Mercoledì 8 giugno 2016

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 giugno 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 giugno 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Sestu
I residenti lavorano al Piano della mobilità
È online nel sito web del Comune il questionario ideato per far partecipare i cittadini alla redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). In collaborazione col Dipartimento di ingegneria dell'Università, l'assessorato all'Urbanistica sta verificando gli interventi per migliorare la viabilità, ridurre l'inquinamento e rendere il traffico più scorrevole. Il questionario è su www.comune.sestu.ca.it. (fr. pi.)
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 giugno 2016 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Sono 392 quelle già “aggregate”. Ieri a Cagliari un convegno della Confcommercio
Contratto di rete, le aziende sarde cercano partner
 Uniti si cresce, e si vince. Sembrano averlo capito le aziende sarde, 392 (più del doppio rispetto a due anni fa) quelle che hanno deciso di collaborare tramite il Contratto di Rete, lo strumento giuridico introdotto nel 2009 con l'intento di stimolare le aggregazioni di imprese, lasciando però loro un'autonomia imprenditoriale, senza quindi ricorrere alla costituzione di società o consorzi.
Un trend in netta crescita (spinto anche da agevolazioni fiscali) e fotografato per la prima volta dalla società di consulenza Manageritalia, organizzatrice ieri a Cagliari, insieme a Confcommercio Sardegna e Università, del convegno “Il manager nel business collaborativo: l'indagine sui Contratti di Rete. Riflessioni e analisi”.
Roberto Saliola, presidente di Manageritalia, ha illustrato nell'aula magna della Facoltà di Scienze Economiche i dati inediti dell'Isola: «Le imprese che hanno trovato uno o più partner sono passate negli ultimi 24 mesi da 180 a 392 - ha spiegato - il 34% di queste è attivo nella provincia di Cagliari, il 27% a Sassari, il 31% a Nuoro e il restante 8% a Oristano. La media dei partecipanti a una singola Rete è di cinque aziende, ma non mancano raggruppamenti ben più numerosi. Inoltre, tra i settori più interessati ci sono quelli dell'agroindustria e del turismo». L'indagine nel resto d'Italia ha rilevato una tendenza simile, con la Lombardia in testa alla graduatoria nazionale con 2.600 aziende e quasi 600 Contratti di Rete stipulati.
Conoscersi, fissare progetti condivisi e sfruttare le singole peculiarità per uno sviluppo comune: presupposti di una Rete che non ha confini e può unire realtà di diverse regioni, dimensioni e settore. Accomunate però da un'unica strategia condotta da una figura emergente: il manager di Rete, un professionista con competenze trasversali, utili a coordinare e rendere più efficienti le risorse messe in campo. «Il Contratto di Rete ha rappresentato fino a oggi per piccole e medie imprese un'opportunità importante di affrontare i mercati più esigenti - ha confermato Agostino Cicalò, presidente di Unioncamere Sardegna -, ma deve ancora superare lo scetticismo di una parte degli imprenditori non pienamente consapevoli dei vantaggi, nonostante gli incentivi».
Il presidente regionale di Confcommercio Alberto Bertolotti ha ribadito l'interesse della categoria: «Seguiamo da tempo il fenomeno, 392 contratti in Sardegna non sono pochi: un bel segnale per la nostra Isola che ci fa ben sperare, anche se forme di aggregazione di impresa rimarranno senza forza propulsiva in mancanza di un management qualificato».
Luca Mascia
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Cnr
Un seminario su migranti e associazioni

Prosegue all'interno del progetto Migrazioni dell'Istituto di storia dell'Europa Mediterranea del Cnr il ciclo di seminari formativi, dal titolo Migrazioni & Mediterraneo. Domani, dalle 9 alle 14, nella sede del Cnr, in via Tuveri 128, è in programma il quarto incontro dedicato all'approfondimento delle tematiche migratorie mediterranee con uno sguardo particolare al caso Sardegna. L'iniziativa, promossa da Alessandra Cioppi, responsabile scientifico del progetto, è rivolta agli studenti universitari con l'assegnazione di crediti formativi, ai mediatori culturali e agli interpreti linguistici, alle associazioni, a tutte le professionalità coinvolte nel sistema dell'accoglienza e dell'integrazione. Il Seminario vuole essere un focus sulle associazioni onlus che operano nel settore accoglienza. L'incontro vedrà alternarsi testimonianze di esperti sul campo e racconti di migranti sul modo in cui la sussidiarietà tra enti locali e associazioni dovrebbe funzionare per la costruzione di progetti e politiche in favore delle comunità migranti.

 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 giugno 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 36 - Edizione CA)
LANUSEI. Apre l'università
Corsi accademici al museo Ferrai: via a settembre

Tre corsi universitari nella città delle ciliegie. L'anno accademico a Lanusei comincerà a settembre, ci si potrà iscrivere ai corsi di laurea magistrale in Giurisprudenza, laurea triennale in scienze dei servizi giuridici (per l'amministrazione, l'ambiente e il patrimonio culturale), scuola di specializzazione per professioni forensi. Le lezioni si terranno negli austeri locali del museo civico Ferrai. La buona novella è frutto di un'intesa tra l'amministrazione comunale, il dipartimento di giurisprudenza dell'Università di Sassari e il consiglio dell'Ordine degli avvocati. Lanusei sarà sede staccata dell'Università di Sassari, il più antico ateneo della Sardegna.
L'assessore Salvatore Acampora ha creduto in un progetto ai confini del miraggio. «Stiamo fin da ora lavorando per ampliare la gamma dell'offerta formativa. Sono orgoglioso e onorato come amministratore e come assessore di contribuire alla crescita e sviluppo culturale della nostra terra e del nostro territorio».
I costi per il Comune ammontano a venti mila euro per tre anni ai quali si farà fronte attraverso la collaborazione con il Consiglio dell'ordine degli avvocati.
L'accordo con l'università di Sassari è per tre anni accademici. Venerdì alle 10,30 al museo Civico è in programma la firma del Protocollo d'intesa. Alle lezioni e i convegni in sede si alterneranno le lezioni in videoconferenza 3D. Interverranno il direttore del dipartimento di Giurisprudenza Giampaolo Demuro e Giovanni Maria Uda. ( si. l. )
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 8 - Sardegna
La docente universitaria Susanna Barsotti incontrò da bimba il pugile a Kinshasa
LA DONNA CHE HA BOXATO CON ALÌ
di Claudio Zoccheddu
SASSARI Prima un destro al volto, corto e a vuoto. Poi ancora un destro, questa volta a segno all’altezza della spalla. I primi pugni che Muhammad Alì ha incassato in Zaire non sono stati quelli di George Foreman, lo sfidante della rumble in the jungle, l’incontro di boxe soprannominato “rissa nella giungla” e destinato a entrare nella storia dello sport sin da quando i due protagonisti accettarono le borse, che nel gergo della boxe sono gli ingaggi, proposte dal presidente Mobutu e dal manager Don King. Il primo “pugile” a sfidare Muhammad Alì fu Susanna Barsotti, bambina di tre anni che incontrò il gigante di Louisville sul divano della sua casa di Maluku, mentre in braccio ai genitori cercava di vincere la timidezza verso quella montagna di muscoli da cui spuntava un sorriso, e una determinazione, che avevano stregato il mondo. Dopo un approccio pugilistico incoraggiato dallo stesso Alì, Susanna affondò il primo destro, andando a vuoto, e poi piazzò il secondo sulla spalla del campione: «Sono stata la prima a picchiarlo», ha scherzato ieri Susanna Barsotti, che ne frattempo è diventata insegnante di letteratura per l’infanzia al dipartimento di pedagogia, psicologia e filosofia dell’università di Cagliari, «avevo tre anni e sì, posso raccontare di aver boxato con il più grande molto prima di Foreman». Alì era già The greatness e la storia che l’ha portato a casa di Susanna Barsotti è all’altezza della sua fama: «Stavamo a 50 chilometri da Kinshasa», racconta la professoressa, «mio padre lavorava per la Sosider, un’azienda che stava costruendo un impianto siderurgico proprio in Zaire, lungo il fiume Congo». Gli addetti della Sosider, insieme a quelli dell’Ansaldo di Genova e delle acciaierie di Piombino avevano costruito un piccolo villaggio in cui si erano riuniti tutti i tecnici italiani. E fu proprio questo il motivo che spinse Alì, e una parte del suo staff, a percorrere cinquanta chilometri di strade africane per raggiungere Maluku e la piccola comunità italiana: «Il suo coach, Angelo Dundee, era nato negli Stati Uniti da genitori calabresi, conosceva bene la cucina italiana. Infatti Alì a cena mangiò un piatto di spaghetti che gradì moltissimo», conferma ancora Susanna Barsotti , «ovviamente ho un ricordo molto vago ma quell’incontro è diventato una leggenda nel villaggio ed è rimasto uno degli argomenti preferiti quando la nostra famiglia si riunisce». Per rinfrescare la memoria ci sono alcune fotografie e, soprattutto, un video girato con una Super 8 in cui si vede l’incontro tra il gigante e la bambine che, sollecitata, sferra due pugni verso il più grande pugile delle storia: «Quel video è stato passato in digitale da mio fratello. È uno dei miei ricordi più cari, insieme a guantoni che Alì mi regalò e che rimasero appesi per anni al muro della mia cameretta», racconta ancora la professoressa che è finita al centro dell’attenzione per puro caso: «Ero molto colpita dalla morte di Muhammad Alì. Dopo quell’incontro mi sono informata, ho seguito la sua vita e sono diventata una sua fan. Alì era un grande sportivo ma soprattutto un grande uomo. Le sue battaglie per i diritti umani e, purtroppo, la sua malattia ne avevano fatto un eroe ai miei occhi». E dopo la morte di Alì, forse per omaggiarne la memoria, la professoressa ha deciso di sostituire l’immagine del profilo whatsapp con una di quelle foto scattate nell’estate del 1974 in Zaire, quando the greatness stava completando il suo allenamento in vista del match contro Foreman e quando Susanna era una bimba di tre anni che ebbe l’opportunità di conoscere un uomo destinato a diventare una leggenda: «Quando ho caricato quell’immagine tutti i colleghi mi hanno chiesto chi fosse quella bimba vicina ad Alì. Ero io ma non pensavo che il mio racconto potesse interessare qualcuno».
 
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 15 - Economia Sardegna
Boom di contratti secondo il rapporto di Confcommercio. Tra le criticità: l’accesso al credito
Il business in rete conquista le aziende
CAGLIARI Le aziende sarde aderenti a contratti di rete negli ultimi due anni, seguendo il trend nazionale, sono più che raddoppiate, passando da 180 a 392 e sono ubicate per il 34 per cento nella provincia di Cagliari, per il 27 per cento a Sassari, per il 31 per cento a Nuoro ed il restante 8 ad Oristano. Si tratta soprattutto di aziende che si integrano nei settori dell'agroindustria e della trasformazione. La maggior parte delle reti, oltre 1.500 in tutta Italia, si trova in Lombardia (circa 600), poi in Emilia Romagna (quasi 400) e nel Lazio (250). È quanto emerso dalla presentazione dell'indagine sulle reti illustrata nella prima tappa del roadshow a livello nazionale di Manageritalia con il supporto di Confcommercio Sardegna e l'Università di Cagliari. Di norma il numero di imprese che si mettono assieme per portare avanti un business plan comune, per ottimizzare i costi e sviluppare nuovi mercati e nuovi prodotti va da quattro a nove aziende, piccole e medie imprese. Guardando all'identikit del manager di rete, le imprese hanno scelto soprattutto persone di fiducia che operavano già all'interno delle aziende consociate (24,4 per cento), per le competenze relazionali (22,2 per cento) e per le competenze gestionali (13,3). Una sorta di coordinamento «superpartes» che in Sardegna ha trovato spazio anche nel settore turistico con il Destination Sardinian Network che ha messo in rete tutti i Consorzi turistici dell'Isola. «Non mancano le criticità anche gravi, come la mancanza di collaborazione, di chiarezza nei patti e di un obiettivo comune - ha spiegato Roberto Saliola, presidente di Manageritalia Roma -. Spesso non sono cambiati i rapporti con le banche e servirebbe un intervento legislativo migliorativo, mentre le Regioni si stanno dimenticando delle reti». «Seguiamo da tempo il fenomeno, sta nel nostro dna, mettere insieme le cose e non tenerle separate - ha osservato il presidente regionale dell'associazione, Alberto Bertolotti - 392 contratti di rete in Sardegna non sono pochi: un bel segnale per la nostra isola che ci fa ben sperare ma credo che queste forme di aggregazione di impresa senza un innesto riconosciuto di management qualificato rimarranno senza forza propulsiva».
 
 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 33 - Cultura e spettacoli
All’Università il fisico Guido Tonelli ha parlato del suo libro “La nascita imperfetta delle cose”
«Il Bosone di Higgs cambierà la nostra vita»
SASSARI “La nascita imperfetta delle cose”, edito da Rizzoli, del fisico Guido Tonelli, è il libro che è stato presentato ieri pomeriggio nell’aula Magna dell’Università dall’autore insieme al rettore Massimo Carpinelli e al giornalista Pasquale Porcu. L'evento è stato organizzato da Muniss-Museo scientifico dell'Università di Sassari in collaborazione con l'Associazione per l'insegnamento della Fisica e la libreria Koinè. Guido Tonelli, uno degli scopritori del bosone di Higgs, la particella ricercata per anni dai centri di ricerca di tutto il mondo e che è candidata a scrivere la storia della nuova fisica, sarà a Sassari anche oggi per presenziare all’inaugurazione del Museo scientifico dell'Università di Sassari. Il libro è una sorta di diario di lavoro dello scienziato che, con taglio molto gradevole e divulgativo, racconta le fasi che hanno caratterizzato “la grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo” (così recita il sottotitolo).. Pagina dopo pagina l'autore cerca di rispondere alle domande che da sempre si pongono scienziati, filosofi e perfino teologi: come è nato esattamente l'universo e quale è il suo destino? Che cosa sappiamo della materia che ci circonda? Quali forze la tengono insieme? Che cosa è la forza di gravità? Che cosa è successo subito dopo il Big Bang? Perchè l'universo si espande? Domande alle quali il Cern di Ginevra cerca di rispondere con esperimenti che impegnano migliaia di fisici, ingegneri, informatici provenienti da tutto il mondo che hanno messo in moto una ricerca con ricadute e positive in diversi campi della nostra vita. L'esistenza del bosone di Higgs era stata prevista da tre fisici teorici (Peter Higgs , Francois Englert) nel 1964 ma fino al 2012 nessuno aveva potuto verificarne l'esistenza. Sia i bosoni che altre particelle si suppone si siano creati durante il grande caos scatenato dal Big Bang, ma poi è come se quellle entità si fossero nascosta nell'infinita dialettica tra materia ed energia. La grande intuizione di Albert Einstein con la teoria della Relatività ci ha fornito la sintassi che aiuta a spiegare in buona parte il funzionamento dell'universo. Ma per verificare l'esistenza di molte particelle bisogna ricreare in laboratorio la situazione immediatamente successsva al Big Bang, generando alte energie e facendo collidere ad altissime velocità fasci di protoni, elettroni e altre particelle. Inutile dire quanto siano complesse tali operazioni. Dopo tanti sforzi e molti fallimenti, ecco lo finalmente il Bosone di Higgs, vale a dire il passaggio strategico che ci aiuta a capire perchè i corpi hanno una massa e quindi il perchè della nostra esistenza materiale. Una scoperta storica, quella del Bosone di Higgs, che apre alla Fisica frontiere insperate solo qualche anno fa e sono valse l'assegnazione del premio Nobel a Peter Higgs e Francois Eglert nel 2013.

 


 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 33 - Cultura e spettacoli
FUMETTINFESTIVAL
Oggi la presentazione del lavoro di Manuelle Mureddu
L’adattamento ben riuscito di un capolavoro del Novecento
Se i corvi danzano sulle parole potenti di Salvatore Satta
di Fabio Canessa
SASSARI «Per conoscersi bisogna svolgere la propria vita fino in fondo, fino al momento in cui si cala nella fossa. E anche allora bisogna che ci sia uno che ti raccolga, ti risusciti, ti racconti a te stesso e agli altri come in un giudizio finale. È quello che ho fatto io in questi anni, che vorrei non aver fatto e continuerò a fare perché ormai non si tratta dell’altrui destino ma del mio». Manuelle Mureddu chiude così “La danza dei corvi”, riportando fedelmente il fondamentale passaggio finale del romanzo al quale il suo fumetto è liberamente ispirato: “Il giorno del giudizio”. Una tavola divisa in tre vignette. Il cimitero, la neve e le potentissime parole di Salvatore Satta che si ricongiungono a quelle, nel libro di poco precedenti, inserite dal fumettista nuorese all'inizio del suo omaggio disegnato al capolavoro del grande scrittore. Parte infatti da lì Mureddu, ritraendo Satta che riprende «dopo molti mesi questo racconto che forse non avrei mai dovuto cominciare». Mentre a Nuoro nevica e l'autore ritorna con la memoria bambino quando seguiva «il turbinare dei fiocchi col naso schiacciato contro la finestra». E con la magia del fumetto Mureddu nella vignetta seguente fa apparire Satta da piccolo. Una bella intuizione sulla quale il fumettista costruisce la prima parte di questo suo nuovo lavoro che oggi, alle 18.30, presenterà a Sassari alla Libreria Azuni intervistato da Emiliano Longobardi. L'incontro si inserisce tra gli appuntamenti del Fumettinfestival, ormai storica rassegna aperiodica dedicata al fumetto, ed è organizzato dalla libreria in collaborazione con Lìberos e il festival Éntula. Un'occasione per ascoltare dalla voce dell'autore (nato a Nuoro nel 1980 ha illustrato decine di pubblicazioni, tra le quali “Arbarèe” e “Oi Mama”) il processo creativo che sta dietro la realizzazione del fumetto “La danza dei corvi”. Volume che esce con il marchio dell'associazione Betìstoria e con una distribuzione molto particolare: non è in vendita, ma viene regalato alle presentazioni dove ogni volta si troveranno a disposizione diverse copie. Nato da un'idea per le scuole dell'assessore alla Cultura del comune di Nuoro Sebastian Cocco, il progetto tra le mani di Mureddu si è trasformato in qualcosa di decisamente più ambizioso di un semplice opuscolo destinato ai ragazzi con il nobile scopo di avvicinarli al romanzo di Satta. Grazie anche alle ricche prefazioni dello scrittore Marcello Fois e del critico Adriano Ercolani. La base resta ovviamente il buon lavoro di Mureddu che non si è risparmiato nello studio preparatorio (aiutato anche dall'esperto Andrea Cannas dell'Università di Cagliari) e nella realizzazione di un fumetto che oltre ad affrontare l'adattamento di un romanzo riconosciuto come un capolavoro del Novecento, si confronta con la narrazione molto particolare portata avanti da Satta. Senza una vera trama, “Il giorno del giudizio” vive soprattutto di sensazioni. Mureddu riesce a coglierne alcune delle più significative sfruttando abilmente il mezzo fumetto. In fondo il linguaggio più adatto a trasmettere al lettore certe sensazioni che risultano inafferrabili con le sole parole.
  
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 26 - Provincia di Nuoro / Marghine
SINDIA
Convegno sulla storia del paese
Organizzato dal Comune con la collaborazione dalle Università di Cagliari e di Sassari, alla fine dell’estate, esattamente il 10 settembre, si terrà a Sindia un convegno sulla storia del paese e del suo territorio. Ai lavori parteciperanno studiosi e ricercatori. Le adesioni degli studiosi si accettano presso il Dipartimento di Storia , Scienze dell’uomo e della Formazione dell’Università degli studi di Sassari in viale Umberto n. 52.
 
 
 
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 giugno 2016 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
UNIVERSITÀ LA SAPIENZA
Primi restauri sull’affresco di Sironi
Nel Rettorato della Sapienza di Roma presentata ieri la prima parte del restauro del monumentale affresco di Mario Sironi “L’Italia tra le Arti e le Scienze”, eseguito nel 1935 dall’artista nato a Sassari nel 1885 e morto a Milano nel 1962. È il trionfo dell’Italia fascista eseguito da Sironi su commissione dell’architetto Piacentini. A guerra finita subì la “damnatio memoriae” e la censura dietro uno strato di carta da parati, nel 1950 ci fu un intervento di ridipintura da parte di Carlo Siviero. La conclusione del restauro è prevista per il 2017.
 

 
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