Venerdì 29 luglio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 luglio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Un risultato dieci volte superiore alla media nazionale
RECORD DI STUDENTI IN CORSO
Record di studenti in corso per l’Università di Cagliari. Secondo le tabelle ministeriali l’esame del costo standard unitario di formazione per studente in corso fa registrare nel capoluogo un risultato dieci volte superiore rispetto alla media nazionale. «Per noi è un grande motivo d’orgoglio, un riconoscimento che ci fa ben sperare per il futuro dell’Ateneo», commenta con grande soddisfazione il rettore Maria Del Zompo, «ci avevano parlato di buoni risultati, ma questo ottimo dato è arrivato come un fulmine a ciel sereno e ci riempie di gioia».
Non è solo una gratificazione ma anche un buon segnale per le casse dell’Università perché il costo standard totale contribuisce a distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario delle università e mentre la media nazionale si ferma a un +0,3 per cento, il dato dell’Università di Cagliari mostra un miglioramento del 3 per cento, ben oltre lo 0,1 per cento registrato dagli atenei del Sud. Dopo gli interventi degli anni scorsi per limitare il numero di iscritti fuori corso sono arrivati buoni risultati da quelli in regola con gli esami perché a Cagliari si registra un aumento del 2,3 per cento che spicca rispetto al dato negativo nazionale del -0,3 per cento. «La fiducia che abbiamo registrato lo scorso anno da parte delle famiglie e degli studenti con l’aumento degli iscritti in controtendenza nazionale è stata ben riposta», aggiunge il rettore, «è stato un segnale che ha fatto sì che l’attività di tutto l’Ateneo fosse indirizzata al miglioramento dei risultati». (m. z.)

 


 
 
L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
VIALE SANT’IGNAZIO. Diventerà un vero museo aperto al pubblico anche nel weekend
COSÌ RINASCE L’ORTO BOTANICO
Patto Comune-Ateneo per gestione, concerti, mostre e visite
Nuova vita per l’Orto botanico: orario continuato, apertura nei giorni festivi, musica e spettacoli. L’area verde racchiusa tra l’Anfiteatro, via Sant’Ignazio e l’ospedale Civile comincia una nuova vita proprio quando compie 150 anni. Al fresco della cava romana il sindaco Massimo Zedda e il rettore Maria Del Zompo hanno firmato un’intesa che dà inizio alla collaborazione capace di portare anche nuove risorse per gli interventi di trasformazione in atto.
IL GIARDINO «La creazione di un centro servizi di ateneo ci ha permesso di organizzare meglio la struttura ma anche di ottenere fondi per riportare l’orto verso la città», spiega il rettore, «qua ci sono le piante e il fresco, ma anche storia, archeologia e arte, senza scordare che si tratta di un centro di ricerca di altissimo livello».
Un altro punto di contatto, che va oltre la firma del protocollo, è quello col vicino anfiteatro. «Stiamo collaborando nell’ottica di connessioni fisiche che permettano non solo di passare dall’anfiteatro all’Orto botanico», aggiunge il sindaco, «ma di attraversarli con un percorso pedonale che partirà da via Azuni e dai giardini dell’ospedale militare per arrivare a Tuvixeddu e Tuvumannu: un modo per vedere un’altra Cagliari che coinvolgerà non solo i turisti ma anche gli stessi cagliaritani».
SEMPRE APERTO Nel frattempo il Comune ha stanziato un contributo di 70 mila euro che consente l’apertura dell’orto anche il sabato, la domenica e tutti i festivi. Una collaborazione che è già partita ieri sera con l’apertura notturna per cento persone che hanno effettuato dei percorsi con le torce in occasione della Notte colorata.
LA GESTIONE Dal primo gennaio è partita la nuova gestione affidata al Centro servizi di Ateneo Hbk (Hortus botanicus karalitanus) guidata dal botanico Gianluigi Bocchetta che sta rivoluzionando l’area verde dopo una lunga fase buia. «Negli ultimi dieci anni c’è stato molto abbandono e decadimento e siamo dovuti partire da piccoli, ma fondamentali ritocchi, come sostituire le staccionate, le piastrelle rotte, le potature, i camminamenti, le luci - spiega - in alcune zone abbiamo sistemato l’irrigazione col nebulizzatore, che rinfresca anche i visitatori, e deciso di non raccogliere le foglie da terra, che hanno il loro ruolo nella concimazione del terreno e hanno un bell’aspetto coi loro colori».
SPETTACOLI Ma la gestione di uno spazio del genere non è solo botanica e manutenzioni: «Abbiamo già vinto tre bandi, uno del Piano Sulcis, uno di una fondazione svizzera e un progetto Life - aggiunge Bocchetta - ma anche preparato un fitto calendario di eventi con laboratori per bambini, presentazioni di libri, concerti, mostre e visite guidate per arrivare alle grandi celebrazioni di novembre per i 150 anni quando, tra l’altro, ospiteremo il raduno nazionale degli Orti botanici».
Marcello Zasso



 
L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
Punteruolo rosso
«Abbiamo sconfitto il coleottero»
Comune e Università potranno unire le forze per contrastare il punteruolo rosso. A margine della firma del protocollo, l’assessore comunale al Verde pubblico Paolo Frau e il direttore dell’Orto botanico Gianluigi Bacchetta si sono confrontati sulla lotta al nemico numero uno delle palme. Il Comune è costretto a spendere grandi cifre per contrastare l’avanzata del coleottero, l’ultimo stanziamento è stato di 800 mila euro per tre anni mentre all’interno dell’area verde sotto l’Anfiteatro viene sconfitto con metodi naturali e molto più economici. «Se il punteruolo è arrivato da poco sulla pianta interveniamo con la chirurgia arborea, abbiamo il personale specializzato che è in grado di portare a termine gli interventi, altrimenti si introducono le larve di nematodi, vermi che si nutrono del punteruolo - spiega Bacchetta - con una spesa che per cento palme si aggira sui 1200 euro: praticamente 100 euro al mese per tutto l’orto botanico». Contro il punteruolo sono efficaci anche le api che stanno costruendo i loro nidi per fare la contraerea e difendere le palme. L’abbandono di pesticidi riguarda anche le zanzare: «Puntiamo su soluzioni bio ed ecocompatibili - aggiunge Bacchetta - per limitare al massimo la presenza di zanzare abbiamo sistemato nelle vasche le gambusie (il cosiddetto pesciolino delle zanzare) e utilizziamo anche le pastiglie di Bacillus Thuringiensis, ma per i soggetti più sensibili all’ingresso forniamo gratuitamente uno spray». (m. z.)

 


L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca di Sassari (Pagina 32 - Edizione CA)
Università
VIAGGI PROIBITI
Considerata la situazione politico-istituzionale determinatasi in Turchia negli ultimi mesi, l’Università degli Studi di Sassari ha sospeso per tutto l’anno accademico 2016-2017 le mobilità internazionali dei propri studenti verso la Turchia. Sarà invece consentito agli studenti incoming turchi di svolgere un periodo di mobilità nel nostro ateneo nell’arco dello stesso anno accademico. L’Ufficio relazioni internazionali dell’Ateneo, inoltre, monitora costantemente la situazione in tutti i Paesi partner dei progetti di mobilità internazionale, come la Germania e la Francia, interessati nell’ultimo periodo da gravi episodi di violenza.
 


L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
PATTO PER LA SARDEGNA. Intervista al presidente del Consiglio, oggi a Sassari la firma
Renzi: «Impegni mantenuti»
«Tre miliardi per trasporti, industria, ambiente e turismo»
«Con l’Isola avevamo preso un impegno che oggi manteniamo: parliamo di interventi complessivi per 2,9 miliardi. Assi infrastrutturali come la rete ferroviaria e il completamento Sassari-Olbia, ma anche energia, rilancio industriale, turismo e cultura». Sono le parole di Matteo Renzi nell’intervista rilasciata all’Unione Sarda alla vigilia della firma del Patto per la Sardegna: il presidente del Consiglio sarà oggi alle 16 all’Università di Sassari per l’incontro ufficiale con il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Non si tratta di generiche promesse», assicura il premier. «Sono impegni precisi e concreti da parte del Governo e della Regione, che si controllano a vicenda sotto gli occhi dei cittadini». Renzi si sofferma anche sul problema del taglio delle tasse aeroportuali che stanno minando il futuro delle low cost nell’Isola: «Abbiamo mantenuto l’impegno, ci sono le risorse per il resto del 2016. Ed è stato assunto l’impegno anche per il biennio 2017-2018 ». MURONI A PAGINA 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
RENZI: «VI PORTO TRE MILIARDI»
Anthony Muroni
Scambiare due battute con Matteo Renzi oggi è ovviamente più difficile rispetto a quando, impegnato nella campagna elettorale per le primarie che dovevano incoronare il segretario del Pd, si accomodò negli studi di Dentro la Notizia, in piazza Unione Sarda, per un lungo “faccia a faccia”. Eppure lo spirito non sembra cambiato: frenesia unita a ottimismo, capacità di deviare dalle domande non tanto imbarazzanti quanto non utili allo storytelling del momento.
Il colloquio che precede la visita in Sardegna programmata per questo pomeriggio, primo appuntamento alle 16 nell’Aula magna dell’Università di Sassari, è giocoforza incentrato sulla firma del Patto per la Sardegna. Rinviata per mesi («causa impegni istituzionali che si moltiplicano»), per precisa volontà del presidente del Consiglio non può accavallarsi con la campagna referendaria («avremo tempo per parlarne, nel merito»). Così anche l’intervista, spalmata sui tempi morti di un trasferimento in Umbria e un Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, con successiva conferenza stampa, è tutta incentrata su temi sardi.
Il Patto per la Sardegna sembrava non dovesse arrivare mai. Anche perché fin qui, al di là dei buoni rapporti tra Giunta e Governo, non è che il suo sia sembrato un governo amico.
«Con la Sardegna avevamo preso degli impegni che oggi manteniamo. Stiamo parlando di nuovi interventi per complessivi 2,9 miliardi di euro, per la metà sostenuti con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 e per il resto da ulteriori risorse nazionali ed europee».
Quasi tre miliardi, una percentuale importante del nostro Pil. Sicuro che si tratti di cose concrete, facilmente misurabili?
«Nel Patto si affrontano i nodi cruciali per il futuro della Sardegna: dalla realizzazione di assi infrastrutturali decisivi (rete ferroviaria in testa, con i 100 milioni del Patto più i 125 RFI per rendere i tempi di viaggio concorrenziali con quelli su strada; il completamento e la risistemazione di molte strade tra le quali alcune parti della 131 e il completamento della Sassari-Olbia) al recupero ambientale e paesaggistico, dall’approvvigionamento energetico al rilancio industriale e produttivo e alla valorizzazione culturale e turistica».
Per le opposizioni si tratta di un rimescolamento di fondi vecchi e promesse irrealizzabili.
«Non si tratta di generiche promesse, ma di impegni precisi e concreti da parte di Governo e Regione che si controllano a vicenda sotto gli occhi dei cittadini, nella massima trasparenza».
Qual è il significato dei tanti diversi Patti che state firmando in giro per il sud Italia, invece di un accordo generale?
«Il Mezzogiorno rappresenta la principale sfida per il nostro Paese: va messo nelle condizioni di tornare a correre. A questo servono i Patti che stiamo firmando con Regioni e città. I dati Svimez, che hanno registrato per il Sud il ritorno del segno più dopo sette anni consecutivi di cali del Pil, ci hanno confermato che il Mezzogiorno ha tutte le potenzialità per essere competitivo e addirittura per crescere più del Centronord, come è accaduto lo scorso anno. Il lavoro fatto finora non basta, non possiamo accontentarci, ma finalmente siamo sulla strada giusta».
Il capitolo continuità territoriale è la nota dolente. Per non parlare del pasticcio low cost. Ne usciremo mai?
«Sulle tasse aeroportuali il Governo ha preso un impegno e l’ha mantenuto, con il Parlamento, intervenendo con le risorse necessarie per il resto del 2016 ed ha assunto l’impegno per il prossimo biennio 2017-2018 nella prossima legge di Stabilità. C’è una richiesta crescente di trasporto aereo in Italia e contiamo che le compagnie siano pronte a rispondere».
Lei ha parlato di sviluppo e ambiente, presentando il Patto. E in molti incontri nazionali si è riferito spesso ad Alcoa ed Eurallumina nel Sulcis. È sicuro che quel modello di sviluppo, che ha creato un esercito - loro malgrado - di cassintegrati di professione, sia funzionale a una moderna crescita sociale ed economica della Sardegna e alla sua naturale vocazione?
«Ne parlo spesso perché sono due vertenze-chiave per lo sviluppo della Sardegna e il Governo ci si sta impegnando pancia a terra. Su Eurallumina c’è l’impegno della Rusal, codificato nel contratto di sviluppo, a rilanciare la produzione di allumina e si sta verificando con Enel un’importante sinergia sulla fornitura di vapore. È una conferma che vi può ancora essere un interesse di investitori internazionali a portare avanti nel Sulcis questa filiera produttiva. Per questo insistiamo nella ricerca di investitori anche per lo smelter Alcoa, per il quale il Mise ha predisposto condizioni di prezzo e fornitura dell’energia tra le migliori in Europa. Certo, va detto che il futuro del Sulcis si gioca su una più ampia articolazione del tessuto produttivo, non solo in termini industriali ma anche di produzioni agricole e soprattutto di servizi: per esempio, le potenzialità turistiche dell’area sono notevoli».
A proposito di ambiente, troppe aziende del settore energia hanno inquinato importanti siti per poi scappare via lasciando il deserto industriale e senza fare le bonifiche. Perché non viene applicato il principio del “chi inquina paga”?
«Dobbiamo applicarlo, è un principio sacrosanto. Lo stiamo facendo, e non da oggi, nel Sulcis come in altre zone della Sardegna e del Paese. E non smetteremo di applicarlo. Ma ancora più importante è prevenire l’inquinamento: le riconversioni come quella di Porto Torres alla chimica verde vanno proprio in questa direzione. Vogliamo spingere le aziende del settore energia verso tecnologie pulite, come a Fiumesanto».

Il tempo è scaduto, la conversazione si interrompe. Ci sarebbe da parlare di continuità marittima, di La Maddalena, di tutela della lingua sarda, di cultura e istruzione, di referendum e autonomia speciale.
«Teniamo in caldo le domande, presto avremo altre occasioni».


 

 
 
L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
La cerimonia nell’Ateneo. Il governatore: «Risultati di un confronto con l’esecutivo»
Il premier incontra Pigliaru, oggi la firma a Sassari
Il giorno del Patto per la Sardegna è arrivato. Dopo annunci e rinvii, soprattutto a causa degli impegni del presidente Matteo Renzi, questo pomeriggio alle 16, nella sede dell’Università di Sassari, ci sarà la cerimonia. Il presidente del Consiglio arriva in Sardegna con i due sottosegretari Luca Lotti e Claudio De Vincenti. Ieri in tarda serata si è delineato un programma incerto sino all’ultimo momento: il premier farà una visita lampo e difficilmente avrà il tempo per visitare qualche azienda o realtà produttive del nord Sardegna. Il patto verrà firmato con il governatore, Francesco Pigliaru, soddisfatto dell’epilogo di un «lavoro serrato con il governo». Oltre al Patto per la Sardegna, alla Regione arriveranno i fondi stimati per il dossier insularità che fu consegnato proprio al premier in occasione della visita a Olbia a maggio dell’anno scorso.
«Per la prima volta», dice Pigliaru, «abbiamo la certificazione degli svantaggi attraverso la concretezza dei numeri». Il Patto più il dossier consegnano alla Regione la possibilità di oltre quasi 3 miliardi di euro, necessari per interventi che «possono mitigare gli effetti negativi dati da una precisa condizione che è geografica e quindi strutturale». Nel dettaglio degli interventi il presidente cita alcuni dei più significativi come «il miglioramento della rete ferroviaria, con 100 milioni in più che si sommano ai 125 del contratto Rfi, il completamento della strada Sassari-Olbia nel tratto da Florinas, la messa in sicurezza della 131 da Paulilatino verso nord, i circa 200 milioni per i poli sanitari di Cagliari e Sassari, a compimento della riforma sanitaria appena approvata».
Per la continuità territoriale aerea ci saranno 120 milioni di euro e 30 milioni per la ricerca. Per il presidente si tratta di «un primo, importante passo per dare alla Sardegna e ai suoi cittadini uguali diritti e poter usufruire di pari opportunità rispetto agli altri cittadini italiani ed europei».
Nella sede dell’Università di Sassari si attende il tutto esaurito per la cerimonia della firma. Pigliaru ha annunciato l’intenzione, nei prossimi giorni, di entrare nel dettaglio degli investimenti per fornire un’idea precisa su come la Regione interverrà nei vari settori. (m. s.)

 
 
 
 
L’UNIONE SARDA

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Edilizia, servizi e didattica: offensiva contro l’abbandono scolastico
SCUOLE, I GRANDI LAVORI
Previsti 900 interventi, 300mila euro a classe
Scuole moderne per ridurre la percentuale di chi abbandona prima del tempo. Spazi comuni, mense, palestre: «Per recuperare la fiducia degli studenti servono interventi strutturali, sia nell’edilizia scolastica che nella didattica. La situazione è difficile e non lo abbiamo mai nascosto», dice l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino. Le classifiche nazionali vedono il settore dell’istruzione sempre in coda. Spesso la Sardegna è ultima, a volte riesce a superare la Sicilia, ma è una magra consolazione. «Conosciamo le graduatorie: fanno male, anche se alcune sono discutibili. Non abbiamo fretta, però già dal prossimo anno arriveranno i risultati di questo lavoro», annuncia Firino.
Per trasformare gli istituti di tutta la Sardegna sono disponibili cinquanta milioni di euro ma si arriverà presto a quota 200 milioni e probabilmente si andrà oltre, grazie alle risorse che il Patto per la Sardegna assegna ai cantieri nelle scuole e alla ricerca universitaria (30 milioni): a dirlo è il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, che ieri è intervenuto insieme al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone al primo bilancio del progetto Iscol@, per ora il più importante messo in campo dalla Giunta per risollevare il sistema-istruzione.
I PROGETTI Sono coinvolti in questa prima fase gli istituti comprensivi di Ales e Bono, la primaria e la secondaria di Jerzu, la media di via Tarragona di Alghero, poi ancora le scuole di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris, Nuoro (Monte Gurtei), Nurachi (primaria e secondaria), Tortolì (Monte Attu), Cagliari (Martini e artistico Fois), Sassari (istituto Farina). Strutture che risalgono in alcuni casi anche alla metà degli anni Cinquanta: sul piatto la Regione mette circa 300mila euro a classe.
Ma alla fine gli interventi riguarderanno circa 900 strutture in tutta l’Isola.
Comuni e istituzioni scolastiche hanno presentato i progetti ieri a Cagliari nel corso di un incontro organizzato al Teatro Massimo. «Fino a qualche anno fa parlavamo di scuole che cadevano a pezzi, oggi parliamo di scuole che rispondono ai nuovi bisogni didattici. Il Governo sta lavorando in diversi settori in perfetta sinergia con la Regione», ha spiegato il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani.
IL SOTTOSEGRETARIO E la collaborazione del Ministero è stata sottolineata anche dall’intervento del sottosegretario Faraone: «Stiamo mettendo a disposizione tante risorse, ma poi tocca a Comuni, Regioni e scuole mettere in pratica i progetti: il tema è saper utilizzare i finanziamenti, non la consistenza degli investimenti o il numero degli insegnanti. Il divario tra nord e sud si ridurrà solo se si cambia mentalità».
PIGLIARU Per il governatore Francesco Pigliaru il nodo dell’istruzione è «un problema essenziale», che viene affrontato «dopo decenni di risultati negativi». L’obiettivo è quello di «invertire la tendenza dell’abbandono scolastico entro la consiliatura, ho basato l’intera campagna elettorale su questo argomento. A ottobre verranno pubblicati nuovi bandi per 20 milioni di euro».
Michele Ruffi


 
 

 
L’UNIONE SARDA

8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Borsa (Pagina 11 - Edizione CA)
La start-up Veranu fondata da Alessio Calcagni e finanziata dall’incubatore Clhub
I PASSI GENERANO ENERGIA PULITA
Il pavimento green converte il calpestio in elettricità
E se per alimentare gli elettrodomestici di casa bastasse semplicemente camminare un po’ in giro per le stanze? L’idea è già una realtà: una mattonella “intelligente” e innovativa che converte l’energia cinetica dei passi in energia elettrica pulita. A realizzare il primo pavimento green è Veranu, una start up sarda con appena cinque mesi di vita, nata nell’orbita dell’Ateneo cagliaritano e ora sotto l’ala dell’incubatore Clhub, che ci ha scommesso con un investimento di trentamila euro.
Se fosse installato all’ingresso del Colosseo, con i suoi sette milioni di visitatori, da solo il pavimento di Veranu sarebbe sufficiente a illuminarne gli archi per un anno, con un risparmio di due quintali e mezzo di emissioni di anidride carbonica. Al Louvre di Parigi, invece, le falcate dei nove milioni di turisti che vi transitano ogni anno, potrebbe alimentare un sistema di strisce led, sulla Piramide Iversa e sulla facciata del museo durante le ore notturne per un anno intero, sarebbero sufficienti venti metri delle speciali mattonelle all’ingresso della struttura per risparmiare mezza tonnellata di emissioni.
«Abbiamo pensato a un nuovo modo di concepire il pavimento, non più visto come oggetto passivo, ma come strumento attivo in grado di generare energia pulita semplicemente camminandoci sopra», ha spiegato Alessio Calcagni, fondatore della start up che lo scorso aprile ha vinto la prima edizione della Startup Battle, organizzata dallo stesso incubatore Clhub. «Tutto ciò è possibile grazie ad una tecnologia invisibile e totalmente integrata nel pavimento tradizionale, facile da installare e da gestire in caso di manutenzione». L’obiettivo della nuova start up è «sviluppare stili di vita energeticamente sostenibili, nel rispetto dell’ambiente e con un’ottica diversa, partendo dall’uomo e dalle sue azioni», spiegano i soci. «Avere un’idea valida non basta, sono le persone a fare la differenza», ha sottolineato Riccardo Sanna, a capo dell’incubatore Clhub che ha creduto subito in Veranu.
Il progetto è nato nel 2012, era il cuore della tesi di laurea specialistica in Ingegneria elettronica all’Università di Cagliari del giovane ora ceo di Veranu, e si è sviluppato in seguito attraverso ulteriori studi, prove e prototipi. La svolta due anni fa, quando Calcagni, insieme ad altri amici (ora il team è composto da cinque soci) trovò il coraggio di presentare la sua idea durante un seminario organizzato dall’Università di Cagliari in collaborazione con Confindustria Sardegna Meridionale e ad ascoltarli c’era anche l’ad della Saras Massimo Moratti.
Marzia Piga
 


 
L’UNIONE SARDA

9 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Rita Dedola, presidente dell’Ordine, racconta le tante difficoltà della professione
«AVVOCATI SEMPRE PIÙ POVERI»
Cresce il numero di quelli che non pagano i contributi
Nella giurisdizione della vecchia provincia di Cagliari, compreso il Sulcis Iglesiente, c’è un avvocato ogni 250 abitanti, 2700 su 688 mila. Pur tenendo in considerazione l’alta litigiosità dell’italiano medio, e il sardo non fa eccezione, i numeri sono numeri. E i legali sono tanti, anche troppi. Se a questo si aggiunge la crisi economica e, di conseguenza, la difficoltà di moltissimi clienti a onorare la parcella, la situazione si fa drammatica per quanti hanno uno studio e una marea di spese da pagare.
A passarsela peggio, comunque, sono le nuove leve, per intendersi gli under 40 (sono oltre 700), soprattutto se non sono figli d’arte e non hanno un background economico di rispetto. Eppure il numero di avvocati iscritti all’Ordine cagliaritano non accenna a diminuire: più di mille nell’ultimo decennio. «Io resto convinta che ci sia lavoro per tutti - dice Rita Dedola, presidente dell’Ordine - l’importante è farlo bene in modo da acquisire la fiducia dei clienti per poter continuare a operare nel tempo».
E pensare che una volta, nemmeno tanto tempo fa, studiare Legge o Giurisprudenza, come chiamavano allora le facoltà universitarie, era l’ambizione di una grande fetta di studenti dopo la maturità. «Lo è ancora - replica l’avvocato Dedola - anche se i numeri non sono quelli di 20 o 30 anni fa e nonostante non ci siano più i grande maestri, la professione forense esercita sempre un grande fascino». Certo che sì, però oggi i soldini sono meno e si fa molta fatica a recuperarli.
Ma lei a un ragazzo che vuole fare il suo lavoro che consiglio darebbe?
«Se è spinto dall’idea di guadagnare chissà quali cifre, gli direi di non avventurarsi e di cambiare settore».
Sul tema, interviene Mauro Cuccu, segretario dell’Ordine: «Ma se un giovane mi dice che sarebbe disposto a fare l’avvocato anche gratis, gli consiglierei di provarci. Senza passione non si può fare nulla».
Intanto, a incentivare la professione ci pensa la Cassa di previdenza della categoria che ha ridotto il livello di contribuzione per i giovani e li aiuta nell’accesso ai fondi europei per l’acquisto dello studio e delle banche dati. «È fondamentale - spiega la Dedola - perché l’inizio è sempre duro e il rischio di mollare molto alto». Giusto per capire, il contributo fisso alla Cassa è di 4000 mila euro annui, per gli under 35 è di 900 euro. E poi, non bisogna dimenticare che esiste l’istituto del patrocinio a spese dello Stato per i clienti con redditi insufficienti. Nello speciale elenco predisposto dal tribunale sono 1870 i legali iscritti.
«Un aspetto positivo - sottolinea la presidente Dedola - che incide nel bilancio di uno studio. Basti sapere che solo nel 2015 le richieste di patrocinio gratuito sono state 7000 e quest’anno marciano al ritmo di 250 a settimana. Sono in netto aumento ma, d’altronde, non possiamo dimenticare che tra queste richieste ci sono quelle degli immigrati che arrivano in Sardegna». Lo Stato paga la tariffa minima (in media 800 euro a causa), è chiaro, ma paga e questo è sicuro.
Tuttavia, neanche così la sopravvivenza è garantita. Sono in crescita quelli che non pagano i contributi perché non ce la fanno, a malapena riescono a mettere insieme i soldi per la quota d’iscrizione (non versarla, significa non poter lavorare). Addirittura, c’è chi fa un altro lavoro - rigorosamente in nero - per arrotondare, che è vietatissimo perché il rischio dell’espulsione dall’albo, in questo caso, diventa certezza. Si chiude un occhio perché infierire sarebbe cattiveria allo stato puro.
«Non ci risulta - sottolinea l’avvocato Cuccu - perché se solo avessimo le prove che un nostro iscritto fa dell’altro non potremmo non agire conseguentemente». E poi c’è da considerare che l’avvocato non va mai in pensione. Nel senso che, anche percependo l’assegno, a 70, 80 anni continuano a lavorare e a girare per i corridoi del palazzo di giustizia. «Non possiamo impedirlo - replica la Dedola - le pensioni spesso non consentono di mantenere il tenore di vita di prima. Per loro, però, esiste una sorta di compensazione nelle aliquote fiscali».
Vito Fiori
 
 
 
L’UNIONE SARDA

10 - L’UNIONE SARDA di venerdì 29 luglio 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
CAGLIARI. Basilica di Bonaria gremita per i funerali del penalista e politico del centrodestra
«Delogu sapeva ascoltare tutti»
Toccante omelia di monsignor Utzeri e il ricordo dell’ex rettore
Un cero acceso, le rose. Tante rose bianche quante possono ornare le corone floreali destinate ai defunti. Più che coprire, sembrano abbracciare la bara dove riposa Mariano Delogu. La solennità funebre che rende struggente l’estremo saluto all’ex sindaco di Cagliari, amato non soltanto nel mondo della politica (che ha attraversato per vent’anni da primo cittadino, senatore di An e poi coordinatore del Popolo delle Libertà) ma anche nel mondo sportivo (è stato presidente del Cagliari, poi dirigente della Figc e giudice Uefa) e nel mondo forense (avvocato penalista per sessant’anni) non sta però nel catafalco della basilica di Bonaria ma nell’animo dei presenti.
IL DOLORE Gli sguardi raccontano. Il composto dolore dei familiari - dalla moglie Lia ai figli seduti nella prima fila davanti all’altare - il ricordo che i tanti presenti hanno dell’ex senatore: l’ironia e la fermezza, il rigore morale e la forza persuasiva delle sue argomentazioni, pronunciate in un’aula di Tribunale, in Consiglio comunale, a Palazzo Chigi.
GLI AMICI Per l’addio all’ex sindaco sono venuti gli amici di sempre (tra questi l’ex rettore Pasquale Mistretta e il direttore editoriale de L’Unione Sarda Gianni Filippini), uomini politici - dal sindaco Massimo Zedda al suo predecessore a palazzo Bacaredda Emilio Floris, poi l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, il deputato Pierpaolo Vargiu, l’ex senatore Piergiorgio Massidda, il leader dei Riformatori Sardi Michele Cossa, gli assessori comunali Paolo Frau, Claudia Medda, Marzia Cilloccu - avvocati e magistrati (tra i presenti l’ex procuratore Mauro Mura), sportivi (Dessena e l’ex capitano rossoblù Conti) e atleti (la squadra Primavera del Cagliari).
L’OMELIA A officiare il rito funebre monsignor Ottavio Utzeri, parroco di Sant’Anna e padre spituale di Mariano Delogu. Tra i diaconi padre Salvatore Morittu. Monsignor Utzeri ha citato due volte il salmo 23 del Vangelo. Nell’omelia anche un richiamo all’ Octogesima Adveniens di Paolo VI: « La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri ». Certamente, ha scandito il prelato, «Mariano aveva un’idea della politica strettamente connessa a questo desiderio di servizio». Il sacerdote conosceva bene Delogu: «Il suo approccio alla vita l’ha sempre visto schierarsi in modo netto e concreto al servizio della comunità. Era un uomo di parte, non neutrale, ma la sua capacità di servizio era innanzitutto legata alla sua capacità di ascoltare amici ed avversari, uomini e donne di grande spessore culturale e persone semplici». Nelle parole di monsignor Utzeri il profilo etico dell’amico: «Mai ha anteposto il proprio interesse o quello della sua parte, al bene comune di una città che amava e della quale era ricambiato». Non solo Delogu politico. «Anche le altre molteplici esperienze lo hanno visto emergere quale uomo integro di alti valori morali, non moralista, ma certamente capace di riconoscere le priorità fondamentali nel servizio del bene delle persone. La passione politica non ha mai travolto la sua vita che era quella di un uomo di diritto e di giustizia ma prima di tutto marito, padre e nonno».
MISTRETTA L’ex rettore Pasquale Mistretta ha voluto ricordare l’amico di una vita rievocando alcuni episodi non noti alle cronache (anche una visita a Roma per assistere a un concerto di Maria Callas) e sottolineando una delle qualità dell’ex senatore: «Era capace di cogliere la bellezza insita nei colori, nei paesaggi e nell’ambiente grazie a un’eccellente capacità di sintesi. Sono certo che, se avesse voluto, avrebbe potuto fare bene anche l’architetto». Delogu decisionista in tre momenti importanti ricordati dall’ex rettore: «L’apertura del parco di San Michele, l’abbattimento della barriera che separava via Roma dal porto, l’apertura dell’Asse mediano». L’ultimo saluto è di monsignor Utzeri: «Con Giobbe credo che oggi Mariano possa dire a Gesù: “Io ti conoscevo per sentito dire ma oggi i miei occhi contemplano il tuo volto”».
Pietro Picciau
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 luglio 2016 / Pagina 21 - Sassari
SCAMBI DI STUDIO
Erasmus, l’Università blocca le partenze per la Turchia
SASSARI Considerata la situazione politico-istituzionale determinatasi in Turchia negli ultimi mesi, l’università di Sassari ha sospeso per tutto l’anno accademico 2016-2017 le mobilità internazionali dei propri studenti verso la Turchia. Sarà invece consentito agli studenti incoming turchi di svolgere un periodo di mobilità nel nostro ateneo nell’arco dello stesso anno accademico. L’ufficio relazioni internazionali dell’ateneo, inoltre, monitora costantemente la situazione in tutti i Paesi partner dei progetti di mobilità internazionale, come la Germania e la Francia, interessati nell’ultimo periodo da gravi episodi di violenza. Diversi studenti hanno trascorso periodi in quesi Paesi e molti vorrebbero avere un’esperienza in università prestigiose della Francia e della Germania ma la cronaca più recente suggerisce prudenza. Al momento però l’ateneo non ha preso alcun provvedimento in tal senso. La situazione politica in Turchia invece si è fatta incandescente a seguito del tentato golpe e l’ufficio per l’internazionalizzazione ha stabilito una pausa annuale in attesa di La sede centrale dell’ateneo una stabilizzazione.

 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 luglio 2016 / Pagina 5 - Primo piano
Il premier: «Ci sono anche i soldi per completare la Sassari Olbia». Pigliaru: «Risposte certe alle nostre richieste»
RENZI-REGIONE, PATTO DA 2,9 MILIARDI
CAGLIARI L’arrivo di Matteo Renzi ad Alghero è stato rinviato di un’ora. L’aereo atterrerà non più alle 16, ma alle 17 «perché l’impegno in mattinata del premier a Taranto – come comunicato da Palazzo Chigi – potrebbe durare più del previsto». La firma celebrativa del Patto per la Sardegna è annunciata mezz’ora dopo a Sassari, nell’aula magna dell’Università, fra Renzi e il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ma potrebbe slittare alle 18. Prima della partenza dall’aeroporto militare di Alghero, sarà intorno alle 19.30, il premier dovrebbe parlare – sempre all’università – del fenomeno delle start up. Sono le micro società immerse nell’alta tecnologia di cui da sempre l’ex sindaco di Firenze è uno sponsor. Nell programma ufficiale non sono previsti altri appuntamenti, ma è possibile che ci sia lo spazio per qualche incontro politico privato e a più di un contatto informale per dare la spallata decisiva alla crisi interna che attanaglia il Pd sardo da sette mesi. Messaggio da Roma. In una pausa del Consiglio dei ministri, Renzi ha scritto via mail il motivo della missione, seppure lampo, a Sassari in cui sarà presente anche il sottosegretario Luca Lotti. «Nel 2015 il Governo – – scrive il premier – aveva preso un impegno con la Sardegna, oggi arriva a Sassari per mantenerlo. Con la Regione firmeremo un Patto che vale 2,9 miliardi d’interventi infrastrutturali, recupero ambientale, azioni in campo energetico e industriale, valorizzazione dei settori turistici e culturali. Gli interventi – continua la mail inviata da Palazzo Chigi – saranno tanti ma ne cito uno che sta particolarmente a cuore a chi abita il Nord della Sardegna: ci sono i fondi per completare la quattro corsie Sassari-Olbia». Poi la conclusione che di fatto è un messaggio politico ed economico insieme: «L’Italia può crescere se il Sud torna a correre: ecco perché abbiamo deciso di firmare i Patti con le Regioni e le città del Mezzogiorno. Sono accordi con impegni precisi e dettagliati, nella massima trasparenza. Per questo il Patto con la Sardegna rappresenta veramente una delle pietre miliari per il rilancio del Mezzogiorno». Messaggio da Cagliari. Alla vigilia della partenza per Sassari, il presidente della Regione ha cominciato a svelare i contenuti dell’accordo con il Governo. «A maggio del 2015, ad Olbia, abbiamo consegnato al presidente del Consiglio un dossier sui problemi che i sardi hanno nel vivere in un’isola periferica. Nessuna lamentela generica ma, per la prima volta, abbiamo certificato – ha detto il governatore – gli svantaggi attraverso i numeri e dimostrato che è proprio l’insularità a imporre ai sardi costi elevati, soprattutto perché è difficile e costosa la connessione con le reti continentali che offrono servizi essenziali per i cittadini e le imprese». Ancora Pigliaru: «Nel dossier, abbiamo individuato gli interventi che possono mitigare gli effetti negativi dell’insularità, che è geografica e quindi strutturale. Li abbiamo elencati: continuità territoriale, mobilità interna e metano. Su questi temi, con il dossier, abbiamo chiesto al Governo quanto c’è dovuto in termini di risorse finanziarie, investimenti infrastrutturali e opportunità per integrarci e connetterci con l’Europa». In 14 mesi con Palazzo Chigi – ha sottolineato – Pigliaru – «c’è stato un confronto costante e con la firma del Patto, oggi arriveranno risposte certe specifiche alle nostre richieste». Risposte che da Roma Renzi ha subito messo in chiaro ancora prima dello sbarco: 2,9 miliardi. (ua)
 
MISURE DI SICUREZZA
Rafforzati i controlli in città, l’aula magna da ieri off limits
SASSARI Imponenti misure di sicurezza per la visita del premier. L’aula magna dell’università in cui oggi pomeriggio Matteo Renzi firmerà il Patto per la Sardegna ieri intorno alle 18 è stata teatro di un sopralluogo da parte di agenti speciali. La sala, che può ospitare fino a 230 persone, resterà chiusa al pubblico fino all’arrivo di Renzi a Sassari proprio per motivi di sicurezza. Ma non è solo la zona dell’università che vedrà rafforzati i controlli nelle prossime ore. In tutta la città e anche ad Alghero sarà incrementata la presenza degli agenti nelle strade. Cosa che si ripete sempre in occasione dei viaggi del premer. Oggi ancora di più alla luce del difficile momento che sta attraversando l’Europa tra attentati terroristici e minacce. In città, comunque, Renzi farà tappa solamente all’università, non è previsto alcun altro appuntamento, anche se fino all’ultimo non è escluso qualche fuori programma. E anche ad Alghero la presenza del premier dovrebbe limitarsi all’aeroporto militare. Eppure all’inizio si era parlato di una visita al centro ricerche di Porto Conte e alla cantina di Sella e Mosca, nonché di una passeggiata per il centro storico della città. Cosa che aveva messo in allarme le forze di sicurezza. In questo momento, infatti, è sempre molto concreto il rischio proteste. Proprio ad Alghero nelle scorse settimane era stato oggetto di una pesantissima contestazione l’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, che atteso nella riviera catalana per l’inaugurazione del nuovo treno, aveva dato all’ultimo forfait. Ad attenderlo alla stazione c’erano un centinaio di dimostranti armati di striscioni e fischi: per loro Deiana è il responsabile della fuga di Ryanair. «Sei la rovina di Alghero», così aveva scritto su uno striscione appeso sui binari, che aveva costretto il nuovo treno da Sassari a interrompere la corsa del suo viaggio inaugurale. E chissà che proprio questo precedente non abbia fatto desistere lo staff del premier - magari su consiglio di qualche politico locale - dall’organizzare una passeggiata sul lungomare di Alghero. D’altronde Renzi è il capo del governo che ha previsto l’aumento delle tasse aeroportuali che hanno fatto scappare Ryanair. O perlomeno questo è quello che ha sempre affermato la compagnia irlandese.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
13 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 29 luglio 2016 / Pagina 27 – Sassari
LA COMUNICAZIONE
Aou a lezione di differenziata e preziose informazioni su Fb
SASSARI Da alcuni mesi il Comune ha potenziato la campagna di sensibilizzazione sui temi del decoro urbano e del rispetto ambientale, e allo stesso tempo ha intensificato i controlli nei confronti dei trasgressori e il sistema sanzionatorio. «Questa scelta risponde a una richiesta da parte dei sassaresi – spiega l’assessore all’Ambiente Fabio Pinna – chi rispetta le regole chiede la repressione dei comportamenti dei pochi che rischiano di rendere vano l’impegno di molti». L’attività degli ecovolontari, su questo versante è stata molto utile. Basta vedere qualche dato: la pagina Facebook degli Ecovolontari del Comune di Sassari ha 17mila visitatori e quasi 5000 like, e funziona come un prezioso canale di informazioni. Anche il dialogo e la collaborazione con le grandi utenze si è rivelata molto positiva ai fini dei risultati: solo per quanto riguarda l’Azienda ospedaliera universitaria, il tutoraggio effettuato da parte del settore Ambiente ha contribuito ad innalzare la percentuale di differenziata dal 7 al 56 per cento.
 
 


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