Domenica 16 ottobre 2016

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16 ottobre 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
  
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Percorso culturale oggi dalle 9 alle 20 alla scoperta di scuole e musei cittadini
Fai Marathon 2016 accende le luci sulla scienza
L’appuntamento con “Fai Marathon” è per oggi in città e in altri 150 centri di tutta Italia: a disposizione dei visitatori oltre 600 sedi tra palazzi e chiese, teatri e monumenti di archeologia industriale. Luoghi spesso inaccessibili o poco noti ma sicuramente di particolare bellezza e interesse culturale e scientifico. Il programma cagliaritano - dal titolo “Cagliari-Monserrato-Iglesias: il cammino della scienza” prevede visite didattiche, conferenze, proiezioni. Dalle 9 alle 19 saranno aperti i musei della scienza, fondamento del sapere e della cultura. «Luoghi speciali ed insoliti delle tre città, inseriti in percorsi sostenibili da compiere possibilmente a piedi, con i mezzi pubblici compresa la metropolitana, o in bici, da soli, in gruppo, con le famiglie».
Il programma delle visite. Dalle 10 alle 18 Planetario (L’Unione Sarda) in via Santa Gilla. Dalle 9 alle 13 Liceo classico Giovanni Maria Dettori (Collezione strumenti scientifici storici) in via Cugia 2. Dalle 9 alle 14 Istituto Superiore Buccari-Marconi - Sede Nautico Buccari (Planetario e Collezione strumenti scientifici storici), Laboratori viale Diaz - viale Colombo 60, piazza dei Centomila. Dalle 9,30 alle 14 Dipartimento di Biologia animale ed ecologia Universita di Cagliari (Museo di Zoologia), Ponte Vittorio, via Fiorelli 1. Dalle 9 alle 14 Istituto superiore Buccari-Marconi - Sede Istituto tecnico industriale Guglielmo Marconi (Collezione strumenti scientifici storici), via Valerio Pisano, Terramaini. Dalle 9 alle 13 Istituto tecnico industriale Dionigi Scano (Collezione strumenti scientifici storici),via Cesare Cabras, Monserrato. Dalle 10 alle 14 Dipartimento di Fisica Università (Museo di Fisica della Sardegna), Cittadella Universitaria, Monserrato. Dalle 16 alle 20 Dipartimento di scienze chimiche e geologiche Università (Museo sardo di Geologia e Paleontologia e Museo di Mineralogia), via Trentino 51.
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
INFORMATICA. Marchesi a Roma
Le valute digitali emergenti
Michele Marchesi, docente del dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari, sarà il relatore principale della riunione del gruppo di studio “Pubblica amministrazione nativa digitale” (coordinato da Giulio De Petra) in programma domani alle 15.30 a Roma, nella sala riunioni di Astrid, la Fondazione per l’analisi, gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sulla innovazione nelle amministrazioni pubbliche. Nell’incontro si parlerà di bitcoin e blockchain, di valute digitali emergenti e dei relativi sistemi di sicurezza. Ma anche dei riflessi economici delle nuove tecnologie. Il gruppo studia l’evoluzione del settore, che riunisce oggi più di 300 accademici, ricercatori ed esperti, specializzati nell’analisi, progettazione e implementazione delle politiche pubbliche.
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Riconoscimento nazionale
Acquisti “verdi”
La Sardegna è in prima fila
La Sardegna si conferma regione “green”, grazie a un aumento sostanziale degli acquisti verdi nella pubblica amministrazione. I dati, forniti dall’assessora regionale dell’ambiente, Donatella Spano, evidenziano che sia i Comuni che la stessa Regione, hanno virato verso la soluzione della sostenibilità ambientale attraverso gli acquisti pubblici. «Il 52% delle amministrazioni comunali ha partecipato alle iniziative del Programma Sardegna Compraverde e il 22% dei Comuni effettua acquisti verdi».
Numeri in aumento anche per quanto riguarda l’amministrazione regionale, perché «il 92% degli acquisti di beni e servizi su cui esistono criteri ambientali ministeriali, sono verdi». Donatella Spano ha partecipato alla due giorni romana per il Forum Compraverde che, per il decimo anno, ha riunito la più importante comunità di esperti di Green Public Procurement (Gpp). «Stiamo lavorando alla redazione del nuovo Piano d’azione Gpp regionale», annuncia la titolare dell’Ambiente. L’obiettivo è «seguire un approccio Gpp, oltre che negli appalti, in tutti comparti regionali e nella nuova programmazione europea 2014-2020». La manifestazione romana ha assegnato cinque premi a livello nazionale. Due Comuni sardi (Giba e Samassi) hanno ottenuto quello “Mensa verde”, mentre quello sull’Edilizia verde è andato alle filiere sarde Edizero Architecture of Peace. Infine il premio Cultura verde è stato vinto dall’Università di Cagliari. A pari merito, la Provincia Sud Sardegna e l’agenzia Laore hanno ricevuto la menzione speciale nella categoria Miglior politica GPP. (m. s.)
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Speciale (Pagina 31 - Edizione CA)
LA NOVITÀ. Il fenomeno del “cohousing” sta iniziando a prendere piede anche nell’Isola
E gli anziani cedono una stanza per avere compagnia
In cambio di un po’ di compagnia davanti alla tivù, o di un aiuto a fare la spesa, un’anziana di Cagliari «affitta per 190 euro una camera a lavoratrice o lavoratore, no fumatori». Proposte come questa si trovano sempre più spesso tra gli annunci immobiliari: in gergo si chiama cohousing con anziani (o housesharing ), un trend che comincia ad affacciarsi anche in Sardegna, soprattutto nelle città di Cagliari e Sassari, e che consente diversi risparmi. Spazi comuni e agevolazioni fiscali fino a 500 euro, il tutto senza rinunciare alla propria autonomia: studenti, lavoratori e pensionati dividono lo stesso tetto ma mantengono la propria indipendenza.
COME FUNZIONA «Gli anziani si organizzano e offrono in affitto una stanza soprattutto a studenti fuori sede, ma non solo, con una duplice finalità», spiega Andrea Polo, direttore Comunicazione Immobiliare.it, «arrotondare le proprie entrate e ricevere un aiuto pratico, come per esempio fare la spesa».
Quella del cohousing con anziani rappresenta una soluzione che garantisce buoni vantaggi sia per i proprietari che, come detto, possono arrotondare la pensione e ricevere un aiuto, sia per gli inquilini. Per questi ultimi, infatti, c’è la possibilità di risparmiare sull’affitto della stanza (che normalmente oscilla tra i 200 e i 300 euro ogni mese) ma anche con le detrazioni fiscali, nel caso si tratti di studenti fuori sede.
LE DETRAZIONI La legge, infatti, riconosce ai genitori la possibilità di detrarre dalle tasse le spese sostenute per pagare l’affitto per il proprio figlio, a condizione che l’alloggio si trovi a oltre 100 chilometri dalla residenza. La detrazione ammonta al 19%, calcolata su un importo massimo di 2.633 euro, per uno sgravio annuo di 500 euro.
L’ALTERNATIVA «Chi ha la possibilità di fare cohousing , soprattutto in Sardegna, può percorrere la via dell’affitto breve», spiega ancora Polo, ovvero l’affitto di una stanza per periodi non superiori ai 30 giorni, senza obbligo di registrazione del contratto, che consente una rendita superiore ai canoni di mercato. «A seconda della stanza», conclude, «si possono guadagnare, tasse escluse, anche 50 euro al giorno». ( ma. mad. )
LA SCELTA
La casa si fa in tre o in quattro, se occorre. L’appartamento si trasforma in un ambiente multitasking, abitato per alcuni periodi dell’anno da persone diverse, nel segno della condivisione. «La tendenza ad affittare una stanza, a condividere un appartamento, è sempre più forte, e non soltanto fra gli studenti universitari», afferma Andrea Polo, direttore Comunicazione di Immobiliare.it, network di annunci immobiliari. «Non si tratta di un fenomeno che registra gli stessi volumi delle grandi città come Roma e Milano», dove il costo di un affitto si “mangia” almeno la metà di uno stipendio, «ma qualcosa sta cambiando in questa direzione anche in Sardegna, soprattutto nelle città di Cagliari e Sassari», aggiunge.
L’affitto di un appartamento con due camere da letto può costare a Cagliari, in base al quartiere, tra i 600 e i 700 euro, poco meno a Sassari. A queste cifre vanno aggiunti in media altri 100 euro per bollette varie e condominio. Per poter far fronte a quest’impegno ogni mese occorre uno stipendio di una certa consistenza («che non sempre c’è», spiega Polo), così condividere le spese per l’affitto con altre persone che si trovano nella stessa situazione spesso diventa necessario anche per chi non è più uno studente.
I PREZZI
Duecentosessanta euro per una stanza singola a Sant’Avendrace, 250 a San Michele, 270 alla Fonsarda, 230 a Is Mirrionis, dove si possono trovare anche soluzioni a 200 euro. Queste cifre, in presenza di redditi bassi, consentono di salvaguardare la propria autonomia anche se occorre concedere qualcosa per quanto riguarda la privacy e accontentarsi di spazi ridotti. «Le richieste maggiori riguardano appartamenti in centro città», spiega Roberto Felici, responsabile area manager Tecnocasa per la Sardegna, «che per Cagliari significa soprattutto Stampace, Marina e Castello».
IL FENOMENO
In Sardegna la realtà della coabitazione ha dimensioni abbastanza ridotte e vede protagonisti indifferentemente uomini e donne. «Il fenomeno in Sardegna coinvolge anche quei ragazzi e ragazze che, dopo alcuni anni di università come studenti fuori sede, abbandonano gli studi, entrano nel mondo del lavoro e per evitare di dover tornare a casa da mamma e papà decidono di condividere un appartamento finché il proprio reddito non consentirà loro una soluzione definitiva», conclude Felici.
Mauro Madeddu
 
 

L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
LA STORIA. Rodolfo Meloni è un punto di riferimento per gli italiani in Canada
Una vita tra Selargius e Halifax
«Ma non chiamatemi console»
Dopo 34 anni lascia, ma non molla. Rodolfo Meloni, selargino, da qualche mese non è più console onorario ad Halifax, in Canada, nella Nuova Scozia.
«Solo per raggiunti limiti di età», dice. «Resto corrispondente consolare per i contatti e l’esperienza». Meloni, 73 anni, ora potrà dedicarsi al lavoro di imprenditore nel campo dell’import-export dei vini e ai lunghi periodi nella sua città d’origine, Selargius. Perito chimico al servizio della Marina canadese fino alla metà degli anni Ottanta, è stato nominato come referente dell’ambasciata nel 1982. «Tre anni dopo ho curato tutta la logistica per la delegazione italiana, capeggiata da Dini, al G7 di Halifax», racconta. «Ho conosciuto tutti i più importanti produttori vinicoli d’Italia: da Masi ad Antinori, da Frescobaldi a Ricasoli».
E politici?
 «Sempre in quegli anni venne in Nuova Scozia il ministro della Difesa Giuseppe Scognamiglio. In seguito ho incontrato Tremonti e Scalfaro».
Ha mai favorito l’arrivo di selargini ad Halifax?
 «Non ci ho neppure tentato. L’emigrazione da Selargius e dai paesi vicini è storicamente limitata a Francia, Belgio e Germania».
Lei come è finito lì?
 «La mia ex moglie ha insegnato a Cagliari, nella scuola dei figli dei militari canadesi. Ci siamo stabiliti in Canada e un mese dopo è nata la nostra primogenita».
In che modo ha agevolato gli scambi tra Sardegna e Nuova Scozia?
 «In base a un accordo tra le Università di Cagliari e di Halifax, venne in Nuova Scozia un allievo di professor Gessa per una ricerca sul Dna. Ho fatto da tramite per estendere a 360 gradi la cooperazione tra i due atenei».
Lei ha coordinato i soccorsi nei giorni successivi all’11 settembre.
 «Ho fatto in modo di dare alloggio a 450 italiani bloccati ad Halifax, dove erano stati riprogrammati 47 voli che sarebbero dovuti atterrare negli Stati Uniti. Per questo sono stato nominato commendatore e, in seguito, il Comune di Selargius mi ha attribuito un’onorificenza».
Lei è massone?
 «No, anche se in Canada la massoneria è pubblica. Diciamo che conosco molta gente in vista e, quindi, anche massoni»
È stato mai tentato dalla carriera politica?
 «No, ma sono un liberale convinto. In Canada il partito è al governo, in Italia ho votato il primo Berlusconi, nel 1994. Poi la delusione mi ha spinto verso il centrosinistra».
La sua famiglia era comunista, giusto?
 «Mio padre era comunista, mio fratello è stato assessore di Forza Italia. Altri tempi».
Come giudica la situazione a Selargius?
 «Non conosco nel dettaglio ciò che ha fatto, ma di questa amministrazione ho buone referenze».
Sa che Tonino Melis, ex sindaco della città, siede ancora in Consiglio?
 «È un amico ed è stato anche un bravo sindaco. Vuole sempre essere in prima linea, ma dopo cinquant’anni forse dovrebbe favorire qualche giovane capace».
Come si supera la carenza di lavoro?
 «In Canada per 5 mila dollari in più all’anno la gente si trasferisce da una città a un’altra. Qui c’è poca mobilità».
Che cosa manca alla Sardegna per crescere?
 «L’imprenditorialità. Potremmo vivere di turismo per nove mesi ma non siamo in grado di trovare la chiave per farlo. Si pretende di guadagnare in tre mesi quel che si dovrebbe mettere da parte in un anno».
Quale consiglio dà ai giovani?
 «Studiate, altrimenti tornate ai mestieri, magari nelle campagne. Non vedo altre strade».
Lorenzo Piras
 
 

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6 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)
Nelle storie di quattro giovani il possibile riscatto del Sulcis post industriale
«Noi non ci arrendiamo»
Emigrare? Mai. Meglio il rischio di una piccola impresa
C’è un Sulcis che non si arrende e che sceglie di pensare a colori, invece di perdersi negli indicatori economici disastrosi e nella disoccupazione dilagante. Un tessuto raro e prezioso, fatto di tanti piccoli fili: competenza, innovazione e voglia di mettersi in gioco senza dover per forza oltrepassare il mare. Storie di micro-imprese che muovono i primi passi, storie di passioni trasformate in professioni.
LA CULTURA SI BEVE È il caso di Eleonora Sirigu , 32 anni, di Gonnesa, laureata in Letteratura. Da 6 mesi ha aperto una libreria-sala da tè nel centro del paese, per tutta l’estate ha organizzato appuntamenti culturali. «La letteratura è sempre stata la mia passione, negli anni ho curato diversi laboratori di lettura per i più piccoli», racconta Eleonora. «Ma ad un certo punto mi sono trovata ad un bivio. Con una laurea in tasca, senza prospettive di lavoro, stavo per prendere la decisione più drastica, partire. Poi ho pensato che non potevo arrendermi a questa specie di incantesimo che vorrebbe una Sardegna deserta. Ho deciso di concretizzare qui la mia idea. Certo non è facile, ma l’entusiasmo e la caparbietà non ci mancano». Da Storytelling si può acquistare un libro e, contemporaneamente, degustare tè e tisane, accompagnandoli con dolcetti e torte, in un’atmosfera molto english.
ADDIO FONDERIA Altra scommessa che ribalta i luoghi comuni è quella di Marco Urru , 44 anni, di Carbonia. Per più di dieci anni operaio dell’Alcoa, tra fonderia e sala elettrolisi, si ritrova disoccupato dopo la fermata della fabbrica. Ma non si perde d’animo: rileva un piccolo negozio e lo trasforma nel Balentes wine shop, un inno all’enogastronomia, rigorosamente sarda. «I miei fratelli sono tutti fuori per lavoro», dice Marco, circondato da bottiglie di carignano, formaggi locali, prosciutti. «non volevo essere costretto a partire anch’io. Ho pensato che questo può essere il settore giusto in cui mettermi in gioco, avevo già in mente come dovesse essere il negozio». E così, da sette mesi, messo da parte il caschetto da lavoro, Marco accoglie i suoi clienti indossando un cappellino in velluto.
UN’APP CI SALVERÀ Anche a Portoscuso c’è chi si dà da fare per non soccomb ere alla crisi. Carlo Zito e Mirko Peloso , tecnico ed ingegnere informatico, hanno creato una app, bonEATo per eliminare le file nei ristoranti, sveltendo le ordinazioni. Attraverso uno smartphone, può essere utilizzata sia dai camerieri, che dai clienti: la scelta dipende dai ristoratori. Al momento la usano con successo cinque locali. «Abbiamo lavorato per dieci anni in un’azienda del settore, poi è arrivata la crisi e ci siamo dovuti reinventare», dice Carlo Zito. «Avremmo potuto trovare altro, ma la nostra scommessa è stata proprio creare qualcosa di importante nella nostra terra». Mirko Peloso conferma. «Dietro c’è molto lavoro, ma la molla più forte è stata la voglia di non arrenderci e di mettere a frutto, a casa nostra, le nostre competenze».
Antonella Pani

 

L’UNIONE SARDA

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 ottobre 2016 / Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
Compito arduo per Moirano
Troppa burocrazia nella Sanità sarda
Fabio Barbarossa *Medico di Medicina generale
Mentre tutto il mondo cerca di dotarsi di un sistema sanitario pubblico (esempio Stati Uniti e Cina) per garantire l’assistenza ad oltre un miliardo e mezzo di persone, con stratosferici investimenti economici, noi italiani continuiamo a varare leggi e leggine con la speranza di rinascita di un sistema sanitario arcaico, improntato solo su strategie di politica amministrativa ed economica che non tengono conto delle grandi rivoluzioni sociali, sanitarie ed etiche.
Un po’ di storia. Nel 1992 una legge istituisce le Aziende Sanitarie Locali (Asl), aziende con autonomia gestionale, amministrativa contabile, che hanno come obiettivo correggere le criticità della riforma del 1978, perseguendo politiche di efficienza, risparmio, appropriatezza, lotta agli sprechi, soprattutto attraverso la separazione della gestione dalla politica. La logica economica diventa l’unica razionalità e l’etica perde la sua autonomia. In seguito, con la riforma del Titolo V della Costituzione. Lo Stato centrale, i Comuni e le Province mantengono solo poteri di indirizzo; tutto viene trasferito alle Regioni. Finisce il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e al suo posto nascono 21 Sistemi Sanitari Regionali (SSR). Conseguenze: aumento della spesa, disuguaglianze, malasanità.
Già nel 2008 il professor Elio Borgonovi, docente alla Bocconi, del quale mi onoro essere stato allievo, disse che il SSN sarebbe imploso da lì a pochi anni. Ci siamo quasi. In questi anni si è data poca importanza a pilastri come qualità, rischio, errore, umanizzazione, compliance, responsabilità. I ruoli sanitari sono stati burocratizzati sino all’esasperazione. Il ruolo dell’Ospedale è ancora definito da norme vecchie ed inadeguate. Sono aumentate le conflittualità interprofessionali. È aumentato vertiginosamente il contenzioso legale e così pure la medicina difensiva. Questo è il quadro in cui si presenta la Sanità Regionale e questa è l’eredità in dote al Supermanager dell’Asl Unica, Fulvio Moirano. Solo dalla risoluzione, o perlomeno dalla presa di coscienza di queste criticità e non da ulteriori leggi o accorgimenti finanziari, si potrà di nuovo sperare in un Sistema Sanitario equo e solidale.
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2016 / Pagina 14 - Economia Sardegna
Il 52 per cento della amministrazioni ha partecipato all’iniziativa in modo positivo
Acquisti verdi, l’isola è virtuosa
CAGLIARI «La Sardegna continua a distinguersi per la promozione della sostenibilità ambientale attraverso gli acquisti pubblici. È necessario fare rete per incentivare su tutto il territorio nazionale il cambiamento in atto». Lo ha detto l’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano nel messaggio che ha inviato, ieri, alla due giorni di Roma del Forum Compraverde che, per il decimo anno, ha riunito la più importante comunità di esperti di Green Public Procurement (Gpp, ossia gli acquisti verdi), di imprese innovative e virtuose, le migliori pratiche delle pubbliche amministrazioni. Le cifre. L’Isola dice sì alla cultura della sostenibilità e le cifre sono in crescita anche grazie alla diffusione della cultura del ’comprare verde’ operata dalla Regione. Il 52 per cento delle amministrazioni comunali ha partecipato infatti alle iniziative del Programma Sardegna Compraverde e il 22 per cento dei Comuni effettua acquisti verdi. «Adesso stiamo lavorando alla redazione del nuovo piano d’azione Gppregionale seguendo un approccio Gpp, oltre che negli appalti, in tutti i comparti regionali e nella nuova programmazione europea 2014-2020», ha sottolineato l’esponente della Giunta Pigliaru. I premi. Nel corso del Forum Compra Verde vengono attribuiti cinque prestigiosi premi nazionali. Quest’anno due comuni sardi, Giba e Samassi, si sono aggiudicati pari merito il premio ’Mensa verde’. Nella sezione materiali locali e rinnovabili, il premio ’Edilizia Verde’ è stato conferito alle Filiere sarde Edizero Architecture of Peace. Il premio ’Cultura verde’ è andato all’Università degli Studi di Cagliari. A pari merito, la Provincia Sud Sardegna e l’agenzia Laore hanno ricevuto la menzione speciale nella categoria ’Miglior politica Gpp’.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2016 / Prima pagina
NON BASTA LA RIVOLUZIONE LINGUISTICA
di EUGENIA TOGNOTTI
Dalle Alpi al mare di Sicilia è tutto un inneggiare – sui media scritti e parlati – all’isola di Sardegna, la prima regione italiana a dare il via alla pacifica rivoluzione linguistica che porterà al riconoscimento dell’identità di genere nella comunicazione istituzionale, mediante l’identificazione del soggetto maschile e di quello femminile. Non più sindaco, ma sindaca. E, ancora, assessora, avvocata, magistrata, prefetta, Commissaria, Governatrice (quando se ne darà l’occasione). Non solo. CONTINUA A PAGINA 15
 
Pagina 15 - Lettere e commenti   segue dalla prima
Donne in politica, non basta la rivoluzione linguistica
di Eugenia Tognotti
Va bene sindaca e assessora, ma per un vero riequilibrio è necessario insistere sull’approvazione della doppia preferenza di genere nelle elezioni
Dalle Alpi al mare di Sicilia è tutto un inneggiare - sui media scritti e parlati - all’isola di Sardegna, la prima regione italiana a dare il via alla pacifica rivoluzione linguistica che porterà al riconoscimento dell’identità di genere nella comunicazione istituzionale, mediante l’identificazione del soggetto maschile e di quello femminile. Non più sindaco, ma sindaca. E, ancora, assessora, avvocata, magistrata, prefetta, Commissaria, Governatrice (quando se ne darà l’occasione). Non solo. Avendo la Sardegna il privilegio di avere al vertice di una Università, quella di Cagliari, la professoressa Maria Del Zompo, una delle 5 (su 78), che possono vantare questa carica in Italia, occorrerà scegliere tra ’rettora’ o ’rettrice’. Non abbiamo notizie di pronunciamenti dell’Accademia della Crusca, che dovrà anche dirimere la questione del titolo di Magnifico, francamente superfluo (oltre che fuori dal tempo) e inspiegabilmente sopravvissuto a tutte le tempeste che hanno investito l’Università dal Medioevo agli anni della contestazione. Per il nuovo corso del "lessico giuridico e amministrativo di atti, provvedimenti e comunicazioni" occorrerà attendere 180 giorni. Da allora, ogni atto pubblico - legge, provvedimento, bando, fino all’ultimo modulo- dovrà declinare ruoli e professioni al femminile, ponendo fine alla discriminazione mascherata e al mancato riconoscimento che si nasconde dietro un linguaggio non rispettoso dell’identità di genere, una battaglia in cui molto si è spesa - attirandosi qualche sberleffo dai soliti pirati della tastiera - la presidente della Camera, Laura Boldrini. Che aveva trovato una sponda nell’autorevole parere dell’Accademia della Crusca sul termine sindaca, ormai ampiamente sdoganato, anche nel linguaggio comune, per la frequenza con cui giornali e Tv si occupano della prima cittadina di Roma, causa il tormentato decollo della sua Giunta. Superfluo, dunque, insistere sulla necessità dell’adeguamento del linguaggio che fa ricorso a titoli di genere grammaticale maschile per indicare donne che hanno raggiunto i vertici delle gerarchie politiche e istituzionali. Le leggi fanno cultura. La parità di genere nel ricoprire cariche e ruoli deve passare anche da un uso adeguato della lingua e dalla rimozione di un gap culturale, che porta a usare la forma maschile anziché femminile per titoli professionali e ruoli istituzionali diffusi e consolidati nella vita sociale. Dopo aver debitamente esultato per questa conquista - e senza voler fare i guastafeste- non sembra inutile avviare qualche riflessione. Cominciando col richiamare, da una parte, il fatto che non basta la rivoluzione linguistica per innescare il meccanismo di un riequilibrio di genere in una regione che registra una delle percentuali più basse in Italia quanto a presenza di Consigliere: 4 su 60 (peggio di noi solo la Basilicata con zero donne). E proseguendo col ricordare, dall’altra, che la sparuta percentuale delle consigliere è il frutto della mancata approvazione - dopo un indegno balletto e la richiesta del voto segreto - dell’emendamento sulla doppia preferenza di genere. Introdotto allora, nel 2013, nella legge elettorale regionale statutaria avrebbe evitato il vergognoso divario che non onora la terra della grande Giudicessa Eleonora, legislatrice, politica e negoziatrice. Il fatto che l’ancien régime linguistico sia crollato senza trovare resistenza tra i 56 consiglieri uomini, di maggioranza e d’opposizione, dice poco di per sé, al momento. Occorrerà aspettare i prossimi appuntamenti sulla legge elettorale per verificare la volontà di operare, nel concreto, per riequilibrio di genere che garantisca finalmente una democrazia paritaria che non avrà necessita di norme per declinare al femminile ruoli istituzionali e politici.
 

 

LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2016 / Pagina 15 - Lettere e commenti
LA PAROLA AI LETTORI >> RISPONDE MANLIO BRIGAGLIA
Boscolo, grande storico sardo aperto al mondo
Nei giorni scorsi a Cagliari è stato commemorato in Università il professor Alberto Boscolo, un gentleman scholar, uno studioso gentiluomo. Mai ha impiegato il potere per il prestigio personale e la ricchezza, se non per promuovere la ricerca, fornire le risorse ai progetti internazionali, complessi e di vasta portata. Da Milano diresse la “Nuova rivista storica italiana”: opera indipendente, mai sostenuta dalla politica e, quindi, meno nota presso il pubblico, una rivista aperta al dialogo tra la storiografia e le scienze sociali, all’analisi comparata, avviando un discorso prima di altre sui nessi tra la politica, la società, l’economia, la sfera delle idee. Boscolo ha legato per sempre il suo nome, nella comunità scientifica internazionale, agli studi sui Giudicati. La Carta de Logu è l’unico esempio di Common Law oltre i confini dell’Inghilterra. Boscolo non ha mai visto la storia sarda come un mondo chiuso in sé, come Lilliu. Al contrario, ha promosso gli studi comparati con l’Aragona e la Castiglia, sul ruolo del mare, sui Parlamenti, riprendendo la strada del grande Marongiu. Boscolo ha influenzato anche gli studi musicali, nel contesto del Convegno internazionale di musicologia che si tenne ad Oristano e poi nella rivista spagnola di musicologia. Fu anche studioso dei testi liturgici e codicologici. È uno dei grandi uomini che la Sardegna ha donato al mondo degli studi storici.
Carlo Rossetti Cagliari
                                                                                       * * *

Se posso introdurre un ricordo personale, sarà mezzo secolo fa che il professor Boscolo, per il quale seguivo di qui i libri di una collana che si stampava a Sassari, mi nominò suo assistente volontario. Così ho lavorato con lui, nel necessario e gradito subordine, per tutti gli anni a venire. C’è anche un “La Sardegna contemporanea”, del 1974, con saggi suo, di Lorenzo Del Piano e mio. Non sto a raccontare altro. Di tutto quello che Lei dice mi sorprendono l’accenno a Boscolo musicologo e mi lascia perplesso la Sua affermazione «non ha mai visto la storia sarda come un mondo chiuso in sé. come Lilliu. Al contrario...»: che cosa vuol dire, che Lilliu considerava la Sardegna come un mondo chiuso in sé? Se così fosse, direi assolutamente di no. Diversamente, sono io che leggo male. Per il resto d’accordo su tutto, e molte grazie, anche da parte mia, per il ricordo d’un generoso Maestro.
  


LA NUOVA SARDEGNA

11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2016 / Pagina 10 - Attualità
GOVERNO >> LA LEGGE DI BILANCIO
LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2016 / Pagina 10 - Attualità
 
SCUOLA E UNIVERSITÀ Investito un miliardo
Soldi anche alle paritarie
Nella manovra c’è 1 miliardo in più su scuola e università, non solo per i decreti legislativi per la “Buona Scuola” ma anche per le scuole non statali, per le materne paritarie e per quelle che hanno insegnanti di sostegno e con un numero di disabili rilevante. Il ministro Giannini ha annunciato che sono previsti più investimenti per gli Istituti tecnici superiori che offrono sbocchi nel mondo del lavoro e decontribuzioni per le aziende che assumono i neo diplomati che hanno fatto alternanza scuola-lavoro. Raddoppiato il fondo per gli Its, 300 milioni destinati alle deleghe della “Buona Scuola”, risorse per trasformare l’organico di fatto in diritto. E per l’università Student Act e no tax area per redditi bassi.
 
FAMIGLIA Bonus per le mamme
Più aiuti a chi ha figli
Nella manovra 2017 ci sono 600 milioni sulla famiglia. «È un piccolo segnale verso un grande investimento sulla famiglia e sui figli che faremo nel 2018 con la modifica dell’Irpef» ha annunciato Renzi durante la conferenza stampa di ieri sera. Per la prima volta nella manovra c’è un intero capitolo dedicato solamente alla famiglia. C’è la conferma e la stabilizzazione del bonus bebè e del bonus baby sitter, viene introdotto il bonus “mamma domani” al settimo mese di gravidanza e un voucher di mille euro per sostenere il costo dell’asilo nido. In arrivo anche un bonus famiglia per il quale verrebbero stanziati circa 400 milioni. L’obiettivo è quello di aiutare i nuclei con più di due figli che vivono in condizioni disagiate, ma non hanno diritto al Sia. Viene rinnovato inoltre il bonus cultura per i maggiorenni con uno stanziamento di circa 270 milioni. Borse di studio in arrivo per gli studenti meritevoli, con una “no tax area” all’università per i redditi bassi.



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