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Lunedì 26 settembre 2016

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26 settembre 2016
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L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 settembre 2016 / Salute (Pagina 10 - Edizione CA)
Trapianti e donazioni Il congresso a Cagliari
Quelle cellule che possono salvare la vita

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche, salvavita per molte forme di tumore del sangue, più conosciuto come trapianto di midollo osseo, non è una novità nel campo delle medicina. Questa procedura terapeutica, che permette di utilizzare come donatori sia familiari del paziente ma anche gli iscritti del registro dei volontari, da anni viene eseguita dal professor Giorgio La Nasa, direttore del Centro trapianti midollo osseo unico Binaghi-Microcitemico.
Con questa tecnica, La Nasa ha trasformato il Centro dell'ospedale Binaghi, a Cagliari, in un luogo di eccellenza a livello internazionale per trapianti di cellule staminali ematopoietiche.
Si tratta di un metodo basato su un trattamento di chemioterapia, che elimina tutte le cellule del sangue e il sistema immunitario del paziente, e su un trapianto di cellule "nuove", provenienti da un donatore, che può curare malattie onco-ematologiche (ma anche congenite ereditarie come la talassemia). La procedura è complessa e comporta anche dei rischi per i pazienti.
Proprio di questo si parlerà a Cagliari in un convegno, oggi e domani al Thotel di Cagliari, dal titolo "Le complicanze del trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche e la malattia minima residua", organizzato da Giorgio La Nasa, Adriana Vacca e Francesca Bonifazi.
Esperti nazionali e internazionali parteciperanno al corso educazionale nazionale sul trapianto allogenico riservato a medici e infermieri, che chiude il corso triennale di formazione sul trapianto allogenico targato GITMO, il gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo. «L'importanza di mettere insieme medici e infermieri nasce dal fatto che non esiste altra disciplina medica in cui le professionalità di medici e infermieri sono così a stretto contatto», spiega La Nasa.
Il rischio maggiore per questo tipo di trapianti è quello di contrarre la “malattia del trapianto contro l'ospite”, in inglese graft versus host disease (GVHD), ovvero le cellule del donatore aggrediscono l'organismo del ricevente. « Quando vengono trapiantate le staminali ematopoietiche, sostituiscono tutte le cellule circolanti nel sangue, in particolare il sistema immunitario diventa quello del donatore e può accadere che le cellule responsabili della risposta immunitaria non riconoscano come proprio l'organismo che le ospita, attaccandolo e provocando quadri clinici assai gravi che possono mettere a rischio la vita del paziente». Quando il trapianto avviene da donatore non compatibile, questo rischio è evidentemente più elevato.
Il trapianto presenta anche problematiche legate allo stato di "aplasia": «Le cellule trapiantate, infatti, non crescono immediatamente - dice La Nasa - e per 20-30 giorni il paziente si ritrova sia senza le proprie cellule, eliminate con la chemioterapia, sia senza quelle nuove, che devono ancora attecchire». Il paziente pertanto vive per un lungo periodo senza globuli rossi, senza piastrine e soprattutto senza globuli banchi, che sono fondamentali per proteggerci dalle infezioni. «I globuli rossi e le piastrine possono essere reintrodotti con le trasfusioni, ma per evitare che il paziente contragga infezioni, il paziente deve essere isolato all'interno di una camera sterile per 25-30 giorni finché le nuove cellule non riprendano a crescere. L'assistenza in questa fase », conclude La Nasa, «passa proprio attraverso il lavoro fondamentale del personale infermieristico che vive a strettissimo contatto con il paziente».
Mauro Madeddu
 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 settembre 2016 / Salute (Pagina 10 - Edizione CA)
RICONOSCIMENTI. Una sorta di “Oscar” per il centro Giorgio
La Nasa al Binaghi guida un modello clinico da emulare

La rete per i trapianti di midollo, che dal Binaghi si è allargata al Microcitemico, è un modello scientifico, clinico e organizzativo da emulare. Lo segnala il Jacie, l'organismo internazionale per la certificazione della qualità dei centri di trapianto di midollo, che un anno fa ha insignito con un riconoscimento, una sorta di Oscar sanitario, il Centro nato a Cagliari e guidato dal professor Giorgio La Nasa.
Per la comunità scientifica internazionale, quindi, il network cagliaritano viene indicato alla comunità scientifica internazionale come modello non solo per il suo valore scientifico, per la sua affidabilità clinica, ma anche per le potenzialità organizzative collaudate in anni di attività. In altre parole, il Jacie certifica l'esperienza pilota e la riproducibilità assistenziale del Centro unico che, forte del suo sistema, può garantire livelli elevati di sicurezza ad adulti e bambini sia sul piano diagnostico sia per le procedure terapeutiche legate al trapianto.
Adulti e bambini, quindi: il Binaghi, infatti, è specializzato nei trapianti di midollo su adulti, il Microcitemico nella cura con le stesse metodiche sui bambini.
A bene vedere, l'Oscar al Centro unico non rappresenta una novità in senso stretto. Perché il Centro trapianti del Binaghi (aperto nel 1987 dal professor Licino Contu alla clinica Aresu, poi trasferito nella sede attuale nel 1999) sotto la guida di La Nasa è diventato un punto di riferimento internazionale per la cura delle patologie oncoematologiche e della talassemia. «Il Centro nasce con l'obiettivo di eseguire i trapianti su pazienti talassemici da donatore non familiare», spiega La Nasa. «Su questo ci siamo specializzati, abbiamo fatto ricerca e siamo diventati un modello in tutto il mondo, tanto è vero che dall'estero sono arrivati tanti bambini talassemici dalla Libia, da Cipro, dalla Siria, dal Kuwait, per citarne alcuni, per eseguire trapianti da donatore non familiare».
Cagliari e la Sardegna, quindi, da molti anni possono contare di una risorsa unica per le patologie gravi del sangue, dalle leucemie ai linfomi, ai mielomi. «Noi siamo stati riconosciuti come il Centro guida per questa tipologia di trapianto non correlato», afferma La Nasa, «prima abbiamo ricevuto il coordinamento nazionale, e oggi questa procedura terapeutica è riconosciuta a livello mondiale». Un anno fa è arrivato Jacie, che ha proiettato il Centro di Cagliari ai vertici delle strutture internazionali di trapianti di midollo. (m.mad.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 settembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
CORSI DI GIAPPONESE
Sabato alle 17,30 nella sala Maria Carta dell'Ersu di via Trentino si terranno le iscrizioni al corso di lingua giapponese per principianti assoluti accompagnato dal livello successivo “Elementare 1”. Le lezioni, tenute dall'orientalista Mauro Anni da ottobre sino al raggiungimento di 45 ore totali, si svolgeranno tutti i sabati dalle 17 alle 18,30 (principianti assoluti) e dalle 18,30 alle 20 (elementare 1). Saranno prese in considerazione solo le prime 25 richieste.
 
 

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