Martedì 12 luglio 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 luglio 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 26 AGOSTO
L’Ateneo propone 77 corsi di laurea: 37 triennali, 34 magistrali e sei a ciclo unico
Da oggi, e fino al 26 agosto, è possibile iscriversi all'Università. Gli studenti hanno a disposizione 77 corsi di laurea (37 corsi di laurea triennale, 34 corsi di laurea magistrale, 6 di laurea magistrale a ciclo unico) tra cui scegliere. Per alcuni è prevista una prova preselettiva (quelli a numero programmato, a livello nazionale o locale), per tutti è necessario sostenere un test di verifica della preparazione iniziale. La procedura è completamente on line: allo studente è sufficiente collegarsi con il sito dell'Ateneo www.unica.it.
A disposizione anche il materiale informativo.
L'Ateneo eroga un corso completamente online (Scienze della comunicazione) e quattro corsi in modalità doppia (convenzionale in presenza/online): Beni culturali, Ingegneria elettrica ed elettronica, Amministrazione e organizzazione, Economia e gestione aziendale. Per questi ultimi quattro lo studente può scegliere se seguire il canale tradizionale o il canale web. La formazione comprende anche un'articolata offerta post-lauream, con 15 dottorati di ricerca, 44 scuole di specializzazione, 15 master. Alle misure attivate l'anno scorso per sostenere la genitorialità si affiancano da anni i Servizi per l'Inclusione e l'Apprendimento gestiti dall'Ufficio disabilità e Dsa che hanno ottenuto importanti certificazioni di qualità.
Ivariato il regolamento sulle tasse. Esonerati dal pagamento i diplomati col massimo dei voti e i figli di genitori disoccupati, cassintegrati o in mobilità, i figli di genitori che siano stati licenziati o siano rimasti orfani nell'ultimo anno.
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 luglio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
POLICLINICO
Pacifico direttore sanitario
Nazareno Pacifico è il nuovo direttore sanitario dell'Azienda ospedaliero universitaria. Lo ha deliberato il commissario dell'Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, che ha confermato come direttore amministrativo Vincenzo Serra. Pacifico prende il posto di Oliviero Rinaldi. Il neo direttore sanitario dell'Aou di Cagliari è stato già al vertice di altre aziende sanitarie ed è attualmente direttore della struttura complessa di Radiodiagnostica dell'Asl 7.
«La squadra dell'Aou si arricchisce - dice Sorrentino - stiamo preparando la nuova fase di espansione dell'azienda che prevede il trasferimento dal San Giovanni al Policlinico di due Medicine, Cardiologia, Unità coronarica, Emodinamica. Avremo, inoltre, un Pronto soccorso modernissimo e con macchinari e strumentazione di altissima tecnologia».
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 luglio 2016 / Esteri (Pagina 9 - Edizione CA)
SPAGNA. L'assicurazione: non avevano le cinture. Renzi amareggiato
ERASMUS, RIMBORSI BEFFA
Indennizzi ridotti per le tredici ragazze morte
BARCELLONA Una miseria dopo la sciagura. Era il 10 marzo scorso, autostrada da Valencia a Barcellona: il torpedone viaggiava di notte, a bordo una comitiva di ragazze di varie nazionalità ospiti in Spagna per soggiorno finanziato con i progetti Erasmus. L'autista era stanco, poi confessò di essersi addormentato. Il pesante mezzo finì fuori strada a tutta velocità e fu strage: nell'incidente persero la vita tredici ragazze, sette delle quali italiane. Pochi giorni fa le famiglie hanno subito l'ultima atroce beffa: l'assicurazione spagnola ha inviato le lettere con una proposta di risarcimento. «Una proposta che abbiamo rifiutato sdegnati», afferma Alessandro Saracino, il papà di una ragazza. «Hanno impostato la vicenda come se le ragazze si fossero macchiate di chissà quale colpa. A quanto ne so, invece, le cinture le avevano, ma erano cinture addominali, non a tre punti, e quindi assolutamente inadeguate. Ma in quel Paese i risarcimenti sono irrisori: li hanno innalzati a gennaio nel 2016, ma rispetto ai nostri parametri sono ai confini del ridicolo». I familiari delle vittime promettono battaglia non tanto per i soldi, che saranno devoluti in beneficenza, ma per lo scarso valore attribuito alla vita delle ragazze. Sul caso è intervenuto anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, esprimendo «amarezza e rabbia». Una assurdità insopportabile - ha commentato il premier - per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara.
A quanto sembra secondo l'assicurazione le giovani vittime sarebbero state responsabili di non avere indossato le cinture di sicurezza, quindi il rimborso deve essere decurtato, per la precisione del 25 per cento rispetto alla somma prevista, già inferiore agli standard assicurativi italiani ed europei.
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 luglio 2016 / Spettacoli e Società (Pagina 35 - Edizione CA)
FESTIVAL LETTERARIO
Si apre il 25 luglio la sesta edizione di “7 sere, 7 piazze, 7 libri” La lettura allunga la vita
Tziu Cazzai, 102 anni e i due Nobel a Foghesu
Vittorio Palmas, 102 anni, è stato soldato nella Seconda guerra mondiale. Fatto prigioniero, è sopravvissuto agli orrori del campo di concentramento di Bergen-Belsen: pesava 37 chili, due in più rispetto a quelli stabiliti per i condannati alla camera a gas. Memoria a cui ha attinto Giacomo Mameli per i libri “La ghianda è una ciliegia” e “Il forno e la sirena”, è testimonial straordinario del festival “7 sere, 7 piazze e 7 libri” che, alla sesta edizione e primo evento della “E state a Foghesu”, si svolgerà a Perdasdefogu dal 25 al 31 luglio.
Noto col soprannome di “Cazzai”, Vittorio Palmas presta il volto (e le rughe che lo percorrono) alla locandina della manifestazione. Assorto nella lettura di “Cent'anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, riassume i temi della rassegna e li lega al territorio che la ospita, al centro degli studi scientifici sulla longevità dei sardi. Tziu Cazzai è l'uomo più anziano di Perdasdefogu. Il romanzo che tiene tra le mani sarà al centro di un originale gemellaggio. Intitolato “Due Nobel a Foghesu: Grazia Deledda e Gabriel Garcia Marquez”, si svolgerà lunedì 25 luglio, ore 21. In piazza Cent'anni di solitudine (toponimo per cui Perdasdefogu è stato antesignano in Europa) si confronteranno la critica letteraria Angela Guiso, che rivelerà l'amore che Marquez nutriva per Deledda, Gonaria Floris, docente di Letteratura italiana all'Università di Cagliari e Sharon Wood che, docente di letteratura a Leicester, ha curato un volume su Grazia Deledda. Alla serata, aperta dalla voce di Elena Ledda e da quella delle donne del paese che cantano il rosario, parteciperà anche Esperanza Castro Duque, ministro plenipotenziario dell'Ambasciata della Colombia. Ci saranno poi l'assessore regionale Cristiano Erriu, Andrea Soddu e Mariano Carta, sindaci rispettivamente di Nuoro e Perdasdefogu, e Cristian Mannu. Vincitore del premio Calvino col romanzo “Maria di Isili”, è padrino della manifestazione sostenuta dalla Fondazione di Sardegna. Nei giorni successivi spazio agli incontri con gli autori, tutti fissati alle 21 e presentati da Francesca Lai. «Daranno la possibilità - ha detto Giacomo Mameli, anima della programmazione - di riflettere sull'attualità». Il 26 luglio sarà ospite di piazza Europa Giovanni Floris con “La prima regola degli Shardana”. Dialogheranno con lui Antonello Arru, Anna Piras e Priamo Siotto. Il 27 toccherà a Vindice Lecis con “L'infiltrato”, romanzo sugli anni di piombo. Sarà introdotto da Massimiliano Rais e Giacomo Mameli. Il 28, in piazza Longevità, sarà la volta di Sergio Rizzo con “Il facilitatore”, riflessione sulla corruzione. Quattro sindaci sardi si cimenteranno nel dibattito: Massimo Zedda (Cagliari), Guido Tendas (Oristano), Nicola Sanna (Sassari) e Andrea Soddu (Nuoro). Il 29 (chiesa San Sebastiano) Lella Mazzoli, docente di Sociologia della comunicazione a Urbino e Giorgio Zanchini, conduttore Radio Anch'io, presenteranno il saggio “Info Cult”. Introdurranno Marino Sinibaldi, direttore Radio3, e Alberto Urgu. Il 30 luglio sarà la volta di Giorgio Todde con “Morire per una notte”. Presenterà Paola Pilia. Il 31 luglio appuntamento con Cristina Caboni. In compagnia di Virginia Saba, racconterà “La custode del miele e delle api”. Il musicista Gavino Murgia chiuderà il festival. «La manifestazione ha avuto un crescente riscontro di pubblico», ha detto il sindaco Mariano Carta, presentando la rassegna col presidente della Pro Loco Vittorino Murgia, «si è passati da 1800 presenze nel 2011 a 3500». Segno che, nei paesi che si spopolano, «leggendo si vive».
Manuela Arca
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 luglio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Uno studio della fondazione “Symbola” e di Unioncamere: Cagliari in crescita
PIÙ MOSTRE E SPETTACOLI, LA CULTURA PUÒ FARCI RICCHI
La cultura ci fa ricchi, in tutti i sensi. Perché è una gigantesca azienda che in Italia dà lavoro a un milione e mezzo di persone, fattura quasi 90 miliardi, oltre il 6 per cento del Pil, con uno straordinario effetto moltiplicatore sul resto dell'economia: ogni euro che viene prodotto ne crea 1,8 negli altri settori, soprattutto il turismo, cioè altri 160 miliardi. Totale: 250 miliardi. E la Sardegna? Si difende bene e migliora nel tempo: crescono la ricchezza e - un po' meno - anche l'occupazione, trainate soprattutto da Cagliari che negli ultimi cinque anni ha fatto registrare una delle migliori performance tra le province italiane. Ma c'è anche un dato che vale l'ultimo posto nella classifica delle regioni: solo un quarto della spesa turistica è attivata dall'industria culturale. Cioè: il popolo delle vacanze che affolla l'Isola d'estate è più attratto dal mare che dai musei.
LA RICERCA Tutte le cifre sono contenute nel rapporto “Io sono cultura” elaborato dalla Fondazione Symbola, presieduta da Ermete Realacci, e Unioncamere. Molto di più di una sfilza di numeri e tabelle, visto che il ricco dossier offre un panorama completo di tutto il “sistema produttivo culturale e creativo”, diviso in cinque grandi settori: industrie creative (architettura, comunicazione e design), industrie culturali (film, mass media, videogiochi, musica, editoria), patrimonio storico-artistico e architettonico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti visive e imprese creative-driven (quelle cioè non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano professioni culturali e creative, come l'alta manifattura e l'artigianato artistico).
I NUMERI IN ITALIA Guardando il panorama nazionale, nell'ultimo quinquennio si è registrato una crescita dell'intero comparto: +0,6% il valore aggiunto e +0,2% l'occupazione. Valori minimi che però hanno un peso notevole in un'economia che nello stesso periodo ha perso lo 0,1% della produzione di ricchezza e ben l'1,5% dei posti di lavoro. Tra i settori da segnalare un balzo in avanti del design (+10,8% valore aggiunto, +13,8 di occupati) e quelli più innovativi, come videogame e software e musica. Tra le regioni, si confermano ai primi posti – in termini assoluti e come incidenza sull'economia locale – il Lazio e la Lombardia, sostenute da due grandi capitali culturali come Roma e Milano, segue il Piemonte.
LA SARDEGNA Il sistema culturale dell'Isola mostra dati più o meno in linea con l'andamento medio del Mezzogiorno. Produce 1.264 milioni di euro di ricchezza (il 4,3% dell'intera economia regionale) e dà lavoro a circa 25.300 persone (anche in questo caso il 4,3% del totale). Calcolando l'effetto moltiplicatore sul resto dell'economia si aggiungono 2.276 milioni per un totale di 3.540 milioni, circa il 12% del Pil della Sardegna. Il peso della cultura negli ultimi cinque anni ha poi guadagnato quote importanti sul valore aggiunto complessivo, anche se non compensate da un uguale aumento degli occupati. Il settore però è florido e mostra segnali incoraggianti. La Sardegna, ad esempio è ai primi posti (seconda solo alla Lombardia in valore assoluto) per numero di imprese legate alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio storico e artistico. Ma ci sono buone notizie anche sul fronte dell'innovazione, con una discreta presenza delle aziende di software. Unica nota negativa, ma facilmente intuibile, è la più bassa incidenza della spesa turistica attivata dalla cultura sull'intero fatturato dell'industria delle vacanze: appena il 23,1% (circa 628 milioni) contro il 37,5% nazionale e addirittura il 51,3% delle Marche, prima regione in questa speciale classifica.
LE PROVINCE C'è Cagliari al quarto posto – in testa Siena, seguono Aosta e Modena – tra le province più dinamiche, quelle che hanno visto crescere maggiormente la quota dell'industria culturale sul totale dell'economia locale. Un risultato frutto anche della candidatura come capitale europea della cultura 2019. Una corsa vinta al fotofinish da Matera, con le cinque escluse (oltre a Cagliari, Ravenna, Siena, Lecce e Perugia) che si sono aggiudicate in condominio il titolo di capitali italiane della cultura 2015. È proprio Matera è l'esempio di come può cambiare e svilupparsi l'economia locale: un anno dopo la cerimonia di investitura il turismo ha fatto boom, con un aumento del 140% delle presenze. Sì, volendo, cultura e turismo ci possono fare ricchi.
 Alessandro Ledda
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 30 - Sassari
OGGI CONVEGNO ALL’UNIVERSITÀ
Nasce il corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche
SASSARI Questo pomeriggio dalle 15 alle 19 l’aula magna dell’Università di Sassari ospiterà il convegno “Illusione e realtà: tra Psicologia e Neuroscienze” che rappresenta la prima iniziativa culturale del nuovo corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dei processi cognitivi (Classe L-24). Il convegno sarà preceduto, alle 14.30, da un incontro con i giornalisti per la presentazione del nuovo corso dell’Università di Sassari, a cura del magnifico rettore Massimo Carpinelli e del direttore del dipartimento di Scienze umanistiche e sociali Gavino Mariotti. Si tratta di un incontro molto interessante al quale parteciperanno nomi illustri. I lavori si apriranno con un intervento di Kokichi Sugihara, docente di Matematica alla Meiji University for Advanced Study of Mathematical Sciences a Tokyo, intitolato “Evolution of impossible objects: mathematical development of new 3D illusions”. Sugihara è un personaggio di grande spessore: ha vinto il secondo premio nel 12th (2016) annual Best Illusion of the year contest per il fenomeno dal titolo “Ambiguous cylinder illusion” (http://illusionoftheyear.com/2016/06/ambiguous-cylinder-illusion/). «La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente», diceva il grande Einstein. E all’Università di Sassari lo dicono chiaramente che «le neuroscienze rappresentano l’insieme delle tecniche sperimentali più avanzate e dei più evoluti metodi di indagine scientifica il cui obiettivo è svelare i segreti del cervello, ultima frontiera della scienza contemporanea. Si tratta di un ambito di studio interdisciplinare, al cui interno convivono produttivamente scienze mature quali la fisica, la chimica, l’informatica, l’ingegneria, la psicologia, la matematica, la medicina, la linguistica». In breve, con il termine neuroscienze ci si riferisce alla scienza del sistema nervoso. Il convegno in programma oggi ha l’obiettivo di esplorare l’intima relazione scientifica tra psicologia e neuroscienze attraverso lo studio di uno dei più importanti dilemmi della scienza contemporanea: il dilemma illusione-realtà. «La soluzione del dilemma è il tema principale del convegno».
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 30 - Sassari
Primari in agitazione incontrano Arru e Ganau: temono il colpo di mano dei direttori che vorrebbero la gestione dei reparti
FUSIONE AOU: «UNIVERSITARI PIGLIATUTTO»
di Luigi Soriga
SASSARI Un po’ come il vecchio detto di Massimo d’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. La storica citazione calzerebbe a pennello anche per l’Aou sassarese, che esiste sulla carta, ma che ha difficoltà ad attecchire nella testa delle persone. Infatti l’amalgama tra gli universitari e gli ospedalieri è ancora ben lontana dall’essere concretizzata: per ora siamo allo stadio della fusione a freddo. E a breve si arriverà ad una resa dei conti piuttosto rovente quando bisognerà fare delle scelte e sacrificare qualche primadonna: il Santissima Annunziata e le Cliniche confluiscono nell’Aou, sono un’unica struttura che fa assistenza e formazione, ci sono una serie di doppioni dipartimenti e primariati, e dunque la Regione dovrà scegliere a chi affidare la guida dei vari reparti. E qui la decisione non sarà semplice: ai direttori universitari o ai primari ospedalieri? Questi ultimi nei giorni scorsi erano molto agitati e infatti ieri, dopo aver sollecitato subito un incontro chiarificatore, hanno avuto un faccia a faccia con l’assessore alla Sanità Luigi Arru e con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. L’argomento in sintesi era questo: gira voce che gli universitari vogliano fare l’asso pigliatutto. Che sia stata inviata a Cagliari una lettera dove i direttori dell’Ateneo alzano il tiro pretendendo un ruolo da protagonisti anche nei futuri assetti dell’Aou. D’altronde questa linea è emersa anche in una recente riunione alla quale hanno partecipati oltre un centinaio di universitari. E al tavolo di concertazione con la Regione vorrebbero arrivare portando una proposta così ambiziosa. L’interpretazione data alla legge 157 che regola la nascita delle aziende miste, è che dove esistono reparti funzionali alla docenza e alla formazione, allora la direzione spetta alla parte universitaria. Ma i primari hanno un punto di vista diametralmente opposto: ciò che conta è l’assistenza, e in questo versante non c’è partita. I numeri di ricoveri, pazienti, interventi, visite e prestazioni sfornate dall’Ospedale, è di gran lunga superiore all’attività svolta dalle Cliniche. Perciò visto che un ospedale deve prima curare e badare alla salute degli utenti, e poi in seconda battuta formare nuovi medici, allora i primari non ci stanno a farsi da parte. E in mezzo a questo braccio di ferro ci sta la Regione, che dovrà mediare tra le legittime istanze dell’una e dell’altra parte. Arru e Ganau ieri pomeriggio hanno cercato di tranquillizzare gli animi: hanno spiegato che la legge 157 non è per niente rigida, va interpretata e si presta ad essere adattata alle varie situazioni. Quindi quando si tratterà di scegliere tra un primario ospedaliero o un direttore universitario per la guida di un dipartimento o di una struttura complessa, a vincere dovrebbe essere il buon senso. Si guarderanno i curriculum, la professionalità, l’aspetto didattico, ma anche le necessità e i numeri dell’assistenza. E come è avvenuto nelle aziende miste delle altre città, l’intenzione è quella di arrivare a una soluzione che sta nel mezzo, il più possibilmente condivisa.

 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 19 - Sassari
Studenti americani in città per studiare gli agrosistemi
SASSARI Sei tra i migliori studenti di prestigiose università degli Stati Uniti, accompagnati dai loro supervisori Armen Kemanian e Laura Leites, professori della Penn State University, sono ospiti della sezione di Agronomia coltivazioni erbacee e genetica del Dipartimento di Agraria per un periodo di tirocinio sul campo nell’ambito del progetto “Usa-Italy international research experience for students». L’esperienza formativa riguarda lo studio degli ecosistemi agro-silvo-pastorali mediterranei, con particolare attenzione verso il tema della mitigazione dei cambiamenti climatici. La ricerca è finalizzata a studiare tecniche che consentano di massimizzare il contributo del settore agro-zootecnico alla mitigazione delle emissioni di gas serra. Il progetto, della durata di tre anni, è in collaborazione tra l’università di Sassari e la Penn State University in Pennsylvania. I docenti coinvolti sono Pier Paolo Roggero, Giovanna Seddaiu e Luigi Ledda di Agraria. I dati raccolti sul campo e in laboratorio saranno utilizzati per la calibrazione di modelli matematici che contribuiranno a valutare il contributo degli agroecosistemi mediterranei alla mitigazione delle emissioni climalteranti.

 

 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 36 - Ediz. Oristano
PERDASDEFOGU
Sette sere in piazza per discutere di libri e Nobel
di Sabrina Zedda
CAGLIARI Non è vero che Gabriel Garcìa Marquez aborriva la scrittura di Grazia Deledda: esistono prove che dicono il contrario. Quali, lo si saprà la sera del 25 luglio quando con un omaggio ai due Premi Nobel, nell’anno in cui ricorrono i novant’anni del Premio alla Deledda, e nel paese, Perdasdefogu, che l’anno scorso ha dedicato una piazza all’autore di “Cent’anni di solitudine”, prenderà il via il sesto festival letterario “Sette sere, sette piazze, sette libri”. Organizzata dalla Pro Loco, insieme al Comune e con la direzione artistica del giornalista Giacomo Mameli, la rassegna dedicherà ogni sera, sino al 31 luglio, a un autore diverso. Con appuntamenti ogni giorno in una piazza differente e con nomi di richiamo del panorama culturale nazionale e non: da Giovanni Floris a Sergio Rizzo, da Giorgio Zanchini a Cristina Caboni e Marino Sinibaldi. Filo conduttore della manifestazione sarà la cronaca, annuncia Giacomo Mameli, con una serata inaugurale dedicata sì alla letteratura, ma con gli altri appuntamenti pensati apposta perché da un libro possa nascere una discussione sui temi più caldi dell’Italia. Mica male per un festival che, anno dopo anno, ha visto crescere il suo pubblico, passando dai 1.800 visitatori della prima edizione ai 3.500 dell’anno scorso. Ad inaugurare “Sette sere, sette piazze, sette libri” la sera del 25 alle 19 sarà la voce di Elena Ledda che, nella chiesa di San Sebastiano, intonerà canti della tradizione sarda: melodie eseguite senza alcun accompagnamento e a cui faranno da corollario le donne del paese che reciteranno il rosario. Alle 21 si entra nel vivo: in piazza Cent’anni di solitudine l’appuntamento è con “Due Nobel a Foghesu: Grazia Deledda e Gabriel Garcìa Marquez”. In programma ci sono interventi di Angela Guiso, critica letteraria e tra le maggiori studiose della scrittrice di Nuoro che illustrerà documenti che sfatano il luogo comune secondo cui Garcìa Marquez non amava la scrittura della Deledda. Oltre a lei interverranno Sharon Wood, dell’Università di Leicester, Gonaria Floris, insegnante di letteratura all’Università di Cagliari, il ministro plenipotenziario dell’Ambasciata della Colombia, Esperanza Castro Duque. Ospite d’onore sarà Cristian Mannu, vincitore del premio “Calvino” 2016. Martedì 22 arriva Giovanni Floris che insieme ad Antonello Arru, presidente del Banco di Sardegna, e ad Anna Piras, direttrice della Rai Sardegna, parlerà del suo libro “La prima regola degli Shardana”. Mercoledì 27 protagonista sarà il giornalista Vindice Lecis che racconterà il suo libro “L’infiltrato”, storia vera di un episodio accaduto durante gli Anni di piombo. Il giorno dopo arriva Sergio Rizzo, tra i più autorevoli giornalisti italiani: partendo dal suo libro “Il facilitatore”, disegnerà una mappa del potere nel Bel Paese. Rizzo dialogherà con i sindaci Massimo Zedda (Cagliari), Guido Tandas (Oristano), Nicola Sanna (Sassari), Andrea Soddu (Nuoro). Tra gli altri appuntamenti: il 29 con gli autori di “Info.Cult”, Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, si parla del ruolo dell’informazione culturale in Italia, in un incontro moderato dai giornalisti Marino Sinibaldi e Alberto Urgu. Il 30 Giorgio Todde presenta il suo libro “Morire per una notte”, mentre il 31 Cristina Caboni parlerà del suo nuovo lavoro “La custode del miele e delle api”, in un incontro che proporrà intermezzi musicali di Gavino Murgia.
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 36 - Estate Cultura e spettacoli
APPUNTAMENTI
Architettura. In mostra alla Frumentaria “Idee per una città accogliente” ottanta progetti degli studenti della facoltà di architettura sulle nuove idee urbanistiche per Sassari. Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 13 - Economia Sardegna
Sul venture capital l’isola è seconda in Italia dopo la Lombardia: in tre anni stanziati 36 milioni e avviate 35 aziende
STARTUP, LA SARDEGNA INVESTE PIÙ DI ROMA
di Alessandro Pirina
SASSARI L’isola guarda al futuro. Più di qualsiasi altra regione. Solo la Lombardia investe di più per la creazione di startup, 48 milioni a 36, ma tutto il resto della penisola deve mettersi in coda dietro la Sardegna. Col Mezzogiorno che all’innovazione lascia solo le briciole. Per l’isola, dunque, il venture capital è più di una scommessa. In tre anni, dal 2013 al 2016, ha attirato il 20 per cento degli investimenti italiani: 36 milioni sul totale di 185. E nei giorni scorsi la Regione ha varato un Fondo di capitale di rischio con una dotazione di partenza di 10 milioni di euro a sostegno di imprese innovative e startup di nuova costituzione. La sorpresa Sardegna. A collocare l’isola al secondo posto della classifica nazionale sono i dati Aifi, l’associazione italiana del venture capital. Una medaglia d’argento da 36 milioni di euro. Prima c’è solo la Lombardia a quota 48. Tutte le altre regioni a seguire: l’Emilia Romagna 25 milioni, il Lazio 15, la Campania 12. Fanalino di coda la Basilicata, che sembra non credere per nulla nel venture capital. In coda anche Liguria (1 milione), Friuli Venenzia Giulia e Sicilia, appaiate a 3 milioni. Operazioni. Ovviamente all’investimento segue la realizzazione della startup. Una classifica che non coincide perfettamente con la prima, ma che vede comunque la Sardegna sul podio. L’isola, infatti, è al terzo per numero di avvio delle imprese: 35. Meglio hanno fatto la Lombardia, a quota 103, e la Campania, che supera la Sardegna di un’unità. Seguono l’Emilia Romagna a 33, il Lazio a 31 e la Toscana a 26. Start up in crescita. La politica del venture capital sembra abbia colto nel segno. Oggi, secondo i dati delle Camere di commercio d’Italia, l’isola è al decimo posto in Italia come numero di start up in rapporto percentuale alla popolazione, che diventa 12esimo come numero numero di imprese. A oggi il totale delle startup in Sardegna è pari a 155 aziende. Nel primo trimestre del 2016 erano 143, il che vuole dire che nei successivi tre mesi sono cresciute di 12 unità, e dunque quasi del 10 per cento. Andamento decisamente superiore rispetto alla media nazionale, che si attesta al 6. Cagliari leader. È il capoluogo la città che ha il maggior numero di startup. Attualmente sono 105. Due su tre. Un numero che colloca Cagliari al nono posto tra le province italiane. Una classifica che vede al primo posto Trento. Al secondo posto nell’isola c’è Sassari, con 44 startup. Numeri ridottissimi per le altre due province: Nuoro e Oristano si fermano a quota 3. Il Forum. E proprio per chi vuole investire nelle imprese innovative il 6 e 7 ottobre a Cagliari ci sarà il Forum dell’Ict, inserito nel Programma triennale di internazionalizzazione predisposto dall’assessorato all’Industria, che si svolgerà all’interno di Sinnova, organizzata da Sardegna ricerche. Le aziende sarde avranno la possibilità di entrare in contatto non solo con operatori esteri ma anche con investitori, centri di ricerca e istituzioni con l’obiettivo di stringere accordi di partenariato e di collaborazione. Buyers e investitori arriveranno da Usa, Canada, Turchia, Svezia, Danimarca, Brasile, Israele, Germania, Cina, Russia, Giappone e Corea.
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 luglio 2016 / Pagina 13 - Economia Sardegna
L’assessore Piras: abbiamo creato un Fondo per attrarre i capitali ed evitare salti nel buio
LA REGIONE METTE SUL PIATTO 10 MILIONI
SASSARI L’assessore brinda ai successi della Sardegna in campo startup, ma non ne rimane stupita. «È un risultato molto positivo – afferma Maria Grazia Piras –, ma sapevamo già che nell’isola ci sono aziende giovani che hanno know how particolari in particolare nell’Itc e nell’agroalimentare, i settori di punta della nostra economia. Noi crediamo parecchio nell’innovazione e abbiamo scelto di offrire un sostegno finanziario per la crescita e lo sviluppo di queste imprese, perché se non si attraggono i capitali necessari, l’avvio di una azienda può sempre rivelarsi rischioso». Con questo obiettivo la Regione ha deciso di costituire un fondo da 10 milioni di euro per l’acquisizione di partecipazioni dirette in imprese innovative, gestito dalla Sfirs. Un investimento che va da un minimo di 150 mila euro a un massimo di 1 milione di euro. «Il fondo intercetta anche le esigenze degli investitori, non può essere un salto nel buio per chi decide di scommettere su una startup – spiega l’assessore all’Industria –. Noi vogliamo favorire la predisposizione dei privati all’investimento, ma anche attrarre in Sardegna iniziative per lo sviluppo di imprese che operano in settori strategici e delle nuove tecnologie. Se dovesse raggiungere gli obiettivi prefissati il Fondo potrebbe essere anche incrementato». Sulla Sardegna che guarda all’innovazione è intervenuto anche il governatore Francesco Pigliaru. «Non solo siamo tra le regioni con un alto numero di startup innovative - questo già lo sapevamo - ma i dati dimostrano che le nostre imprese sono di qualità tale da attrarre una quota di capitale di rischio straordinariamente alta. Siamo al lavoro per consolidare questo successo: pochi giorni fa abbiamo presentato al mondo della finanza milanese i nostri nuovi strumenti per rendere la Sardegna ancora più attraente per chi vuole investire sulle nostre startup innovative». (al.pi.)
 

 


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