Martedì 26 luglio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 luglio 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
IL CANTIERE. Appalto da 22 milioni di euro: sopralluogo delle imprese
LA METRO IN VIA ROMA
Nuova tratta fra le piazze Repubblica e Matteotti
La gara è stata bandita: chi si aggiudicherà l'appalto integrato europeo dovrà redigere il progetto esecutivo e mettere mano ai lavori per la realizzazione del tracciato su cui correrà la nuova metropolitana di superficie. Un'opera da ventidue milioni e mezzo di euro che collegherà la stazione di piazza Repubblica con piazza Matteotti. Poco meno di tre chilometri di binari che si aggiungeranno all'attuale percorso che da via Dante-piazza Repubblica finisce al Policlinico e la cittadella universitaria di Monserrato per proseguire, dalla stazione di San Gottardo, verso Settimo San Pietro.
I SOPRALLUOGHI In questi giorni diverse società interessate a partecipare alla gara, dopo aver presentato le domande all'Arst, stanno visitando quello che diventerà, nei prossimi mesi, il nuovo cantiere cittadino. Sopralluoghi, rilievi, misurazioni, controlli. «Siamo in regola con i tempi previsti», dice il direttore dell'Arst Carlo Poledrini. Tutto, insomma, sta procedendo secondo i programmi e la tabella di marcia fissati lo scorso 29 maggio nella conferenza dei servizi. «Dopo la presentazione delle offerte, prevista per la fine dell'estate, l'impresa che aggiudicherà il progetto preliminare avrà 120 giorni di tempo per predisporre l'esecutivo». Bisognerà attendere il 2017, insomma, per l'apertura del cantiere che resterà in attività per due anni.
IL TRACCIATO Due chilometri e 900 metri, sette fermate (San Saturnino, Bonaria, Lussu, Darsena e via Roma-Municipio) comprese quelle di piazza Repubblica e di piazza Matteotti e due treni climatizzati sui quali saliranno - secondo le previsioni - 1.700 passeggeri nelle ore di punta.
I FONDI Dei venti milioni investiti per la nuova metropolitana di superficie (sono stati garantiti dalla Regione con i fondi Por e Pac), sei saranno spesi per il tratto compreso tra piazza Repubblica e piazza Teresa di Calcutta-Cis, i restanti quattordici per il tracciato fino a piazza Matteotti. Una cosa è certa: in attesa dei benefici portati dalla metro per la città saranno ancora disagi. Per questo Arst e Comune stanno operando in sintonia per rendere la vita il più facile possibile ai cagliaritani. Tre saranno le rotatorie per rendere scorrevole il traffico in corrispondenza del nuovo tracciato.
LA SOSTA Una sorgerà in piazza Cimitero, l'altra in viale Diaz e la terza tra le vie Sassari e Sant'Agostino. Intanto si metterà mano ai parcheggi: verranno potenziati quelli della stazione (600 nuovi stalli) e quello di viale Bonaria con il sistema del fast-parking.
Andrea Piras
 
 
 
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 luglio 2016 / Sport (Pagina 20 - Edizione IF)
Vela: caccia al record del giro del mondo su un Class40
L'ultima sfida di Mura Gaetano in solitario per 136 giorni In barca, saranno ancora lui, vento e spruzzi d'oceano. Come sempre in una impresa in solitario, mai rispetto al passato mai così a lungo. Centotrentasei giorni di fila, come minimo. Quattro mesi abbondanti nei quali Gaetano Mura non sarà più soltanto navigatore.
Da ottobre, quando salperà per la Solo Round the Globe Record, diventerà prototipo per lo studio del fisico e della psiche sottoposti a condizioni estreme, farà da ambasciatore di cibi naturali, centralina vivente che capterà le condizioni ambientali di mari, oceani e dei loro abitanti, sarà testimonial d'eccellenza per il rilancio della sua regione.
Tutto questo e, allo stesso tempo, protagonista di un' avventura al limite delle possibilità umane: battere il record sul giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo, a bordo di un Class 40, barca a vela da regata di dodici metri. «Per essere dei buoni solitari, bisogna essere in tanti», ha ribadito il navigatore di Cala Gonone ieri, durante la presentazione a Roma, «c'è un team magnifico dietro a questa sfida».
IL PROGETTO Sarà un gruppo interdisciplinare del sistema ospedaliero universitario di Cagliari, a monitorare ogni giorno -attraverso una piattaforma informatica - l'andamento nel tempo degli indicatori vitali relativi alle funzioni cardiorespiratoria, nervosa centrale, muscolare e metabolica, idrico-salina e urinaria. Sempre per il suo benessere, bando ai liofilizzati e spazio a una cambusa tutta sarda, che comprenderà 40 tra prodotti DOP e IGP, 189 prodotti agroalimentari tradizionali e presidi Slow Food. Abbastanza da eleggerlo ad ambasciatore del patrimonio gastronomico della Sardegna, oltre che delle sue bellezze naturalistiche. «La vela riveste un ruolo sempre più decisivo nel turismo isolano», ha ricordato l'assessore al Turismo, Francesco Morandi, «se cambiamo l'idea di Sardegna turismo, facendola diventare un'esperienza di vita, cambierà il modo in cui i turisti ne fruiranno».
LO SPONSOR Poi l'assessore al Turismo ha avuto parole di elogio per la sfida di Mura. «“Sardegna isola del vento” è il brand che accompagna il progetto di sostegno agli sport velici, sul quale l'assessorato del Turismo sta investendo con convinzione», ha detto l'assessore. «Gli sport del mare sono uno straordinario attrattore di flussi turistici tutto l'anno, così come sono uno straordinario veicolo di promozione gli eventi velici che vedono sardi e la Sardegna protagonisti. Attraverso appuntamenti affascinanti e di valore mondiale si crea interesse per la destinazione e si diversifica l'offerta turistica, si creano nuove motivazioni di viaggio e si accresce il ritorno d'immagine dell'isola».
LA SFIDA Il giro del mondo partirà da Cagliari e si snoderà attraverso l'Oceano Atlantico fino al Capo di Buona Speranza, poi in senso orario attorno all'Antartide, lasciando a sinistra Cape Leeuwin (Australia) e Capo Horn, per ritornare infine nel Mediterraneo: 25mila miglia nautiche (46.300 chilometri), tra mari ostili e condizioni meteo estreme.
Clara Mulas
 
 
 
 
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 luglio 2016 / Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
Libri Oggi a Cagliari si presenta l'albo “Viaggi” premiato dalla Society of illustrators
I disegni di Francesca Sanna per la tragedia dei migranti
È la parabola di tante storie vere che s'imbrattano del nero della guerra e, in quell'orrido, rischiano di essere ingoiate e cancellate. Riemergono, tuttavia, dal mare che si confonde con l'azzurro del cielo, rotta trafficata di uccelli variopinti. “Il viaggio” (Emme edizioni), libro d'esordio dell'illustratrice Francesca Sanna, è un albo a disegni. Traduce con l'immediatezza espressiva dei colori e il linguaggio delle fiabe (che è pauroso e cupo e infine consolatorio), il dramma di una famiglia costretta a lasciare la sua terra per cercare, in un ignoto altrove, la possibilità di una nuova vita. Affronta, rivolgendosi in particolare a un pubblico di lettori bambini, il tema urgente delle migrazioni di popoli. «Disegno perché ciò che racconto - sottolinea l'illustratrice - susciti tante domande. Voglio che i bambini, stimolati dalla lettura delle immagini, prima che dalle parole, interroghino gli adulti».
Il lavoro, inizialmente edito in inglese e poi in francese e italiano, ha vinto a New York la medaglia d'oro della Society of illustrators. Sarà presentato per la prima volta stasera a Cagliari. Appuntamento (ore 20) al Babeuf di via Giardini.
La tappa è centrale nella mappa del cuore e nel percorso di formazione dell'autrice. Francesca Sanna, 25 anni, vive e lavora a Zurigo. Ha lasciato Cagliari quattro anni fa. Nella sua città, la città del mare che gocciola dalla penna e allaga ogni storia, ha frequentato la scuola di pittura di Adelaide Lussu, il Liceo scientifico Pacinotti e poi la facoltà di Architettura. Grazie a un progetto di graphic design elaborato dal docente Stefano Asili, si è quindi trasferita a Stoccarda, poi a Basilea, porta d'ingresso per i richiedenti asilo, e a Lucerna. A Cagliari continua ad abitare la forza creatrice che è indispensabile alla genesi delle sue storie.
La Svizzera è il luogo delle opportunità di lavoro. Libera professionista, Francesca Sanna è titolare di un permesso di soggiorno con scadenza semestrale e di un atelier che ha sede, secondo il modello del coworking, in una grande officina creativa alla periferia di Zurigo. «Qui, per chi fa arte, ci sono un sacco di possibilità. Si creano occasioni e si studiano progetti. Quando torno a Cagliari mi sorprendo del fatto che, a fronte di un invidiabile fermento di idee, non ci sia la stessa disponibilità a recepirle, comprenderle e valorizzarle». Il riferimento più immediato è all'opera “Libertà va cercando”, l'installazione realizzata da Bruno Meloni sul Bastione di Santa Croce e discussa da tanti perché ritenuta evocazione inquietante del suicidio. «Quando guardo Cagliari attraverso gli occhi delle persone che guido alla sua scoperta sono orgogliosa di lavori del genere». Dell'arte inattesa che interroga e stupisce. Come quella di Maria Lai che Francesca Sanna ha portato con sé, facendone carta d'identità e bagaglio insopprimibile di cultura. Come la fata di Ulassai vorrebbe intrecciare le storie, i miti e le leggende della sua terra, «patrimonio che ho scoperto tardi, ma dal quale sono stata irrimediabilmente conquistata». Disegnerà quel tesoro narrativo, forse. Intanto sta lavorando - lei che crea le creature prima attraverso le immagini, poi con le parole - a un'altra storia di mare, tema portante della sua ricerca artistica e dell'album che presenta stasera. È simbolo della nostalgia («forse un po' naif») e richiamo al senso di casa. Lo è per lei, «migrante privilegiata» nell'Europa che s'interroga sulle politiche di accoglienza, percorsa da sussulti di intolleranza e violenza. Lo è soprattutto per i tanti che, in fuga dalla guerra, affidano agli sprazzi d'azzurro l'ultima possibilità di salvezza.
Manuela Arca
 


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LA NUOVA SARDEGNA
 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 luglio 2016 / Pagina 36 - Cultura e spettacoli
La storia >> i due Nobel
GARCÍA MÁRQUEZ: «LA MIA GRAZIA DELEDDA»
Ieri a Perdasdefogu durante il festival «7 sere, 7 piazze, 7 libri»
un incontro tra studiosi dei due grandi romanzieri
di Daniela Paba
PERDASDEFOGU Due Nobel, una stessa solitudine, o soledad. Foghesu per la sesta edizione di «7 sere, 7 piazze, 7 libri», ieri sera nella biblioteca comunale ha messo insieme Grazia Deledda e Gabriel Garcia Marquez e ha raccontato così il loro «incontro impossibile». E se è vero che lo scrittore colombiano avrebbe cambiato il giudizio negativo sulla scrittrice nuorese grazie alle conversazioni con Ignazio Delogu – come sostiene tra gli altri Angela Guiso – il ponte, tra i due, è Gabriela Mistral, molto amata da Marquez. Le motivazioni del Nobel, quasi identiche per Deledda e Mistral, avrebbero innescato l’appassionato confronto tra Delogu e Marquez e portato l’autore colombiano a rivedere l’ingrato giudizio verso Grazia Deledda. Per certo Grazia Deledda è stata «molto amata dai lettori non solo in America Latina ma dappertutto, in Turchia come in Finlandia, molto meno dalla critica e dai sardi», ha detto Sharon Wood, docente di Letteratura italiana a Leicester che alla Deledda ha dedicato la raccolta di saggi. «Aveva guadagnato la fama cui ambiva e quando è morta si pubblicarono encomi ovunque. Da allora è stata semidimenticata e scartata dalla critica ufficiale non solo perché era donna, ma anche per le tematiche che affronta». «Non c'erano limiti alla sua ambizione – ha spiegato la studiosa inglese – ma tanti ostacoli: la famiglia, i parenti tutti si opponevano alla sua volontà. Ma per il modo in cui era riuscita a imparare l'italiano e a farsi conoscere è davvero un fenomeno; l'amore che racconta non è romantico, è sempre trasgressivo ed è importante capire la trasgressione che i lettori vedevano in lei ma che lei vedeva nella cultura intorno, in un momento di rottura tra vecchio e nuovo, di scontro e tensione dinamica». A tessere i fili un confronto possibile tra Deledda e Marquez è Gonaria Floris, docente di Letteratura italiana all’Università di Cagliari, nuorese e lettrice appassionata di entrambi. «Per quanto ardito, l'accostamento tra i due grandi romanzieri è nell'orizzonte della letteratura mondiale in cui possiamo muoverci oggi. Un punto non pretestuoso è la parola “soledad”, solitudine, che troviamo nel titolo di Marquez e nel romanzo “La chiesa della solitudine” della Deledda, non solo il luogo dove è seppellita ma anche il tema dell'ultimo romanzo autobiografico, quando lei è malata e presaga della morte. La solitudine di Macondo è solitudine implosa, ma questo paesaggio è anche il tema dei suoi abitanti; l'isolamento della Sardegna è conclamato. Deledda non punta sullo stile ma crea una potente macchina narrativa intorno a una psicologia primitiva e una moralità imperniata sulla labilità delle emozioni. I due autori attingono a forme pre-moderne, pre-realistiche». Annunciato dalle note dell’inno nazionale, il ministro dell'ambasciata colombiana Juan Carlos Espinoza ha ricordato gli scritti giornalistici di Marquez che hanno inaugurato «un nuovo modo di fare cronaca in America Latina. Vi suggerisco di leggerli, specie quelli degli anni Cinquanta e Sessanta quando arriva dal Caribe a Bogotà». E sulle note di “Addio Nugoro amada” il sindaco di Nuoro Andrea Soddu saluta l'incontro di Foghesu come preludio delle celebrazioni deleddiane che si aprono il prossimo 28 luglio a Nuoro.
 

 

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