Domenica 9 ottobre 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 ottobre 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Fondi Investimento (Pagina 18 - Edizione CA)
Mondo del lavoro
NASCE A CAGLIARI L’ETICHETTA INTELLIGENTE
 Un’etichetta intelligente, flessibile e sottile, che “vede” i raggi X e può avere diversi utilizzi pratici: per misurare le radiazioni in medicina, e per creare “smart tag” capaci di identificare merci e bagagli. Ideata dai dipartimenti di Fisica e astronomia e di Ingegneria elettrica ed elettronica delle Università di Bologna e Cagliari, è il risultato del progetto europeo i-Flexis, pubblicato di recente sulla rivista Nature communications. «È stata superata una delle grandi limitazioni nell’uso dei semiconduttori organici», spiega Annalisa Bonfiglio (nella foto), prorettore per l’Innovazione a Cagliari: «La necessità di alte tensioni. Questo apre la strada ad applicazioni portatili di grande rilevanza pratica».
 Casartigiani, una partnership coi russi
 Domani mattina a Cagliari, alla presenza delle principali istituzioni regionali, si incontreranno per la sottoscrizione di un accordo di amicizia e collaborazione le associazioni datoriali Casartigiani Sardegna e la Apppiter, Association of Industrials and businessmen di San Pietroburgo (nella foto, la città russa). I due enti hanno avviato una serie di attività con l’obiettivo di creare reti e rapporti permanenti di cooperazione e scambio.
 

2 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Fondi Investimento (Pagina 18 - Edizione CA)
Il 70% delle materie prime va sprecato: i rimedi degli esperti a confronto a Cagliari
MANGIARE GLI SCARTI, BUONA IDEA
I residui dell’industria agroalimentare trasformati in cibo
Su dieci chili di materie prime utilizzate dall’industria agroalimentare, tre vanno a finire nel prodotto finale e sette diventano scarti. Sembra assurdo ma è così: la lavorazione genera più residui che alimenti. Cosa spiacevole non solo per la sensazione di spreco, ma anche per il problema, molto pratico, dei costi di smaltimento.
Ma la ricerca ora consente di trasformare la materia prima scartata in altri alimenti, da destinare al bestiame ma anche all’uomo. Oppure la si può trasformare in prodotti chimici di base. Questo tipo di riconversione dei residui dell’industria agroalimentare può risultare da 3,5 a 7,5 volte più conveniente rispetto alla già utilizzata conversione in biocombustibili.
LA RICERCA È la principale novità emersa nell’undicesimo congresso nazionale di Chimica degli alimenti, che si è tenuto a Cagliari. Per quattro giorni 150 ricercatori da tutta Italia si sono confrontati con gli esperti dell’Università di Cagliari su qualità alimentare e salute. L’iniziativa è stata organizzata dal Gruppo interdivisionale di chimica degli alimenti (Gica), dall’ateneo di Cagliari in collaborazione con quello di Sassari, sotto l’egida della Società chimica italiana e con il riconoscimento della Food Chemistry Division della EuCheMS. umana.
I vari contributi scientifici hanno evidenziato che, per creare il circolo virtuoso degli scarti, serve la stretta collaborazione tra le aziende e il mondo della ricerca, l’unica in grado di valorizzare integralmente le materie prime all’ingresso negli impianti con speciali sistemi integrati, vere bioraffinerie.
 PRODOTTI LOCALI «Il congresso ha confermato il ruolo fondamentale della chimica degli alimenti in tutti gli stadi della filiera agroalimentare», spiega Alberto Angioni, docente dell’Università di Cagliari e presidente del Comitato organizzatore del congresso, «nel controllo e nella valorizzazione dei prodotti». Con particolare attenzione alle proprietà nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva e dei piccoli frutti, del vino, del latte e dei derivati, come il pecorino romano Dop. «Sono state evidenziate le caratteristiche peculiari degli alimenti della dieta mediterranea e della cultura alimentare italiana - aggiunge Marco Arlorio, docente dell’Università del Piemonte Orientale e coordinatore del Gica - nonché le qualità e i rischi correlati ai novel food e agli integratori alimentari».
Eleonora Bullegas
 

3 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
COSTITUZIONE E LAVORO
Diritti sociali e lavoro. Proseguono domani alle 17,30 le letture della Costituzione dell’Anpi, all’Hostel Marina. Intervengono Marco Sini, il docente universitario di diritto amministrativo Andrea Pubusa, Mariano Carboni, segretario regionale della Fiom.
 

4 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
Le nomination per il 2018
Compasso d’oro: tre progetti di sardi
Sono tre le nomination sarde per il Compasso d’oro 2018. Il premio è considerato l’Oscar del design. I progetti in gara, figli della capacità di innovazione di cui l’Isola è culla, sono il Brand Sardegna/Expo 2015 realizzato dalle Università di Cagliari e Sassari, l’ultimo modello della Ferrari e le finiture per l’interior design Editerra-Edilatte delle filiere Edizero.
Il primo, firmato dal grafico Stefano Asili (nella foto) e dall’architetto Niccolò Ceccarelli, ambisce al riconoscimento nel settore della comunicazione. Il secondo progetto in gara è inserito nella categoria “mobilità”. Si tratta del design della Ferrari realizzato dall’architetto nuorese Flavio Manzoni. In lizza per il Compasso d’oro poi i biomateriali per l’interior design studiati dal team Edizero, formato da Daniela Ducato, da Jacopo Ruggeri (Università svizzera di architettura di Medrisio) e Francesca Picciau, architetto e docente allo Ied. I progetti selezionati saranno in mostra sino all’11 ottobre al Palazzo Giureconsulti di Milano. ( m . a .)
 

5 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 35 - Edizione CA)
SANT’ANTIOCO
Borsa da cinquemila euro per un laureando
Il Comune di Sant’Antioco intende incentivare lo studio della conoscenza storica dell’isola sulcitana.
Partendo dal presupposto che molto spesso la realizzazione della tesi è resa difficile dagli alti costi delle ricerche, è stata presa la decisione di dare un supporto economico. Lo farà con l’assegnazione di una borsa di studio del valore di 5 mila euro a sostegno di una tesi di laurea finalizzata all’acquisizione ed elaborazione del patrimonio storico archivistico, conservato presso l’archivio Mauriziano di Torino, riguardante la storia della comunità moderna dell’Isola di Sant’Antioco.
La borsa di studio è rivolta ai laureandi residenti nel comune di Sant’Antioco, iscritti in facoltà umanistiche, scienze economiche, giuridiche e politiche, che conseguiranno la laurea magistrale entro l’anno 2017 con una tesi inerente agli obiettivi proposti dall’amministrazione. (t. s.)
 

6 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Esteri (Pagina 13 - Edizione CA)
Brexit
LONDRA TAGLIA I CONSULENTI STRANIERI
LONDRA Sono indiscrezioni, ma abbastanza fondate: il governo britannico è pronto a tagliare le consulenze sulla Brexit da parte dei maggiori accademici stranieri che lavorano per le università del Regno Unito. Lo rivela il Guardian che pubblica una email ricevuta dalla London School of Economics. A quanto pare alcuni suoi studiosi specializzati in affari europei non potranno più lavorare per il ministero degli Esteri. Una decisione presa in base alle nuove indicazioni del governo, deciso a privilegiare gli esperti britannici.
È il secondo avvertimento anti-stranieri che arriva da Londra. Qualche giorno fa il ministro degli Interni aveva invitato le imprese a stilare un elenco dei lavoratori non britannici. Una scelta contestata da Bruxelles.«Non negozieremo prima che arrivi la lettera di addio del governo britannico alla Ue», ha dichiarato il capo della commissione europea Jean Claude Juncker parlando a Parigi. «Se si vuole avere accesso al mercato unico tutte le regole devono essere rispettate», quindi accettare anche la libertà di circolazione dei lavoratori.
 

7 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
CAPOTERRA. Giovanni Sanna lancia start up nell’Isola con investitori americani e inglesi
«Una Silicon Valley in paese»
Il sogno di un trentenne: innovare e creare posti di lavoro
«Il mio sogno? Realizzare a Capoterra una sorta di Silicon Valley dell’innovazione, ampliando la sede di 400 metri quadri che abbiamo aperto in paese».
Giovanni Sanna ha trent’anni e sogna. Dopo la laurea in Economia manageriale, si è specializzato a Los Angeles, dove ha vissuto per due anni. Poi ha lavorato a Londra per banche d’affari. Prima dell’illuminazione: «Perché non avviare in Sardegna un’iniziativa tutta mia, per trovare uno spazio nei mercati internazionali?». Oggi Clhub, società a responsabilità limitata che manda avanti con il fratello Riccardo, supporta e investe in aziende innovative. Cioè le cosiddette start up, attraverso un programma di crescita dedicato che si chiama incubazione. In sostanza, Clhub va a caccia di idee e, se valide, trova il modo di individuare nuovi investitori e le lancia sul mercato. La novità è che, dopo l’ingresso di un grosso gruppo americano, nella società di Giovanni Sanna è entrato anche un gruppo inglese di investimenti. «Clhub è partecipata da investitori californiani e da una società inglese con sede a Londra, denominata IStarter».
Quando sarà formalizzato questo nuovo ingresso?
 «Presenteremo giovedì - ospiti dell’ambasciatore Pasquale Terracciano nella sede diplomatica italiana, davanti a cento investitori della city londinese - le opportunità di azione in Sardegna».
 È un salto di qualità. È emozionato?
 «È un po’ un ritorno. Ho due città nel cuore: Londra e Los Angeles. Mi piace l’idea di poter lavorare nell’Isola e di avere basi finanziarie in quelle città».
 In quali settori operate?
 «I settori sono principalmente Ict, information communication tecnology, che riguardano l’informazione attraverso l’utilizzo della tecnologia. Quindi tecnologie pulite, per esempio la nostra start up in portafoglio, Veranu, la mattonella che produce energia. Infine, il moderno made in Italy che, nel gergo odierno, si indica come make in Italy, con un occhio di riguardo verso l’agroalimentare».
 Come nasce la vostra idea d’impresa?
 «L’idea dell’incubatore d’impresa nasce in primis dopo un’esperienza in California, dove ho approfondito i miei studi in Economia manageriale proprio per quanto riguarda l’avvio di business e start up. Ho condiviso quest’esperienza con mio fratello e abbiamo deciso di importare in Sardegna il modello americano».
 Trova che sia difficile lavorare nell’Isola?
 «Non è stato facile, ma c’è stata una lunga e ponderata pianificazione. Abbiamo scandagliato tutto il settore a livello nazionale, immaginando il nostro posizionamento. È stato essenziale l’aver trovato un team di giovani che credono che nell’Isola si possa fare qualcosa di importante guardando però verso orizzonti internazionali».
 Avete già colto risultati importanti?
 «Il primo vero successo è stata la fiducia di investimento da parte di un grosso gruppo di costruzioni californiano. È stato complesso scontrarsi con la burocrazia per far arrivare capitali americani in Italia».
 L’investimento che sta dando maggiori soddisfazioni?
 «Veranu, la start up della mattonella di cui ho accennato, presentata venerdì al salone Sinnova. Oggi Veranu è all’attenzione di importanti investitori italiani che intervengono attraverso una piattaforma on line collegata al Sole 24Ore».
 Creerete nuovi posti di lavoro?
 «Siamo un giovane team di professionisti, che si assesta oltre le dieci persone, con un importante sviluppo in previsione del 2017. Anche perché abbiamo chiuso di recente prestigiosi accordi con società leader del nostro settore, come ad esempio Telecom Italia, attraverso il loro acceleratore Working Capital».
 Dove avete la sede?
 «A Capoterra. Sentiamo molto vicine la comunità e, per quel che può fare, l’amministrazione. Abbiamo intenzione di ampliare l’attività, creando opportunità e posti di lavoro, magari anche attraverso le start up su cui investiamo, proprio in paese».
 Obiettivi?
«Una nuova selezione di start up a fine novembre, su cui riponiamo grandi aspettative. Per il 2017 vogliamo crescere come società, come numero di iniziative con nuovi partner, ampliando i nostri segmenti di business».
 Punta ad arricchirsi o a creare sviluppo?
 «Se porto capitali nella mia terra creo sviluppo e, automaticamente, cresce la mia società».
 Lorenzo Piras
 

8 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
L’Isola capofila in Italia nelle richieste di agevolazioni, dilazioni sui debiti e sconti sui tributi
UN SARDO SU TRE AIUTATO DALLO STATO
Record nel 2015, ma coi controlli Isee crollano i “nullatenenti”
Un sardo su tre nel 2015 ha chiesto un aiuto allo Stato per sopravvivere. Sono stati oltre mezzo milione (quasi un terzo della popolazione dell’Isola) gli intestatari di una dichiarazione a fini Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente con cui sono state valutate le condizioni finanziarie dei contribuenti per l’accesso a prestazioni sociali agevolate.
GLI SCONTI In Sardegna, secondo il monitoraggio del ministero del Lavoro, il 32,7% dei residenti ha inviato agli uffici comunali di competenza o ai Caf i documenti indispensabili per usufruire di sconti sul pagamento delle rette degli asili nido, delle tasse universitarie, degli abbonamenti del trasporto pubblico, o per l’assegnazione del bonus bebè, di sconti sui tributi locali e dilazioni sui debiti con Equitalia. Un dato che pone l’Isola prima nella classifica nazionale nella richiesta di sussidi davanti a Calabria, dove il 30,1% della popolazione ha inoltrato la dichiarazione, Basilicata (29,9%) e Campania (29,4%). Dall’altro capo della graduatoria spicca il Trentino Alto Adige da cui sono partite richieste di aiuto al welfare solo dall’8% della popolazione. Il report nazionale stima in 4 milioni e 165 mila le famiglie che hanno presentato una domanda Isee per un totale di oltre 13 milioni di persone, il 21,3% della popolazione residente.
 I FALSI POVERI Le sorprese più grandi sono arrivate però dalle rilevazioni patrimoniali. La guerra ai falsi poveri iniziata nel 2014, anno nel quale si sono calcolati circa due miliardi di euro di agevolazioni concesse a chi non ne avrebbe avuto diritto, sembra aver ottenuto i primi successi. Dal 2015 ha infatti esordito l’incrocio automatico dei dati dichiarati dai contribuenti con l’anagrafe tributaria. Il risultato è stato un crollo vertiginoso dei richiedenti nullatenenti, passati nell’Isola dal 70% del 2014 al 17% del 2015.
LE RICHIESTE E ad aumentare i sospetti di abusi si è aggiunto il calo complessivo delle richieste presentante, diminuite del 3% rispetto al 2014. Segno che forse le norme più severe hanno scoraggiato eventuali false dichiarazioni.
IL NUOVO ISEE Una caccia al furbetto che non ha tuttavia convinto Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie. «È probabile che il nuovo Isee sia più efficace nella lotta all’evasione fiscale, ma siamo proprio così sicuri che sia anche più equo? Resta la sottovalutazione dell’effettivo impatto del costo dei figli al crescere del loro numero. Il risultato è devastante per le famiglie numerose, ancor più se in situazioni di particolare disagio, in presenza di disabili, di figli minori o famiglie monogenitoriali». In effetti circa la metà delle documentazioni è arrivata da nuclei familiari con minorenni, mentre poco più di una su cinque da universitari e una ogni 5,5 da nuclei con persone con disabilità.
I CONTROLLI Ma a difendere i principi alla base del nuovo indicatore economico ha pensato il ministro del Lavoro in persona, Giuliano Poletti: «I controlli sulla fedeltà delle domande sono un successo: le famiglie che oggi non dichiarano conti correnti e altri depositi sono una piccola, e realistica, minoranza. È anche questo un segno di equità, che facilita l’accesso alle prestazioni a chi è davvero più bisognoso».
 Luca Mascia
 

9 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 16 - Edizione CA)
Le storture della “formazione”
SCUOLA SARDA, QUANTI EQUIVOCI
Maurizio Ciotola
Quanto avviene nella nostra regione in merito all’istruzione scolastica, non può lasciarci indifferenti e soprattutto non dovrebbe ridursi ad un dato statistico, da elaborare in quell’eterno circuito perverso di completa inazione. Gli istituti delle scuole superiori che in Sardegna registrano i massimi incrementi ed iscrizioni sono la scuola alberghiera, il liceo linguistico e quello scientifico, tutti gli altri si attestano su numeri cui, secondo una pericolosa teoria, non sarebbero sufficienti neppure a garantire la loro esistenza.
L’istruzione, e non la formazione, dovrebbe essere predominante in tutti gli istituti tecnici, professionali e rimanere tale anche nei licei, senza cedere alle spinte “commerciali” verso cui le istituzioni stanno cercando di piegare il fine principale di crescita della società. La Costituzione, con una essenzialità e chiarezza cui sembra disconoscano gli attuali legulei in Parlamento, include l’istruzione nel titolo II relativamente ai rapporti «etico-sociali», non in quello successivo relativo ai rapporti economici della Repubblica.
L’istruzione, oggi obbligatoria fino ai sedici anni, imporrebbe che questo fondamento centrale per la crescita di una società resti tale in ogni scuola, in corrispondenza degli stessi anni dell’obbligo vigente. Ma tale centralità non dovrebbe smarrirsi nelle successive fasi, fino a giungere a quella universitaria, oggi declinata a mero compito formativo, secondo una categorizzazione linearmente rispondente alle esigenze lavorative, ma pressoché inutile alla crescita culturale e sociale di un Paese.
È una piega tristissima, verso cui per anni le organizzazioni industriali ed economiche hanno spinto, al fine di determinare una maggiore separazione tra chi esegue e chi determina, “comanda” se volete, per blindare con una subdola pianificazione, un ruolo che dal dopoguerra è stato contestato e poi aperto a quasi tutti. Vi è in atto una stratificazione sociale sempre più rigida, ove le classi agiate nel rinforzare i meccanismi di appartenenza e inclusione, pianificano la strutturazione sociale su cui agire e verso cui esercitare un continuo ricatto economico. Il ceto medio sempre più in bilico, adotta la legge darwiniana sconfinando nel cannibalismo.
 

10 – L’UNIONE SARDA di domenica 9 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
COSTITUZIONE E LAVORO
Diritti sociali e lavoro. Proseguono oggi alle 17,30 le letture della Costituzione dell’Anpi all’Hostel Marina. Intervengono Marco Sini, il docente universitario di diritto amministrativo Andrea Pubusa e Mariano Carboni, segretario regionale della Fiom.
 

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LA NUOVA SARDEGNA

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 9 ottobre 2016 / Pagina 20 - Ediz. nazionale
Studenti Erasmus: il 2016 conta 155 nuovi arrivati
SASSARI Cresce il numero degli studenti Erasmus: erano 119 nel primo semestre dello scorso anno, sono 155 nel primo semestre dell’anno accademico 2016-2017. Gli universitari stranieri in ingresso all’Università di Sassari aumentano costantemente, facendo salire le quotazioni dell’ateneo nelle classifiche nazionali per quanto riguarda l’internazionalizzazione. L’altra sera erano in tanti in Aula Magna durante l’Erasmus Welcome Day-The beginning of a new love story, il benvenuto ufficiale che ogni anno l’Accademia rivolge ai suoi ospiti stranieri. Le performance dell’ateneo turritano sono positive anche in relazione ai tirocinanti in ingresso del programma Erasmus Traineeship in Sardinia (Ets): quest’anno sono 25 (17 ragazze e 8 ragazzi) a fronte dei 14 dello scorso anno. Numeri sottolineati dai discorsi pronunciati durante l’evento al quale hanno partecipato anche 13 studentesse e studenti maghrebini iscritti nei corsi di laurea grazie al progetto Sardegna Formed (sostenuto da Unimed e Fondazione di Sardegna). «Quest’anno siete ancora di più: tra mobilità di studio e tirocinio, ben 180. Ed è solo il primo semestre», ha dichiarato il delegato Luciano Gutierrez, il quale ha ricordato, tra i programmi di mobilità internazionale dell’Ateneo, anche Sict (Specialist International Clinical Training) che ha portato ben 150 medici cinesi nelle cliniche universitarie di Sassari da settembre 2015 ad oggi. «Il referendum sulla Brexit nel Regno Unito ci ha molto colpito – ha proseguito Gutierrez – In questa sede ci tengo a dire che il Comitato Erasmus di Ateneo ha lanciato un appello affinché i programmi di mobilità internazionale di studenti, docenti e staff proseguano come sempre, anche nel Regno Unito». Ma da dove arrivano e cosa studiano gli studenti incoming, per lo più donne (98 su 155)? Come sempre, la Spagna è al primo posto con ben 104 rappresentanti, seguono Turchia (18), Polonia (14), Germania (5), Portogallo, Malta e Francia (2) Lettonia, Lussemburgo, Irlanda, Ungheria, Grecia, Danimarca, Belgio e Austria con uno studente. Sono iscritti prevalentemente nel dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (32), facoltà di Medicina (31), Agraria (19), Giurisprudenza (14), Scienze umanistiche sociali (13), Storia, scienze dell’uomo e della formazione (13), Scienze economiche e aziendali (10), Scienze politiche (9), Scienze biomediche (5), Chimica e farmacia (5), Scienze della Natura e del territorio (3), Medicina Veterinaria (1). Anche tra i 25 tirocinanti Ets, la Spagna è al primo posto (10), segue la Polonia (4), Ungheria e Francia (2), Austria, Bulgaria, Estonia, Grecia, Portogallo, Turchia, Romania (1).

 


12 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 9 ottobre 2016 / Pagina 33 Ediz. Oristano
Designer sardi ancora nell’olimpo del progetto
MILANO Innovazioni e creatività sarda in lizza per il Compasso d’oro 2018. Si tratta del progetto Brand Sardegna/Expo 2015, dell’ultimo modello della Ferrari e delle filiere Edizero con Editerra-Edilatte. Sono state presentate a Milano a Palazzo dei Giureconsulti da Adi Associazione per il Design industriale, le nomination dei migliori progetti e prodotti scelti per concorrere al Premio Compasso d’oro 2018, considerato l’equivalente del premio Nobel per il design. Il riconoscimento istituito nel 1964 da Giò Ponti, è il più antico e autorevole premio del design, e raccoglie nel prestigioso volume Adi Design Index 2016 il meglio del settore declinato in specifiche categorie come arredamento, mobilità, comunicazione, l’internet delle cose.Anche se è la Regione Lombardia a vantare il maggior numero di candidati all’Oscar del design, dallo scorso anno c’è anche la Sardegna, che bissa quest’anno la sua presenza in tre diverse categorie. Nella categoria Mobilità, da sempre,seppur indirettamente, con la Ferrari di Maranello al suo terzo Compasso d’oro con il pluripremiato architetto nuorese Flavio Manzoni designer della rossa più amata del mondo. Nella categoria Materiali e sistemi tecnologici fa il bis Edizero Architecture of Peace, già finalista nel 2016 con l’isolante Edimare è di nuovo in corsa nella top ten per il compasso d’oro 2018 con i biomateriali risananti disinquinanti per l’interior design Editerra Edilatte rivestimenti colori arredi e ceramiche, primi al mondo realizzati con oltre 100 scarti dell’alimentare. Il team Edizero vede in un unica squadra: Daniela Ducato di Casa Verde CO2.0; Francesca Picciau, architetto studio Aranxiu, docente allo Ied di Cagliari; Jacopo Ruggeri, dell’università di Architettura di Mendrisio. Nella categoria Design per la comunicazione a potersi aggiudicare il compasso d’oro 2018 c’è Brand Sardegna/Expo 2015. È il progetto di identità visiva e comunicativa della Regione Sardegna assessorato del turismo, artigianato e commercio per Expo Milano 2015. Lo stand realizzato dal designer Stefano Asili dell’università di Cagliari con l’architetto Nicolò Ceccarelli di Alghero, università degli studi di Sassari è stato capace di raccordare la forte matrice identitaria locale del territorio con i linguaggi della comunicazione contemporanea. Chi vuole vedere da vicino le “nomination” al prossimo Compasso d’oro 2018 può visitare la mostra allestita a palazzo Giureconsulti di Milano fino all’11 ottobre (dalle 9 alle 18,30) in occasione della Fall Design Week , tra sfilate, eventi, delle grandi griffe di moda. Da Milano la mostra si sposterà poi all’Ex Cartiera Latina di Roma (Sala Appia), dal 28 ottobre al 1° novembre (dalle 14 alle 18). (red.c.)
 
 
 

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