visitato gli allevamenti di razza suina sarda e la Cooperativa pescatori di Tortolì. Hanno collaborato la fattoria socio- didattica Il profumo della terra di Martino Contu e l’azienda agricola di Rocco Piras. ()
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
MIGRANTI
Sabato e domenica al Massimo il convegno Lìberos su “La cultura degli altri” «Ospitiamoli a casa mia»
Il progetto arriva a Cagliari col festival Éntula
Perché in Italia i rifugiati non possono vivere in una casa con altri, ma la loro destinazione deve essere un centro di accoglienza a tutti i costi? Eppure ci sono persone che abitano appartamenti grandi e che volentieri mettono a disposizione uno spazio vitale a chi fugge da guerre e povertà. Per favorire l’accoglienza domestica è nato un network di solidarietà, conoscenza, condivisione che sostiene chi vuole offrire aiuto e chi di questo ha bisogno. A fare da apripista a “Welcome Refugees” (nome del progetto nato 2014) è stata una coppia di Berlino. Mareike Geiling e Joans Kakoschke hanno creato un sito web nel quale chiedevano di mettere a disposizione stanze, ricevendo una pioggia di proposte. In un anno 210 persone sono state sistemate in case private di mezza Germania. Nel frattempo “Welcome Refugees” si è moltiplicato in Austria, Grecia, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, e in diverse città italiane. Ora arriva anche in Sardegna.
REFUGEES WELCOME Sarà Fabiana Musicco, cofondatrice e membro del Direttivo di “Refugees Welcome Italia” a illustrare la filosofia del progetto e gli aspetti pratici (dall’offerta della stanza all’accoglienza, ai sostegni anche pratici) sabato pomeriggio, alle 17, al Teatro Massimo di Cagliari. La volontaria è tra gli ospiti di “La cultura degli altri”, il convegno promosso all’interno della quarta edizione del festival Éntula, che il 5 e il 6, esplorerà l’urgenza di conoscere e capire le culture degli altri, e trasformarle in uno strumento di pace. Con lei, Eva Garau, assegnista di ricerca in storia contemporanea, e Daniele Biella, giornalista e autore del libro “Nawal, l’angelo dei profughi”. Coordina la giornalista Paola Pilia. A dispetto di quel che è accaduto nei giorni scorsi a Goro, ci sono tante persone pronte ad aprire le porte della propria abitazione. Non si cercano case sfitte, ma la disponibilità a dare il benvenuto sotto lo stesso tetto. Una volta registrata la propria casa, si viene contattati dal referente del gruppo e sostenuti economicamente e psicologicamente nella gestione della quotidianità.
LADY SOS I lavori del convegno si aprono al mattino del 5 alle 10,30 con due incontri: “L’abc dei diritti umani”, con Marco Pisu del Gruppo 128 di Amnesty International, che racconta il progetto Edu(Educazione ai Diritti Umani) e gli studenti del Liceo Gramsci di Olbia e quelli del Liceo Eleonora D’Arborea di Cagliari che hanno partecipato al progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”. Alle 12 “Mediterraneo rosso”, confronto tra Luca Foschi, giornalista freelance inviato in zone a rischio e dottorando di ricerca all’Università di Cagliari, e Nawal Soufi, attivista italo-marocchina. I siriani l’hanno soprannominata “Lady Sos” perché quando si trovano alla deriva, sanno che il suo numero è sempre attivo. Alle 16, “L’Europa inizia da lontano”, con Gabriel Tzeggai dell’Archivio Memorie Migranti; e alle 17 “Aiutiamoli a casa mia”. La serata si conclude alle 18 con “L’eleganza del muro”, opera a cura dell’associazione KaraLettura.
DOMENICA Alle 10.30 incontro “La cultura cuore dell’accoglienza”, con Paolo Frau, assessore alla Cultura di Cagliari, Dolores Melis, direttrice della Mem, Valentina Piras dell’Associazione di mediatori di pace Genti de mesu, Paola Masala, curatrice del progetto “Nois, il Tg dei migranti”. Sarà proiettato il video “La Biblioteca Multiculturale di Cagliari”. Alle 11.30 “Sardegna oltre i confini”, con Stefania Muresu (associazione 4Caniperstrada), Michele Virdis (vicesindaco di Sarule) e Mauro Carta (Acli); coordina Alberto Urgu. L’incontro è preceduto dalla proiezione del video “Oltre i miei confini”. Alle 12.30 “Angeli e demoni”, ultimo appuntamento della giornata, con Daniele Biella e Nawal Soufi.
Caterina Pinna
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Agenda
MONTE CLARO Due nuovi appuntamenti a Cagliari con la rassegna Scienza e fantascienza tra conoscenza inquietudine e meraviglia, promossa dalla Biblioteca Provinciale a Monte Claro nella sala Emilio Lussu: domani alle 17.10 si terrà la proiezione del film cult “L’alba del pianeta delle scimmie” di Rupert Wyatt e giovedì alle 17.45 il dibattito su “Le nuove frontiere della microbiologia, dai microbi nemici ai microbi amici”. All’incontro parteciperanno Alessandra Pani (Università di Cagliari) e il critico cinematografico Gianni Olla. L’incontro sarà coordinato da Roberto Paracchini.
AMICI DEL LIBRO “Etica nella ricerca scientifica bio-medica” è il titolo della conferenza, a cura del rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, che si terrà giovedì alle 17 alla Biblioteca universitaria di Cagliari in collaborazione con l’associazione culturale Amici del libro.
LIBRERIA CYRANO Venerdì alle 19 la Libreria Cyrano di Alghero (via Vittorio Emanuele 11) ospiterà un incontro sulla Palestina realizzato in collaborazione con l’associazione Ponti non Muri e Archivi del Sud edizioni. Parteciperà Murad Moghrabi, giovane atleta di Gerico, e verrà presentata l’opera di due scrittrici: Susan Abulhawa (nella foto) e Suad Amiry con la lettura di alcuni brani. La poesia sarà affidata allo stesso Murad che leggerà in arabo e traduzione italiana i versi del poeta palestinese Mahmud Darwish. (gr.pi.)
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Quartu Sant’Elena (Pagina 21 - Edizione CA)
Sabato l’iniziativa de La Base e il comitato per il sì del Pd
Referendum: doppio appuntamento
La campagna referendaria invade Quartu. Sabato mattina due appuntamenti in concomitanza, a pochi metri di distanza, che si sommano ad altri tre nei giorni scorsi.
Da settimane La Base aveva annunciato un appuntamento per sabato alle 11 all’ex Convento dei cappuccini di via Brigata Sassari con gli esponenti di punta del movimento, ma il Pd ne ha fissato un altro alle 10.30 al vicino Teatro di via Manzoni con i big del partito a ogni livello.
«Ho saputo dai social network di questo evento del Pd, vicino come orario e come luogo, e sinceramente ci sono rimasta un po’ male», commenta Valeria Piras, consigliera comunale de La Base, «la nostra iniziativa, cui partecipano il presidente Efisio Arbau e il coordinatore Claudio Cugusi, vuole essere super partes: il senso è quello di formare al meglio la cittadinanza sulla riforma costituzionale, non daremo un indirizzo preciso».
Diversa l’iniziativa del Partito democratico che riguarda esclusivamente le ragioni del Sì. «Non è stata una scelta volontaria quella di farlo lo stesso giorno: nessuna contrapposizione», assicura Francesco Piludu, consigliere comunale Pd e attivista del comitato Basta un Sì-Sardegna, «avevamo già chiesto la disponibilità dei parlamentari. Non è un incontro informativo ma un momento di politica del partito per dire quali sono le ragioni del sì».
Parteciperanno i docenti universitari Pietro Ciarlo e Carla Bassu, l’europarlamentare Renato Soru, il senatore Ignazio Angioni, i deputati Emanuele Cani e Marco Meloni, i consiglieri regionali Piero Comandini e Gigi Ruggeri, il segretario provinciale Francesco Lilliu. L’incontro sarà moderato dalla segretaria cittadina Giuseppina Demurtas e dal suo vice Enrico Trogu. (m. z.)
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 novembre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Nel cimitero di San Michele tra tombe cariche di gadget e aiuole abusive
Sciarpe del Cagliari e pupazzi, la lapide come un altare laico
Stefano doveva essere un tifoso rossoblu e un simpatizzante del Milan. Sulla sua lapide di giovane uomo morto a 25 anni, il tradizionale arredo di vasetto coi crisantemi bianchi e croce quasi sparisce tra le scolorite figurine di Cabrera e Maldini, gli angioletti di gomma, le coccinelle di plastica, e la foto di lui medesimo, tifoso in posa con la sciarpa del Cagliari. Alessio, invece, defunto a 27 anni, non c’è dubbio che avesse la passione per le due ruote. È ritratto a cavallo della sua moto e poi in primo piano col berretto e la tuta da centauro, circondato da una pioggia di cuoricini rossi e pupazzi di peluche. Addobbi natalizi, invece, sulla lapide di Giuseppe e una girandola colorata sopra la tomba di Mirko.
SIGARETTA TRA LE DITA Dev’essere un segno dei tempi che viviamo, questo annullamento della distanza tra la vita e l’aldilà. I morti non ci guardano più dai ritratti tristi, imbalsamati in pose di trequarti o formato tessera. Adesso occhieggiano da foto vacanze a tutta lapide col mare del Poetto in sottofondo, ci dicono che erano fumatori accaniti (hanno la sigaretta sulle labbra o tra le dita), appassionati di motori e di pallone. In mezzo a rosari, immaginette di santi, spiccano scarpine, foulard, dediche di fidanzate e vedove con tanto di foto-ricordo, come se il morto fosse un soldato al fronte. Fatevi un giro al cimitero di San Michele, la casa dei defunti cagliaritani. Sono centinaia le tombe così. Sepolcri di bambini adornati come le pagine di un diario di scuola; lapidi di ragazzi arredate uguale ai ripiani in camera da letto; sepolture di pensionati allegre come un album della villeggiatura. Occorre dire che più di una volta la direzione cimiteriale ha ordinato che venissero levati oggetti e indumenti appesi alle lapidi più eccentriche, ma il giorno dopo i familiari del defunto ne sistemavano il doppio. Oggetti che Delia Manferoce, responsabile dei servizi cimiteriali, chiama «feticci».
UN LUOGO DI TUTTI «Senza nulla togliere al dolore di ciascuno, è necessario che la gente capisca che questa è la casa di tutti - sottolinea -. Trasferire qui oggetti di vita quotidiana come sciarpe, pupazzetti, adesivi, significa non tenere in conto la sensibilità degli altri imponendo i propri, personalissimi gusti». Su 60 mila sepolture, spiegano dalla direzione, quelle così originali saranno due, trecento. Ma il fenomeno è in crescita e apposta nel nuovo regolamento dei servizi cimiteriali, in vigore da qualche giorno, l’articolo dedicato al decoro impone il divieto di appendere sulle lapidi “indumenti e oggetti di pertinenza propria o di altri”. Ma è una linea morbida quella che il Comune intende seguire. «Il regolamento va applicato e per questo - avvisa l’assessore agli Affari generali Danilo Fadda - dobbiamo avviare una campagna di sensibilizzazione perché la cittadinanza si abitui a rispettare il cimitero».
GLI ABUSI EDILIZI Per non parlare del pullulare di madonnine e padri Pio che troneggiano negli altarini chiusi dal reticolato per galline disposto su certe aiuole. Cappellette costruite con le tettoie di plastica o in cima a basamenti di calcestruzzo. Veri e propri abusi edilizi, visto che lo spazio verde tra le file di loculi viene occupato senza autorizzazione. Una specie di pertinenza davanti alla lapide, con tanto di nome del defunto perché si capisca di chi è l’aiuola. Il foglio di carta appallottolato e gettato via, che sempre sta vicino a questi altarini, è l’avviso della direzione del cimitero la quale ricorda che “non è consentito collocare vasi o altri arredi alla base delle tombe, nei camminamenti e nelle aiuole” e ne impone “la rimozione”. Invariabilmente, però, quel che viene levato è appunto l’avviso, il resto sta gloriosamente dov’era. E dire che di giardinetti curati in grazia di Dio ce ne sono. «Alcuni proprio dai cittadini - spiega la responsabile dei servizi cimiteriali -. C’è stato un signore che nell’aiuola davanti al loculo della moglie aveva sistemato delle belle piante ornamentali». Il signore non c’è più. Non è sepolto accanto alla compagna della sua vita, ma quelle piante sono sempre di un verde brillante.
I GIOCATTOLI A BONARIA «È lo specchio della società, dello spirito del tempo in cui viviamo». Nicola Castangia, coordinatore dei Servizi di valorizzazione del cimitero monumentale di Bonaria, conosce questo luogo della memoria come le sue tasche. «Qui si avverte il distacco generazionale, si viene a vedere la tomba dei trisavoli. A San Michele no - sottolinea -, lì il dolore è un’esperienza più vicina». E chissà chi ha poggiato un giocattolo nuovo sulla tomba del piccolo Marcello, morto a due anni nel 1938. C’era solo un angioletto di marmo nella sepoltura originale. Decenni dopo qualcuno ha poggiato un cagnolino di ceramica, e dopo ancora un minuscolo camion in plastica ormai del tutto scolorito.
Piera Serusi
 
ANGIONI: «LA MORTE È PIÙ FAMILIARE»
«C’è chi dice che questo sia un fenomeno che nega la morte. Io credo, invece, che la renda soltanto più familiare». Giulio Angioni, scrittore e antropologo, avvisa che «non è tutto cattivo gusto ciò che vediamo». Il cimitero, spiega, «è il luogo allo stesso tempo più vero e più falso, dove il defunto è sempre stato rappresentato come una persona buona, la migliore». Adesso, invece, lo si rappresenta per com’era, «anche con le sue frivolezze».
Un tempo c’era l’arte funeraria, spiega l’antropologo, «oggi ci sono i ritratti ceramica che sono il risultato di un dialogo tra il committente, cioè i familiari del defunto, e l’artigiano. Immaginate i genitori di un ragazzo ventenne che amava lo sport e andava al Poetto: possono chiedere un ritratto che ricordi queste passioni. Così, anche un selfie con un panorama gradevole sullo sfondo, che ricorda la vita, non lo considererei di cattivo gusto».
I cimiteri, ricorda Giulio Angioni, «da sempre celebrano e negano la morte. Tutte le religioni qui negano la morte, e pensate alla religione cristiana: dice che ci sarà la resurrezione della carne. Questo nuovo fenomeno ricorda le tradizioni di Paesi lontani, asiatici direi». Dove il ricordo del defunto non viene messo sotto vetro, ingabbiato dentro una memoria standard di madre esemplare, marito premuroso, figlio speciale. «Appendere sulla tomba un oggetto che rappresenta il morto è un modo per rendere il distacco più familiare». ( p.s. )
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
11 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 1 novembre 2016 / Pagina 8 Sardegna
L’INTERVISTA
Moirano: un anno e mezzo per cambiare la sanità
Il nuovo manager della Asl unica illustra programmi, idee e progetti
“C’è bisogno della collaborazione di tutti, non sarò un uomo solo al comando”
di Umberto Aime
CAGLIARI Lo spiffero è arrivato da Torino: il super manager ha le valigie pronte. Dopo appena un anno in Sardegna, vedrete, ritornerà sulla terra ferma. È vero? La risposta di Fulvio Moirano, da settembre governatore dell’Asl unica, arriva dalla Liguria, casa natale in cui si è concesso due giorni di vacanza. Lo dice con voce ferma, per non lasciare neanche un dubbio sul suo futuro. «Ho un contratto di cinque anni con la Regione Sardegna e lo rispetterò fino all’ultimo. Compio 65 nel 2017 e la mia carriera la concluderò a Sassari, sede dell’Azienda per la tutela della salute, non da nessun’altra parte». Sicuro? La voce della sua ripartenza è insistente. «Lo ripeto: ho fatto una scelta di vita oltre che professionale. Ci ho pensato a lungo, è stato difficile, ma non torno indietro. Ho dato la mia parola, ho firmato e non sono tipo che si rimangia le decisioni da un anno all’atro». Se il rischio di un suo clamoroso tradimento è scampato, allora può parlare. «L’incarico che ho ricevuto dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore Luigi Arru, è chiaro e difficile: riportare la sanità in linea di galleggiamento prima nell’efficienza e subito dopo nei conti. È una missione difficile, complessa ma realizzabile con la collaborazione indispensabile di tutti». Com’è stato questo primo mese e mezzo al comando? «Di lavoro, molto lavoro. Fino al 31 dicembre sarò il manager dell’Asl di Sassari, ma devo gettare delle basi solide per quello che partirà dal primo gennaio: l’Azienda unica regionale. C’è ancora molto a fare e so bene che non sarebbero ammesse false partenze, anche se ci vorrà un anno, un anno e mezzo per mettere la nuova macchina a regime». Lavorerà anche a Natale? «No, ma a Capodanno sì. L’indomani sarà un giorno fondamentale». Dopo il primo giro d’orizzonte che idea s’è fatto? «Il sistema sanitario sardo è complesso. Devo studiarlo ancora a fondo ma soprattutto ho capito che va maneggiato con molta cura. C’è bisogno di dialogo e condivisione. Gli strappi non servono e neanche serviranno ma è evidente che dal disavanzo, dobbiamo rientrare. Se così non fosse, sarebbe un fallimento, mentre spero di essere ricordato come chi è riuscito nell’impresa. Non certo da solo, ma insieme alla Sardegna». La Giunta ha già un piano di rientro: a che punto è? «Il rosso del 2015 è oltre i 300 milioni, cioè intorno al 10 per cento del cento del finanziamento annuale che è di tre miliardi. Sono cifre importanti, ma con interventi programmati e mirati possiamo farcela». Sveli il primo. «L’avvio in tempi rapidi dell’Azienda per le emergenze e urgenze. Se da subito funzionerà bene ed è massimo l’impegno perché sia così, oggi molte paura nei territori sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, sono convinto svanirebbero in un attimo. La gente vuole sentirsi sicura e noi questa sicurezza dobbiamo garantirla dovunque e comunque». Con l’elisoccorso. «Soprattutto e prima di tutto. Da 30 minuti fino a un massimo di 90, a seconda della patologia, dobbiamo essere in grado di intervenire in ogni Comune, per trasferire immediatamente il paziente nel miglior ospedale dove sarà curato secondo standard che vogliamo eccellenti». La rete ospedaliera: il problema dei problemi. «C’è una proposta della Giunta, il Consiglio regionale deve discuterla, approvarla e so che lo farà presto. Io non entro nel merito delle scelte politiche, a me spetterà applicarle quando saranno definitive. Dico soltanto che il riordino dei posti letto è un altro passaggio fondamentale della riorganizzazione». Quanti e quali sono i piccoli ospedali a rischio? «Ripeto, la nuova rete ospedaliera è un atto politico. Il dibattito in Consiglio regionale sarà decisivo. Io sono un tecnico e aspetto». Un suo pensiero l’avrà. «Certo, però soprattutto nella sanità ognuno deve rispettare i confini dell’incarico che gli è stato assegnato. Per me, è un dogma irrinunciabile». Rispettoso o diplomatico? «Molto rispettoso della politica. Così come rivendico alla politica il rispetto del mio di ruolo». Su cosa? «Su tutto quello che è di mia competenza secondo il contratto. L’ho detto sin dal primo giorno, i miei interlocutori sono e saranno il presidente della Giunta e l’assessore, ma è ovvio che ascolterò le istanze che arriveranno dalle singole realtà, da sindacalisti e medici, da pazienti e associazioni». Qualche politico l’avrà cercata: le nomine in ballo sono tante. «No e non lo faccia. Le nomine sono una mia prerogativa e la rivendico. Non ammetto ingerenze da qualunque parte arrivino». È un avviso perentorio. «Più che altro serve a far chiarezza sin dall’inizio. L’ho detto anche ai sindacati in un primo incontro seppure informale». A proposito di nomine: sono ancora vuote le caselle di direttore sanitario e amministrativo dell’Asl unica. «Ho avuto diversi colloqui con alcuni possibili candidati, ma più di tutti è stato costruttivo il confronto con gli attuali commissari delle altre Asl e i loro team. Ho trovato persone decise ad accettare la sfida del cambiamento. Sugli incarichi, deciderò presto». Nel suo staff ci saranno più sardi, o più forestieri? «Nessuna pregiudiziale in un senso o nell’altro. Per riformare, ho bisogno di tecnici capaci e motivati. In Sardegna, ci sono e li valuterò con attenzione». A gennaio dovrà nominare anche i direttori delle otto aree socio sanitarie. «Il bando di selezione sarà pronto la settimana prossima. Anche in questo caso la meritocrazia e il rapporto fiduciario saranno fondamentali». Tessere e affiliazioni? «Vietate. Sono un servitore della Sardegna e devo mettere il meglio al servizio della Sardegna». Preoccupato per le pressioni in arrivo? «Saprei come mettere alla porta gli indesiderati». Attenzione, Moirano è già un califfo fuori controllo. «Scusi, nel labirinto delle polemiche, non mi avventuro. Guardo oltre». Al primo atto dell’Asl unica? «Sì, lì scriveremo gli obiettivi su cui fonderemo il cammino dell’Azienda regionale e in cui saranno recepiti gli indirizzi della politica sulla sanità». Che potrebbero essere? «L’efficienza sicura e un’offerta di qualità garantita». È ottimista. «Lo sono. È difficile ma sarà entusiasmante». Il primo tagliando? «Fra 18 mesi e quel giorno capiremo se siamo, come vogliamo esserlo, sulla strada giusta». Ha detto: riusciremo e siamo. «Un uomo solo al comando farebbe poca strada. Le rivoluzioni sono vincenti se c’è il contributo di tutti. Il mio appello è questo».
 
 
12 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 1 novembre 2016 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
Architettura futurista a Elmas
Storia della riscoperta in un libro
ALGHERO Lunedì 7 alle 18, ad Alghero al Dipartimento di Architettura nell’ex ospedale di Santa Chiara – Muralla de l’Hospital (Bastione Pigafetta. Presentazione del volume “Mistico Metallico Dinamico” di Giorgio Pellegrini. Presenta l’opera Aldo Lino, dell’università di Sassari. Saranno presenti l’autore Giorgio Pellegrini e l’editore Carlo Delfino, editore. Il breve saggio, accuratamente illustrato da un ricco apparato iconografico, prende spunto da singolare un oggetto architettonico oggi purtroppo scomparso che fungeva da cappella castrense all’interno della caserma avieri dell’aeroporto militare di Cagliari Elmas. Dall’analisi di questa piccola architettura, evidentemente ispirata alla personalissima cifra futurista, razionalista e insieme aviatoria delle architetture dell’aeroporto, datato agli anni trenta del secolo scorso, si arriva alla scoperta di uno degli autori dei progetti: Umberto Traverso e della sua attività di architetto e ufficiale dell’Aeronautica militare nel contesto cagliaritano.
 

 
13 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 1 novembre 2016 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
Le foto e gli appunti
di Max L. Wagner
ALGHERO Architettura futurista a Elmas Storia della riscoperta in un libro Roberto Bilardi e Jacopo Falugiani, il frate e il condannato nelle segrete del carcere Jacopo Falugiani e Alice Friggia, assassino e fantasma La scena finale nei sotterranei di via Frigaglia, le foto sono di MIchela LeoA Nuoro all’ExMè, da domani e fino al 30, la mostra "Viaggio in Sardegna. Max Leopold Wagner. 1925 - 1927". Max Leopold Wagner è stato uno tra i più apprezzati filologi del Novecento e il maggiore esperto di linguistica sarda. Tra il 1925 e il 1927 fu in Sardegna per raccogliere informazioni sistematiche sulla lingua sarda e i suoi dialetti. Le fotografie con cui documentava i suoi appunti sono raccolte in questa mostra realizzata grazie alla collaborazione tra l’Istasac e il Dipartimento di italianistica dell’università di Stoccarda e agli istituti di Lingue e letterature romanze e la biblioteca Karl Jaberg dell’Università di Berna e grazie alle traduzioni del professore Giovanni Masala Dessì.


 
14 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 1 novembre 2016 / Pagina 34 - Cultura e spettacoli
Simone Contu alla guida di Moviementu
L’associazione “Moviementu-Rete Cinema Sardegna” ha un nuovo consiglio direttivo. Simone Contu, direttore di produzione e location manager, é stato eletto alla guida dell’associazione, la più grande in Sardegna che riunisce gli operatori del settore. Il neo-presidente (nella foto), che è stato eletto dall’assemblea per acclamazione, ha già dichiarato che porterà avanti, in continuità con le politiche della gestione precedente, il dialogo con le istituzioni per costruire regole certe e piattaforme che favoriscano la crescita del settore produttivo e di tutta la filiera dell’audiovisivo in Sardegna. Nel nuovo consiglio direttivo di “Moviementu” Accanto a Simone Contu siedono il presidente uscente e attuale vicepresidente Marco Antonio Pani, regista e montatore; Enrico Pau, regista e sceneggiatore; Roberta Aloisio, coordinatrice di produzione, aiuto regista; Antioco Floris, professore universitario e filmmaker; Stefano Cau, sceneggiatore, filmmaker; Emanuel Cossu, sceneggiatore, regista, aiuto regista.
 
 
 

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