Martedì 4 ottobre 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 ottobre 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università
PER LA RICERCA FONDI SOLO SIMBOLICI
Con un eccellente successo di pubblico si è conclusa la Notte dei Ricercatori 2016. La nostra Università, nell'ambito di un progetto della Commissione europea che ha coinvolto oltre trecento città e una sessantina di atenei del Vecchio continente, ha sviluppato due intense giornate di eventi divulgativi nella Cittadella di Monserrato e nell'area del rettorato. Seminari, esperimenti, tavole rotonde dai temi accattivanti utili a suscitare curiosità e interesse per la scienza e la ricerca. Da tempo si è insinuata la convinzione che la ricerca, sì, sia indispensabile a una buona società e alla crescita individuale, ma allo stesso tempo sia sufficiente credere a qualunque sciocchezzaio per soddisfarne i criteri.
È facile che anche chi ci governa perda di vista l'importanza di mantenere in vita la ricerca nel nostro paese e succede che l'unica fonte governativa di finanziamento per la ricerca di base, i fondi Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale) si riducano fino ad arrivare al punto di premiare solo il 6,5 per cento della richiesta. In questo contesto i fondi assegnati diventano quasi simbolici se si valutano le poche migliaia di euro ricevuti dai vincitori. In questa misura i fondi erogati rischiano di limitarsi ad essere un "premio" e non il reale e necessario finanziamento della ricerca ritenuta meritevole di essere sviluppata. Per di più, l'Italia verrà divisa, ancora una volta, in due, dove al nord arriverà il 45 per cento del finanziamento Prin disponibile, al centro il 35, al sud e alle isole il 20. Ed è questo il vero e fondamentale dramma che riguarda tutti noi, nessuno escluso.
Micaela Morelli, Pro rettrice ricerca scientifica Università di Cagliari
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
La promessa del nuovo dg: con l'Asl unica meno costi e più qualità dei servizi
SUPERMANAGER SENZA LIMITI
Moirano: «Io un tecnico, niente interferenze politiche»
«Io lavoro sempre», dice di sé: «Quando siamo in vacanza, mia moglie legge romanzi e io dossier sulla sanità». Signore e signori, Fulvio Moirano: atteso come se fosse l'ultimo acquisto del Cagliari, alla presentazione ufficiale il supermanager della sanità sarda riscuote appunto la stessa attenzione riservata alle star del calcio. Ci manca solo la foto con la maglia dell'Asl unica e il nome scritto dietro.
Lui, va detto, sta al gioco: 63 anni ben portati malgrado il pizzetto démodé, ottimista e milanista, viaggia col bagaglio a mano di una robusta autostima che poggia su un curriculum extralarge, con pochi rivali in Italia. Al debutto con la stampa (prenderà servizio a Sassari il 15 ottobre) parla serenamente anche delle ragioni più personali che lo hanno spinto in Sardegna, per accorpare otto Asl nell'unica Azienda per la tutela della salute: «Ho accettato perché è una bella sfida. Difficile, ma mi piace. C'è anche che, per la legge Madia, a 65 anni potrò lavorare solo nelle Asl. Poi qui è stato messo un bello stipendio, e siccome sono ligure...» (200mila euro lordi annui di base, fino a 240mila se centrerà gli obiettivi, ndr ).
 Aveva altre proposte?
 «Ho fatto domanda anche in Emilia, e di solito quando presento il curriculum si nota... Ma ho scelto la Sardegna, anche per la stima che è nata col presidente Pigliaru e l'assessore Arru».
 Lei si è occupato dei piani di rientro delle regioni con la sanità in rosso: rispetto a quelle, la Sardegna sta meglio o peggio?
 «Direi in una situazione intermedia. Non è tra le peggiori. In generale, i conti in rosso vanno di pari passo con la bassa qualità dei Lea, i livelli di assistenza».
 Cioè crede di poter risparmiare incrementando i servizi?
 «Se opero chi si rompe un femore dopo un giorno, anziché dopo un mese di ospedale, miglioro la risposta di salute e spendo meno. Con i tagli lineari in percentuale invece cancelli il deficit, strangolando il sistema, ma non ottieni risultati stabili».
 Con l'Asl unica, molti temono un taglio dei servizi.
 «Non esiste. Non c'è un dibattito sull'impatto negativo delle grandi Asl sull'assistenza ai cittadini. È la rete ospedaliera che può toccare i singoli, ma quella è una decisione politica. L'Asl unica semmai può comportare discussioni col personale».
 È vero che lei non ha un buon rapporto coi sindacati?
 «Ho difficoltà con chi rappresenta interessi troppo parcellizzati, di categorie troppo ristrette. Con chi si fa carico dei problemi generali, come Cgil, Cisl e Uil o altri “trasversali”, nessun problema. Cioè: ci litigo, ma mi definisco un negoziatore forte. Nel senso che negozio davvero».
 Quindi mira a trovare intese?
 «Beh, se devi siglare un accordo, servono anche le firme della controparte».
 Dicono anche che lei abbia una personalità molto forte.
 «Non ho un cattivo carattere, in tutta la mia carriera quando vado via da un posto la gente piange. Chiamparino di me dice: ascolta molto ma non obbedisce. È vero: obbedire significherebbe che abdico al mio ruolo».
 Cioè non ascolta le indicazioni politiche?
 «La politica fa il suo, io sono un tecnico purosangue. Rispetto le competenze di tutti, ma se hai la responsabilità devi decidere. Per essere chiari: se c'è da nominare un primario lo fa un direttore generale, non altri».
 Messaggio chiaro: non mi rompano le scatole...
 «Possono pure romperle, ma resta il fatto che il mio ruolo non è politico. Io ho una linea gerarchica, rispondo al presidente e all'assessore».
 Ma è davvero convinto che l'Asl unica sia la strada giusta?
 «Non ci sono evidenze scientifiche sulla dimensione migliore delle aziende sanitarie. Ci sono stati esperimenti simili nelle Marche e in Toscana: qui è stata fatta una scelta forte che innesca un processo sicuramente complicato, ma che ritengo possa portare a grandi risultati».
 Qual è la principale difficoltà?
 «Bisogna trovare un buon equilibrio tra ciò che conviene accentrare del tutto e cosa è meglio decentrare nelle otto aree locali sociosanitarie. Non si può esagerare con l'accentramento, ma neppure all'opposto. Mi aspetto spinte fortissime per mantenere tutto com'è...».
 Giuseppe Meloni
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Pigliaru e Arru presentano gli altri tre direttori generali Sorrentino, D'Urso e Pintus
Non solo accorpamenti: presto la rete ospedaliera
«Le riforme valgono poco senza le persone adatte per applicarle». In questa frase di Francesco Pigliaru è riassunta l'operazione di corteggiamento che ha portato Fulvio Moirano a guidare l'azienda sanitaria unica sarda. Il presidente si dichiara «contento e soddisfatto» alla presentazione dei quattro manager che dovranno traghettare la sanità sarda fuori dalle sabbie mobili del deficit, migliorando la qualità dei servizi.
Oltre Moirano, ci sono i due direttori generali delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, Giorgio Sorrentino e Antonio D'Urso, e la manager dell'Azienda Brotzu, Graziella Pintus. Inizia l'era Moirano e per l'assessore della Sanità, Luigi Arru, è già tempo di obiettivi: «Le prime tappe sono la rete ospedaliera, la rete di emergenza-urgenza, le cure primarie e la collaborazione con le Università». Passaggi non semplici per la Giunta e i direttori generali, impegnati negli accorpamenti. Sorrentino cita l'esempio di «due rianimazioni in strutture diverse che verranno accorpate per essere più funzionali. E apriremo il pronto soccorso al policlinico di Monserrato». Se Sorrentino conosce bene la sanità sarda, per il siciliano D'Urso l'esperienza è nuova: «Nessun timore, ma soltanto la voglia di lavorare e mettere a disposizione la mia professionalità».
Dopo la conferma alla guida dell'Azienda Brotzu, Graziella Pintus racconta l'esperienza «impegnativa e difficile» dell'accorpamento degli ospedali cagliaritani, San Michele, Microcitemico e Oncologico. Ci sono anche gli aspetti positivi come «la nascita del pronto soccorso pediatrico e l'apertura della chirurgia pediatrica».
A fianco al percorso amministrativo, fatto di accorpamento delle Asl, nomine dei direttori generali delle aree socio sanitarie e controllo dei costi, c'è l'aspetto più politico. Infatti, la riforma della rete ospedaliera, un provvedimento già varato dalla Giunta, dovrà essere discussa dal Consiglio regionale. Il presidente della commissione Sanità, Mondo Perra, sottolinea «l'importanza di una riforma necessaria e impensabile sino a due anni fa». (m. s.)
 
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Spettacoli e Società (Pagina 38 - Edizione CA)
Agenda
LE PIANTE E LA BIBBIA
Venerdì alle 18, a Sassari nell'aula magna Barbieri del Dipartimento di Agraria (viale Italia), verrà presentato il volume “Le piante e la Bibbia” di Mauro Ballero. Della pubblicazione, che intende riesaminare le specie vegetali citate nelle verità e storicità del Vecchio e Nuovo Testamento, parleranno l'autore (dal 2008 è Direttore del Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università di Cagliari) e l'editore Carlo Delfino insieme a Ignazio Camarda e Bernardo De Muro. (gr. pi.)
 
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Rassegna
Gli angeli e i demoni sulla Sella del Diavolo:
l'immaginario fantasy apre il festival Nues
L a leggenda narra di una terribile guerra sopra il Golfo degli Angeli. Nella battaglia tra angeli e demoni per il possesso del golfo cagliaritano, i demoni di Lucifero furono sconfitti e quest'ultimo, pieno di rabbia, abbandonò sul campo di guerra la sua sella, che finì per tramutarsi nel promontorio de La Sella del Diavolo.
Di questo immaginario angelico legato a Cagliari si parlerà in “Il Cielo sopra Cagliari”, una delle tematiche in cui è articolata la settima edizione di Nues, il festival internazionale dei Fumetti e dei Cartoni nel Mediterraneo. La rassegna “Sulle ali dell'immaginario” apre le porte della Mem di Cagliari, giovedì alle 18, con il fumetto “I custodi del Golfo”, con gli autori Bepi Vigna, Stefania Costa e Laura Congiu. Sempre alla Mediateca l'inaugurazione della mostra “Il cielo sopra Cagliari”, a cura di Stefania Costa. Poi la musica di Rossella Faa sulle note della favola “L'angelo dagli occhi neri” e in chiusura “Le vie degli Angeli”, serie di itinerari urbani e bibliografici alla scoperta della Cagliari angelica, curato da Rossana Corti. Domenica il festival aderisce all'iniziativa del Ministero della Cultura “Domeniche di Carta. Archivi e Biblioteche si raccontano”, spostandosi nella sede del Rettorato, in via Università a Cagliari. Dalle 11 alle 17.30 si potrà visitare la Collezione Pilloni, curata da Alessandra Pasolini, docente di Storia dell'Arte Moderna. La Cappella Tridentina ospiterà l'esposizione di volumi “Angeli di carta”. Alle 18.30 nella Sala Settecentesca il recital “Contrappunti angelici”, con l'attrice Clara Murtas e l'arpista Chiara Vittone.
 Simona Arthemalle

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Venerdì studenti in piazza
L'Unione degli studenti della Sardegna e Link Cagliari -Coordinamento universitario hanno indetto per oggi una conferenza di presentazione della giornata di mobilitazione studentesca nazionale in programma venerdì. L'appuntamento è alle 11 nella Sala 1 dell'Hostel Marina in Scalette San Sepolcro 2. Al centro della manifestazione di protesta ci sono le riforme del Governo Renzi che - secondo gli studenti - si inseriscono in un quadro di continuità rispetto ai governi precedenti, passando per il Jobs Act che ha precarizzato ulteriormente il mondo del lavoro. La giornata nazionale di protesta metterà sul tavolo degli imputati anche la Legge 107, meglio conosciuta come “Buona Scuola”, contestata da migliaia di persone, tra cui docenti, studenti e lavoratori.


 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
VILLAGRANDE. Il magnate statunitense arriva nel bosco di Santa Barbara con due elicotteri
Ogliastra, lunga vita all'americano
L'elisir della longevità: Jerry Murdock punta sul Dna dei sardi
Tonio Pillonca  INVIATO
 VILLAGRANDE Pur di scoprire l'elisir di lunga vita non si bada a spese. Gli americani - specie se facoltosi investitori - sanno che i segreti della longevità sono una ricchezza. E dunque capita che noleggino due elicotteri e volino da Porto Cervo a Villagrande per mettersi sulle tracce dei centenari. Business dietro l'angolo? «It's possible».
IL PERSONAGGIO Jerry Murdock ha 58 anni, è un uomo d'affari di Aspen (Colorado), è partecipe del fondo di investimento Insight Venture Partners, ha puntato molto su start up come Twitter (la sua cordata ha investito sui cinguettii online 77 milioni di dollari), Snapchat, Flipboard e Docker. È membro dell'Aspen Institute, specializzato in ricerche e studi ambientali. Ieri è atterrato alle 9 a bordo piscina dell'hotel Orlando, il resort incastonato tra i lecci nel bosco di Santa Barbara. Gli ha dato le coordinate un connazionale, Dan Buettner, esploratore, autore di ricerche sulle Blue Zone e di pubblicazioni su National Geographic e New York Times, legato al mondo accademico sardo.
 IL TRAMITE Ha intessuto la collaborazione scientifica tra Colorado e Ogliastra Gianni Pes, ricercatore dell'Università di Sassari che dei longevi sardi sa vita, morte e miracoli. Ad accogliere gli ospiti, nell'albergo di montagna, c'era proprio lui. Murdock ha portato con sé moglie, figlia, padre e suocera. Incantati dal panorama e ingolositi dalla colazione a chilometri zero con un assaggio di cas'agedu , d'obbligo nel menu dei centenari.
 IL POSSIBILE AFFARE Scoprire il vero segreto che preserva le grandi querce dall'usura del tempo - ammette Murdock - può essere un vero business. E l'investitore americano sul punto sprizza curiosità da tutti i pori. Ha voluto incontrare il sindaco Giuseppe Loi, consultare i registri dell'anagrafe da cui affiorano primati di longevità al maschile, incontrare gli anziani del paese. Davanti al Municipio ha stretto la mano a Natale Lotto, 87 anni, che frequenta ancora il suo ovile. Ha visitato poi Gabriele Mereu, che ieri festeggiava 91 anni e con la moglie Ermelinda fa da baby sitter ai due nipotini gemelli. L'investitore americano ha chiesto all'ultranovantenne se si ammalasse spesso di influenza. Risposta lapidaria ma chiara: al massimo una volta ogni due lustri. Segno inequivocabile di un sistema immunitario granitico.
GLI STUDI Ovviamente la ricerca scientifica non si accontenta della casistica. Vuole andare fino in fondo. «L'interesse internazionale per la ricerca sulla longevità nella blue zone sarda ci fa onore - dice Gianni Pes - ma bisogna tener conto che, prima di pensare a sfruttare questa risorsa anche dal punto di vista economico, bisogna approfondire gli studi. Dunque è importante che alla base di tutto ci sia un investimento cospicuo sulla ricerca».
 PROGENIA Non è da oggi che gli americani sono sensibili al tema. E i legami con l'Ogliastra già solidi. Basti pensare che la vicina Lanusei è culla di Progenia, l'attività di studio voluta dal compianto genetista Giuseppe Pilia e possibile grazie alla collaborazione del Cnr e ai sostanziosi finanziamenti del National Institute of Aging e del National Institute of Health di Baltimora. Seimila volontari ogliastrini si sono messi a disposizione dei ricercatori che studiano il loro Dna. La scoperta del segreto di lunga vita però non è dietro l'angolo. L'investitore arrivato dal Colorado sa dall'amico Dan Buettner che in Ogliastra si migliora invecchiando. «La saggezza cresce con l'età». Jerry Murdock non si limita a certificare l'ovvietà ma va oltre. È curioso. Nella sua trasferta vorrebbe sapere tutto sui vecchietti ogliastrini, avesse tempo visiterebbe i centenari di tutto il territorio. Il piano di volo però non ammette deroghe. Alle 15 gli elicotteri decollano. Ma Jerry ha già fatto sapere che tornerà.
 
 

8 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Emissario in un sequestro di persona: lo struggente racconto di Nicola Dettori
«Lettere dal carcere a mio figlio
Così ho dato un senso alla vita»
 «Come farai, Nicola? Era un chiodo fisso. Avevo preso chissà come la quinta elementare e sapevo a malapena mettere la mia firma in un foglio. Dal carcere non sarei stato in grado di rispondere a un bambino che andava a scuola. Dovevo studiare».
 L'ACCUSA «Mi arrestarono al ritorno dal viaggio di nozze con l'accusa di aver consegnato il denaro per un sequestro di persona. Rapimento Vinci, 23 anni fa. Io pensavo di aver fatto del bene: mi ero offerto, senza chiedere nulla, affinché un ostaggio venisse rilasciato. In quegli anni però la giurisprudenza cambiò e ciò che poteva essere, sino ad allora, al massimo favoreggiamento, divenne concorso morale in sequestro di persona: 25 anni di prigione “ostativi”, cioè senza la possibilità di ottenere benefici».
 IL “SEGRETO” «Gli inquirenti vennero a Orgosolo: ci segua. Non immaginavo che avrei rivisto casa mia vent'anni dopo. Fu una nottata infernale: foto, impronte digitali. L'unica mia gioia era quello straordinario segreto che custodivo con la mia giovanissima e dolcissima moglie. Era rimasta incinta durante il viaggio di nozze e dopo otto mesi sarei diventato padre. Ma chi mi interrogava mi disse: chissà quando rivedrai tuo figlio. Mio figlio? Come facevano a saperlo? La mia casa, la mia macchina... Erano piene di cimici...».
 I COLLOQUI «I primi anni furono molto duri. Dovevo difendermi da qualcosa che non capivo. Sì, avevo pagato il riscatto, ma perché era un reato? Un'enorme tristezza, interrotta quando mia moglie venne a colloquio portando un fagottino che apriva gli occhi, scrutandomi. Capii in quel momento che comunque fosse andata la mia storia, sarebbe valsa la pena di vivere e di essere migliore. Ero entrato in carcere che non ero ancora padre e ne sarei uscito nonno: 25 anni di prigione fu la condanna. Un pellegrinaggio nelle carceri italiane. Quella donna meravigliosa mi diede la forza di vivere. Mi seguiva ovunque, con quel bambino tra le braccia. No, non ero solo».
 LA SVOLTA «Sul letto di quella specie di buco immondo che si chiama cella mi chiesi: presto tuo figlio andrà a scuola, dovrò scrivergli qualche letterina. Dovevo e volevo studiare. Mi iscrissi alla scuola media. Niente è stato facile. In prigione lavoravo per potermi mantenere e, magari, mandare qualche soldo a casa. Perché un uomo deve cercare di non pesare sulla famiglia, deve fare di tutto per rendere ai suoi cari la vita meno difficile. Lavoravo sei ore al giorno, poi studiavo. Matematica, geometria, italiano. Sembravano cose lontane... Studiare non era stato facile da bambino, figuriamoci a 35 anni. Ma avevo un figlio e volevo che, comunque, fosse orgoglioso di me. Cercai di batterlo sul tempo. Era una guerra tra me e lui. Così, alle prime lettere, ero già in grado di rispondere dall'alto della mia terza media!| Però lui era veloce, intelligente. E quando entrò alle medie io lo sfidai di nuovo, iscrivendomi al liceo artistico. E con lui alle superiori, io mi laureavo a Perugia in Beni culturali. Senza aver mai perso una giornata di lavoro. Volevo essere per mio figlio un ottimo cittadino. Anche in prigione. Così quando da grande veniva a trovarmi con la mamma, non parlavamo delle pulizie della cella, ma di arte e letteratura, di Leonardo e Tintoretto».
 LA “BOHÈME” «Un bel giorno ebbi un importante incarico: realizzare gli abiti per la “Bohème” messa in scena da una famosa regista. Tutto per mio figlio, dedicato a lui. E a mia moglie, che lo aveva allevato come si deve allevare un brav'uomo. Studioso, rispettoso, equilibrato, gentile. Ecco, in qualche modo siamo cresciuti assieme, io e mio figlio. Abbiamo frequentato insieme le scuole e io sono riuscito a batterlo sul tempo laurendomi prima di lui, perché un padre se è un buon padre deve sempre insegnare qualcosa a suo figlio».
IL DEBITO «Lo dovevo a chi è stata per me la migliore delle mogli, a chi è stato per me il migliore dei figli. Non ho mai avuto sconti, ad eccezione della libertà anticipata. Quei 25 anni di carcere sono diventati 20. Nel giugno del 2015 ho riaperto finalmente la porta di casa con le mie chiavi. Quando ci siamo ritrovati tutti insieme ho chiuso gli occhi e ho pensato che in realtà non c'eravamo mai separati».
I BRUTTI SOGNI «Vent'anni sono diventati un “attimo” da chiudere nel cassetto dei ricordi, da dimenticare. Però, a letto, mi sveglio di continuo. A mezzanotte, alle tre, alle sei. Sento il rumore delle chiavi, la sveglia per la conta». Ma all'alba finisce tutto. Buona vita, dottor Dettori.
 Virginia Saba
 
 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Divieti, multe e posti auto
Non bastassero i problemi del sottosuolo, per i residenti di via Peschiera, via Marengo e zone limitrofe c'è un altro incubo quotidiano. I pochissimi posti disponibili e la presenza delle vicinissime facoltà universitarie fa sì che ogni giorno ci sia la difficilissima ricerca di un posteggio. Nonostante la presenza dei cartelli intimanti il Divieto d'accesso, accompagnati dalla scritta Eccetto residenti, tale divieto viene sistematicamente ignorato, impedendo di fatto il legittimo parcheggio agli abitanti del quartiere muniti di regolare pass. La situazione è insostenibile e si corre il rischio che le continue tensioni tra residenti e non possano degenerare. Spesso è stato sollecitato l'intervento dei Vigili Urbani ma le azioni sono state sporadiche e in orari di scarsa concentrazione di auto senza pass. Ma, oltre il danno c'è anche la beffa: il 1 ottobre, in occasione della Notte dei ricercatori, sono state comminate multe nel cuore della notte anche ai residenti, senza che le forze dell'ordine abbiano prestato la pur minima attenzione alla presenza del pass nel cruscotto delle auto.
Mail firmata
 
 

10 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 32 - Edizione CA)
Sassari
Il corpo amico-nemico degli adolescenti
Domani all'Università di Sassari, nel Dipartimento di Storia, in via Zanfarino, dalle 15.45 si terrà un seminario sul tema "adolescenti e corpo". Nell'occasione verrà presentato il volume di Giusy Manca, docente di pedagogia sociale della marginalità e della devianza minorile. Il libro s'intitola "La grande bellezza. L'adolescente e il proprio corpo. La cura del corpo in adolescenza tra ricerca di identità e prove di debutto sociale". Interverrà tra gli altri Maria Grazia Riva, segretaria nazionale della SIPed (Società Italiana Pedagogia). L'incontro si propone di approfondire argomenti centrali della riflessione pedagogica come il difficile rapporto degli adolescenti con il proprio corpo nel momento cruciale della ricerca identitaria. Gli attacchi al corpo sono molteplici: disordini alimentari, sforzi estremi, giochi pericolosi, ma anche ritiro sociale fino ai comportamenti autolesionistici.


 

11 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Spettacoli e Società (Pagina 37 - Edizione CA)
PRESENTAZIONI. Domani a Sassari
L'adolescente e il proprio corpo
Domani all'Università di Sassari, nell'Aula A del Dipartimento di Storia, Scienze dell'uomo e della Formazione in via Zanfarino, dalle 15.45 si terrà un seminario di apprendimento sul tema “Adolescenti e corpo”.
Dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Marco Milanese e una breve introduzione del presidente di Corso di Laurea in Scienze dell'educazione, Fabio Pruneri, sarà presentato il volume di Giusy Manca, docente di pedagogia sociale della marginalità e della devianza minorile. Il libro, edito da PensaMultimedia, s'intitola “La grande bellezza. L'adolescente e il proprio corpo. La cura del corpo in adolescenza tra ricerca di identità e prove di debutto sociale”.
Interverrà Maria Grazia Riva, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale presso l'università di Milano Bicocca e segretaria nazionale della Società italiana pedagogia. Coordinerà i lavori Paolo Calidoni, professore ordinario di Didattica generale.
 
 

12 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 ottobre 2016 / Provincia Gallura (Pagina 33 - Edizione CA)
Olbia
Disabilità e turismo. Se ne parlerà sabato, dalle 9 alle 13, nel primo forum regionale sul tema nell'Aula magna del Polo universitario. «Verranno approfonditi argomenti sulla tutela e l'integrazione delle persone affette da autismo con un occhio agli aspetti legati al turismo», ha spiegato ieri Veronica Asara, dell'associazione Sensibilmente, presentando l'evento.
L'accessibilità dei servizi turistici è un tema importante anche per i risvolti economici: in Italia riguarda il 17% delle famiglie, curarne le necessità svilupperebbe un mercato di 28 miliardi di euro. Durante il convegno, organizzato in sinergia tra Comune di Olbia, SensibilMente Onlus, Confcommercio, FederAlberghi Sardegna, Geasar, Enac e Università degli Studi di Sassari, si parlerà di opportunità lavorative nel comparto turistico per le persone con disabilità. ( i.g. )
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

13 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 14 – Ediz. Oristano
A Cagliari il convegno sulla chimica degli alimenti
CAGLIARI Sette sessioni in tre giorni per parlare di alimenti e alimentazione. Da oggi a venerdì a Cagliari si svolgerà l’undicesimo congresso nazionale di Chimica degli alimenti, organizzato dal Gruppo interdivisionale di Chimica degli alimenti della Società chimica italiana in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università di Cagliari. Argomenti: dai problemi di sostenibilità delle produzioni di qualità alla genuinità e alla sicurezza dei prodotti, passando per le caratteristiche chimiche nutrizionali dei nuovi alimenti e la gestione degli scarti dell'industria alimentare, in una visione non più solo chimica, ma interdisciplinare, per fornire un quadro più completo, efficace ed efficiente. «Ottimizzare e controllare i processi produttivi è l'unica possibilità per poter garantire la sicurezza per la salute umana e la qualità totale del prodotto che diventa una conseguenza della validità del processo - spiegano gli organizzatori -. Si evolve così il concetto di qualità totale, in cui caratteristiche nutrizionali, igienico-sanitarie, emozionali, sociali, tecnologiche e storiche si intrecciano e si amalgamano per un fine più alto del semplice nutrire, con uno sguardo al futuro per garantire la tutela dell'ambiente e la salute dell'uomo».


 

14 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 4 - Sardegna
Il 17 ottobre il nuovo supermanager prenderà possesso del suo ufficio a Sassari
ASL, IL DEBUTTO DI MOIRANO: NIENTE TAGLI E PIÙ QUALITÀ
«Non ho tessere e non accetterò nessuna interferenza nell’organizzazione»
di Umberto Aime
CAGLIARI L’avviso ai naviganti è rivolto a tutti quelli, medici, infermieri, notabili, sindaci, sindacalisti e cittadini, che dal 17 del mese in poi lo incontreranno, a Sassari, per discutere di posti letto, personale, contratti, appalti, quantità e qualità degli ospedali. Fate attenzione, l’appena ingaggiato primo direttore generale dell’Asl unica, è un tipo tosto. Oppure per rimettersi all’autoritratto offerto all’inizio della presentazione ufficiale: Fulvio Moirano è «un tecnico purosangue senza militanza politica», ha detto, perché lui sostiene da sempre che «oguno ha un suo ruolo nella vita e non deve mischiarsi con quello degli altri», è un’altra delle avvertenze a futura memoria. Per cinque anni la Sardegna dovrà confrontarsi con chi ha lasciato la Regione Piemonte. «Quando vado via, di solito sono tristi e piangono», dirà, dopo essere stato anche direttore dell’Agenzia nazionale per la sanità e messo assieme un altro filotto di passaggi importanti in una carriera arrivata oltre i 64 anni senza incidenti e molte vittorie riconosciute a denti stretti persino dai nemici. La sfida. Gli hanno dato del fuoriclasse e all’esordio è entrato subito in scena dalla porta principale: presenza imponente, voce importante, sguardo diretto, è il bagaglio personale che finora ha messo al servizio di esperienze e competenze innegabili e incontestabili. Anima e corpo – ha aggiunto – si metterà fra qualche settimana «a piena disposizione della causa», per affrontare «una sfida difficile e complicata, ma che mi piace». Chi è. Carattere deciso, disponibile all’ascolto, abile negoziatore, alla fine resterà quello che è da quando ha cominciato a occuparsi di sanità: un decisionista. «Se non lo facessi, abdicherei all’incarico che mi è stato assegnato... Se accettassi interferenze nell’organizzazione, nel nominare questo o quel primario, commetterei un errore e gli errori non sono ammessi... Niente tagli, se bastasse qualche taglio lineare per rimettere in piedi un bilancio, direi qualcosa di brutale e non penserei alle esigenze della gente... Se affermassi: bisogna accentrare tutto, potrei essere smentito da una realtà che devo imparare a conoscere, ma allo stesso tempo non ascolterò le spinte fortissime, inevitabili, di chi vorrebbe non cambiasse nulla». La strategia. Cercherà il massimo della condivisione, è stato un altro giuramento, con «tutti gli altri protagonisti purché non siano portatori d’interessi particolari». Lo farà prima delle scelte decisive, obbligatorie, su come spendere meglio i 3 miliardi e oltre della sanità, su come abbattere il rosso, storico e nuovo, accumulato dalle vecchie Asl, e riportare il sistema in linea di galleggiamento nei conti, «ma soprattutto negli standard di qualità». Vincente. Lo vuole essere, Fulvio Moirano, e non teme che qualcuno lo consideri un pericoloso innesto»: è esperto e sa bene come ottenere il massimo da amici e nemici: «Il gioco di squadra per me è fondamentale» Ha idee precise anche su grandi e piccoli ospedali: «I politici hanno deciso quale dovrà essere la mappa, l’ applicherò, però senza subirla ma ragionandoci sopra e lo farò con tutti». Qualche correzione volante deve averla già pesata tanto da accennare: «Sono otto le aree omogenee previste dalla riforma e governate dall’Asl unica, ma potrebbero esserci anche delle fasce intermedie. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio fra centro e periferia, perché l’offerta sanitaria dovrà essere uguale per tutti». I primi passi. Moirano ha firmato e il 17 prenderà possesso della sede di Sassari. All’inizio solo degli uffici dell’Asl 1, a gennaio delle altre sette da accorpare. Ha annunciato che due giorni prima nominerà i suoi più stretti collaboratori: il direttore sanitario e quello amministrativo dell’Azienda unica senza svelare chi potrebbero essere. Per scegliere gli otto manager territoriali invece si prenderà qualche mese in più ma senza esagerare perché «all’inizio del 2017 partiremo a pieno regime». A giugno, il primo tagliando.


 

15 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 4 - Sardegna
La soddisfazione del governatore e dell’assessore Arru. D’Urso (Aou di Sassari): via le liste d’attesa
PIGLIARU: «ABBIAMO UNA SQUADRA FORTE»
CAGLIARI Il presidente Pigliaru è soddisfatto e molto: «Abbiamo una bella squadra. Seppure a fatica, abbiamo trovato gli uomini giusti per affrontare una sfida importante, decisiva, per la Sardegna. Rimettere in sesto la nostra sanità». L’assessore Luigi Arru è andato a ruota: «Partiamo con entusiasmo e convinti di potercela fare tutti insieme». Il presidente della commissione sanità del Consiglio regionale, Raimondo Perra, ha aggiunto: «Due anni fa nessuno avrebbe creduto nell’Asl unica, ma grazie all’intransigenza della Giunta e della maggioranza, siamo arrivati a questa sfida». In cui oltre al supermanager Fulvio Moirano, avrà anche tre protagonisti e un quarto in arrivo. Il primo è Antonio D’Urso, siciliano, appena nominato direttore generale dell’Azienda universitaria di Sassari. «Vogliamo essere – ha detto – un polo d’eccellenza in tutto e per tutto anche nell’azzerare presto le liste d’attesa». Per aggiungere subito dopo: «Mi presento senza timore e neanche paura. Con grande rispetto, metterò a disposizione tutte le competenze e i valori personali raggiunti in questi anni dalla Sicilia alla Toscana, al Lazio». E chiudere infine così: «Vorrei diventare presto cittadino onorario di Sassari», per mettere una pietra sopra alle polemiche sulla nomina di manager non sardi ai vertici di Unica e dell’Azienda universitaria del Nord Sardegna. Gli altri due manager sono delle conferme. A cominciare da Giorgio Sorrentino, direttore generale della’Azienda mista di Cagliari, che ha un obiettivo dichiarato: «Con i nuovi investimenti, accorpando i servizi e con l’apertura del pronto soccorso, saremo ancor di più un’eccellenza nella didattica, fondamentale, e nell’offerta sanitaria». La seconda a essere stata confermata è Graziella Pintus da commissario a direttore generale dell’Azienda Brotzu. «Il più grande ospedale della Sardegna – ha detto – è stato finora impegnato in una difficile riorganizzazione e ora siamo pronti a ripartire alla grande». L’ultimo a essere nominato sarà il responsabile dell’Azienda emergenze-urgenze, l’Areus: avrà sede a Nuoro e gestirà l’indispensabile servizio di elisoccorso. L’assessore Arru ha detto che «il nome non tarderà». Dovrebbe essere Piero Delogu, attuale coordinatore del 118 di Sassari. (ua)



16 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 31 – Olbia
Il Premio Ozieri e l’università ricordano Tanda
di Gerolamo Squintu
OZIERI E' stata tutta nel segno dell'indimenticabile Nicola Tanda la cerimonia conclusiva del Premio di Letteratura Sarda Città di Ozieri, giunto alla sua 57° edizione con sempre crescente successo. Il professor Tanda ne è stato guida sicura per 33 anni in qualità di prestigioso ed attivissimo presidente della giuria tanto da essere pure nominato all’unanimità dal consiglio comunale, come ha ricordato durante l'incontro il sindaco Leonardo Ladu, cittadino onorario di Ozieri. In ricordo di Tanda. Dello stesso tenore e dense di evidente commozione le parole pronunciate dall’attuale suo successore nell’oneroso incarico, l’ex rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, che lo ha definito un insigne maestro di mille e mille scrittori, poeti e studiosi della nostra lingua materna in ogni sua variante non solo a livello isolano. Ne hanno esaltato le doti anche i due conduttori della serata, il giornalista Paolo Pillonca e il segretario del Premio Antonio Canalis e diversi autori i quali hanno affermato che a Lui ed ai suoi insegnamenti devono tutto. Nell'occasione è stato comunicato che è in fase di avanzato iter il programma per organizzare in città una conferenza di grande spessore sulla figura e l'opera del Professore, L'iniziativa sarà curata dal Premio Ozieri in collaborazione con la Facoltà di Lettere dell'Università di Sassari dove è stato a lungo apprezzato docente e il Pen Club International di cui per anni è stato prestigioso componente. La cerimonia. L'intensa serata, presente fra gli altri il vescovo monsignor Corrado Melis, il commissario della Provincia Guido Sechi e il consigliere regionale Luigi Lotto, si è svolta nel gremitissimo Teatro civico. E' stata introdotta dal canto di “Sa dilliriana”, da una poesia del concittadino Cicito Murtinu e interpretata dal Tenore de Othieri che successivamente si è cimentato, in un tifo da stadio, con “A Mattia”, adattamento di una lirica scritta dal giovane componente del gruppo, Gian Luca Becca, brano che è stato classificato nel concorso al quarto posto nella sezione Poesia inedita dedicata al professor Antonio Sanna. I premiati. Consensi hanno conseguito anche i componenti del Coro di Bosa a cui è stato assegnato il Trofeo Provincia di Sassari per aver valorizzato e tramandato con rigore e modernità la tradizione etnomusicale della Sardegna. Non è potuto essere presente invece il professor Edgard Radke, a cui è andato il trofeo Premio Ozieri, istituito per una personalità (anche non sarda) che abbia efficacemente contribuito a far conoscere la Sardegna e la sua cultura fuori dell'isola. E' corrispondente straniero dell'Accademia della Crusca ed insegna linguistica nell'Università di Heidelberg. Compiaciuto del riconoscimento ricevuto si è detto il giornalista Anthony Muroni al quale è stato assegnato il trofeo Città di Ozieri per una personalità sarda che si sia distinta nel mondo della cultura, del sapere e dell'arte: «Il Premio Ozieri sin da giovane studente mi ha intrigato. L'ho sempre seguito con grande attenzione ed ammirazione ed oggi mi tremano le mani per l'emozione», ha fra l'altro detto. Più che felici per l'ottenimento del trofeo Cultura di Ozieri le numerose, scapigliate componenti della Compagnia delle Donne che hanno conquistato la gente di Ozieri e non solo con le loro gustose recite in limba. Poetry slam. Ma la sorpresa più gradita per i presenti è stata la performance offerta dai due giovani poeti Marco Fenudi (Ozieri) e Giovanni Oliva (Alghero), che ricevendo la segnalazione Poetry Slam hanno coinvolto tutti con le loro improvvisazioni, la simpatia ed il brio, scuotendo decisamente le stagnanti acque della cultura isolana. Prodotti tipici. Festosa la conclusione con un rinfresco a base di prodotti tipici del Goceano e del Logudoro con in primis il pregiato vino dorato S'arvesiniadu di Benetutti presentato dalla Cantina di Pino Mulas e il bianco Alvarega di Ozieri messo a disposizione dall'omonima confraternita, a cui fanno capo alcuni appassionati viticoltori locali che ne hanno recuperato il vitigno che stava per scomparire. Così come, sorridendo, ha rilevato un anziano poeta, la poesia ha concorso a rinforzare i legami fra le due comunità soddisfacendo non solo il cuore e la mente, ma anche il palato di tutti i presenti.

 


17 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 44 – Ediz. naz.le
Studenti d’Europa in campo con Enjoy sport now
SASSARI Lo sport è collante forte che avvicina ragazzi e ragazze di storie e culture diverse. Il Cus Sassari lo sa bene e per domani ha organizzato la manifestazione “Enjoy Sport, Now”, nella quale gli studenti del progetto Erasmus ospiti in città si potranno cimentare insieme ai colleghi sardi nelle discipline del calcio a cinque, basket 3 contro 3, volley, tiro con l'arco e tennis, arrivando sino al golf e all'arrampicata. Si tratta di un evento organizzato in collaborazione con la Erasmus Student Network Sassari. L'appuntamento è fissato per le 15.30 negli spazi degli impianti Cus Sassari a San Giovanni, e si ripete per il secondo anno consecutivo dopo il grande successo ottenuto nella sua prima edizione, con il pieno sostegno dell'Istituzione accademica e del rettore Massimo Carpinelli e l'entusiastica partecipazione delle Associazioni studentesche e di tutti studenti dell'Ateneo. “Enjoy Sport Now” apre ufficialmente l'anno accademico sportivo. Si inserisce nel quadro del programma "Welcome Week", settimana di benvenuto per gli studenti del progetto Erasmus che da ogni parte d'Europa (Spagna, Turchia e Francia giusto per fare alcuni esempi) hanno scelto Sassari per vivere la loro esperienza di soggiorno e studio all'estero. Sport come motore di aggregazione e socializzazione, come opportunità di conoscenza, convivialità e confronto fra studenti di storie e culture diversa chiamati a rapportarsi fra loro in una giornata di sport e attività fisica. Nicola Giordanelli, presidente Cus Sassari: «L'Università di Sassari e il Cus Sassari scommettono sullo sport, sulla cultura, sull'integrazione e sul progetto Erasmus. Il primo esperimento è andato bene, ora proviamo a ripeterlo e a ripeterci perché crediamo che "Enjoy Sport Now" possa rappresentare un reale e positivo momento di benvenuto per gli studenti che hanno scelto Sassari come loro dimora universitaria dei prossimi mesi».
 


18 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 14 – Ediz. Oristano
Dal dentista gli occhiali contro il dolore
SASSARI La tecnologia al servizio dell’uomo, capace di sfatare uno dei più antichi tabù dell’era moderna: il lettino del dentista. Nasce da un’intuizione su base empirica Icnodent, start up in grado di proiettare i pazienti in una realtà artificiale migliore di quella che stanno vivendo durante una visita odontoiatrica: sarà sufficiente indossare degli occhialini speciali per far sparire lo studio dentistico e far apparire un campo di calcio, un libro oppure godersi una pellicola cinematografica. La app ha nome e padri sardi: si chiama Icnos e a inventarla sono stati i fratelli Christian e Jonathan Mulas, di 22 e 24 anni, studenti della facoltà di Odontoiatria di Madrid. Il progetto è nato circa due anni fa e si sviluppa grazie all’uso della cosiddetta “realtà aumentata”: l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni che non sarebbero normalmente percepibili attraverso i cinque sensi. Interviste ai pazienti. L’intuizione dei giovani Mulas è nata a seguito di una serie di interviste sui pazienti, ai quali è stato chiesto cosa provassero davanti alla poltrona e ai ferri del mestiere dell’odontoiatra. Il risultato è uno stato d’animo che ognuno di noi ha provato o può facilmente immaginare: l’ansia. Nel migliore dei casi, la noia. La start up in questi giorni è stata presentata ufficialmente a Santiago de Compostela, in Spagna, dove si sta svolgendo un importante congresso dedicato alla tecnologia. Mentre il 17 ottobre i Mulas presenteranno Icnos all’ RRC Innovation hub all'università Complutense di Madrid. Come funziona Icnos. Il paziente, prima che inizi l’intervento, dovrà indossare degli occhiali concepiti per sfruttare la “realtà aumentata”. Per poter interagire con l’occhiale, il paziente avrà in mano un telecomando sensibile al tatto. Oltre a poter vedere un film, leggere o fare altre attività per distrarsi, la app consente anche di comunicare con il dentista: tramite dei messaggi preregistrati, i pazienti “parlano” con il medico esprimendo alcuni concetti base come “ho bisogno di una pausa”, “che tipo di intervento sta facendo”, “mi gira la testa” e così via, senza la necessità di interrompere il trattamento.«Il nome scelto richiama ovviamente la Sardegna, alla quale siamo entrambi molto legati – spiegano Jonathan e Christian Mulas –. Icnos è stato scelto perché rappresenta l’orgoglio che proviamo per il nostro prodotto e per la nostra terra». I fratelli Mulas sono stati recentemente selezionati per lo Yuzz 2015 “Jovenes con ideas”, un concorso per idee innovative a cui hanno partecipato oltre 2 mila persone: nel quale Icnos è entrata nella top ten di gradimento, consentendo ai due ragazzi sardi di fare un viaggio formativo in America nella Silicon Valley. I fratelli Mulas con l’app Icnos, hanno partecipato a “Babson build-Entrepreneurial thought in action”, due settimane di corso all’università Babson di Boston: il più importante ateneo americano nella formazione imprenditoriale.


 

19 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 10 – Ediz. naz.le
Giovani, sì al lavoro senza diritti
ROMA Il 65% dei giovani romani è pronto a rinunciare a contratti regolari e diritti dei lavoratori. Questo perché per i nati negli anni ’90, e ancora di più per i millenials (i nati dopo il 2000), la crisi è lo scenario nel quale sono cresciuti e la precarietà lavorativa non è solo un argomento di discussione ma un’esperienza concreta. Sono i risultati della ricerca “Avere 20 anni, pensare al futuro” realizzata da Acli di Roma e provincia e Cisl di Roma Capitale e Rieti in collaborazione con l’Iref e presentati ieri alla Sapienza di Roma. I sentimenti che i giovani intervistati associano al futuro sono confusione (36%), precarietà (26,6%) e angoscia (26,3%) ma anche speranza (per il 61,3%). Proprio per questa profonda insicurezza legata al proprio futuro, molti sono disposti a rinunciare anche a diritti fondamentali pur di avere o mantenere un lavoro: il 28,2% direbbe addio ai giorni di malattia, il 26,6% alle ferie, l’11,1% alla maternità. Il 30,3%, poi, non avrebbe difficoltà ad accettare un impiego che non corrisponda al proprio corso di studi. Per accelerare il passaggio dalla formazione al lavoro, per il 57,1% dei giovani sarebbe necessario incentivare le forme di alternanza tra scuola e lavoro. Diverso il discorso legato all’università: le motivazioni di chi sceglie di frequentarla sono da ricercare nella possibilità di trovare un impiego coerente con i propri interessi (41,8%), la difficoltà di trovare occupazione senza un titolo universitario (36,9%) e l’opportunità di trovare un lavoro redditizio (34,2%). Infine, emerge dalla ricerca come sia determinante il ruolo della dimensione economica anche nella scelta di costituire una famiglia propria. Tra gli intervistati il 77,6% si dichiara molto d’accordo nel riconoscere la necessità di un lavoro stabile per mettere su famiglia. Per Lidia Borz?, presidente Acli Roma, «questi dati pesano come macigni e rappresentano un campanello d’allarme importante»; per questo è necessario «promuovere un’alleanza per il lavoro». «La nostra esperienza come sindacato di territorio - rileva Paolo Terrinoni, segretario generale della Cisl di Roma Capitale e Rieti - ci dà la misura esatta della condizione di estrema fragilità di molte famiglie e di tanti, troppi giovani che sempre più spesso sono costretti ad accettare, per necessità, lavori sempre più precari, malpagati, se non in nero».



20 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 10 – Ediz. naz.le
Formazione permanente per 750mila professori
ROMA La formazione in servizio non sarà più un «optional» per gli insegnanti. Viale Trastevere ha messo sul tavolo 325 milioni per renderla «obbligatoria, permanente e strutturale». Una cifra che si aggiunge agli 1,1 miliardi già previsti per la Carta del docente facendo arrivare a 1,4 miliardi nel periodo 2016-2019 le risorse destinate all’aggiornamento professionale del corpo insegnante. Il Piano nazionale per la formazione degli insegnanti, «perfezionabile nel tempo», è stato presentato dal ministro Giannini. «Ci allinea ai migliori standard internazionali», «è un passo decisivo per il miglioramento della qualità» e rappresenta «una inversione di tendenza netta» ha spiegato il ministro sottolineando che nel triennio 2013-2016 sono stati investiti su questo capitolo appena 18,5 milioni. Circa 750mila prof coinvolti. La formazione riguarderà tutti i docenti di ruolo (ma sono previste azioni formative per tutto il personale scolastico). Nove le priorità individuate: dalle lingue straniere alle competenze digitali, dall’alternanza scuola-lavoro alla prevenzione del disagio giovanile, all’integrazione. Portfolio digitale. Le scuole, sulla base delle esigenze formative espresse dai singoli insegnanti, progetteranno e organizzeranno la formazione del personale. Ogni docente avrà un Portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, attività di ricerca e pubblicazioni ecc. Le attività formative saranno incardinate nel Piano dell’offerta (deliberato dal collegio dei docenti) e saranno perciò coerenti con il progetto didattico di ciascun istituto. La formazione potrà svolgersi con lezioni in presenza o a distanza e rientra nella cosiddetta «funzione docente» e cioè nel pacchetto di attività che vanno dalla preparazione delle lezioni alla correzione dei compiti, ai colloqui con le famiglie. Dirigenti e insegnanti saranno valutati anche sull’adempimento dei percorsi formativi. Formatori selezionati. Al Miur compete la regia nazionale della formazione e dunque anche gli accordi con partner della formazione. La qualità dei percorsi sarà assicurata da nuove procedure di accreditamento dei soggetti formatori. Si privilegeranno università ed enti di provata esperienza. Formazione linguistica. Percorsi formativi offerti dal Miur ma anche visite, scambi o gemellaggi sfruttando le opportunità offerte dal programma Erasmus+. E sarà la prima a partire, entro dicembre. Saranno 130.000 in tutto i docenti coinvolti.
 
 

21 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 21 – Ediz. naz.le
Parte oggi il nuovo corso di laurea
SASSARI Il nuovo corso di laurea triennale interdipartimentale dell’Università di Sassari in “Sicurezza e Cooperazione Internazionale”, unico in Italia, dà il via alle attività didattiche oggi alle 11 con una serie di seminari orientativi. Fino al 13 ottobre, sono in programma ben quindici appuntamenti aperti al pubblico con esperti che operano nei settori della cooperazione internazionale allo sviluppo, diritti umani, protezione civile e sicurezza. I seminari, che si terranno nell’aula “Mossa” del polo didattico di viale Mancini, fanno parte integrante del programma didattico del corso di laurea in “Sicurezza e cooperazione internazionale” e agli studenti iscritti, che fino a questo momento sono circa cento, sarà riconosciuto un credito formativo per ciascun gruppo di cinque seminari frequentati. «Quasi la metà degli iscritti ha un’età maggiore di 30 anni – dichiara il coordinatore del corso, professor Quirico Migheli – È un buon segno nell’ottica della formazione superiore permanente che significa acquisizione di nuove competenze per chi già lavora e per chi difficilmente, senza questa nuova opportunità, sarebbe tornato al percorso formativo universitario». Le iscrizioni resteranno aperte fino al 17 ottobre. Questi alcuni degli argomenti che saranno trattati: la cooperazione internazionale nel sistema delle Nazioni Unite, le Ong: missione, struttura, attività; prevenzione e gestione delle emergenze; volontariato e protezione civile; cyber security; formazione e capacity bulding in medicina nei paesi in via di sviluppo. Il calendario completo è pubblicato sul sito dell’Università di Sassari http://www.uniss.it/uniss-comunica/eventi/seminari-di-sicurezza-e-cooperazione-internazionale.


 

22 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 19 – Olbia
Oggi la sessione di laurea nell’aula Engle
OLBIA Oggi alle 15 nell’aula “Robert F. Engle” del Polo universitario, al primo piano dell’aeroporto “Costa Smeralda”, si terranno le lauree della sessione autunnale dell’ anno accademico 2015/2016 del Corso di laurea in Economia e management del turismo del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università degli Studi di Sassari. I laureandi sono: Roberta Todesco, Matteo Molinas, Sebastiano Onnis, Maria Elia Fraghì, Monica Mascari, Monica Taras, e Maria Grispu. Per qualsiasi informazione relativa alle lauree e ai laureandi si può consultare il sito www.uniolbia.it alla pagina “Lauree” o contattare la segreteria didattica (0789/642184).



23 - La Nuova Sardegna di martedì 4 ottobre 2016 / Pagina 12 - Attualità
Nobel per la medicina a Ohsumi
STOCCOLMA Una ricerca controcorrente e una sfida per risolvere un rompicapo biologico: la scoperta premiata con il Nobel per la Medicina 2016 ha aperto la strada per comprendere i meccanismi all’origine sia di malattie molto diffuse, come infezioni, infiammazioni e tumori, sia dei disturbi legati all’invecchiamento. Proprio per questa portata rivoluzionare non stupisce che il premio sia andato a un unico ricercatore, il biologo giapponese Yoshinori Ohsumi. «Sono estremamente onorato per l’attribuzione del premio», ha detto Ohsumi in un’intervista telefonica alla tv giapponese Nhk. Oshumi ha sempre saputo di aver scelto un campo di ricerca diverso e di avere sempre pensato, contrariamente a tanti altri, che il processo di decomposizione che avviene all’interno delle cellule fosse un tema interessante. «Il corpo umano - ha detto nell’intervista - ripete costantemente il processo di auto riciclaggio, o cannibalismo, creando un equilibrio assoluto tra formazione e disfacimento. Fa parte del circolo della vita». Oggi Ohsumi ha 71 anni, lavora nel Tokyo Institute of Technology e ha collezionato numerosissimi riconoscimenti prestigiosi, che avevano fatto presagire il Nobel.
 
 
 

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