Lunedì 5 settembre 2016

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05 settembre 2016
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LA NUOVA SARDEGNA
 
1 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 5 settembre 2016 / Pagina 14 Oristano
Archeologia, il mondo sotterraneo delle tombe romane e i suoi misteri
ORISTANO Ospiti d’eccezione ai microfoni del monastero del Carmine, sede dell’università oristanese. Da questo pomeriggio studiosi di diverse nazioni si confrontano su un tema strettamente archeologico che però da sempre interessa un’ampia fascia di persone. Specialisti della materia e semplici curiosi potranno infatti venire a diretto conoscenza delle ultime novità sulle “Cupae”. Il convegno internazionale che prende il via alle 16 si occupa del piccolo mondo antico, della simbologia e delle architetture che stanno dietro alle tombe romane a cupa, ovvero a botte o semirette in pietra o in opera cementizia, rivestite d’intonaco e poi dipinte. L’introduzione dei lavori è affidata a Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, che organizza l’evento assieme al Centro di studi interdisciplinari sulle province romane e al Laboratorio di Epigrafia per l’Archeologia del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. L’appuntamento gode del patrocinio del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università degli Studi di Cagliari e del Consorzio Uno, ente gestore dell’atemneo di Oristano. Ai microfoni si alterneranno tra oggi e domani Giulia Baratta, Alfredo Buonopane, Marcella Chelotti, Attilio Mastino, Marc Mayer i Olivé, Raimondo Zucca, Sebastiana Mele, Francesco Serreli, Angela Donati, Silvia Braito, Claudio Farre, Piergiorgio Floris, Antonio Ibba, Eleonora Romanò, Antonio Corda, Livio Zerbini, Javier Andreu Pintado, Ricardo Campos, Manuela Alves Dias, Catarina Gaspar. Mercoledì il convegno si conclude con un’escursione tra Cabras, Tharros e Mont ’e Prama.


 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
2 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 5 settembre 2016 / Pagina 8 - Ediz. Oristano
Sedici anni e un futuro negli Usa
CAGLIARI Appena sedici anni, due titoli: la maturità americana e il prestigioso diploma di International Bacchalaureate, un passepartout globale per lo studente del XXI secolo, accettato in tutti i paesi del mondo. Si chiama Viola Marcia, risiede a Monastir, dopo il ginnasio frequentato al Siotto ha deciso di provare l’avventura negli States. Al campus Ef di New York dove ha studiato, Viola è stata la più giovane allieva del corso, a cui eccezionalmente è stata ammessa prima dei 15 anni di età. Il perché è scritto nel suo curriculum: a 13 anni aveva già ottenuto la certificazione Cambridge B2 per la lingua inglese, a 14 anni la Delf B2 per il francese. Negli Usa però contano anche i meriti sportivi: Viola è agonista di vela allo Yacht Club Cagliari, è cintura marrone di judo, pratica il nuoto e lo sci alpino. Ciliegina sulla torta il suo amore per la musica, è stata scelta lei come primo violino al gran concerto per la graduation, la festa di diploma, tenutosi alla Spellman Hall di New York davanti a mille persone. Il suo futuro è segnato: conclusi gli studi medio-superiori piazzandosi tra i venti migliori allievi del college, alla ragazza di Monastir è stata riconosciuta dal governo americano una borsa di studio quadriennale di 17 mila dollari l'anno per continuare gli studi in Usa. Così a fine agosto, ancora sedicenne, Viola ha lasciato le amatissime spiagge cagliaritane per il Manhattan College, ancora New York. Emigrata da due anni, Viola non ha dimenticato la Sardegna: il saggio lungo di maturità ha dedicato all'analisi chimica del Nepente, il vino di Oliena: «Mi è sembrato così di essere un po' più vicina a casa - racconta - e ho avuto inoltre l'orgoglio di far conoscere la favolosa storia del suo vino e di Oliena, secondo la tradizione fondata dai troiani scampati alla spada di Achille, e cantata da D'Annunzio e Grazia Deledda. I professori e i miei compagni di studio, gialli o bianchi o neri che fossero, si sono incantati con me». Il suo saggio comincia così : «Questa per me è chimica delle mie radici. Sono malata di nostalgia, lavoro su questo argomento perché mi sembra così di essere più vicina a casa. Questo mitico vino ha lo stesso carattere della mia terra, forte, scontroso, profondamente sincero. Se lo assaggiate con attenzione, ci trovate dentro lo spirito di un popolo». Il raffronto con l’Italia: «Nel nostro paese c'è spesso un fosso che separa professore da studenti, uno è alla cattedra e gli altri ai banchi. Negli States il rapporto è molto confidenziale. Ma attenzione, non ci sono sconti, le regole vanno rispettate o sei fuori. Sei libero, anche di fallire. E non ci sono le foglie di fico della privacy, siamo tutti on line. Se le università vedono che vai forte ti mandano mail già dal penultimo anno di liceo, ti covano come se fossero loro la chioccia e tu l'uovo». Ma l’Italia resta nel cuore: «Sono fiera di essere italiana, fuori ci disprezzano come sistema, ma ci apprezzano come individui. Io sono fuori un po' perché voglio conoscere il mondo, ma un po' perché l'Italia ha smesso di pensare a noi giovani. Una madre (patria) che costringe i suoi figli ad andarsene per poter vivere non è più una madre».
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
3 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 5 settembre 2016 / Pagina 15 - Oristano
Buco nel sito, online i dati di 100 studenti
di Salvatore Santoni
SASSARI Fuga di dati sensibili dal sito internet del liceo Azuni. Un documento con l'anagrafica completa di oltre cento studenti è pubblicato sul web alla portata di tutti. Con una semplice ricerca su Google è possibile entrare in possesso di indirizzo, codice fiscale, numero di cellulare ed email di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 e i 19 anni. Si tratta degli studenti che hanno partecipato al progetto Unisco, in collaborazione con l'università di Sassari, che si è concluso a maggio. Il buco. Quello che è successo al sito del liceo Azuni è più o meno questo: un file contenente i dati sensibili degli studenti - probabilmente destinato all'uso interno dell'istituto - è stato caricato in una directory aperta ai motori di ricerca tipo Google. E quindi, se sul motore di ricerca si inserisce semplicemente nome e cognome dello studente, seguito dalla dicitura della scuola, il Pdf con l'anagrafica compare tra i primi risultati. Dopo di ché salvare e stampare diventa un gioco da ragazzi. I dati. La mole di dati è enorme. Si tratta di 15 pagine di Pdf intonse di dati sensibili. Una vera leccornia per aziende di marketing e call center o, peggio ancora, per chi volesse farne un uso scorretto. Senza considerare che la maggior parte dei nomi sono di ragazze. Nome, cognome, residenza, codice fiscale, email, numeri di cellulare, data di iscrizione al corso, classe di appartenenza: praticamente tutta la scheda anagrafica di 124 studenti iscritti al liceo Azuni e che hanno partecipato al progetto Unisco. Coordinate precise che consentono di identificare centinaia di ragazze e ragazzi nati tra il '97 e il '99, e quindi di età compresa tra 17 e 19 anni, che ora potrebbero diventare il bersaglio della parte oscura del web, oltre che di quella del mondo reale. Perché? Un sito è organizzato più o meno così: ha una serie di directory, simili alle "cartelle" che ci sono in tutti i Pc, dove risiedono i file delle pagine che si visitano. Inoltre, c'è una serie di file che possono essere parzialmente o totalmente nascosti all'esterno. Ai primi ci si può arrivare con un indirizzo diretto, anche quando sul sito non c'è un preciso collegamento al file richiesto. E poi ci sono quei file che per ragioni di sicurezza dovrebbero risiedere in aree nascoste per non essere raggiungibili dall'esterno se non attraverso l'inserimento di una password. Tecnicamente, il buco nel sito dell'Azuni non è necessariamente imputabile a un'incursione hacker. Potrebbe anche essere una porticina dimenticata aperta. Il progetto. L'oggetto della fuga di dati sensibili degli studenti sono le anagrafiche di registrazione al progetto Unisco, nato tra vari istituti e l'università di Sassari per favorire un'integrazione tra le attività formative scolastiche e le attività formative di base dei primi anni dei corsi di laurea universitari.

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