Giovedì 30 giugno 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 giugno 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNICACOMUNICA
Rettorato, premi ai dodici migliori laureati
L’Ateneo apre oggi le porte nell’ambito della manifestazione “Unicacomunica”. Alle 10,30 in Rettorato premiazione dei 12 migliori laureati dell’Ateneo, alle 17 la presentazione dei corsi di laurea, alle 19 gli Science cafè e alle 21,30 un concerto in cui si esibiscono docenti, studenti e personale dell’Ateneo. Per l’intera giornata accesso libero alla collezione “Piloni”, riapre al pubblico anche l’archivio storico dell’Università. I 12 migliori laureati dell’Università saranno due per ogni facoltà, selezionati in base al tempo impiegato per giungere al titolo, il voto di laurea e la media degli esami. A loro il Magnifico rettore, Maria Del Zompo, assegnerà una doppia borsa di merito per complessivi duemila euro a testa. Saranno anche assegnate le borse di merito ai laureati in corso (mille euro ciascuno): 139 riconoscimenti che l’Ateneo conferisce agli studenti che vengono subito dopo i “Top 12”. Saranno infine proclamati, per la prima volta pubblicamente, i dottori di ricerca che hanno concluso il loro ciclo di studi.
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Borsa (Pagina 15 - Edizione CA)
Si studia un dispositivo rivoluzionario capace di curare le malattie degenerative
CACCIA AI SEGRETI DEI NEURONI
Ricerca, patto tra gli atenei di Cagliari e Genova e l’Ibm
Le università di Cagliari e Genova hanno stretto un’alleanza per carpire i segreti delle comunicazioni tra i neuroni. Un accordo a cui sta partecipando anche l’Ibm, colosso mondiale dell’informatica. I ricercatori dei due atenei stanno studiando la realizzazione di un dispositivo capace di studiare il modo in cui le cellule del cervello si scambiano informazioni.
Nei laboratori dell’università sarda ci si sta concentrando su quelle che sono le applicazioni "in vitro". Una scoperta che avrebbe effetti su molteplici ambiti: dalla tossicologia alla farmacologia. Si potrebbero infatti mettere a punto nuovi protocolli terapeutici per il trattamento delle malattie neurodegenerative. Una versione miniaturizzata a elevate performance è studiata allo Ibm Almaden Reseach Center di San Jose, California. In fase di studio anche l’applicazione su modelli animali in vivo.
La battaglia per decifrare le comunicazioni interne al cervello vede coinvolti in prima linea i ricercatori del gruppo di Bioingegneria elettronica del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, team guidato dalla professoressa Annalisa Bonfiglio. Una equipe in cui lavorano giovani ricercatori come Andrea Spanu, la cui tesi di dottorato, già premiata dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria come miglior tesi di dottorato in Neuroingegneria del 2015, è stata selezionata dalla casa editrice Springer - una delle più note per la divulgazione scientifica - per essere pubblicata in una importante collana.
Spanu ha conseguito la laurea triennale a Cagliari e si è poi specializzato e perfezionato nell’ateneo genovese. Il suo dottorato si è svolto in convenzione con l’Università di Cagliari, ente che ha finanziato la sua borsa. Il giovane ricercatore riassume così lo scopo della sua indagine: «Sto studiando particolari matrici di transistor organici, che prevedono cioè l’utilizzo di semiconduttori organici, a differenza dei classici transistor realizzati in silicio, realizzati su substrati plastici flessibili e trasparenti per la rilevazione di segnali elettrici provenienti da cellule elettro-attive quali neuroni del sistema nervoso centrale e cellule cardiache». Spanu spiega perché quanto sta accadendo all’interno dei laboratori sardi è importante: «I vantaggi dell’approccio studiato sono innumerevoli: vanno dai bassi costi di produzione, all’alta sensibilità dovuta. Importante la possibilità di utilizzare materiali bio-compatibili e dalle ottime proprietà meccaniche». Il futuro delle terapie per le malattie neurologiche potrà avere una matrice sarda.
 Matteo Mascia


 
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
ENERGIA
Il nuovo fotovoltaico: alle pareti, non sui tetti
Bello ed efficiente. Il fotovoltaico del futuro ha messo le radici in Sardegna grazie al progetto FOSTEr in MED per l’installazione di innovativi pannelli solari sulle facciate degli edifici senza comprometterne l’estetica.
Il bilancio del programma pilota da quasi cinque milioni di euro, gestito dalla Regione in collaborazione con l’Università di Cagliari e avviato in cinque località del Mediterraneo (Cagliari, Alessandria in Egitto, Beirut, Tunisi e Aqaba in Giordania) è stato tracciato ieri nella Facoltà di ingegneria. In Sardegna i risultati si possono ora ammirare sul palazzo che ospita l’agenzia Area in via Cesare Battisti: 125 metri quadri di pannelli colorati applicati su facciata e finestre garantiranno nell’arco di un anno una produzione di circa 15 mila kwh. «L’Isola è capofila e coordinatrice del gruppo internazionale - spiega Nicola Nieddu, project Manager - l’idea è di sviluppare una nuova concezione del risparmio grazie ad installazioni fotovoltaiche verticali in grado di integrarsi negli edifici. Un sistema che vada quindi oltre il consueto pannello sul tetto e venga accettato anche nei quartieri storici vincolati dove gli impianti solari tradizionali non sono permessi».
Antonello Sanna, direttore dipartimento ingegneria civile e coordinatore scientifico del progetto non ha dubbi, «la strada per il risparmio energetico degli immobili deve passare da uno sfruttamento delle aree urbane».
 Luca Mascia


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
Il direttore
«Per Erasmus non cambierà niente»
«Non c’è automatismo tra Brexit e programma Erasmus+ ed è ingiustificato l’allarme sulla fine della cooperazione tra Unione europea e Regno Unito in tema di mobilità. L’ha confermato anche la Commissione europea». A sgombrare il campo dai dubbi è il direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli.
«Spiace per l’esito del referendum», aggiunge, «ma è importante rassicurare gli studenti e gli addetti ai lavori sul proseguimento delle attività in corso, comprese quelle approvate nel quadro dell’invito a presentare proposte 2016, che procederanno regolarmente fino alla scadenza prevista originariamente». Per gli anni a venire, prosegue Galli, «dobbiamo essere fiduciosi perché Erasmus+ è un programma flessibile e articolato, non circoscritto ai soli paesi Ue, tant’è vero che partecipano a pieno diritto anche i paesi dello spazio economico europeo, cioè Norvegia, Islanda, Liechtenstein, e quelli candidati Turchia e Macedonia. Non dimentichiamo, inoltre, che è già possibile in ambito universitario la mobilità anche da e verso paesi extraeuropei».
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Dopo la rielezione il sindaco di Cagliari rompe il silenzio
DISASTRO COLLEGAMENTI,
Zedda bacchetta Pigliaru
Ha evitato l’argomento durante tutta la campagna elettorale che lo ha portato per la seconda volta alla guida del Comune di Cagliari. Nonostante il taglio di Ryanair riguardi anche l’aeroporto di Elmas e la diminuzione dei turisti, pur in proporzioni minori rispetto ad Alghero e dintorni, si faccia sentire. Archiviate le amministrative, il sindaco Massimo Zedda recupera il tempo perduto e assesta un colpo in direzione di Viale Trento: «È indispensabile che la Regione, soprattutto il presidente Pigliaru, svolga il suo ruolo in materia di trasporti, se si vuole fare turismo in Sardegna. Altrimenti si corre il rischio di un’isola che non c’è con tanti bimbi sperduti».
L’attacco del primo cittadino cagliaritano (arrivato durante la presentazione del programma di appuntamenti notturni nelle vie dello shopping) è da leggere insieme agli altri arrivati dal fronte Sel - partito di cui fa parte Zedda - nelle ultime settimane, nelle quali i malumori in maggioranza non sono mancati e sul tavolo c’è il rimpasto in giunta, richiesto dagli alleati e per ora congelato dal governatore Francesco Pigliaru.
L’aeroporto di Cagliari nei primi cinque mesi dell’anno ha perso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno un traffico (tra partenze e arrivi) di circa 40mila passeggeri stranieri. Per ora il calo in questo settore sfiora il 20 per cento ma il rischio è che nei prossimi mesi il confronto con il 2015 sia ancora più impietoso. Ryanair ha tagliato 8 rotte nello scalo di Elmas, altre 14 ad Alghero. Ma a differenza di quanto succederà a fine ottobre nello scalo Riviera del Corallo, la compagnia irlandese dovrebbe mantenere la base cagliaritana.
Il calo di passeggeri sulle rotte straniere di Elmas ha però ripercussioni sul settore turistico del sud Sardegna: rispetto allo scorso anno gli arrivi in meno dall’estero sono stati circa 20mila. E visto che l’università di Cagliari ha stimato in 550 euro la spesa media di un viaggiatore low cost, il calo dell’indotto economico si aggira intorno agli 11 milioni di euro.
Il conto, da qui alla conclusione della stagione estiva del 2016, è destinato a salire. (m. r.)
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Spettacoli e Società (Pagina 43 - Edizione CA)
Planetario dell’Unione
“Asteroid Day 2016”: telescopi puntati sugli oggetti celesti che ci fanno paura
L a paura che la vita sulla terra possa cessare a causa dell’impatto di un asteroide, viene da molto lontano. Da secoli questa possibilità spaventa e affascina l’umanità, e periodicamente la questione torna di attualità, con allarmismi più o meno fondati. Proprio per consentire alle persone di tutto il globo di saperne di più anche su ciò che possiamo fare per difenderci da possibili eventi futuri, è nato “Asteroid Day 2016”, evento internazionale che si celebra oggi. Arrivato alla sua seconda edizione, per volere di istituzioni, personalità e scienziati, l’“Asteroid Day” si celebra nell’anniversario dell’impatto di Tunguska (30 giugno 1908), il più importante asteroide della storia recente.
Per l’edizione del 2016, il Planetario de l’Unione Sarda è uno dei partner italiani dell’iniziativa, coordinata per l’Italia dal Virtual Telescope. L’evento organizzato in collaborazione con l’associazione Astrofili sardi, si svolgerà alle 21 nella Sala universo del Planetario e verrà coordinato da Manuel Floris, responsabile scientifico del planetario.
Durante la serata sono previsti i collegamenti con il Virtual Telescope e i suoi ospiti, con il professor Gianluca Usai e il dottor Alessandro Riggio, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, insieme ai quali si osservanno in diretta, attraverso il telescopio dell’Università, alcuni oggetti celesti e verranno puntati asteroidi potenzialmente pericolosi per le nostre vite. (s.ar.)
 
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
ENERGIA
Il nuovo fotovoltaico: alle pareti, non sui tetti
Bello ed efficiente. Il fotovoltaico del futuro ha messo le radici in Sardegna grazie al progetto FOSTEr in MED per l’installazione di innovativi pannelli solari sulle facciate degli edifici senza comprometterne l’estetica.
Il bilancio del programma pilota da quasi cinque milioni di euro, gestito dalla Regione in collaborazione con l’Università di Cagliari e avviato in cinque località del Mediterraneo (Cagliari, Alessandria in Egitto, Beirut, Tunisi e Aqaba in Giordania) è stato tracciato ieri nella Facoltà di ingegneria. In Sardegna i risultati si possono ora ammirare sul palazzo che ospita l’agenzia Area in via Cesare Battisti: 125 metri quadri di pannelli colorati applicati su facciata e finestre garantiranno nell’arco di un anno una produzione di circa 15 mila kwh. «L’Isola è capofila e coordinatrice del gruppo internazionale - spiega Nicola Nieddu, project Manager - l’idea è di sviluppare una nuova concezione del risparmio grazie ad installazioni fotovoltaiche verticali in grado di integrarsi negli edifici. Un sistema che vada quindi oltre il consueto pannello sul tetto e venga accettato anche nei quartieri storici vincolati dove gli impianti solari tradizionali non sono permessi».
Antonello Sanna, direttore dipartimento ingegneria civile e coordinatore scientifico del progetto non ha dubbi, «la strada per il risparmio energetico degli immobili deve passare da uno sfruttamento delle aree urbane».
 Luca Mascia
 
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Pronti sette milioni: verrà finanziato un programma destinato a universitari e neolaureati
PIANO PER DIVENTARE IMPRENDITORI
Variante del Master & back: formazione fuori, azienda nell’Isola
Sarà il master and back degli imprenditori: la Regione sosterrà e finanzierà le esperienze formative in Italia e all’estero dei giovani sardi che, una volta terminato il percorso torneranno in Sardegna per dar vita alla propria avventura aziendale, meglio se innovativa. Il progetto si chiama “Entrepreneurship & back”, potrà contare su 7 milioni di euro e porta la firma del presidente Francesco Pigliaru, che d’intesa con gli assessori al Lavoro e alla Programmazione, ha messo sul tavolo la delibera durante l’ultima riunione della Giunta. Il documento approvato dall’esecutivo rientra tra i punti più importanti del programma regionale di sviluppo (Psr) 2014-2019 e prevede che la gestione sia affidata all’Aspal (agenzia sarda per le politiche attive del lavoro) in collaborazione con il Centro regionale di programmazione e Sardegna ricerche.
L’obiettivo sarà quello di «incrementare le competenze, la cultura e lo spirito d’intrapresa economica dei giovani sardi, studenti universitari o neolaureati, per andare ad arricchire il sistema imprenditoriale dell’isola», spiega un comunicato della giunta regionale. I primi bandi pubblici sono previsti per l’inizio dell’autunno.
 IL PROGETTO Studenti universitari e neolaureati avranno la possibilità di partecipare a un percorso in più fasi. La prima prevede un accrescimento delle competenze in realtà italiane e estere «vivaci e stimolanti dal punto di vista imprenditoriale, attraverso la partecipazione ad un intenso e qualificante percorso formativo in centri di eccellenza specializzati in formazione all’imprenditorialità».
Nella seconda fase i ragazzi avranno la possibilità di inserirsi «nel contesto produttivo della Sardegna», con il sostegno economico e l’accompagnamento della Regione per la realizzazione della propria idea di impresa.
IL PERCORSO L’agenzia Aspal si occuperà della progettazione e della gestione della fase formativa. Sono previsti accordi con le pubbliche amministrazioni e le università. Un ruolo di primo piano lo avranno il Centro regionale di programmazione e Sardegna Ricerche, che entreranno in campo durante la fase del rientro in Sardegna dei giovani aspiranti imprenditori. Il “back” potrà essere sostenuto economicamente dai voucher previsti per le start up e dai finanziamenti per la creazione di nuove imprese.
 L’ESPERIENZA MASTER & BACK Il progetto ricalca il Master and back, che a partire dal 2005 ha finanziato i percorsi formativi di migliaia di laureati sardi. Ma se la prima parte del programma (il tirocino all’estero) è stata un successo, la seconda - il rientro in Sardegna - non sempre ha avuto la stessa fortuna. Il report di valutazione elaborato dalla società Iris Ricerche ha messo a nudo le cause, ovvero la debolezza strutturale del tessuto economico sardo, composto prevalentemente da aziende di piccole dimensioni che spesso hanno difficoltà ad inserire con successo nel proprio organico giovani con un elevata specializzazione.
La Regione promette di far tesoro delle esperienze per non ripetere gli errori del passato: «Anche su questa debolezza», conclude il comunicato della giunta, «intende incidere l’Entrepreneurship and Back, contribuendo nel lungo periodo al rinnovamento del sistema imprenditoriale sardo». (m. r.)
 
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Salute (Pagina 40 - Edizione CA)
Impulsi elettromagnetici contro le dipendenze
UNA “SCOSSA” BATTE L’ALCOL E IL TABACCO
Piccole scosse al cervello, in modo assolutamente non invasivo e indolore, possono aiutare a liberarsi della cocaina e da altre forme di dipendenza (come alcol e tabagismo), e sono in grado anche di curare la depressione (soprattutto quando questa è farmaco-resistente), l’anoressia, la bulimia.
Gli impulsi elettromagnetici mirati si sono già dimostrati ampiamente efficaci nel trattamento delle dipendenze, come ha evidenziato lo studio del professor Marco Diana, del laboratorio di Neuroscienze cognitive “G. Minardi” dell’università di Sassari.
«Ipoteticamente, le patologie che potrebbero essere trattate sono tutte quelle legate a un disturbo della funzione cerebrale», spiega Diana, «ma attualmente gli studi si sono concentrati soprattutto su dipendenza da alcol, cocaina, nicotina, depressione e disturbi alimentari».
Utilizzando protocolli ben precisi e riconosciuti a livello internazionale (approvati anche dalla Fda, la Food and drug administration statunitense) l’rTMS (questo il nome del macchinario che emette le piccole scosse) sfrutta campi magnetici che influenzano per via transcranica specifiche zone del cervello per riprodurre sostanze come la dopamina che, in una persona che fa uso di cocaina, risulta in quantità bassissima. Il principio su cui si basa prevede, quindi, il ripristino dell’equilibrio funzionale di alcune zone del cervello. Partendo dalla conoscenza del fatto che l’uso continuativo della cocaina arreca danni alla corteccia prefrontale, cioè a quella parte del cervello che si trova dietro la fronte, rendendola ipofunzionante, ed è inoltre causa di una significativa riduzione del volume cerebrale e dell’attività chimica dei neurotrasmettitori, i ricercatori hanno sperimentato e messo a punto questa tecnica di stimolazione magnetica di quell’area riuscendo, per così dire, a “riaccendere” con quello stimolo la parte in precedenza “spenta” dalla cocaina.
«Con queste piccole scosse», generate da un macchinario oggi presente in Sardegna, a Cagliari (si può scrivere a info@rtmsitalia.it o chiamare il numero di telefono 366.5706384), «rimettiamo in funzione zone inibite dall’utilizzo di quelle sostanze», sottolinea Diana.
Per superare tutte le dipendenze sono sufficienti 34 sedute (da 15 minuti l’una circa): le prime 10 da effettuare due volte al giorno nei primi 5 giorni, poi una volta al giorno. Per la depressione ne sono sufficienti 20. Attenzione, però, «non c’è nessuna bacchetta magica», precisa Marco Diana, «il paziente deve seguire tutto il protocollo, perché alla base di tutto ci deve essere principalmente la volontà di sottoporsi al trattamento». È così poco invasiva la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva che i pazienti nemmeno se ne accorgono. «Al massimo qualche piccola contrazione muscolare, ma nulla di più», spiega ancora Diana. In oltre il 99% dei casi, il trattamento è tollerato perfettamente. C’è solo una sola limitazione: l’rTMS non può essere effettuato nei pazienti che soffrono di epilessia.
Può rappresentare invece una rivoluzione per tutti coloro che soffrono di forme gravi di depressione e sono resistenti ai farmaci, che hanno lo scopo di stimolare la produzione di serotonina.
«Almeno il 30% di queste persone non risponde alle terapie farmacologiche», dice ancora Diana. «Oggi abbiamo la possibilità di modulare la funzione cerebrale senza il farmaco ma con queste piccolissime scosse».
Mauro Madeddu
 
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 giugno 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
La visita a Cagliari dell’ambasciatore di Israele in Italia Naor Gilon
«Ma il liberalismo assoluto fa il gioco del terrorismo»
Export di primizie coltivate nel deserto, il servizio di leva come incubatore dell’imprenditoria hi-tech, una disoccupazione da tenere d’occhio perché è così allineata al minimo fisiologico «che se calasse ancora sarebbe un problema». In Sardegna dà una lieve sensazione di straniamento ascoltare l’ambasciatore d’Israele che parla di casa sua.
Il mese prossimo Naor Gilon passerà il testimone a un successore ancora da ufficializzare (ma di certo non sarà Fiamma Nirenstein, la giornalista fiorentina con passaporto israeliano bloccata da un fuoco di fila di polemiche) e in questi giorni ha fatto la sua ultima visita ufficiale in Sardegna. Martedì era a Cagliari mentre un commando terroristico faceva strage a Istanbul: per molti analisti un castigo jihadista per la Turchia che ha appena ristabilito relazioni diplomatiche con Gerusalemme. Secondo Naor Gilian è un episodio da inserire in un quadro complesso, con un «inverno siberiano» subentrato alle primavere arabe, l’esplosione della mappa del Medio Oriente creata a tavolino un secolo fa dall’Occidente e i dittatori - messi come garanti della laicità a presidiare Stati artificiali - che spariscono senza aver creato «le infrastrutture della democrazia: partiti liberi, stampa libera, classe media e diritti delle donne. Senza questi elementi parlare di democrazia è inutile e infatti quei sistemi politici sono arrivati al collasso. C’è una frase attribuita a Shimon Peres: puoi fare un’omelette con un solo uovo, ma non puoi ottenere un uovo da un’omelette. Direi che in Medio Oriente siamo all’omelette. In questo quadro noi facciamo del nostro meglio per aiutare i Paesi moderati, penso ad esempio alla Giordania e alla Tunisia, ed è importante che l’Occidente si impegni in questo senso: da una zona stabilizzata, dove crescono economia e diritti, arrivano meno profughi».
 Garantire i diritti dei palestinesi aiuterebbe molto la stabilizzazione.
 «Molti di noi supportano la formula “due popoli, due Stati”, ma bisogna che ci siano le condizioni per arrivarci. A Gaza in meno di due anni Hamas ha raggiunto il controllo del territorio con la forza, non politicamente: non vogliamo creare ai nostri confini aree dove il vuoto consenta la penetrazione dell’Isis o dell’Iran».
Martedì l’ambasciatore ha discusso col presidente della Regione di Information Technology e di agroalimentare, due asset fondamentali per la Sardegna nella visione di Pigliaru, due realtà di eccellenza nel presente israeliano. Fra le due terre «esiste già una cooperazione, in particolare a livello accademico - spiega Gilon - Ora su questi due temi cercheremo il modo di procedere in modo molto pratico. La Sardegna è piuttosto simile a Israele, come terra e come clima, anche se il vostro è un po’ meno caldo, e quindi per voi può essere interessante il nostro modello di agroalimentare. Inizialmente noi esportavamo arance, ma ci siamo resi rapidamente conto che con i vecchi sistemi produttivi equivaleva ad esportare acqua. Oggi grazie all’uso di tecnologie sofisticate siamo in grado di produrre impiegando meno risorse e meno persone - ed è importante, visto che in Israele il costo del lavoro è superiore a quello italiano - e di portare ovunque nel mondo prodotti fuori stagione, più vantaggiosi economicamente. Voi oggi siete in grado di rifornire il vostro mercato interno, naturalmente. Ma sul mercato globale non potete competere col Marocco, per esempio, perché lì il costo del lavoro è evidentemente molto più basso. Attraverso l’uso della tecnologia invece potrete proporre il prodotto giusto nel momento giusto. E la tecnologia è già terreno di cooperazione importante: oggi a Cagliari Telit, che è stata fondata da un israeliano e si occupa di tecnologia “machine to machine”, dà lavoro a circa duecento persone».
 Lei è sbarcato a Cagliari 48 ore fa. Come giudica la sicurezza dei nostri aeroporti?
 «È difficile rispondere: io ho 52 anni e dal primo giorno di vita ho sempre convissuto con l’allerta e gli allarmi. Per noi israeliani, quando andiamo a prendere l’aereo, è normale essere fermati per strada prima di arrivare allo scalo da un agente che vuole sapere chi siamo, dove andiamo e per quale motivo. Ed è solo il primo controllo. Ed è altrettanto naturale andare in ristorante e lasciar ispezionare a un uomo della sicurezza il contenuto della nostra borsa: fa parte della nostra vita. In Europa tutto questo sarebbe un problema».
 Perché?
 «La cultura europea del liberalismo totale è un ottimo terreno per il terrorismo: non puoi arrestare chi ritieni opportuno, non puoi entrare nel suo computer, con Schengen non puoi neanche controllare chi passa e dove va».
 Eppure Marco Pannella, liberale per definizione, sognava Israele nell’Unione Europea.
 «Pannella aveva capito la verità su Israele, sapeva che è un Paese aperto e liberale. E lui, che era per la libertà totale, una volta venne in Israele insieme a una delegazione del mondo Lgbt: nessuno dei delegati era mai stato da noi, rimasero tutti sorpresi per quanto in Israele i diritti civili sono avanzati. Noi ci vediamo come parte dell’Occidente, abbiamo come punto di riferimento le società democratiche, capitaliste e liberali. Quanto all’Ue, penso che dopo la Brexit la prospettiva sia di un’Unione più piccola ma più unita, e con forti vincoli di cooperazione con chi sta fuori».
 Celestino Tabasso
 
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 6 - Cagliari 24 ore
Il progetto lo promuove la Regione che ci mette oltre 7 milioni di euro
I primi corsi per neolaureati e giovani partiranno entro l’autunno del 2016
NASCE IL MASTER & BACK PER GLI IMPRENDITORI
CAGLIARI  Una sorta di master&back riservato agli imprenditori. La Regione lancia un nuovo progetto che serve per far crescere le competenze, la cultura e lo spirito di iniziativa dei giovani sardi. Gli studenti universitari o i neolaureati potranno andare ad arrichire le proprie competenze con l’entrepreneurship and back. La giunta, su proposta del presidente Francesco Pigliaru, d’intesa con gli assessori al Lavoro e alla Programmazione, ha approvato la delibera. La Regione ci mette 7 milioni di euro. I primi bandi partiranno in autunno. Entrepreneurship and back ha l’obiettivo di far emergere le capacità imprenditoriali che la Sardegna possiede, ma che non riesce a esprimere. Saranno creati percorsi di formazione all’imprenditorialità per giovani con talento imprenditoriale. I partecipanti all’E&B - studenti universitari o neolaureati - avranno la possibilità di essere parte di un percorso in più fasi: in primis potranno accrescere le loro competenze in realtà estere vivaci e stimolanti dal punto di vista imprenditoriale, attraverso la partecipazione a un intenso percorso formativo in centri di eccellenza specializzati in formazione all’imprenditorialità. Nella seconda fase - quella del back - i ragazzi avranno la possibilità di inserirsi nel contesto produttivo della Sardegna valorizzando l’esperienza acquisita, con il sostegno economico e l’accompagnamento per la realizzazione della propria idea di impresa. Ogni fase del programma sarà finanziata da diverse fonti e programmi operativi, e si avvarrà della collaborazione di diversi soggetti all’interno del sistema regionale.
 
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 6 - Cagliari 24 ore
Desdemona e le altre
Vittime di violenza in città la prima del docufilm
CAGLIARI Per la prima volta in Italia viene presentato in pubblico, «Desdemona e le altre», il docufilm di Gegia Celotti, dell’associazione Gi.U.Li.A giornaliste- per la regia di Silvano Piccardi - che racconta fra le testimonianze di detenute vittime di violenza, interventi di esperti, letteratura e lirica, la violenza sulle donne. Una doppia proiezione: la mattina nella biblioteca del carcere di Uta; nel pomeriggio alla sala settecentesca della biblioteca universitaria di Cagliari, prima iniziativa dell’associazione di giornaliste realizzata da Susi Ronchi. Alla diffusione del film-documentario ha aderito anche il Fai Sardegna presieduto da Maria Antonietta Mongiu che ha dato il titolo alla giornata: Cultura & Bellezza: Antidoti alla violenza. L’iniziativa ha registrato momenti toccanti. La visione del film a Uta, rivolta per lo più a detenuti maschi ’sex offenders’, autori di reati a sfondo sessuale, e qualche detenuta, ha dato vita in modo spontaneo a una serie di racconti autobiografici e confessioni dei crimini per cui i detenuti stanno scontando la pena. Dalle loro parole e dai racconti di vita è emerso con chiarezza che il riscatto è possibile».
 
 
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 16 - Sassari
Stamattina taglio del nastro nel dipartimento di Storia dell’ateneo
INAUGURAZIONE PER L’ARCHIVIO SEGNI
SASSARI Stamattina alle 11 si terrà la presentazione ufficiale dell’archivio di Antonio Segni nei locali del Dipartimento di Storia dell’ateneo di Sassari in viale Umberto. Dopo i saluti del rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, del direttore del Dipartimento di Storia, Marco Milanese, del presidente della “Fondazione Antonio Segni”, Mario Segni, del sindaco di Sassari, Nicola Sanna, seguiranno due brevi relazioni di Manlio Brigaglia e di Salvatore Mura, curatore del diario e del volume degli scritti politici di Antonio Segni. Il complesso archivistico, che abbraccia un arco cronologico che va dalla fine dell’Ottocento sino alla metà degli anni Settanta, è costituito per la maggior parte da documenti riguardanti l’attività politica di governo, oltre a memorie, relazione e atti. Si trova un fitto carteggio con le più alte personalità del tempo tra cui Aldo Moro, Amintore Fanfani, Pietro Nenni, Giuseppe Saragat, Sandro Pertini, Ugo la Malfa, Giorgio La Pira, Umberto Terracini, e fra i capi di Stato stranieri Konrad Adenauer e Richard Nixon. Non mancano scritti di carattere privato e familiare. L’archivio, ereditato dai figli, è in possesso della “Fondazione Antonio Segni” e si trova nella sede del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della formazione dell’Università di Sassari (in viale Umberto 52). L’edificio un tempo ospitava l’appartamento della famiglia Segni. L’attività di inventario è cominciata nel 2012 grazie a un contributo della Regione Sardegna sotto la direzione Scientifica di Carla Ferrante (Archivio di Stato di Cagliari).
 
 
14 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 16 - Sassari
Stamattina il dipartimento di Veterinaria presenta il progetto di conservazione sostenuto dall’Ue
A PORTO CONTE ARRIVANO I GRIFONI SPAGNOLI
SASSARI Esperti internazionali, italiani e sardi a Sassari per accogliere i primi diciassette grifoni provenienti dalla Spagna e tenere a battesimo il progetto di conservazione dell’avvoltoio sardo sostenuto dall’Unione europea. Stamattina alle 9 l’aula consiliare del Dipartimento di Medicina veterinaria in via Vienna 2 ospiterà la conferenza di apertura del progetto “Life Under Griffon Wings” Life14 nat/it/000484, finanziato dal nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020). L’intervento di salvaguardia è promosso dall’Università degli studi di Sassari insieme all’Agenzia Forestas, al Corpo forestale di vigilanza ambientale e al Comune di Bosa e in collaborazione con il Parco Regionale di Porto Conte, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e gli assessorati regionali alla Sanità e all’Ambiente. Per l’occasione saranno presenti a Sassari i massimi esperti italiani e comunitari nella conservazione degli avvoltoi: Josè Tavares e Jovan Andevski della Vulture Conservation Foundation, Raphael Nouze di Lpo Grands Causses, Julio Redondo Montalban del Centro de cria y adestriamento AlbantaMalinois, Alessandro Andreotti dell’Ispra, Fulvio Genero della Riserva naturale Lago di Cornino, Mario Posillico dell’Ufficio Biodiversità Corpo Forestale dello Stato (Abruzzo), e Antonio Spinnato del Parco delle Madonie e Parco dei Nebrodi in Sicilia. Il progetto sardo di tutela del grifone sarà presentato dalla ricercatrice Fiammetta Berlinguer, che prenderà la parola dopo l’intervento introduttivo del professor Salvatore Naitana. La conferenza avrà un taglio dinamico e servirà a incrementare la collaborazione con gli altri progetti finanziati dal programma Life per la tutela dei vulturidi. Nel pomeriggio il veterinario Marco Muzzeddu dell’Agenzia Forestas guiderà una visita presso il centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, dove dalla sera del 29 giugno sarà ospitato temporaneamente il primo gruppo di grifoni provenienti dalla Spagna. I lavori si concluderanno presso il carnaio di Porto Conte dove Dionigi Secci e Massimo D’Angelo di Forestas presenteranno il cantiere per la costruzione della voliera di preambientamento. Il 1 luglio l’evento proseguirà a Bosa per una visita sul campo a Capo Marrargiu a cura di Alfonso Campus del Comune di Bosa: nel corso dell’escursione Maria Piera Giannasi del Corpo forestale di vigilanza ambientale e la ricercatrice Raffaella Cocco del Dipartimento di Medicina veterinaria forniranno una dimostrazione delle attività del Nucleo cinofilo antiveleno costituito recentemente grazie al progetto.
 

 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 17 - Sassari
Ieri l’istituto di vigilanza ha lasciato la gestione dell’area di sosta intorno alle cliniche San Pietro
All’origine della rottura con l’Azienda ospedaliera il mancato pagamento dei canoni per 260mila euro
VERTENZA PARCHEGGI OSPEDALE, il tribunale: «Europol vada via»
di Nadia Cossu
SASSARI All’origine dei “dissapori” tra Europol e Azienda ospedaliero universitaria ci sarebbe il mancato pagamento – da parte dell’istituto di vigilanza – dei canoni di gestione dell’area parcheggi del complesso ospedaliero di viale San Pietro. Una situazione che necessariamente è passata per le vie legali e che è culminata ieri mattina con il provvedimento del tribunale civile che ha ordinato a Europol di lasciare l’area «al fine di assegnarla ad altra impresa per la gestione ordinata e funzionale a una struttura sanitaria», ha spiegato l’avvocato che tutela l’Aou. A raccontare i passaggi di questa lunga vicenda giudiziaria è Roberto Uzzau legale dell’Azienda ospedaliera. «Con contratto quinquennale sottoscritto il 14 dicembre 2006 e nel tempo prorogato fino al 2017 – spiega – l’Università degli studi di Sassari concedeva in gestione all’istituto di vigilanza Europol Service srl le aree a uso parcheggio del complesso universitario ospedaliero di viale San Pietro». Gli accordi prevedevano, fra l’altro, che Europol dovesse allestire e mantenere efficienti le strutture necessarie alla vigilanza degli ingressi e delle uscite, nonché la segnaletica interna. E poi ancora garantire la libertà di manovra e di stazionamento delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, curare la pulizia delle aree di parcheggio e delle zone verdi e predisporre un servizio antincendio con gestione delle emergenze. «Quale corrispettivo, Europol si impegnava a pagare all’Università un canone annuo di 106.466 euro più Iva, da pagarsi in due rate posticipate da 53.233 euro. Nelle more dell’esecuzione del contratto – aggiunge l’avvocato Uzzau – dal 1 gennaio 2014 lo stesso contratto veniva trasferito dall’Università alla Aou alla quale era stato anche trasferito il complesso immobiliare di cui faceva parte l’area di parcheggio». A quel punto l’Azienda ospedaliera ha invitato formalmente Europol al pagamento dei canoni relativi ai semestri del 2014 e del 2015 «ma senza alcun risultato, al punto che l’Ente ha chiesto e ottenuto ingiunzione di pagamento per 259.777 euro dovuti fino al 31 dicembre 2015. Decreto non opposto». Ma succede che Europol non paga i canoni di gestione «e continuava a omettere l’esecuzione delle prestazioni dovute – spiega ancora il legale – al punto che la Aou ha inoltrato formale diffida ad adempiere in modo tale che, fra l’altro, venisse ripristinata l’efficienza delle sbarre di ingresso e di uscita delle aree, che venisse curata la segnaletica degli stalli, fornita copia conforme della polizza assicurativa che doveva essere stipulata a tutela di possibili danneggiamenti, di incendi e di furti delle auto in sosta». Pare che i controlli finalizzati a evitare parcheggi al di fuori degli stalli non fossero adeguati e che si siano verificati episodi «che hanno compromesso il transito dei mezzi di soccorso». Anche per questo l’Aou ha chiesto tutela giudiziaria rivolgendosi al Tribunale che, in via d’urgenza, ha ordinato il rilascio dell’area. Ora resta un grande punto interrogativo sul destino dei circa dieci vigilantes dipendenti dell’Europol.


 
16 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 giugno 2016 / Pagina 5 - Sardegna
POLITICA REGIONALE / SANITÀ
Asl unica, il centrosinistra ora corre veloce
Forza Italia e Fdi: «La nostra controproposta»
CAGLIARI Il tavolo tecnico del centrosinistra sulla riforma delle Asl è arrivato quasi a metà dell’opera. Dopo aver cominciato i lavori fra mille difficoltà, da qualche giorno marcia a passo di carica. Dei 18 articoli della bozza presentata dall’assessore alla Sanità Luigi Arru, pare abbia trovato un accordo di massima sui primi sei. Non c’è ancora nulla di scritto, ma i partiti sembrano a questo punto decisi a chiudere la partita entro le prossime due settimane. Con la certezza di avere più tempo a disposizione, ai commissari Asl l’incarico è stato rinnovato fino al 31 agosto, le tensioni sembrano essere svanite. O almeno c’è più voglia di discutere e non scontrarsi ad esempio sui poteri del prossimo super manager di «Unica», sulla mappa delle future aree socio-sanitarie, dovrebbero restare ancora otto come le attuali Aziende sanitarie, e anche sulla possibilità che il servizio regionale per le emergenze-urgenze non sia autonomo ma solo un dipartimento di «Unica». Per il presidente della commissione Sanità del Consiglio, Raimondo Perra (Psi): «Finalmente abbiamo cominciato a discutere con serenità. È vero l’avremmo dovuto fare da prima, ma possiamo recuperare in fretta il tempo perso». Oggi nuova riunione del tavolo tecnico Controidea. Se nel centrodestra finora erano usciti allo scoperto sulla riforma solo i Riformatori e l’Udc, ora anche Forza Italia e i Fratelli d’Italia hanno le loro due proposte. La sintesi potrebbe essere questa: «Si alla riduzione delle Asl, no ad Unica perché emargina i territori». Nella prima, secondo Fi ed Fdi, gli enti territoriali dovrebbero essere massimo quattro: Nord-Est, Nord, Sud e l’azienda Brotzu. Oppure in alternativa le Aziende potrebbero scendere a tre, con in più le universitarie Cagliari e di Sassari e ancora il Brotzu. «Entrambi sono un modello organizzativo efficiente – ha detto Paolo Truzzu (Fdi) e non un sicuro fallimento come lo sarà di certo l’Asl unica su cui la stessa maggioranza è spaccata». A demolire Unica è stato anche Gilberto Turati, ricercatore dell’università di Torino, convocato come esperto dal centrodestra: «Con una sola Asl – ha detto – la Regione ammette la propria incapacità a gestire il sistema e delega il compito a un manager accentratore che di fatto la sostituirà nella gestione organizzativa». Per Stefano Tunis (Fi): «Il centrosinistra dovrebbe cominciare a ragionare, a confrontarsi con l’opposizione e non imporre quello che purtroppo non funzionerà. Mai». Ignazio Locci (Fi) ha rilanciato: «Noi vogliamo razionalizzare i costi, loro tagliare i servizi». (ua)

 
 

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