Martedì 30 agosto 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 agosto 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di  martedì 30 agosto 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Il rettore Maria Del Zompo
«Formazione, Università pronta ad avviare corsi»
Sono tutti d'accordo: formazione obbligatoria per chi insegna sostegno. A chi spetta, però, organizzare i corsi? I sindacati guardano alle università, che fino a due anni fa organizzavano i Tfa, ovvero i percorsi formativi finalizzati al conseguimento del titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico. «Noi siamo pronti a far partire i corsi per formare gli insegnanti di sostegno», spiega Maria Del Zompo, rettore dell'università di Cagliari. «L'iniziativa», però, osserva Del Zompo «è del ministero dell'Istruzione». Tradotto: l'università, senza una richiesta che arriva dal Miur, non può di sua iniziativa attivare i corsi. «Siamo pronti a discutere in tempi rapidi con Regione e Ministero sulle risorse necessarie e sulle esigenze effettive», spiega ancora il rettore. D'altronde «si tratta di figure assolutamente necessarie che svolgono un compito delicato nel mondo della scuola».
Fin dai prossimi giorni, fanno sapere dall'Università, saranno avviati contatti sia con l'assessore regionale che con il direttore scolastico regionale per discutere dei Tfa. La loro organizzazione è un'operazione complessa (servono due mesi per metterli in piedi), ma dall'università di Cagliari assicurano di essere pronti. (ma. mad.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 30 agosto 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 25 - Edizione CA)
Carbonia
Riconoscimento a Unisulky, l'università popolare è stata ammessa nella Confederazione nazionale
Grazie ad una tenacia opera di divulgazione della cultura, in particolar modo locale, l'Università popolare del Sulcis (Unisulky) è stata ammessa di recente nel novero della Confederazione nazionale delle Università popolari italiane (il Cnupi). Lo ha stabilito l'assemblea nazionale dopo aver valutato lo statuto e soprattutto gli standard delle attività. «Unisulky - sottolinea il presidente Nino Dejosso - contribuisce con altre istituzioni al risveglio culturale della città e del territorio». Un esempio di cittadinanza attiva riconosciuta dal Cnupi il quale ha apprezzato la capacità dell'Unisulky di rappresentare un luogo di aggregazione per i giovani e i meno giovani. ( a. s. )
 

 


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LA NUOVA SARDEGNA
 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 30 agosto 2016 / Pagina 5 - Primo piano
ALL’UNIVERSITÀ DELLA BASILICATA
Tecnica all’avanguardia: pedana vibrante per simulare disastri
Nuovi test per verifica stabilità
POTENZA Sono sempre più all’avanguardia le tecniche per «proteggere» un edificio da un terremoto, anche violento, e diminuire l’impatto delle scosse sulle strutture, ma esistono metodi innovativi anche per difendere immobili già esistenti e per ottenere una «mappa», dettagliata e in tempo reale, dei danni subiti da una struttura: l’Università della Basilicata - nata proprio all’indomani del terremoto del 1980 che devastò l’Irpinia e il territorio lucano - è uno degli Atenei all’avanguardia, a livello europeo, per la ricerca e la sperimentazione di queste metodologie. La Scuola di Ingegneria dell’Unibas dispone infatti del laboratorio «Prove Materiali e Strutture» (SisLab) - diretto dal professore Felice Carlo Ponzo, che fa parte del Consorzio «Reluis» (Rete dei laboratori universitari di Ingegneria sismica) - in cui si studia la resistenza dei materiali edili, come calcestruzzo, acciaio, legno e muratura, e si analizzano le nuove tecniche grazie a una «pedana vibrante» (su cui è stato realizzato un edificio di tre piani in scala) in grado di simulare ogni tipo di scossa, anche quelle più devastanti. In questo modo i ricercatori possono testare nel dettaglio i sistemi di protezione e monitoraggio (utilizzati, ad esempio, per la valutazione delle vulnerabilità sismica dell’Accademia della Guardia di Finanza dell’Aquila, che ha poi ospitato i membri del G8 dopo il sisma del 2009), verificando quindi l’effetto dei dispositivi su pilastri e strutture. Una delle prime necessità dei tecnici e dei soccorritori, dopo un terremoto, è quella di ottenere una mappa, immediata, dettagliata al centimetro, dei danni subiti da case ed edifici pubblici: nel laboratorio SisLab è stata ideata una «ragnatela» di sensori che, disposti in diversi punti di un fabbricato, sono in grado di comunicare il danno prodotto attraverso una sorta di «router» che analizza i dati e, con grande precisione, può segnalare anche la localizzazione di piccole crepe o di danni rilevanti, ma nascosti agli occhi degli ingegneri. Un’altra area di ricerca riguarda invece la protezione dei fabbricati già esistenti o ancora da costruire, attraverso l’installazione di particolari «ammortizzatori» alla base di una casa, o con il «Pres-Lam», un sistema innovativo che utilizza legno lamellare e collegamenti trave-colonna realizzati con la tecnica della post-tensione, che garantiscono elevate prestazioni in termini di resistenza sismica e di dissipazione dell’energia. L’efficacia del «Pres-Lam» è stata verificata con successo in laboratorio, sottoponendo la struttura di tre piani a scosse di magnitudo 6,9 (ovvero identiche a quelle del terremoto del 1980, che non ha danneggiato l’edificio in scala), e in Nuova Zelanda sono già stati realizzati in questo modo i primi fabbricati.
 
 
 

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